Commenti a: COME SONO BELLI I LIBRI CHE NON SI LEGGONO http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Kataweb.it - Blog - LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri » Blog Archive » SCRIVERE AI TEMPI DEL WEB http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-290797 Kataweb.it - Blog - LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri » Blog Archive » SCRIVERE AI TEMPI DEL WEB Thu, 12 Apr 2012 20:18:19 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-290797 [...] internet”, Terza Pagina e comunicazione letteraria on line, i blog letterari e gli ipertesti, perché leggere e perché scrivere, lettura e scrittura tra viaggio e condivisione, la scrittura nell’era [...] [...] internet”, Terza Pagina e comunicazione letteraria on line, i blog letterari e gli ipertesti, perché leggere e perché scrivere, lettura e scrittura tra viaggio e condivisione, la scrittura nell’era [...]

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Di: io http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6580 io Sun, 28 Oct 2007 18:04:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6580 conosce anobii.com ? scoprirà quante persone in realtà leggono.. conosce anobii.com ? scoprirà quante persone in realtà leggono..

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Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6517 Enrico Gregori Fri, 26 Oct 2007 12:56:04 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6517 Quest post è un po' datato e superato da altri post altrettanto interessanti. Ma se qualche "viandante" passasse di qua mi piacerebbe avere un breve contraddittorio. Da alcune rilevazioni (probabilmente esatte) si apprende che in italia escono circa 1.000 libri a settimana. In matematica andavo maluccio, ma non così tanto da non comprendere che ciò significa circa 4.000 al mese e circa 48.000 l'anno. Orbene, per arrivare a una selezione (ma non si comprende peraltro su quale base), occorrerebbe una critica incessante e agguerrita, un lavoro promozionale diversificato a seconda del rilievo che l'editore vuol dare a ogni libro, insomma bisognerebbe mettere il pubblico nelle condizioni di poter avere un quadro complessivo della situazione e che, di conseguenza, si orienti a scegliere. Mi pare una chimera. O sbaglio? Quest post è un po’ datato e superato da altri post altrettanto interessanti. Ma se qualche “viandante” passasse di qua mi piacerebbe avere un breve contraddittorio.
Da alcune rilevazioni (probabilmente esatte) si apprende che in italia escono circa 1.000 libri a settimana. In matematica andavo maluccio, ma non così tanto da non comprendere che ciò significa circa 4.000 al mese e circa 48.000 l’anno.
Orbene, per arrivare a una selezione (ma non si comprende peraltro su quale base), occorrerebbe una critica incessante e agguerrita, un lavoro promozionale diversificato a seconda del rilievo che l’editore vuol dare a ogni libro, insomma bisognerebbe mettere il pubblico nelle condizioni di poter avere un quadro complessivo della situazione e che, di conseguenza, si orienti a scegliere.
Mi pare una chimera. O sbaglio?

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Di: Gordiano Lupi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6219 Gordiano Lupi Mon, 22 Oct 2007 14:39:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6219 Per fortuna non c'è solo Mantova. Per fortuna non c'è solo Pordenone. Per fortuna non c'è solo Torino... Le vere fiere sono quelle dove c'è l'editoria indipendente: Pisa (26 - 28 ottobre), Chiari (9 - 11 novembre), Imperia (maggio)... Se ci fossero solo Mantova, Pordenone e Torino, forse non leggerei neppure io... Gordiano Lupi www.infol.it/lupi Per fortuna non c’è solo Mantova. Per fortuna non c’è solo Pordenone. Per fortuna non c’è solo Torino…

Le vere fiere sono quelle dove c’è l’editoria indipendente: Pisa (26 – 28 ottobre), Chiari (9 – 11 novembre), Imperia (maggio)…

Se ci fossero solo Mantova, Pordenone e Torino, forse non leggerei neppure io…

Gordiano Lupi
http://www.infol.it/lupi

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Di: luca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6197 luca Mon, 22 Oct 2007 07:51:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6197 Caro Massimo Maugeri, scusami ma il blog non riporta il virgolettato: - dell'intellettuale organico - - disorganica - - funzionario dell'Umanità - Buongiorno a tutti! Luca Gallina Caro Massimo Maugeri, scusami ma il blog non riporta il virgolettato:
- dell’intellettuale organico -
- disorganica –
- funzionario dell’Umanità –
Buongiorno a tutti!
Luca Gallina

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Di: luca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6196 luca Mon, 22 Oct 2007 07:45:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6196 Caro Sergio Sozi, il Suo intervento è importante, secondo me, per riposizionare e spostare gli interventi del forum sulle reali motivazioni degli autori che professano la letteratura: come, perché,lo stile,la creatività, la coscienza e la responsabilità di essere utile,etico,verso il lettore. Cercare il lettore che non c’è, alla luce anche dell’intervento di Enrico Gregori, è ininfluente: il lettore saprà distinguere il cattivo scrittore e il mercato terrà in vita il migliore. Signori stiamo parlando di grandi numeri,di interessi editoriali pressanti, non è così semplice. E se fosse invece che: lo scrittore letterato non tiene in alcun conto il mercato e i lettori? Caro Sergio Sozi, vorrei ora riferire al docente di Letteratura e scrittore, quanto segue:”E’ tramontato già da tempo il sole dell’>, ma è come se per scrittori e artisti la solitudine, l’irregolarità, la non appartenenza frutto di una condizione eccentrica e > fossero un prezzo salato, una condizione esistenzialmente troppo onerosa e inappagante……………il bisogno culturale e letterario di una maggiore sobrietà, di uno stile più appartato, di un definitivo congedarsi dalla figura ieratica dell’intellettuale moderno che si atteggia a >.”” Mi sono permesso di estrarre da un “elzeviro”,i concetti che ritengo più funzionali ai nostri interventi, apparso sul “Corsera” il 19/10/07 di Pierluigi Battista: “Gli intellettuali alla corte dei politici” PAMUK E LESSING UNA LEZIONE Una stretta di mano di solidarietà personale a Sergio Sozi e un saluto a Enrico Gregori e Massimo Maugeri e colleghi del forum. Luca Gallina · · Caro Sergio Sozi, il Suo intervento è importante, secondo me, per riposizionare e spostare gli interventi del forum sulle reali motivazioni degli autori che professano la letteratura: come, perché,lo stile,la creatività, la coscienza e la responsabilità di essere utile,etico,verso il lettore. Cercare il lettore che non c’è, alla luce anche dell’intervento di Enrico Gregori, è ininfluente: il lettore saprà distinguere il cattivo scrittore e il mercato terrà in vita il migliore. Signori stiamo parlando di grandi numeri,di interessi editoriali pressanti, non è così semplice. E se fosse invece che: lo scrittore letterato non tiene in alcun conto il mercato e i lettori?
Caro Sergio Sozi, vorrei ora riferire al docente di Letteratura e scrittore, quanto segue:”E’ tramontato già da tempo il sole dell’>, ma è come se per scrittori e artisti la solitudine, l’irregolarità, la non appartenenza frutto di una condizione eccentrica e > fossero un prezzo salato, una condizione esistenzialmente troppo onerosa e inappagante……………il bisogno culturale e letterario di una maggiore sobrietà, di uno stile più appartato, di un definitivo congedarsi dalla figura ieratica dell’intellettuale moderno che si atteggia a >.””
Mi sono permesso di estrarre da un “elzeviro”,i concetti che ritengo più funzionali ai nostri interventi, apparso sul “Corsera” il 19/10/07 di Pierluigi Battista: “Gli intellettuali alla corte dei politici”
PAMUK E LESSING UNA LEZIONE
Una stretta di mano di solidarietà personale a Sergio Sozi e un saluto a Enrico Gregori e Massimo Maugeri e colleghi del forum.
Luca Gallina

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Di: luca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6195 luca Mon, 22 Oct 2007 07:38:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6195 Caro Sergio Sozi, il Suo intervento è importante, secondo me, per riposizionare e spostare gli interventi del forum sulle reali motivazioni degli autori che professano la letteratura: il come,il perché,lo stile,la creatività, la coscienza e la responsabilità di essere utile,etico,verso il lettore. Cercare il lettore che non c’è, alla luce anche dell’intervento di Enrico Gregori, è ininfluente: il lettore saprà distinguere il cattivo scrittore e il mercato terrà in vita il migliore. Signori stiamo parlando di grandi numeri,di interessi editoriali pressanti, non è così semplice. E se fosse invece che: lo scrittore letterato non tiene in alcun conto il mercato e i lettori? Caro Sergio Sozi, vorrei ora riferire al docente di Letteratura e scrittore, quanto segue:”E’ tramontato già da tempo il sole dell’>, ma è come se per scrittori e artisti la solitudine, l’irregolarità, la non appartenenza frutto di una condizione eccentrica e > fossero un prezzo salato, una condizione esistenzialmente troppo onerosa e inappagante……………il bisogno culturale e letterario di una maggiore sobrietà, di uno stile più appartato, di un definitivo congedarsi dalla figura ieratica dell’intellettuale moderno che si atteggia a >.”” Mi sono permesso di estrarre da un “elzeviro”,i concetti che ritengo più funzionali ai nostri interventi, apparso sul “Corsera” il 19/10/07 di Pierluigi Battista: “Gli intellettuali alla corte dei politici” PAMUK E LESSING UNA LEZIONE Una stretta di mano di solidarietà personale a Sergio Sozi e un saluto a Enrico Gregori e Massimo Maugeri e colleghi del forum. Luca Gallina Caro Sergio Sozi, il Suo intervento è importante, secondo me, per riposizionare e spostare gli interventi del forum sulle reali motivazioni degli autori che professano la letteratura: il come,il perché,lo stile,la creatività, la coscienza e la responsabilità di essere utile,etico,verso il lettore. Cercare il lettore che non c’è, alla luce anche dell’intervento di Enrico Gregori, è ininfluente: il lettore saprà distinguere il cattivo scrittore e il mercato terrà in vita il migliore. Signori stiamo parlando di grandi numeri,di interessi editoriali pressanti, non è così semplice. E se fosse invece che: lo scrittore letterato non tiene in alcun conto il mercato e i lettori?
Caro Sergio Sozi, vorrei ora riferire al docente di Letteratura e scrittore, quanto segue:”E’ tramontato già da tempo il sole dell’>, ma è come se per scrittori e artisti la solitudine, l’irregolarità, la non appartenenza frutto di una condizione eccentrica e > fossero un prezzo salato, una condizione esistenzialmente troppo onerosa e inappagante……………il bisogno culturale e letterario di una maggiore sobrietà, di uno stile più appartato, di un definitivo congedarsi dalla figura ieratica dell’intellettuale moderno che si atteggia a >.””
Mi sono permesso di estrarre da un “elzeviro”,i concetti che ritengo più funzionali ai nostri interventi, apparso sul “Corsera” il 19/10/07 di Pierluigi Battista: “Gli intellettuali alla corte dei politici”
PAMUK E LESSING UNA LEZIONE
Una stretta di mano di solidarietà personale a Sergio Sozi e un saluto a Enrico Gregori e Massimo Maugeri e colleghi del forum.
Luca Gallina

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6099 Massimo Maugeri Sat, 20 Oct 2007 08:30:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6099 Ciao Silvia C. Grazie mille per il tuo commento e per gli immeritati complimenti rivolti alla mia persona. Continua a venirici a trovare. :) Ciao Silvia C.
Grazie mille per il tuo commento e per gli immeritati complimenti rivolti alla mia persona.
Continua a venirici a trovare.
:)

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Di: silvia.c http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6092 silvia.c Sat, 20 Oct 2007 06:47:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6092 Certo che scrivere è un'arte (e ogni componente della scrittura è un'arte a sè e la Scrittura è quindi un'Arte Somma, il ché complica ancor più la faccenda).. e in effetti la differenza fra Scrittura e scrittura la può capire bene solo un Grande Lettore, categoria cui mi onoro, con orgoglio sempre rivendicato, di appartenere! :-) Ora, il dono dell'Arte è ben raro, anche perchè va coltivato, richiede studio, passione e sacrificio, così accade che noi Grandi Lettori siamo, in molti casi, pessimi scrittori ma ne abbiamo consapevolazza, mentre la maggior parte dei pessimi scrittori non ha alcun dubbio sulla qualità della propria produzione e scrive scrive scrive... Così grazie a Massimo Maugeri, alla sua Arte, ed ai suoi preziosi consigli di lettura e di riflessione.. Per Podmork: ti capisco perfettamente, infatti sempre più spesso, dopo aver per l'ennesima volta abbandonato un "nuovo" libro che, trascorse le prime promettenti pagine, mi lascia per strada, delusa e sonsolata, mi rivolgo ai "vecchi", porti sicuri cui tornare con la certezza che il rileggere è sempre un nuovo leggere. Per Sergio Sozi: adoro la grammatica, vorrei non tradirla mai.. quando scivolo su un mio strafalcione ( purtroppo capita più spesso di quanto non vorrei) mi rialzo molto ammaccata e con l'orgoglio sanguinante! Ora rileggo ben bene questo commento... per tranquillità!! ;-)) Grazie a tutti Silvia.c Certo che scrivere è un’arte (e ogni componente della scrittura è un’arte a sè e la Scrittura è quindi un’Arte Somma, il ché complica ancor più la faccenda).. e in effetti la differenza fra Scrittura e scrittura la può capire bene solo un Grande Lettore, categoria cui mi onoro, con orgoglio sempre rivendicato, di appartenere! :-)
Ora, il dono dell’Arte è ben raro, anche perchè va coltivato, richiede studio, passione e sacrificio, così accade che noi Grandi Lettori siamo, in molti casi, pessimi scrittori ma ne abbiamo consapevolazza, mentre la maggior parte dei pessimi scrittori non ha alcun dubbio sulla qualità della propria produzione e scrive scrive scrive…
Così grazie a Massimo Maugeri, alla sua Arte, ed ai suoi preziosi consigli di lettura e di riflessione..
Per Podmork:
ti capisco perfettamente, infatti sempre più spesso, dopo aver per l’ennesima volta abbandonato un “nuovo” libro che, trascorse le prime promettenti pagine, mi lascia per strada, delusa e sonsolata, mi rivolgo ai “vecchi”, porti sicuri cui tornare con la certezza che il rileggere è sempre un nuovo leggere.
Per Sergio Sozi: adoro la grammatica, vorrei non tradirla mai.. quando scivolo su un mio strafalcione ( purtroppo capita più spesso di quanto non vorrei) mi rialzo molto ammaccata e con l’orgoglio sanguinante!
Ora rileggo ben bene questo commento… per tranquillità!! ;-) )
Grazie a tutti Silvia.c

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Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6084 Enrico Gregori Fri, 19 Oct 2007 23:30:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6084 Ho giusto un tavolo con una zampa più corta :-) Ho giusto un tavolo con una zampa più corta :-)

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6076 Massimo Maugeri Fri, 19 Oct 2007 22:35:56 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6076 Tra qualche tempo proverò a ridare un'occhiata all'odiato dattiloscritto. Se dovesse convincermi... bene! Altrimenti lo regalo a Enrico Gregori (farebbe comunque un figurone) ;) Tra qualche tempo proverò a ridare un’occhiata all’odiato dattiloscritto. Se dovesse convincermi… bene! Altrimenti lo regalo a Enrico Gregori (farebbe comunque un figurone) ;)

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6072 Sergio Sozi Fri, 19 Oct 2007 18:21:19 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6072 Certo, Massimo, la scrittura e' un miracolo, ne convengo appieno. Ma e' un miracolo anche (dico: anche) aiutato da quanto siamo capaci di capire ed interiorizzare quel che leggiamo, studiamo, interpretiamo e ripetiamo. I veri uomini di Lettere sono degli eterni studenti, bambini, ''minores''. Dunque: studio, ispirazione, pensiero, anima, tecnica, personalita', sofferenza e amore. Se manca uno di questi diciamo ''elementi'', il miracolo non si compie - almeno in me, che non sono un genio. Inoltre vorrei aggiungere qualche bella parola che a te (e credo anche a me) si addice: esattezza, umilta', meticolosita'. A Enrico: hai fatto bene a mandare ai paesi suoi quel poveretto (ho usato due eufemismi) del ''grande giornalista analfabeta''. Pero' i parametri di valutazione della Letteratura (o delle Belle Lettere, andrebbe precisato come si faceva prima dell'Era Ignorantistica) esistono - dei parametri magari non ''universali'' ma mi bastano i nazionali. Se poi, un'utopistica lontana alba, almeno avessimo la soddisfazione di trovare nella nostra libreria di fiducia la meta' degli attuali libri, scartando quelli scritti grammaticalmente male, un passo in avanti questo lo sarebbe di sicuro - sempre che anche critici e professori facessero il loro dovere senza tante ideologie o convinzioni populiste ma insegnando qual e' la buona Letteratura, la meno buona, eccetera, almeno sotto il profilo formale, storico e filosofico insieme. Saluti Cari Sergio P.S. Anche a me spesso e' venuta voglia di ''fare a pezzi'' qualcosa di brutto che avevo impresso su carta. Ma secondo me tu, Massimo, dovresti attendere ancora un po': un altro giro di boa e troverai bello quel che nella fase precedente ti aveva tanto irritato. Poi tornera' brutto.... a fasi alterne, finche' non capirai che il tuo dolore, le tue tante modifiche e il tuo lavoro lo hanno purificato e reso - se non mai ''ottimo'' ai tuoi occhi - almeno degno della tua firma. A quel punto tu la metterai in calce e lo pubblicherai. Se la Musa ti sorride, avrai fatto un'opera meritoria anche per noi lettori tutti. Se invece sai che la Musa non c'e' mai stata affianco a te, allora lascialo li' nel cassetto, il dattiloscritto: vuol proprio dire che e' una cosa inutile per te e per tutti. Ma io non credo a questa ultima ipotesi, per poco che ti conosca. Certo, Massimo, la scrittura e’ un miracolo, ne convengo appieno. Ma e’ un miracolo anche (dico: anche) aiutato da quanto siamo capaci di capire ed interiorizzare quel che leggiamo, studiamo, interpretiamo e ripetiamo. I veri uomini di Lettere sono degli eterni studenti, bambini, ”minores”.
Dunque: studio, ispirazione, pensiero, anima, tecnica, personalita’, sofferenza e amore. Se manca uno di questi diciamo ”elementi”, il miracolo non si compie – almeno in me, che non sono un genio. Inoltre vorrei aggiungere qualche bella parola che a te (e credo anche a me) si addice: esattezza, umilta’, meticolosita’.
A Enrico: hai fatto bene a mandare ai paesi suoi quel poveretto (ho usato due eufemismi) del ”grande giornalista analfabeta”. Pero’ i parametri di valutazione della Letteratura (o delle Belle Lettere, andrebbe precisato come si faceva prima dell’Era Ignorantistica) esistono – dei parametri magari non ”universali” ma mi bastano i nazionali. Se poi, un’utopistica lontana alba, almeno avessimo la soddisfazione di trovare nella nostra libreria di fiducia la meta’ degli attuali libri, scartando quelli scritti grammaticalmente male, un passo in avanti questo lo sarebbe di sicuro – sempre che anche critici e professori facessero il loro dovere senza tante ideologie o convinzioni populiste ma insegnando qual e’ la buona Letteratura, la meno buona, eccetera, almeno sotto il profilo formale, storico e filosofico insieme.
Saluti Cari
Sergio
P.S.
Anche a me spesso e’ venuta voglia di ”fare a pezzi” qualcosa di brutto che avevo impresso su carta. Ma secondo me tu, Massimo, dovresti attendere ancora un po’: un altro giro di boa e troverai bello quel che nella fase precedente ti aveva tanto irritato. Poi tornera’ brutto…. a fasi alterne, finche’ non capirai che il tuo dolore, le tue tante modifiche e il tuo lavoro lo hanno purificato e reso – se non mai ”ottimo” ai tuoi occhi – almeno degno della tua firma. A quel punto tu la metterai in calce e lo pubblicherai. Se la Musa ti sorride, avrai fatto un’opera meritoria anche per noi lettori tutti. Se invece sai che la Musa non c’e’ mai stata affianco a te, allora lascialo li’ nel cassetto, il dattiloscritto: vuol proprio dire che e’ una cosa inutile per te e per tutti. Ma io non credo a questa ultima ipotesi, per poco che ti conosca.

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Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6069 Enrico Gregori Fri, 19 Oct 2007 18:03:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6069 Ottima idea......e non scherzo :-) Ottima idea……e non scherzo :-)

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6068 Massimo Maugeri Fri, 19 Oct 2007 17:58:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6068 No Enrico, non l'ho ancora disintegrato. Magari potrei pubblicarlo sotto pseudonimo. Certo, dovrei scegliere un nome che si sposi bene con quella patacca. Il nome potrebbe essere Enrico Gregori. Sì, perché no? ;) Scherzo... No Enrico, non l’ho ancora disintegrato.
Magari potrei pubblicarlo sotto pseudonimo. Certo, dovrei scegliere un nome che si sposi bene con quella patacca.
Il nome potrebbe essere Enrico Gregori. Sì, perché no?
;)
Scherzo…

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Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6067 Enrico Gregori Fri, 19 Oct 2007 17:48:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6067 Avevo letto la questione lavorativa riguardante Sergio Sozi. Non so se gli fa più onore il fatto di lavorare in un'impresa di pulizie oppure il fatto di dirlo. Ciò detto, caro Sergio, e fuori da banalissima demagogia, se abitassimo nella stessa città, sarebbe per me un onore darti una mano con gli spazzoloni. In cambio vorrei solo sentirti parlare di qualche autore che conosco. Mi rendo conto che la solidarietà morale non aiuta molto ad arrivare alla fine del mese. Mi auguro, però, che molti partecipanti a questo blog spingano virtualmente con le loro mani quel cazzo di spazzolone che Sergio trastulla quotidianamente. Non so cosa altro aggiungere. Invece a Massimo vorrei chiedere un'informazione a beneficio della tranquillità di tutti: l'hai davvero disintegrato quel romanzo? ti prego, dicci di sì :-) Avevo letto la questione lavorativa riguardante Sergio Sozi. Non so se gli fa più onore il fatto di lavorare in un’impresa di pulizie oppure il fatto di dirlo. Ciò detto, caro Sergio, e fuori da banalissima demagogia, se abitassimo nella stessa città, sarebbe per me un onore darti una mano con gli spazzoloni. In cambio vorrei solo sentirti parlare di qualche autore che conosco.
Mi rendo conto che la solidarietà morale non aiuta molto ad arrivare alla fine del mese. Mi auguro, però, che molti partecipanti a questo blog spingano virtualmente con le loro mani quel cazzo di spazzolone che Sergio trastulla quotidianamente. Non so cosa altro aggiungere.
Invece a Massimo vorrei chiedere un’informazione a beneficio della tranquillità di tutti: l’hai davvero disintegrato quel romanzo? ti prego, dicci di sì :-)

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6065 Massimo Maugeri Fri, 19 Oct 2007 17:35:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6065 Ora intervengo sulla "questione della scrittura". Vi anticipo che mi piacerebbe dedicare all'argomento un post specifico. Dunque sarò breve. Ho letto i vostri commenti: quello di Sergio e quelli di Luca, Stefania ed Enrico. Io penso questo: - La scrittura non può essere improvvisazione. La scrittura è studio, fatica. È sbattere gli occhi e il cuore sulla pagina bianca che non si riempie. È inseguire parole, imbastire frasi che ti danno l'illusione della grazia per poi rivelarsi traditrici e deludenti. Ma la scrittura è anche folgorazione. È anche il miracolo di immagini e parole che, quando la Musa ti accarezza, si forgiano in combinazioni di rara perfezione (almeno ai tuoi occhi). Vi racconto questa. Nei mesi scorsi ho lavorato duramente alla stesura di un nuovo romanzo. Ho buttato giù un centinaio di pagine con smisurata fatica, ma anche con l'impagabile gioia di avere tra le mani una storia e una narrazione degne di tal nome. Mi sono fermato. Ho lasciato riposare il dattiloscritto. L'ho riletto dopo un paio di settimane e mi è venuto voglia di farlo a pezzi. Non potevo credere al sentimento di fastidio che provavo nel rileggere quelle mie stesse pagine. Ho abbandonato quel dattiloscritto al suo destino di storia nata senza aver visto la luce. E lì rimarrà. Eppure avevo lavorato tanto. Avevo scritto, letto e riletto. Limato, tagliato, e ancora scritto letto e riletto. Capita. Ma capita anche che scrivi di getto. E le parole ti scappano dalle dita così velocemente che non hai nemmeno il tempo di pensarle, di valutarle. Si fissano sulla pagina e non ti sembrano nemmeno tue. La Musa ti ha accarezzato. Ti volti per cercarla, per ringraziarla. Ma è già andata via. A volte capita anche questo. Il miracolo della scrittura. Ciao. Ora intervengo sulla “questione della scrittura”. Vi anticipo che mi piacerebbe dedicare all’argomento un post specifico. Dunque sarò breve.
Ho letto i vostri commenti: quello di Sergio e quelli di Luca, Stefania ed Enrico.
Io penso questo:
-
La scrittura non può essere improvvisazione. La scrittura è studio, fatica. È sbattere gli occhi e il cuore sulla pagina bianca che non si riempie. È inseguire parole, imbastire frasi che ti danno l’illusione della grazia per poi rivelarsi traditrici e deludenti.
Ma la scrittura è anche folgorazione. È anche il miracolo di immagini e parole che, quando la Musa ti accarezza, si forgiano in combinazioni di rara perfezione (almeno ai tuoi occhi).
Vi racconto questa.
Nei mesi scorsi ho lavorato duramente alla stesura di un nuovo romanzo. Ho buttato giù un centinaio di pagine con smisurata fatica, ma anche con l’impagabile gioia di avere tra le mani una storia e una narrazione degne di tal nome.
Mi sono fermato. Ho lasciato riposare il dattiloscritto. L’ho riletto dopo un paio di settimane e mi è venuto voglia di farlo a pezzi. Non potevo credere al sentimento di fastidio che provavo nel rileggere quelle mie stesse pagine. Ho abbandonato quel dattiloscritto al suo destino di storia nata senza aver visto la luce. E lì rimarrà.
Eppure avevo lavorato tanto. Avevo scritto, letto e riletto. Limato, tagliato, e ancora scritto letto e riletto.
Capita.
Ma capita anche che scrivi di getto. E le parole ti scappano dalle dita così velocemente che non hai nemmeno il tempo di pensarle, di valutarle. Si fissano sulla pagina e non ti sembrano nemmeno tue.
La Musa ti ha accarezzato.
Ti volti per cercarla, per ringraziarla. Ma è già andata via.
A volte capita anche questo.
Il miracolo della scrittura.
Ciao.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6064 Massimo Maugeri Fri, 19 Oct 2007 17:18:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6064 Intervengo per sottolineare una cosa riguardante Sergio Sozi. Sergio, oltre a essere scrittore e giornalista culturale, è pure docente di letteratura. Ora, per vari motivi - anche di natura burocratica - per quest'anno non sta potendo insegnare. So che si è prodigato alla ricerca di lavori intellettuali a lui confacenti, anche perché ha una famiglia da mantenere. Apprendo, dal suo precedente commento, quanto segue: "Io d’altronde mica faccio solo lo scrittore: vado anche a fare le pulizie con una ditta. Brusca e spugna, mani ghiacciate e olio di gomito". Credo che questo gli faccia molto onore. Molti intellettuali, molti scrittori, si sono dovuti cimentare anche con questo tipo di lavori. Onore a te, Sergio Sozi. Che tu possa tornare a insegnare quanto prima! Intervengo per sottolineare una cosa riguardante Sergio Sozi.
Sergio, oltre a essere scrittore e giornalista culturale, è pure docente di letteratura.
Ora, per vari motivi – anche di natura burocratica – per quest’anno non sta potendo insegnare. So che si è prodigato alla ricerca di lavori intellettuali a lui confacenti, anche perché ha una famiglia da mantenere. Apprendo, dal suo precedente commento, quanto segue: “Io d’altronde mica faccio solo lo scrittore: vado anche a fare le pulizie con una ditta. Brusca e spugna, mani ghiacciate e olio di gomito”.
Credo che questo gli faccia molto onore. Molti intellettuali, molti scrittori, si sono dovuti cimentare anche con questo tipo di lavori.
Onore a te, Sergio Sozi. Che tu possa tornare a insegnare quanto prima!

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Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6063 Enrico Gregori Fri, 19 Oct 2007 16:33:19 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6063 Quando mi trovo a essere d'accordo con Sergio Sozi mi preoccupo. Allora devo trovare a tutti i costi qualche punto che ci distingua :-). La "selezione naturale" tra infimi, mediocri, buoni e ottimi mi convince. Però lo scrivere (il termine Letteratura non mi viene) è anche un settore dove l'esercizio e la propalazione della fantasia, almeno a me, incuriosisce. Dopodichè sui risultati ognuno si lascerà guidare dal proprio gusto, spero. Il categorico distinguo proposto da Sozi non si adatta, per esempio, al pilota d'aereo. Lì o ci sai fare oppure può non esserci prova d'appello, né per l'equipaggio, né per i viaggiatori, né per il comandante medesimo. A meno che, consapevole della propria imperizia, non sia salito a bordo indossando il paracadute. Io sono per far scrivere chiunque voglia farlo. E, se riesce a pubblicare, buon per lui. Credi forse, caro Sergio, che riducendo drasticamente del 50 per cento i volumi pubblicati emergerebbero tutti e soltanto gli ottimi? Non credo. E poi chi sono gli ottimi? Ammesso che esistano parametri universali, li potremmo conoscere tutti? Penso sia impossibile. Sulla grammatica convengo. Però mi auguro (o forse mi illudo) che i lettori siano capaci per proprio conto a non farsi mai più gabellare da uno scrittore che sparpaglia a casaccio consecutio temporum come fossero pangrattato. Come ci siamo già detti, io sono per un po' di slang e per una scrittura che oltrepassi l'ortodossia. Però alcune cose non le sopporto. Conosco un tale che se ne infischia degli apostrofi. Quando gli ho fatto notare (mi sembrava di essere alle prese con un ragazzino della seconda elementare, e invece è un noto giornalista) che "un altro" non vuole l'apostrofo mentre "un'altra" invece sì, mi ha risposto......"FISIME DA FISSATI, QUELLA REGOLA NON HA SENSO!". Massimo Maugeri e molti di voi hanno imparato a sopportare le mie sortite, come dire, colorite. Ma la risposta che diedi a quel collega....no, non posso. Qui non posso proprio. :-) ps: le prime due righe di questo post sono ovviamente ironiche. Con te, caro Sergio, è meglio precisare. Nato a Roma, trasferito in Umbria, stabilito in Slovenia.....sai, ci vuole poco a essere affetti dall'obnubilamento del sensorio :-) Quando mi trovo a essere d’accordo con Sergio Sozi mi preoccupo. Allora devo trovare a tutti i costi qualche punto che ci distingua :-) .
La “selezione naturale” tra infimi, mediocri, buoni e ottimi mi convince.
Però lo scrivere (il termine Letteratura non mi viene) è anche un settore dove l’esercizio e la propalazione della fantasia, almeno a me, incuriosisce. Dopodichè sui risultati ognuno si lascerà guidare dal proprio gusto, spero.
Il categorico distinguo proposto da Sozi non si adatta, per esempio, al pilota d’aereo. Lì o ci sai fare oppure può non esserci prova d’appello, né per l’equipaggio, né per i viaggiatori, né per il comandante medesimo. A meno che, consapevole della propria imperizia, non sia salito a bordo indossando il paracadute.
Io sono per far scrivere chiunque voglia farlo. E, se riesce a pubblicare, buon per lui. Credi forse, caro Sergio, che riducendo drasticamente del 50 per cento i volumi pubblicati emergerebbero tutti e soltanto gli ottimi? Non credo. E poi chi sono gli ottimi? Ammesso che esistano parametri universali, li potremmo conoscere tutti? Penso sia impossibile.
Sulla grammatica convengo. Però mi auguro (o forse mi illudo) che i lettori siano capaci per proprio conto a non farsi mai più gabellare da uno scrittore che sparpaglia a casaccio consecutio temporum come fossero pangrattato.
Come ci siamo già detti, io sono per un po’ di slang e per una scrittura che oltrepassi l’ortodossia. Però alcune cose non le sopporto. Conosco un tale che se ne infischia degli apostrofi. Quando gli ho fatto notare (mi sembrava di essere alle prese con un ragazzino della seconda elementare, e invece è un noto giornalista) che “un altro” non vuole l’apostrofo mentre “un’altra” invece sì, mi ha risposto……”FISIME DA FISSATI, QUELLA REGOLA NON HA SENSO!”.
Massimo Maugeri e molti di voi hanno imparato a sopportare le mie sortite, come dire, colorite. Ma la risposta che diedi a quel collega….no, non posso. Qui non posso proprio. :-)
ps: le prime due righe di questo post sono ovviamente ironiche. Con te, caro Sergio, è meglio precisare. Nato a Roma, trasferito in Umbria, stabilito in Slovenia…..sai, ci vuole poco a essere affetti dall’obnubilamento del sensorio :-)

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6045 Sergio Sozi Fri, 19 Oct 2007 11:46:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6045 P.S. Se la scuola insegnasse la grammatica (bene) come in genere faceva trent'anni fa, la casta dei Letterati esisterebbe ugualmente ma il livello medio dei libri si alzerebbe: se tutti scrivessero bene, solo gli ottimi fra questi diverrebbero i ''maestri''. E prima era cosi'. E poi che significa ''casta''? Che, per caso, non esiste anche una ''casta'' di fisici nucleari o geologi che sanno il proprio mestiere a fondo, che sono specializzati? Ecco. Anche nella Letteratura avviene cosi', e' naturale e ovvio: la legge delle professioni. Mica tutto e' per tutti, nel Mondo. Sergio P.S.
Se la scuola insegnasse la grammatica (bene) come in genere faceva trent’anni fa, la casta dei Letterati esisterebbe ugualmente ma il livello medio dei libri si alzerebbe: se tutti scrivessero bene, solo gli ottimi fra questi diverrebbero i ”maestri”. E prima era cosi’. E poi che significa ”casta”? Che, per caso, non esiste anche una ”casta” di fisici nucleari o geologi che sanno il proprio mestiere a fondo, che sono specializzati? Ecco. Anche nella Letteratura avviene cosi’, e’ naturale e ovvio: la legge delle professioni. Mica tutto e’ per tutti, nel Mondo.
Sergio

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6044 Sergio Sozi Fri, 19 Oct 2007 11:40:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6044 Cara Stefania, allora il problema e' piu' facile del previsto, alla luce di quanto hai detto tu: chi non ha niente da dire non pubblichi (e invece oggi lo fa, aggiungendo tonnellate di cartaccia alle librerie). Aggiungo che il cosiddetto ''istinto bruto'' non e' direttamente identificabile con l'arte scrittoria - la quale parte si' dall'istinto, ma passa per una lunga meditazione poi diventa scrittura da vagliare, correggere e ricorreggere. Chi vuole agire solo d'istinto faccia altre cose, perche' la Letteratura e' un'arte, un lavoro intenso e faticoso. Esempio facile: non si potrebbero pubblicare in volume questi nostri interventi su Letteratitudine senza profonde revisioni e molteplici aggiustamenti, perche' UN LIBRO NON E' FATTO COME UN VESTITO, CHE PASSATI DUE ANNI LO METTI NEL GUARDAROBA O LO BUTTI O LO REGALI, COMUNQUE GLI CAMBI LA FISIONOMIA O LO BUTTI. UN LIBRO DEVE ESSER FATTO PER RESTARE NEI SECOLI. Non e' la stessa cosa mettere un apostrofo o un accento - io lo faccio perche' ho una tastiera slovena senza accenti. La punteggiatura e' una cosa seria e utile. Ecc. Ma molti questo lo reputano superfluo. Io no. Noto gli sbagli e mi arrabbio e quindi NON COMPRO libri formalmente difettosi e non leggo articoli con quattro errori a colonna. Anche se il giornalista aveva ''cose da dire'', dico che NON LE SAPEVA ESPRIMERE CORRETTAMENTE: vada a studiarsi la grammatica se vuol esser pagato per quello che scrive. Ecco perche' bisogna lavorare seriamente. Chi non lo faccia vada a fare altri mestieri, il mondo e' vario. Io d'altronde mica faccio solo lo scrittore: vado anche a fare le pulizie con una ditta. Brusca e spugna, mani ghiacciate e olio di gomito. E rivedo dieci volte anche quel che sto dicendo ora qui. Bene. Lo facciano anche gli analfabeti. Cari Saluti Sergio P.S. Ovviamente niente di tutto cio' e' riferito a te. Cara Stefania,
allora il problema e’ piu’ facile del previsto, alla luce di quanto hai detto tu: chi non ha niente da dire non pubblichi (e invece oggi lo fa, aggiungendo tonnellate di cartaccia alle librerie). Aggiungo che il cosiddetto ”istinto bruto” non e’ direttamente identificabile con l’arte scrittoria – la quale parte si’ dall’istinto, ma passa per una lunga meditazione poi diventa scrittura da vagliare, correggere e ricorreggere. Chi vuole agire solo d’istinto faccia altre cose, perche’ la Letteratura e’ un’arte, un lavoro intenso e faticoso.
Esempio facile: non si potrebbero pubblicare in volume questi nostri interventi su Letteratitudine senza profonde revisioni e molteplici aggiustamenti, perche’ UN LIBRO NON E’ FATTO COME UN VESTITO, CHE PASSATI DUE ANNI LO METTI NEL GUARDAROBA O LO BUTTI O LO REGALI, COMUNQUE GLI CAMBI LA FISIONOMIA O LO BUTTI. UN LIBRO DEVE ESSER FATTO PER RESTARE NEI SECOLI. Non e’ la stessa cosa mettere un apostrofo o un accento – io lo faccio perche’ ho una tastiera slovena senza accenti. La punteggiatura e’ una cosa seria e utile. Ecc. Ma molti questo lo reputano superfluo. Io no. Noto gli sbagli e mi arrabbio e quindi NON COMPRO libri formalmente difettosi e non leggo articoli con quattro errori a colonna. Anche se il giornalista aveva ”cose da dire”, dico che NON LE SAPEVA ESPRIMERE CORRETTAMENTE: vada a studiarsi la grammatica se vuol esser pagato per quello che scrive.
Ecco perche’ bisogna lavorare seriamente. Chi non lo faccia vada a fare altri mestieri, il mondo e’ vario. Io d’altronde mica faccio solo lo scrittore: vado anche a fare le pulizie con una ditta. Brusca e spugna, mani ghiacciate e olio di gomito. E rivedo dieci volte anche quel che sto dicendo ora qui. Bene. Lo facciano anche gli analfabeti.
Cari Saluti
Sergio
P.S.
Ovviamente niente di tutto cio’ e’ riferito a te.

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Di: luca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6042 luca Fri, 19 Oct 2007 10:44:47 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6042 Cara Stefania,personalmente sono d'accordo con te, hai ragione da vendere, ma ci troviamo ,purtroppo secondo me,un muro davanti: la "Cultura" ufficiale di chi la professa o vorrebbe contare nel mondo letterario, mi riferisco al mondo reale, esclusi i presenti.I lettori andranno a diminuire, non solo perchè l'offerta di libri è di gran lunga superiore alla domanda,e,dovendo mi sembra , fare i conti, anche, con la crisi dell’autore. La scrittura creativa , secondo me,rischia davvero di rimanere un esercizio di stile, implosa in se stessa, per lettori/scrittori letterati e sofisticati. Certo ,la lettura può produrre solo scrittura ma, non è detto che non si possa utilizzare la scrittura, per i media di comunicazione più espressivi e completi : il teatro,il cinema, la televisione,internet, meglio una multimedialità iterragendo tra i media stessi.Faccio un esempio: un libro,un dvd con all'interno l'intervista all'autore, filmati,musiche che ci accompagnano all'interno della vita dell'artista.Questo esiste già.Cosa vuol dire per Noi? Riguardo il rigore stilistico filologico e quant'altro della scrittura, ritengo che oggi sia seriamente minacciato, perchèla lingua scritta viene violata alla stregua della lingua parlata sempre più frammentaria, in realtà, tanto da non doverci scandalizzare di libri pubblicati di poco spessore e stilisticamente scarsi. Fatto 100% il pubblicato di libri e distribuiti, chi mi può dire con tutta onestà quanti di questi vanno al macero? Mi rendo conto che grazie all'ospitalità di Massimo Maugeri,posso farvi conoscere il mio punto di vista, di lettore comune, che sa distinguere il vero dal falso ma a quanto pare non è sufficiente per non sentirsi complici di una grande commedia d'arte all'italiana: la letteratura tra l'apparire e l'essere utile, pensiero debole o forte.Chi lo può dire? Mi sono dilungato,grazie Stefania e Massimo. Luca Gallina Cara Stefania,personalmente sono d’accordo con te, hai ragione da vendere, ma ci troviamo ,purtroppo secondo me,un muro davanti: la “Cultura” ufficiale di chi la professa o vorrebbe contare nel mondo letterario, mi riferisco al mondo reale, esclusi i presenti.I lettori andranno a diminuire, non solo perchè l’offerta di libri è di gran lunga superiore alla domanda,e,dovendo
mi sembra , fare i conti, anche, con la crisi dell’autore.
La scrittura creativa , secondo me,rischia davvero di rimanere un esercizio di stile, implosa in se stessa, per lettori/scrittori letterati e sofisticati. Certo ,la lettura può produrre solo scrittura ma, non è detto che non si possa utilizzare la scrittura, per i media di comunicazione più espressivi e completi : il teatro,il cinema, la televisione,internet, meglio una multimedialità iterragendo tra i media stessi.Faccio un esempio: un libro,un dvd con all’interno l’intervista all’autore, filmati,musiche che ci accompagnano all’interno della vita dell’artista.Questo esiste già.Cosa vuol dire per Noi?
Riguardo il rigore stilistico filologico e quant’altro della scrittura, ritengo che oggi sia seriamente minacciato, perchèla lingua scritta viene violata alla stregua della lingua parlata sempre più frammentaria, in realtà, tanto da non doverci scandalizzare di libri pubblicati di poco spessore e stilisticamente scarsi.
Fatto 100% il pubblicato di libri e distribuiti, chi mi può dire con tutta onestà quanti di questi vanno al macero?
Mi rendo conto che grazie all’ospitalità di Massimo Maugeri,posso farvi conoscere il mio punto di vista, di lettore comune, che sa distinguere il vero dal falso ma a quanto pare non è sufficiente per non sentirsi complici di una grande commedia d’arte all’italiana: la letteratura tra l’apparire e l’essere utile, pensiero debole o forte.Chi lo può dire?
Mi sono dilungato,grazie Stefania e Massimo.
Luca Gallina

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Di: Stefania http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6034 Stefania Fri, 19 Oct 2007 07:29:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6034 Caro Sergio, sono d'accordo con te. Ma allo stesso tempo sono in disaccordo. Tu dici che la scrittura dev'essere pensata. Verissimo. Giustissimo. "Pensiamoci dieci volte prima di scrivere". Bene. Ma la scrittura non è solo pensiero (e mi viene da aggiungere "per fortuna"). Secondo me è anche istinto. Più in generale, l'arte non può essere solo pensiero, ma anche istinto, frenesia dell'animo, impulso irrefrenabile che sgorga. Capisci cosa intendo? Del resto, se uno non ha talento, o arte, o non ha "veramente" qualcosa da dire può pensare per dieci, venti, trent'anni, con la testa tra le mani, e non riuscirà a produrre comunque nulla di buono. Sono anche d'accordo con te sulla necessità di affidarsi ai canoni letterari, ai consigli degli studiosi. Ma anche qui, facciamo attenzione. Perché, vedi Sergio, il rischio sarebbe quello di rendere la letteratura come un sistema elitario, fruibile da pochi eletti. E questi eletti rischierebbero di costituire una casta. Che brutta cosa, Sergio. E allora in quella frase un po' scherzosa e un po' no di Daria Bignardi, "Perché incentivare? che ognuno legga quel che gli pare", c'è pure un fondo di verità di cui è bene tener conto. Capito Sergio? Son d'accordo con te. Ma non del tutto. Sei in gamba. Ciao. Caro Sergio, sono d’accordo con te. Ma allo stesso tempo sono in disaccordo. Tu dici che la scrittura dev’essere pensata. Verissimo. Giustissimo. “Pensiamoci dieci volte prima di scrivere”. Bene.
Ma la scrittura non è solo pensiero (e mi viene da aggiungere “per fortuna”). Secondo me è anche istinto. Più in generale, l’arte non può essere solo pensiero, ma anche istinto, frenesia dell’animo, impulso irrefrenabile che sgorga. Capisci cosa intendo? Del resto, se uno non ha talento, o arte, o non ha “veramente” qualcosa da dire può pensare per dieci, venti, trent’anni, con la testa tra le mani, e non riuscirà a produrre comunque nulla di buono.
Sono anche d’accordo con te sulla necessità di affidarsi ai canoni letterari, ai consigli degli studiosi. Ma anche qui, facciamo attenzione. Perché, vedi Sergio, il rischio sarebbe quello di rendere la letteratura come un sistema elitario, fruibile da pochi eletti. E questi eletti rischierebbero di costituire una casta. Che brutta cosa, Sergio.
E allora in quella frase un po’ scherzosa e un po’ no di Daria Bignardi, “Perché incentivare? che ognuno legga quel che gli pare”, c’è pure un fondo di verità di cui è bene tener conto.
Capito Sergio? Son d’accordo con te. Ma non del tutto.
Sei in gamba. Ciao.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6021 Sergio Sozi Thu, 18 Oct 2007 23:38:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6021 P.S. E anche il Nobel cosa puo' fare? Dare un premio a qualcuno fra i meno cretini, frettolosi, ignoranti e tromboni che girano. Mala tempora currunt. Ma cambieranno, vedrai: il silenzio e l'umilta' si impadroniranno di noi, in qualche modo, in futuro. Certo come l'esistenza di Giove. S.S. P.S.
E anche il Nobel cosa puo’ fare? Dare un premio a qualcuno fra i meno cretini, frettolosi, ignoranti e tromboni che girano. Mala tempora currunt. Ma cambieranno, vedrai: il silenzio e l’umilta’ si impadroniranno di noi, in qualche modo, in futuro. Certo come l’esistenza di Giove.
S.S.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6020 Sergio Sozi Thu, 18 Oct 2007 23:30:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6020 A Stefania: allora ricapitoliamo: se ognuno di noi pensasse dieci volte prima di scrivere (ovvero: aprire bocca e darle fiato, si diceva una volta) i libri pubblicati sarebbero il dieci per cento degli attuali. Giusto? Perche' il novanta per cento di noi, se capisse l'importanza spirituale e storica di un testo si starebbe zittino o scriverebbe solo un libro ogni dieci anni. Bene. In questa utopistica nuova situazione, allora, credo che i critici e gli storici della Letteratura italiana (io solo di quella parlo, mica di tutta: sarebbe impossibile) sarebbero meglio in grado di consigliarci cosa leggere. In base, a mio avviso (e qui entro nei canoni personali), a quanto un testo sia valido, innovativo, integrativo e quant'altro se confrontato con i capolavori assoluto della lingua in cui esso e' scritto. Per noi, insomma, si tratta di confrontarsi con i soliti giganti (una ventina magari dal '200 a oggi). Percio', la statura di ''libro leggibile'' dovrebbe esser data ai testi paragonabili seriamente con i classici, la statura di ''buon libro'' ai testi che aggiungano un qualcosetta ai testi classici e lo status di ''ottimo libro'' dovrebbe esser riservato solo ai testi che sappiano eguagliare la maestria formale di pensiero e contenutistica dei medesimi classici ma andando in tutt'altra direzione: delle nuove sistematizzazioni formali, contenutistiche e filosofiche, che sappiano contrapporsi coerentemente a quelle di Petrarca, Dante e compagnia. Dunque, capiamo insieme che, secondo il mio intendimento, di ''ottimi libri'', con 'sta fretta e confusione mentale che girano, con 'sti refusi a grappoli e con 'sta superficialita'... eehh! Dove sono? In mente Dei Ciao Sergio Sozi P.S. E' gradita una tua risposta. A Stefania:
allora ricapitoliamo: se ognuno di noi pensasse dieci volte prima di scrivere (ovvero: aprire bocca e darle fiato, si diceva una volta) i libri pubblicati sarebbero il dieci per cento degli attuali. Giusto? Perche’ il novanta per cento di noi, se capisse l’importanza spirituale e storica di un testo si starebbe zittino o scriverebbe solo un libro ogni dieci anni.
Bene. In questa utopistica nuova situazione, allora, credo che i critici e gli storici della Letteratura italiana (io solo di quella parlo, mica di tutta: sarebbe impossibile) sarebbero meglio in grado di consigliarci cosa leggere. In base, a mio avviso (e qui entro nei canoni personali), a quanto un testo sia valido, innovativo, integrativo e quant’altro se confrontato con i capolavori assoluto della lingua in cui esso e’ scritto. Per noi, insomma, si tratta di confrontarsi con i soliti giganti (una ventina magari dal ‘200 a oggi).
Percio’, la statura di ”libro leggibile” dovrebbe esser data ai testi paragonabili seriamente con i classici, la statura di ”buon libro” ai testi che aggiungano un qualcosetta ai testi classici e lo status di ”ottimo libro” dovrebbe esser riservato solo ai testi che sappiano eguagliare la maestria formale di pensiero e contenutistica dei medesimi classici ma andando in tutt’altra direzione: delle nuove sistematizzazioni formali, contenutistiche e filosofiche, che sappiano contrapporsi coerentemente a quelle di Petrarca, Dante e compagnia.
Dunque, capiamo insieme che, secondo il mio intendimento, di ”ottimi libri”, con ’sta fretta e confusione mentale che girano, con ’sti refusi a grappoli e con ’sta superficialita’… eehh! Dove sono?
In mente Dei
Ciao
Sergio Sozi
P.S.
E’ gradita una tua risposta.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6015 Massimo Maugeri Thu, 18 Oct 2007 22:07:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6015 Ciao Miriam. L'idea che ci sia ancora gente che tenta di vendere libri porta a porta è davvero deprimente. 'Notte. Ciao Miriam. L’idea che ci sia ancora gente che tenta di vendere libri porta a porta è davvero deprimente.
‘Notte.

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Di: Miriam Ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-6008 Miriam Ravasio Thu, 18 Oct 2007 21:50:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-6008 @ Flaminia, sono saltati gli argini. Venti giorni fa, ho risposto ad un invito della casa editrice Franco Maria Ricci, pubblicato su alcuni giornali; regalavano un volume tratto dalla loro rivista Il Quirinale. Per curiosità ho inviato un e-mail. L'altra sera una signora molto elegante si è presentata a casa per consegnarmi il volume. Ci siamo sedute, una di fronte all'altra e per un'abbondante ora ci siamo reciprocamente ascoltate. Io per dovere d'ospitalità ho detto qualcosa e poi pazientemente ho seguito, anche con attenzione, la presentazione "liturgica" che precedeva il passaggio di proprietà di quel volume, appoggiato sulla mia scrivania. Fra me pensavo che sicuramente, questa compita signora, non avrebbe cercato di vendermi niente: FMR e i suoi libri neri non possono arrivare al porta a porta! Così ascoltavo quelle argomentazioni preparate ad indurti passo, passo al convincimento, che in questo caso costava €3.000, per l'acquisto dell'opera, con la possibilità di un assegno-bonus per "incapienti" o momentaneamente disagiati, 1.000 o addirittura 1.500 euro! Poi sarei entrata a pieno titolo nel grande progetto della casa, al pari dei grandi collezionisti e con il diritto ad essere invitata alle varie iniziative sparse per il Paese, e ovviamente uno sconto di 3 euro sul biglietto d'ingresso alle mostre. Il pacchetto prevedeva anche un certificato per la successione della proprietà da intestare ad un proprio caro. Tre volumi, "belli", neri, con seta e scritte in oro, un prodotto di mezzo lusso, per "collezionisti" d'occasione... Non mi inviteranno alle iniziative, non avrò lo sconto sui biglietti, ma continuerò ad occuparmi d'arte e ad acquistare i bei libri con le immagini, cercando di pagarli il meno possibile. E' una guerra! @ Flaminia, sono saltati gli argini.
Venti giorni fa, ho risposto ad un invito della casa editrice Franco Maria Ricci, pubblicato su alcuni giornali; regalavano un volume tratto dalla loro rivista Il Quirinale. Per curiosità ho inviato un e-mail. L’altra sera una signora molto elegante si è presentata a casa per consegnarmi il volume. Ci siamo sedute, una di fronte all’altra e per un’abbondante ora ci siamo reciprocamente ascoltate. Io per dovere d’ospitalità ho detto qualcosa e poi pazientemente ho seguito, anche con attenzione, la presentazione “liturgica” che precedeva il passaggio di proprietà di quel volume, appoggiato sulla mia scrivania. Fra me pensavo che sicuramente, questa compita signora, non avrebbe cercato di vendermi niente: FMR e i suoi libri neri non possono arrivare al porta a porta! Così ascoltavo quelle argomentazioni preparate ad indurti passo, passo al convincimento, che in questo caso costava €3.000, per l’acquisto dell’opera, con la possibilità di un assegno-bonus per “incapienti” o momentaneamente disagiati, 1.000 o addirittura 1.500 euro! Poi sarei entrata a pieno titolo nel grande progetto della casa, al pari dei grandi collezionisti e con il diritto ad essere invitata alle varie iniziative sparse per il Paese, e ovviamente uno sconto di 3 euro sul biglietto d’ingresso alle mostre. Il pacchetto prevedeva anche un certificato per la successione della proprietà da intestare ad un proprio caro. Tre volumi, “belli”, neri, con seta e scritte in oro, un prodotto di mezzo lusso, per “collezionisti” d’occasione…
Non mi inviteranno alle iniziative, non avrò lo sconto sui biglietti, ma continuerò ad occuparmi d’arte e ad acquistare i bei libri con le immagini, cercando di pagarli il meno possibile. E’ una guerra!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-5988 Massimo Maugeri Thu, 18 Oct 2007 17:24:36 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5988 Bene. Mi verrebbe da dire: "Il dibattito continua!" Ed è ciò che ho detto. Bene. Mi verrebbe da dire: “Il dibattito continua!”
Ed è ciò che ho detto.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-5987 Massimo Maugeri Thu, 18 Oct 2007 17:22:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5987 Cara Flaminia, grazie mille per il tuo duplice intervento. Ti capisco. Hai ragione da vendere. Io sarò sempre dalla parte di voi librai indipendenti. Come ha detto Gennaro abbiamo discusso più di "situazioni problematiche" simili a quello che tu descrivi. Lo abbiamo fatto nella rubrica "voce di libraio". Qui: http://letteratitudine.blog.kataweb.it/category/voce-di-libraio/ Torna a trovarci Flaminia. Un caro saluto a te. Massimo Cara Flaminia, grazie mille per il tuo duplice intervento. Ti capisco. Hai ragione da vendere. Io sarò sempre dalla parte di voi librai indipendenti.
Come ha detto Gennaro abbiamo discusso più di “situazioni problematiche” simili a quello che tu descrivi. Lo abbiamo fatto nella rubrica “voce di libraio”.
Qui: http://letteratitudine.blog.kataweb.it/category/voce-di-libraio/
Torna a trovarci Flaminia.
Un caro saluto a te.
Massimo

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-5986 Massimo Maugeri Thu, 18 Oct 2007 17:18:04 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5986 @ Stefania, Rosa, Elektra, Luca: Per me di Daria c'è n'è una, tutte le altre son... "nessuna". È abbastanza barbarica e indicativa come risposta? ;) @ Stefania, Rosa, Elektra, Luca:
Per me di Daria c’è n’è una, tutte le altre son… “nessuna”.
È abbastanza barbarica e indicativa come risposta?
;)

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-5984 Massimo Maugeri Thu, 18 Oct 2007 17:16:18 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5984 Grazie mille per i nuovi messaggi. Davvero. Consentitemi di ringraziare particolarmente Ferdinando Camon per la sua gentilezza e disponibilità. Lei mi scrive: "Non dico al pubblico: leggete per farmi un piacere. Gli dico: Leggete per non farvi del male. Il che significa: Se non leggete, peggio per voi". Ha ragione. Lo dirò anch'io la prossima volta che presenterò un libro. E lo farò citando la fonte. Grazie mille per i nuovi messaggi. Davvero.
Consentitemi di ringraziare particolarmente Ferdinando Camon per la sua gentilezza e disponibilità.
Lei mi scrive: “Non dico al pubblico: leggete per farmi un piacere. Gli dico: Leggete per non farvi del male. Il che significa: Se non leggete, peggio per voi”.
Ha ragione. Lo dirò anch’io la prossima volta che presenterò un libro. E lo farò citando la fonte.

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Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-5980 Enrico Gregori Thu, 18 Oct 2007 15:49:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5980 Mi duole (dico davvero) parlare di esperienza personale in quanto sembra davvero uno spot pubblicitario. Ma credo (da cronista) che se uno le cose le tocca con mano se ne fa un'idea migliore. Il mio libro è uscito (guarda caso) insieme ad altri libri di persone che frequento per lavoro o per altro. Il mio si vende (per ora) soltanto on-line; gli altri normalmente (si fa per dire) in libreria. Ovviamente parliamo di autori non popolari, certo. Però mi è stato fatto notare che la vendita via internet può essere in qualche modo scostante. Ne convengo. Fatto è che quando io sono andato a cercare nelle librerie (piccole, medie ed enormi) i romanzi dei miei amici/amiche, non si trovavano. "aspetti....non c'è...ma lo possiamo ordinare....se lei ripassa tra dieci giorni, magari....). Io, ovviamente sono passato e ripassato. Perchè VOLEVO quei libri. Mettiamoci però nei panni di un qualsiasi onesto e paziente cittadino che vada in libreria ad acquistare, ad esempio, l'ultimo di Stephen King. Che lo trovi è sicuro e, magari, decide di "buttare" 10 euro per un "esperimento" del quale ha sentito parlare. Secondo voi, passa e ripassa, oppure con quei dieci euro si compra due etti di pizza e cinque supplì? Premetto che pur essendo parte in causa, anche io sono molto ma molto dubbioso sulla vendita on-line. Però il mio libro, chi bontà sua l'ha voluto, ha cliccato sul carrellino e (carta di credito oppure contrassegno oppure ancora bollettino alle Poste) il libro gli è arrivato a casa. A una mia collega l'editore ha stampato 100 copie e "te le mando nelle librerie di Roma". Bello! Tradotto significa che queste copie sono state sparpagliate a mazzetti da cinque in 20 librerie. Praticamente una caccia al tesoro. Chi mai potrà rendersi conto (facendo un esperimento) se quella povera crista ha scritto qualcosa di accettabile? Bene, secondo me, è ben più che accettabile e costa (mi pare) 9 euro. Ora il punto è questo: un volenteroso cittadino 9 euro li investirebbe pure per fare una prova. Magari potrebbe dire "e mica ci sarà solo Faletti al mondo!. Il problema è che l'esperimento viene vanificato dalla irreperibilità del "prodotto". D'altro canto è anche ovvio che una casa editrice non va a stampare cinquantamila copie di un "bravissimo signor nessuno", perché presumibilmente se le inf...(bip!). Qual è allora la soluzione del problema? Per me non c'è. Rimane questione di fortuna. Chi scrive libri non essendo baciato dalla fama deve continuare a essere baciato dalla buona sorte. Insomma, parafrasando la Tamaro, deve dire a se stesso "va' dove ti porta il cu..." (bip!) Mi duole (dico davvero) parlare di esperienza personale in quanto sembra davvero uno spot pubblicitario. Ma credo (da cronista) che se uno le cose le tocca con mano se ne fa un’idea migliore.
Il mio libro è uscito (guarda caso) insieme ad altri libri di persone che frequento per lavoro o per altro. Il mio si vende (per ora) soltanto on-line; gli altri normalmente (si fa per dire) in libreria.
Ovviamente parliamo di autori non popolari, certo. Però mi è stato fatto notare che la vendita via internet può essere in qualche modo scostante. Ne convengo. Fatto è che quando io sono andato a cercare nelle librerie (piccole, medie ed enormi) i romanzi dei miei amici/amiche, non si trovavano. “aspetti….non c’è…ma lo possiamo ordinare….se lei ripassa tra dieci giorni, magari….).
Io, ovviamente sono passato e ripassato. Perchè VOLEVO quei libri. Mettiamoci però nei panni di un qualsiasi onesto e paziente cittadino che vada in libreria ad acquistare, ad esempio, l’ultimo di Stephen King. Che lo trovi è sicuro e, magari, decide di “buttare” 10 euro per un “esperimento” del quale ha sentito parlare. Secondo voi, passa e ripassa, oppure con quei dieci euro si compra due etti di pizza e cinque supplì?
Premetto che pur essendo parte in causa, anche io sono molto ma molto dubbioso sulla vendita on-line. Però il mio libro, chi bontà sua l’ha voluto, ha cliccato sul carrellino e (carta di credito oppure contrassegno oppure ancora bollettino alle Poste) il libro gli è arrivato a casa.
A una mia collega l’editore ha stampato 100 copie e “te le mando nelle librerie di Roma”. Bello! Tradotto significa che queste copie sono state sparpagliate a mazzetti da cinque in 20 librerie. Praticamente una caccia al tesoro. Chi mai potrà rendersi conto (facendo un esperimento) se quella povera crista ha scritto qualcosa di accettabile?
Bene, secondo me, è ben più che accettabile e costa (mi pare) 9 euro.
Ora il punto è questo: un volenteroso cittadino 9 euro li investirebbe pure per fare una prova. Magari potrebbe dire “e mica ci sarà solo Faletti al mondo!.
Il problema è che l’esperimento viene vanificato dalla irreperibilità del “prodotto”. D’altro canto è anche ovvio che una casa editrice non va a stampare cinquantamila copie di un “bravissimo signor nessuno”, perché presumibilmente se le inf…(bip!).
Qual è allora la soluzione del problema? Per me non c’è. Rimane questione di fortuna. Chi scrive libri non essendo baciato dalla fama deve continuare a essere baciato dalla buona sorte. Insomma, parafrasando la Tamaro, deve dire a se stesso “va’ dove ti porta il cu…” (bip!)

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Di: gennaro iozzia http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-5969 gennaro iozzia Thu, 18 Oct 2007 13:44:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5969 accidempolina, mi sa che flaminia ha proprio messo il dito nella piaga. che ti devo dire, flaminia? hai proprio ragione. il buon maugeri ci ha sottoposto diverse volte il problema a cui tu fai cenno in questo blog. la realtà che evidenzi è tanto vera quanto triste. mi piacerebbe conoscere l'opinione di camon. ciao flaminia, tu hai aperto un altro filone all'interno di questo post. vedrai che gente più in gamba di me saprà cosa dirti. accidempolina, mi sa che flaminia ha proprio messo il dito nella piaga.
che ti devo dire, flaminia? hai proprio ragione. il buon maugeri ci ha sottoposto diverse volte il problema a cui tu fai cenno in questo blog.
la realtà che evidenzi è tanto vera quanto triste.
mi piacerebbe conoscere l’opinione di camon.
ciao flaminia, tu hai aperto un altro filone all’interno di questo post. vedrai che gente più in gamba di me saprà cosa dirti.

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Di: Flaminia Mancinelli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-5968 Flaminia Mancinelli Thu, 18 Oct 2007 13:30:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5968 I PROBLEMI DELLE LIBRERIE ITALIANE (2 segue) Naturalmente, l'avrete capito, io faccio la libraia. La libreria che gestisco (non possiedo!) con la mia socia è il frutto dell'investimento dei risparmi di tutta una vita e non fa parte delle grandi catene (tipo Feltrinelli o Mondadori), è quella che in gergo si definisce una "libreria indipendente", il che ovviamente non ha nulla a che vedere con le dipendenze di tipo politico. Ma veniamo al dunque: in un mercato asfittico per la lettura qual è il nostro, le catene librarie e i supermarket la fanno da padroni, spuntando dagli editori grandi degli scnti e delle agevolazioni di pagamento che permettono loro di offrire libri con sconti per le librerie normali, irraggiungibili... Il meccanismo perverso però non si restringe a questo e basta, se così fosse tra qualche anno saremmo rassegnati ad andare a comprare i libri al supermercato insieme a tutto ciò che acquistiamo quando facciamo la spesa, e amen... Il problema è più grave: avete mai fatto caso a che libri vengono proposti al supermercato e ora, sempre più spesso, anche nelle catene di librerie? I soliti noti, i soliti editori ed autori. E cos'è questo se non un trust? Ma stando nell'ambiente mi sono dovuta rendere conto che tra poco non solo morranno tuttigli editori piccoli e medi, ma che si stamperanno solo libri che assicurano un buon ritorno. Giacomo Rossi scrive un buon libro? Non è un nome, non è nè Ken Follett nè Wilburn Smith e allora non sarà pubblicato... Cosa prevede la vostra "stanca e delusa" libraia? La morte della libertà di espressione. Si pubblicherà solo ciò che fa buon gioco in rapporto a costi/profitto e il resto verrà semplicemente cancellato... Se questa visione vi pare un po' troppo pessimistica, per favore archiviatela in una cartella del vostro pc e andate a rileggerla tra un po'... Tra quanto? Questo non so proprio dirvelo, ma credo dipenda fino a quando rimarranno aperte un pugno di librerie indipendenti. Vi avverto però, solo negli ultimi giorni ho appreso della chiusura definitiva di tre realtà storiche del nostro patrimonio nazionale. Un caro saluto Flaminia I PROBLEMI DELLE LIBRERIE ITALIANE (2 segue)
Naturalmente, l’avrete capito, io faccio la libraia. La libreria che gestisco (non possiedo!) con la mia socia è il frutto dell’investimento dei risparmi di tutta una vita e non fa parte delle grandi catene (tipo Feltrinelli o Mondadori), è quella che in gergo si definisce una “libreria indipendente”, il che ovviamente non ha nulla a che vedere con le dipendenze di tipo politico.
Ma veniamo al dunque: in un mercato asfittico per la lettura qual è il nostro, le catene librarie e i supermarket la fanno da padroni, spuntando dagli editori grandi degli scnti e delle agevolazioni di pagamento che permettono loro di offrire libri con sconti per le librerie normali, irraggiungibili… Il meccanismo perverso però non si restringe a questo e basta, se così fosse tra qualche anno saremmo rassegnati ad andare a comprare i libri al supermercato insieme a tutto ciò che acquistiamo quando facciamo la spesa, e amen…
Il problema è più grave: avete mai fatto caso a che libri vengono proposti al supermercato e ora, sempre più spesso, anche nelle catene di librerie? I soliti noti, i soliti editori ed autori. E cos’è questo se non un trust? Ma stando nell’ambiente mi sono dovuta rendere conto che tra poco non solo morranno tuttigli editori piccoli e medi, ma che si stamperanno solo libri che assicurano un buon ritorno. Giacomo Rossi scrive un buon libro? Non è un nome, non è nè Ken Follett nè Wilburn Smith e allora non sarà pubblicato…
Cosa prevede la vostra “stanca e delusa” libraia? La morte della libertà di espressione. Si pubblicherà solo ciò che fa buon gioco in rapporto a costi/profitto e il resto verrà semplicemente cancellato…
Se questa visione vi pare un po’ troppo pessimistica, per favore archiviatela in una cartella del vostro pc e andate a rileggerla tra un po’… Tra quanto? Questo non so proprio dirvelo, ma credo dipenda fino a quando rimarranno aperte un pugno di librerie indipendenti. Vi avverto però, solo negli ultimi giorni ho appreso della chiusura definitiva di tre realtà storiche del nostro patrimonio nazionale.
Un caro saluto
Flaminia

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Di: Flaminia Mancinelli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-5967 Flaminia Mancinelli Thu, 18 Oct 2007 13:16:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5967 I PROBLEMI DELLE LIBRERIE ITALIANE (1 segue) Un signore entra in libreria. E' mattina, la libreria è completamente vuota e c'è una bella musica rilassante. Intorno al signore ci sono circa 20 titoli di libri differenti, ben catalogati e ordinati per argomento. Ma al visitatore non interessano, va direttamente dal commesso è chiede un titolo preciso. Dopo aver verificato sulla banca dati del suo computer il commesso risponde che non lo ha, e precisa che si tratta di un libro del 2003, ma se lui lo desidera si può provare ad ordinarlo. Il signore anziano si altera e non si spiega perchè la libreria non abbia libri così recenti... E va via cercando in altri lidi il suo libro... Il commesso ha tentato di spiegargli che ogni giorno, eccetto i festivi, arrivano in una media libreria circa 50 novità. Vogliamo fare un calcolo molto al ribasso? più di 15 mila novità all'anno, ma in realtà il numero è molto, molto più alto! Quindi se una libreria volesse avere il catalogo delle pubblicazioni degli ultimi 3 anni dovrebbe avere un monte merci di circa 45mila titoli (cifra sempre al ribasso!). Allora, ogni giorno per il nostro popolo di non-lettori vengono editi uno scatafascio di libri, all'80% inutili, che dopo una permanenza di 1 o 2 mesi in libreria vanno in resa, poi ai remander's e poi al macero... Chi ci guadagna? Quale filiera ne esce soddisfatta? I trasportatori, ad esempio che corrono su e giù per le autostrade con pacchi di carta, i grandi distributori che fanno pagare le spese di trasporto e le rese ai librai, e i grandi editori, quando diventano anche distributori o catene di librerie, ecc... Un saluto e alla prossima, Flaminia I PROBLEMI DELLE LIBRERIE ITALIANE (1 segue)
Un signore entra in libreria. E’ mattina, la libreria è completamente vuota e c’è una bella musica rilassante. Intorno al signore ci sono circa 20 titoli di libri differenti, ben catalogati e ordinati per argomento. Ma al visitatore non interessano, va direttamente dal commesso è chiede un titolo preciso. Dopo aver verificato sulla banca dati del suo computer il commesso risponde che non lo ha, e precisa che si tratta di un libro del 2003, ma se lui lo desidera si può provare ad ordinarlo. Il signore anziano si altera e non si spiega perchè la libreria non abbia libri così recenti… E va via cercando in altri lidi il suo libro…
Il commesso ha tentato di spiegargli che ogni giorno, eccetto i festivi, arrivano in una media libreria circa 50 novità. Vogliamo fare un calcolo molto al ribasso? più di 15 mila novità all’anno, ma in realtà il numero è molto, molto più alto! Quindi se una libreria volesse avere il catalogo delle pubblicazioni degli ultimi 3 anni dovrebbe avere un monte merci di circa 45mila titoli (cifra sempre al ribasso!).
Allora, ogni giorno per il nostro popolo di non-lettori vengono editi uno scatafascio di libri, all’80% inutili, che dopo una permanenza di 1 o 2 mesi in libreria vanno in resa, poi ai remander’s e poi al macero…
Chi ci guadagna? Quale filiera ne esce soddisfatta?
I trasportatori, ad esempio che corrono su e giù per le autostrade con pacchi di carta, i grandi distributori che fanno pagare le spese di trasporto e le rese ai librai, e i grandi editori, quando diventano anche distributori o catene di librerie, ecc…
Un saluto e alla prossima, Flaminia

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Di: Stefania http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-5964 Stefania Thu, 18 Oct 2007 12:32:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5964 A questo punto la discussione potrebbe prendere una nuova piega. Dopo aver accertato la necessità del leggere e analizzato le ragioni del leggere (perché leggere) si pone il problema di "cosa leggere". Ed al problema del cosa leggere se ne affianca un altro: chi decide "cosa leggere" e cosa "non leggere" e quali sono, o dovrebbero essere, i canoni di tali decisioni. A questo punto la discussione potrebbe prendere una nuova piega. Dopo aver accertato la necessità del leggere e analizzato le ragioni del leggere (perché leggere) si pone il problema di “cosa leggere”.
Ed al problema del cosa leggere se ne affianca un altro: chi decide “cosa leggere” e cosa “non leggere” e quali sono, o dovrebbero essere, i canoni di tali decisioni.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-3/#comment-5962 Sergio Sozi Thu, 18 Oct 2007 12:24:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5962 Ciao Miriam, bentornata in cotesto loco con il solito tuo ''profondo intelligere''! O... forse sarebbe piuttosto il caso di pensarci mille volte prima di scrivere? Se riflettessimo dieci volte prima di scrivere un periodo, i libri in giro sarebbero molti di meno, vero? E sarebbero migliori. Prender penna e scrivere cosi' come viene, invece... eh... crea il danno dell'affollamento. Sergio Ciao Miriam, bentornata in cotesto loco con il solito tuo ”profondo intelligere”!
O… forse sarebbe piuttosto il caso di pensarci mille volte prima di scrivere? Se riflettessimo dieci volte prima di scrivere un periodo, i libri in giro sarebbero molti di meno, vero? E sarebbero migliori. Prender penna e scrivere cosi’ come viene, invece… eh… crea il danno dell’affollamento.
Sergio

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Di: Miriam Ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-2/#comment-5961 Miriam Ravasio Thu, 18 Oct 2007 12:07:19 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5961 Leggere e scrivere. Ma a scrivere ormai sono così tanti, che l'idea di un libro sta diventando, quasi, un'ipotesi volgare. E' brutto, lo so, ma la gran quantità di carta e di parole che ormai ci sta affossando dovrebbe indurci alla necessità di una nuova regola "speriamo di non stabilire nulla di aspro e gravoso"; una regola "monastica" che ci induca ad organizzare il tempo, equamente distribuito, fra spirito e corpo. Leggiamo, scriviamo, riflettiamo. Leggiamo senza pregiudizi, scriviamo in libertà, riflettiamo sul che fare. Dentro o fuori le mura. Un carissimo saluto a tutti voi. Leggere e scrivere. Ma a scrivere ormai sono così tanti, che l’idea di un libro sta diventando, quasi, un’ipotesi volgare. E’ brutto, lo so, ma la gran quantità di carta e di parole che ormai ci sta affossando dovrebbe indurci alla necessità di una nuova regola “speriamo di non stabilire nulla di aspro e gravoso”; una regola “monastica” che ci induca ad organizzare il tempo, equamente distribuito, fra spirito e corpo. Leggiamo, scriviamo, riflettiamo. Leggiamo senza pregiudizi, scriviamo in libertà, riflettiamo sul che fare. Dentro o fuori le mura.
Un carissimo saluto a tutti voi.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-2/#comment-5960 Sergio Sozi Thu, 18 Oct 2007 11:55:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5960 P.S. Secondo me la Letteratura dovrebbe evitare di abbassarsi di livello (filosofico, linguistico, sintattico, strutturale, ecc.) per catturare adepti. Sono gli italiani a dover crescere, non dev'essere la Letteratura ad abbassarsi. S.S. P.S.
Secondo me la Letteratura dovrebbe evitare di abbassarsi di livello (filosofico, linguistico, sintattico, strutturale, ecc.) per catturare adepti. Sono gli italiani a dover crescere, non dev’essere la Letteratura ad abbassarsi.
S.S.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-2/#comment-5959 Sergio Sozi Thu, 18 Oct 2007 11:51:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5959 A Stefania: secondo me le regole grammatical-sintattiche e morfologiche della nostra Lingua oggi sono note a pochi italiani; dunque bisognerebbe diffonderle maggiormente, non tanto aggiornarle. Fra vent'anni si pensi ad eventuali ritocchi. Eventuali, dico, non indispensabili, perche' la grammatica italiana e' completa ed esauriente, oggi, quindi... squadra vincente non si cambia (mi si scusi l'infelice associazione). Ad Enrico: la mia ascia resta sotterrata dov'era prima. Pax urbi et orbi. Inoltre sono d'accordo con te, anche se i neologismi personalmente cerco proprio di evitarli, da quante belle parole, anche antiche, riesco a reperire nel dizionario e nella Letteratura italiana (esempio: i nomi italianizzati di molte citta' estere sono presenti in Ariosto e Tasso ma nessuno li sa). Per l'uso giornalistico, pero', capisco i tuoi indispensabili compromessi. Saluti cari ad ambedue Sozi A Stefania:
secondo me le regole grammatical-sintattiche e morfologiche della nostra Lingua oggi sono note a pochi italiani; dunque bisognerebbe diffonderle maggiormente, non tanto aggiornarle. Fra vent’anni si pensi ad eventuali ritocchi. Eventuali, dico, non indispensabili, perche’ la grammatica italiana e’ completa ed esauriente, oggi, quindi… squadra vincente non si cambia (mi si scusi l’infelice associazione).
Ad Enrico:
la mia ascia resta sotterrata dov’era prima. Pax urbi et orbi. Inoltre sono d’accordo con te, anche se i neologismi personalmente cerco proprio di evitarli, da quante belle parole, anche antiche, riesco a reperire nel dizionario e nella Letteratura italiana (esempio: i nomi italianizzati di molte citta’ estere sono presenti in Ariosto e Tasso ma nessuno li sa). Per l’uso giornalistico, pero’, capisco i tuoi indispensabili compromessi.
Saluti cari ad ambedue
Sozi

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Di: gennaro iozzia http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-2/#comment-5957 gennaro iozzia Thu, 18 Oct 2007 11:33:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5957 davvero notevole lo scritto di camon. sottoscrivo in pieno. sozi formula una domanda impegnativa. io ho l'impressione che oggi le le regole sintattico-grammaticali delle lingue, di tutte le lingue, cambino più velocemente rispetto a un tempo. ma è un'impressione da non addetto ai lavori, dunque non vale nulla. su daria... a stefania, elektra, rosa e luca: ma perché non vi fate i fatti vostri? :) davvero notevole lo scritto di camon. sottoscrivo in pieno.
sozi formula una domanda impegnativa. io ho l’impressione che oggi le le regole sintattico-grammaticali delle lingue, di tutte le lingue, cambino più velocemente rispetto a un tempo. ma è un’impressione da non addetto ai lavori, dunque non vale nulla.
su daria… a stefania, elektra, rosa e luca: ma perché non vi fate i fatti vostri? :)

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Di: Stefania http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-2/#comment-5954 Stefania Thu, 18 Oct 2007 10:20:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5954 A Sergio Sozi. Caro Sergio, temo che il problema grosso sia il seguente. Sono molti o pochi coloro che conoscono davvero e bene le regole sintattico-grammaticali della lingua italiana? A Massimo. Ho letto i commenti di Luca, Rosa ed Elektra. Prima di loro c'era il mio. Perché non ci rispondi? A Sergio Sozi.
Caro Sergio, temo che il problema grosso sia il seguente.
Sono molti o pochi coloro che conoscono davvero e bene le regole sintattico-grammaticali della lingua italiana?
A Massimo.
Ho letto i commenti di Luca, Rosa ed Elektra. Prima di loro c’era il mio. Perché non ci rispondi?

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Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-2/#comment-5952 Enrico Gregori Thu, 18 Oct 2007 10:02:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5952 Sotterrrando una virtuale ascia di guerra (se semo capiti) vorrei esprimere il mio plauso al quesito posto da Sergio Sozi in merito al linguaggio. A mio avviso esistono regole imprescindibili e andrebbero rispettate. Quello su cui sono molto elastico, invece, è l'utilizzo di una sorta di "slang" ormai entrato nel quotidiano. La mia opinione è, però, che non se ne abusi. Scrivere, ad esempio, ogni tanto "messaggiare" o "flesciare", ci può anche stare. Esagerare diventa un ammiccamento sguaiato per catturare consensi. E' anche possibile, forse, che un linguaggio meno paludato e accademico, possa avvicinare alla lettura qualche restio. Ma certezze non ne ho. Sotterrrando una virtuale ascia di guerra (se semo capiti) vorrei esprimere il mio plauso al quesito posto da Sergio Sozi in merito al linguaggio.
A mio avviso esistono regole imprescindibili e andrebbero rispettate. Quello su cui sono molto elastico, invece, è l’utilizzo di una sorta di “slang” ormai entrato nel quotidiano. La mia opinione è, però, che non se ne abusi. Scrivere, ad esempio, ogni tanto “messaggiare” o “flesciare”, ci può anche stare. Esagerare diventa un ammiccamento sguaiato per catturare consensi.
E’ anche possibile, forse, che un linguaggio meno paludato e accademico, possa avvicinare alla lettura qualche restio. Ma certezze non ne ho.

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Di: Elektra http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-2/#comment-5948 Elektra Thu, 18 Oct 2007 09:30:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5948 Io il testo "perché leggere" di Camon lo stamperò e lo appiccicherò alla parete del mio studio, quella di fronte alla scrivania. Grandioso. * * * Massimo, chi è questa Daria. Siamo tutte gelose! Smile Io il testo “perché leggere” di Camon lo stamperò e lo appiccicherò alla parete del mio studio, quella di fronte alla scrivania. Grandioso.
* * *
Massimo, chi è questa Daria. Siamo tutte gelose!
Smile

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Di: Rosa Fazzi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-2/#comment-5945 Rosa Fazzi Thu, 18 Oct 2007 07:49:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5945 Oh, oh... MariaGiovanna, quello che dici è agghiacciante. Ti domando, ma i geni non si possono educare? Oh, oh… MariaGiovanna, quello che dici è agghiacciante. Ti domando, ma i geni non si possono educare?

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Di: Rosa Fazzi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-2/#comment-5944 Rosa Fazzi Thu, 18 Oct 2007 07:47:59 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5944 Non c'è che dire. L'intervento di Camon è proprio bellissimo. Massimo, hai fatto davvero bene a metterlo in primo piano. Uno spot pro-lettura di qualità. Massimo, è venuta la curiosità anche a me. La Daria che è intervenuta è davvero la Bignardi? Rosa Non c’è che dire. L’intervento di Camon è proprio bellissimo. Massimo, hai fatto davvero bene a metterlo in primo piano. Uno spot pro-lettura di qualità.
Massimo, è venuta la curiosità anche a me. La Daria che è intervenuta è davvero la Bignardi?
Rosa

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Di: MariaGiovanna Luini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-2/#comment-5943 MariaGiovanna Luini Thu, 18 Oct 2007 07:44:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5943 Ricordo la lezione di uno scienziato inglese al Congresso Mondiale sul Futuro della Scienza delle Fondazioni Veronesi, Cini e Tronchetti Provera, l'anno scorso. Si legge se il DNA ci predispone a farlo. Se non abbiamo i geni che "leggono" non c'è storia. Ho trovato questa lezione molto angosciante: mi è andata bene e il mio DNA ama i libri? Io vivo sommersa dai libri, ne leggo moltissimi. Mi piace pensare che sia passione, che sia frutto della mia storia. Ma pare che sia tutto stabilito dal DNA. Ricordo la lezione di uno scienziato inglese al Congresso Mondiale sul Futuro della Scienza delle Fondazioni Veronesi, Cini e Tronchetti Provera, l’anno scorso. Si legge se il DNA ci predispone a farlo. Se non abbiamo i geni che “leggono” non c’è storia. Ho trovato questa lezione molto angosciante: mi è andata bene e il mio DNA ama i libri? Io vivo sommersa dai libri, ne leggo moltissimi. Mi piace pensare che sia passione, che sia frutto della mia storia. Ma pare che sia tutto stabilito dal DNA.

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Di: luca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-2/#comment-5942 luca Thu, 18 Oct 2007 07:39:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5942 Lasciate che i libri vengano a Noi! Ho apprezzato l'intervento di "Daria" è Lei o non è Lei? Lo scrittore Ferdinando Camon è conosciuto e premiato, anche, per la Sua vivacità e rigore intellettuale.Potrei dire per riassumere le due posizioni: libertà di leggere o non leggere e opportunità di crescita personale derivanti dalla lettura.Certo, se qualcuno si assumesse la responsabilità di insegnare a distinguere i libri utili da quelli inutili, tutto ciò sarebbe auspicabile, quasi, per tutti.Perchè, oltre a un buon liceo che ci insegni, a esercitare il giudizio critico, su quello che leggiamo o andremo a leggere, successivamente, non sembra che gli editori sappiamo sempre distinguere, gli autori etici da quelli senza idee valide, che vanno a pubblicare. E se fosse, come potrebbe dire qualche amico del forum, solo una questione di euro.L'editoria Italiana viene finanziata dallo Stato e dalla Cee, in base al catalogo di libri pubblicati in un anno? E di quanti milioni di euro stiamo paralando? Leggere fa bene, ma può anche fare male! Grazie Massimo Maugeri ,per come ci stimoli e sai intervenire,da buon ospite di casa, anche nelle impercettibili sbavature epistolari dei forumisti. Luca Gallina Lasciate che i libri vengano a Noi!
Ho apprezzato l’intervento di “Daria” è Lei o non è Lei? Lo scrittore Ferdinando Camon è conosciuto e premiato, anche, per la Sua vivacità e rigore intellettuale.Potrei dire per riassumere le due posizioni: libertà di leggere o non leggere e opportunità di crescita personale derivanti dalla lettura.Certo, se qualcuno si assumesse la responsabilità di insegnare a distinguere i libri utili da quelli inutili, tutto ciò sarebbe auspicabile, quasi, per tutti.Perchè, oltre a un buon liceo che ci insegni, a esercitare il giudizio critico, su quello che leggiamo o andremo a leggere, successivamente, non sembra che gli editori sappiamo sempre distinguere, gli autori etici da quelli senza idee valide, che vanno a pubblicare. E se fosse, come potrebbe dire qualche amico del forum, solo una questione di euro.L’editoria Italiana viene finanziata dallo Stato e dalla Cee, in base al catalogo di libri pubblicati in un anno? E di quanti milioni di euro stiamo paralando?
Leggere fa bene, ma può anche fare male!
Grazie Massimo Maugeri ,per come ci stimoli e sai intervenire,da buon ospite di casa, anche nelle impercettibili sbavature epistolari dei forumisti.
Luca Gallina

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Di: Marlon http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-2/#comment-5941 Marlon Thu, 18 Oct 2007 07:34:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5941 Mi avete quasi convinto. Quasi. Mi avete quasi convinto.
Quasi.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-2/#comment-5940 Maria Lucia Riccioli Thu, 18 Oct 2007 07:29:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5940 A Simona: un bacio... A Massimo: grazie di questa meravigliosa opportunità di parlare di ciò che ci sta a cuore... questo blog è un'oasi! A Maggie: sei troppo carina! Non mi merito quello che hai scritto ma ti mando un bacio... A Silvia C.: cara collega, facciamoci forza a vicenda! CROCIATA PER LA LETTURA! Che ne dite, CONTRO IL FONDAMENTALISMO DEL NON-LEGGERE? O "L'ISOLA DEI LETTORI"? Dieci-dodici scrittori e lettori su un'isola deserta con un pacco di libri da leggere e una storia da scrivere? A Simona: un bacio…
A Massimo: grazie di questa meravigliosa opportunità di parlare di ciò che ci sta a cuore… questo blog è un’oasi!
A Maggie: sei troppo carina! Non mi merito quello che hai scritto ma ti mando un bacio…
A Silvia C.: cara collega, facciamoci forza a vicenda!
CROCIATA PER LA LETTURA! Che ne dite, CONTRO IL FONDAMENTALISMO DEL NON-LEGGERE? O “L’ISOLA DEI LETTORI”? Dieci-dodici scrittori e lettori su un’isola deserta con un pacco di libri da leggere e una storia da scrivere?

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/comment-page-2/#comment-5939 Maria Lucia Riccioli Thu, 18 Oct 2007 07:22:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/10/15/come-sono-belli-i-libri-che-non-si-leggono/#comment-5939 Bellissimo l'intervento di Camon... Penso che appenderò le sue frasi a scuola... Leggere è come amare: l'amore arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona. Se comunichi la gioia di una storia a qualcuno, tu la riscoprirai nuova e più bella, l'altro ne gioirà insieme a te. Che bello durante i corsi di scrittura quando ci si "riconosce" nell'amore verso un autore o un libro! Chi non legge si priva di uno specchio, di un mappamondo, di una macchina del tempo. è vero, leggere non è necessario, ma è triste sapere che ne ha bisogno e non sa di saperlo. Non si può imporre di leggere come non si può imporre di amare. Ma la vita senza amore e senza lettura è più povera. Laggere e amare danno significato alla vita, le danno un "senso"... Bellissimo l’intervento di Camon… Penso che appenderò le sue frasi a scuola…
Leggere è come amare: l’amore arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona. Se comunichi la gioia di una storia a qualcuno, tu la riscoprirai nuova e più bella, l’altro ne gioirà insieme a te. Che bello durante i corsi di scrittura quando ci si “riconosce” nell’amore verso un autore o un libro!
Chi non legge si priva di uno specchio, di un mappamondo, di una macchina del tempo. è vero, leggere non è necessario, ma è triste sapere che ne ha bisogno e non sa di saperlo.
Non si può imporre di leggere come non si può imporre di amare. Ma la vita senza amore e senza lettura è più povera.
Laggere e amare danno significato alla vita, le danno un “senso”…

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