Commenti a: REMARE SENZA REMI. UN LIBRO SULLA VITA E SULLA MORTE http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Simonetta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-29833 Simonetta Sun, 27 Apr 2008 22:35:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-29833 Sono una volontaria dell'associazione Viva la Vita che si occupa di assistenza ai malati di SLA nella regione Lazio (www.wlavita.org). Per tutti coloro che fossero interessati e che siano di Roma, stiamo preparando una presentazione del libro della Marsilio al Policlinico Gemelli il 7 maggio alle ore 17.00. Interverranno un neurologo per spiegare la natura della malattia, l'associazione, Erminia Manfredi e soprattutto Pamela Villoresi che leggerà alcuni passi del libro. Per Paola Calvetti: anche se l'anno scorso la varicella ti ha bloccato a casa, ti ringrazio per la disponibilità e sensibilità dimostrata! Pamela Villoresi è stata superba e l'accompagnamento di Ron al pianoforte ha incorniciato le parole del tuo libro come meglio non si potesse sperare... Un abbraccio Simonetta Sono una volontaria dell’associazione Viva la Vita che si occupa di assistenza ai malati di SLA nella regione Lazio  www.wlavita.org).
Per tutti coloro che fossero interessati e che siano di Roma, stiamo preparando una presentazione del libro della Marsilio al Policlinico Gemelli il 7 maggio alle ore 17.00. Interverranno un neurologo per spiegare la natura della malattia, l’associazione, Erminia Manfredi e soprattutto Pamela Villoresi che leggerà alcuni passi del libro.
Per Paola Calvetti: anche se l’anno scorso la varicella ti ha bloccato a casa, ti ringrazio per la disponibilità e sensibilità dimostrata! Pamela Villoresi è stata superba e l’accompagnamento di Ron al pianoforte ha incorniciato le parole del tuo libro come meglio non si potesse sperare…
Un abbraccio
Simonetta

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Di: russo lorenzo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-27722 russo lorenzo Sat, 29 Mar 2008 13:56:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-27722 Massimo, letteratitudine mi sembra un labirinto di scritti, dei quali resta difficile fare una scelta. Sono tutti interessanti e da commentare. Perdo l’orientamento, anche per mancanza del tempo a mia disposizione. Fin da piccolo, ho preferito le attività che comportavano il movimento, non riesco a star fermo più di un’ora. Nel muovermi mi sento crescere e parte del Creato. Leggendo di sfuggita alcuni racconti, mi ha colpito particolarmente la persona colpita da una grave malattia, estratto dal romanzo della Lindquist. La morte viene generalmente percepita come la fine di tutto ciò che ci ha interessato nella vita, inteso come suo prodotto e quindi legato solo a lei. È anche vero, ma solo per chi non abbia curato di trovare la porta che lo conduca oltre questo limite. È la porta che ci collega con l’Universo e ci rende partecipi delle sue innumerevoli, anche se apparentemente non coordinate, mutazioni. Alla base di questo trauma che infligge innumerevoli persone, vedo una mancata adeguata educazione e istruzione, che consiglierei fin dall’adolescenza, dell’uso della vita. Uno stile di vita che renda maggiormente conto della sua precarietà e fallibilità, ci renderebbe più prudenti e umili, tanto da indurci a trovare una speranza nelle forze metafisiche, le sole che ci collegano con l’Universo e, allargando i nostri confini esplorativi, ci rendano la morte come un passo logico di continuazione in un’altra forma, e non di fine definitiva. La morte assume così un senso di sollievo, perché liberatorio della limitatezza di questa vita. La persona colpita dalla grave malattia, la sopporta con dignità e coraggio, segno di serietà e maturità. Vorrei esserle vicino e sorridendole tenerle la mano senza pronunciare una parola. Un sorriso esprime di più, nasconde anche le proprie paure, i propri timori, chi non li ha? Le malattie risvegliano la coscienza nell’uomo di essere debole e limitato, il dolore dovrebbe sollecitare la nostra forza di sopportarlo per vincerlo o per soccombere con dignità, nella coscienza che si è vissuto alla ricerca di superare i nostrii limiti. La vita è più forte e va vissuta degnamente, va giustamente temuta per non soccombere alla propria presuntuosità ed egocentricità. La morte è liberazione da questo stato di subordinazione, dal quale è possibile elevarsi solo nutrendosi di ideali che siano sopra di lei, perché l’annullano elevandoci. Allego una mia poesia sulla vita e la morte: Saluti, Lorenzo Lo stato attuale dell’umanità intera, afflitta da ingiustizie, persecuzioni, malattie, paure causate dallo stato di disorientamento per mancanza di ideali veri e sentiti che la sostengano, che riempiano il vuoto esistenziale creato dall’uso esasperato e malintenzionato delle libertà personali, mi spinge a comporre questi versi. Vivere e morire senza paura: Sei benvenuta sorella vita ti lodiamo e ammiriamo per le gioie che ci doni ma ti temiamo per i dolori e le sventure che ci porti nel non riconoscere il loro fine. Sei benvenuta sorella morte in te troviamo liberazione dalle tribolazioni della nostra esistenza dai dolori non compresi e non sostenuti. Entrambe sono utili, belle e tragiche a secondo della nostra preparazione al loro incontro. Colui che soffre nella vita desidera la morte e non la teme mentre colui che giova di ogni fortuna e non pensa ad altro la teme e prova spavento al suo incontro. Entrambe sono i poli della nostra coscienza donano e richiedono senza curarsi della nostra disposizione a capirle e seguirle. Perchè spaventarsi al loro venire perchè aver timore per ciò che portano? spavento e timore sono segni che non abbiamo curato la loro presenza. Lorenzo Russo Gänserndorf, 19.10.05 Massimo, letteratitudine mi sembra un labirinto di scritti, dei quali resta difficile fare una scelta.
Sono tutti interessanti e da commentare. Perdo l’orientamento, anche per mancanza del tempo a mia disposizione.
Fin da piccolo, ho preferito le attività che comportavano il movimento, non riesco a star fermo più di un’ora.
Nel muovermi mi sento crescere e parte del Creato.
Leggendo di sfuggita alcuni racconti, mi ha colpito particolarmente la persona colpita da una grave malattia, estratto dal romanzo della Lindquist.
La morte viene generalmente percepita come la fine di tutto ciò che ci ha interessato nella vita, inteso come suo prodotto e quindi legato solo a lei. È anche vero, ma solo per chi non abbia curato di trovare la porta che lo conduca oltre questo limite. È la porta che ci collega con l’Universo e ci rende partecipi delle sue innumerevoli, anche se apparentemente non coordinate, mutazioni.
Alla base di questo trauma che infligge innumerevoli persone, vedo una mancata adeguata educazione e istruzione, che consiglierei fin dall’adolescenza, dell’uso della vita.
Uno stile di vita che renda maggiormente conto della sua precarietà e fallibilità, ci renderebbe più prudenti e umili, tanto da indurci a trovare una speranza nelle forze metafisiche, le sole che ci collegano con l’Universo e, allargando i nostri confini esplorativi, ci rendano la morte come un passo logico di continuazione in un’altra forma, e non di fine definitiva.
La morte assume così un senso di sollievo, perché liberatorio della limitatezza di questa vita.
La persona colpita dalla grave malattia, la sopporta con dignità e coraggio, segno di serietà e maturità. Vorrei esserle vicino e sorridendole tenerle la mano senza pronunciare una parola.
Un sorriso esprime di più, nasconde anche le proprie paure, i propri timori, chi non li ha?
Le malattie risvegliano la coscienza nell’uomo di essere debole e limitato, il dolore dovrebbe sollecitare la nostra forza di sopportarlo per vincerlo o per soccombere con dignità, nella coscienza che si è vissuto alla ricerca di superare i nostrii limiti.
La vita è più forte e va vissuta degnamente, va giustamente temuta per non soccombere alla propria presuntuosità ed egocentricità.
La morte è liberazione da questo stato di subordinazione, dal quale è possibile elevarsi solo nutrendosi di ideali che siano sopra di lei, perché l’annullano elevandoci.
Allego una mia poesia sulla vita e la morte:
Saluti,
Lorenzo

Lo stato attuale dell’umanità intera, afflitta da ingiustizie, persecuzioni, malattie, paure causate dallo stato di disorientamento per mancanza di ideali veri e sentiti che la sostengano, che riempiano il vuoto esistenziale creato dall’uso esasperato e malintenzionato delle libertà personali, mi spinge a comporre questi versi.

Vivere e morire senza paura:

Sei benvenuta sorella vita
ti lodiamo e ammiriamo
per le gioie che ci doni
ma ti temiamo per i dolori
e le sventure che ci porti
nel non riconoscere il loro fine.

Sei benvenuta sorella morte
in te troviamo liberazione
dalle tribolazioni della nostra esistenza
dai dolori non compresi e non sostenuti.

Entrambe sono utili, belle e tragiche
a secondo della nostra preparazione
al loro incontro.

Colui che soffre nella vita
desidera la morte e non la teme
mentre colui che giova di ogni fortuna
e non pensa ad altro
la teme e prova spavento
al suo incontro.

Entrambe sono i poli
della nostra coscienza
donano e richiedono
senza curarsi
della nostra disposizione
a capirle e seguirle.

Perchè spaventarsi al loro venire
perchè aver timore per ciò che portano?
spavento e timore sono segni
che non abbiamo curato la loro presenza.

Lorenzo Russo Gänserndorf, 19.10.05

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-27042 Maria Lucia Riccioli Wed, 19 Mar 2008 21:38:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-27042 @ Maria Gemma e Rossella Maria Pia... + me = le tre Marie!!! In tempo di colombe possiamo aprire un forno! Scusate, sdrammatizzo un post un po' pesante ma interessantissimo. Buona Pasqua a tutti nel segno e nel nome di Chi ha dato un senso alla morte. @ Maria Gemma e Rossella Maria Pia…
+ me = le tre Marie!!!
In tempo di colombe possiamo aprire un forno!
Scusate, sdrammatizzo un post un po’ pesante ma interessantissimo.
Buona Pasqua a tutti nel segno e nel nome di Chi ha dato un senso alla morte.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-27026 Massimo Maugeri Wed, 19 Mar 2008 17:02:59 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-27026 Segnalo questo articolo di Daria Bignardi (in ricordo di Chiara Lubich): http://bignardi.style.it/archive.php?eid=170 Segnalo questo articolo di Daria Bignardi (in ricordo di Chiara Lubich):
http://bignardi.style.it/archive.php?eid=170

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-27025 Massimo Maugeri Wed, 19 Mar 2008 17:00:23 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-27025 Vi ringrazio per i nuovi commenti. L'ho già detto: mi dispiace se qualcuno si è sentito turbato e disturbato da questo post, ma ho già spiegato le motivazioni che mi hanno spinto alla pubblicazione. Al di là delle battute di Enrico (volte a sdrammatizzare un po' i toni), che peraltro conosce molto bene sia Cristina, che Maria Teresa (così rispondo al commento un po' critico di non mi ricordo chi), sapete bene che alterno post seri (va be', ogni tanto ne capita uno molto serio, come questo) a post leggeri. Vi ringrazio per i nuovi commenti.
L’ho già detto: mi dispiace se qualcuno si è sentito turbato e disturbato da questo post, ma ho già spiegato le motivazioni che mi hanno spinto alla pubblicazione.
Al di là delle battute di Enrico (volte a sdrammatizzare un po’ i toni), che peraltro conosce molto bene sia Cristina, che Maria Teresa (così rispondo al commento un po’ critico di non mi ricordo chi), sapete bene che alterno post seri (va be’, ogni tanto ne capita uno molto serio, come questo) a post leggeri.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-27024 Massimo Maugeri Wed, 19 Mar 2008 16:55:31 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-27024 @ Germano Ho visto la mail. Approfondirò (spero) nei prossimi giorni. Ciao, Ger. @ Germano
Ho visto la mail. Approfondirò (spero) nei prossimi giorni. Ciao, Ger.

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Di: Germano http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-27015 Germano Wed, 19 Mar 2008 16:18:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-27015 @Massimo. TI ho inviato una mail per me molto importante!!! Spero avrai tempo di leggerla;) Grazie anticipatamente per il tuo tempo Ge @Massimo. TI ho inviato una mail per me molto importante!!! Spero avrai tempo di leggerla;)
Grazie anticipatamente per il tuo tempo
Ge

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Di: Rossella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26991 Rossella Wed, 19 Mar 2008 07:25:28 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26991 Il primo è Rossella Il primo è Rossella

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Di: Anonimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26990 Anonimo Wed, 19 Mar 2008 07:24:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26990 @ Maria Gemma e Maria Lucia Il mio secondo nome è Maria Pia. Erudizione o meno abbiamo espresso lo stesso concetto. C'è una bella frase di Patty Pravo in una canzone: canta che è felice anche quando in un mattino d'estate guarda i fiori dentro un bicchiere. Baci @ Maria Gemma e Maria Lucia
Il mio secondo nome è Maria Pia.
Erudizione o meno abbiamo espresso lo stesso concetto.
C’è una bella frase di Patty Pravo in una canzone: canta che è felice anche quando in un mattino d’estate guarda i fiori dentro un bicchiere.
Baci

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26956 Maria Lucia Riccioli Tue, 18 Mar 2008 21:09:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26956 Una vita ben spesa lunga è. Leonardo da Vinci Una vita ben spesa lunga è.
Leonardo da Vinci

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Di: maria gemma http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26954 maria gemma Tue, 18 Mar 2008 21:04:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26954 Cito una frase del libro che tengo sul comodino in questi giorni ( nel blog fa tendenza rivelarlo a quanto pare)si tratta del 'de brevitate 'di Seneca,non per trarne una citazione erudita,ma per sintetizzare il mio pensiero.Il filosofo dice ''sappiamo che non basta una vita per imparare a vivere,a maggior ragione non può bastare una vita per imparare a morire'.Non saremo mai preparati alla morte perche' in effetti neppure nel momento di abbandonarla avremo finito di sperimentare come è bene o giusto o bello vivere.Con continui'riposizionamenti',dubbi,cedimenti,e nuovi propositi cerchiamo le verità che solo l'esperienza esistenziale potra' insegnarci.ma la frase ha tante chiavi di lettura,e si rivela illuminante sotto altri,insospettabili aspetti,neanche concettuali,semplicemente ponendo in risalto le anafore:porre in relazione la vita e la morte,antitetiche per antonomasia,con lo stesso verbo 'imparare' reca in sè molte soluzioni. Se ho imparato a vivere,insieme e allo stesso modo ho imparato a morire,come ho affrontato la vita?cosi' mi troverò ad affrontare la morte.Se ho sprecato il tempo e le mie risorse,il tempo vissuto sara' stato troppo breve,se ho saputo spenderlo avro la sensazione di averne avuto a sufficienza. Il fatto stesso di porsi il problema di come vivere indica che ci si sta preparando alla morte.avrebbe senso tale problema in chi avesse la coscienza di essere immortale?E infine:chi si sente a disagio davanti al pensiero della morte,al tema della morte,secondo me si porta tale inadeguatezza e angoscia anche, e questo è peggio, nell'affrontare la vita.Questo applicando il metodo cognitivo del procedere per analogie.O mi sbaglio? Cito una frase del libro che tengo sul comodino in questi giorni ( nel blog fa tendenza rivelarlo a quanto pare)si tratta del ‘de brevitate ‘di Seneca,non per trarne una citazione erudita,ma per sintetizzare il mio pensiero.Il filosofo dice ‘’sappiamo che non basta una vita per imparare a vivere,a maggior ragione non può bastare una vita per imparare a morire’.Non saremo mai preparati alla morte perche’ in effetti neppure nel momento di abbandonarla avremo finito di sperimentare come è bene o giusto o bello vivere.Con continui’riposizionamenti’,dubbi,cedimenti,e nuovi propositi cerchiamo le verità che solo l’esperienza esistenziale potra’ insegnarci.ma la frase ha tante chiavi di lettura,e si rivela illuminante sotto altri,insospettabili aspetti,neanche concettuali,semplicemente ponendo in risalto le anafore:porre in relazione la vita e la morte,antitetiche per antonomasia,con lo stesso verbo ‘imparare’ reca in sè molte soluzioni. Se ho imparato a vivere,insieme e allo stesso modo ho imparato a morire,come ho affrontato la vita?cosi’ mi troverò ad affrontare la morte.Se ho sprecato il tempo e le mie risorse,il tempo vissuto sara’ stato troppo breve,se ho saputo spenderlo avro la sensazione di averne avuto a sufficienza. Il fatto stesso di porsi il problema di come vivere indica che ci si sta preparando alla morte.avrebbe senso tale problema in chi avesse la coscienza di essere immortale?E infine:chi si sente a disagio davanti al pensiero della morte,al tema della morte,secondo me si porta tale inadeguatezza e angoscia anche, e questo è peggio, nell’affrontare la vita.Questo applicando il metodo cognitivo del procedere per analogie.O mi sbaglio?

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Di: Rossella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26953 Rossella Tue, 18 Mar 2008 20:47:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26953 @ Totò Totò se ci sei batti un colpo, tiralo fuori quel bel corno rosso fuoco, tiè, tiè e arcitiè. Scusate. Era per spezzare un pò con allegria e soprattutto non vogliatemene. @ Totò
Totò se ci sei batti un colpo, tiralo fuori quel bel corno rosso fuoco, tiè, tiè e arcitiè. Scusate. Era per spezzare un pò con allegria e soprattutto non vogliatemene.

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Di: Rossella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26952 Rossella Tue, 18 Mar 2008 20:41:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26952 @ alja Appena ho letto il tema proposto da Massimo Maugeri mi sono venuti in mente certi quadri di Picasso, quelli del periodo blu, i suoi saltimbanchi dalle strane facce dallo sguardo perso nell’incoscienza dei tre tempi passato-presente-futuro, senza una meta e, per esprimere ancor più incisivamente quel che vorrei spiegare, il famoso dipinto di Degas intitolato L’Assenzio, dove nello squallore di un bar una coppia appare smarrita nel vuoto che sembra dilatarsi intorno a loro, quei piedini piatti di lei sotto il tavolo, l’espressione inebetita con quel buffo cappellino sulla testa, affiancata da un barbuto accompagnatore dalla stanca e demoralizzante umanità. Un vero capolavoro dalle tinte alcoliche: ci salta all’occhio la mancanza di vita nell’esistere, personaggi impietriti dalla tristezza e dalla mancanza di speranza e di gioia interiore che solo l’Amore può trasmettere. Ecco che l’a privativo davanti alla parola mors ribalta completamente il suo significato opponendosi ad essa come un valoroso condottiero. Siete prontiiiii? Siete caldiiiii? No non pensate a Madonna, pensate a Renoir e al suo bellissimo quadro Colazione in riva al Fiume con i suoi soggetti rilassati nei giorni di festa, le tavole imbandite, così come quel brulicare di vita che sembra di sentirla sussurrare nelle orecchie – Signorina ancora un po’ di caffè? - inondazione di luce e frizzante nelle magiche scene sovraffollate. Lo sguardo viene catturato dalla ricchezza di movimento e di particolari mai lasciati al caso, avvolti in una gioia quasi sensuale che ringrazia, per il solo fatto di esserci, il dono della vita – Oh si grazie ancora caffè! lei è molto gentile, ma guardi che meraviglia le acque brillanti del fiume, hanno strani riflessi luminosi, frammenti di luce colore dell’oro – Picasso ritrae le maschere di un circo umano addolorato dove non si sa se effettivamente esiste la preghiera. Degas si mette a dipingere la funzione scenica così come la fotografia riesce a testimoniare. Renoir ama il colore pastoso e frizzante con tavolozza piena. Tutti e tre, secondo me, ci invitano ad apprezzare la vita ed a rintracciarne il senso, anche attraverso i contrari. @ alja
Appena ho letto il tema proposto da Massimo Maugeri mi sono venuti in mente certi quadri di Picasso, quelli del periodo blu, i suoi saltimbanchi dalle strane facce dallo sguardo perso nell’incoscienza dei tre tempi passato-presente-futuro, senza una meta e, per esprimere ancor più incisivamente quel che vorrei spiegare, il famoso dipinto di Degas intitolato L’Assenzio, dove nello squallore di un bar una coppia appare smarrita nel vuoto che sembra dilatarsi intorno a loro, quei piedini piatti di lei sotto il tavolo, l’espressione inebetita con quel buffo cappellino sulla testa, affiancata da un barbuto accompagnatore dalla stanca e demoralizzante umanità. Un vero capolavoro dalle tinte alcoliche: ci salta all’occhio la mancanza di vita nell’esistere, personaggi impietriti dalla tristezza e dalla mancanza di speranza e di gioia interiore che solo l’Amore può trasmettere. Ecco che l’a privativo davanti alla parola mors ribalta completamente il suo significato opponendosi ad essa come un valoroso condottiero.
Siete prontiiiii? Siete caldiiiii? No non pensate a Madonna, pensate a Renoir e al suo bellissimo quadro Colazione in riva al Fiume con i suoi soggetti rilassati nei giorni di festa, le tavole imbandite, così come quel brulicare di vita che sembra di sentirla sussurrare nelle orecchie – Signorina ancora un po’ di caffè? – inondazione di luce e frizzante nelle magiche scene sovraffollate. Lo sguardo viene catturato dalla ricchezza di movimento e di particolari mai lasciati al caso, avvolti in una gioia quasi sensuale che ringrazia, per il solo fatto di esserci, il dono della vita – Oh si grazie ancora caffè! lei è molto gentile, ma guardi che meraviglia le acque brillanti del fiume, hanno strani riflessi luminosi, frammenti di luce colore dell’oro –
Picasso ritrae le maschere di un circo umano addolorato dove non si sa se effettivamente esiste la preghiera.
Degas si mette a dipingere la funzione scenica così come la fotografia riesce a testimoniare.
Renoir ama il colore pastoso e frizzante con tavolozza piena.
Tutti e tre, secondo me, ci invitano ad apprezzare la vita ed a rintracciarne il senso, anche attraverso i contrari.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26947 Massimo Maugeri Tue, 18 Mar 2008 20:22:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26947 Ringrazio tutti per i nuovi e affettuosi commenti pervenuti. Grazie. Grazie davvero. Ringrazio tutti per i nuovi e affettuosi commenti pervenuti.
Grazie. Grazie davvero.

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Di: leucosia http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26944 leucosia Tue, 18 Mar 2008 18:05:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26944 @Massimo ed Elektra, grazie a voi per il post, la segnalazione e gli abbracci che anche se virtuali fanno sempre bene! @Massimo ed Elektra, grazie a voi per il post, la segnalazione e gli abbracci che anche se virtuali fanno sempre bene!

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26942 Maria Lucia Riccioli Tue, 18 Mar 2008 17:47:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26942 Outworks, concordo... la letteratura è grande compagna del dolore e della sofferenza perché cerca di spiegarla, di razionalizzare la debolezza, di sollevarla ai vertici della poesia, che è come la perla che nasce dal dolore dell'ostrica. La religione può apparire un conforto a buon mercato ma penso che Pascal non sbagliasse nella sua proposta di scommettere su un possibile riscatto dallo scacco di noi canne pensanti.. Outworks, concordo… la letteratura è grande compagna del dolore e della sofferenza perché cerca di spiegarla, di razionalizzare la debolezza, di sollevarla ai vertici della poesia, che è come la perla che nasce dal dolore dell’ostrica.
La religione può apparire un conforto a buon mercato ma penso che Pascal non sbagliasse nella sua proposta di scommettere su un possibile riscatto dallo scacco di noi canne pensanti..

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Di: Ferruccio Angeletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26941 Ferruccio Angeletti Tue, 18 Mar 2008 17:46:11 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26941 "Gli occidentali non capiscono la capacità di chi soffre e invece si lasciano prendere da mille diversi tipi di angoscia. C’è del vero, in questa frase, o è solo un luogo comune?" Cambia qualcosa? Cambia qualcosa se muori circondato dall'amore dei tuoi cari o invece odiato come un dittatore? Cambia qualcosa se in vita hai realizzato i tuoi sogni oppure sei rimasto un fallito? La morte di chi muore solitario in un vicolo come un piccolo spacciatore è diversa da quella di un papa circondato da onori? Si muore e basta, ognuno come può esprimendo quello che è ...e allora? “Gli occidentali non capiscono la capacità di chi soffre e invece si lasciano prendere da mille diversi tipi di angoscia.
C’è del vero, in questa frase, o è solo un luogo comune?”

Cambia qualcosa?
Cambia qualcosa se muori circondato dall’amore dei tuoi cari o invece odiato come un dittatore?
Cambia qualcosa se in vita hai realizzato i tuoi sogni oppure sei rimasto un fallito?
La morte di chi muore solitario in un vicolo come un piccolo spacciatore
è diversa da quella di un papa circondato da onori?
Si muore e basta, ognuno come può esprimendo quello che è …e allora?

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Di: outworks110 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26939 outworks110 Tue, 18 Mar 2008 17:37:48 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26939 @ Massimo Maugeri Grazie Massimo per la tua squisita cortesia di aver inserito il link del mio libro. Il libro sarà in distribuzione dopo Pasqua, speriamo bene. @ Maria Riccioli Il segreto della religione è quello della speranza. rendere la sofferenza, la morte di un bambino come ne La peste di Camus, un fatto accettabile comprensibile contro ogni logica. L'arte invece secondo me si muove su un livello insieme più basso e più nobile: spiegare il punto di vista e la debolezza,la miserrima debolezza, di chi soffre. @ Enrico sono d'accordo ognuno nel momento topico vive la morte e la sofferenza come può e come crede. In fondo nel nostro fragile destino di uomini questa è una delle nostre piccole libertà. @ Massimo Maugeri

Grazie Massimo per la tua squisita cortesia di aver inserito il link del mio libro. Il libro sarà in distribuzione dopo Pasqua, speriamo bene.

@ Maria Riccioli
Il segreto della religione è quello della speranza. rendere la sofferenza, la morte di un bambino come ne La peste di Camus, un fatto accettabile comprensibile contro ogni logica.
L’arte invece secondo me si muove su un livello insieme più basso e più nobile: spiegare il punto di vista e la debolezza,la miserrima debolezza, di chi soffre.

@ Enrico
sono d’accordo ognuno nel momento topico vive la morte e la sofferenza come può e come crede. In fondo nel nostro fragile destino di uomini questa è una delle nostre piccole libertà.

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Di: luca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26937 luca Tue, 18 Mar 2008 17:32:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26937 @Gea rispetto la tua posizione e considero ammirevole il tuo impegno a sostenere i malati terminali con coinvolgimento profondo emotivo da parte tua, se me lo consenti;allora se posso, voglio dare la mia testimonianza personale: ho vissuto per circa 13 anni, periodicamente, per cure e controlli medici reparti di oncologia medica pediatrica per mio figlio Alberto in Italia e all'estero; individuando perfino la neoplasia che l’aveva colpito, molto rara, attraverso convegni e specialisti: io e mia moglie, la prima, pensavamo di perderlo nei primi anni dell'insorgenza del fatto acuto:negli anni si è risolto tutto, senza lasciare segni evidenti fisici della malattia; puoi immaginare come un figlio possa convivere cosi tanti anni sotto stress farmacologico (terapia USA chemioterapica a basso dosaggio) e psichico con i suoi coetanei nelle migliori scuole d’obbligo in Italia e all’estero.Nei reparti di oncologia ho visto morire i bambini dai 2 ai gli undici anni o di leucemia o quant'altro in Italia e all'estero. Non solo ho imparato meglio a rispettare e ha tenere in alta considerazione la vita di tutti Noi, ma, e considerare la morte un'evenienza cosi naturale e necessaria che ho smesso di attaccarmi alle cose materiali ed immateriali, e ho imparato ad ascoltare e amare le persone attorno a me come se fosse sempre l'ultimo giorno della mia fottutissima e privilegiata vita:e la letteratura,l'arte,la cultura, le religioni e la posizione di preminenza socio economica hanno finito di abbindolarmi per sempre!!!! Viva la vita e gli amici uomini di scrittura che sono intervenuti, sorprendendo tutte le donne amiche di scrittura sempre preparate e affascinanti come te Gea! Luca Gallina P.S. Caro Enrico Gregori io sono sempre con te e condivido le tue proposte per via del tuo senso del pudore, che ti porta a sdrammatizzare sempre!Certo secondo me! @Gea
rispetto la tua posizione e considero ammirevole il tuo impegno a sostenere i malati terminali con coinvolgimento profondo emotivo da parte tua, se me lo consenti;allora se posso, voglio dare la mia testimonianza personale: ho vissuto per circa 13 anni, periodicamente, per cure e controlli medici reparti di oncologia medica pediatrica per mio figlio Alberto in Italia e all’estero; individuando perfino la neoplasia che l’aveva colpito, molto rara, attraverso convegni e specialisti: io e mia moglie, la prima, pensavamo di perderlo nei primi anni dell’insorgenza del fatto acuto:negli anni si è risolto tutto, senza lasciare segni evidenti fisici della malattia; puoi immaginare come un figlio possa convivere cosi tanti anni sotto stress farmacologico (terapia USA chemioterapica a basso dosaggio) e psichico con i suoi coetanei nelle migliori scuole d’obbligo in Italia e all’estero.Nei reparti di oncologia ho visto morire i bambini dai 2 ai gli undici anni o di leucemia o quant’altro in Italia e all’estero.
Non solo ho imparato meglio a rispettare e ha tenere in alta considerazione la vita di tutti Noi, ma, e considerare la morte un’evenienza cosi naturale e necessaria che ho smesso di attaccarmi alle cose materiali ed immateriali, e ho imparato ad ascoltare e amare le persone attorno a me come se fosse sempre l’ultimo giorno della mia fottutissima e privilegiata vita:e la letteratura,l’arte,la cultura, le religioni e la posizione di preminenza socio economica hanno finito di abbindolarmi per sempre!!!!
Viva la vita e gli amici uomini di scrittura che sono intervenuti, sorprendendo tutte le donne amiche di scrittura sempre preparate e affascinanti come te Gea!
Luca Gallina
P.S. Caro Enrico Gregori io sono sempre con te e condivido le tue proposte per via del tuo senso del pudore, che ti porta a sdrammatizzare sempre!Certo secondo me!

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Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26936 Carlo S. Tue, 18 Mar 2008 17:25:52 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26936 @Luca Gallina Ecchevvordì! so' agnostico pure io. Ma la cultura orientale, di cui Terzani si era molto interessato, quella stessa che oggi i cinesi tentano definitivamente di cancellare, rispetta proprio le leggi di natura ed aiuta ad accettare la sofferenza e la morte come aspetti ineluttabili della vita. @Luca Gallina
Ecchevvordì! so’ agnostico pure io. Ma la cultura orientale, di cui Terzani si era molto interessato, quella stessa che oggi i cinesi tentano definitivamente di cancellare, rispetta proprio le leggi di natura ed aiuta ad accettare la sofferenza e la morte come aspetti ineluttabili della vita.

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Di: luca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26934 luca Tue, 18 Mar 2008 16:56:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26934 @Carlo S.,grazie! io sono agnostico però! La vita e la morte sono aspetti naturali che andrebbero vissuti in maniera naturale, secondo le leggi della natura. E nella natura la morte, in realtà, non esiste se non come forma di passaggio. La morte è l'anticamera di una nuova vita. Tutto è trasformazione. Vita e morte fanno parte di un immane processo di trasformazione, di cui noi non vediamo né l'inizio né la fine. La consapevolezza di questo dovrebbe portarci a relativizzare le questioni personali, i limiti soggettivi. Ognuno di noi fa parte di una specie particolare e al tempo stesso universale: il genere umano. Luca Gallina @Carlo S.,grazie! io sono agnostico però!

La vita e la morte sono aspetti naturali che andrebbero vissuti in maniera naturale, secondo le leggi della natura. E nella natura la morte, in realtà, non esiste se non come forma di passaggio. La morte è l’anticamera di una nuova vita. Tutto è trasformazione. Vita e morte fanno parte di un immane processo di trasformazione, di cui noi non vediamo né l’inizio né la fine.
La consapevolezza di questo dovrebbe portarci a relativizzare le questioni personali, i limiti soggettivi. Ognuno di noi fa parte di una specie particolare e al tempo stesso universale: il genere umano.
Luca Gallina

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Di: Manuela Ferro http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26933 Manuela Ferro Tue, 18 Mar 2008 15:36:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26933 Anch'io ho trovato qui occasioni di riflessione, sia per il libro proposto che per le testimonianze trovate tra i commenti. Mi dispiace però dover leggere anche battute a sfondo sessuale che secondo me mancano di rispetto soprattutto a coloro, guarda caso donne, che hanno avuto il coraggio di raccontare la loro malattia. Buona giornata. Anch’io ho trovato qui occasioni di riflessione, sia per il libro proposto che per le testimonianze trovate tra i commenti. Mi dispiace però dover leggere anche battute a sfondo sessuale che secondo me mancano di rispetto soprattutto a coloro, guarda caso donne, che hanno avuto il coraggio di raccontare la loro malattia.
Buona giornata.

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Di: amoilmare http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26931 amoilmare Tue, 18 Mar 2008 14:55:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26931 Mi ha colpito profondamente la tematica di questo libro.. chi vive la malattia sulla propria pelle, o anche di riflesso attraverso le vicende delle persone che ama, sa quanto questa esperienza sveli realmente il senso delle cose, permetta di vivere situazioni estreme nel dolore, ma anche di amore puro e assoluto. Quello che fa la differenza nelle esperienze di questo tipo è la dignità con la quale si affronta proprio il dolore, e nelle parole di questa donna di dignità ce n'è davvero tanta. Non so se riuscirò a farlo in questo particolare momento della mia vita, ma spero di riuscire a leggere presto questo storia così toccante. Mi ha colpito profondamente la tematica di questo libro.. chi vive la malattia sulla propria pelle, o anche di riflesso attraverso le vicende delle persone che ama, sa quanto questa esperienza sveli realmente il senso delle cose, permetta di vivere situazioni estreme nel dolore, ma anche di amore puro e assoluto. Quello che fa la differenza nelle esperienze di questo tipo è la dignità con la quale si affronta proprio il dolore, e nelle parole di questa donna di dignità ce n’è davvero tanta. Non so se riuscirò a farlo in questo particolare momento della mia vita, ma spero di riuscire a leggere presto questo storia così toccante.

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Di: stefano http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26930 stefano Tue, 18 Mar 2008 14:52:59 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26930 leggiamo libri, guardiamo film e soprattutto sperimentiamo quotidianamente vivendo...ne discutiamo con amici, figli...sappiamo tutti o quasi tutti che la vita andrebbe affrontata in un'altra maniera, meno frenetica, meno scialba...sappiamo tutti che le cose che contano davvero sono "altre" ma poi il frullio del vivere quotidiano in cui (ci) siamo costretti a ballare continua a renderci ciechi, sordi e un tantino stupidi....E' davvero così difficile "imparare ad amare la vita" senza dover per forza passare in un girone infernale? o dobbiamo accorgerci di quant'è buona l'acqua solo quando stiamo per morir di sete! leggiamo libri, guardiamo film e soprattutto sperimentiamo quotidianamente vivendo…ne discutiamo con amici, figli…sappiamo tutti o quasi tutti che la vita andrebbe affrontata in un’altra maniera, meno frenetica, meno scialba…sappiamo tutti che le cose che contano davvero sono “altre” ma poi
il frullio del vivere quotidiano in cui (ci) siamo costretti a ballare continua a renderci ciechi, sordi e un tantino stupidi….E’ davvero così difficile “imparare ad amare la vita” senza dover per forza passare in un girone infernale?
o dobbiamo accorgerci di quant’è buona l’acqua solo quando stiamo per morir di sete!

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Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26922 Carlo S. Tue, 18 Mar 2008 13:50:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26922 Yes, Gea, sono pienamente d'accordo con te (e c'era bisogno di dirlo?). E con Enrico, e poi Evento, Cristina, e molti altri purchè si tenga presente la premessa di Gea: "...la notizia è che non sempre lo fa." La malattia, il pensiero della morte, la morte stessa sono occasioni di ripensamento, di "riposizionamento"; ma non sempre vengono colte. Non tutti hanno anche gli strumenti intellettuali e culturali per coglierle. E altre volte può non dipendere neanche da quello. Io peraltro non me la sento di giudicare. Bene poi fa Luca Gallina a citare Tiziano Terzani, ma non dimentichiamo che per il suo percorso sereno verso la morte era fortemente sostenuto da un bagaglio culturale enormemente arricchito dalla sua conoscenza della cultura orientale. E questo è quello che in fondo rende affascinante e per nulla drammatico il suo ultimo libro. Yes, Gea, sono pienamente d’accordo con te (e c’era bisogno di dirlo?).
E con Enrico, e poi Evento, Cristina, e molti altri purchè si tenga presente la premessa di Gea: “…la notizia è che non sempre lo fa.”
La malattia, il pensiero della morte, la morte stessa sono occasioni di ripensamento, di “riposizionamento”; ma non sempre vengono colte. Non tutti hanno anche gli strumenti intellettuali e culturali per coglierle.
E altre volte può non dipendere neanche da quello.
Io peraltro non me la sento di giudicare.
Bene poi fa Luca Gallina a citare Tiziano Terzani, ma non dimentichiamo che per il suo percorso sereno verso la morte era fortemente sostenuto da un bagaglio culturale enormemente arricchito dalla sua conoscenza della cultura orientale. E questo è quello che in fondo rende affascinante e per nulla drammatico il suo ultimo libro.

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Di: eventounico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26917 eventounico Tue, 18 Mar 2008 13:22:36 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26917 Riprendo l'ultimo commento di Gea per integrare il mio pensiero di questa mattina. La morte ha il grande valore di riproporre la facoltà di scegliere il modo di intendere la vita. Essa rompe la catena delle "necessità indotte", indicata da Barbara, ed alle quali, a me personalmente, sembra spesso (forse troppo spesso) che non si possa ovviare. Quasi fossimo su una giostra che gira vorticosamente, ma dalla quale non si può scendere. Ecco, l'idea della morte consente di "fermare la giostra", ci fa riappropriare della vita stessa. Non è retorica. Come dice Gea, abbiamo "dato", ma dobbiamo almeno capitalizzare quell'unico insegnamento. Scegliamo "come" essere vivi. L'unica alternativa è quella di Enrico, ma a certe parti, sono alquanto affezionato. Riprendo l’ultimo commento di Gea per integrare il mio pensiero di questa mattina.
La morte ha il grande valore di riproporre la facoltà di scegliere il modo di intendere la vita.
Essa rompe la catena delle “necessità indotte”, indicata da Barbara, ed alle quali, a me personalmente, sembra spesso (forse troppo spesso) che non si possa ovviare. Quasi fossimo su una giostra che gira vorticosamente, ma dalla quale non si può scendere.
Ecco, l’idea della morte consente di “fermare la giostra”, ci fa riappropriare della vita stessa.
Non è retorica. Come dice Gea, abbiamo “dato”, ma dobbiamo almeno capitalizzare quell’unico insegnamento. Scegliamo “come” essere vivi.
L’unica alternativa è quella di Enrico, ma a certe parti, sono alquanto affezionato.

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Di: Salvo zappulla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26916 Salvo zappulla Tue, 18 Mar 2008 12:46:18 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26916 Enrico@ Lo ribadisco: sei un grande!!! Enrico@ Lo ribadisco: sei un grande!!!

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Di: fabioletterario http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26911 fabioletterario Tue, 18 Mar 2008 12:19:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26911 Gea, è assolutamente comprensibile la tua posizione, per il tuo vissuto. Io l'ho detto in apertura: finché non si è toccato con mano, è difficile parlarne. E anche quando si è toccato, resta sempre quell'amaro in bocca difficile da far passare... Gea, è assolutamente comprensibile la tua posizione, per il tuo vissuto. Io l’ho detto in apertura: finché non si è toccato con mano, è difficile parlarne. E anche quando si è toccato, resta sempre quell’amaro in bocca difficile da far passare…

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Di: enrico gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26912 enrico gregori Tue, 18 Mar 2008 12:19:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26912 In effetti, e non scherzo, Massimo è stato coraggioso a proporre un post di questo tenore. Sono argomenti che possono turbare la sensibilità di qualcuno evocando o no situazioni realmente accadute. Vorrei però far notare che questo sulla morte per sclerosi laterale amiotrofica segue quello sul centenario di anna magnani, quello sulla donna che parlava con i morti e quello sul sottosuolo. Forse, per evitare di scorticarci i testicoli a furia di grattarceli, si potrebbe trovare un post di grande spessore culturale ma su argomento lieto. Che ne dici, didò, di "epistemologia della gnocca"? In effetti, e non scherzo, Massimo è stato coraggioso a proporre un post di questo tenore. Sono argomenti che possono turbare la sensibilità di qualcuno evocando o no situazioni realmente accadute.
Vorrei però far notare che questo sulla morte per sclerosi laterale amiotrofica segue quello sul centenario di anna magnani, quello sulla donna che parlava con i morti e quello sul sottosuolo.
Forse, per evitare di scorticarci i testicoli a furia di grattarceli, si potrebbe trovare un post di grande spessore culturale ma su argomento lieto. Che ne dici, didò, di “epistemologia della gnocca”?

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Di: gea http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26902 gea Tue, 18 Mar 2008 11:06:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26902 volevo chiarire una cosa. io non mi rifiuto di parlare della morte. l'ho sempre fatto, anche con i figli, anche da piccoli. non me la sento di discutere le gioie della sofferenza, di quanto ti nobiliti, di quanto ti riposizioni rispetto alle cose. la notizia è che non sempre lo fa. e siccome nella mia vita ho spesso dovuto prendermi cura (ma davvero, non nominalmente delegando ad altri. in prima persona) di malati gravi e terminali, sono un filino refrattaria alle belle teorie. e di conseguenza mi sento un po' estranea a questo dibattito. se devo esprimere un'opinione, concordo con evento ed enrico, per quel che riguarda la morte. e la mia è la stessa idea di mio figlio cinquenne, che ho già raccontato altrove e non ripeto. scusate se sono stata brusca. volevo chiarire una cosa.
io non mi rifiuto di parlare della morte. l’ho sempre fatto, anche con i figli, anche da piccoli.
non me la sento di discutere le gioie della sofferenza, di quanto ti nobiliti, di quanto ti riposizioni rispetto alle cose.
la notizia è che non sempre lo fa.
e siccome nella mia vita ho spesso dovuto prendermi cura (ma davvero, non nominalmente delegando ad altri. in prima persona) di malati gravi e terminali, sono un filino refrattaria alle belle teorie. e di conseguenza mi sento un po’ estranea a questo dibattito.
se devo esprimere un’opinione, concordo con evento ed enrico, per quel che riguarda la morte. e la mia è la stessa idea di mio figlio cinquenne, che ho già raccontato altrove e non ripeto.
scusate se sono stata brusca.

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Di: cristina bove http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26901 cristina bove Tue, 18 Mar 2008 10:31:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26901 Condivido il punto di vista di Enrico Gregori, di eventounico, e di tutti quelli che hanno espresso idee simili. Poi mi trovo pienamente in sintonia con Luca gallina, perchè anche io penso che la chiave dell'autoconsapevolezza sia appunto la propria dignità di essere umano. Un essere che ha bisogno di riconoscersi nello svolgersi naturale delle sue azioni e della sua crescita, interiore ed esteriore, s che solo se si pone come valore intrinseco, può accedere ancora ad Altro. Se ci si "sveglia" poi è impossibile continuare a dormire...e non c'è anestesia che tenga. A Massimo tutta la mia stima per aver proposto questo argomento, che come dice Barbara Gozzi, andrebbe esternato e non celato alla vista e all'intelletto come la nostra società impone. La morte appartiene soltanto alle camere ardenti, ed ai cimiteri, non la si guarda in faccia eppure procede al nostro fianco, come dice Enrico, basterebbe andare un giorno in qualche reparto di "tumorati di dio" adulti e bambini, per rendersi conto di come l'abbiamo esclusa dai nostri pensieri. E non credo che sia una pulsione contraria all'istinto di vita a provocare questa fuga dalla realtà , ma piuttosto l'effetto di un estetismo esasperato che travisa la naturalità delle cose, e basa i suoi valori sull'artificio. Se non fossimo così sofisticati, avremmo rispetto ed amore per qualsiasi evenienza della vita, compresa la morte che ne è la conclusione. cri Condivido il punto di vista di Enrico Gregori, di eventounico, e di tutti quelli che hanno espresso idee simili.
Poi mi trovo pienamente in sintonia con Luca gallina, perchè anche io penso che la chiave dell’autoconsapevolezza sia appunto la propria dignità di essere umano. Un essere che ha bisogno di riconoscersi nello svolgersi naturale delle sue azioni e della sua crescita, interiore ed esteriore, s che solo se si pone come valore intrinseco, può accedere ancora ad Altro.
Se ci si “sveglia” poi è impossibile continuare a dormire…e non c’è anestesia che tenga.
A Massimo tutta la mia stima per aver proposto questo argomento, che come dice Barbara Gozzi, andrebbe esternato e non celato alla vista e all’intelletto come la nostra società impone. La morte appartiene soltanto alle camere ardenti, ed ai cimiteri, non la si guarda in faccia eppure procede al nostro fianco, come dice Enrico, basterebbe andare un giorno in qualche reparto di “tumorati di dio” adulti e bambini, per rendersi conto di come l’abbiamo esclusa dai nostri pensieri.
E non credo che sia una pulsione contraria all’istinto di vita a provocare questa fuga dalla realtà , ma piuttosto l’effetto di un estetismo esasperato che travisa la naturalità delle cose, e basa i suoi valori sull’artificio.
Se non fossimo così sofisticati, avremmo rispetto ed amore per qualsiasi evenienza della vita, compresa la morte che ne è la conclusione.
cri

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Di: luca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26900 luca Tue, 18 Mar 2008 09:59:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26900 Ciò che conta in realtà non è né la vita né la morte, ma la dignità dell'essere umano, l'essenza della sua umanità. Vita e morte coincidono quando è in gioco la difesa del valore del senso di umanità. Aver paura della morte, quando è in gioco questo valore, significa non saperlo vivere con coerenza, sino in fondo. L'unica cosa di cui bisogna aver paura è proprio questa incapacità a essere naturali, a vivere con naturalezza la propria umanità. Luca Gallina Ciò che conta in realtà non è né la vita né la morte, ma la dignità dell’essere umano, l’essenza della sua umanità. Vita e morte coincidono quando è in gioco la difesa del valore del senso di umanità. Aver paura della morte, quando è in gioco questo valore, significa non saperlo vivere con coerenza, sino in fondo.
L’unica cosa di cui bisogna aver paura è proprio questa incapacità a essere naturali, a vivere con naturalezza la propria umanità.
Luca Gallina

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Di: Barbara Gozzi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26897 Barbara Gozzi Tue, 18 Mar 2008 09:39:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26897 Ecco, Eventounico ha detto quello che volevo direi io ma non mi venivano le parole, il modo esatto di esprimerlo. L'unica cosa che mi capita di notare spesso (e mi dispiace) è che, di fatto, se ne parli poco quando invece, secondo me, avremmo molto bisogno di ricordarcela - questa morte - in ogni sua forma o venuta. Poi ognuno ha il suo 'modo'. Assolutamente. Penso solo che queste interiorizzazioni meriterebbero più esternazioni. Magari non in pubblica piazza, chiaro. Con il compagno/a, gli amici intimi, in famiglia, coi figli di una certa età... e viadicendo. Penso che a volte, in certe situazioni, sia davvero liberatorio. Usare le parole, così come vengono, spurgare dolori, angosce, ossessioni e terrori. Ma non c'è una ricetta per prepararci. Nada. Non c'è un unica 'strada' per evitarsi luoghi più tortuosi e complicati. No che non c'è. C'è, come dice Eventounico, la vita, da lì si, dovremmo partire e quel discorso che faceva all'inizio del post Massimo, il correre sempre - troppo, ovunque - perdendo una meta precisa... ecco, su quella cosa lì dovremmo riflettere, secondo me, 'di brutto'. Dovremmo smetterla di darci alibi e imporci uno stop - qualche minuto ogni tanto, per cominciare - allora forse certi elementi ci diventeranno meno estranei. Elementi come gli alberi in fiore o la morte. Poi certo, il lavoro-i soldi-le scadenze-gli impegni-la carriere-il sentirsi realizzati-il raggiungere certi traguardi-non finire sotto un ponte.... motivazioni di tutto rispetto che ogni giorno ci assorbono energie e attenzioni. Ma poi? Ecco, Eventounico ha detto quello che volevo direi io ma non mi venivano le parole, il modo esatto di esprimerlo.
L’unica cosa che mi capita di notare spesso (e mi dispiace) è che, di fatto, se ne parli poco quando invece, secondo me, avremmo molto bisogno di ricordarcela – questa morte – in ogni sua forma o venuta.
Poi ognuno ha il suo ‘modo’. Assolutamente.
Penso solo che queste interiorizzazioni meriterebbero più esternazioni. Magari non in pubblica piazza, chiaro. Con il compagno/a, gli amici intimi, in famiglia, coi figli di una certa età… e viadicendo.
Penso che a volte, in certe situazioni, sia davvero liberatorio. Usare le parole, così come vengono, spurgare dolori, angosce, ossessioni e terrori.
Ma non c’è una ricetta per prepararci. Nada.
Non c’è un unica ’strada’ per evitarsi luoghi più tortuosi e complicati. No che non c’è.
C’è, come dice Eventounico, la vita, da lì si, dovremmo partire e quel discorso che faceva all’inizio del post Massimo, il correre sempre – troppo, ovunque – perdendo una meta precisa… ecco, su quella cosa lì dovremmo riflettere, secondo me, ‘di brutto’. Dovremmo smetterla di darci alibi e imporci uno stop – qualche minuto ogni tanto, per cominciare – allora forse certi elementi ci diventeranno meno estranei. Elementi come gli alberi in fiore o la morte. Poi certo, il lavoro-i soldi-le scadenze-gli impegni-la carriere-il sentirsi realizzati-il raggiungere certi traguardi-non finire sotto un ponte…. motivazioni di tutto rispetto che ogni giorno ci assorbono energie e attenzioni. Ma poi?

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Di: luca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26896 luca Tue, 18 Mar 2008 09:38:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26896 La morte fa parte della vita, nel senso che ne è un aspetto fondamentale, imprescindibile. La morte dà addirittura significato alla vita, poiché una vita senza morte non sarebbe umana o terrestre, non apparterrebbe neppure all'universo. Nell'universo infatti tutto ha un inizio e una fine. Combattere la morte o ritardarla artificialmente significa andare contro la vita, e quindi vivere nell'illusione, al di fuori della realtà. Voler vivere a tutti i costi è non meno innaturale che voler morire a tutti i costi. Voler vivere da eroi è non meno alienante che voler morire da martiri. Luca Gallina La morte fa parte della vita, nel senso che ne è un aspetto fondamentale, imprescindibile. La morte dà addirittura significato alla vita, poiché una vita senza morte non sarebbe umana o terrestre, non apparterrebbe neppure all’universo.
Nell’universo infatti tutto ha un inizio e una fine. Combattere la morte o ritardarla artificialmente significa andare contro la vita, e quindi vivere nell’illusione, al di fuori della realtà. Voler vivere a tutti i costi è non meno innaturale che voler morire a tutti i costi. Voler vivere da eroi è non meno alienante che voler morire da martiri.
Luca Gallina

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Di: eventounico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26894 eventounico Tue, 18 Mar 2008 08:40:30 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26894 Mi ritrovo molto nei commenti di Enrico Gregori e di Zauberei e di tutti coloro che sono vicini a quelle posizioni. La morte è un "riposizionamento" assolutamente personale del nostro modo di sentire la vita e tutto ciò che ne fa parte. Ho sempre pensato che esistano molti modi per "andare via", non solo quelli che colpiscono il corpo. In ogni caso la vita e la morte sono due eventi ai quali difficilmente possiamo prepararci e l'unica possibilità è affidarsi alla vita. Io, sempre a livello personale, ritengo che siano due delle esperienze della vita stessa, estreme senza dubbio. Ogni volta che "deleghiamo" la nostra vita al lavoro, ai doveri, alle coercizioni esterne, stiamo rinunciando alla sua sperimentazione. Stiamo non vivendo. Se siamo dentro la nostra vita, nelle sue gioie ed i suoi dolori, possiamo temere, ma non sentirci perduti. Mi ritrovo molto nei commenti di Enrico Gregori e di Zauberei e di tutti coloro che sono vicini a quelle posizioni.
La morte è un “riposizionamento” assolutamente personale del nostro modo di sentire la vita e tutto ciò che ne fa parte. Ho sempre pensato che esistano molti modi per “andare via”, non solo quelli che colpiscono il corpo. In ogni caso la vita e la morte sono due eventi ai quali difficilmente possiamo prepararci e l’unica possibilità è affidarsi alla vita. Io, sempre a livello personale, ritengo che siano due delle esperienze della vita stessa, estreme senza dubbio. Ogni volta che “deleghiamo” la nostra vita al lavoro, ai doveri, alle coercizioni esterne, stiamo rinunciando alla sua sperimentazione. Stiamo non vivendo. Se siamo dentro la nostra vita, nelle sue gioie ed i suoi dolori, possiamo temere, ma non sentirci perduti.

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Di: Alessandra Forte http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26893 Alessandra Forte Tue, 18 Mar 2008 08:13:42 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26893 e quest'altro http://www.slaitalia.it/Index_la_sla.html e quest’altro
http://www.slaitalia.it/Index_la_sla.html

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Di: luca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26892 luca Tue, 18 Mar 2008 08:13:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26892 “bella Morte, pietosa tu sola al mondo dei terreni affanni” (Leopardi) Luca Gallina “bella Morte, pietosa
tu sola al mondo dei terreni affanni”
(Leopardi)
Luca Gallina

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Di: Alessandra Forte http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26891 Alessandra Forte Tue, 18 Mar 2008 08:09:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26891 non so se può servire, ma segnalo questo sito http://www.aisla.it/ non so se può servire, ma segnalo questo sito
http://www.aisla.it/

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Di: Kataweb.it - Blog - TERZAPAGINA, articoli selezionati dalle pagine culturali dei quotidiani » Blog Archive » Il fumetto che fa pensare http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26889 Kataweb.it - Blog - TERZAPAGINA, articoli selezionati dalle pagine culturali dei quotidiani » Blog Archive » Il fumetto che fa pensare Tue, 18 Mar 2008 07:42:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26889 [...] Letteratitudine si parla di sclerosi laterale amiotrofica (SLA). nessun [...] [...] Letteratitudine si parla di sclerosi laterale amiotrofica (SLA). nessun [...]

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Di: Raffaella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26887 Raffaella Tue, 18 Mar 2008 07:30:52 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26887 Mi scuso per il mio post di ieri. Non era mia intenzione essere polemica. Mi scuso per il mio post di ieri. Non era mia intenzione essere polemica.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26865 Maria Lucia Riccioli Mon, 17 Mar 2008 21:44:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26865 @ outworks: hai ragione, l'arte è un modo meraviglioso per esprimere il travaglio che precede il trapasso... Sto riflettendo su quello che scrivi della religione come bagaglio di speranze mal riposte. Certo, difficile è credere, perché ci viene chiesto di sperare contra spem, contro la speranza stessa, di diventare folli e pensare che ci possa essere un senso per la sofferenza, di chiamare sorella la morte... Pasqua è vicina. La vicenda di un Dio sofferente, fragile, mortale, massacrato, è la vicenda di ognuno di noi. Non so se le sofferenze della vita intaccheranno le mie convinzioni, ma mi piace credere che dopo il Venerdì venga la Domenica. @ outworks: hai ragione, l’arte è un modo meraviglioso per esprimere il travaglio che precede il trapasso… Sto riflettendo su quello che scrivi della religione come bagaglio di speranze mal riposte. Certo, difficile è credere, perché ci viene chiesto di sperare contra spem, contro la speranza stessa, di diventare folli e pensare che ci possa essere un senso per la sofferenza, di chiamare sorella la morte… Pasqua è vicina. La vicenda di un Dio sofferente, fragile, mortale, massacrato, è la vicenda di ognuno di noi. Non so se le sofferenze della vita intaccheranno le mie convinzioni, ma mi piace credere che dopo il Venerdì venga la Domenica.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-2/#comment-26863 Massimo Maugeri Mon, 17 Mar 2008 21:36:48 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26863 Un saluto ad Outworks 110 - (off topic) Outwork in realtà si chiama Benedetto Marinuzzi e ha appena pubblicato un nuovo libro: "L’onore della guerra": http://www.sbcedizioni.it/dettagli.asp?sid=83624297120080317220927&idp=76&categoria= Ti faccio tanti in bocca al lupo, Benedetto. Un saluto ad Outworks 110
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(off topic)
Outwork in realtà si chiama Benedetto Marinuzzi e ha appena pubblicato un nuovo libro: “L’onore della guerra”:
http://www.sbcedizioni.it/dettagli.asp?sid=83624297120080317220927&idp=76&categoria=
Ti faccio tanti in bocca al lupo, Benedetto.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-1/#comment-26862 Massimo Maugeri Mon, 17 Mar 2008 21:34:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26862 @Paola Calvetti Grazie per essere intervenuta, Paola. Lo so che mi segui. Una volta ci siamo scritti, mi pare. Intervieni più spesso, se puoi. Mi faresti molto piacere. Hai fatto benissimo ad accennare al tuo nuovo romanzo, "Perché tu mi hai sorriso" (Bompiani, 2006). Parlacene in maniera più approfondita. Perché hai scelto di scrivere questa storia? Magari potresti "postare" un brano estratto dal libro. @Paola Calvetti
Grazie per essere intervenuta, Paola. Lo so che mi segui. Una volta ci siamo scritti, mi pare. Intervieni più spesso, se puoi. Mi faresti molto piacere. Hai fatto benissimo ad accennare al tuo nuovo romanzo, “Perché tu mi hai sorriso” (Bompiani, 2006).
Parlacene in maniera più approfondita. Perché hai scelto di scrivere questa storia?
Magari potresti “postare” un brano estratto dal libro.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-1/#comment-26861 Massimo Maugeri Mon, 17 Mar 2008 21:30:07 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26861 @ Enrico Hai scritto: "Ognuno, giunto al capolinea, indosserà la morte come l’abito che gli è più consono. E nessuno può avere un abito uguale a quello di un altro." Mi trovi perfettamente d'accordo. E, sì, il libro della Lindquist è un bel racconto. Non so se può essere un insegnamento, ma penso che possa aiutare a riflettere chi è nello stato d'animo giusto per accettare una lettura del genere. @ Enrico
Hai scritto: “Ognuno, giunto al capolinea, indosserà la morte come l’abito che gli è più consono. E nessuno può avere un abito uguale a quello di un altro.”
Mi trovi perfettamente d’accordo.
E, sì, il libro della Lindquist è un bel racconto. Non so se può essere un insegnamento, ma penso che possa aiutare a riflettere chi è nello stato d’animo giusto per accettare una lettura del genere.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-1/#comment-26860 Massimo Maugeri Mon, 17 Mar 2008 21:25:48 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26860 Un saluto a Stefano, Luca, Maria Gemma e Maria Lucia. - A Gea e Silvia dico grazie per essere intervenute nonostante le perplessità. Un saluto a Stefano, Luca, Maria Gemma e Maria Lucia.
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A Gea e Silvia dico grazie per essere intervenute nonostante le perplessità.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-1/#comment-26859 Massimo Maugeri Mon, 17 Mar 2008 21:15:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26859 @ Fabrizio Grazie per il link. E per quello che stai facendo per il tuo amico Sante. Un abbraccio a te. @ Fabrizio
Grazie per il link. E per quello che stai facendo per il tuo amico Sante.
Un abbraccio a te.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-1/#comment-26858 Massimo Maugeri Mon, 17 Mar 2008 21:12:42 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26858 @ Raffaella Hai scritto: "Massimo, proveranno fastidio e rancore nei tuoi confronti". Ti ringrazio per la preoccupazione, ma non mi pare che sia così. @ Raffaella
Hai scritto: “Massimo, proveranno fastidio e rancore nei tuoi confronti”.
Ti ringrazio per la preoccupazione, ma non mi pare che sia così.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-1/#comment-26857 Massimo Maugeri Mon, 17 Mar 2008 21:11:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26857 Un caro saluto a Morena Fanti, Salvo Zappulla e Fabioletterario Un caro saluto a Morena Fanti, Salvo Zappulla e Fabioletterario

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Di: outworks110 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-1/#comment-26856 outworks110 Mon, 17 Mar 2008 21:06:31 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26856 Qualche settimana fa ho visto il film Lo Scafrandro e la Farfalla, e l'effetto per me è stato anche più terrorizzante trattandosi in quel caso addirittura di un ictus. Si comprende con tali storie la vaghezza dei nostri sogni, l'inutilità delle nostre manie ed ossessioni. Basta un numero del destino estratto a sorte per sbaglio e la nostra fragile immortalità, conquistata attimo dopo attimo, scompare. Solo l'arte, film o libro poco importa, può descrivere un simile cambiamento nella nostra vita. La religione, con il suo bagaglio di speranza spesso malriposte, e vagamente inadeguata per una cosa del genere. Qualche settimana fa ho visto il film Lo Scafrandro e la Farfalla, e l’effetto per me è stato anche più terrorizzante trattandosi in quel caso addirittura di un ictus.
Si comprende con tali storie la vaghezza dei nostri sogni, l’inutilità delle nostre manie ed ossessioni. Basta un numero del destino estratto a sorte per sbaglio e la nostra fragile immortalità, conquistata attimo dopo attimo, scompare.
Solo l’arte, film o libro poco importa, può descrivere un simile cambiamento nella nostra vita. La religione, con il suo bagaglio di speranza spesso malriposte, e vagamente inadeguata per una cosa del genere.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/comment-page-1/#comment-26852 Massimo Maugeri Mon, 17 Mar 2008 19:29:18 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/17/remare-senza-remi-un-libro-sulla-vita-e-sulla-morte/#comment-26852 Torno dopo. A più tardi. Torno dopo.
A più tardi.

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