Commenti a: IL TRENO DELL’ULTIMA NOTTE. Incontro con Dacia Maraini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-39062 Massimo Maugeri Mon, 15 Sep 2008 22:00:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-39062 Ottimo augurio, Biagio. Qualora dovesse accadere mi sceglierò un posto in prima fila. Benvenuto da queste parti! Ottimo augurio, Biagio.
Qualora dovesse accadere mi sceglierò un posto in prima fila.
Benvenuto da queste parti!

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Di: Biagio Cuffari http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-39061 Biagio Cuffari Mon, 15 Sep 2008 21:55:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-39061 Errata corrige: le vicende del romanzo ! Errata corrige: le vicende del romanzo !

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Di: Biagio Cuffari http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-39060 Biagio Cuffari Mon, 15 Sep 2008 21:52:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-39060 Mi auguro che qualche regista porti sullo schermo le vicende del film ! Mi auguro che qualche regista porti sullo schermo le vicende del film !

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Di: lorenzo russo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31210 lorenzo russo Wed, 21 May 2008 18:10:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31210 @Rossella contraccambio i tuoi complimenti, e aggiungo che fin dall’inizio del nostro scambio virtuale intuivo che ci saremmo avvicinati e capiti. Sul tuo esempio esposto, aggiungo che Freud avrebbe sì detto a colui che è affamato di mangiare fino alla sazietà, ben sapendo che l’affamato era in ritardo con l’appagamento di questo suo bisogno fisico elementare. Sono certo che gli avrebbe anche suggerito di non esagerare dopo essere diventato sazio, ben sapendo che si sarebbe ugualmente danneggiato. Qui si delinea la necessità di ristabilire sempre un equilibrio psichico andato perso. Sul raggiungimento e mantenimento di questo equilibrio si svolge tutta la nostra esistenza e, dato che l’essere tende a costruire come a distruggere, diventa un’impresa ardua e pericolosa. La differenza tra la coscienza e la consapevolezza non esiste solamente tra gli uomini tutti, ma anche nell’individuo stesso, essendo lui sempre tentato di distruggere il suo equilibrio, raggiunto con fatica e veggenza. È qui che diventa necessaria una continua educazione ed istruzione già dall’infanzia e fino alla fine; ma a chi affidarla e su quali principi e regole basarla, quando tutto muta, e sempre più velocemente?. Per mio conto, ritengo che i grandi problemi dell’uomo siano di natura genetica, e che, solo riuscendo a modificarla, potremmo migliorarci veramente, ma attenti ai rischi, che sono molteplici e non sempre identificabili in tempo; in prima linea pongo l’inaffidabilità morale ed etica dell’uomo ricercatore e dell’affarista che lo paga. Essendo i nostri problemi vitali irrisolvibili, ci volgiamo ad una forza superiore nella speranza che ci aiuti; ma come capirai in questo modo ritorniamo al punto di partenza, non sapendo come corrispondere giustamente con lei. Camminiamo su un cerchio, dove ogni punto è uguale, da non sapere dove siamo al momento di volerlo stabilire. Ci diamo da fare a trovare un barlume di verità, ma più cerchiamo e più ritorniamo al punto di partenza, seguendo sempre la linea del cerchio che è immutabile, all’infuori di seguire sempre la voce dell’anima nella quale sentire di poter sperare e ricevere la forza di vivere, anche se alla fine risultasse un errore, un’illusione. La sua forza ci basterebbe a superare ogni ostacolo, sia anche la nostra fine. Ciao Lorenzo @Rossella
contraccambio i tuoi complimenti, e aggiungo che fin dall’inizio del nostro scambio virtuale intuivo che ci saremmo avvicinati e capiti.
Sul tuo esempio esposto, aggiungo che Freud avrebbe sì detto a colui che è affamato di mangiare fino alla sazietà, ben sapendo che l’affamato era in ritardo con l’appagamento di questo suo bisogno fisico elementare. Sono certo che gli avrebbe anche suggerito di non esagerare dopo essere diventato sazio, ben sapendo che si sarebbe ugualmente danneggiato.
Qui si delinea la necessità di ristabilire sempre un equilibrio psichico andato perso.
Sul raggiungimento e mantenimento di questo equilibrio si svolge tutta la nostra esistenza e, dato che l’essere tende a costruire come a distruggere, diventa un’impresa ardua e pericolosa.
La differenza tra la coscienza e la consapevolezza non esiste solamente tra gli uomini tutti, ma anche nell’individuo stesso, essendo lui sempre tentato di distruggere il suo equilibrio, raggiunto con fatica e veggenza.
È qui che diventa necessaria una continua educazione ed istruzione già dall’infanzia e fino alla fine; ma a chi affidarla e su quali principi e regole basarla, quando tutto muta, e sempre più velocemente?.
Per mio conto, ritengo che i grandi problemi dell’uomo siano di natura genetica, e che, solo riuscendo a modificarla, potremmo migliorarci veramente, ma attenti ai rischi, che sono molteplici e non sempre identificabili in tempo; in prima linea pongo l’inaffidabilità morale ed etica dell’uomo ricercatore e dell’affarista che lo paga.
Essendo i nostri problemi vitali irrisolvibili, ci volgiamo ad una forza superiore nella speranza che ci aiuti; ma come capirai in questo modo ritorniamo al punto di partenza, non sapendo come corrispondere giustamente con lei.
Camminiamo su un cerchio, dove ogni punto è uguale, da non sapere dove siamo al momento di volerlo stabilire.
Ci diamo da fare a trovare un barlume di verità, ma più cerchiamo e più ritorniamo al punto di partenza, seguendo sempre la linea del cerchio che è immutabile, all’infuori di seguire sempre la voce dell’anima nella quale sentire di poter sperare e ricevere la forza di vivere, anche se alla fine risultasse un errore, un’illusione.
La sua forza ci basterebbe a superare ogni ostacolo, sia anche la nostra fine.
Ciao
Lorenzo

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Di: Rossella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31195 Rossella Wed, 21 May 2008 14:00:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31195 @ Lorenzo Gent.mo sei una persona dall'anima gentile e la tua scrittura emana un dolce fluido. Mistici, martiri ed aggiungo predicatori. Ora la sottoscritta non vuole a sua volta fare una predica sui predicatori dei quali spesso è molto difficile valutarne il grado di coscienza, c'è che uno può fare il mistico quanto vuole, a volte il martire, può essere convincente attraverso le parole ed averci un bel pensare lucido (esempi ce ne sono tanti in svariati campi dall'arte alla politica, dal Manzanarre al Reno) ma sarà solo ed esclusivamente la coscienza, o meglio il grado di coscienza, a poter realizzare quel che hai scritto il 25.07.07. Gli sarà pertanto molto difficile commettere errori nei confronti del prossimo per il semplice fatto che è la stessa coscienza ad impedirglielo. Cosa voglio dire? Dio è presente = l'occhio della coscienza è vigile, non è nè presbite nè miope, pertanto RICONOSCE. Ma la differenza tra la consapevolezza e la coscienza introduce un Senso di direzione diverso fra gli uomini. Abbiamo accennato a Freud, sì bè un gran psicho con i controcosi su questo c'è poco da dire. Vorrei però sottolineare il passaggio che contraddistingue libertà e liberazione, con l'esempio del pane e salame e di colui che ha una gran voglia di abbuffarsene. Freud gli consiglierà di mangiarsene quanto la sua natura desidera senza sovrastrutture, la coscienza, con fini diversi, lo condurrà verso la riflessione, la nausea, e se il grado di coscienza è evoluto, il problema non si pone neppure. Poichè è già stato superato. Da parecchio tempo. Ciao @ Lorenzo
Gent.mo sei una persona dall’anima gentile e la tua scrittura emana un dolce fluido.
Mistici, martiri ed aggiungo predicatori.
Ora la sottoscritta non vuole a sua volta fare una predica sui predicatori dei quali spesso è molto difficile valutarne il grado di coscienza, c’è che uno può fare il mistico quanto vuole, a volte il martire, può essere convincente attraverso le parole ed averci un bel pensare lucido (esempi ce ne sono tanti in svariati campi dall’arte alla politica, dal Manzanarre al Reno) ma sarà solo ed esclusivamente la coscienza, o meglio il grado di coscienza, a poter realizzare quel che hai scritto il 25.07.07.
Gli sarà pertanto molto difficile commettere errori nei confronti del prossimo per il semplice fatto che è la stessa coscienza ad impedirglielo.
Cosa voglio dire? Dio è presente = l’occhio della coscienza è vigile, non è nè presbite nè miope, pertanto RICONOSCE. Ma la differenza tra la consapevolezza e la coscienza introduce un Senso di direzione diverso fra gli uomini.
Abbiamo accennato a Freud, sì bè un gran psicho con i controcosi su questo c’è poco da dire. Vorrei però sottolineare il passaggio che contraddistingue libertà e liberazione, con l’esempio del pane e salame e di colui che ha una gran voglia di abbuffarsene. Freud gli consiglierà di mangiarsene quanto la sua natura desidera senza sovrastrutture, la coscienza, con fini diversi, lo condurrà verso la riflessione, la nausea, e se il grado di coscienza è evoluto, il problema non si pone neppure. Poichè è già stato superato. Da parecchio tempo.
Ciao

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Di: Rossella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31160 Rossella Tue, 20 May 2008 20:44:30 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31160 @ intanto ti ringrazio. @ intanto ti ringrazio.

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Di: lorenzo russo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31080 lorenzo russo Mon, 19 May 2008 13:38:42 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31080 @Rossella nessuno viene assolto, se non quando si sia impegnato seriamente ad evolversi dal suo stato primordiale animalesco. Per questo siamo prodotti di una forza universale che regge tutto il Creato e vuole la nostra redenzione, possibile solamente con l’impegno serio. Non ci riusciamo ancora, ma verrà il momento nel quale tutto si risolverà e avrà un nuovo ordine. Ciò che ho descritto è una realtà che, purtroppo, è ancora dominante. La bibbia, la chiama castigo ereditario, mentre io la denomino percorso liberatorio, attraverso la nostra coscienza. Il percorso è spinoso, alcuni si trovano più avanti, altri indietro e ancora altri non ci riescono ancora in questa vita. Quel che conta, è l’impegno di superare lo stato attuale con il quale è venuto in questo mondo; il riuscirci è un’altra cosa, perché dipende da caratteristiche che non tutti possiedono e da fattori esterni. Che colpa ne avrebbero questi ultimi? Per mio conto, ci pensano gli altri, i mistici come te e i martiri; sono loro che contribuiscono alla liberazione della razza umana, perché in fin dei conti credo che sia l’intera razza umana ad evolversi, e non solo coloro che hanno potuto o saputo liberarsi dal male della nostra dimensione; loro sono, per me, solo esempi da imitare, precursori necessari per individuare la via da prendere. In quanto a Freud, è stato il primo ad individuare la colpevolezza umana nei suoi geni e a cercare di risolverli; segnò un gran passo avanti nel processo liberatorio personale, scoprendone le cause, ben differenti da quelle ritenute fino ad allora, e cercando di guarirle. Ciao e saluti cari Lorenzo Ti allego un mio scritto intitolato: Il Bene e il Male, visti da noi (indicatori del processo evolutivo dell’uomo). Pensando all’Universo, m’immagino un laboratorio chimico, dove qualcuno, o anche da sé per chi non crede in un Dio o forza superiore, ha messo in moto un processo che crea molteplici sistemi a base di combinazioni d’elementi bio-chimici, o d’altre sostanze non ancora conosciute, e dalle quali un giorno è sorta anche la nostra dimensione. Con l’apparire dell’essere umano è sorta anche la sua distinzione dualistica del Bene e del Male, quale causa delle sue difficoltà percettive e d’intendimento. Consideriamo, a priori, il Bene tutto ciò che ci procura gioia, serenità, successo, potere, ricchezza, salute, vita lunga, mentre Male tutto il contrario. Bene e Male sono dunque distinzioni dello stato di sentirsi e vedersi, e della realtà esterna così come la percepiamo. Sono quindi percezioni soggettive che nulla o poco hanno a che fare con l’altra realtà o delle più agenti nell’Universo. Sotto questo punto di vista, possiamo considerare l’Universo come forza (energia) neutrale, cioè né positiva, né negativa. In questo processo di percezione, alcuni fanno ricorso alla fede (credo) nella speranza di trovare una spiegazione più convincente che appaghi le loro condizioni assimilative e che stabilisca il necessario equilibrio nella loro anima, dalla quale dipende la loro capacità di essere. Chi non è in grado di stabilire l’equilibrio, soggiace ai suoi effetti negativi, sboccanti in una misticità eccessiva, capace di reprimere il suo io fino ad annullarlo, in un fanatismo religioso distruggente che lo rendono intollerante e incapace di sostenere il confronto con coloro che la pensano differentemente. Il Bene e il Male sono quindi due forme percettive dei processi naturali inerenti al nostro stato d’esistere ed agire, e di quelli dell’ambiente in cui viviamo. Da qui, è indispensabile preparare l’individuo al confronto con questi fenomeni naturali, di modo che possa farsi un giudizio più chiaro e obiettivo possibile e limiti per esempio le influenze negative derivanti dalle sue caratteristiche genetiche dannose, delle quali cito le più marcanti, come l’egoismo, la presunzione, l’avidità, l’individualismo, la violenza etc. Migliorando le nostre qualità di coscienza e di percezione, mutiamo in meglio il nostro modo di considerarli e in seguito il nostro comportamento con gli altri. Incominciamo con l’importanza di considerare la vita come un impegno serio personale, come un esame continuo da sostenere per il nostro bene stesso, e indirettamente per gli altri membri della società nella quale viviamo, che rimane influenzata dal nostro esempio dato. Una persona preparata diventa più obiettiva, chiaroveggente e più forte da poter dare loro un significato più giusto ed equilibrato, così che ciò che a priori sembrerebbe cattivo, dopo una nuova analisi potrebbe apparire invece buono. In questa maniera, l’individuo si libererebbe del suo modo di considerare il Bene, che vede a volte distorto, confuso e falso e spesso fondato su preconcetti, e il Male della sua influenza ritenuta prima dannosa, ma che poi appare addirittura liberatoria. Il primo passo da fare per la loro superazione, sarebbe il riconoscimento e sostenimento, senza distinzione, della validità dei diritti per tutti gli individui, il riconoscimento e l’assimilazione del concetto che solo insieme saremmo forti e abili per questa vita, che non andrebbe intesa solamente come un’occasione di viverla e goderla per il proprio tornaconto, ma per esplorarla e scoprirne i suoi frutti che, una volta trovati, ci appagherebbero e inviterebbero a continuare nella ricerca rivelatrice. Il tema trattato sopra nasconde il dilemma dal quale non riusciamo ancora a liberarci: ripaganti per chi, per quelli di sempre o finalmente per tutti? Mi pongo allora la domanda: quando saremo maturi per volerlo insieme? Nel frattempo, il Bene e il Male si avvicendano ancora nel nostro modo di intenderli come il gustare un dolce. Non fa male quando ne mangiamo poco, ma malissimo quando esageriamo. Intendo con il Creato un processo in continua mutazione con lo scopo finale di realizzare armonia attraverso selezioni lunghe e complicate, e che per noi s’identificherebbe con la realizzazione della giustizia e uguaglianza. Penso, però, che un’intelligenza superiore non avrebbe bisogno di selezionare, per cui mi sembra anche logico vedere in questi processi l’imposizione di una punizione, o almeno un conflitto tra più intelligenze che si contendono il primato. Per noi, è tuttora un avvicendarsi d’infinite tragedie in forma di sofferenze e atrocità da subire e che ci spingono a volte a odiare tutto ciò che ci circonda e soggioga, o a credere in uno scopo giusto e sostenibile perché voluto dal Dio della salvezza che rappresenta il riuscire del nostro processo evolutivo. Alla natura sembra di non importare se noi triboliamo, soffriamo, ci massacriamo o ci uniamo nel senso dell’amore o anche del solo piacere. Una catastrofe crea vittime e sconvolge le basi dell’esistenza umana, una bomba distrugge e uccide esseri umani, i superstiti si danno da fare a ripristinare l’ordine e tutto riprende il suo ritmo di prima fino alla prossima bomba o disgrazia ambientale. Noi esseri umani possiamo, quindi, riflettere e cercare le cause che hanno creato le disgrazie e sofferenze, ingiustizie e oppressioni, mentre la natura rimane impassibile e insensibile, come se non avesse coscienza e svolga automaticamente un programma voluto dall’Alto (forza-energia superiore). Da qui, dovremmo riconoscere la necessità di riflettere meglio e pretendere un rimedio migliore per noi, invece di aspettarcelo subito e solo dall’Alto. D’altronde non credo che egli non lo voglia, anzi penso che lo aspetti da noi già da qualche tempo. Il Dio buono del cristianesimo rappresenta la forza positiva del processo che per realizzarsi richiede la nostra partecipazione attiva. Diamoci, allora, da fare. Lasciamo stare le religioni e ancor più i loro seguaci che ci vogliono imporre uno stile di vita conforme alle loro inclinazioni che ci trasmettono come volute dal Dio buono, per poi rivelarsi come prodotto della propria presunzione, fama di potere e vanità. In verità, il Dio buono vuole che noi agiamo in libertà, che va così intesa come prodotto del processo personale di maturità. Il Dio buono è la forza-energia del progresso, possibile solo quando abbiamo capito cosa significhi l’essere liberi di intendere e agire. Un’imposizione forzata dall’Alto creerebbe solo schiavitù e non soddisferebbe mai chi ci ha creato a sua somiglianza. Come uscire dallo stato di dipendenza o anche d’arroganza, se non nello sforzo continuo di superare le catastrofi create da noi stessi e quelle che la natura ci presenta continuamente e che sembrino d’essere state create per indurci a reagire adeguatamente da soli e così maturare? La nostra evoluzione è quella del Dio che ci ha reso liberi per trovarlo e seguirlo e riconoscere in Lui i nostri meriti, che non altro significano che ci siamo elevati alla Sua altezza e dignità abbandonando la dimensione della mediocrità e arretratezza. Come primo passo, consiglio di riconoscersi, almeno in parte, nel prossimo che s’incontra. Lorenzo Russo lì, 25.07.07 @Rossella
nessuno viene assolto, se non quando si sia impegnato seriamente ad evolversi dal suo stato primordiale animalesco.
Per questo siamo prodotti di una forza universale che regge tutto il Creato e vuole la nostra redenzione, possibile solamente con l’impegno serio.
Non ci riusciamo ancora, ma verrà il momento nel quale tutto si risolverà e avrà un nuovo ordine.
Ciò che ho descritto è una realtà che, purtroppo, è ancora dominante.
La bibbia, la chiama castigo ereditario, mentre io la denomino percorso liberatorio, attraverso la nostra coscienza.
Il percorso è spinoso, alcuni si trovano più avanti, altri indietro e ancora altri non ci riescono ancora in questa vita.
Quel che conta, è l’impegno di superare lo stato attuale con il quale è venuto in questo mondo; il riuscirci è un’altra cosa, perché dipende da caratteristiche che non tutti possiedono e da fattori esterni.
Che colpa ne avrebbero questi ultimi?
Per mio conto, ci pensano gli altri, i mistici come te e i martiri; sono loro che contribuiscono alla liberazione della razza umana, perché in fin dei conti credo che sia l’intera razza umana ad evolversi, e non solo coloro che hanno potuto o saputo liberarsi dal male della nostra dimensione; loro sono, per me, solo esempi da imitare, precursori necessari per individuare la via da prendere.
In quanto a Freud, è stato il primo ad individuare la colpevolezza umana nei suoi geni e a cercare di risolverli; segnò un gran passo avanti nel processo liberatorio personale, scoprendone le cause, ben differenti da quelle ritenute fino ad allora, e cercando di guarirle.
Ciao e saluti cari
Lorenzo
Ti allego un mio scritto intitolato:
Il Bene e il Male, visti da noi (indicatori del processo evolutivo dell’uomo).

Pensando all’Universo, m’immagino un laboratorio chimico, dove qualcuno, o anche da sé per chi non crede in un Dio o forza superiore, ha messo in moto un processo che crea molteplici sistemi a base di combinazioni d’elementi bio-chimici, o d’altre sostanze non ancora conosciute, e dalle quali un giorno è sorta anche la nostra dimensione.
Con l’apparire dell’essere umano è sorta anche la sua distinzione dualistica del Bene e del Male, quale causa delle sue difficoltà percettive e d’intendimento.
Consideriamo, a priori, il Bene tutto ciò che ci procura gioia, serenità, successo, potere, ricchezza, salute, vita lunga, mentre Male tutto il contrario.
Bene e Male sono dunque distinzioni dello stato di sentirsi e vedersi, e della realtà esterna così come la percepiamo. Sono quindi percezioni soggettive che nulla o poco hanno a che fare con l’altra realtà o delle più agenti nell’Universo.
Sotto questo punto di vista, possiamo considerare l’Universo come forza (energia) neutrale, cioè né positiva, né negativa.
In questo processo di percezione, alcuni fanno ricorso alla fede (credo) nella speranza di trovare una spiegazione più convincente che appaghi le loro condizioni assimilative e che stabilisca il necessario equilibrio nella loro anima, dalla quale dipende la loro capacità di essere.
Chi non è in grado di stabilire l’equilibrio, soggiace ai suoi effetti negativi, sboccanti in una misticità eccessiva, capace di reprimere il suo io fino ad annullarlo, in un fanatismo religioso distruggente che lo rendono intollerante e incapace di sostenere il confronto con coloro che la pensano differentemente.
Il Bene e il Male sono quindi due forme percettive dei processi naturali inerenti al nostro stato d’esistere ed agire, e di quelli dell’ambiente in cui viviamo.
Da qui, è indispensabile preparare l’individuo al confronto con questi fenomeni naturali, di modo che possa farsi un giudizio più chiaro e obiettivo possibile e limiti per esempio le influenze negative derivanti dalle sue caratteristiche genetiche dannose, delle quali cito le più marcanti, come l’egoismo, la presunzione, l’avidità, l’individualismo, la violenza etc.
Migliorando le nostre qualità di coscienza e di percezione, mutiamo in meglio il nostro modo di considerarli e in seguito il nostro comportamento con gli altri.

Incominciamo con l’importanza di considerare la vita come un impegno serio personale, come un esame continuo da sostenere per il nostro bene stesso, e indirettamente per gli altri membri della società nella quale viviamo, che rimane influenzata dal nostro esempio dato.
Una persona preparata diventa più obiettiva, chiaroveggente e più forte da poter dare loro un significato più giusto ed equilibrato, così che ciò che a priori sembrerebbe cattivo, dopo una nuova analisi potrebbe apparire invece buono.
In questa maniera, l’individuo si libererebbe del suo modo di considerare il Bene, che vede a volte distorto, confuso e falso e spesso fondato su preconcetti, e il Male della sua influenza ritenuta prima dannosa, ma che poi appare addirittura liberatoria.
Il primo passo da fare per la loro superazione, sarebbe il riconoscimento e sostenimento, senza distinzione, della validità dei diritti per tutti gli individui, il riconoscimento e l’assimilazione del concetto che solo insieme saremmo forti e abili per questa vita, che non andrebbe intesa solamente come un’occasione di viverla e goderla per il proprio tornaconto, ma per esplorarla e scoprirne i suoi frutti che, una volta trovati, ci appagherebbero e inviterebbero a continuare nella ricerca rivelatrice.
Il tema trattato sopra nasconde il dilemma dal quale non riusciamo ancora a liberarci: ripaganti per chi, per quelli di sempre o finalmente per tutti?
Mi pongo allora la domanda: quando saremo maturi per volerlo insieme?
Nel frattempo, il Bene e il Male si avvicendano ancora nel nostro modo di intenderli come il gustare un dolce. Non fa male quando ne mangiamo poco, ma malissimo quando esageriamo.
Intendo con il Creato un processo in continua mutazione con lo scopo finale di realizzare armonia attraverso selezioni lunghe e complicate, e che per noi s’identificherebbe con la realizzazione della giustizia e uguaglianza.
Penso, però, che un’intelligenza superiore non avrebbe bisogno di selezionare, per cui mi sembra anche logico vedere in questi processi l’imposizione di una punizione, o almeno un conflitto tra più intelligenze che si contendono il primato.
Per noi, è tuttora un avvicendarsi d’infinite tragedie in forma di sofferenze e atrocità da subire e che ci spingono a volte a odiare tutto ciò che ci circonda e soggioga, o a credere in uno scopo giusto e sostenibile perché voluto dal Dio della salvezza che rappresenta il riuscire del nostro processo evolutivo.

Alla natura sembra di non importare se noi triboliamo, soffriamo, ci massacriamo o ci uniamo nel senso dell’amore o anche del solo piacere.
Una catastrofe crea vittime e sconvolge le basi dell’esistenza umana, una bomba distrugge e uccide esseri umani, i superstiti si danno da fare a ripristinare l’ordine e tutto riprende il suo ritmo di prima fino alla prossima bomba o disgrazia ambientale.
Noi esseri umani possiamo, quindi, riflettere e cercare le cause che hanno creato le disgrazie e sofferenze, ingiustizie e oppressioni, mentre la natura rimane impassibile e insensibile, come se non avesse coscienza e svolga automaticamente un programma voluto dall’Alto (forza-energia superiore).
Da qui, dovremmo riconoscere la necessità di riflettere meglio e pretendere un rimedio migliore per noi, invece di aspettarcelo subito e solo dall’Alto.
D’altronde non credo che egli non lo voglia, anzi penso che lo aspetti da noi già da qualche tempo.
Il Dio buono del cristianesimo rappresenta la forza positiva del processo che per realizzarsi richiede la nostra partecipazione attiva.
Diamoci, allora, da fare. Lasciamo stare le religioni e ancor più i loro seguaci che ci vogliono imporre uno stile di vita conforme alle loro inclinazioni che ci trasmettono come volute dal Dio buono, per poi rivelarsi come prodotto della propria presunzione, fama di potere e vanità.
In verità, il Dio buono vuole che noi agiamo in libertà, che va così intesa come prodotto del processo personale di maturità. Il Dio buono è la forza-energia del progresso, possibile solo quando abbiamo capito cosa significhi l’essere liberi di intendere e agire.
Un’imposizione forzata dall’Alto creerebbe solo schiavitù e non soddisferebbe mai chi ci ha creato a sua somiglianza.
Come uscire dallo stato di dipendenza o anche d’arroganza, se non nello sforzo continuo di superare le catastrofi create da noi stessi e quelle che la natura ci presenta continuamente e che sembrino d’essere state create per indurci a reagire adeguatamente da soli e così maturare?
La nostra evoluzione è quella del Dio che ci ha reso liberi per trovarlo e seguirlo e riconoscere in Lui i nostri meriti, che non altro significano che ci siamo elevati alla Sua altezza e dignità abbandonando la dimensione della mediocrità e arretratezza.
Come primo passo, consiglio di riconoscersi, almeno in parte, nel prossimo che s’incontra.
Lorenzo Russo lì, 25.07.07

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31060 Massimo Maugeri Mon, 19 May 2008 08:52:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31060 Ringrazio tutti per i nuovi interventi Ringrazio tutti per i nuovi interventi

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31059 Massimo Maugeri Mon, 19 May 2008 08:50:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31059 @ Fabioletterario Non sonnecchiavo, Fabio (anche se ogni tanto non mi spiacerebbe sonnecchiare). Come ho spiegato ne "La camera accanto" ho avuto qualche problemuccio. @ Fabioletterario
Non sonnecchiavo, Fabio (anche se ogni tanto non mi spiacerebbe sonnecchiare). Come ho spiegato ne “La camera accanto” ho avuto qualche problemuccio.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31058 Massimo Maugeri Mon, 19 May 2008 08:48:45 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31058 Ringrazio ancora una volta Dacia Maraini per la disponibilità. Ringrazio ancora una volta Dacia Maraini per la disponibilità.

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Di: Rossella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31056 Rossella Mon, 19 May 2008 08:46:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31056 @ Lorenzo Me ne frego Lorenzo. Me ne frego di questo modo di pensare che assolve gli amorali, ovvero coloro che non si sono mai occupati, pur avendone mezzi e possibilità, di intervenire a favore della morale e della giustizia e che si sono limitati a guardare (dall'alto?) credendosi aquile. Per me sono vermi. Per me hanno la stessa valenza degli immorali (coloro che il male lo fanno). Sono dalla parte del grande misticismo, quello che sostiene che se si sa che non è giusto comportarsi in un certo modo ma si continua a perseverare nell'errore, a tutto questo non può esserci riparo. Poi, se ci rifletti bene, che differenza c'è fra un inconsapevole ed un consapevole che continua a comportarsi da inconsapevole? La risposta appoggia Freud e lo psicologismo dello scorso secolo: pura natura che si limita all'istinto. l'uomo, secondo lo psicanalista, constatatò che anche una vita intellettuale ed una vita morale e religiosa sono una sovrastruttura che la società impone all'uomo ed egli, da intellettuale, appoggiò questo tipo di concezione che ha abbassato l'uomo a livello dell'animale. Ma, forse, per qualcuno è anche bene conoscere l'animale, la fattoria in cui alberga, senza limitarsi ad intevernire contro quanto dovrebbe essere mutato, ma soltanto interagire con quanto si contempla, tanto per non perdere utilità e convenienze. Ciao Ciao @ Lorenzo
Me ne frego Lorenzo. Me ne frego di questo modo di pensare che assolve gli amorali, ovvero coloro che non si sono mai occupati, pur avendone mezzi e possibilità, di intervenire a favore della morale e della giustizia e che si sono limitati a guardare (dall’alto?) credendosi aquile. Per me sono vermi.
Per me hanno la stessa valenza degli immorali (coloro che il male lo fanno).
Sono dalla parte del grande misticismo, quello che sostiene che se si sa che non è giusto comportarsi in un certo modo ma si continua a perseverare nell’errore, a tutto questo non può esserci riparo.
Poi, se ci rifletti bene, che differenza c’è fra un inconsapevole ed un consapevole che continua a comportarsi da inconsapevole?
La risposta appoggia Freud e lo psicologismo dello scorso secolo: pura natura che si limita all’istinto. l’uomo, secondo lo psicanalista, constatatò che anche una vita intellettuale ed una vita morale e religiosa sono una sovrastruttura che la società impone all’uomo ed egli, da intellettuale, appoggiò questo tipo di concezione che ha abbassato l’uomo a livello dell’animale. Ma, forse, per qualcuno è anche bene conoscere l’animale, la fattoria in cui alberga, senza limitarsi ad intevernire contro quanto dovrebbe essere mutato, ma soltanto interagire con quanto si contempla, tanto per non perdere utilità e convenienze. Ciao Ciao

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Di: Fabioletterario http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31051 Fabioletterario Mon, 19 May 2008 07:51:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31051 Beh Massimo, sonnecchi? Dopo la Maraini attendiamo una nuova proposta... :-) Beh Massimo, sonnecchi? Dopo la Maraini attendiamo una nuova proposta… :-)

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Di: M. Teresa Santalucia Scibona http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31041 M. Teresa Santalucia Scibona Sun, 18 May 2008 10:36:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31041 Gentile Dacia Maraini, con l'età che incombe e devasta...mi sono dimenticata di dirLe, che mi sono presa la libertà di segnalare il suo romanzo nel mio sito, in alto, nella sezione " Freschi di Stampa ".Buona Domenica. Gentile Dacia Maraini, con l’età che incombe e devasta…mi sono dimenticata di dirLe, che mi sono presa la libertà di segnalare il suo romanzo nel mio sito, in alto, nella sezione ” Freschi di Stampa “.Buona Domenica.

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Di: M. Teresa Santalucia Scibona http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31040 M. Teresa Santalucia Scibona Sun, 18 May 2008 10:11:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31040 Mi è scappata una - g - in più alla parola "privlegio", mi scuso.. errare è umano.. Tessy Mi è scappata una – g – in più alla parola “privlegio”, mi scuso.. errare è umano..
Tessy

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Di: M. Teresa Santalucia Scibona http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31039 M. Teresa Santalucia Scibona Sun, 18 May 2008 10:06:48 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31039 Gentile Dacia Maraini, ci siamo conosciute a Siena al Centro Universitario Siena-Toronto, mi presentò a Lei, la mia amica d'infanzia Laura Ferri Forconi. La sala era molto affollata e attenta al suo dire. Certamente non si ricorderà di me. Già da allora, mi colpì la sua amabile disponibilità, la franchezza con la quale espresse le sue idee e la forza della sua scrittura. Ancora non ho avuto il tempo e il piacere di leggere il suo nuovo libro. La vita con la sua bizzosa imprevedibilità, spesso ci fa sfiorare da anime belle e sensibili come Lei, ma il fortuito e lieto incontro si scioglie nelle maglie del tempo, come neve al sole. Però, almeno per me, il ricordo della sua visita, rimane vivo, nitido e palpitante. Oggi, grazie al magico blog di Massimo, un nuovo filo si è intrecciato e posso avere il privileggio di rinnovarle la mia ammirata stima. Tessy Gentile Dacia Maraini, ci siamo conosciute a Siena al Centro Universitario Siena-Toronto, mi presentò a Lei, la mia amica d’infanzia Laura Ferri Forconi. La sala era molto affollata e attenta al suo dire. Certamente non si ricorderà di me. Già da allora, mi colpì la sua amabile disponibilità, la franchezza con la quale espresse le sue idee e la forza della sua scrittura. Ancora non ho avuto il tempo e il piacere di leggere il suo nuovo libro. La vita con la sua bizzosa imprevedibilità, spesso ci fa sfiorare da anime belle e sensibili come Lei, ma il fortuito e lieto incontro si scioglie nelle maglie del tempo, come neve al sole. Però, almeno per me, il ricordo della sua visita, rimane vivo, nitido e palpitante. Oggi, grazie al magico blog di Massimo, un nuovo filo si è intrecciato e posso avere il privileggio di rinnovarle la mia ammirata stima.
Tessy

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Di: subhaga gaetano failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31037 subhaga gaetano failla Sun, 18 May 2008 09:39:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31037 Cara Dacia Maraini, nellla mia precedente comunicazione volevo chiederle anche un ulteriore suo parere, poi però la mia seconda domanda è rimasta inespressa. Amo tantissimo la letteratura siciliana. Parlando degli ultimi cinquant'anni, mi basta ricordare il racconto "La sirena" di Tomasi di Lampedusa, "Diceria dell'untore" di Bufalino e il trascurato, a mio parere, recente romanzo "Il vicolo blu" di Bonaviri per rinnovare la mia sensazione di grande sintonia con gli autori siciliani (non dimenticando ovviamente Sciascia, D'Arrigo, Consolo, ecc. ecc.). Lei è vissuta per diversi anni in Sicilia ed è ritornata in quella terra con il suo romanzo "Bagheria". Mi può dire qualcosa sulla scrittura proveniente da autori siciliani? La ringrazio tanto ancora. Con affetto e stima, Gaetano Cara Dacia Maraini,
nellla mia precedente comunicazione volevo chiederle anche un ulteriore suo parere, poi però la mia seconda domanda è rimasta inespressa.
Amo tantissimo la letteratura siciliana. Parlando degli ultimi cinquant’anni, mi basta ricordare il racconto “La sirena” di Tomasi di Lampedusa, “Diceria dell’untore” di Bufalino e il trascurato, a mio parere, recente romanzo “Il vicolo blu” di Bonaviri per rinnovare la mia sensazione di grande sintonia con gli autori siciliani (non dimenticando ovviamente Sciascia, D’Arrigo, Consolo, ecc. ecc.).
Lei è vissuta per diversi anni in Sicilia ed è ritornata in quella terra con il suo romanzo “Bagheria”. Mi può dire qualcosa sulla scrittura proveniente da autori siciliani? La ringrazio tanto ancora.
Con affetto e stima,
Gaetano

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31032 Sergio Sozi Sat, 17 May 2008 23:51:59 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31032 Sig. Ribelle, purtroppo il ''link'' con l'intervista alla Maraini non e' da me attualmente raggiungibile. Peccato. Sig. Ribelle,
purtroppo il ”link” con l’intervista alla Maraini non e’ da me attualmente raggiungibile. Peccato.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31030 Sergio Sozi Sat, 17 May 2008 22:33:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31030 P.S. Chiedo scusa a tutti per questo ''fuori tema'' letterario che finisce qui. P.S.
Chiedo scusa a tutti per questo ”fuori tema” letterario che finisce qui.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31029 Sergio Sozi Sat, 17 May 2008 22:32:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31029 Caro Gaetano, non resterai deluso. E' il miglior libro di Diego Marani e uno dei... va be'... E' un buon libro. Mi spiace solo di non poterti far avere la mia modesta postfazione appena tradotta nell'edizione slovena - per contratto sono obbligato alla riservatezza. Se pero' ti interessasse qualcosa a proposito delle mie opinioni sul narratore ferrarese, tramite Google troveresti una mia recensione del libro ed un'intervista all'autore. Dove sono evidenti anche le nostre molte divergenze sulla questione della Lingua e dell'identita'. Ciao, caro Sergio Caro Gaetano,
non resterai deluso. E’ il miglior libro di Diego Marani e uno dei… va be’… E’ un buon libro. Mi spiace solo di non poterti far avere la mia modesta postfazione appena tradotta nell’edizione slovena – per contratto sono obbligato alla riservatezza. Se pero’ ti interessasse qualcosa a proposito delle mie opinioni sul narratore ferrarese, tramite Google troveresti una mia recensione del libro ed un’intervista all’autore. Dove sono evidenti anche le nostre molte divergenze sulla questione della Lingua e dell’identita’.
Ciao, caro
Sergio

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Di: subhaga gaetano failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31026 subhaga gaetano failla Sat, 17 May 2008 21:23:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31026 @ Lorenzo Grazie per il tuo racconto dal quale traspare una intima condivisione delle vicende umane. Mi ha colpito in particolare la frase "Alcuni sognavano di essere in un giardino profumato". @ Sergio Ho preso in prestito questa mattina in biblioteca il libro "Nuova grammatica finlandese", spinto dal tuo recente riferimento d'una tua introduzione in una edizione slovena. Le prime pagine mi hanno già catturato. A entrambi mando un abbraccio affettuoso e auguro una buona notte. Gaetano @ Lorenzo
Grazie per il tuo racconto dal quale traspare una intima condivisione delle vicende umane. Mi ha colpito in particolare la frase “Alcuni sognavano di essere in un giardino profumato”.
@ Sergio
Ho preso in prestito questa mattina in biblioteca il libro “Nuova grammatica finlandese”, spinto dal tuo recente riferimento d’una tua introduzione in una edizione slovena. Le prime pagine mi hanno già catturato.
A entrambi mando un abbraccio affettuoso e auguro una buona notte.
Gaetano

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Di: lorenzo russo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31023 lorenzo russo Sat, 17 May 2008 20:45:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31023 @Gaetano Failla Alla tua, relativa al ripetersi della storia nelle vicende umane, allego una mia, che pone l’accento sul continuo imperversare del destino sulla nostra vita terrena. Grazie a te e a Dacia Maraini per l’occasione presentata. Saluti, Lorenzo La realtà umana vista dall’alto: Era la sera di una giornata calda d’estate; il sole stava già sparendo dietro la linea dell’orizzonte, il mondo sembrava immergersi nell’oscurità dell’universo, illuminato solo dallo sguardo chiaro e pieno della luna, che appariva in questa stagione più vicina ed illuminante. La terra sembrava volersi riposare dagli strapazzi della giornata, si sentiva custodita dal suo trabante che, perché voluto dal Creato, non ostentava di rifiutarsi. Esseri, che dall’alto sembravano piccoli e numerosi, si affaccendavano a sbrigare le ultime attività della giornata, per godersi poi il meritato riposo della notte. In questa coulisse apparentemente tranquilla, si ripeteva ciò che ogni giorno era prescritto e voluto. Tutto era apparentemente tranquillo e silenzioso, quando improvvisamente grida esultanti ruppero il silenzio della notte. Molte luci furono accese, le sagome delle case diventarono un involucro nero in un rogo di fiamme. Gli Esseri piccoli correvano affaccendati dimostrando nei loro visi i segni d’allegria per un evento lieto e felice. Laggiù in una casa più piccola delle altre, una signora di tarda età apparve tenendo in braccio un fardello, ai primi attimi, immobile, tacito, ma poi all’improvviso emanante strilli e singhiozzi, come di un qualcosa che voleva afferrare per forza alla vita. Un piccolo essere umano aveva appena incominciato la sua vita terrena. In quel momento di quiete e riposo, una donna diventava mamma, interrompendo la tregua di una giornata calda ed estenuante. Quegli esseri, che dall’alto sembravano punti variopinti, erano ancora capaci di rallegrarsi alla vista del loro piccolo rampollo, gioia e felicità erano dipinti nei loro sguardi, nonostante fossero stanchi e segnati dalla fatica della loro vita quotidiana. Nella loro semplicità ringraziavano il Creatore per quel dono prezioso, nel quale era posta tutta la loro speranza di una vita migliore. La luna, silenziosa e tacita, continuava a percorrere sul suo tragitto, dando sguardi di compassione verso quegli esseri nobili e innocenti. Non diceva nulla; taceva con uno sguardo che voleva dire di più, che voleva raccontare delle disgrazie viste, del destino ingiusto, perché pieno di sofferenze, infelicità e ingiustizie, volute da una forza universale, alla quale i piccoli esseri avevano dato il nome di “Signore-Iddio”. La piccola gente dormiva il sonno dei giusti. Alcuni sognavano di essere in un giardino profumato, pieno di ogni cosa che loro mancava; altri non riuscivano a dormire, perché tormentati dalle sofferenze causate da un lavoro troppo estenuante; altri piangevano in silenzio, invocando il ricordo dei loro cari, non più presenti, ma troppo desiderati nel loro possedere nulla. Il ”Signor-Iddio” ha voluto riservare loro questo destino, che fu accettato e temuto nello stesso tempo, nel credo che alla fine saranno ripagati e premiati. Il sole voltò ancora una volta il suo sguardo su questo posto pieno di contraddizione divina, dove felicità e gioia andavano insieme a sofferenza e dolore, per annunciare a tutti che un nuovo giorno, uguale a tutti gli altri, stava per incominciare. I piccoli esseri, un po’ riposati dalle fatiche del giorno prima, si affaccendarono a riprendere il consueto travaglio, con la stessa volontà e disposizione di ogni giorno: alzarsi, mangiare, lavorare, riposare, immaginarsi felici e procrearsi per lasciare, una volta, ad altri lo stesso destino, nella convinzione di essere i prediletti del “Signore-Iddio” che li ha creati, preferiti e condannati. Lorenzo Russo Gaenserndorf, 25.06.04 @Gaetano Failla
Alla tua, relativa al ripetersi della storia nelle vicende umane, allego una mia, che pone l’accento sul continuo imperversare del destino sulla nostra vita terrena.
Grazie a te e a Dacia Maraini per l’occasione presentata.
Saluti, Lorenzo

La realtà umana vista dall’alto:

Era la sera di una giornata calda d’estate; il sole stava già sparendo dietro la linea dell’orizzonte, il mondo sembrava immergersi nell’oscurità dell’universo, illuminato solo dallo sguardo chiaro e pieno della luna, che appariva in questa stagione più vicina ed illuminante. La terra sembrava volersi riposare dagli strapazzi della giornata, si sentiva custodita dal suo trabante che, perché voluto dal Creato, non ostentava di rifiutarsi.
Esseri, che dall’alto sembravano piccoli e numerosi, si affaccendavano a sbrigare le ultime attività della giornata, per godersi poi il meritato riposo della notte. In questa coulisse apparentemente tranquilla, si ripeteva ciò che ogni giorno era prescritto e voluto.
Tutto era apparentemente tranquillo e silenzioso, quando improvvisamente grida esultanti ruppero il silenzio della notte. Molte luci furono accese, le sagome delle case diventarono un involucro nero in un rogo di fiamme. Gli Esseri piccoli correvano affaccendati dimostrando nei loro visi i segni d’allegria per un evento lieto e felice. Laggiù in una casa più piccola delle altre, una signora di tarda età apparve tenendo in braccio un fardello, ai primi attimi, immobile, tacito, ma poi all’improvviso emanante strilli e singhiozzi, come di un qualcosa che voleva afferrare per forza alla vita. Un piccolo essere umano aveva appena incominciato la sua vita terrena. In quel momento di quiete e riposo, una donna diventava mamma, interrompendo la tregua di una giornata calda ed estenuante. Quegli esseri, che dall’alto sembravano punti variopinti, erano ancora capaci di rallegrarsi alla vista del loro piccolo rampollo, gioia e felicità erano dipinti nei loro sguardi, nonostante fossero stanchi e segnati dalla fatica della loro vita quotidiana.
Nella loro semplicità ringraziavano il Creatore per quel dono prezioso, nel quale era posta tutta la loro speranza di una vita migliore. La luna, silenziosa e tacita, continuava a percorrere sul suo tragitto, dando sguardi di compassione verso quegli esseri nobili e innocenti.
Non diceva nulla; taceva con uno sguardo che voleva dire di più, che voleva raccontare delle disgrazie viste, del destino ingiusto, perché pieno di sofferenze, infelicità e ingiustizie, volute da una forza universale, alla quale i piccoli esseri avevano dato il nome di “Signore-Iddio”.
La piccola gente dormiva il sonno dei giusti. Alcuni sognavano di essere in un giardino profumato, pieno di ogni cosa che loro mancava; altri non riuscivano a dormire, perché tormentati dalle sofferenze causate da un lavoro troppo estenuante; altri piangevano in silenzio, invocando il ricordo dei loro cari, non più presenti, ma troppo desiderati nel loro possedere nulla. Il ”Signor-Iddio” ha voluto riservare loro questo destino, che fu accettato e temuto nello stesso tempo, nel credo che alla fine saranno ripagati e premiati.
Il sole voltò ancora una volta il suo sguardo su questo posto pieno di contraddizione divina, dove felicità e gioia andavano insieme a sofferenza e dolore, per annunciare a tutti che un nuovo giorno, uguale a tutti gli altri, stava per incominciare.
I piccoli esseri, un po’ riposati dalle fatiche del giorno prima, si affaccendarono a riprendere il consueto travaglio, con la stessa volontà e disposizione di ogni giorno: alzarsi, mangiare, lavorare, riposare, immaginarsi felici e procrearsi per lasciare, una volta, ad altri lo stesso destino, nella convinzione di essere i prediletti del “Signore-Iddio” che li ha creati, preferiti e condannati.

Lorenzo Russo Gaenserndorf, 25.06.04

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31022 Sergio Sozi Sat, 17 May 2008 20:34:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31022 Visto che Massimo in questi giorni ha giustamente altro a cui pensare, credo possa interessare a tutti la recensione del ''Treno dell'ultima notte'' che e' apparsa oggi, sabato 17 maggio, sull'Almanacco de ''la Repubblica'' a firma Laura Lilli. Chi abbia una copia del giornale in casa vada, se vuole, a pagina 39; l'articolo s'intitola ''Quell'orribile discesa agli inferi''. Sergio Visto che Massimo in questi giorni ha giustamente altro a cui pensare, credo possa interessare a tutti la recensione del ”Treno dell’ultima notte” che e’ apparsa oggi, sabato 17 maggio, sull’Almanacco de ”la Repubblica” a firma Laura Lilli. Chi abbia una copia del giornale in casa vada, se vuole, a pagina 39; l’articolo s’intitola ”Quell’orribile discesa agli inferi”.
Sergio

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Di: GOOD MORNING A TE http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31021 GOOD MORNING A TE Sat, 17 May 2008 19:10:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31021 @ Ribelle In sostanza, appare chiaro, che non è affatto mutato il problema che l'umanità si è posta nel xx secolo e col quale essa si trova a lottare non solo nel camp della pittura, ma anche in quello della letteratura, della filosofia, della scienza, della storia: è il problema dell'essenza della realtà, e del posto che nella realtà spetta all'uomo. Mai come in questo secolo l'arte è stata illuminata da una così autentica concezione universalistica. H.L.C. JAFFè @ Ribelle
In sostanza, appare chiaro, che non è affatto mutato il problema che l’umanità si è posta nel xx secolo e col quale essa si trova a lottare non solo nel camp della pittura, ma anche in quello della letteratura, della filosofia, della scienza, della storia: è il problema dell’essenza della realtà, e del posto che nella realtà spetta all’uomo. Mai come in questo secolo l’arte è stata illuminata da una così autentica concezione universalistica.
H.L.C. JAFFè

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Di: Ribelle http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31019 Ribelle Sat, 17 May 2008 16:54:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31019 Non so se possa interessarvi, ma su questo sito www.good-morning.it, c'è un'intervista fatta a Dacia Maraini! Non so se possa interessarvi, ma su questo sito http://www.good-morning.it, c’è un’intervista fatta a Dacia Maraini!

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Di: subhaga gaetano failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31017 subhaga gaetano failla Sat, 17 May 2008 15:30:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31017 Cara Dacia Maraini, ho avuto il piacere d'incontrarla recentemente a Follonica (a distanza d'una quindicina d'anni: libreria Feltrinelli di Padova) per la presentazione d'un suo libro, e alla successiva lettura teatralizzata del testo, sulla violenza sulle donne. La semplicità e la bellezza della sua persona, la sua passione, mi hanno di nuovo emozionato, come in passato. Purtroppo non ho letto questo suo ultimo libro, e quindi mi sposto sui temi più generali trattati dal post. La Storia può insegnarci qualcosa? Se per Storia si intende una serie quasi ininterrotta di massacri, che si compiono in diverse parti del mondo, possiamo notare semplicemente, a mio parere, la continua capacità di modernizzare i nuovi massacri, di farli apparire sempre plausibili. Oggi - a differenza di pochi decenni fa - forse l'unica novità, purtroppo, è quella di avere la possibilità di estendere e compiere massacri, in brevissimo tempo, attraverso territori ben più vasti. Un libro, la lettura o la scrittura possono essere utili alla comprensione della realtà presente e del passato? Mah... Mi viene in mente l'immagine del "dito che indica la luna" e dello sciocco che osserva il dito invece di guardare la luna. Noi siamo quello sciocco, altrimenti risulterebbe del tutto assurdo, per esempio, il flirt di Heidegger col nazismo, oppure, per giungere da queste parti, l'infatuazione di Ungaretti per Mussolini , o infine, con le dovute proporzioni e specificità, i sonni tranquilli (e non si tratta certo di distacco meditativo...) fatti da alcuni intellettuali nostrani la notte post-elettorale del disastroso 14 aprile. Tutta gente infarcita di libri, di lettura, di scrittura. L'inferno della storia è il nostro stesso inferno individuale. Non affrontare le oscurità collettive e individuali ci spinge verso consuete ed elaborate finzioni sociali. Mi piacerebbe ricevere una sua opinione in merito (consapevole, comunque, della enorme vastità del tema). La ringrazio tanto. Con affetto e stima, Gaetano Cara Dacia Maraini,
ho avuto il piacere d’incontrarla recentemente a Follonica (a distanza d’una quindicina d’anni: libreria Feltrinelli di Padova) per la presentazione d’un suo libro, e alla successiva lettura teatralizzata del testo, sulla violenza sulle donne.
La semplicità e la bellezza della sua persona, la sua passione, mi hanno di nuovo emozionato, come in passato.
Purtroppo non ho letto questo suo ultimo libro, e quindi mi sposto sui temi più generali trattati dal post.
La Storia può insegnarci qualcosa? Se per Storia si intende una serie quasi ininterrotta di massacri, che si compiono in diverse parti del mondo, possiamo notare semplicemente, a mio parere, la continua capacità di modernizzare i nuovi massacri, di farli apparire sempre plausibili. Oggi – a differenza di pochi decenni fa – forse l’unica novità, purtroppo, è quella di avere la possibilità di estendere e compiere massacri, in brevissimo tempo, attraverso territori ben più vasti. Un libro, la lettura o la scrittura possono essere utili alla comprensione della realtà presente e del passato? Mah… Mi viene in mente l’immagine del “dito che indica la luna” e dello sciocco che osserva il dito invece di guardare la luna. Noi siamo quello sciocco, altrimenti risulterebbe del tutto assurdo, per esempio, il flirt di Heidegger col nazismo, oppure, per giungere da queste parti, l’infatuazione di Ungaretti per Mussolini , o infine, con le dovute proporzioni e specificità, i sonni tranquilli (e non si tratta certo di distacco meditativo…) fatti da alcuni intellettuali nostrani la notte post-elettorale del disastroso 14 aprile. Tutta gente infarcita di libri, di lettura, di scrittura. L’inferno della storia è il nostro stesso inferno individuale. Non affrontare le oscurità collettive e individuali ci spinge verso consuete ed elaborate finzioni sociali.

Mi piacerebbe ricevere una sua opinione in merito (consapevole, comunque, della enorme vastità del tema).
La ringrazio tanto. Con affetto e stima,
Gaetano

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31015 miriam ravasio Sat, 17 May 2008 12:07:11 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31015 Gentile Dacia Maraini No, in casa l’unica copia de’ L’unità, con una scritta rossa in prima pagina, che ancora si conserva è del 1975: la Vittoria del Vietnam illumina il primo maggio. Sì, sarebbe interessante aprire un capitolo “ungherese” rapportandolo alla storia del PCI e a quella che avrebbe potuto essere. Ma sugli europei pesa, o meglio, ha pesato un’altra grande rimozione della Memoria: Place de Grève. Libertà, uguaglianza e fraternità; Hugo, in Notre Dame ritrae anche un’altra dimensione, quella greve, pesante, intestinale e cattiva, che per sintesi di immagine riassumo: le tricoteuse . Esmeralda vittima innocente e pura che sale a fatica sul palcoscenico del suo patibolo, per la gioia e gli occhi di chi si era procurato un comodo posto Musil prevedeva per l’uomo un futuro aizzato e aizzante, chiuso all’intelligenza, imprigionato in un sistema violento dei pensieri, e predisposto alla stupidità, perché “ oggi la responsabilità ha il suo punto di gravità non più nell’uomo ma nella concatenazione delle cose”. A volte, riflettendo sulle cose e sui fatti, immagino (sono una disegnatrice: scrivo con le immagini più che con le parole) i “soggetti”, i protagonisti del caso in questione, in piazza de Grève: testa sul collo? o seduti a lavorare a maglia? Poi penso che anche al boia e ai carrettieri spetti una parte, e qui si apre la modernità. Leggerò il suo libro, fra un paio di giorni, appena terminato un lavoro che preme e non posso rimandare. Grazie per la sua attenzione e disponibilità, con affetto, Miriam Ravasio Gentile Dacia Maraini
No, in casa l’unica copia de’ L’unità, con una scritta rossa in prima pagina, che ancora si conserva è del 1975: la Vittoria del Vietnam illumina il primo maggio. Sì, sarebbe interessante aprire un capitolo “ungherese” rapportandolo alla storia del PCI e a quella che avrebbe potuto essere. Ma sugli europei pesa, o meglio, ha pesato un’altra grande rimozione della Memoria: Place de Grève. Libertà, uguaglianza e fraternità; Hugo, in Notre Dame ritrae anche un’altra dimensione, quella greve, pesante, intestinale e cattiva, che per sintesi di immagine riassumo: le tricoteuse . Esmeralda vittima innocente e pura che sale a fatica sul palcoscenico del suo patibolo, per la gioia e gli occhi di chi si era procurato un comodo posto
Musil prevedeva per l’uomo un futuro aizzato e aizzante, chiuso all’intelligenza, imprigionato in un sistema violento dei pensieri, e predisposto alla stupidità, perché “ oggi la responsabilità ha il suo punto di gravità non più nell’uomo ma nella concatenazione delle cose”.
A volte, riflettendo sulle cose e sui fatti, immagino (sono una disegnatrice: scrivo con le immagini più che con le parole) i “soggetti”, i protagonisti del caso in questione, in piazza de Grève: testa sul collo? o seduti a lavorare a maglia? Poi penso che anche al boia e ai carrettieri spetti una parte, e qui si apre la modernità.
Leggerò il suo libro, fra un paio di giorni, appena terminato un lavoro che preme e non posso rimandare.
Grazie per la sua attenzione e disponibilità, con affetto, Miriam Ravasio

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31007 Sergio Sozi Fri, 16 May 2008 20:50:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31007 Per Dacia Maraini, grazie di cuore per la Sua risposta - un'ennesima alle tante domande che Le ho finora posto. A mia volta Le rispondo cosi': quando scrivo io propongo, dico la mia, illustro e anche, perche' no, spiego, mostro, invento; quando invece leggo o ascolto cerco di capire. Siamo insomma agli antipodi, io e Lei, ed e' per questo che mi piace leggere i Suoi libri! Saluti cari Sergio Sozi Per Dacia Maraini,
grazie di cuore per la Sua risposta – un’ennesima alle tante domande che Le ho finora posto. A mia volta Le rispondo cosi’: quando scrivo io propongo, dico la mia, illustro e anche, perche’ no, spiego, mostro, invento; quando invece leggo o ascolto cerco di capire. Siamo insomma agli antipodi, io e Lei, ed e’ per questo che mi piace leggere i Suoi libri!
Saluti cari
Sergio Sozi

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Di: lorenzo russo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31005 lorenzo russo Fri, 16 May 2008 19:50:23 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31005 Gentile Dacia Maraini, una mia cara amica virtuale, Maria Luisa Sotgiu, frequente partecipante dei Forum del Corriere della Sera: Cos'ì è la vita e Leggere e Scrivere, mi raccomandò di leggere i suoi libri. Lei, purtroppo non è più, ma il suo ricordo rimarrà sempre impresso nella mia anima. Cos'ì dovremmo ricordare tutti gli avvenimenti nefasti della storia umana, perchè solo cos'ì riusciamo a riconoscere la nostra vera natura e le sue inclinazioni, che sempre emergono quando le costrizioni della vita diventano precarie ed ostili. Di certo la leggerò e la terrò in ricordo. Le allego due brevi poesie, scritte da mia moglie Esther e da me sull'olocausto. HOLOCAUST: Grauverhangener Himmel über Güterzüge, überquellende Menschenmassen an der Rampe, rufende, schreiende Kinder, Frauen, Männer, in Reih und Glied mit scharfen Befehlen, einer links einer rechts, Selektion über Köpfe, Leiber, verzweifelte, fragende, nicht verstehende Augen, Rauch aus Schloten, spiegelnd in Wasserpfützen Erinnerungen, die nicht vergehen wollen!! Esther Russo Gänserndorf, 25.01.05 OLOCAUSTO: Un cielo grigio e incombente sopra i treni da trasporto, dove una massa enorme di esseri umani sostava sulla rampa, bambini, donne, uomini che gridavano, piangevano, soldati allineati davano ordini precisi e in evocabili, uno a sinistra, uno a destra, selezione fatta a caso, occhi sgomentati, non comprendenti, richiedenti, camini fumanti, rispecchianti nelle pozzanghere. Ricordi che non vogliono scomparire!! Esther Russo Gänserndorf, 25.01.05 OLOCAUSTO: Un fumo nero oscurava il cielo Un cielo che non voleva più illuminare Quel luogo di inciviltà Ceneri erano sospese nell’aria Per poi cadere per terra e coprire I corpi straziati degli infelici Quanto tempo per farli crescere Per poi, in pochi minuti, farli scomparire Una tragedia umana dettata dall’uomo Che, ignorante della sua sorte, Credeva di elevarsi pari al suo Creatore. Lorenzo Russo Gänserndorf, 17.02.05 ====================================== HOLOCAUST: Schwarzer Rauch verdunkelt den Himmel Jenen Himmel der nicht mehr leuchten will den Ort der Unmenschlichkeit Asche schwebt in der Luft Um dann auf die Erde zu fallen und die gequälten Körper der Unseligen zu bedecken Wie viel Zeit um sie wachsen zu lassen Um dann in wenigen Minuten zu erlöschen Eine menschliche Tragödie vom Mensch gewollt Der unwissend seines Schicksals Glaubte sich gleich seinem Schöpfer erheben zu können. Lorenzo Russo Gänserndorf, 17.02.05 Gentile Dacia Maraini,
una mia cara amica virtuale, Maria Luisa Sotgiu, frequente partecipante dei Forum del Corriere della Sera: Cos’ì è la vita e Leggere e Scrivere, mi raccomandò di leggere i suoi libri. Lei, purtroppo non è più, ma il suo ricordo rimarrà sempre impresso nella mia anima.
Cos’ì dovremmo ricordare tutti gli avvenimenti nefasti della storia umana, perchè solo cos’ì riusciamo a riconoscere la nostra vera natura e le sue inclinazioni, che sempre emergono quando le costrizioni della vita diventano precarie ed ostili.
Di certo la leggerò e la terrò in ricordo.
Le allego due brevi poesie, scritte da mia moglie Esther e da me
sull’olocausto.
HOLOCAUST: Grauverhangener Himmel über Güterzüge, überquellende Menschenmassen an der Rampe, rufende, schreiende Kinder, Frauen, Männer, in Reih und Glied mit scharfen Befehlen, einer links einer rechts, Selektion über Köpfe, Leiber, verzweifelte, fragende, nicht verstehende Augen, Rauch aus Schloten, spiegelnd in Wasserpfützen Erinnerungen, die nicht vergehen wollen!! Esther Russo Gänserndorf, 25.01.05 OLOCAUSTO: Un cielo grigio e incombente sopra i treni da trasporto, dove una massa enorme di esseri umani sostava sulla rampa, bambini, donne, uomini che gridavano, piangevano, soldati allineati davano ordini precisi e in evocabili, uno a sinistra, uno a destra, selezione fatta a caso, occhi sgomentati, non comprendenti, richiedenti, camini fumanti, rispecchianti nelle pozzanghere. Ricordi che non vogliono scomparire!! Esther Russo Gänserndorf, 25.01.05

OLOCAUSTO:

Un fumo nero oscurava il cielo
Un cielo che non voleva più illuminare
Quel luogo di inciviltà
Ceneri erano sospese nell’aria
Per poi cadere per terra e coprire
I corpi straziati degli infelici

Quanto tempo per farli crescere
Per poi, in pochi minuti, farli scomparire
Una tragedia umana dettata dall’uomo
Che, ignorante della sua sorte,
Credeva di elevarsi pari al suo Creatore.

Lorenzo Russo Gänserndorf, 17.02.05

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HOLOCAUST:

Schwarzer Rauch verdunkelt den Himmel
Jenen Himmel der nicht mehr leuchten will
den Ort der Unmenschlichkeit
Asche schwebt in der Luft
Um dann auf die Erde zu fallen und
die gequälten Körper der Unseligen zu bedecken

Wie viel Zeit um sie wachsen zu lassen
Um dann in wenigen Minuten zu erlöschen
Eine menschliche Tragödie vom Mensch gewollt
Der unwissend seines Schicksals
Glaubte sich gleich seinem Schöpfer erheben zu können.

Lorenzo Russo Gänserndorf, 17.02.05

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Di: Dacia Maraini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31002 Dacia Maraini Fri, 16 May 2008 18:31:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31002 Per Massimo Maugeri - Caro Massimo, ho risposto ad alcune domande. Risponderò alle altre appena posso. Ho trovato i suoi lettori molto attenti, intelligenti e generosi. Le sono grata per avermeli fatti conoscere. Un saluto affettuoso da Dacia M. Per Massimo Maugeri
- Caro Massimo, ho risposto ad alcune domande. Risponderò alle altre appena posso. Ho trovato i suoi lettori molto attenti, intelligenti e generosi. Le sono grata per avermeli fatti conoscere.
Un saluto affettuoso da Dacia M.

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Di: Dacia Maraini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31001 Dacia Maraini Fri, 16 May 2008 18:30:04 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31001 Per Giuseppe Iannozzi Domanda: Questo nuovo romanzo "Il treno dell'ultima notte", dal suo personalissimo punto di vista, cos'altro propone al lettore, oltre alla ricerca già tema principale in "Colomba"? ... - Caro Giuseppe. Forse volevo solo riflettere sul dolore. Mentre scrivevo questo romanzo il mio compagno (che si chiamava come lei, Giuseppe), si è ammalato e poi è morto. L'entrare e uscire ogni giorni dall'ospedale, il seguire le pene e le speranze dell'uomo dolce e sensibile che era, mi ha segnata. Credo che il libro ne porti le tracce. Per Giuseppe Iannozzi
Domanda: Questo nuovo romanzo “Il treno dell’ultima notte”, dal suo personalissimo punto di vista, cos’altro propone al lettore, oltre alla ricerca già tema principale in “Colomba”?

- Caro Giuseppe. Forse volevo solo riflettere sul dolore. Mentre scrivevo questo romanzo il mio compagno (che si chiamava come lei, Giuseppe), si è ammalato e poi è morto. L’entrare e uscire ogni giorni dall’ospedale, il seguire le pene e le speranze dell’uomo dolce e sensibile che era, mi ha segnata. Credo che il libro ne porti le tracce.

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Di: Dacia Maraini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-31000 Dacia Maraini Fri, 16 May 2008 18:29:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-31000 Per Sergio Sozi - Caro Sergio, io mi considero una artigiana della penna che ama raccontare storie e scriverle. Ma scrivo per capire, non per spiegare o informare. Per questo a volte mi perdo. Per Sergio Sozi
- Caro Sergio, io mi considero una artigiana della penna che ama raccontare storie e scriverle. Ma scrivo per capire, non per spiegare o informare. Per questo a volte mi perdo.

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Di: Dacia Maraini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-4/#comment-30999 Dacia Maraini Fri, 16 May 2008 18:28:11 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30999 Per Simona Domanda: Volevo chiedere alla sig.ra Maraini se nello scrivere il romanzo ha tenuto presente questa ambivalenza della natura umana e della storia, questo oscillare tra spinte contrastanti di cui una distruttiva e l'altra di strenua resistenza o di disumana sopportazione. ... - Cara Simona, Credo proprio di sì, ma come ho detto prima, non per programma. Per me viene prima la narrazione e poi le riflessioni su ciò che racconto, non viceversa. Ho raccontato di una ragazza ingenua e sprovveduta che cerca un amore di tanti anni addietro, credendo di potere fermare il tempo. Ma quello che incontra in questa ricerca è solo distruzione e rovina. E il tempo non lascia che detriti. Per Simona
Domanda: Volevo chiedere alla sig.ra Maraini se nello scrivere il romanzo ha tenuto presente questa ambivalenza della natura umana e della storia, questo oscillare tra spinte contrastanti di cui una distruttiva e l’altra di strenua resistenza o di disumana sopportazione.

- Cara Simona, Credo proprio di sì, ma come ho detto prima, non per programma. Per me viene prima la narrazione e poi le riflessioni su ciò che racconto, non viceversa. Ho raccontato di una ragazza ingenua e sprovveduta che cerca un amore di tanti anni addietro, credendo di potere fermare il tempo. Ma quello che incontra in questa ricerca è solo distruzione e rovina. E il tempo non lascia che detriti.

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Di: Dacia Maraini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30998 Dacia Maraini Fri, 16 May 2008 18:27:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30998 Per Zauberei, con riferimeno al suo primo commento. - Cara Zauberei, i libri non si scrivono con un progetto architettato al tavolino. Il tema di questo romanzo covava dentro la mia testa da anni. Io sono cresciuta con le immagini della deportazione. Ho anche fatto due anni di campo di concentramento in Giappone, quindi l'argomento mi tocca da vicino. La narrazione è' venuta fuori quando era il suo tempo, con dolore. NOn mi sono chiesta se il romanzo avrebbe avuto successo o meno. L'ho scritto perchè premeva sui miei pensieri. Tutto qui. Per Zauberei, con riferimeno al suo primo commento.
- Cara Zauberei, i libri non si scrivono con un progetto architettato al tavolino. Il tema di questo romanzo covava dentro la mia testa da anni. Io sono cresciuta con le immagini della deportazione. Ho anche fatto due anni di campo di concentramento in Giappone, quindi l’argomento mi tocca da vicino. La narrazione è’ venuta fuori quando era il suo tempo, con dolore. NOn mi sono chiesta se il romanzo avrebbe avuto successo o meno. L’ho scritto perchè premeva sui miei pensieri. Tutto qui.

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Di: Dacia Maraini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30997 Dacia Maraini Fri, 16 May 2008 18:22:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30997 Per Francesco Di Domenico Caro Francesco. Sono d'accordo per i messaggi. Per me esistono solo quelli telefonici. Altri messaggi non ne conosco. Il romanzo racconta un viaggio con molti incontri e molte sorprese. Spero che le piaccia. Per Francesco Di Domenico
Caro Francesco. Sono d’accordo per i messaggi. Per me esistono solo quelli telefonici. Altri messaggi non ne conosco. Il romanzo racconta un viaggio con molti incontri e molte sorprese. Spero che le piaccia.

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Di: Dacia Maraini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30996 Dacia Maraini Fri, 16 May 2008 18:21:28 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30996 Per Miriam Cara Miriam. Lei ha scritto un piccolo racconto molto vivo e dettagliato. Ha ancora in casa quel numero dell'unità con la parola Vittoria? Che peccato per il comunismo italiano, non avere capito in quell'occasione che stava sbagliando e di grosso. Per Miriam
Cara Miriam. Lei ha scritto un piccolo racconto molto vivo e dettagliato. Ha ancora in casa quel numero dell’unità con la parola Vittoria? Che peccato per il comunismo italiano, non avere capito in quell’occasione che stava sbagliando e di grosso.

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Di: Dacia Maraini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30995 Dacia Maraini Fri, 16 May 2008 18:20:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30995 Per Enrico Gregori Lei mi scrive: tra i pregi che ho sempre riscontrato nella scrittura di Dacia Maraini ci sono quelli della semplicità e della chiarezza. Pregi fondamentali, a mio avviso, specialmente se si vogliono trasmettere concetti e sensazioni "difficili". Credo che questo romanzo ( a occhio, pur non avendolo ancora letto) non faccia eccezione. Quello che sinceramente spero è che sia un racconto e che non trasmetta messaggi. ... - Caro Enrico. Ci terrei che fosse lei a dare la risposta. Se lo legge, mi farà piacere. E anche se mi dirà cosa pensa. Per Enrico Gregori
Lei mi scrive: tra i pregi che ho sempre riscontrato nella scrittura di Dacia Maraini ci sono quelli della semplicità e della chiarezza. Pregi fondamentali, a mio avviso, specialmente se si vogliono trasmettere concetti e sensazioni “difficili”. Credo che questo romanzo ( a occhio, pur non avendolo ancora letto) non faccia eccezione. Quello che sinceramente spero è che sia un racconto e che non trasmetta messaggi.

- Caro Enrico. Ci terrei che fosse lei a dare la risposta. Se lo legge, mi farà piacere. E anche se mi dirà cosa pensa.

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Di: Dacia Maraini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30994 Dacia Maraini Fri, 16 May 2008 18:18:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30994 Per Lorenzo Lei mi scrive: la ringrazio per aver raccontato di un tempo, che sarebbe bene e proprio a causa del trascorrere delle generazioni, di non dimenticare mai, assumendolo come monito sulle tendenze dell'uomo a creare come distruggere, senza timore alcuno e a volta anche con molta passione. ... - Grazie Lorenzo. La memoria è così labile. Non solo quella personale ma quella collettiva. Tende a cancellarsi continuamente. Io cerco di ravvivarla. Per Lorenzo
Lei mi scrive: la ringrazio per aver raccontato di un tempo, che sarebbe bene e proprio a causa del trascorrere delle generazioni, di non dimenticare mai, assumendolo come monito sulle tendenze dell’uomo a creare come distruggere, senza timore alcuno e a volta anche con molta passione.

- Grazie Lorenzo. La memoria è così labile. Non solo quella personale ma quella collettiva. Tende a cancellarsi continuamente. Io cerco di ravvivarla.

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30988 miriam ravasio Fri, 16 May 2008 15:12:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30988 a tutti, e a proposito di Moro... (di memoria ) l'altra sera su Radio 3, ho ascoltato la cosa più "Camp" (e uso quel termine per "non" scrivere vaccata) che mi sia capitata d'ascoltare. Non soffrivo solo con l'udito, era tristissima l'idea, tremenda: un'opera -libretto, musica, tenore, soprano, concertato- sull'assassinio di Moro. Un lavoro pensato e a cui hanno dato il loro contributo, Gente Massima!!! Terribilissima e volgare, purtroppo. Una pappagallata macabra, con la soprano che scalava le note : " la direzione della democrazia cristiana...volleeee". Non volle! Non vollero... a quello spiritosone di Enrico: rispondo sulla camera accanto :-) a tutti, e a proposito di Moro… (di memoria )
l’altra sera su Radio 3, ho ascoltato la cosa più “Camp” (e uso quel termine per “non” scrivere vaccata) che mi sia capitata d’ascoltare. Non soffrivo solo con l’udito, era tristissima l’idea, tremenda: un’opera -libretto, musica, tenore, soprano, concertato- sull’assassinio di Moro. Un lavoro pensato e a cui hanno dato il loro contributo, Gente Massima!!!
Terribilissima e volgare, purtroppo. Una pappagallata macabra, con la soprano che scalava le note : ” la direzione della democrazia cristiana…volleeee”. Non volle! Non vollero…

a quello spiritosone di Enrico: rispondo sulla camera accanto :-)

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Di: Jean de Luxembourg http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30987 Jean de Luxembourg Fri, 16 May 2008 15:11:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30987 Posso invitare a non usare il termine "Olocausto", quando si parla dell'eccidio ebreo nei campi di sterminio, bensì il più consono termine "Shoah"? Per noi italiani può sembrare una sottigliezza ma la differenza tra i due termini è abissale e la comunità ebraica ci tiene particolarmente. P.S.: Mi sento, sommariamente, in linea con il commento di francesco di domenico. Posso invitare a non usare il termine “Olocausto”, quando si parla dell’eccidio ebreo nei campi di sterminio, bensì il più consono termine “Shoah”? Per noi italiani può sembrare una sottigliezza ma la differenza tra i due termini è abissale e la comunità ebraica ci tiene particolarmente.

P.S.: Mi sento, sommariamente, in linea con il commento di francesco di domenico.

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Di: francesco di domenico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30986 francesco di domenico Fri, 16 May 2008 14:52:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30986 No, Miriam, il passato è subito diventato storia e gli italiani lo riconoscono come icona, come un "must" da sventolare; un distintivo su un taschino. Chi ricorda gli "anni di piombo"? Chi ricorda Aldo Moro e Guido Rossa? E perchè ci si ricorda di più di Moro che di Rossa? Nessuno dica che il buon Moro fosse uno statista, mentre Guido Rossa un semplice sindacalista: erano uomini di stato hanno dato un esempio, ogn'uno a modo suo. Ma gli italiano lo hanno obliato. La memoria ricorda la "Coppa del Mondo", e come ci si è arrivati (a testate), e ne fa noblesse oblige, come se fossero queste le cose primigenie da ricordare. I riti, i miti, hanno sostituito la memoria, sono diventati storia. Gli stessi ebrei, meravigliosamente colti, con la loro deliziosa autoironia americana, in Israele si sono fatti scusa dell'olocausto per produrne altri, atomizzati. Qualcuno un giorno dovrà pur ammettere di avere torto, nonostante abbia ragione. La letteratura non ci salverà, l'etica non ci aiuterà, la politica potrebbe, ma senza più filosofi indipendenti, che elaborano idee libere, la politica non esiste. Essere stufi dello "statu quo" può sembrare anche autocommiserazione, ma aiuta, aiuta molto. No, Miriam,
il passato è subito diventato storia e gli italiani lo riconoscono come icona, come un “must” da sventolare; un distintivo su un taschino.
Chi ricorda gli “anni di piombo”? Chi ricorda Aldo Moro e Guido Rossa?
E perchè ci si ricorda di più di Moro che di Rossa?
Nessuno dica che il buon Moro fosse uno statista, mentre Guido Rossa un semplice sindacalista: erano uomini di stato hanno dato un esempio, ogn’uno a modo suo. Ma gli italiano lo hanno obliato.
La memoria ricorda la “Coppa del Mondo”, e come ci si è arrivati (a testate), e ne fa noblesse oblige, come se fossero queste le cose primigenie da ricordare. I riti, i miti, hanno sostituito la memoria, sono diventati storia.
Gli stessi ebrei, meravigliosamente colti, con la loro deliziosa autoironia americana, in Israele si sono fatti scusa dell’olocausto per produrne altri, atomizzati.
Qualcuno un giorno dovrà pur ammettere di avere torto, nonostante abbia ragione.
La letteratura non ci salverà, l’etica non ci aiuterà, la politica potrebbe, ma senza più filosofi indipendenti, che elaborano idee libere, la politica non esiste.
Essere stufi dello “statu quo” può sembrare anche autocommiserazione, ma aiuta, aiuta molto.

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Di: enrico gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30985 enrico gregori Fri, 16 May 2008 14:19:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30985 ma a quando una bella mostra con opere di carlo e miriam? ma a quando una bella mostra con opere di carlo e miriam?

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Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30984 Carlo S. Fri, 16 May 2008 13:48:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30984 A enrì, a me sto pollo tuo mi ha lasciato un buco nello stommaco.... A enrì, a me sto pollo tuo mi ha lasciato un buco nello stommaco….

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Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30983 Carlo S. Fri, 16 May 2008 13:45:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30983 ... e dipingere di più? (anche quello è elaborare). Provoco anche io, naturalmente. Ciao Miri. … e dipingere di più? (anche quello è elaborare).
Provoco anche io, naturalmente. Ciao Miri.

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Di: enrico gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30982 enrico gregori Fri, 16 May 2008 13:41:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30982 Tanto per la cronaca. Solo il 43,5 per cento degli italiani ha letto 1 libro nel 2007. Ma la statistica, come insegnò Trilussa, è quella scienza per la quale se io mangio 2 polli e carlo zero, abbiamo mangiato un pollo a testa. Per cui, esistendo chi nel 2007 di libri ne ha letti 10, o 20, o 30......quanti sono in Italia i lettori di libri? Tanto per la cronaca. Solo il 43,5 per cento degli italiani ha letto 1 libro nel 2007. Ma la statistica, come insegnò Trilussa, è quella scienza per la quale se io mangio 2 polli e carlo zero, abbiamo mangiato un pollo a testa. Per cui, esistendo chi nel 2007 di libri ne ha letti 10, o 20, o 30……quanti sono in Italia i lettori di libri?

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30980 miriam ravasio Fri, 16 May 2008 13:17:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30980 Carlo, non lo so. Non c'è proporzione fra lettori (che pure sono pochi) e qualità della vita culturale. Il più delle volte è solo un vociare di pappagalli. I pappagalli delle muse altrui, diceva Socrate. Provocatoriamente io penso che si dovrebbe leggere e scrivere di meno!!! Ma elaborare di più...invece scivoliamo via.. Leggere e scrivere di meno... (pensa un po'...) :-) Carlo, non lo so. Non c’è proporzione fra lettori (che pure sono pochi) e qualità della vita culturale. Il più delle volte è solo un vociare di pappagalli. I pappagalli delle muse altrui, diceva Socrate. Provocatoriamente io penso che si dovrebbe leggere e scrivere di meno!!! Ma elaborare di più…invece scivoliamo via..
Leggere e scrivere di meno… (pensa un po’…)
:-)

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Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30975 Carlo S. Fri, 16 May 2008 12:28:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30975 Miriam, scrivi:"….tutto ci scivola addosso, scendiamo dai nostri treni con la stessa indifferenza dei pendolari, abituati al transito. Per fortuna l’Arte, (leggete Letteratura) vive, anche se i libri sono molti e in certi casi tossici come funghi, e ci regala “storie”, narrazioni che ci nutrono la mente." Penso volessi dire che l'arte e la letteratura sono strumenti che permettono il contrastare questo scivolare via, questa indifferenza da pendolari. Per fare in modo che i nostri treni riconquistino una direzione che abbia un senso, i nostri viaggi un significato, le nostre vite non siano un mero transito senza mete precise, stazioni di arrivo. Per questo sono da amare le storie che nutrono la mente. Che riaccendono la memoria, sulla quale ragionare, e in qualche modo costruire delle prospettive. Senza memoria saremmo come dei malati di Alzheimer, brancoleremmo senza meta in un mondo privo di senso alcuno. Miriam, scrivi:”….tutto ci scivola addosso, scendiamo dai nostri treni con la stessa indifferenza dei pendolari, abituati al transito. Per fortuna l’Arte, (leggete Letteratura) vive, anche se i libri sono molti e in certi casi tossici come funghi, e ci regala “storie”, narrazioni che ci nutrono la mente.”
Penso volessi dire che l’arte e la letteratura sono strumenti che permettono il contrastare questo scivolare via, questa indifferenza da pendolari. Per fare in modo che i nostri treni riconquistino una direzione che abbia un senso, i nostri viaggi un significato, le nostre vite non siano un mero transito senza mete precise, stazioni di arrivo.
Per questo sono da amare le storie che nutrono la mente. Che riaccendono la memoria, sulla quale ragionare, e in qualche modo costruire delle prospettive.
Senza memoria saremmo come dei malati di Alzheimer, brancoleremmo senza meta in un mondo privo di senso alcuno.

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Di: fabioletterario http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30974 fabioletterario Fri, 16 May 2008 12:18:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30974 Domanda per Dacia, se possibile: "Le sue donne in qualche modo assomigliano alle donne sudamericane, fatte di carne ed ossa e non solo di pizzi come gran parte della letteratura italiana. Come riesce a dar loro un tutto tondo senza mai cadere nel banale?" Domanda per Dacia, se possibile:
“Le sue donne in qualche modo assomigliano alle donne sudamericane, fatte di carne ed ossa e non solo di pizzi come gran parte della letteratura italiana. Come riesce a dar loro un tutto tondo senza mai cadere nel banale?”

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30967 miriam ravasio Fri, 16 May 2008 09:47:59 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30967 Io invece non penso che il nostro paese non abbia trascurato il passato e la memoria, al contrario i temi della guerra, del fascismo ,del nazismo, delle leggi razziali sono presenti e pulsanti, sia nella vita sociale (scuole, associazioni) , che nell'arte : teatro, cinema, mostre, letteratura. Ne parliamo all'infinito, ed ogni goccia che si unisce è unica e preziosa. però il problema è un altro. La gran parte di noi intellettuali senza macchia e "storicamente corretti" ha smesso da tempo un lavoro di ricerca e di riflessione sul passato, che nel frattempo si è esteso producendo altro ma anche riproducendosi. Rilasciamo solo luoghi comuni: siamo eticamente sterili. Questo libro, invece, presenta un intento in più e la storia (che leggerò a giorni) narrata da Dacia Maraini si estende, appunto come un treno nella passato dell'Europa. E' il treno di Levi, quello della Tregua che passò e attraversò L'Europa in tutte le direzione: 11 mesi durò quell'infinito viaggio. Maraini affronta l'Ungheria per ricondurci al dopo: dopo la Memoria che conosciamo cosa sappiamo riconoscere? O vedere. L'uomo sarà sempre vittima di se stesso, perché priva la sua memoria della capacità di elaborare? oppure l'uomo ha solo l'illusione del pensiero, ma la storia ci dimostra che il grande muro di pietra è lì, come scriveva Dostoevskij ad indicarci l'illusoria pretesa di un sapere incontrovertibile? Oltre alla Jugoslavia e a quella guerra, in questi giorni, pensavo all'Algeria e a come sia passato solo pochissimo tempo da quando l'Europa non ha più le colonie. Ma pensavo alla cartina di Levi, ai sussulti dei paesi slavi, prima e dopo che cadesse il muro....tutto ci scilova addosso, scendiamo dai nostri treni con la stessa indifferenza dei pendolari, abituati al transito. Perfortuna l'Arte, (leggete Letteratura) vive, anche se i libri sono molti e in certi casi tossici come funghi, e ci regala "storie", narrazioni che ci nutrono la mente. Io invece non penso che il nostro paese non abbia trascurato il passato e la memoria, al contrario i temi della guerra, del fascismo ,del nazismo, delle leggi razziali sono presenti e pulsanti, sia nella vita sociale (scuole, associazioni) , che nell’arte : teatro, cinema, mostre, letteratura. Ne parliamo all’infinito, ed ogni goccia che si unisce è unica e preziosa. però il problema è un altro. La gran parte di noi intellettuali senza macchia e “storicamente corretti” ha smesso da tempo un lavoro di ricerca e di riflessione sul passato, che nel frattempo si è esteso producendo altro ma anche riproducendosi. Rilasciamo solo luoghi comuni: siamo eticamente sterili.
Questo libro, invece, presenta un intento in più e la storia (che leggerò a giorni) narrata da Dacia Maraini si estende, appunto come un treno nella passato dell’Europa. E’ il treno di Levi, quello della Tregua che passò e attraversò L’Europa in tutte le direzione: 11 mesi durò quell’infinito viaggio. Maraini affronta l’Ungheria per ricondurci al dopo: dopo la Memoria che conosciamo cosa sappiamo riconoscere? O vedere. L’uomo sarà sempre vittima di se stesso, perché priva la sua memoria della capacità di elaborare? oppure l’uomo ha solo l’illusione del pensiero, ma la storia ci dimostra che il grande muro di pietra è lì, come scriveva Dostoevskij ad indicarci l’illusoria pretesa di un sapere incontrovertibile?
Oltre alla Jugoslavia e a quella guerra, in questi giorni, pensavo all’Algeria e a come sia passato solo pochissimo tempo da quando l’Europa non ha più le colonie. Ma pensavo alla cartina di Levi, ai sussulti dei paesi slavi, prima e dopo che cadesse il muro….tutto ci scilova addosso, scendiamo dai nostri treni con la stessa indifferenza dei pendolari, abituati al transito. Perfortuna l’Arte, (leggete Letteratura) vive, anche se i libri sono molti e in certi casi tossici come funghi, e ci regala “storie”, narrazioni che ci nutrono la mente.

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Di: anna di mauro http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30966 anna di mauro Fri, 16 May 2008 08:57:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30966 bellissino leggere dacia maraini su questo blog ! grazie massimo maugeri ! anch'io vorrei dire due parole solo sulla quarta domanda - fin'ora il nostro paese - secondo me - non ha per niente fatto tesoro delle vicende del passato, delle tribolazioni subite da molti, delle disgrazie passate - purtroppo a distanza di anni - e in alcuni casi, neanche tanti - i fatti si ripetono, gli eventi tornano ad essere .........proprio come se i cervelli cancellassero tutto.......e quanti cervelli abbiamo ed abbiamo avuto - o per lo meno loro credono di essere "cervelli" che agiscono a nostra difesa e protezione !!!!!! mi e' piaciuta molto la frase della maraini "agiscono bene i paesi che hanno una forte consapevolezza del passato e usano questa consapevolezza come un deterrente per il futuro" - AHIME! IL NOSTRO PAESE E' ANCORA MOLTO LONTANO DA QUESTO !!! ahime! un saluto caro a dacia maraini - anna di mauro - bellissino leggere dacia maraini su questo blog ! grazie massimo maugeri !
anch’io vorrei dire due parole solo sulla quarta domanda –
fin’ora il nostro paese – secondo me – non ha per niente fatto tesoro delle vicende del passato, delle tribolazioni subite da molti, delle disgrazie passate – purtroppo a distanza di anni – e in alcuni casi, neanche tanti – i fatti si ripetono, gli eventi tornano ad essere ………proprio come se i cervelli cancellassero tutto…….e quanti cervelli abbiamo ed abbiamo avuto – o per lo meno loro credono di essere “cervelli” che agiscono a nostra difesa e protezione !!!!!!
mi e’ piaciuta molto la frase della maraini “agiscono bene i paesi che hanno una forte consapevolezza del passato e usano questa consapevolezza come un deterrente per il futuro” –
AHIME! IL NOSTRO PAESE E’ ANCORA MOLTO LONTANO DA QUESTO !!!
ahime!
un saluto caro a dacia maraini – anna di mauro -

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/comment-page-3/#comment-30948 Massimo Maugeri Thu, 15 May 2008 21:26:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/11/il-treno-dellultima-notte-incontro-con-dacia-maraini/#comment-30948 Ho spostato gli ultimi sei commenti di questo post ne "la camera accanto". Ho spostato gli ultimi sei commenti di questo post ne “la camera accanto”.

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