Commenti a: ADDIO, SERGENTE DELLA NEVE http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Anna http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-1258129 Anna Mon, 18 Jan 2016 21:29:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-1258129 Post molto interessante. Adoro Mario Rigoni Stern e trovo che andrebbe ricordato e riletto un po' di più. Post molto interessante. Adoro Mario Rigoni Stern e trovo che andrebbe ricordato e riletto un po’ di più.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-1258062 Massimo Maugeri Sun, 17 Jan 2016 18:11:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-1258062 http://www.atuttascuola.it/scuola/relazioni/rigoni.htm http://www.atuttascuola.it/scuola/relazioni/rigoni.htm

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-1258061 Massimo Maugeri Sun, 17 Jan 2016 18:11:11 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-1258061 http://www.skuola.net/libri/rigoni-sergente-neve.html http://www.skuola.net/libri/rigoni-sergente-neve.html

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-1258060 Massimo Maugeri Sun, 17 Jan 2016 18:10:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-1258060 http://www.italialibri.net/autori/sternmr.html http://www.italialibri.net/autori/sternmr.html

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-1258059 Massimo Maugeri Sun, 17 Jan 2016 18:10:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-1258059 http://www.iluoghidirigonistern.it/biografia/ http://www.iluoghidirigonistern.it/biografia/

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-1258058 Massimo Maugeri Sun, 17 Jan 2016 18:09:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-1258058 https://it.wikipedia.org/wiki/Il_sergente_nella_neve https://it.wikipedia.org/wiki/Il_sergente_nella_neve

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-1258057 Massimo Maugeri Sun, 17 Jan 2016 18:09:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-1258057 https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Rigoni_Stern https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Rigoni_Stern

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-1258056 Massimo Maugeri Sun, 17 Jan 2016 18:07:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-1258056 Gentile Safa, grazie per essere intervenuta ed aver "riaperto" questo vecchio post. Ti segnalo, di seguito, qualche link che spero possa essere utile. Gentile Safa, grazie per essere intervenuta ed aver “riaperto” questo vecchio post.
Ti segnalo, di seguito, qualche link che spero possa essere utile.

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Di: safa abbes http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-1257837 safa abbes Thu, 14 Jan 2016 00:57:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-1257837 salve a tutti sono safa abbes studentessa nella facoltà di lettere e sto facendo la mia tesina su MARIO RIGONI STERN Eil suo romanzo IL SERGENTE NELLA NEVE.per questo ho bisogno di un commento dettagliato sulla vita dell'autore e un analisi testuale del suo libro il sergente nella neve . per piacere aiutarmi salve a tutti sono safa abbes studentessa nella facoltà di lettere e sto facendo la mia tesina su MARIO RIGONI STERN Eil suo romanzo IL SERGENTE NELLA NEVE.per questo ho bisogno di un commento dettagliato sulla vita dell’autore e un analisi testuale del suo libro il sergente nella neve .
per piacere aiutarmi

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-34276 Sergio Sozi Sat, 12 Jul 2008 21:14:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-34276 Caro Gaetano, scusami, non ho notato il tuo commento alla mia comparazione quercia/Rigoni stern... e Sozi. Grazie. Un bacione Sergio Caro Gaetano,
scusami, non ho notato il tuo commento alla mia comparazione quercia/Rigoni stern… e Sozi. Grazie.
Un bacione
Sergio

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Di: Mario Rigoni Stern, Il bosco degli urogalli (1962) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33302 Mario Rigoni Stern, Il bosco degli urogalli (1962) Mon, 23 Jun 2008 21:40:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33302 Mario Rigoni Stern, Il bosco degli urogalli (1962) Einaudi, 2000 Einaudi Tascabili Euro 6,40 --- Leggendo a ritroso le opere di Mario Rigoni Stern, da Tra le due guerre ed altre storie al Sergente nella neve, si ha la sensazione di camminare per un unico sentiero di montagna, incontrando nella memoria e nel ricordo dell’autore l’autenticità della gente, quella povera gente, quella stessa gente che lo stesso Rigoni Stern definisce «compaesani del mondo». La millenaria storicità della gente di montagna, che per il mondo giunge al centro del mondo, è per Rigoni Stern l’onphalos della sua origine interiore e del suo sguardo reale nel valore dei popoli. Il bosco degli urogalli è l’insieme dei racconti che dal 1958 l’autore aveva pubblicato su vari periodici, quando ancora lavorava al catasto. I fatti e le vicende descritte in questo bellissimo libro rappresentano il “moto remoto” della vita dell’uomo scandito dal tempo; ed il tempo vive perennemente nel ricordo di un passato per comprendere il futuro. L’autore rievoca una movimentata “commedia umana” incorniciata dalle sensazioni visive e olfattive di boschi e montagne, colori e tramonti, in una prospettiva paesaggistica di spazi aperti, aria pulita; il tutto lungo un cammino che, attraverso paesi lontani (America e Australia), s’inerpica tra drammi umani creati dagli umani (la guerra), inserendosi tra fatica e povertà, per raggiungere nella natura l’equilibrio di un rigore morale e di una speranza nella vita. Dal primo capitolo (Di là c’è la Carnia) il sentiero dell’uomo si snoda dalla Polonia alla Slesia, tra lager e miniere di ferro, sudore e disperazione, deportati e montagne bianche, per raggiungere la fine del libro (e metaforicamente della strada del mondo) tra camini fumanti, zuppa e patate bollenti, latte caldo, e, chiudendo la porta di casa perché è finita la caccia, riposarsi tra le contrade e le dimore del paese illuminato, in pace con la natura. Nel mezzo di questo cammino numerose sorprese: un mondo animato di cacciatori, cani segugi dal pelo fulvo (Alba e Franco) e urogalli, boschi innevati, abeti trasudanti resina, vecchi in attesa di un ritorno con lo sguardo fisso al bosco prendono forma tra le nostre mani, liberandoci dalla voracità moderna per collocarci in una piccola valle chiusa dai boschi, vicino al caldo del fuoco, tra il fieno, o nelle foreste d’abeti curvati dalla neve. C’è un linguaggio “antico” semplice e reale e una virile fiducia nella vita in queste pagine. Rigoni Stern sa, osservando, narrare la storia; la storia dell’umanità, l’esodo e il ritorno dei poveri; sa intercalare nelle vicende umane il positivo di un mondo che non è solo umano, ma anche animale, equilibrando magistralmente il valore dell’animale alle necessità impellenti dell’uomo. Alba e Franco, due cani segugi dal pelo fulvo, non sono una società per azioni, ma l’unione tra uomo e animale in una simbiosi caratteriale unica e indivisibile. Rigoni Stern dona ai due segugi la loro collocazione letteraria così come Bendicò, il cane nobile siciliano del Principe di Salina, o il cane Argo di Svevo, fino all’elegante Bauschan di Thomas Mann in Cane e padrone hanno la propria. Non sorprenderebbe se, in un pomeriggio d’inverno dopo aver letto Le volpi sotto le stelle, il lettore si affacciasse alla finestra di casa e, fantasticando, scorgesse le tracce della volpe dal pelo folto e dalla punta della coda tutta bianca sulla neve. Mario Rigoni Stern, Il bosco degli urogalli (1962)
Einaudi, 2000
Einaudi Tascabili
Euro 6,40

Leggendo a ritroso le opere di Mario Rigoni Stern, da Tra le due guerre ed altre storie al Sergente nella neve, si ha la sensazione di camminare per un unico sentiero di montagna, incontrando nella memoria e nel ricordo dell’autore l’autenticità della gente, quella povera gente, quella stessa gente che lo stesso Rigoni Stern definisce «compaesani del mondo».

La millenaria storicità della gente di montagna, che per il mondo giunge al centro del mondo, è per Rigoni Stern l’onphalos della sua origine interiore e del suo sguardo reale nel valore dei popoli.

Il bosco degli urogalli è l’insieme dei racconti che dal 1958 l’autore aveva pubblicato su vari periodici, quando ancora lavorava al catasto. I fatti e le vicende descritte in questo bellissimo libro rappresentano il “moto remoto” della vita dell’uomo scandito dal tempo; ed il tempo vive perennemente nel ricordo di un passato per comprendere il futuro.

L’autore rievoca una movimentata “commedia umana” incorniciata dalle sensazioni visive e olfattive di boschi e montagne, colori e tramonti, in una prospettiva paesaggistica di spazi aperti, aria pulita; il tutto lungo un cammino che, attraverso paesi lontani (America e Australia), s’inerpica tra drammi umani creati dagli umani (la guerra), inserendosi tra fatica e povertà, per raggiungere nella natura l’equilibrio di un rigore morale e di una speranza nella vita.

Dal primo capitolo (Di là c’è la Carnia) il sentiero dell’uomo si snoda dalla Polonia alla Slesia, tra lager e miniere di ferro, sudore e disperazione, deportati e montagne bianche, per raggiungere la fine del libro (e metaforicamente della strada del mondo) tra camini fumanti, zuppa e patate bollenti, latte caldo, e, chiudendo la porta di casa perché è finita la caccia, riposarsi tra le contrade e le dimore del paese illuminato, in pace con la natura.

Nel mezzo di questo cammino numerose sorprese: un mondo animato di cacciatori, cani segugi dal pelo fulvo (Alba e Franco) e urogalli, boschi innevati, abeti trasudanti resina, vecchi in attesa di un ritorno con lo sguardo fisso al bosco prendono forma tra le nostre mani, liberandoci dalla voracità moderna per collocarci in una piccola valle chiusa dai boschi, vicino al caldo del fuoco, tra il fieno, o nelle foreste d’abeti curvati dalla neve.

C’è un linguaggio “antico” semplice e reale e una virile fiducia nella vita in queste pagine. Rigoni Stern sa, osservando, narrare la storia; la storia dell’umanità, l’esodo e il ritorno dei poveri; sa intercalare nelle vicende umane il positivo di un mondo che non è solo umano, ma anche animale, equilibrando magistralmente il valore dell’animale alle necessità impellenti dell’uomo.

Alba e Franco, due cani segugi dal pelo fulvo, non sono una società per azioni, ma l’unione tra uomo e animale in una simbiosi caratteriale unica e indivisibile. Rigoni Stern dona ai due segugi la loro collocazione letteraria così come Bendicò, il cane nobile siciliano del Principe di Salina, o il cane Argo di Svevo, fino all’elegante Bauschan di Thomas Mann in Cane e padrone hanno la propria.

Non sorprenderebbe se, in un pomeriggio d’inverno dopo aver letto Le volpi sotto le stelle, il lettore si affacciasse alla finestra di casa e, fantasticando, scorgesse le tracce della volpe dal pelo folto e dalla punta della coda tutta bianca sulla neve.

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Di: Il principe Algorino e il Sergente dell'altipiano (da CONTRAPPUNTO di Riccardo Chiaberge) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33244 Il principe Algorino e il Sergente dell'altipiano (da CONTRAPPUNTO di Riccardo Chiaberge) Mon, 23 Jun 2008 07:43:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33244 Loggionisti e melomani, meteoropatici e catastrofisti, prenotatevi una poltrona per l’apocalisse. Nel 2011 la Scala di Milano manderà in scena un’opera lirica di Giorgio Battistelli ispirata al film-bestseller di Al Gore Una scomoda verità sulle disastrose conseguenze del riscaldamento globale. E qualcuno ne ha già fatto la parodia preventiva: John Tierney, sul «New York Times», si è inventato una finta lettera di Battistelli all’ex-vice di Clinton, in cui il compositore italiano chiede chiarimenti su libretto e spartito. Il protagonista, principe Algorino, in lotta con il perfido mago Petroleo, seduce la Fanciulla delle Miniere, e dal loro amore nasce una figlia, la pestifera Carbonia. Anche se a rigor di chimica la bimba dovrebbe avere due fratellini di nome Ossigeno, questo sminuirebbe il ruolo di Carbonia, facendo sfumare la candidatura del soprano più sexy del momento, la russa Anna Netrebko. E come conciliare le romanze coi grafici in Power Point sulle concentrazioni di CO2? A dispetto delle facili ironie, è apprezzabile che la musica contemporanea si cimenti con temi di così alto valore civile. Del resto se Verdi cantava la patria perduta, perché non mettere in musica la perdita della patria di tutti? Rimane il rischio che l’effetto serra al Piermarini desertifichi palchi e platee, o le sommerga in un mare di noia. E forse, prima di rivolgersi alle superstar d’oltreoceano, varrebbe la pena di guardare in casa nostra. Il prossimo 12 luglio l’intramontabile Arnoldo Foà salirà sul Monte Tomba, uno dei luoghi sacri della Prima guerra mondiale, per recitare in una pièce di Mario Rigoni Stern, Senza vincitori né vinti. Un omaggio all’impavido Sergente nella neve, che si è arreso alla morte lunedì sera a 86 anni. Molti dei racconti e romanzi di Rigoni meriterebbero di diventare musica per la Scala . Anche quelli dedicati alla natura, ai galli cedroni, ai camosci e agli altri abitanti della montagna, che evocano atmosfere da Flauto Magico. Sarebbe un modo più schietto, meno glamorous ma più convincente, di inscenare l’emergenza ambientale. Ricordo quando gli feci visita ad Asiago, un’estate, le sue invettive contro i lanzichenecchi col fuoristrada che devastavano l’altipiano, ma anche contro l’ignoranza degli ecologisti: due di loro erano andati a trovarlo l’inverno prima e vedendo i larici spogli dietro la sua casa, avevano chiesto: «Cosa aspetta a tagliarli?». Non sapevano che i larici hanno la brutta abitudine di perdere gli aghi. Nel 2011, il riscaldamento globale potrebbe aver rotto gli argini, e andremo alla Scala in canotto ad ascoltare i vaticini (ormai superati) di Al Gore. Ma il fatto più preoccupante, per il futuro della Terra, è che già ora non sappiamo più distinguere un larice da un abete. <b>Riccardo Chiaberge</b> Loggionisti e melomani, meteoropatici e catastrofisti, prenotatevi una poltrona per l’apocalisse. Nel 2011 la Scala di Milano manderà in scena un’opera lirica di Giorgio Battistelli ispirata al film-bestseller di Al Gore Una scomoda verità sulle disastrose conseguenze del riscaldamento globale. E qualcuno ne ha già fatto la parodia preventiva: John Tierney, sul «New York Times», si è inventato una finta lettera di Battistelli all’ex-vice di Clinton, in cui il compositore italiano chiede chiarimenti su libretto e spartito. Il protagonista, principe Algorino, in lotta con il perfido mago Petroleo, seduce la Fanciulla delle Miniere, e dal loro amore nasce una figlia, la pestifera Carbonia. Anche se a rigor di chimica la bimba dovrebbe avere due fratellini di nome Ossigeno, questo sminuirebbe il ruolo di Carbonia, facendo sfumare la candidatura del soprano più sexy del momento, la russa Anna Netrebko. E come conciliare le romanze coi grafici in Power Point sulle concentrazioni di CO2?
A dispetto delle facili ironie, è apprezzabile che la musica contemporanea si cimenti con temi di così alto valore civile. Del resto se Verdi cantava la patria perduta, perché non mettere in musica la perdita della patria di tutti? Rimane il rischio che l’effetto serra al Piermarini desertifichi palchi e platee, o le sommerga in un mare di noia.
E forse, prima di rivolgersi alle superstar d’oltreoceano, varrebbe la pena di guardare in casa nostra. Il prossimo 12 luglio l’intramontabile Arnoldo Foà salirà sul Monte Tomba, uno dei luoghi sacri della Prima guerra mondiale, per recitare in una pièce di Mario Rigoni Stern, Senza vincitori né vinti. Un omaggio all’impavido Sergente nella neve, che si è arreso alla morte lunedì sera a 86 anni. Molti dei racconti e romanzi di Rigoni meriterebbero di diventare musica per la Scala . Anche quelli dedicati alla natura, ai galli cedroni, ai camosci e agli altri abitanti della montagna, che evocano atmosfere da Flauto Magico. Sarebbe un modo più schietto, meno glamorous ma più convincente, di inscenare l’emergenza ambientale.
Ricordo quando gli feci visita ad Asiago, un’estate, le sue invettive contro i lanzichenecchi col fuoristrada che devastavano l’altipiano, ma anche contro l’ignoranza degli ecologisti: due di loro erano andati a trovarlo l’inverno prima e vedendo i larici spogli dietro la sua casa, avevano chiesto: «Cosa aspetta a tagliarli?». Non sapevano che i larici hanno la brutta abitudine di perdere gli aghi.
Nel 2011, il riscaldamento globale potrebbe aver rotto gli argini, e andremo alla Scala in canotto ad ascoltare i vaticini (ormai superati) di Al Gore. Ma il fatto più preoccupante, per il futuro della Terra, è che già ora non sappiamo più distinguere un larice da un abete.
Riccardo Chiaberge

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33243 Massimo Maugeri Mon, 23 Jun 2008 07:42:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33243 Vi ringrazio ancora per i nuovi commenti. Di Rigoni Stern ne ha parlato ieri (in prima pag. del Domenicale del Sole24Ore), anche Riccardo Chiaberge nella sua rubrica "Contrappunto". Riporto il pezzo nel commento che segue. Vi ringrazio ancora per i nuovi commenti.
Di Rigoni Stern ne ha parlato ieri (in prima pag. del Domenicale del Sole24Ore), anche Riccardo Chiaberge nella sua rubrica “Contrappunto”.
Riporto il pezzo nel commento che segue.

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Di: luca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33234 luca Mon, 23 Jun 2008 07:01:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33234 Sergio, caro amico sincero: tu ti sei fatto onore, invece, a ricordare col tuo sentire civile e amor patrio il sacrificio dei nostri caduti, di tutte le guerre inutilmente fratricide, per la libertà e dignità umana di tutti Noi e - la fierezza sentita di essere cittadini italiani -, se me lo consenti: W l'Italia della Repubblica e la sua Costituzione. Ciao, un abbraccio Luca Gallina Sergio,
caro amico sincero: tu ti sei fatto onore, invece, a ricordare col tuo sentire civile e amor patrio il sacrificio dei nostri caduti, di tutte le guerre inutilmente fratricide, per la libertà e dignità umana di tutti Noi e – la fierezza sentita di essere cittadini italiani -, se me lo consenti: W l’Italia della Repubblica e la sua Costituzione.
Ciao, un abbraccio
Luca Gallina

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33193 Massimo Maugeri Sun, 22 Jun 2008 09:25:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33193 Anche i grandi sbagliano. A mio avviso Vittorini sbagliò a dichiarare, riferendosi a Rigoni Stern: «Non è scrittore di vocazione». Anche i grandi sbagliano.
A mio avviso Vittorini sbagliò a dichiarare, riferendosi a Rigoni Stern: «Non è scrittore di vocazione».

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Di: "Quando la neve era pulita" di Nico Orengo (da Ttl del 20/6/08) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33192 "Quando la neve era pulita" di Nico Orengo (da Ttl del 20/6/08) Sun, 22 Jun 2008 09:23:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33192 di NICO ORENGO --- Anni del dopoguerra, negli irripetibili «Gettoni» di Vittorini appare «Il Sergente nella neve» di Mario Rigoni Stern, dolente Anabasi della ritirata di Russia. Il testo l'ha consegnato a Giulio Einaudi l'artista Bertagnin che era amico di Rigoni, conosceva Asiago e l'altipiano e a Milano frequentava Peverelli, Chighine e altri pittori amici di Einaudi. Vittorini apportò, come di consueto con gli esordienti, qualche lieve modifica e definì l’autore: «Non è scrittore di vocazione». A ragione altri critici, come De Robertis, si ribellarono a quel giudizio. E il tempo diede loro ragione. Rigoni, da «Il bosco degli urogalli» a «Ritorno sul Don», da «Storia di Tönle» a «Sentieri sotto la neve», confermò la sua scrittura civile, etica, a difesa della dignità dell'individuo, della sua libertà e della fragilità della natura, con parole asciutte, antiretoriche. Se ne è andato a 86 anni, lassù ad Asiago, vicino a quei boschi che erano la sua memoria. di NICO ORENGO

Anni del dopoguerra, negli irripetibili «Gettoni» di Vittorini appare «Il Sergente nella neve» di Mario Rigoni Stern, dolente Anabasi della ritirata di Russia. Il testo l’ha consegnato a Giulio Einaudi l’artista Bertagnin che era amico di Rigoni, conosceva Asiago e l’altipiano e a Milano frequentava Peverelli, Chighine e altri pittori amici di Einaudi. Vittorini apportò, come di consueto con gli esordienti, qualche lieve modifica e definì l’autore: «Non è scrittore di vocazione». A ragione altri critici, come De Robertis, si ribellarono a quel giudizio. E il tempo diede loro ragione. Rigoni, da «Il bosco degli urogalli» a «Ritorno sul Don», da «Storia di Tönle» a «Sentieri sotto la neve», confermò la sua scrittura civile, etica, a difesa della dignità dell’individuo, della sua libertà e della fragilità della natura, con parole asciutte, antiretoriche. Se ne è andato a 86 anni, lassù ad Asiago, vicino a quei boschi che erano la sua memoria.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33191 Massimo Maugeri Sun, 22 Jun 2008 09:22:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33191 Su "Tuttolibri" uscito in edicola ieri Nico Orengo ha dedicato a Rigoni Stern la sua rubrica Fulmini. (Inserisco il pezzo nel commento di seguito) Su “Tuttolibri” uscito in edicola ieri Nico Orengo ha dedicato a Rigoni Stern la sua rubrica Fulmini.
(Inserisco il pezzo nel commento di seguito)

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33190 Massimo Maugeri Sun, 22 Jun 2008 09:21:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33190 Vi ringrazio per i nuovi commenti dedicati a Mario Rigoni Stern Vi ringrazio per i nuovi commenti dedicati a Mario Rigoni Stern

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33127 Sergio Sozi Fri, 20 Jun 2008 21:42:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33127 Luca, Questo io dovevo in memoria, anche, a mio zio materno, tenente degli alpini, morto in Russia con i suoi compagni della Julia. - Ebbene si': onore! Eterno onore a tuo zio, Luca. Luca,
Questo io dovevo in memoria, anche, a mio zio materno, tenente degli alpini, morto in Russia con i suoi compagni della Julia.
-
Ebbene si’: onore! Eterno onore a tuo zio, Luca.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33126 Sergio Sozi Fri, 20 Jun 2008 21:35:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33126 Rigoni Stern e ''il'' lepre. Un attimo, un incontro. Che commuove. Raggiunge l'acme e lo condivide con i lettori. Questa e' Letteratura. Grazie di tutto cuore, sig.ra Tabellini. Grazie Mario. Rigoni Stern e ”il” lepre. Un attimo, un incontro. Che commuove. Raggiunge l’acme e lo condivide con i lettori. Questa e’ Letteratura. Grazie di tutto cuore, sig.ra Tabellini. Grazie Mario.

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Di: Desi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33120 Desi Fri, 20 Jun 2008 19:04:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33120 Bellissimo questo ricordo di Maria Rosa Tabellini. Poetico come il racconto del "lepre". Quante cose ci ha insegnato Mario Rigoni Stern. Quanto ci ha arricchiti. Come dirgli grazie? Bellissimo questo ricordo di Maria Rosa Tabellini. Poetico come il racconto del “lepre”. Quante cose ci ha insegnato Mario Rigoni Stern. Quanto ci ha arricchiti. Come dirgli grazie?

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Di: maria rosa tabellini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33118 maria rosa tabellini Fri, 20 Jun 2008 17:56:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33118 Vorrei ricordare Rigoni Stern trascrivendo qui il finale del suo racconto "Segni sulla neve". Si tratta della ricerca di "un lepre" ferito da un'auto, o una moto di passaggio su per le strade di montagna non avvezze a tali transiti. Lo scrittore lo trova, alla fine, e tenta di accarezzarlo, ma il lepre con una scossa fugge via.Dopo un po' allungai la mano per sfiorarlo come per dirgli bravo. Era dolce il contatto dei miei polpastrelli con il suo pelo folto e liscio, ma lui fece uno scatto come se fosse stato colpito da una scarica elettrica e corse via. "Quando riuscii a liberarmi da quel fitto gelato lo vidi che ancora correva sicuro verso la valle profonda, dove non ci sono strade ma poca neve ripari e pasture: - Vai! - gli gridai. - Vai e tienti lontano dalle automobili, e nell'autunno prossimo sono certo che farai ammattire i cani dei segugisti!" Non ci sarà un anno prossimo, per Rigoni Stern, e neppure per noi lettori con lui. Ma mi piace pensare che sia salito verso una montagna ancora più alta. A raggiungere gli animali che amiamo, e gli uomini la cui energia non può svanire in un soffio. Maria Rosa Tabellini Vorrei ricordare Rigoni Stern trascrivendo qui il finale del suo racconto “Segni sulla neve”. Si tratta della ricerca di “un lepre” ferito da un’auto, o una moto di passaggio su per le strade di montagna non avvezze a tali transiti. Lo scrittore lo trova, alla fine, e tenta di accarezzarlo, ma il lepre con una scossa fugge via.Dopo un po’ allungai la mano per sfiorarlo come per dirgli bravo. Era dolce il contatto dei miei polpastrelli con il suo pelo folto e liscio, ma lui fece uno scatto come se fosse stato colpito da una scarica elettrica e corse via.
“Quando riuscii a liberarmi da quel fitto gelato lo vidi che ancora correva sicuro verso la valle profonda, dove non ci sono strade ma poca neve ripari e pasture: – Vai! – gli gridai. – Vai e tienti lontano dalle automobili, e nell’autunno prossimo sono certo che farai ammattire i cani dei segugisti!”

Non ci sarà un anno prossimo, per Rigoni Stern, e neppure per noi lettori con lui. Ma mi piace pensare che sia salito verso una montagna ancora più alta. A raggiungere gli animali che amiamo, e gli uomini la cui energia non può svanire in un soffio.

Maria Rosa Tabellini

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Di: Fausto Beretta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33105 Fausto Beretta Fri, 20 Jun 2008 12:47:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33105 avevo letto il "sergente nella neve" tanti anni fa e mi aveva colpito moltissimo, sopratutto per l'immagine che dava del fatto che da ambo le parti c'erano uomini messi lì a combattere non nemici. Poi ho avuto la fortuna di rincontrare l'autore alla trasmissione di Fazio e allo spettacolo teatrale di Marco Paolini, che conosco personalmente. L'impressione che ho avuto subito è che oggi abbiamo bisogno moltissimo di queste persone e delle loro testimonianze "crude e pulite". Bisognerebbe favorire il fatto che i giovani vengano in contatto con questi personaggi...oltre al valore delle testimonianze favorirebbero la lettura. Con Mario Rigoni Stern muore un "grande" , e grande è la perdita. avevo letto il “sergente nella neve” tanti anni fa e mi aveva colpito moltissimo, sopratutto per l’immagine che dava del fatto che da ambo le parti c’erano uomini messi lì a combattere non nemici. Poi ho avuto la fortuna di rincontrare l’autore alla trasmissione di Fazio e allo spettacolo teatrale di Marco Paolini, che conosco personalmente. L’impressione che ho avuto subito è che oggi abbiamo bisogno moltissimo di queste persone e delle loro testimonianze “crude e pulite”. Bisognerebbe favorire il fatto che i giovani vengano in contatto con questi personaggi…oltre al valore delle testimonianze favorirebbero la lettura. Con Mario Rigoni Stern muore un “grande” , e grande è la perdita.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33080 Massimo Maugeri Thu, 19 Jun 2008 22:15:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33080 Auguro buonanotte a tutti. Auguro buonanotte a tutti.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33075 Massimo Maugeri Thu, 19 Jun 2008 21:57:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33075 Cara Rawdha, grazie mille per il tuo intervento. A presto! Cara Rawdha,
grazie mille per il tuo intervento.
A presto!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33074 Massimo Maugeri Thu, 19 Jun 2008 21:56:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33074 Moltissime grazie per i nuovi commenti pervenuti. Moltissime grazie per i nuovi commenti pervenuti.

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33050 miriam ravasio Thu, 19 Jun 2008 12:04:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33050 A proposito dei disegni che i bambini spedivano a Rigoni Stern. Nell’ultimo progetto nella piccola scuola di Monte Marenzo (comune particolarissimo) mi sono confrontata con il tema dei dispersi. Abele Colombo è un piccolo soldatino, insignito di medaglia e poi di lapide commemorativa, che si perse proprio lì, dopo aver salvato la vita di un ufficiale, nella sterminata pianura di neve. E’ vero! I bambini disegnavano marziani, come ha scritto Stern, extraterrestri. Per riportarli al vero, alla percezione, proposi un fumetto ambientato in paese, con il postino che camminando fra i sentieri e i casali, consegnava alla mamma di Abele (lui era nei campi) la cartolina. Poi lui, il protagonista, Abele Colombo, in cammino verso la stazione più vicina per salire sul treno che dopo giorni lo avrebbe portato in un luogo tutto bianco. In classe, la maestra ed io, leggemmo alcune pagine del Sergente; per la raffigurazione del viaggio proposi la riproduzione di una grande cartina geografica e infine la rappresentazione illustrata del fatto eroico. Lavorammo di gomma, per cancellare le cose e gli uomini che la neve aveva sommerso. Un buon lavoro che l’Amministrazione Comunale, conserva con la dovuta cura, nella piccola biblioteca, per le altre classi e a “futura memoria”. Ma quel piccolo paese è un’eccezione; in altri posti il lavoro paziente e collettivo della memoria si accantona in fretta e senza pensieri. Tutto nel sacco viola, quello della carta. A proposito dei disegni che i bambini spedivano a Rigoni Stern.
Nell’ultimo progetto nella piccola scuola di Monte Marenzo (comune particolarissimo) mi sono confrontata con il tema dei dispersi. Abele Colombo è un piccolo soldatino, insignito di medaglia e poi di lapide commemorativa, che si perse proprio lì, dopo aver salvato la vita di un ufficiale, nella sterminata pianura di neve. E’ vero! I bambini disegnavano marziani, come ha scritto Stern, extraterrestri. Per riportarli al vero, alla percezione, proposi un fumetto ambientato in paese, con il postino che camminando fra i sentieri e i casali, consegnava alla mamma di Abele (lui era nei campi) la cartolina. Poi lui, il protagonista, Abele Colombo, in cammino verso la stazione più vicina per salire sul treno che dopo giorni lo avrebbe portato in un luogo tutto bianco. In classe, la maestra ed io, leggemmo alcune pagine del Sergente; per la raffigurazione del viaggio proposi la riproduzione di una grande cartina geografica e infine la rappresentazione illustrata del fatto eroico. Lavorammo di gomma, per cancellare le cose e gli uomini che la neve aveva sommerso. Un buon lavoro che l’Amministrazione Comunale, conserva con la dovuta cura, nella piccola biblioteca, per le altre classi e a “futura memoria”. Ma quel piccolo paese è un’eccezione; in altri posti il lavoro paziente e collettivo della memoria si accantona in fretta e senza pensieri. Tutto nel sacco viola, quello della carta.

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Di: Antonella Lattanzi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33043 Antonella Lattanzi Thu, 19 Jun 2008 10:22:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33043 Che dire? Davvero mi addolora profondamente la morte di una parte di noi. Una parte bellissima. Ciao, Sergente nella neve. Che dire?
Davvero mi addolora profondamente la morte di una parte di noi. Una parte bellissima. Ciao, Sergente nella neve.

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Di: luca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33035 luca Thu, 19 Jun 2008 09:06:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33035 Segue% Invece, le foto che ho trovato allegate al libro di Giulio Bedeschi – “Centomila gavette di ghiaccio” – Ed. U.Mursia & C. – 1972, mi hanno straziato nel vedere i corpi dei caduti italiani martoriati riversi nella neve e ho chiuso gli occhi, volendo sentire le parole di Mario Rigoni Stern scritte nel suo libro a pag. 83: “Questa volta non arriveremo a casa, Mario; ci lasceremo la pelle. I Russi non ci lasciano passare, - dice il Vecio. Ed è triste. Chissà quanti ne avrà visti morire; chissà cosa sarà passato per la sua radio. Renzo, invece, è sempre uguale. Se avesse un fiasco di vino o sentisse una quaglia cantare nell’avena, alla sacca non ci penserebbe più. Ma forse non ci pensa nemmeno adesso. – Su, coraggio paesani, - dico, - vedrete che festa faremo quando saremo ritornati, che pastasciutte e che sbornie! Ci sarà anche lo Scelli con l’armonica e le ragazze e grappa -. Ma il Vecio sorride sfinito e gli occhi gli luccicano.” Queste sono le loro voci e loro non ci sono più!Più tornati indietro nel loro Paese l’Italia, che li aveva ingiustamente mandati lontano a combattere sacrificandoli all’alleato straniero tedesco: Italiani,Tedeschi, Russi, tutti fratelli vittime inconsapevoli della guerra fratricida, forse. Luca Gallina P.S. Questo io dovevo in memoria, anche, a mio zio materno, tenente degli alpini, morto in Russia con i suoi compagni della Julia. Segue%
Invece, le foto che ho trovato allegate al libro di Giulio Bedeschi – “Centomila gavette di ghiaccio” – Ed. U.Mursia & C. – 1972, mi hanno straziato nel vedere i corpi dei caduti italiani martoriati riversi nella neve e ho chiuso gli occhi, volendo sentire le parole di Mario Rigoni Stern scritte nel suo libro a pag. 83:

“Questa volta non arriveremo a casa, Mario; ci lasceremo la pelle. I Russi non ci lasciano passare, – dice il Vecio. Ed è triste. Chissà quanti ne avrà visti morire; chissà cosa sarà passato per la sua radio. Renzo, invece, è sempre uguale. Se avesse un fiasco di vino o sentisse una quaglia cantare nell’avena, alla sacca non ci penserebbe più. Ma forse non ci pensa nemmeno adesso. – Su, coraggio paesani, – dico, – vedrete che festa faremo quando saremo ritornati, che pastasciutte e che sbornie! Ci sarà anche lo Scelli con l’armonica e le ragazze e grappa -. Ma il Vecio sorride sfinito e gli occhi gli luccicano.”
Queste sono le loro voci e loro non ci sono più!Più tornati indietro nel loro Paese l’Italia, che li aveva ingiustamente mandati lontano a combattere sacrificandoli all’alleato straniero tedesco: Italiani,Tedeschi, Russi, tutti fratelli vittime inconsapevoli della guerra fratricida, forse.

Luca Gallina

P.S. Questo io dovevo in memoria, anche, a mio zio materno, tenente degli alpini, morto in Russia con i suoi compagni della Julia.

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Di: luca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33034 luca Thu, 19 Jun 2008 09:04:06 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33034 Devo ringraziarvi tutti, ché siete riusciti ad avvicinarmi a Mario Rigoni Stern – “Il sergente nella neve” -: in biblioteca comunale di Milano ho trovato l’edizione Einaudi ed era catalogato come libro di storia:contestualmente ho preso in prestito anche di Giulio Bedeschi – “Centomila gavette di ghiaccio” – catalogato, invece, come narrativa. Ho voluto confrontare la scrittura e la veridicità del racconto di quel periodo, ricordi della ritirata di Russia, fatta da entrambi gli autori, che c’erano veramente a soffrire quelle pene dell’inferno, assieme a degli altri fratelli: italiani, tedeschi, russi; chi a difendersi e chi a voler offendere tutti convinti di un unico ideale di libertà civile e sovranità del proprio sentimento Patrio; e così non fu perseguito questo ideale se non in parte, per i nostri numerosi alpini morti a causa di una guerra assurda e che li svantaggiava sul terreno dello scontro: 74.800 alpini italiani+ soldati tedeschi+civili e militari russi. In questo Mario Rigoni Stern, ho percepito diverso, ha saputo dare nel suo straziante racconto pari dignità umana a tutti i soggetti intervenuti nel conflitto e ha avuto, anche, la volontà di integrarsi con la popolazione contadina ucraina e vivere per soppravvire alla guerra nelle loro povere case coloniche – Isba – tutti insieme: italiani,tedeschi, civili russi. Nel racconto vivo di Mario Rigoni Stern ho apprezzato, per l’appunto, questa poetica dell’io narrante senza rassegnazione alla propria sconfitta umana , alla morte, e condivisa strenuamente con gli altri; così pure, nessun dichiarato eroismo da qualunque parte provenisse. Segue% Devo ringraziarvi tutti, ché siete riusciti ad avvicinarmi a Mario Rigoni Stern – “Il sergente nella neve” -: in biblioteca comunale di Milano ho trovato l’edizione Einaudi ed era catalogato come libro di storia:contestualmente ho preso in prestito anche di Giulio Bedeschi – “Centomila gavette di ghiaccio” – catalogato, invece, come narrativa. Ho voluto confrontare la scrittura e la veridicità del racconto di quel periodo, ricordi della ritirata di Russia, fatta da entrambi gli autori, che c’erano veramente a soffrire quelle pene dell’inferno, assieme a degli altri fratelli: italiani, tedeschi, russi; chi a difendersi e chi a voler offendere tutti convinti di un unico ideale di libertà civile e sovranità del proprio sentimento Patrio; e così non fu perseguito questo ideale se non in parte, per i nostri numerosi alpini morti a causa di una guerra assurda e che li svantaggiava sul terreno dello scontro: 74.800 alpini italiani+ soldati tedeschi+civili e militari russi. In questo Mario Rigoni Stern, ho percepito diverso, ha saputo dare nel suo straziante racconto pari dignità umana a tutti i soggetti intervenuti nel conflitto e ha avuto, anche, la volontà di integrarsi con la popolazione contadina ucraina e vivere per soppravvire alla guerra nelle loro povere case coloniche – Isba – tutti insieme: italiani,tedeschi, civili russi. Nel racconto vivo di Mario Rigoni Stern ho apprezzato, per l’appunto, questa poetica dell’io narrante senza rassegnazione alla propria sconfitta umana , alla morte, e condivisa strenuamente con gli altri; così pure, nessun dichiarato eroismo da qualunque parte provenisse.

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Di: gluck http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33031 gluck Thu, 19 Jun 2008 08:28:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33031 Grazie Massimo per averci dato l'occasione di ricordare Mario Rigoni Stern. Ho sempre pensato a lui più che a uno scrittore nel senso classico del termine ad un uomo particolarmente sensibile, delicato. Le sue capacità descrittive della natura (il bosco degli urogalli, uomini boschi ed api, il libro degli animali o ancora, l'ultimo suo, stagioni) indicano la simbiosi totale ed assoluta con cui si immergeva nella realtà che lo circondava. Ma da osservatore, senza alcuna interferenza che poteva solo inquinare la perfezione della natura, alterare la purezza dell'aria. Recentemente avevo visto Paolini nel suo classico sergente nella neve; mi aveva stupito che un personaggio così chiuso, così schivo, così riservato come Mario Rigoni Stern avesse permesso quella rappresentazione. Poi, alla fine della stessa, ho visto che c'era anche lui tra il pubblico, ed ho sentito le sue parole, ed ho capito. Hanno dato il suo nome ad un asteroide... bene, in qualche modo continuerà a girare attorno a noi, continuando a toccarci l'animo ogni volta che pensermo a lui. Grazie Massimo per averci dato l’occasione di ricordare Mario Rigoni Stern.
Ho sempre pensato a lui più che a uno scrittore nel senso classico del termine ad un uomo particolarmente sensibile, delicato. Le sue capacità descrittive della natura (il bosco degli urogalli, uomini boschi ed api, il libro degli animali o ancora, l’ultimo suo, stagioni) indicano la simbiosi totale ed assoluta con cui si immergeva nella realtà che lo circondava. Ma da osservatore, senza alcuna interferenza che poteva solo inquinare la perfezione della natura, alterare la purezza dell’aria.
Recentemente avevo visto Paolini nel suo classico sergente nella neve; mi aveva stupito che un personaggio così chiuso, così schivo, così riservato come Mario Rigoni Stern avesse permesso quella rappresentazione. Poi, alla fine della stessa, ho visto che c’era anche lui tra il pubblico, ed ho sentito le sue parole, ed ho capito.

Hanno dato il suo nome ad un asteroide… bene, in qualche modo continuerà a girare attorno a noi, continuando a toccarci l’animo ogni volta che pensermo a lui.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33026 Sergio Sozi Thu, 19 Jun 2008 00:37:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33026 Il passo che piu' mi ha colpito dell'articolo di Rigoni Stern e' quello in cui parla delle differenze fra i disegni infantili di quarant'anni fa con quelli del 2007: se gli alpini prima erano alpini, oggi sembrano extraterrestri. Dovremmo tornare alla realta', noi Italiani di oggi, credo proprio, se no i nostri figli penseranno che la steppa sia solo una stoppa con un errore grammaticale in mezzo. Il passo che piu’ mi ha colpito dell’articolo di Rigoni Stern e’ quello in cui parla delle differenze fra i disegni infantili di quarant’anni fa con quelli del 2007: se gli alpini prima erano alpini, oggi sembrano extraterrestri. Dovremmo tornare alla realta’, noi Italiani di oggi, credo proprio, se no i nostri figli penseranno che la steppa sia solo una stoppa con un errore grammaticale in mezzo.

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Di: RAZGALLAH Rawdha http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33023 RAZGALLAH Rawdha Wed, 18 Jun 2008 23:25:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33023 Guarda caso, la settimana scorsa, sono stata presidente della giuria per la presentazione di una tesi su Mario Rigoni Stern dalla dottoressa Emira Ghribi in cui abbiamo discusso ed apprezzato la voluminosa e universale opera di questo scrittore scomparso ieri! Il mondo come lo dice lui è universale e c'è tanta umanità nel più profondo dell'uomo. Guarda caso, la settimana scorsa, sono stata presidente della giuria per la presentazione di una tesi su Mario Rigoni Stern dalla dottoressa Emira Ghribi in cui abbiamo discusso ed apprezzato la voluminosa e universale opera di questo scrittore scomparso ieri! Il mondo come lo dice lui è universale e c’è tanta umanità nel più profondo dell’uomo.

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Di: MARIO RIGONI STERN http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33022 MARIO RIGONI STERN Wed, 18 Jun 2008 22:03:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33022 (30/10/2007) Questa sera sul «La 7» si vedrà Il sergente con Marco Paolini. Mi viene da pensare a quel tempo quando, 65 anni fa, il Corpo d’Armata Alpino era in linea sul Don da Karabut a Nord al Novo Kalitwa a Sud. Lassù all’estrema sinistra c’era il battaglione Verona del 6° alpini, laggiù a Sud il battaglione Saluzzo del 2° alpini. Dalla Liguria al Friuli, agli Appennini erano presenti tutte le popolazioni delle nostre montagne. Dovevamo essere impiegati nel Caucaso e a quello scopo eravamo stati preparati. Ma le cose andarono diversamente a causa di Stalingrado e dopo una prova nella steppa il 1° settembre 1943, noi alpini avemmo segnato il nostro destino. Quando eravamo partiti dall’Italia ci avevano detto che la guerra sarebbe finita presto con la nostra vittoria. Sarebbe dovuta finire ancora in quell’estate, invece, quella che fermò le truppe dell’Asse ed ebbe inizio la nemesi del Terzo Reich e anche quella del fascismo. Sembra molto lontano quel tempo e siamo rimasti in pochi a testimoniare. I ragazzi che quarant’anni fa leggevano Il sergente nella neve mi mandavano disegni che assomigliavano un poco alla storia: gli alpini avevano il cappello con la penna (anche se in Russia avevamo il passamontagna sotto l’elmetto o una coperta sulla testa) e c’erano i muli, le slitte, il paesaggio piatto; dagli ultimi disegni che ho ricevuti ci sono uomini con caschi che emettono raggi e armi mirabolanti. Nessun paesaggio. Forse ci credono combattenti extraterrestri? Questa sera alla tv gli italiani di oggi vedranno, comodamente seduti nelle loro case calde, un episodio di quel lontano inverno. Qualcuno penserà a un parente; un nonno, uno zio, un padre abbandonato nella neve, o finito in un gulag in Siberia o nell’Uzbekistan. Per me che sono stanco e vecchio è solo rinnovare dolore per carissimi amici che non sono riusciti a seguirmi perché fermati da una pallottola o da una notte di tormenta - ma quale notte poteva essere stata? - che chiudeva i polmoni e congelava il corpo. Marco Paolini, con la sua arte, ci riporterà quel tempo e quelle notti. Certi momenti riuscirà non a rievocare ma a ricostruire vivi volti a me carissimi e mai dimenticati. Alla fine di quella battaglia mancarono all’appello 84.830 italiani, 10.030 tornarono dalla prigionia. In 74.800 morirono in quelle steppe. Ricordate che questo è stato. (30/10/2007)
Questa sera sul «La 7» si vedrà Il sergente con Marco Paolini. Mi viene da pensare a quel tempo quando, 65 anni fa, il Corpo d’Armata Alpino era in linea sul Don da Karabut a Nord al Novo Kalitwa a Sud. Lassù all’estrema sinistra c’era il battaglione Verona del 6° alpini, laggiù a Sud il battaglione Saluzzo del 2° alpini. Dalla Liguria al Friuli, agli Appennini erano presenti tutte le popolazioni delle nostre montagne. Dovevamo essere impiegati nel Caucaso e a quello scopo eravamo stati preparati. Ma le cose andarono diversamente a causa di Stalingrado e dopo una prova nella steppa il 1° settembre 1943, noi alpini avemmo segnato il nostro destino. Quando eravamo partiti dall’Italia ci avevano detto che la guerra sarebbe finita presto con la nostra vittoria. Sarebbe dovuta finire ancora in quell’estate, invece, quella che fermò le truppe dell’Asse ed ebbe inizio la nemesi del Terzo Reich e anche quella del fascismo. Sembra molto lontano quel tempo e siamo rimasti in pochi a testimoniare.

I ragazzi che quarant’anni fa leggevano Il sergente nella neve mi mandavano disegni che assomigliavano un poco alla storia: gli alpini avevano il cappello con la penna (anche se in Russia avevamo il passamontagna sotto l’elmetto o una coperta sulla testa) e c’erano i muli, le slitte, il paesaggio piatto; dagli ultimi disegni che ho ricevuti ci sono uomini con caschi che emettono raggi e armi mirabolanti. Nessun paesaggio. Forse ci credono combattenti extraterrestri?

Questa sera alla tv gli italiani di oggi vedranno, comodamente seduti nelle loro case calde, un episodio di quel lontano inverno. Qualcuno penserà a un parente; un nonno, uno zio, un padre abbandonato nella neve, o finito in un gulag in Siberia o nell’Uzbekistan. Per me che sono stanco e vecchio è solo rinnovare dolore per carissimi amici che non sono riusciti a seguirmi perché fermati da una pallottola o da una notte di tormenta – ma quale notte poteva essere stata? – che chiudeva i polmoni e congelava il corpo. Marco Paolini, con la sua arte, ci riporterà quel tempo e quelle notti. Certi momenti riuscirà non a rievocare ma a ricostruire vivi volti a me carissimi e mai dimenticati. Alla fine di quella battaglia mancarono all’appello 84.830 italiani, 10.030 tornarono dalla prigionia. In 74.800 morirono in quelle steppe. Ricordate che questo è stato.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33021 Massimo Maugeri Wed, 18 Jun 2008 22:02:36 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33021 Non riesco a trovare il racconto. Ma ho trovato questo pezzo firmato dallo stesso Rigoni Stern: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=3711&ID_sezione=&sezione= Lo riporterò nel commento di seguito intestandolo allo stesso autore. Buonanotte. E ancora grazie. Non riesco a trovare il racconto.
Ma ho trovato questo pezzo firmato dallo stesso Rigoni Stern:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=3711&ID_sezione=&sezione=
Lo riporterò nel commento di seguito intestandolo allo stesso autore.
Buonanotte.
E ancora grazie.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-2/#comment-33020 Massimo Maugeri Wed, 18 Jun 2008 21:55:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33020 Come sempre vi ringrazio per i commenti. Più che commenti sono contributi veri e propri. Grazie di cuore a tutti. In particolare a Subhaga Gaetano Failla. p.s. cercherò quel racconto... Come sempre vi ringrazio per i commenti.
Più che commenti sono contributi veri e propri. Grazie di cuore a tutti.
In particolare a Subhaga Gaetano Failla.
p.s. cercherò quel racconto…

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Di: outworks110 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-1/#comment-33018 outworks110 Wed, 18 Jun 2008 21:04:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33018 Un grande narratore ed una persona riservata. Due cose che raramente si fondono in una sola persona. Inoltre a leggere i suoi racconti, scrupolosi ed autobiografici, anche un ottimo soldato. Un grande narratore ed una persona riservata. Due cose che raramente
si fondono in una sola persona.
Inoltre a leggere i suoi racconti, scrupolosi ed autobiografici, anche un ottimo soldato.

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Di: cristina bove http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-1/#comment-33016 cristina bove Wed, 18 Jun 2008 20:14:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33016 Di ritorno dalla Russia, c'era anche mio padre, anche lui un sergente nella neve. Quando lessi il libro, capii ragioni di quella generazione che difficilmente avrei potuto comprendere in altro modo. Gratitudine, commozione, per un Grande che ci ha lasciati un pò orfani, tutti. Di ritorno dalla Russia, c’era anche mio padre, anche lui un sergente nella neve. Quando lessi il libro, capii ragioni di quella generazione che difficilmente avrei potuto comprendere in altro modo.
Gratitudine, commozione, per un Grande che ci ha lasciati un pò orfani, tutti.

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Di: subhaga gaetano failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-1/#comment-33014 subhaga gaetano failla Wed, 18 Jun 2008 19:40:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33014 Correggo. Il titolo completo del racconto è: "Morte di un capriolo sull'altipiano". Correggo. Il titolo completo del racconto è: “Morte di un capriolo sull’altipiano”.

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Di: subhaga gaetano failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-1/#comment-33013 subhaga gaetano failla Wed, 18 Jun 2008 19:38:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33013 Ho appena finito di leggere su "La stampa" di oggi il racconto "Morte di un capriolo" di Mario Rigoni Stern, già pubblicato sullo stesso quotidiano nel maggio 2004. Che bello! Che tenerezza! Avevo pensato di trascriverne qui qualche brano, ma poi ho deciso di non farlo, rischierei di sciupare il racconto, meglio leggerlo interamente. Un abbraccio, Gaetano Ho appena finito di leggere su “La stampa” di oggi il racconto “Morte di un capriolo” di Mario Rigoni Stern, già pubblicato sullo stesso quotidiano nel maggio 2004. Che bello! Che tenerezza! Avevo pensato di trascriverne qui qualche brano, ma poi ho deciso di non farlo, rischierei di sciupare il racconto, meglio leggerlo interamente.
Un abbraccio,
Gaetano

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Di: subhaga gaetano failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-1/#comment-33012 subhaga gaetano failla Wed, 18 Jun 2008 18:36:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33012 @ Icare ho visto il post da te indicato. Spasiba. @ Icare
ho visto il post da te indicato. Spasiba.

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Di: subhaga gaetano failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-1/#comment-33011 subhaga gaetano failla Wed, 18 Jun 2008 18:32:31 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33011 Lascio un altro piccolo contributo su Mario Rigoni Stern, ricordando la sua semplicità e la sua saggezza. Sono dispiaciuto per la sua morte, ma sono molto contento per la sua vita, vissuta a contatto con i ritmi della natura e del suo cuore. Segnalo, per chi volesse approfondire la scrittura di Rigoni Stern, il volume "Storie dall'Altipiano", pubblicato nel 2003 nella prestigiosa collana "I Meridiani Mondadori", che raccoglie tutte le sue opere apparse fino ad allora. In occasione del Premio Chiara alla carriera, a lui assegnato a Varese nel 2003, nelle ultime righe della sua breve autobiografia "Storia di una vita" lì presentata, così scrive: "Vivo ad Asiago, mio paese natale e terra degli avi, amo camminare per le mie montagne, sciare, coltivare l'orto; scrivo quando ho qualcosa da dire. Sono sposato ad Anna, mia compagna di scuola, ho tre figli e quattro nipoti." Lascio un altro piccolo contributo su Mario Rigoni Stern, ricordando la sua semplicità e la sua saggezza. Sono dispiaciuto per la sua morte, ma sono molto contento per la sua vita, vissuta a contatto con i ritmi della natura e del suo cuore.
Segnalo, per chi volesse approfondire la scrittura di Rigoni Stern, il volume “Storie dall’Altipiano”, pubblicato nel 2003 nella prestigiosa collana “I Meridiani Mondadori”, che raccoglie tutte le sue opere apparse fino ad allora.

In occasione del Premio Chiara alla carriera, a lui assegnato a Varese nel 2003, nelle ultime righe della sua breve autobiografia “Storia di una vita” lì presentata, così scrive:
“Vivo ad Asiago, mio paese natale e terra degli avi, amo camminare per le mie montagne, sciare, coltivare l’orto; scrivo quando ho qualcosa da dire. Sono sposato ad Anna, mia compagna di scuola, ho tre figli e quattro nipoti.”

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Di: icare http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-1/#comment-33010 icare Wed, 18 Jun 2008 18:04:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33010 Ho scritto un post http://storiadopostoria.blog.kataweb.it/il_mio_weblog/2008/06/18/spasiba-non-e-una-parola-di-guerra/ ricordando Rigoni Stern e un commento nel blog di una mia amica di blog "Sai, la memoria è una sfida che si rinnova, prendiamo noi, che quegli anni non li abbiamo vissuti, ma che sappiamo, perchè abbiamo letto negli occhi gonfi di pianto dei nostri padri e dei nostri nonni, prendiamo noi il testimone, continuiamo noi a ricordare i tanti che sono stati mandati al macello per “gettare un pugno di morti sul tavolo della pace”, continuiamo noi ad insegnare che razza di schifezza sia mai la guerra, cerchiamo di sentire nelle nostre vene il freddo di quella pianura russa di Rigoni Stern, il gelo di quel lager nel quale Primo Levi vide sparire la sua famiglia e il concetto di umanità. Solo così saremo degni d’esser parte viva del genere umano." ...Non lasciamoci impietrire dalla lenta nevicata dei giorni.... Ho scritto un post http://storiadopostoria.blog.kataweb.it/il_mio_weblog/2008/06/18/spasiba-non-e-una-parola-di-guerra/
ricordando Rigoni Stern e un commento nel blog di una mia amica di blog
“Sai, la memoria è una sfida che si rinnova, prendiamo noi, che quegli anni non li abbiamo vissuti, ma che sappiamo, perchè abbiamo letto negli occhi gonfi di pianto dei nostri padri e dei nostri nonni, prendiamo noi il testimone, continuiamo noi a ricordare i tanti che sono stati mandati al macello per “gettare un pugno di morti sul tavolo della pace”, continuiamo noi ad insegnare che razza di schifezza sia mai la guerra, cerchiamo di sentire nelle nostre vene il freddo di quella pianura russa di Rigoni Stern, il gelo di quel lager nel quale Primo Levi vide sparire la sua famiglia e il concetto di umanità. Solo così saremo degni d’esser parte viva del genere umano.”

…Non lasciamoci impietrire dalla lenta nevicata dei giorni….

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-1/#comment-33007 Massimo Maugeri Wed, 18 Jun 2008 13:19:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33007 Sono due video interessanti. Vi invito a guardarli e a commentarli (se potete e volete). - @ Jean Anche questo può essere un modo per conoscere meglio il Sergente della letteratura italiana. Sono due video interessanti.
Vi invito a guardarli e a commentarli (se potete e volete).
-
@ Jean
Anche questo può essere un modo per conoscere meglio il Sergente della letteratura italiana.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-1/#comment-33006 Massimo Maugeri Wed, 18 Jun 2008 13:18:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33006 Ho aggiornato il post inserendo due video: - Il primo si riferisce a un’intervista che Mario Rigoni Stern ha rilasciato a Fabio Fazio (programma “Che tempo che fa”, Rai Tre) in occasione dell’uscita di "Stagioni". - Il secondo “incrocia” la figura di Rigoni Stern con quella di Primo Levi Ho aggiornato il post inserendo due video:
- Il primo si riferisce a un’intervista che Mario Rigoni Stern ha rilasciato a Fabio Fazio (programma “Che tempo che fa”, Rai Tre) in occasione dell’uscita di “Stagioni”.
- Il secondo “incrocia” la figura di Rigoni Stern con quella di Primo Levi

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-1/#comment-33005 Massimo Maugeri Wed, 18 Jun 2008 13:16:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33005 Vi ringrazio di cuore per i nuovi commenti. Vi ringrazio di cuore per i nuovi commenti.

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Di: Jean de Luxembourg http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-1/#comment-33004 Jean de Luxembourg Wed, 18 Jun 2008 12:45:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33004 Purtroppo non l'ho conosciuto abbastanza. Spero di recuperare, almeno qualcosa, leggendo il suo "Sergente nella neve". Lo saluto da quaggiù. Purtroppo non l’ho conosciuto abbastanza. Spero di recuperare, almeno qualcosa, leggendo il suo “Sergente nella neve”. Lo saluto da quaggiù.

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Di: Salvo zappulla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-1/#comment-33003 Salvo zappulla Wed, 18 Jun 2008 12:02:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33003 "Un uomo della montagna". Bellissimo per un uomo poter usufruire di questa definizione. i grandi silenzi, le lunghe meditazioni, le passeggiate per i sentieri scoscesi, il canto degli uccelli, la poesia dei colori. Tutto questo apparteneva a Mario Rigoni Stern. E penso a quale inaudita violenza sia stato sottoposto quest'uomo, strappato al suo mondo incantato, un fucile tra le braccia, e inviato a uccidere i suoi simili. E come lui tanti altri. Una pagina di storia tristemente chiusa quella del Novecento. Mario rigoni Stern è riuscito a rendere poetica anche quella pagina, attraverso la testimonianza della sua scrittura. Nella sua opera c'è tutto se stesso, l' uomo della montagna, il rigore morale, il rispetto per l'individuo e la natura, la grandezza delle persone semplici. Sta qui il nucleo della sua poetica. “Un uomo della montagna”. Bellissimo per un uomo poter usufruire di questa definizione. i grandi silenzi, le lunghe meditazioni, le passeggiate per i sentieri scoscesi, il canto degli uccelli, la poesia dei colori. Tutto questo apparteneva a Mario Rigoni Stern. E penso a quale inaudita violenza sia stato sottoposto quest’uomo, strappato al suo mondo incantato, un fucile tra le braccia, e inviato a uccidere i suoi simili. E come lui tanti altri. Una pagina di storia tristemente chiusa quella del Novecento. Mario rigoni Stern è riuscito a rendere poetica anche quella pagina, attraverso la testimonianza della sua scrittura. Nella sua opera c’è tutto se stesso, l’ uomo della montagna, il rigore morale, il rispetto per l’individuo e la natura, la grandezza delle persone semplici. Sta qui il nucleo della sua poetica.

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Di: gea http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-1/#comment-33001 gea Wed, 18 Jun 2008 11:35:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-33001 stavo per scrivere qualcosa, poi mi sono resa conto che sarebbe stata una fotocopia dell'intervento di carlo. quindi diciamo che per me è la stessa cosa. lo firmo anch'io, se carlo me lo consente. stavo per scrivere qualcosa, poi mi sono resa conto che sarebbe stata una fotocopia dell’intervento di carlo.
quindi diciamo che per me è la stessa cosa.
lo firmo anch’io, se carlo me lo consente.

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Di: Desi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/comment-page-1/#comment-32999 Desi Wed, 18 Jun 2008 10:50:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/06/17/addio-sergente-della-neve/#comment-32999 Addio a Mario Rigoni Stern, uno degli scrittori a me più cari per quella sua asciutta, straziata, antiretorica, umanissima rievocazione di una delle pagine più amare della storia del Novecento, che di pagine amare, purtroppo, ne ha conosciute tante: la ritirata dell’armata italiana in Russia, lungo la linea del Don. Un massacro: i fanti, gli alpini, tutti i poveri soldati mandati al macello nell’ARMIR, ricevono nelle pagine de “Il sergente nella neve” una consacrazione non finta, non voluta, ma autentica e profonda, come autentiche e profonde sono sempre le pagine di questo grande libro: «Giuanin mi domandava sempre più spesso: – Sergentmagiú ghe rivarem a baita? – Anch’io sentivo che qualcosa non andava. I russi al di là del fiume avevano avuto il cambio e di notte lavoravano a tagliare cespugli e piante per aprire il campo di tiro alle loro armi. Quando ero solo, guardavo laggiù, a sud, dove il fiume girava e vedevo dei bagliori come lampi estivi. Ma erano tenui e pareva che venissero di là dalle stelle… «Sergentmagiú ghe rivarem a baita?» Quelle parole erano dentro di me, facevano parte della mia responsabilità e cercavo di rincorarmi parlando di ragazze e di sbornie. Tra noi v’erano ancora di quelli che scrivevano a casa: «Sto bene, non preoccupatevi per me, sono il vostro…» ma mi guardavano con occhi mesti e indicando l’ovest mi chiedevano: – Da che parte dovremmo andare in caso di…? Che cosa prenderemmo con noi? ……… Addio, Sergente Maggiore Stern. E grazie di tutto. Agli insegnanti una preghiera: facciano leggere sempre questo picolo grande libro ai loro studenti. Addio a Mario Rigoni Stern, uno degli scrittori a me più cari per quella sua asciutta, straziata, antiretorica, umanissima rievocazione di una delle pagine più amare della storia del Novecento, che di pagine amare, purtroppo, ne ha conosciute tante: la ritirata dell’armata italiana in Russia, lungo la linea del Don. Un massacro: i fanti, gli alpini, tutti i poveri soldati mandati al macello nell’ARMIR, ricevono nelle pagine de “Il sergente nella neve” una consacrazione non finta, non voluta, ma autentica e profonda, come autentiche e profonde sono sempre le pagine di questo grande libro: «Giuanin mi domandava sempre più spesso: – Sergentmagiú ghe rivarem a baita? – Anch’io sentivo che qualcosa non andava. I russi al di là del fiume avevano avuto il cambio e di notte lavoravano a tagliare cespugli e piante per aprire il campo di tiro alle loro armi. Quando ero solo, guardavo laggiù, a sud, dove il fiume girava e vedevo dei bagliori come lampi estivi. Ma erano tenui e pareva che venissero di là dalle stelle… «Sergentmagiú ghe rivarem a baita?» Quelle parole erano dentro di me, facevano parte della mia responsabilità e cercavo di rincorarmi parlando di ragazze e di sbornie. Tra noi v’erano ancora di quelli che scrivevano a casa: «Sto bene, non preoccupatevi per me, sono il vostro…» ma mi guardavano con occhi mesti e indicando l’ovest mi chiedevano: – Da che parte dovremmo andare in caso di…? Che cosa prenderemmo con noi? ………
Addio, Sergente Maggiore Stern. E grazie di tutto. Agli insegnanti una preghiera: facciano leggere sempre questo picolo grande libro ai loro studenti.

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