Commenti a: IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI ELIO VITTORINI http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: antonella zatti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-66186 antonella zatti Fri, 24 Apr 2009 05:36:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-66186 CIAO massimo, mi permetto di segnalare sperando di far cosa gradita post del Khayyam’s Blog sullo scrittore siciliano e sull’opera di Vittorini: http://khayyamsblog.blogspot.com/2009/04/limpegno-per-una-nuova-cultura-elio.html Saluti, Antonella p.s. ci piacerebbe anche proporti uno scambio link. Ci fai sapere, CIAO massimo,

mi permetto di segnalare sperando di far cosa gradita post del Khayyam’s Blog sullo scrittore siciliano e sull’opera di Vittorini:
http://khayyamsblog.blogspot.com/2009/04/limpegno-per-una-nuova-cultura-elio.html

Saluti, Antonella

p.s. ci piacerebbe anche proporti uno scambio link. Ci fai sapere,

]]>
Di: Sabina Corsaro http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-54157 Sabina Corsaro Mon, 16 Feb 2009 11:01:30 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-54157 Per ciò che riguarda l'impegno dello scrittore, credo che in altri contesti io bbai detto la mia su ciò: io credo che l'Arte (in tutte le sue forme) debba contenere i due elementi cardini che caratterizzano l'esistenza umana: il linguaggio spirituale-estetico (dove per spirituale intendo il linguaggio intellettuale-interiore) l'elemento sociale, inevitabilmente legato alla sua correlativa finalità. Ovvero l'arte non può essere solipsistica, non è altro rispetto al mondo: è di natura sovrumana ma non può essere tenuta distaccata. L'ho detto altre volte e ne sono ancora convinta: Sartre in "Che cos'è la letteratura?" affronta questo importantissimo argomento, attribuendo alla letteratura (e quindi all'intellettuale) una funzione sociale. Ricordiamoci che furono proprio gli intellettuali ad avvertire per primi i pericoli del regime che si stava definendo, a percepirne la minaccia incombente. Per cui sono proprio i letterati a dover 'illuminare' le coscienze, lo fece dopo Pasolini e lo fanno oggi altri scrittori. La difficoltà è semmai quella di far coincidere l'impegno civile alla qualità e allo spessore puramente artistico, tutti possono essere giornalisti, uomini impegnati ma non tutti possono essere Scrittori impegnati. Per ciò che riguarda l’impegno dello scrittore, credo che in altri contesti io bbai detto la mia su ciò:

io credo che l’Arte (in tutte le sue forme) debba contenere i due elementi cardini che caratterizzano l’esistenza umana:
il linguaggio spirituale-estetico (dove per spirituale intendo il linguaggio intellettuale-interiore)
l’elemento sociale, inevitabilmente legato alla sua correlativa finalità. Ovvero l’arte non può essere solipsistica, non è altro rispetto al mondo: è di natura sovrumana ma non può essere tenuta distaccata. L’ho detto altre volte e ne sono ancora convinta: Sartre in “Che cos’è la letteratura?” affronta questo importantissimo argomento, attribuendo alla letteratura (e quindi all’intellettuale) una funzione sociale.
Ricordiamoci che furono proprio gli intellettuali ad avvertire per primi i pericoli del regime che si stava definendo, a percepirne la minaccia incombente. Per cui sono proprio i letterati a dover ‘illuminare’ le coscienze, lo fece dopo Pasolini e lo fanno oggi altri scrittori.
La difficoltà è semmai quella di far coincidere l’impegno civile alla qualità e allo spessore puramente artistico, tutti possono essere giornalisti, uomini impegnati ma non tutti possono essere Scrittori impegnati.

]]>
Di: Sabina Corsaro http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-54156 Sabina Corsaro Mon, 16 Feb 2009 10:42:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-54156 Bellissimo argomento questo proposto da te, caro Massimo: intriganti ed incisive le recensioni di Salvo e Maria Lucia, suggestiva quella di Simona. Io, devo dire la verità, non conosco Vittorini in modo approfondito, non perché non mi piaccia ma per il semplice fatto (pragmatico) che il tempo (tiranno) deve farci necesasriamente attuare delle priorità (a volte per gusti ma a volte anche per necessità (ricerche finalizzate ad un periodo diverso etc.). Senza dubbio Elio Vittorini è uno dei più grandi esponenti della Letteratura del '900: ho letto 'Uomini e no', A tal proposito vorrei dire a Enrico Gregori: si è liberi di considerare 'palloso' un testo, anche se si tratta di un grande e importante testo, il fatto è però che nel tuo (dò del tu e lo accetto) caso io non trovo più dei parametri obiettivi e consistenti se nella gran quantità dei grandi intellettuali trattati parli solo di noia: vedi Barthes tra tutti ma anche altri. Detto ciò, probabilmente mi ricrederò. Ho letto Conversazioni in Sicilia e conosco la sua attività diintellettuale aperto all''altro', durante gli anni difficili del nostro Paese. Se fosse nato un po' prima avrebbe di certo portato avanti la lotta letteraria della De Stael, interessato com'è stato ad accogliere la letterature straniera, quella soprattutto rappresentata dai grandi scrittori americani. Importante ricordare tra i suoi libri proprio quello che esprimeva questa prospettiva multiculturale, aperta ai vari contesti: Le città del mondo, che uscì dopo la sua morte (nel 1969) e poi il suo impegno: Il Politecnico, il Menabò (come altri hanno accennato) dimostrano quanto sia stato attivo. Bellissimo argomento questo proposto da te, caro Massimo:
intriganti ed incisive le recensioni di Salvo e Maria Lucia, suggestiva quella di Simona.
Io, devo dire la verità, non conosco Vittorini in modo approfondito, non perché non mi piaccia ma per il semplice fatto (pragmatico) che il tempo (tiranno) deve farci necesasriamente attuare delle priorità (a volte per gusti ma a volte anche per necessità (ricerche finalizzate ad un periodo diverso etc.).
Senza dubbio Elio Vittorini è uno dei più grandi esponenti della Letteratura del ‘900: ho letto ‘Uomini e no’,

A tal proposito vorrei dire a Enrico Gregori:

si è liberi di considerare ‘palloso’ un testo, anche se si tratta di un grande e importante testo, il fatto è però che nel tuo (dò del tu e lo accetto) caso io non trovo più dei parametri obiettivi e consistenti se nella gran quantità dei grandi intellettuali trattati parli solo di noia: vedi Barthes tra tutti ma anche altri. Detto ciò, probabilmente mi ricrederò.

Ho letto Conversazioni in Sicilia e conosco la sua attività diintellettuale aperto all”altro’, durante gli anni difficili del nostro Paese. Se fosse nato un po’ prima avrebbe di certo portato avanti la lotta letteraria della De Stael, interessato com’è stato ad accogliere la letterature straniera, quella soprattutto rappresentata dai grandi scrittori americani.

Importante ricordare tra i suoi libri proprio quello che esprimeva questa prospettiva multiculturale, aperta ai vari contesti: Le città del mondo, che uscì dopo la sua morte (nel 1969) e poi il suo impegno: Il Politecnico, il Menabò (come altri hanno accennato) dimostrano quanto sia stato attivo.

]]>
Di: annalisa IN OUT http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-44294 annalisa IN OUT Fri, 14 Nov 2008 12:27:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-44294 Nella nostra città non è stato fatto nulla per ricordare Vittorini a parte l'istituzionale Premio Vittorini della PROVINCIA REGIONALE DI SIRACUSA. NOI DELLA REDAZIONE DI IN OUT abbiamo ricordato il centenario di Vittorini CON UNO SPECIALE nel numero di luglio 2008 della rivista Inout che segnalo a tutti gli interessati e gratuitamente scaricabile dall'indirizzo www.rivistainout.it. VITTORINI CONTINUA A STUPIRE, VI SEGNALO, A CHI E' INTERESSATO, IL MIO LIBRO VITTORINI E I BALLOONS, BONANNO EDITORE, IN CUI SVELO LA PASSIONE DELLO SCRITTORE PER I FUMETTI E L'INSERIMENTO DI STRIP GIA' NEL POLITECNICO (1945!) Nella nostra città non è stato fatto nulla per ricordare Vittorini a parte l’istituzionale Premio Vittorini della PROVINCIA REGIONALE DI SIRACUSA. NOI DELLA REDAZIONE DI IN OUT abbiamo ricordato il centenario di Vittorini CON UNO SPECIALE nel numero di luglio 2008 della rivista Inout che segnalo a tutti gli interessati e gratuitamente scaricabile dall’indirizzo http://www.rivistainout.it.

VITTORINI CONTINUA A STUPIRE, VI SEGNALO, A CHI E’ INTERESSATO, IL MIO LIBRO VITTORINI E I BALLOONS, BONANNO EDITORE, IN CUI SVELO LA PASSIONE DELLO SCRITTORE PER I FUMETTI E L’INSERIMENTO DI STRIP GIA’ NEL POLITECNICO (1945!)

]]>
Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-38718 Maria Lucia Riccioli Thu, 11 Sep 2008 12:59:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-38718 Vorrei dire che Elio Vittorini in punto di morte volle che un sacerdote lo confessasse. Il prete però, non so se per la fede politica dello scrittore, non volle farlo, ma diede una risposta intelligente e illuminante: Elio Vittorini aveva vissuto da cristiano pur non essendo praticante, quindi sarebbe morto da cristiano, al di là del fiscalismo religioso. Vittorini rispettava il cristianesimo e la figura di Gesù, per gli ideali umanitari e d'amore che non poteva non ammirare. Vorrei dire che Elio Vittorini in punto di morte volle che un sacerdote lo confessasse. Il prete però, non so se per la fede politica dello scrittore, non volle farlo, ma diede una risposta intelligente e illuminante: Elio Vittorini aveva vissuto da cristiano pur non essendo praticante, quindi sarebbe morto da cristiano, al di là del fiscalismo religioso.
Vittorini rispettava il cristianesimo e la figura di Gesù, per gli ideali umanitari e d’amore che non poteva non ammirare.

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35968 Massimo Maugeri Fri, 08 Aug 2008 13:47:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35968 @ Carlo In merito alla domanda che poni... be', ho sentito opinioni discordanti. Io mi sono fatto un'idea (che è personale e che, dunque, non vale come notizia). Io credo che Vittorini sia rimasto fedele alla sua idea originaria. E cioè che "Il Gattopardo" non era idoneo per gli obiettivi specifici che si poneva la collana Einaudi da lui diretta (I gettoni, appunto). Ma credo anche che non abbia avuto difficoltà a riconoscere i meriti oggettivi del libro e il successo che ne è conseguito. @ Carlo
In merito alla domanda che poni… be’, ho sentito opinioni discordanti.
Io mi sono fatto un’idea (che è personale e che, dunque, non vale come notizia).
Io credo che Vittorini sia rimasto fedele alla sua idea originaria. E cioè che “Il Gattopardo” non era idoneo per gli obiettivi specifici che si poneva la collana Einaudi da lui diretta (I gettoni, appunto).
Ma credo anche che non abbia avuto difficoltà a riconoscere i meriti oggettivi del libro e il successo che ne è conseguito.

]]>
Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35903 Carlo S. Thu, 07 Aug 2008 19:25:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35903 @ Salvo Ho sentito parlare anch'io della Monaca di Ponza e delle sue storie. Ma non è che godesse di molta credibilità. @ Salvo
Ho sentito parlare anch’io della Monaca di Ponza e delle sue storie. Ma non è che godesse di molta credibilità.

]]>
Di: Salvo zappulla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35880 Salvo zappulla Thu, 07 Aug 2008 13:51:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35880 @Didò. dopo queste dichiarazioni sono fermamente convinto che dio sia un tuo troncamento (questa battuta di Carlo passerà alla storia) @Carlo. Ti do una chicca. Pare che il nostro Elio, pur essendo un comunista sfegatato, in punto di morte volle sgravarsi la coscienza. Chiamo il prete al suo capezzale e confessò la verità: rifiutò il romanzo perché Lucio Piccolo e Tomasi di Lampedusa gli stavano sulle balle, in quanto nobilotti. E lui detestava l'aristocrazia. Il prete legato da vincolo confessionale non ha potuto rendere ufficiale la notizia, io l'ho saputo in privato dalla nipote di una monaca che se la faceva con lo stesso prete @Didò. dopo queste dichiarazioni sono fermamente convinto che dio sia un tuo troncamento (questa battuta di Carlo passerà alla storia)
@Carlo. Ti do una chicca. Pare che il nostro Elio, pur essendo un comunista sfegatato, in punto di morte volle sgravarsi la coscienza. Chiamo il prete al suo capezzale e confessò la verità: rifiutò il romanzo perché Lucio Piccolo e Tomasi di Lampedusa gli stavano sulle balle, in quanto nobilotti. E lui detestava l’aristocrazia. Il prete legato da vincolo confessionale non ha potuto rendere ufficiale la notizia, io l’ho saputo in privato dalla nipote di una monaca che se la faceva con lo stesso prete

]]>
Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35877 Maria Lucia Riccioli Thu, 07 Aug 2008 13:34:59 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35877 Didò: grazie per il tuo affetto spiritoso... ricambiato! :-) Didò: grazie per il tuo affetto spiritoso… ricambiato!
:-)

]]>
Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35876 Maria Lucia Riccioli Thu, 07 Aug 2008 13:33:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35876 Ciao Carlo... sinceramente non lo so. Ma nel mondo della verità - per chi ci crede - magari Vittorini, Sciascia, Tomasi di Lampedusa, Pirandello, Verga e gli altri tirolesi banchettano a granite di mandorla e pistacchi e se ne ridono di beghe editoriali... A Lorenzo: grazie. A Giuseppe: neanche a me Coelho fa impazzire ma se vende tanto magari ha colto l'attimo giusto, l'air du temps, i bisogni profondi di chi lo legge... Vittorini è stato un intellettuale coraggioso e coerente, i suoi meriti sono notevoli. Non sta a noi giudicare sulla grandezza dell'uomo Vittorini. A noi sono il compito di leggere, discernere, discettare come stiamo facendo. I poeti, gli intellettuali, sono stelle che lanciano nel cosmo dei secoli il loro messaggio che sta a noi recepire e ritrasmettere. La luce di alcuni si offusca, la luce di altri diventa più luminosa. Altre stelle seppure giganti muoiono e di altre non sapremo neanche che sono esistite. Ma magari ci nutriamo della loro polvere senza saperlo. Vittorini è una stella del firmamento letterario italiano, stella che uno può scegliere di seguire o meno... Mary Lucy siderea nuncia... Ciao Carlo… sinceramente non lo so. Ma nel mondo della verità – per chi ci crede – magari Vittorini, Sciascia, Tomasi di Lampedusa, Pirandello, Verga e gli altri tirolesi banchettano a granite di mandorla e pistacchi e se ne ridono di beghe editoriali…
A Lorenzo: grazie.
A Giuseppe: neanche a me Coelho fa impazzire ma se vende tanto magari ha colto l’attimo giusto, l’air du temps, i bisogni profondi di chi lo legge… Vittorini è stato un intellettuale coraggioso e coerente, i suoi meriti sono notevoli. Non sta a noi giudicare sulla grandezza dell’uomo Vittorini. A noi sono il compito di leggere, discernere, discettare come stiamo facendo. I poeti, gli intellettuali, sono stelle che lanciano nel cosmo dei secoli il loro messaggio che sta a noi recepire e ritrasmettere. La luce di alcuni si offusca, la luce di altri diventa più luminosa. Altre stelle seppure giganti muoiono e di altre non sapremo neanche che sono esistite. Ma magari ci nutriamo della loro polvere senza saperlo. Vittorini è una stella del firmamento letterario italiano, stella che uno può scegliere di seguire o meno…
Mary Lucy siderea nuncia…

]]>
Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35855 Carlo S. Thu, 07 Aug 2008 08:30:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35855 Nessuno ha risposto alla mia domanda: ma Vittorini non si è mai ricreduto sul suo giudizio sul Gattopardo? Se n'è andato da questo mondo ancora convinto della sua idea, o alla fine si accorse della cazzata fatta? A me solo questo lo renderebbe umanamente più simpatico. C'è nessuno che lo sa? Nessuno ha risposto alla mia domanda: ma Vittorini non si è mai ricreduto sul suo giudizio sul Gattopardo? Se n’è andato da questo mondo ancora convinto della sua idea, o alla fine si accorse della cazzata fatta? A me solo questo lo renderebbe umanamente più simpatico. C’è nessuno che lo sa?

]]>
Di: francesco di domenico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35852 francesco di domenico Thu, 07 Aug 2008 07:54:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35852 @Simona e a tutti, vi leggo con sapido piacere, come sempre e, non avendo letto che stralci delle sue opere sull'Unità, quando ragazzino camminavo con il giornale piegato sulla terza pagina per fare colpo sulle giovani comuniste, posso solo confermare, a pelle, l'opinione di Gregori sulle palle. ... Vedo assonanze didattiche tra l'ingegner Vittorini e il geometra Zappulla: dopo il mitico "Viaggio all'inferno" (peraltro delizioso, grande Salvo), il "nostro" potrebbe scrivere "Un percorso sulle betoniere con Vittorini"? ... Lo so, dice il saggio cinese (che palle pure 'sti cinesi):"Quando non si ha niente da dire è meglio stare zitti", ma come faccio a dichiararvi il mio amore? @Simona e a tutti,
vi leggo con sapido piacere, come sempre e, non avendo letto che stralci delle sue opere sull’Unità, quando ragazzino camminavo con il giornale piegato sulla terza pagina per fare colpo sulle giovani comuniste, posso solo confermare, a pelle, l’opinione di Gregori sulle palle.

Vedo assonanze didattiche tra l’ingegner Vittorini e il geometra Zappulla: dopo il mitico “Viaggio all’inferno” (peraltro delizioso, grande Salvo), il “nostro” potrebbe scrivere “Un percorso sulle betoniere con Vittorini”?

Lo so, dice il saggio cinese (che palle pure ’sti cinesi):”Quando non si ha niente da dire è meglio stare zitti”, ma come faccio a dichiararvi il mio amore?

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35833 Massimo Maugeri Wed, 06 Aug 2008 23:17:45 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35833 Be'... qui il dibattito continua, se volete. (Saluto e ringrazio Lorenzo per il precedente commento). Be’… qui il dibattito continua, se volete.
(Saluto e ringrazio Lorenzo per il precedente commento).

]]>
Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35816 lorenzerrimo Wed, 06 Aug 2008 18:38:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35816 Elio Vittorini Pur non conoscendolo la sua immagine mi fa pensare all’emigrante italiano negli USA. Il suo volto tipico di siciliano, marcato dai baffi e capelli neri, e contraddistinto da uno sguardo estraneo alla ben conosciuta nobiltà del tempo, e quindi di persona semplice e lavorativa, risveglia in me un grande senso di ammirazione e rispetto. Dai commenti letti, ne desumo che non era una grandezza alla quale guardare con timore e rispetto di riverenza. Era allora un essere comune, e quindi a me simpatico, con una volontà ferrea di impadronirsi della sua vita per scoprirla e migliorarla, per sé e anche per gli altri con i quali egli aveva da fare. Non lo fece ad ogni costo, fatto che avrebbe comportato la conclusione di compromessi anche disonorevoli; lo fece quindi per convinzione propria per la quale visse e sopportò discriminazioni da parte dei suoi contraenti di ogni gruppo che sempre s’incontra sul proprio percorso quando si vuole rimanere integri ed onesti. Ringrazio Maria Lucia Riccioli, Simona Lo Iacono e Salvo Zappulla, per le loro belle e profonde recensioni che lo mettono nel giusto rilievo di un uomo che ha recato onore alla sua terra e città nativa. Sono proprio questi uomini che, da un’origine modesta di mezzi, riescono con la propria volontà forte e tenacia a modificare il proprio destino ed influenzare quello di molte altre persone del suo tempo e anche dopo. Penso che l’Italia avrebbe proprio bisogno di questo personaggio, per uscire dallo stato di letargia d'identificazione nella quale permane da decenni. Fa bene onorarlo, fa bene capire che per essere riconosciuti non sono necessari titoli di merito, che poi nel corso degli anni perdono il loro valore quando i loro possessori non sono più quelli che li avevano acquisiti. Un qualunque titolo di merito vale solo per il momento della sua giustificazione e va quindi meritato sempre di nuovo. Saluti. Lorenzo Elio Vittorini
Pur non conoscendolo la sua immagine mi fa pensare all’emigrante italiano negli USA.
Il suo volto tipico di siciliano, marcato dai baffi e capelli neri, e contraddistinto da uno sguardo estraneo alla ben conosciuta nobiltà del tempo, e quindi di persona semplice e lavorativa, risveglia in me un grande senso di ammirazione e rispetto.
Dai commenti letti, ne desumo che non era una grandezza alla quale guardare con timore e rispetto di riverenza. Era allora un essere comune, e quindi a me simpatico, con una volontà ferrea di impadronirsi della sua vita per scoprirla e migliorarla, per sé e anche per gli altri con i quali egli aveva da fare.
Non lo fece ad ogni costo, fatto che avrebbe comportato la conclusione di compromessi anche disonorevoli; lo fece quindi per convinzione propria per la quale visse e sopportò discriminazioni da parte dei suoi contraenti di ogni gruppo che sempre s’incontra sul proprio percorso quando si vuole rimanere integri ed onesti.
Ringrazio Maria Lucia Riccioli, Simona Lo Iacono e Salvo Zappulla, per le loro belle e profonde recensioni che lo mettono nel giusto rilievo di un uomo che ha recato onore alla sua terra e città nativa.
Sono proprio questi uomini che, da un’origine modesta di mezzi, riescono con la propria volontà forte e tenacia a modificare il proprio destino ed influenzare quello di molte altre persone del suo tempo e anche dopo.
Penso che l’Italia avrebbe proprio bisogno di questo personaggio, per uscire dallo stato di letargia d’identificazione nella quale permane da decenni.
Fa bene onorarlo, fa bene capire che per essere riconosciuti non sono necessari titoli di merito, che poi nel corso degli anni perdono il loro valore quando i loro possessori non sono più quelli che li avevano acquisiti.
Un qualunque titolo di merito vale solo per il momento della sua giustificazione e va quindi meritato sempre di nuovo.
Saluti.
Lorenzo

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35812 Massimo Maugeri Wed, 06 Aug 2008 17:48:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35812 Un ringraziamento speciale a Lucia Arsì e a Tea Ranno per i loro contributi. Grazie mille. Un ringraziamento speciale a Lucia Arsì e a Tea Ranno per i loro contributi.
Grazie mille.

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35811 Massimo Maugeri Wed, 06 Aug 2008 17:42:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35811 @ Giuseppe Non ti piace Vittorini e hai tutto il diritto di manifestare la tua opinione (come hai fatto... forse in maniera un po' forte). Maria Lucia e Salvo hanno ribadito la loro posizione. Io direi che va bene così. Nel senso, che anche se non siamo d'accordo possiamo benissimo rispettare le nostre opinioni, anche se discordanti. --- Per quanto riguarda le traduzioni concordo con te sull'eccelso lavoro svolto da Pavese su "Mody Dick". E Fernanda Pivano ci ha regalato Hemingway (ottima Nanda). A mio avviso, Vittorini, fu grande - più che per le traduzioni - per esser stato il primo a introdurre gli autori americani in piena seconda guerra mondiale (e scontrandosi con il regime fascista, che lo osteggiò moltissimo). Abbiamo già detto che Pavese collaborò con Vittorini per quanto concerne l'antologia "Americana". Nei commenti sopra puoi leggere lo scambio tra i due (dal quale emerge la grande stima che Pavese nutriva per Vittorini). Tu, comunque, Giuseppe manterrai immutata la tua opinione. E gli altri la loro. Io dico: va bene così. @ Giuseppe
Non ti piace Vittorini e hai tutto il diritto di manifestare la tua opinione (come hai fatto… forse in maniera un po’ forte). Maria Lucia e Salvo hanno ribadito la loro posizione.
Io direi che va bene così.
Nel senso, che anche se non siamo d’accordo possiamo benissimo rispettare le nostre opinioni, anche se discordanti.

Per quanto riguarda le traduzioni concordo con te sull’eccelso lavoro svolto da Pavese su “Mody Dick”. E Fernanda Pivano ci ha regalato Hemingway (ottima Nanda).
A mio avviso, Vittorini, fu grande – più che per le traduzioni – per esser stato il primo a introdurre gli autori americani in piena seconda guerra mondiale (e scontrandosi con il regime fascista, che lo osteggiò moltissimo).
Abbiamo già detto che Pavese collaborò con Vittorini per quanto concerne l’antologia “Americana”. Nei commenti sopra puoi leggere lo scambio tra i due (dal quale emerge la grande stima che Pavese nutriva per Vittorini).
Tu, comunque, Giuseppe manterrai immutata la tua opinione. E gli altri la loro.
Io dico: va bene così.

]]>
Di: Giuseppe Iannozzi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35809 Giuseppe Iannozzi Wed, 06 Aug 2008 17:36:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35809 @ Salvo zappulla Anche a me Coelho fa proprio cagare, ma di brutto. Non m'interessa quanti milioni di copie vende: la quantità non è la qualità. La qualità resiste nel tempo e al tempo; la quantità no. La letteratura è piena di scrittori che in vita hanno venduto tantissimo, ma poi dimenticati una volta morti perché privi di qualità. Coelho farà la stessa fine. Posso sbagliarmi, non dico di no, ma è un autore di quelli che vanno di moda e le mode passano: la Storia non ha spazio per le mode passeggere e frivole. Coelho è frivolo, in maniera imbarazzante. Mia opinione personale. Come dicevo a Maria Lucia l'aver rifiutato "Il Gattopardo" è stato un errore pesante, molto pesante: di cecità, di pregiudizio. Credo poi che Vittorini sia molto sopravvalutato. Leonardo Sciascia fu un altro grande: lui mi lascia senza fiato sempre. Per assurdo autori a lui contemporanei, che hanno anche lavorato a contatto con il Vittorini, sono molto ma molto più grandi in ogni senso, umano letterario e politico. Di nuovo, buona serata a Tutte/i @ Salvo zappulla

Anche a me Coelho fa proprio cagare, ma di brutto. Non m’interessa quanti milioni di copie vende: la quantità non è la qualità. La qualità resiste nel tempo e al tempo; la quantità no. La letteratura è piena di scrittori che in vita hanno venduto tantissimo, ma poi dimenticati una volta morti perché privi di qualità. Coelho farà la stessa fine. Posso sbagliarmi, non dico di no, ma è un autore di quelli che vanno di moda e le mode passano: la Storia non ha spazio per le mode passeggere e frivole. Coelho è frivolo, in maniera imbarazzante. Mia opinione personale.

Come dicevo a Maria Lucia l’aver rifiutato “Il Gattopardo” è stato un errore pesante, molto pesante: di cecità, di pregiudizio. Credo poi che Vittorini sia molto sopravvalutato. Leonardo Sciascia fu un altro grande: lui mi lascia senza fiato sempre. Per assurdo autori a lui contemporanei, che hanno anche lavorato a contatto con il Vittorini, sono molto ma molto più grandi in ogni senso, umano letterario e politico.

Di nuovo, buona serata a Tutte/i

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35807 Massimo Maugeri Wed, 06 Aug 2008 17:32:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35807 Ringrazio tutti per i nuovi, bellissimi commenti. Ringrazio tutti per i nuovi, bellissimi commenti.

]]>
Di: Giuseppe Iannozzi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35806 Giuseppe Iannozzi Wed, 06 Aug 2008 17:27:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35806 Cara Maria Lucia, penso solo che Vittorini tradusse e lo fece bene, ma non in maniera eccelsa, per cui le sue traduzioni rimangono poco al di sopra della media. Le traduzioni di Pavese, ad esempio, rimangono più che mai attuali e perfette. Che dire della bellissima traduzione di Moby Dick ad opera di Pavese? Ci ha restituito un Hermann Melville unico: quella sua traduzione è Opera dentro l'Opera di Melville. Tradurre bene è un'Arte, con la A maiuscola e per tradurre ci vuole non solo grandissima capacità tecnica, ma soprattutto una innata sensibilità che nessuno può insegnare. Con "Il Gattopardo" ha toppato alla grande. Un errore per me imperdonabile, dettato forse dalla cecità, dal pregiudizio soprattutto: non essersi voluto rendere conto della grandezza di G. Tomasi di Lampedusa è stato per Vittorini la sua condanna. Possiamo dire così? "Il Gattopardo" oggi è anche in America un must. E' un must della Letteratura mondiale, a cui tanti si sono ispirati, per il cinema, per il teatro, per la televisione, per la musica, ecc. ecc. Un must che è sempre fonte di rinnovata ispirazione. Forse colpa mia, ma in Vittorini non trovo niente di attuale, né per stile né per contenuti. Mi è piatto. Non mi emoziona. Invece Leonardo Sciascia, a ogni lettura, mi lascia senza fiato, per la sua grande attualità e modernità: lui sì che aveva classe da vendere, classe innata. Ed era quasi contemporaneo di Vittorini, pochi anni li separavano. Sciascia era del 21, Vittorini dell'8. Credo che Vittorini sia molto sopravvalutato. Comunque... :-) Buona serata a Tutte/i Cara Maria Lucia, penso solo che Vittorini tradusse e lo fece bene, ma non in maniera eccelsa, per cui le sue traduzioni rimangono poco al di sopra della media. Le traduzioni di Pavese, ad esempio, rimangono più che mai attuali e perfette. Che dire della bellissima traduzione di Moby Dick ad opera di Pavese? Ci ha restituito un Hermann Melville unico: quella sua traduzione è Opera dentro l’Opera di Melville. Tradurre bene è un’Arte, con la A maiuscola e per tradurre ci vuole non solo grandissima capacità tecnica, ma soprattutto una innata sensibilità che nessuno può insegnare.

Con “Il Gattopardo” ha toppato alla grande. Un errore per me imperdonabile, dettato forse dalla cecità, dal pregiudizio soprattutto: non essersi voluto rendere conto della grandezza di G. Tomasi di Lampedusa è stato per Vittorini la sua condanna. Possiamo dire così?
“Il Gattopardo” oggi è anche in America un must. E’ un must della Letteratura mondiale, a cui tanti si sono ispirati, per il cinema, per il teatro, per la televisione, per la musica, ecc. ecc. Un must che è sempre fonte di rinnovata ispirazione.

Forse colpa mia, ma in Vittorini non trovo niente di attuale, né per stile né per contenuti. Mi è piatto. Non mi emoziona. Invece Leonardo Sciascia, a ogni lettura, mi lascia senza fiato, per la sua grande attualità e modernità: lui sì che aveva classe da vendere, classe innata. Ed era quasi contemporaneo di Vittorini, pochi anni li separavano. Sciascia era del 21, Vittorini dell’8. Credo che Vittorini sia molto sopravvalutato.
Comunque… :-)

Buona serata a Tutte/i

]]>
Di: Salvo zappulla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35805 Salvo zappulla Wed, 06 Aug 2008 17:23:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35805 @Iannozzi. L'altro giorno parlando con una mia amica scrittrice, una tra le più brave che abbiamo in Sicilia - pubblica per Mondadori- mi ha detto: "A me Paulo Coelho fa cagare. (testualmente) Non sarà la sua espressione il massimo della femminilità ma rende benissimo l'idea. Per inciso, Coelho non piace neanche a me, lo trovo troppo mieloso. Sono libero di esprimere la mia opinione, così anche la mia amica. Resta il fatto che Coelho vende milioni di copie in tutto il mondo e io no. E neanche la mia amica. Le opinioni rimangono opinioni e i fatti sono fatti. Lei è liberissimo di pensarla come crede su Vittorini. Affermare che non appartenga nemmeno al genere minore, a mio parere è esagerato. E poi perchè definirlo un piccolo uomo? Solo per il fatto di aver rifiutato "Il gattopardo?". Non è il primo caso nella storia della letteratura e il manoscritto era stato giudicato negativamente in precedenza da ben tre Lettori della Mondadori. Lei dice ancora: "Chiunque al suo posto, alla direzione dei gettoni, avrebbe fatto lo stesso lavoro". Io non credo che la Einaudi avrebbe affidato la direzione dei gettoni a chiunque. I fatti: nel 1929 comincia la collaborazione con Solaria; nel 1938 la Bompiani lo assume come consulente; nel 1945 fonda il Politecnico. Nel 1959 dirige con Calvino Il Menabò. A parte i romanzi pubblicati e il suo impegno civile, le fughe in montagna ecc. Non mi pare fosse un uomo di così piccola statura. @Iannozzi. L’altro giorno parlando con una mia amica scrittrice, una tra le più brave che abbiamo in Sicilia – pubblica per Mondadori- mi ha detto: “A me Paulo Coelho fa cagare. (testualmente) Non sarà la sua espressione il massimo della femminilità ma rende benissimo l’idea. Per inciso, Coelho non piace neanche a me, lo trovo troppo mieloso. Sono libero di esprimere la mia opinione, così anche la mia amica. Resta il fatto che Coelho vende milioni di copie in tutto il mondo e io no. E neanche la mia amica. Le opinioni rimangono opinioni e i fatti sono fatti. Lei è liberissimo di pensarla come crede su Vittorini. Affermare che non appartenga nemmeno al genere minore, a mio parere è esagerato. E poi perchè definirlo un piccolo uomo? Solo per il fatto di aver rifiutato “Il gattopardo?”. Non è il primo caso nella storia della letteratura e il manoscritto era stato giudicato negativamente in precedenza da ben tre Lettori della Mondadori. Lei dice ancora: “Chiunque al suo posto, alla direzione dei gettoni, avrebbe fatto lo stesso lavoro”. Io non credo che la Einaudi avrebbe affidato la direzione dei gettoni a chiunque. I fatti: nel 1929 comincia la collaborazione con Solaria; nel 1938 la Bompiani lo assume come consulente; nel 1945 fonda il Politecnico. Nel 1959 dirige con Calvino Il Menabò. A parte i romanzi pubblicati e il suo impegno civile, le fughe in montagna ecc. Non mi pare fosse un uomo di così piccola statura.

]]>
Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35801 Maria Lucia Riccioli Wed, 06 Aug 2008 15:56:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35801 Le armi dei traduttori, dei filologi, degli editor, degli agenti editoriali, degli editori oggi sono sicuramente più "scafate" rispetto ai tempi di Vittorini. Il suo ruolo fu importante, per l'epoca. Era come un portatore d'acqua nel deserto. Come l'acquaiolo nei vicoli di una città del Seicento. Oggi rideremmo di un acquaiolo, forti di blister, containers e desalinizzatori. Le sue traduzioni saranno datate - niente risente del tempo quanto una traduzione. I classici sono eterni ma hanno bisogno di traghettatori, di mezzi di trasporto che diventano obsoleti immediatamente - , gli strumenti critici non perfezionati, ma alla base c'è una passione forte per la letteratura, per la funzione civile, direi morale del libro. Vorrei che rileggessi qualcosa di Elio. Non perché voglia convincerti, me ne guarderei bene. Le idee personali sono sacre. Ma Vittorini credo abbia ancora qualcosa di vitale da dirci. Anche se su "Il Gattopardo" ha toppato! Le armi dei traduttori, dei filologi, degli editor, degli agenti editoriali, degli editori oggi sono sicuramente più “scafate” rispetto ai tempi di Vittorini. Il suo ruolo fu importante, per l’epoca. Era come un portatore d’acqua nel deserto. Come l’acquaiolo nei vicoli di una città del Seicento. Oggi rideremmo di un acquaiolo, forti di blister, containers e desalinizzatori.
Le sue traduzioni saranno datate – niente risente del tempo quanto una traduzione. I classici sono eterni ma hanno bisogno di traghettatori, di mezzi di trasporto che diventano obsoleti immediatamente – , gli strumenti critici non perfezionati, ma alla base c’è una passione forte per la letteratura, per la funzione civile, direi morale del libro. Vorrei che rileggessi qualcosa di Elio. Non perché voglia convincerti, me ne guarderei bene. Le idee personali sono sacre. Ma Vittorini credo abbia ancora qualcosa di vitale da dirci. Anche se su “Il Gattopardo” ha toppato!

]]>
Di: Giuseppe Iannozzi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35800 Giuseppe Iannozzi Wed, 06 Aug 2008 15:38:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35800 @ MARIA LUCIA RICCIOLI No, affatto. Chi si firma Lina ha solo scimmiottato il mio commento senza uno straccio di argomento, la qual cosa mi ha fatto un po' sorridere, perché solitamente sono io ad adottare 'sta tecnica nei confronti dei miei detrattori. Ma questo è già un altro discorso che non merita di essere approfondito. @ MASSIMO Caro Massimo, tanti altri hanno introdotto e tradotto autori americani e con risultati, a mio avviso, superiori rispetto a Vittorini. Penso ad esempio a Cesare Pavese, più tardi all'americanista Fernanda Pivano cui noi tutti in un modo o nell'altro dobbiamo esserle riconoscenti, perché grazie alle sue traduzioni, grazie al suo impegno, grazie alla sua cultura scevra di pregiudizi, grazie a tante qualità di intellettuale e di persona, ecc. ecc., oggi possiamo godere di decine e decine di scrittori, i quali forse, senza di lei, in Italia non sarebbero mai sbarcati. Vittorini ha tradotto perché costretto, non per altro: difatti le sue traduzioni sono tutt'altro che storiche, sono buone, ma niente di più. E come ti dicevo poc'anzi ci sono stati altri, assai più in gamba di Vittorini sia come traduttori sia come letterati e uomini, che hanno introdotto e tradotto scrittori americani, in alcuni casi portandoci traduzioni che sono dei Capolavori di per sé. Per me Elio Vittorini rimane un piccolo uomo e un ancora più piccolo scrittore, uno che non considero meritevole neanche d'essere annoverato tra gli scrittori minori. E' stato solo una delle tantissime ruote del mercato editoriale, una ruota che è venuta in contatto con Malaparte e Quasimodo, ad esempio. Ma una puleggia rimane una puleggia per sua natura e non diventa il "meccanismo", mai e in nessun caso. Se Vittorini ha scoperto (si fa per dire!) Beppe Fenoglio, Carlo Cassola, Italo Calvino, Lalla Romano, Mario Rigoni Stern, Ottiero Ottieri, è solo perché fu una ruota fra tante altre ruote. Se al suo posto, alla direzione dei <i>Gettoni Einaudi</i> si fosse trovato un altro, sicuro è per me che avrebbe scoperto comunque questi autori, che, per inciso, sono assai ma assai più grandi, sotto qualsiasi profilo, di Elio Vittorini. A chi mi chiede chi fu Elio Vittorini, io rispondo che è stato colui che nella sua ignoranza ha saputo ricusare senza pensarci su "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, romanzo che è poi diventato, giustamente, famoso, anche in America. Lo scorno profondo di non aver saputo riconoscere la grandezza di Giuseppe Tomasi di Lampedusa è l'unico epitaffio che ho per uno come Vittorini. E scusa se è poco. ;-) Ciao @ MARIA LUCIA RICCIOLI

No, affatto. Chi si firma Lina ha solo scimmiottato il mio commento senza uno straccio di argomento, la qual cosa mi ha fatto un po’ sorridere, perché solitamente sono io ad adottare ’sta tecnica nei confronti dei miei detrattori. Ma questo è già un altro discorso che non merita di essere approfondito.

@ MASSIMO

Caro Massimo,

tanti altri hanno introdotto e tradotto autori americani e con risultati, a mio avviso, superiori rispetto a Vittorini. Penso ad esempio a Cesare Pavese, più tardi all’americanista Fernanda Pivano cui noi tutti in un modo o nell’altro dobbiamo esserle riconoscenti, perché grazie alle sue traduzioni, grazie al suo impegno, grazie alla sua cultura scevra di pregiudizi, grazie a tante qualità di intellettuale e di persona, ecc. ecc., oggi possiamo godere di decine e decine di scrittori, i quali forse, senza di lei, in Italia non sarebbero mai sbarcati. Vittorini ha tradotto perché costretto, non per altro: difatti le sue traduzioni sono tutt’altro che storiche, sono buone, ma niente di più. E come ti dicevo poc’anzi ci sono stati altri, assai più in gamba di Vittorini sia come traduttori sia come letterati e uomini, che hanno introdotto e tradotto scrittori americani, in alcuni casi portandoci traduzioni che sono dei Capolavori di per sé.

Per me Elio Vittorini rimane un piccolo uomo e un ancora più piccolo scrittore, uno che non considero meritevole neanche d’essere annoverato tra gli scrittori minori.

E’ stato solo una delle tantissime ruote del mercato editoriale, una ruota che è venuta in contatto con Malaparte e Quasimodo, ad esempio. Ma una puleggia rimane una puleggia per sua natura e non diventa il “meccanismo”, mai e in nessun caso. Se Vittorini ha scoperto (si fa per dire!) Beppe Fenoglio, Carlo Cassola, Italo Calvino, Lalla Romano, Mario Rigoni Stern, Ottiero Ottieri, è solo perché fu una ruota fra tante altre ruote. Se al suo posto, alla direzione dei Gettoni Einaudi si fosse trovato un altro, sicuro è per me che avrebbe scoperto comunque questi autori, che, per inciso, sono assai ma assai più grandi, sotto qualsiasi profilo, di Elio Vittorini.

A chi mi chiede chi fu Elio Vittorini, io rispondo che è stato colui che nella sua ignoranza ha saputo ricusare senza pensarci su “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, romanzo che è poi diventato, giustamente, famoso, anche in America. Lo scorno profondo di non aver saputo riconoscere la grandezza di Giuseppe Tomasi di Lampedusa è l’unico epitaffio che ho per uno come Vittorini.

E scusa se è poco. ;-)

Ciao

]]>
Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35796 Maria Lucia Riccioli Wed, 06 Aug 2008 15:25:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35796 Brava Annalisa! :-) Brava Annalisa!
:-)

]]>
Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35795 Maria Lucia Riccioli Wed, 06 Aug 2008 15:21:19 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35795 Bravi... questi scambi di "curtigghi" siracusani sono deliziosi! CURTIGGHI in tirolese vuol dire pettegolezzi, storie da cortile... Bello lo scambio Vittorini- Pavese... Bravi… questi scambi di “curtigghi” siracusani sono deliziosi!
CURTIGGHI in tirolese vuol dire pettegolezzi, storie da cortile…
Bello lo scambio Vittorini- Pavese…

]]>
Di: Tea Ranno http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35790 Tea Ranno Wed, 06 Aug 2008 11:58:23 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35790 E' vero, Simona, abbiamo bisogno di eroi, di figli, fratelli, padri, compaesani - figlie, sorelle, madri, compaesane - che riescono ad andare un poco più in là di noi e a realizzare (anche per noi) l'Impresa alla quale aspiriamo. E questo ci fa contenti. E’ vero, Simona, abbiamo bisogno di eroi, di figli, fratelli, padri, compaesani – figlie, sorelle, madri, compaesane – che riescono ad andare un poco più in là di noi e a realizzare (anche per noi) l’Impresa alla quale aspiriamo. E questo ci fa contenti.

]]>
Di: simona lo iacono http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35787 simona lo iacono Wed, 06 Aug 2008 11:42:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35787 @Salvo, secondo me tu alla bottega della giudecca saresti acclamato!Bravissimo! @Salvo, secondo me tu alla bottega della giudecca saresti acclamato!Bravissimo!

]]>
Di: simona lo iacono http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35786 simona lo iacono Wed, 06 Aug 2008 11:40:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35786 @Lucia Arsì: mia cara, che bello quell'interpretandum...la storia che rivendica una parola sul mondo. E che bella frammentazione di esperienze e pagine che proponi! E sai cosa penso? Che è la stessa storia a fare gli interpreti. A suggerire gli sguardi. A creare - soprattutto - gli ultimi sguardi, quelli sulla precarietà. Sul cuore dell'uomo. Sulla sua fragilità offesa. La storia di Vittorini - e persino la costrizione a seguire studi non aderenti al suo essere, a scrutare gli amici del ginnasio con malinconia e senso di perdita - ne fanno già un offeso. Perchè la prima violenza sull'uomo è quella di chi non lo riconosce. Ma è questo stesso non essere riconosciuti a consentire di trapassare l'altro con pietà. Con condivisone per lo stesso destino. Con commozione per la medesima condizione di esule. E credo che a questa mancanza di riconoscimento si debba anche qualche pagina sofferta di Vittorini sul padre pure amatissimo e pure fondamentale per la nascita della sua vocazione letteraria. Amore e dovere. Costrizione e libertà (perchè l'arte è libertà). Una visione modernissima della scissione e del non poter essere. O del dover essere solo scrivendo. @Tea, mia carissima, sapessi quanti spunti "mitologici" gironzolano qui sulla figura di Vittorini! Ne potrei raccontare tanti (da prendere con le dovute distanze), per il solo gusto di trasmettere la consapevolezza che abbiamo bisogno di miti. Abbiamo bisogno di eroi. E che inventarseli un po' ogni giorno (o estrapolararli da uno scampolo di realtà), dar loro molte bocche, molti cuori, molte mani (tante quante sono quelle dei narratori) serve forse a elaborare un luogo immaginario in cui tutti vorremmo vivere. E in cui afferrare un alito di fantasia tra le pieghe del vero offre sollievo. @Lucia Arsì: mia cara, che bello quell’interpretandum…la storia che rivendica una parola sul mondo. E che bella frammentazione di esperienze e pagine che proponi!
E sai cosa penso? Che è la stessa storia a fare gli interpreti. A suggerire gli sguardi. A creare – soprattutto – gli ultimi sguardi, quelli sulla precarietà. Sul cuore dell’uomo. Sulla sua fragilità offesa.
La storia di Vittorini – e persino la costrizione a seguire studi non aderenti al suo essere, a scrutare gli amici del ginnasio con malinconia e senso di perdita – ne fanno già un offeso.
Perchè la prima violenza sull’uomo è quella di chi non lo riconosce.
Ma è questo stesso non essere riconosciuti a consentire di trapassare l’altro con pietà. Con condivisone per lo stesso destino. Con commozione per la medesima condizione di esule.
E credo che a questa mancanza di riconoscimento si debba anche qualche pagina sofferta di Vittorini sul padre pure amatissimo e pure fondamentale per la nascita della sua vocazione letteraria.
Amore e dovere. Costrizione e libertà (perchè l’arte è libertà). Una visione modernissima della scissione e del non poter essere.
O del dover essere solo scrivendo.
@Tea, mia carissima, sapessi quanti spunti “mitologici” gironzolano qui sulla figura di Vittorini! Ne potrei raccontare tanti (da prendere con le dovute distanze), per il solo gusto di trasmettere la consapevolezza che abbiamo bisogno di miti. Abbiamo bisogno di eroi.
E che inventarseli un po’ ogni giorno (o estrapolararli da uno scampolo di realtà), dar loro molte bocche, molti cuori, molte mani (tante quante sono quelle dei narratori) serve forse a elaborare un luogo immaginario in cui tutti vorremmo vivere. E in cui afferrare un alito di fantasia tra le pieghe del vero offre sollievo.

]]>
Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35785 miriam ravasio Wed, 06 Aug 2008 11:19:04 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35785 @ Salvo, ciao. :-) @ Salvo,
ciao.
:-)

]]>
Di: Salvo zappulla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35783 Salvo zappulla Wed, 06 Aug 2008 11:10:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35783 Lo posso raccontare un aneddoto? Simona mi autorizzi? Sì, mi autorizzi. Pare che Vittorini da giovane andasse spesso a pranzare in una bettola nel cuore di Ortigia, "No, 'mbrignuni" (dal lercio), era una bettola di infinitissimo ordine ma le sue scarse finanze non gli consentivano di meglio. Pare anche che cercasse sempre di rimediare il pranzo senza dissanguare le sue già disastrate tasche e faceva sfoggio di tutta la sua eloquenza per convincere l'oste: "Maestro, cosa mi viene con un centesimo?". "Un uovo scaduto". "E con mezzo?" "La gallina che ha fatto l'uovo". "Come? La gallina? Tutta intera?". "No, solo il..." (Dio che vergogna, non riesco a proseguire...Però è vera, me l'ha raccontata un lontano cugino del sig. Di Noto) Lo posso raccontare un aneddoto? Simona mi autorizzi? Sì, mi autorizzi. Pare che Vittorini da giovane andasse spesso a pranzare in una bettola nel cuore di Ortigia, “No, ‘mbrignuni” (dal lercio), era una bettola di infinitissimo ordine ma le sue scarse finanze non gli consentivano di meglio. Pare anche che cercasse sempre di rimediare il pranzo senza dissanguare le sue già disastrate tasche e faceva sfoggio di tutta la sua eloquenza per convincere l’oste: “Maestro, cosa mi viene con un centesimo?”.
“Un uovo scaduto”.
“E con mezzo?”
“La gallina che ha fatto l’uovo”.
“Come? La gallina? Tutta intera?”.
“No, solo il…”
(Dio che vergogna, non riesco a proseguire…Però è vera, me l’ha raccontata un lontano cugino del sig. Di Noto)

]]>
Di: Lucia Arsì http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35782 Lucia Arsì Wed, 06 Aug 2008 11:08:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35782 Mi piace precisare e la fonte é fededegna:un libretto regalatomi dalla sorella Iole Vittorini( un pomeriggio culturale a casa mia il 18-11-1992)dal titolo" Mio fratello Elio".Ed. G&G Stampa 1989. pag.13...si trovava a S. Agata di Militello( la madre Lucia Sgandurra)quando rimase incinta di Elio, che nacque a Siracusa per volontà di mio padre.Quattro mesi prima dell'evento ella si trasferì nella sua casa paterna perché vi fosse assistita. Ritornò al suo mare siracusano....n.b.Casa Sgandurra era al n. 154 oggi 140 di Via Vittorio Veneto(Mastrarua) pag.27...con mio padre Elio aveva un rapporto conflittuale. Erano pari per intelligenza, ma la differenza di età costituiva una barriera di autoritarismo... pag.37...gli(al padre)contestava ormai apertamente di obbligarlo a frequentare una scuola tanto odiata." Devo,forse, fare il salumiere?. La disprezzava(Istituto Tecnico per ragionieri) perché non studiava abbastanza l'italiano.Spesso andava a trovare i suoi amici(al Liceo Ginnasio) per scrivere loro i temi di cui avevano bisogno e che ritiravano dalla finestra dei bagni con un cordoncino.... pag.38..si faceva un gran parlare attorno alla repulsione di Elio per la Ragioneria e alla testardaggine di mio padre che voleva fare del figlio un impiegato statale. Nel 1923, in seguito alla Riforma Gentile, gli studenti siracusani occuparono il LiceoGinnasio, coinvolgendo anche i colleghi di altri istituti.Elio partecipò all'occupazione e s'infiltrò all'interno del liceo. Fu individuato e accusato....convocato per accusare i conplici, ma Elio non fece i nomi....Elio perse l'anno. pag.39...Elio studiò tutta l'estate per recuperare l'anno sc., sostenne l'esame ad ottobre e fu ammesso alla terza classe(Ragioneria) ma senza frequenza. pag.40 ..si decise di mandarlo a Benevento, in casa della zia Maria...Benevento fu fatale per i suoi studi di Ragioneria,perché decise di abbandonare. Per concludere : 1)Elio nacque a Siracusa e frequentò a Siracusa i primi due anni della Ragioneria. 2)non importa l'interprete(io,tu, chiunque altro)ma l'interpretandum,ossia la storia che"rivendica una parola sul mondo" e la Parola del Nostro rispecchia l'Uomo "offeso" sin dal primo apparire nel mondo( che sia siciliano o no).Il Suo viaggio a ritroso( Siracusa, luogo-non luogo), fomentato dal bagliore del focolare acceso, esprime l'energia dello scrittore che usa le sue armi per denunciare quanto il suo sguardo profondo osserva.(In interiore veritas).Basta per farne un grande Scrittore. Lucia Arsì Mi piace precisare e la fonte é fededegna:un libretto regalatomi dalla sorella Iole Vittorini( un pomeriggio culturale a casa mia il 18-11-1992)dal titolo” Mio fratello Elio”.Ed. G&G Stampa 1989.
pag.13…si trovava a S. Agata di Militello( la madre Lucia Sgandurra)quando rimase incinta di Elio, che nacque a Siracusa per volontà di mio padre.Quattro mesi prima dell’evento ella si trasferì nella sua casa paterna perché vi fosse assistita. Ritornò al suo mare siracusano….n.b.Casa Sgandurra era al n. 154 oggi 140 di Via Vittorio Veneto(Mastrarua)
pag.27…con mio padre Elio aveva un rapporto conflittuale. Erano pari per intelligenza, ma la differenza di età costituiva una barriera di autoritarismo…
pag.37…gli(al padre)contestava ormai apertamente di obbligarlo a frequentare una scuola tanto odiata.” Devo,forse, fare il salumiere?. La disprezzava(Istituto Tecnico per ragionieri) perché non studiava abbastanza l’italiano.Spesso andava a trovare i suoi amici(al Liceo Ginnasio) per scrivere loro i temi di cui avevano bisogno e che ritiravano dalla finestra dei bagni con un cordoncino….
pag.38..si faceva un gran parlare attorno alla repulsione di Elio per la Ragioneria e alla testardaggine di mio padre che voleva fare del figlio un impiegato statale. Nel 1923, in seguito alla Riforma Gentile, gli studenti siracusani occuparono il LiceoGinnasio, coinvolgendo anche i colleghi di altri istituti.Elio partecipò all’occupazione e s’infiltrò all’interno del liceo. Fu individuato e accusato….convocato per accusare i conplici, ma Elio non fece i nomi….Elio perse l’anno.
pag.39…Elio studiò tutta l’estate per recuperare l’anno sc., sostenne l’esame ad ottobre e fu ammesso alla terza classe(Ragioneria) ma senza frequenza.
pag.40 ..si decise di mandarlo a Benevento, in casa della zia Maria…Benevento fu fatale per i suoi studi di Ragioneria,perché decise di abbandonare.
Per concludere :
1)Elio nacque a Siracusa e frequentò a Siracusa i primi due anni della Ragioneria.
2)non importa l’interprete(io,tu, chiunque altro)ma l’interpretandum,ossia la storia che”rivendica una parola sul mondo” e la Parola del Nostro rispecchia l’Uomo “offeso” sin dal primo apparire nel mondo( che sia siciliano o no).Il Suo viaggio a ritroso( Siracusa, luogo-non luogo), fomentato dal bagliore del focolare acceso, esprime l’energia dello scrittore che usa le sue armi per denunciare quanto il suo sguardo profondo osserva.(In interiore veritas).Basta per farne un grande Scrittore. Lucia Arsì

]]>
Di: Tea Ranno http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35781 Tea Ranno Wed, 06 Aug 2008 10:59:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35781 E' bello leggere questi vostri commenti su Vittorini (Simona, le tue memorie ortigiane sono magnifiche), ne viene fuori un uomo molto amato, molto mitizzato anche, molto romantico nei suoi furori e nelle sue nostalgie. Mi è capitato di leggere altro di lui - non ultima la biografia scritta dal figlio Mitia - e la figura che ne viene fuori è molto diversa: una persona inquieta, che vuole disfarsi in fretta e con determinazione della sua sicilianità (apporta un cambiamento nell'originario cognome: da "Vittorino" a "Vittorini"; e cambia pure il nome della moglie Rosina - Quasimodo - in "Delfina"), un giovane che vuole emanciparsi da "quel mondo isolano soffocante e umiliante per chiunque rifiutasse di conformarsi" (Un padre e un figlio, Demetrio Vittorini, Baldini & Castoldi 2002). Un uomo che per mantenere sé e la famiglia s'intossica di piombo lavorando tutte le notti come correttore di bozze per la Nazione e intanto studia l'inglese sperando così di poter diventare un giorno traduttore; uno scrittore che - nella famosa polemica con Togliatti - dirà di sé: "Io sono esattamente il contrario di quello che in Italia si intende per "uomo di cultura": Io non ho studi universitari. Non ho nemmeno studi liceali. Potrei quasi dire che non ho affatto studi. Non so il greco. Non so il latino. Entrambi i miei nonni erano operai, e mio padre, ferroviere, ebbe i mezzi per farmi appena frequentare le scuole che un tempo si chiamavano tecniche. Quello che io so o credo di sapere l'ho imparato nel modo vizioso in cui si impara da solo. Le lingue straniere, per esempio, le so come un sordomuto: posso leggere o scrivere in esse, tradurle da esse, ma non posso parlarle né capire chi le parla". Un uomo, insomma, che cerca nella fuga lo strumento per appagare la fame che lo tormenta: quello di essere al centro di un mondo in cui gli ideali si possono attuare, in cui scrivere diventa confronto e partecipazione attiva a una realtà che costruisce giorno per giorno uno dei profili della Storia. E’ bello leggere questi vostri commenti su Vittorini (Simona, le tue memorie ortigiane sono magnifiche), ne viene fuori un uomo molto amato, molto mitizzato anche, molto romantico nei suoi furori e nelle sue nostalgie.
Mi è capitato di leggere altro di lui – non ultima la biografia scritta dal figlio Mitia – e la figura che ne viene fuori è molto diversa: una persona inquieta, che vuole disfarsi in fretta e con determinazione della sua sicilianità (apporta un cambiamento nell’originario cognome: da “Vittorino” a “Vittorini”; e cambia pure il nome della moglie Rosina – Quasimodo – in “Delfina”), un giovane che vuole emanciparsi da “quel mondo isolano soffocante e umiliante per chiunque rifiutasse di conformarsi” (Un padre e un figlio, Demetrio Vittorini, Baldini & Castoldi 2002). Un uomo che per mantenere sé e la famiglia s’intossica di piombo lavorando tutte le notti come correttore di bozze per la Nazione e intanto studia l’inglese sperando così di poter diventare un giorno traduttore; uno scrittore che – nella famosa polemica con Togliatti – dirà di sé: “Io sono esattamente il contrario di quello che in Italia si intende per “uomo di cultura”: Io non ho studi universitari. Non ho nemmeno studi liceali. Potrei quasi dire che non ho affatto studi. Non so il greco. Non so il latino. Entrambi i miei nonni erano operai, e mio padre, ferroviere, ebbe i mezzi per farmi appena frequentare le scuole che un tempo si chiamavano tecniche. Quello che io so o credo di sapere l’ho imparato nel modo vizioso in cui si impara da solo. Le lingue straniere, per esempio, le so come un sordomuto: posso leggere o scrivere in esse, tradurle da esse, ma non posso parlarle né capire chi le parla”.
Un uomo, insomma, che cerca nella fuga lo strumento per appagare la fame che lo tormenta: quello di essere al centro di un mondo in cui gli ideali si possono attuare, in cui scrivere diventa confronto e partecipazione attiva a una realtà che costruisce giorno per giorno uno dei profili della Storia.

]]>
Di: Subhaga Gaetano Failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-3/#comment-35780 Subhaga Gaetano Failla Wed, 06 Aug 2008 10:46:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35780 @ Carlo Anch'io ho letto "La commedia umana" a 11 anni!!! Era un libro da studiare durante la mia scuola media (ne conservo ancora una copia trovata molti anni dopo in una bancarella). Da allora non ho più abbandonato la lettura di Saroyan. E pochi anni fa ho scoperto, parlandone con una amica armena, che si pronuncia Saroyàn, e io che l'avevo pronunciato per decenni Saròyan (quanti errori si fanno in gioventù...). Sorrisi e saluti, Gaetano @ Carlo
Anch’io ho letto “La commedia umana” a 11 anni!!! Era un libro da studiare durante la mia scuola media (ne conservo ancora una copia trovata molti anni dopo in una bancarella). Da allora non ho più abbandonato la lettura di Saroyan. E pochi anni fa ho scoperto, parlandone con una amica armena, che si pronuncia Saroyàn, e io che l’avevo pronunciato per decenni Saròyan (quanti errori si fanno in gioventù…).
Sorrisi e saluti,
Gaetano

]]>
Di: Salvo zappulla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35779 Salvo zappulla Wed, 06 Aug 2008 10:40:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35779 @indipendentemente @indipendentemente

]]>
Di: Salvo zappulla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35777 Salvo zappulla Wed, 06 Aug 2008 10:30:47 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35777 Nell' intera opera narrativa di Vittorini si contraddistinguono alcune tematiche quali "il viaggio" e "il mondo offeso". Molta incidenza ebbe anche la figura del padre (il padre di Elio era un uomo colto e di nobili ideali). In uno dei suoi romanzi Vittorini scrive: "penso che sia bene per un uomo voler essere un dio creatore a un certo punto della sua vita". Si comprende da ciò quale importanza attribuiva alla paternità. E lui conobbe la sofferenza atroce di veder morire di cancro il suo primogenito. La figura del padre farà capolino in molti suoi romanzi e racconti. Ne "Il garofano rosso", "La mia guerra", "Erica e i suoi fratelli", ma non sempre ne emerge una figura positiva, tutt'altro. D'altronde la capacità di uno scrittore sta anche nel saper trattare la materia letteraria indipendente dalla sua storia personale. Nell’ intera opera narrativa di Vittorini si contraddistinguono alcune tematiche quali “il viaggio” e “il mondo offeso”. Molta incidenza ebbe anche la figura del padre (il padre di Elio era un uomo colto e di nobili ideali). In uno dei suoi romanzi Vittorini scrive: “penso che sia bene per un uomo voler essere un dio creatore a un certo punto della sua vita”. Si comprende da ciò quale importanza attribuiva alla paternità. E lui conobbe la sofferenza atroce di veder morire di cancro il suo primogenito. La figura del padre farà capolino in molti suoi romanzi e racconti. Ne “Il garofano rosso”, “La mia guerra”, “Erica e i suoi fratelli”, ma non sempre ne emerge una figura positiva, tutt’altro. D’altronde la capacità di uno scrittore sta anche nel saper trattare la materia letteraria indipendente dalla sua storia personale.

]]>
Di: simona lo iacono http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35773 simona lo iacono Wed, 06 Aug 2008 08:58:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35773 @Massi...non posso raccogliere tutti gli aneddoti "ortigiani" (che pure darebbero vita a centinaia di romanzi) perchè la loro unicità sta nel sentirli raccontare dalla bocca dei vari frequentatori della bottega e del sig. Salvo Di Noto. Intanto perchè non sono racconti, ma rappresentazioni teatrali (spesso precedute e accompagnate da applausi, gestualità da accademia, pause sapientissime). E poi perchè hanno la curiosa caratteristica di cambiare ogni giorno e di evolversi fantasiosamente. Uno stesso fatto gironzola per mesi di bocca in bocca e si trasforma con rapidità fulminate. Io ho creduto morto per vari giorni un vicino di casa (ex attore delle rappresentazioni classiche e virtuosissimo tenore) perchè non lo sentivo più cantare e in bottega mi avevano raccontato che di notte era venuta l'ambulanza a prelevarlo. Si era poi spento - il poverino - completamente solo in ospedale (abbiamo anche fatto una colletta per i fiori). Quando me lo sono visto davanti per strada, per poco non mi veniva un colpo. Mi pareva il suo fantasma e aveva avuto solo l'influenza. @Massi…non posso raccogliere tutti gli aneddoti “ortigiani” (che pure darebbero vita a centinaia di romanzi) perchè la loro unicità sta nel sentirli raccontare dalla bocca dei vari frequentatori della bottega e del sig. Salvo Di Noto.
Intanto perchè non sono racconti, ma rappresentazioni teatrali (spesso precedute e accompagnate da applausi, gestualità da accademia, pause sapientissime). E poi perchè hanno la curiosa caratteristica di cambiare ogni giorno e di evolversi fantasiosamente.
Uno stesso fatto gironzola per mesi di bocca in bocca e si trasforma con rapidità fulminate.
Io ho creduto morto per vari giorni un vicino di casa (ex attore delle rappresentazioni classiche e virtuosissimo tenore) perchè non lo sentivo più cantare e in bottega mi avevano raccontato che di notte era venuta l’ambulanza a prelevarlo. Si era poi spento – il poverino – completamente solo in ospedale (abbiamo anche fatto una colletta per i fiori).
Quando me lo sono visto davanti per strada, per poco non mi veniva un colpo. Mi pareva il suo fantasma e aveva avuto solo l’influenza.

]]>
Di: simona lo iacono http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35772 simona lo iacono Wed, 06 Aug 2008 08:38:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35772 @Salvo: Diciamo che - grazie a Dio - non sono così vecchia da aver potuto attirare Vittorini con l'odore dei miei manicaretti, anche se abitava a due passi da qui....Ma volendo immaginare una contemporaneità letteraria (e credendo profondamente che gli artisti e gli amanti dell'arte abbattono le barriere temporali e vivono in un "oggi" comunicante) , ...devo dirti che "il nostro" non avrebbe dovuto penare molto per ottenere un mio invito a cena. @Salvo:
Diciamo che – grazie a Dio – non sono così vecchia da aver potuto attirare Vittorini con l’odore dei miei manicaretti, anche se abitava a due passi da qui….Ma volendo immaginare una contemporaneità letteraria (e credendo profondamente che gli artisti e gli amanti dell’arte abbattono le barriere temporali e vivono in un “oggi” comunicante) , …devo dirti che “il nostro” non avrebbe dovuto penare molto per ottenere un mio invito a cena.

]]>
Di: simona lo iacono http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35770 simona lo iacono Wed, 06 Aug 2008 08:26:36 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35770 Altri due "pettegolezzi" su Vittorini, ma ORTIGIANI (fonte : la bottega del Sig. Di Noto, alla Giudecca). 1)nel 1923 la classe di ragioneria di Vittorini si trasferì al liceo classico.L'archivio conserva le foto e i compiti in classe. Per qualche mese i ragazzi vissero gomito a gomito, e Vittorini sperimentò il confronto con studi più affini alla sua natura. Gli ortigiani hanno la pretesa di pensare che fu quel contatto a innestare in lui la vocazione letteraria (in realtà maturata seguendo il padre ferroviere nei suoi viaggi e a contatto con un "mondo in movimento"). E' invece vero che nell'occasione Vittorini venne a contatto con un gruppo di anarchci siracusani che accentuarono alcuni aspetti "ribelli" del suo temperamento. - 2)Vittorini lasciò presto la famiglia ( e la scuola) per intraprendere la propria strada artistica. In bottega alla giudecca GIURANO che non si diresse a Gorizia ma che rimase qui, facendo credere a tutti di essere partito ( e che questa fu l'ocasione per conoscere la sorella di Quasimodo, in realtà conosciuta anni dopo). Leggende isolane, insomma... (la buonanima del padre del Sig. Salvo Di Noto, proprietario della bottega, diceva anche di portargli il latte tutte le mattine). Altri due “pettegolezzi” su Vittorini, ma ORTIGIANI (fonte : la bottega del Sig. Di Noto, alla Giudecca).
1)nel 1923 la classe di ragioneria di Vittorini si trasferì al liceo classico.L’archivio conserva le foto e i compiti in classe. Per qualche mese i ragazzi vissero gomito a gomito, e Vittorini sperimentò il confronto con studi più affini alla sua natura.
Gli ortigiani hanno la pretesa di pensare che fu quel contatto a innestare in lui la vocazione letteraria (in realtà maturata seguendo il padre ferroviere nei suoi viaggi e a contatto con un “mondo in movimento”).
E’ invece vero che nell’occasione Vittorini venne a contatto con un gruppo di anarchci siracusani che accentuarono alcuni aspetti “ribelli” del suo temperamento.
-
2)Vittorini lasciò presto la famiglia ( e la scuola) per intraprendere la propria strada artistica. In bottega alla giudecca GIURANO che non si diresse a Gorizia ma che rimase qui, facendo credere a tutti di essere partito ( e che questa fu l’ocasione per conoscere la sorella di Quasimodo, in realtà conosciuta anni dopo).
Leggende isolane, insomma… (la buonanima del padre del Sig. Salvo Di Noto, proprietario della bottega, diceva anche di portargli il latte tutte le mattine).

]]>
Di: simona lo iacono http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35769 simona lo iacono Wed, 06 Aug 2008 08:21:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35769 @ Didò, in realtà i "pettegolezzi" su Vittorini e Malaparte nascono dal fatto che dal 1927 proprio grazie all'amicizia con Curzio Malaparte, Vittorini comincia a collaborare con «La Stampa». Fu un grande sodalizio, tanto che quando , nell'estate del '28 , nascerà il suo primo figlio (dall'unione con la sorella di Quasimodo) verrà chiamato, in omaggio a Curzio Malaparte, Giusto Curzio. Ma in realtà i "pettegolezzi" su Vittorini sono moltissimi e gli si attrbuiscono molte "gesta" mai avvenute ( e alimentate un po' dal suo carattere ribelle, basti pensare che durante l'adolescenza si allontanava frequentemente dalla famiglia per viaggiare qua e là usufruendo dei biglietti ferroviari del padre!) @ Didò,
in realtà i “pettegolezzi” su Vittorini e Malaparte nascono dal fatto che dal 1927 proprio grazie all’amicizia con Curzio Malaparte, Vittorini comincia a collaborare con «La Stampa». Fu un grande sodalizio, tanto che quando , nell’estate del ‘28 , nascerà il suo primo figlio (dall’unione con la sorella di Quasimodo) verrà chiamato, in omaggio a Curzio Malaparte, Giusto Curzio.
Ma in realtà i “pettegolezzi” su Vittorini sono moltissimi e gli si attrbuiscono molte “gesta” mai avvenute ( e alimentate un po’ dal suo carattere ribelle, basti pensare che durante l’adolescenza si allontanava frequentemente dalla famiglia per viaggiare qua e là usufruendo dei biglietti ferroviari del padre!)

]]>
Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35767 Carlo S. Wed, 06 Aug 2008 08:05:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35767 @Gaetano Saroyan è stato l'autore che mi ha aperto un mondo all'età di 11 anni. E' leggendo la "commedia Umana" che ho capito che i libri potevano parlare di altre cose che non di eroi ed avventure: o che gli eroi e le avventure possono essere diversi, e nascondersi nei fatti della vita di chiunque. Una vera lettura "di formazione" per me. @Gaetano
Saroyan è stato l’autore che mi ha aperto un mondo all’età di 11 anni. E’ leggendo la “commedia Umana” che ho capito che i libri potevano parlare di altre cose che non di eroi ed avventure: o che gli eroi e le avventure possono essere diversi, e nascondersi nei fatti della vita di chiunque. Una vera lettura “di formazione” per me.

]]>
Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35766 Carlo S. Wed, 06 Aug 2008 07:59:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35766 Confesso: Vittorini non l'ho mai letto, non mi ha mai attratto particolarmente. Ma non credo possa essere lapidariamente giudicato per non avere riconosciuto la grandezza del Gattopardo. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Ma mi interesserebbe sapere se in seguito si fosse ravveduto o se invece fosse rimasto testardamente attaccato alla sua prima idea: errare humanum est, sed perseverare diabolicus! Confesso: Vittorini non l’ho mai letto, non mi ha mai attratto particolarmente. Ma non credo possa essere lapidariamente giudicato per non avere riconosciuto la grandezza del Gattopardo. Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Ma mi interesserebbe sapere se in seguito si fosse ravveduto o se invece fosse rimasto testardamente attaccato alla sua prima idea:
errare humanum est, sed perseverare diabolicus!

]]>
Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35763 miriam ravasio Wed, 06 Aug 2008 07:50:52 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35763 Sono in movimento e ho poco tempo per le riflessioni, dico solo questo. Quando consideriamo questi autori, il Novecento italiano, non dimentichiamoci mai il contesto e soprattutto il ruolo di orientamento , confronto e formazione che ebbero le riviste letterarie (fino al 38). Ripreso poi, nell'immediato dopoguerra, dalle case editrici, particolarmente dall'Enaudi. Su cui non sarebbe male, forse, aprire un dibattito: l'egemonia culturale, tra influenze e contaminazioni. E a proposito delle suggestioni ricordo che John Steinbeck, scrisse Uomini e topi nel 1937. Mi rimetto in movimento, ma chiedo agli amici salvo, Maria Lucia , Simona e Massimo di fare un salto nella Camera accanto. Ciao Sono in movimento e ho poco tempo per le riflessioni, dico solo questo.
Quando consideriamo questi autori, il Novecento italiano, non dimentichiamoci mai il contesto e soprattutto il ruolo di orientamento , confronto e formazione che ebbero le riviste letterarie (fino al 38). Ripreso poi, nell’immediato dopoguerra, dalle case editrici, particolarmente dall’Enaudi. Su cui non sarebbe male, forse, aprire un dibattito: l’egemonia culturale, tra influenze e contaminazioni. E a proposito delle suggestioni ricordo che John Steinbeck, scrisse Uomini e topi nel 1937.
Mi rimetto in movimento, ma chiedo agli amici salvo, Maria Lucia , Simona e Massimo di fare un salto nella Camera accanto.
Ciao

]]>
Di: Annalisa http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35760 Annalisa Wed, 06 Aug 2008 06:13:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35760 "<i>se le mie parole o quelle di Simo e Salvo saranno riuscite a guadagnare un altro lettore ad Elio</i>" Be', a me è venuta voglia di prenderlo in mano (è vero, come ha già scritto qualcuno: quell'incipit là in alto colpisce). Lo leggerò non solo per i begli articoli che aprono la discussione, ma proprio (anche) per la discussione che ne è seguita e, tra i mi piace e i non mi piace, fa semplicemente venire voglia di saperne di più. se le mie parole o quelle di Simo e Salvo saranno riuscite a guadagnare un altro lettore ad Elio
Be’, a me è venuta voglia di prenderlo in mano (è vero, come ha già scritto qualcuno: quell’incipit là in alto colpisce).
Lo leggerò non solo per i begli articoli che aprono la discussione, ma proprio (anche) per la discussione che ne è seguita e, tra i mi piace e i non mi piace, fa semplicemente venire voglia di saperne di più.

]]>
Di: Subhaga Gaetano Failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35750 Subhaga Gaetano Failla Wed, 06 Aug 2008 00:57:23 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35750 @ Massimo Sì, Massimo, mi riferivo al tuo articolo sugli autori siciliani pubblicato su "Il Mattino" del 29 luglio. Ciao ciao. - Vittorini e "Americana": un autore che generalmente si dimentica di quell'antologia è William Saroyan, un grande scrittore di origine armena, in questi ultimi anni, per fortuna, un po' resuscitato dalle edizioni Marcos y Marcos. - Borges amava citare come esempi di stile eccelso E. A. Poe, R. L. Stevenson, H. James e pochi altri. E sono del tutto d'accordo con lui. @ Massimo
Sì, Massimo, mi riferivo al tuo articolo sugli autori siciliani pubblicato su “Il Mattino” del 29 luglio. Ciao ciao.
-
Vittorini e “Americana”: un autore che generalmente si dimentica di quell’antologia è William Saroyan, un grande scrittore di origine armena, in questi ultimi anni, per fortuna, un po’ resuscitato dalle edizioni Marcos y Marcos.
-
Borges amava citare come esempi di stile eccelso E. A. Poe, R. L. Stevenson, H. James e pochi altri. E sono del tutto d’accordo con lui.

]]>
Di: simona lo iacono http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35744 simona lo iacono Tue, 05 Aug 2008 22:47:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35744 @Massi.. bellissimo il carteggio che proponi! Credo siano bellissime anche queste parole scritte da Vittorini a Togliatti su "Il Politecnico" nel 1947: «Rivoluzionario è lo scrittore che riesce a porre attraverso la sua opera esigenze rivoluzionarie diverse da quelle che la politica pone; esigenze interne, segrete, recondite dell'uomo ch'egli soltanto sa scorgere nell'uomo…» @Massi..
bellissimo il carteggio che proponi!
Credo siano bellissime anche queste parole scritte da Vittorini a Togliatti su “Il Politecnico” nel 1947:
«Rivoluzionario è lo scrittore che riesce a porre attraverso la sua opera esigenze rivoluzionarie diverse da quelle che la politica pone; esigenze interne, segrete, recondite dell’uomo ch’egli soltanto sa scorgere nell’uomo…»

]]>
Di: enrico.gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35742 enrico.gregori Tue, 05 Aug 2008 21:42:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35742 @ massimo: 2 pizze, e con vittorini fanno 3. Tiromancino Tiro Lesi: ma che medicine stai prendendo nella convalescenza? ovviamente sono qui in trepida attesa per il post su Alajmo. E' vero, con Palermo siamo decisamente verso Nord. Ma non dimenticarti che qui hai ospitato anche un post su "Allo specchio" di Slivia Leonardi la quale è di Messina. Praticamente Scandinavia :-) @ massimo:
2 pizze, e con vittorini fanno 3.
Tiromancino Tiro Lesi:
ma che medicine stai prendendo nella convalescenza?
ovviamente sono qui in trepida attesa per il post su Alajmo. E’ vero, con Palermo siamo decisamente verso Nord. Ma non dimenticarti che qui hai ospitato anche un post su “Allo specchio” di Slivia Leonardi la quale è di Messina. Praticamente Scandinavia
:-)

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35739 Massimo Maugeri Tue, 05 Aug 2008 20:15:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35739 Bene. Per stasera chiudo qui. Vi saluto e vi auguro buonanotte. Vi lascio nelle mani di Salvo (che è on line e saluto), di Maria Lucia e di Simona. E di tutti coloro che potranno intervenire. Bene. Per stasera chiudo qui.
Vi saluto e vi auguro buonanotte.
Vi lascio nelle mani di Salvo (che è on line e saluto), di Maria Lucia e di Simona.
E di tutti coloro che potranno intervenire.

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35738 Massimo Maugeri Tue, 05 Aug 2008 20:13:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35738 @ Mavie Parisi (risposta a tuo commento 5 Agosto 2008 alle 8:47 am) Mi scrivi: "Ci siamo conosciuti alla libreria Megastorie, ma certamente tu non puoi ricordarti, dato che quella sera ti furono presentate decine di persone". --- Cara Mavie, in effetti non ricordo benissimo (però ricordo la serata alla Megastorie). Spero di incontrarti di nuovo molto presto, così potrò memorizzarti a livello visivo. Grazie per essere qui! @ Mavie Parisi (risposta a tuo commento 5 Agosto 2008 alle 8:47 am)
Mi scrivi: “Ci siamo conosciuti alla libreria Megastorie, ma certamente tu non puoi ricordarti, dato che quella sera ti furono presentate decine di persone”.


Cara Mavie,
in effetti non ricordo benissimo (però ricordo la serata alla Megastorie). Spero di incontrarti di nuovo molto presto, così potrò memorizzarti a livello visivo.
Grazie per essere qui!

]]>
Di: Salvo zappulla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35737 Salvo zappulla Tue, 05 Aug 2008 20:13:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35737 Vorrei spendere due parole su Vittorini uomo. Uomo vero, di quelli che difficilmente piegano la testa. Ricordiamoci che l'Italia in quel periodo viveva sotto il tallone di piombo degli squadroni fascisti e Vittorini appena quattordicenne si era legato ai gruppi anarchici locali, non intendendo sottomettersi al fascismo. Già questo la dice lunga sul suo spessore di uomo impegnato. Fu anche perseguitato dalla polizia. Consideriamo pure il fatto che era autodidatta, veniva da studi tecnici imposti dal padre, lontani dalle sue vocazioni. Nonostante questo esercitava grande carisma sui compagni, uomo di poche parole ma dai concetti profondi; lo adoravano per la sua semplicità, lo sentivano sincero, animato da fervore autentico e patriottico. Tutto questo si trasmetteva sui suoi romanzi, i quali possono piacere o meno, ma sono impregnati del sudore della sua gente, del popolo, degli oppressi. Sono crudi e non sanno di artificio letterario. Se poi si considera ancora che abitava a due passi dalla nostra Simona, sentiva il profumo dei suoi manicaretti senza mai riuscire a beccare uno straccio di invito a cena il poveretto, penso che meriti tutta la nostra comprensione... Vorrei spendere due parole su Vittorini uomo. Uomo vero, di quelli che difficilmente piegano la testa. Ricordiamoci che l’Italia in quel periodo viveva sotto il tallone di piombo degli squadroni fascisti e Vittorini appena quattordicenne si era legato ai gruppi anarchici locali, non intendendo sottomettersi al fascismo. Già questo la dice lunga sul suo spessore di uomo impegnato. Fu anche perseguitato dalla polizia. Consideriamo pure il fatto che era autodidatta, veniva da studi tecnici imposti dal padre, lontani dalle sue vocazioni. Nonostante questo esercitava grande carisma sui compagni, uomo di poche parole ma dai concetti profondi; lo adoravano per la sua semplicità, lo sentivano sincero, animato da fervore autentico e patriottico. Tutto questo si trasmetteva sui suoi romanzi, i quali possono piacere o meno, ma sono impregnati del sudore della sua gente, del popolo, degli oppressi. Sono crudi e non sanno di artificio letterario. Se poi si considera ancora che abitava a due passi dalla nostra Simona, sentiva il profumo dei suoi manicaretti senza mai riuscire a beccare uno straccio di invito a cena il poveretto, penso che meriti tutta la nostra comprensione…

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35735 Massimo Maugeri Tue, 05 Aug 2008 20:09:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35735 <b>Ed ecco come Elio Vittorini risponde a Pavese</b> --- Milano, 25 giugno 1942 - <em>Mio caro Pavese, scusami il lungo silenzio, ma io non potevo rispondere a una lettera come la tua. Troppo forte e bella, troppo obbligante. E ancora in questo momento non rispondo, né ti ringrazio, ti dico solo che posso accettarla come un prezioso gesto di amicizia. Naturalmente mi sono attaccato alle riserve per poter avere verso di te motivi di normale gratitudine. Queste sono giustissime; tutte esatte; e ne terrò conto per una revisione del lavoro, quando mi sarà permesso di pubblicarlo. Dovevi aggiungere che le illustrazioni avrei potuto sceglierle meglio col meraviglioso materiale che si aveva in circolazione alcuni anni fa. E le didascalie per le medesime non le trovi sforzate in modo da generare equivoci? Io mi sono lungamente disperato al riguardo. Spero di poter venire un'altra volta a Torino abbastanza presto per passare un'altra bella giornata con voialtri. Tuo aff.mo Vittorini Saluti a Pintor e Einaudi.</em> Ed ecco come Elio Vittorini risponde a Pavese

Milano, 25 giugno 1942
-
Mio caro Pavese,

scusami il lungo silenzio, ma io non potevo rispondere a una lettera come la tua. Troppo forte e bella, troppo obbligante. E ancora in questo momento non rispondo, né ti ringrazio, ti dico solo che posso accettarla come un prezioso gesto di amicizia. Naturalmente mi sono attaccato alle riserve per poter avere verso di te motivi di normale gratitudine. Queste sono giustissime; tutte esatte; e ne terrò conto per una revisione del lavoro, quando mi sarà permesso di pubblicarlo. Dovevi aggiungere che le illustrazioni avrei potuto sceglierle meglio col meraviglioso materiale che si aveva in circolazione alcuni anni fa. E le didascalie per le medesime non le trovi sforzate in modo da generare equivoci? Io mi sono lungamente disperato al riguardo.

Spero di poter venire un’altra volta a Torino abbastanza presto per passare un’altra bella giornata con voialtri.

Tuo aff.mo

Vittorini

Saluti a Pintor e Einaudi.

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/comment-page-2/#comment-35734 Massimo Maugeri Tue, 05 Aug 2008 20:05:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/08/04/il-centenario-della-nascita-di-elio-vittorini/#comment-35734 <b>Ecco cosa Cesare Pavese, collaboratore dell'antologia "Americana, scrisse al curatore Vittorini</b> (il riferimento è all'edizione del 1942). --- Milano, 27 maggio 1942 - <em>Caro Vittorini, ti sono debitore di questa lettera perché penso ti faccia sapere che siamo tutti solidali con te [...] e tutto il pregio e il senso dell'Americana dipende dalle tue note. In dieci anni dacché sfoglio quella letteratura non ne avevo ancora trovato una sintesi così giusta e illuminante. Voglio dirti questo, perché certamente quando le tue note correranno il mondo in Piccola storia della cultura poetica americana, salterà su chi rileverà che esse sono estrose sì ma fantastiche. Ora, va gridato che appunto perché fanno racconto, romanzo se vuoi, invenzione, per questo sono illuminanti. Lascio stare la giustezza dei singoli giudizi, risultato di altrettante intime monografie informatissime, e voglio parlare del gioco tematico della tua esposizione, del dramma di corruzione purezza ferocia e innocenza che hai instaurato in quella storia. Non è un caso né un arbitrio che tu la cominci con gli astratti furori, giacché la sua conclusione è, non detta, la Conversazione in Sicilia. In questo senso è una gran cosa: che tu vi hai portato la tensione e gli strilli di scoperta della tua propria storia poetica, e siccome questa tua storia non è stata una caccia alle nuvole ma un attrito con la letterat.[ura] mondiale (quella letterat.[ura] mondiale che è implicita, in universalità, in quella americana - ho capito bene?), risulta che tutto il secolo e mezzo americ.[ano] vi è ridotto all'evidenza essenziale di un mito da noi tutti vissuto e che tu ci racconti. C'è naturalmente qualche minuzia su cui dissento (la Lettera Scarlatta più forte dei Karamazov; la Nuova Leggenda che troppo fa pendant alla prima; qualche generalità su Whitman e Anderson ecc.) ma non contano. Resta il fatto che in 50 pagine hai scritto un gran libro. Non devi insuperbirti, ma per te esso ha il senso e il valore che doveva avere per Dante il De Vulgari. Una storia letteraria vista da un poeta come storia della propria poetica. Non ho fatto tempo a leggere le traduzioni perché ho mandato il libro al legatore. Mi sono piaciute le illustrazioni. Arrivederci, caro Vittorini. Cesare Pavese</em> Ecco cosa Cesare Pavese, collaboratore dell’antologia “Americana, scrisse al curatore Vittorini (il riferimento è all’edizione del 1942).

Milano, 27 maggio 1942
-
Caro Vittorini,

ti sono debitore di questa lettera perché penso ti faccia sapere che siamo tutti solidali con te [...] e tutto il pregio e il senso dell’Americana dipende dalle tue note. In dieci anni dacché sfoglio quella letteratura non ne avevo ancora trovato una sintesi così giusta e illuminante. Voglio dirti questo, perché certamente quando le tue note correranno il mondo in Piccola storia della cultura poetica americana, salterà su chi rileverà che esse sono estrose sì ma fantastiche. Ora, va gridato che appunto perché fanno racconto, romanzo se vuoi, invenzione, per questo sono illuminanti. Lascio stare la giustezza dei singoli giudizi, risultato di altrettante intime monografie informatissime, e voglio parlare del gioco tematico della tua esposizione, del dramma di corruzione purezza ferocia e innocenza che hai instaurato in quella storia. Non è un caso né un arbitrio che tu la cominci con gli astratti furori, giacché la sua conclusione è, non detta, la Conversazione in Sicilia. In questo senso è una gran cosa: che tu vi hai portato la tensione e gli strilli di scoperta della tua propria storia poetica, e siccome questa tua storia non è stata una caccia alle nuvole ma un attrito con la letterat.[ura] mondiale (quella letterat.[ura] mondiale che è implicita, in universalità, in quella americana – ho capito bene?), risulta che tutto il secolo e mezzo americ.[ano] vi è ridotto all’evidenza essenziale di un mito da noi tutti vissuto e che tu ci racconti.

C’è naturalmente qualche minuzia su cui dissento (la Lettera Scarlatta più forte dei Karamazov; la Nuova Leggenda che troppo fa pendant alla prima; qualche generalità su Whitman e Anderson ecc.) ma non contano. Resta il fatto che in 50 pagine hai scritto un gran libro. Non devi insuperbirti, ma per te esso ha il senso e il valore che doveva avere per Dante il De Vulgari. Una storia letteraria vista da un poeta come storia della propria poetica.

Non ho fatto tempo a leggere le traduzioni perché ho mandato il libro al legatore. Mi sono piaciute le illustrazioni.

Arrivederci, caro Vittorini.
Cesare Pavese

]]>