Commenti a: L’INFANZIA È UN TERREMOTO di Carola Susani http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Rossella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-4/#comment-43239 Rossella Thu, 06 Nov 2008 12:22:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-43239 @ Miriam L'esperienza, è vero, è molto importante. La sottoscritta ne ha fatte di esperienze e ne ha viste parecchie, anche oltreoceano, abbastanza per poterti confermare che non bisogna mai essere eccessivamente categorici nei giudizi e che il discernimento è un lucido compito. Tuttavia i principi, gli ideali, sono importanti, citare il Gorgia di Platone era solo un modo per dire che il pensiero classico greco era molto vicino ai valori etico-estetico piuttosto che a quelli tecno-scientifici, sosteneva tutta la problematica sull'anima, la testa Platone non l'avrebbe mai decapitata e, molto probabilmente, anche lui avrebbe arricciato il naso su tante porcherie. @ Miriam
L’esperienza, è vero, è molto importante. La sottoscritta ne ha fatte di esperienze e ne ha viste parecchie, anche oltreoceano, abbastanza per poterti confermare che non bisogna mai essere eccessivamente categorici nei giudizi e che il discernimento è un lucido compito.
Tuttavia i principi, gli ideali, sono importanti, citare il Gorgia di Platone era solo un modo per dire che il pensiero classico greco era molto vicino ai valori etico-estetico piuttosto che a quelli tecno-scientifici, sosteneva tutta la problematica sull’anima, la testa Platone non l’avrebbe mai decapitata e, molto probabilmente, anche lui avrebbe arricciato il naso su tante porcherie.

]]>
Di: Rossella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-4/#comment-43136 Rossella Wed, 05 Nov 2008 14:23:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-43136 Si. L'artista è una specie di profeta? Può darsi. Sicuramente è il termometro della sua epoca, e, come ha scritto giustamento Carola, servo o padrone. Ciao Si.
L’artista è una specie di profeta?
Può darsi.
Sicuramente è il termometro della sua epoca, e, come ha scritto giustamento Carola, servo o padrone.
Ciao

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-4/#comment-43040 Massimo Maugeri Tue, 04 Nov 2008 19:11:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-43040 Grazie mille, cara Carola. Considerati già da adesso invitata a presentare qui, insieme a Elena Stancanelli, il libro scritto a quattro mani che uscirà per Feltrinelli. E in bocca al lupo per il nuovo romanzo. La fase di meditazione è fondamentale.:) Grazie mille, cara Carola. Considerati già da adesso invitata a presentare qui, insieme a Elena Stancanelli, il libro scritto a quattro mani che uscirà per Feltrinelli.
E in bocca al lupo per il nuovo romanzo. La fase di meditazione è fondamentale.:)

]]>
Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-43019 Carlo S. Tue, 04 Nov 2008 11:51:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-43019 E all'ultima frase del commento precedente mi riaggancio per tornare alla definizione dell'arte come "cacatina dell'uccello presuntuoso" che a me piace moltissimo (anche se non so di chi sia in realtà). L'arte vede più lontano perchè l'uccello caca da quella che per un bipede è una rilevante altezza e il suo orizzonte è certamente molto più ampio. L'artista (l'uccello) poi è per forza presuntuoso, e deve esserlo, perchè lui è conscio dell'altezza da cui caca. L'uomo comune, dalla sua infima quota, vede solo la cacatina che piomba al suolo. E tale rimane (una cacatina) se non si chiede chi l'ha fatta, in quale contesto, e con quali orizzonti negli occhi. Ma per chiederselo deve avere la possibilità (la necessità?) di guardare in alto. E all’ultima frase del commento precedente mi riaggancio per tornare alla definizione dell’arte come “cacatina dell’uccello presuntuoso” che a me piace moltissimo (anche se non so di chi sia in realtà).
L’arte vede più lontano perchè l’uccello caca da quella che per un bipede è una rilevante altezza e il suo orizzonte è certamente molto più ampio. L’artista (l’uccello) poi è per forza presuntuoso, e deve esserlo, perchè lui è conscio dell’altezza da cui caca.
L’uomo comune, dalla sua infima quota, vede solo la cacatina che piomba al suolo. E tale rimane (una cacatina) se non si chiede chi l’ha fatta, in quale contesto, e con quali orizzonti negli occhi. Ma per chiederselo deve avere la possibilità (la necessità?) di guardare in alto.

]]>
Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-43017 Carlo S. Tue, 04 Nov 2008 11:36:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-43017 @Carola Susani Scrivevo ieri: "Non so ancora dire se fu giusto il commissionare a Burri (che pure stimo e ammiro come uno dei massimi artisti italiani del ‘900) un’opera destinata agli abitanti della Sicilia rurale. Eppure io considero il Cretto un’opera di estrema importanza." Oggi tu dici: "Forse soltanto oggi il Grande Cretto sta diventando quello che doveva essere all’inizio, un’opera che parla anche a chi abita a Gibellina, ma è vero che parla a chi non era ancora nato nel ‘68, che arriva nella storia anche lui come un viandante". Da un lato un pò la cosa mi conforta. La mia domanda resta comunque ancora aperta (fu giusto commissionare a Burri l'opera? Fu giusto collocarla lì dove è?), ma se è vero ciò che dici, bisogna prendere atto (se ce ne fosse bisogno) che l'arte in fondo è in grado di vedere più lontano di quello che i semplici testimoni sono in grado di vedere. E che forse in grado non lo saranno mai. @Carola Susani
Scrivevo ieri: “Non so ancora dire se fu giusto il commissionare a Burri (che pure stimo e ammiro come uno dei massimi artisti italiani del ‘900) un’opera destinata agli abitanti della Sicilia rurale. Eppure io considero il Cretto un’opera di estrema importanza.”
Oggi tu dici: “Forse soltanto oggi il Grande Cretto sta diventando quello che doveva essere all’inizio, un’opera che parla anche a chi abita a Gibellina, ma è vero che parla a chi non era ancora nato nel ‘68, che arriva nella storia anche lui come un viandante”.
Da un lato un pò la cosa mi conforta. La mia domanda resta comunque ancora aperta (fu giusto commissionare a Burri l’opera? Fu giusto collocarla lì dove è?), ma se è vero ciò che dici, bisogna prendere atto (se ce ne fosse bisogno) che l’arte in fondo è in grado di vedere più lontano di quello che i semplici testimoni sono in grado di vedere. E che forse in grado non lo saranno mai.

]]>
Di: Rossella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-43015 Rossella Tue, 04 Nov 2008 10:40:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-43015 Amici ho riflettuto su quanto avete scritto. Per un pò lascio l'albero che vi tanto piaciuto (ma poi lo riprendo) che insieme a SALVO, a GIOVANNI ed a tutti coloro che amano l'ambiente e la natura vorrebbero vederlo crescere e fiorire senza essere deturpato dall'insensatezza dei profitti, per rivolgere la mia attenzione ad un filosofo che tutti conosciamo per la sua grandezza: Platone. Platone e il Cosmo, termine che, tradotto, compare con due significati, il primo ordine, il secondo ornamento (soprattutto ornamento femminile, abbellimento, bardatura di un cavallo, da cui il termine cosmetica). Arrivo al dunque: Platone, nel suo ideale filosofico e nel concetto di Cosmo, unisce cielo e terra, dei e uomini in un tutto mediante regole etiche quali la comunanza, l'amicizia, la saggezza e la giustizia, Appare chiaro che la bellezza che appaga lo spirito e la conseguente espressione della forma, ciao LUISA, avrà un senso se sostenuta dai contenuti, altrimenti il risultato sarà un maschera, un posticcio, non un viso "reale" abbellito e rimesso a posto dalla cosmetica. Su questa dinamica i contenuti entreranno nel profondo quanto più avranno lavorato coscientemente (compreso il materiale di conoscenza culturale) siano essi riferiti al senso civico, all' etica, alla morale, ai valori profondi della propria esistenza, ciao CARLO, o alla trascendenza testimoniata nelle opere di grandi pittori citati da CAROLA. Tutti insieme concordiamo sul fatto che il valore dell'opera d'arte si rapporta al suo prescindere dal tempo, alla sua immortalità, affidandole compiti molto importanti; "culturalmente" testimonia i periodi storici ed il loro grado di civiltà, "esistenzialmente" conduce l'uomo ad una riflessione profonda su sè stesso, al senso della propria esistenza. Scendendo un pò, concordiamo anche nella valutazione di un vestito dalle tinte eleganti, gli accessori da abbinare, una bellissima aiuola ricolma di fiori dalle mille gradazioni, oggetti che decorano esprimono il gusto, ma la moda, la botanica, l'artigianato sono le meravigliose foglioline dell'albero, cadono e si rinnovano ad ogni stagione.... CIAO Rossella Amici ho riflettuto su quanto avete scritto.
Per un pò lascio l’albero che vi tanto piaciuto (ma poi lo riprendo) che insieme a SALVO, a GIOVANNI ed a tutti coloro che amano l’ambiente e la natura vorrebbero vederlo crescere e fiorire senza essere deturpato dall’insensatezza dei profitti, per rivolgere la mia attenzione ad un filosofo che tutti conosciamo per la sua grandezza: Platone.
Platone e il Cosmo, termine che, tradotto, compare con due significati, il primo ordine, il secondo ornamento (soprattutto ornamento femminile, abbellimento, bardatura di un cavallo, da cui il termine cosmetica).
Arrivo al dunque: Platone, nel suo ideale filosofico e nel concetto di Cosmo, unisce cielo e terra, dei e uomini in un tutto mediante regole etiche quali la comunanza, l’amicizia, la saggezza e la giustizia,
Appare chiaro che la bellezza che appaga lo spirito e la conseguente espressione della forma, ciao LUISA, avrà un senso se sostenuta dai contenuti, altrimenti il risultato sarà un maschera, un posticcio, non un viso “reale” abbellito e rimesso a posto dalla cosmetica.
Su questa dinamica i contenuti entreranno nel profondo quanto più avranno lavorato coscientemente (compreso il materiale di conoscenza culturale) siano essi riferiti al senso civico, all’ etica, alla morale, ai valori profondi della propria esistenza, ciao CARLO, o alla trascendenza testimoniata nelle opere di grandi pittori citati da CAROLA.
Tutti insieme concordiamo sul fatto che il valore dell’opera d’arte si rapporta al suo prescindere dal tempo, alla sua immortalità, affidandole compiti molto importanti; “culturalmente” testimonia i periodi storici ed il loro grado di civiltà, “esistenzialmente” conduce l’uomo ad una riflessione profonda su sè stesso, al senso della propria esistenza.
Scendendo un pò, concordiamo anche nella valutazione di un vestito dalle tinte eleganti, gli accessori da abbinare, una bellissima aiuola ricolma di fiori dalle mille gradazioni, oggetti che decorano esprimono il gusto, ma la moda, la botanica, l’artigianato sono le meravigliose foglioline dell’albero, cadono e si rinnovano ad ogni stagione….
CIAO
Rossella

]]>
Di: carola susani http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-43012 carola susani Tue, 04 Nov 2008 09:41:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-43012 Sì, è vero, il fatto è che l'arte quasi mai parla davvero a tutti, ma di volta in volta sceglie i suoi interlocutori. Capita anche a me. Quando scrivo di narrativa la mia opera ha una densità speciale. C'è una ragione: devo riuscire a far capire delle ambiguità, delle sfumature che sono nel personaggio, perciò le frasi spesso hanno più di un significato, vanno lette più volte. Se descrivo un paesaggio mi serve al minimo a dare l'atmosfera, ma a volte addirittura ha un ruolo nella storia perché è un paesaggio deformato dallo sguardo di un personaggio, mi parla di lui. Capisco che quando scrivo così non scrivo per molti, ma per persone già addestrate alla scrittura letteraria, che hanno prenete una tradizione e possono percepire le rotture di quella tradizione. A volte invece, per esempio quando scrivo sui giornali, la penna è più fluida, la scrittura è più aperta, mi permetto un uso più disinvolto di luoghi comuni, di cose che io e i miei lettori sanno già. Mi permetto solo qualche piccola sorpresa. Quanto a Gibellina, l'impressione così sconcertante che fa, dipende secondo me dal fatto che è come se le opere fossero cadute in un posto sbagliato. Come se coinvolte nel progetto utopico fossero state poche persone e le altre distrattamente e violentemente escluse. Io credo che l'arte sia un bisogno primario, come respirare, ma che debba essere una relazione. Forse soltanto oggi il Grande Cretto sta diventando quello che doveva essere all'inizio, un'opera che parla anche a chi abita a Gibellina, ma è vero che parla a chi non era ancora nato nel '68, che arriva nella storia anche lui come un viandante. @ Massimo Ho appena finito un libro a quattro mani con Elena Stancanelli, un libro sulla maternità pro e contro che uscirà in primavera per Feltrinelli. Sto meditando su un nuovo romanzo, incrociando le dita. Vi ringrazio molto per il bel dibattito, ringrazio soprattutto Miriam. Vi verrò a trovare. Sì, è vero, il fatto è che l’arte quasi mai parla davvero a tutti, ma di volta in volta sceglie i suoi interlocutori. Capita anche a me. Quando scrivo di narrativa la mia opera ha una densità speciale. C’è una ragione: devo riuscire a far capire delle ambiguità, delle sfumature che sono nel personaggio, perciò le frasi spesso hanno più di un significato, vanno lette più volte. Se descrivo un paesaggio mi serve al minimo a dare l’atmosfera, ma a volte addirittura ha un ruolo nella storia perché è un paesaggio deformato dallo sguardo di un personaggio, mi parla di lui. Capisco che quando scrivo così non scrivo per molti, ma per persone già addestrate alla scrittura letteraria, che hanno prenete una tradizione e possono percepire le rotture di quella tradizione. A volte invece, per esempio quando scrivo sui giornali, la penna è più fluida, la scrittura è più aperta, mi permetto un uso più disinvolto di luoghi comuni, di cose che io e i miei lettori sanno già. Mi permetto solo qualche piccola sorpresa. Quanto a Gibellina, l’impressione così sconcertante che fa, dipende secondo me dal fatto che è come se le opere fossero cadute in un posto sbagliato. Come se coinvolte nel progetto utopico fossero state poche persone e le altre distrattamente e violentemente escluse. Io credo che l’arte sia un bisogno primario, come respirare, ma che debba essere una relazione. Forse soltanto oggi il Grande Cretto sta diventando quello che doveva essere all’inizio, un’opera che parla anche a chi abita a Gibellina, ma è vero che parla a chi non era ancora nato nel ‘68, che arriva nella storia anche lui come un viandante.
@ Massimo
Ho appena finito un libro a quattro mani con Elena Stancanelli, un libro sulla maternità pro e contro che uscirà in primavera per Feltrinelli. Sto meditando su un nuovo romanzo, incrociando le dita.
Vi ringrazio molto per il bel dibattito, ringrazio soprattutto Miriam. Vi verrò a trovare.

]]>
Di: Giovanni http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-43011 Giovanni Tue, 04 Nov 2008 09:20:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-43011 Errata corrige Ho digitato un puntino di troppo nel titolo del mio blog nel commento precedente. L'indirizzo giusto é: http://terremotati.blog.com Non digitate www perchè altrimenti non viene trovato. Ho letto una biografia dell'autrice e ho saputo che lei si occupa d'arte. Penso dunque che lei abbia scritto il libro ponendo l'accento sugli effetti del sisma sul patrimonio artistico della zona. Io invece cerco o vorrei realizzare qualcosa che svegli le amministrazioni a terminare le opere di ricostruzioni e magari facciano una legge che stabilisca quanto tempo massimo una persona vittima di questi eventi naturali drammatici debba essere senzatetto. Penso quindi che l'opera non vada verso le mie esigenze ma sia ad uso e consumo di un altro target di lettori ma spero di sbagliarmi. Comunque anch'io lo leggerò al più presto. P.S Come Cristo si è fermato ad Eboli la Cultura si ferma a Palermo. Non vi sono in Paese librerie e debbo scendere a Palermo per conprarlo. E anche a Palermo le librerie più fornite sono in zone centrali tipo Feltrinelli in via Maqueda dove trovare un posteggio sembra un terno al lotto. Errata corrige
Ho digitato un puntino di troppo nel titolo del mio blog nel commento precedente.
L’indirizzo giusto é:
http://terremotati.blog.com

Non digitate www perchè altrimenti non viene trovato.

Ho letto una biografia dell’autrice e ho saputo che lei si occupa d’arte.
Penso dunque che lei abbia scritto il libro ponendo l’accento sugli effetti del sisma sul patrimonio artistico della zona.
Io invece cerco o vorrei realizzare qualcosa che svegli le amministrazioni a terminare le opere di ricostruzioni e magari facciano una legge che stabilisca quanto tempo massimo una persona vittima di questi eventi naturali drammatici debba essere senzatetto.
Penso quindi che l’opera non vada verso le mie esigenze ma sia ad uso e consumo di un altro target di lettori ma spero di sbagliarmi.
Comunque anch’io lo leggerò al più presto.
P.S
Come Cristo si è fermato ad Eboli la Cultura si ferma a Palermo.
Non vi sono in Paese librerie e debbo scendere a Palermo per conprarlo.
E anche a Palermo le librerie più fornite sono in zone centrali tipo Feltrinelli in via Maqueda dove trovare un posteggio sembra un terno al lotto.

]]>
Di: Giovanni http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-43002 Giovanni Tue, 04 Nov 2008 06:58:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-43002 Ragazzi vi segnalo un'altra chicca. Ho trovato un sito che cerca di far conoscere il Terremoto invisibile. Nel 1990 la zona tra Siracusa e Augusta e Priolo fu colpita da un grave sisma. Pare però che tg e giornali non hanno mai divulgato la notizia. E' come se ci fosse un tentativo di nascondere al mondo quel sisma. Cosa succederebbe se si sapesse che l'area industriale più pericolosa d'Italia, già giudicata ad alto rischio per la presenza di raffinerie e industrie chimiche stava per esplodere? E chi investirebbe più caspitali in quella zona? Il sito che cerca di far conoscere questa storia è: http://www.terremotodeisilenzi.it Ragazzi vi segnalo un’altra chicca.
Ho trovato un sito che cerca di far conoscere il Terremoto invisibile.
Nel 1990 la zona tra Siracusa e Augusta e Priolo fu colpita da un grave sisma.
Pare però che tg e giornali non hanno mai divulgato la notizia.
E’ come se ci fosse un tentativo di nascondere al mondo quel sisma.
Cosa succederebbe se si sapesse che l’area industriale più pericolosa d’Italia, già giudicata ad alto rischio per la presenza di raffinerie e industrie chimiche stava per esplodere?
E chi investirebbe più caspitali in quella zona?
Il sito che cerca di far conoscere questa storia è: http://www.terremotodeisilenzi.it

]]>
Di: Giovanni http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42998 Giovanni Tue, 04 Nov 2008 06:10:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42998 Tanto per cambiare in questo momento su Rai EDU1 documentario su Fermi, fisica e esplorazione dello spazio. Ma a quest'ora i ragazzi non stanno preparandosi per andare a scuola? Tanto per cambiare in questo momento su Rai EDU1 documentario su Fermi, fisica e esplorazione dello spazio.
Ma a quest’ora i ragazzi non stanno preparandosi per andare a scuola?

]]>
Di: Giovanni http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42997 Giovanni Tue, 04 Nov 2008 05:58:23 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42997 Grazie di avermi segnalato che il link al mio sito non funziona e ho capito perche. Avevo inserito HTTP:\\TE....... INVECE DI HTTP://TERREMOTATI.BLOG.COM. Ho corretto adesso l'indirizzo e spero che adesso funzioni. Ragazzi non scaldatevi troppo se vi ho chiesto di ridurre i termini più forbiti per chi come è diciamo "dummies". E poi grazie a internet quando leggo una parola a me sconosciuta la copio nella riga di Google e vedo cosa mi trova. Qualche settimana ho dovuto aiutare mio nipote a fare una ricerca sulla oligarchia. Wikipedia mi ha trovato oltre la descrizione della parola oligarchia anche molti link a siti di filosofia che mi sono riletto poi piacevolmente con calma dopo. Mi piace leggere per imparare ma leggere solo per tenere occupato il cervello a decifrare righe senza utilità non fa per me. Quando ho incontrato il termine genius loci ho fatto lo stesso e ho letto varie cose collegate al termine e al contesto dove si usa. Perchè non si può scrivere un romanzo senza inserire decine e decine di righe di contorno ? Io ho letto molto prima dei 20 anni molte opere anche importanti perchè anche a mia madre piaceva leggere e si era abbonata a selezione del Readers Digest che oltre alla rivista le mandava spesso libri e romanzi anche importanti. Forse erano edizione condensate che per voi sono discutibili ma non penso che stravolgevano il senso dell'opera. Ricordo con piacere di aver letto un opera intitolata "Dio e mr. Gomez" che trattava con candore della fede in Dio di una umile persona. Ho letto anche "La sbandata" di Jackie Collins sorella della celebre attrice Joan, centinaia di racconti della serie Urania, racconti di Isaac Asimov, di Agata Christies e della serie di Laila. Ho letto anni fa anche un libro intitolato "Ofelia impara a nuotare" che affrontava il discutibile stile di vita di una donna molto emancipata e disnibita. Ho desiderio di leggere qualche opera di Tiziano Terenzani (non sono sicuro che si chiami così, quell'autore che scriveva di filosofia orientale) di cui giorni fa ho visto un documentario che mi ha incuriosito molto. Per motivi di lavoro mi alzo alle 5 di mattina per aiutare mia moglie che va a lavorare a quell'ora ma poi resto fino alle 7.30 a vedere la tv o al computer aspettando di preparare mia figlia per la scuola e poi vado a lavorare. Mi piace vedere programmi culturali ma non capisco perchè li trasmettono in orari assurdi per il 90% delle persone. Giorni fa ho visto un famoso giornalista e scrittore tedesco che ha rifiutato un premio che gli avevano dato in diretta tv. Non solo ha rifiutato il premio ma ha pure insultato il sistema televisivo tedesco perchè negli ultimi anni stava riducendo le trasmissioni culturali a favore di programmi stupidi tipo Grande Fratello e altre schifezze simili. Come purtroppo sta succedendo da noi sia in Rai che in tv private. Quando andavo alle medie iniziò la serie tv di Quark che veniva trasmesso nel primo pomeriggio e io potevo seguirlo. Quando non capivo qualcosa chiedevo dopo ai professori. Il giorno dell'esame il professore di tecnica aveva parlato di me al presidente della commissione che mi chiese se volevo rispondere a domande extra programma scolastico. Sostenni il mio esame di licenza media rispondendo a domande di scissione e fissione nucleare che avevo seguito su QUARK. Ora invece questi programmi sono in seconda serata e i giovani non possono seguirli. Vi comunico anche che il mio Comune ha trasferito la biblioteca dal Palazzo del Principe dove aveva una sedie ampia e con sale di lettura in un altro posto più piccolo per farci al suo posto l'Enoteca Comunale. Incredibile ma vero. Hanno relegato la cultura in uno sgabuzzino per tenere quattro celle frigorifere accese notte e giorno senza che nessuno vada a vederle. Ci si lamenta poi della crisi dell'editoria ma l'editoria cosa fà per adeguarsi ai tempi? Perchè debbo comprare un romanzo oggi in media sui 20 euro quando poi mesi dopo lo posso comprare a pochi euro ? E non parliamo poi dei testi scolastici a prezzi iper gonfiati. Visto poi che oggi sicuramente tutti i libri vengono stampati in tipografie da file .pdf o comunque du computer perchè non vendere l'opera esclusivamente su cd o dvd e sarà poi l'utente a stamparselo quando e se gli serve. Riduzione di costi e salvataggio di alberi e ambiente. Personalmente io mi sono letto alcuni testi tecnici di informatica senza averli mai stampati (Assembler Motorola 68000!!!). Io non ho manuale d'uso del mio Macintosh ma lo consulto in forma elettronica e sempre aggiornata online. Vanno adeguati i mezzi ai mutati stili di vita delle persone. Grazie di avermi segnalato che il link al mio sito non funziona e ho capito perche.
Avevo inserito HTTP:\\TE……. INVECE DI HTTP://TERREMOTATI.BLOG.COM.
Ho corretto adesso l’indirizzo e spero che adesso funzioni.

Ragazzi non scaldatevi troppo se vi ho chiesto di ridurre i termini più forbiti per chi come è diciamo “dummies”.
E poi grazie a internet quando leggo una parola a me sconosciuta la copio nella riga di Google e vedo cosa mi trova.
Qualche settimana ho dovuto aiutare mio nipote a fare una ricerca sulla oligarchia.
Wikipedia mi ha trovato oltre la descrizione della parola oligarchia anche molti link a siti di filosofia che mi sono riletto poi piacevolmente con calma dopo.
Mi piace leggere per imparare ma leggere solo per tenere occupato il cervello a decifrare righe senza utilità non fa per me.
Quando ho incontrato il termine genius loci ho fatto lo stesso e ho letto varie cose collegate al termine e al contesto dove si usa.
Perchè non si può scrivere un romanzo senza inserire decine e decine di righe di contorno ?
Io ho letto molto prima dei 20 anni molte opere anche importanti perchè anche a mia madre piaceva leggere e si era abbonata a selezione del Readers Digest che oltre alla rivista le mandava spesso libri e romanzi anche importanti.
Forse erano edizione condensate che per voi sono discutibili ma non penso che stravolgevano il senso dell’opera.
Ricordo con piacere di aver letto un opera intitolata “Dio e mr. Gomez” che trattava con candore della fede in Dio di una umile persona.
Ho letto anche “La sbandata” di Jackie Collins sorella della celebre attrice Joan, centinaia di racconti della serie Urania, racconti di Isaac Asimov, di Agata Christies e della serie di Laila.
Ho letto anni fa anche un libro intitolato “Ofelia impara a nuotare” che affrontava il discutibile stile di vita di una donna molto emancipata e disnibita.
Ho desiderio di leggere qualche opera di Tiziano Terenzani (non sono sicuro che si chiami così, quell’autore che scriveva di filosofia orientale) di cui giorni fa ho visto un documentario che mi ha incuriosito molto.
Per motivi di lavoro mi alzo alle 5 di mattina per aiutare mia moglie che va a lavorare a quell’ora ma poi resto fino alle 7.30 a vedere la tv o al computer aspettando di preparare mia figlia per la scuola e poi vado a lavorare.
Mi piace vedere programmi culturali ma non capisco perchè li trasmettono in orari assurdi per il 90% delle persone.
Giorni fa ho visto un famoso giornalista e scrittore tedesco che ha rifiutato un premio che gli avevano dato in diretta tv.
Non solo ha rifiutato il premio ma ha pure insultato il sistema televisivo tedesco perchè negli ultimi anni stava riducendo le trasmissioni culturali a favore di programmi stupidi tipo Grande Fratello e altre schifezze simili.
Come purtroppo sta succedendo da noi sia in Rai che in tv private.
Quando andavo alle medie iniziò la serie tv di Quark che veniva trasmesso nel primo pomeriggio e io potevo seguirlo.
Quando non capivo qualcosa chiedevo dopo ai professori.
Il giorno dell’esame il professore di tecnica aveva parlato di me al presidente della commissione che mi chiese se volevo rispondere a domande extra programma scolastico.
Sostenni il mio esame di licenza media rispondendo a domande di scissione e fissione nucleare che avevo seguito su QUARK.
Ora invece questi programmi sono in seconda serata e i giovani non possono seguirli.
Vi comunico anche che il mio Comune ha trasferito la biblioteca dal Palazzo del Principe dove aveva una sedie ampia e con sale di lettura in un altro posto più piccolo per farci al suo posto l’Enoteca Comunale.
Incredibile ma vero.
Hanno relegato la cultura in uno sgabuzzino per tenere quattro celle frigorifere accese notte e giorno senza che nessuno vada a vederle.
Ci si lamenta poi della crisi dell’editoria ma l’editoria cosa fà per adeguarsi ai tempi?
Perchè debbo comprare un romanzo oggi in media sui 20 euro quando poi mesi dopo lo posso comprare a pochi euro ?
E non parliamo poi dei testi scolastici a prezzi iper gonfiati.
Visto poi che oggi sicuramente tutti i libri vengono stampati in tipografie da file .pdf o comunque du computer perchè non vendere l’opera esclusivamente su cd o dvd e sarà poi l’utente a stamparselo quando e se gli serve.
Riduzione di costi e salvataggio di alberi e ambiente.
Personalmente io mi sono letto alcuni testi tecnici di informatica senza averli mai stampati (Assembler Motorola 68000!!!).
Io non ho manuale d’uso del mio Macintosh ma lo consulto in forma elettronica e sempre aggiornata online.
Vanno adeguati i mezzi ai mutati stili di vita delle persone.

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42973 Massimo Maugeri Mon, 03 Nov 2008 22:28:48 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42973 Scusate se non "interagisco" con ciascuno di voi, ma è stata una giornata particolarmente dura. Ringraziamenti speciali a Miriam. Scusate se non “interagisco” con ciascuno di voi, ma è stata una giornata particolarmente dura.
Ringraziamenti speciali a Miriam.

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42972 Massimo Maugeri Mon, 03 Nov 2008 22:27:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42972 @ Giovanni Ti dò un caloroso benvenuto, qui a Letteratitudine. Grazie per essere intervenuto in maniera così sentita e per averci fatto vedere la situazione dal tuo punto di vista (per molti versi più che condivisibile). Ti faccio i migliori auguri per la tua ricerca. E spero che, nel contesto di questo dibattito, abbia potuto trovare riferimenti utili. Come ti è già stato fatto notare questo è un sito letterario. Dunque riferimenti letterari, citazioni, lirismi e quant'altro non solo sono ammessi ma - per quanto mi riguarda - auspicabili. Del resto, se passi su un blog specializzato sulla pesca sarà normale imbattersi in lenze, ami, esche e canne... nessun riferimento a droghe, eh:) In ogni caso torna pure quando vuoi, caro Giovanni. E sentiti a casa. @ Giovanni
Ti dò un caloroso benvenuto, qui a Letteratitudine.
Grazie per essere intervenuto in maniera così sentita e per averci fatto vedere la situazione dal tuo punto di vista (per molti versi più che condivisibile).
Ti faccio i migliori auguri per la tua ricerca. E spero che, nel contesto di questo dibattito, abbia potuto trovare riferimenti utili.
Come ti è già stato fatto notare questo è un sito letterario. Dunque riferimenti letterari, citazioni, lirismi e quant’altro non solo sono ammessi ma – per quanto mi riguarda – auspicabili.
Del resto, se passi su un blog specializzato sulla pesca sarà normale imbattersi in lenze, ami, esche e canne… nessun riferimento a droghe, eh:)
In ogni caso torna pure quando vuoi, caro Giovanni.
E sentiti a casa.

]]>
Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42970 miriam ravasio Mon, 03 Nov 2008 22:21:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42970 @Giovanni: grazie per questa tua lezione sulle origini dell'arte. Forse per davvero gli uomini di Lascaux dipinsero quei magnifici animali solo per conoscerli e poterli colpire con precisione. Ma in quel trionfo della natura inserirono anche la figura umana, quasi un ideogramma , che forse stava a significare la fine di un'era, quella animale e l'inizio di una civiltà, quella dell'uomo. Noi ci troviamo esattamente come gli uomini di Lascaux, fra una fine ed un inizio; la civiltà contadina ( o della materia ,lo sviluppo industriale ne è parte) che durava da diecimila anni è alla sua fine e ora ne stiamo già vivendo un'altra tutta nuova e da scoprire, è la civiltà immateriale. Quella dei mercati immateriali che negli scossoni e scombussolamenti borsistici si sta già presentando spaventandoci un po'. L'arte, che si riconosce quando a distanza di tempo ci offre chiavi di lettura, lo aveva anticipato, da decenni. Basta pensare a Piero Manzoni che con le sue provocazioni, realizzate ben prima del 1968, ci aveva già detto tutto. Potevamo fermarci lì e riflettere, invece i sistemi (leggi quella gran massa di soldi che si scambiano i collezionisti) si sono impadroniti del linguaggio investendoci mode e tendenze. Giovanni, cliccando sul tuo nome non si apre nessun sito, come mai? @Giovanni:
grazie per questa tua lezione sulle origini dell’arte. Forse per davvero gli uomini di Lascaux dipinsero quei magnifici animali solo per conoscerli e poterli colpire con precisione. Ma in quel trionfo della natura inserirono anche la figura umana, quasi un ideogramma , che forse stava a significare la fine di un’era, quella animale e l’inizio di una civiltà, quella dell’uomo.
Noi ci troviamo esattamente come gli uomini di Lascaux, fra una fine ed un inizio; la civiltà contadina ( o della materia ,lo sviluppo industriale ne è parte) che durava da diecimila anni è alla sua fine e ora ne stiamo già vivendo un’altra tutta nuova e da scoprire, è la civiltà immateriale. Quella dei mercati immateriali che negli scossoni e scombussolamenti borsistici si sta già presentando spaventandoci un po’. L’arte, che si riconosce quando a distanza di tempo ci offre chiavi di lettura, lo aveva anticipato, da decenni. Basta pensare a Piero Manzoni che con le sue provocazioni, realizzate ben prima del 1968, ci aveva già detto tutto. Potevamo fermarci lì e riflettere, invece i sistemi (leggi quella gran massa di soldi che si scambiano i collezionisti) si sono impadroniti del linguaggio investendoci mode e tendenze.
Giovanni, cliccando sul tuo nome non si apre nessun sito, come mai?

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42969 Massimo Maugeri Mon, 03 Nov 2008 22:19:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42969 Un'ulteriore domanda per te, Carola (che non riguarda questo libro). <strong>A cosa stai lavorando, attualmente? Quali sono i tuoi progetti letterari?</strong> Rispondi solo se puoi, naturalmente. Sono curioso. :) Un’ulteriore domanda per te, Carola (che non riguarda questo libro).
A cosa stai lavorando, attualmente? Quali sono i tuoi progetti letterari?
Rispondi solo se puoi, naturalmente.
Sono curioso.
:)

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42968 Massimo Maugeri Mon, 03 Nov 2008 22:17:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42968 Cara Carola, grazie per essere intervenuta. Scrivi: "Chiederò a Laterza di mandare una copia in ogni biblioteca. Forse scenderò a dicembre per presentare il libro a Partanna e a Vita. Se Massimo me lo permette, potrei darne notizia qui". --- Ma certo! Anzi, non solo puoi, ma <b>devi</b> darci notizia. Facci sapere quando andrai a Partanna e a Vita. E tienici aggiornati suoi tuoi "spostamenti letterari" in generale, se ti va. Bella l'idea di inviare i libri in biblioteca. In ogni caso, per chi fosse particolarmente interessato (e se lo può permettere) ricordo che il libro costa solo 9 euro. Cara Carola, grazie per essere intervenuta.
Scrivi: “Chiederò a Laterza di mandare una copia in ogni biblioteca. Forse scenderò a dicembre per presentare il libro a Partanna e a Vita. Se Massimo me lo permette, potrei darne notizia qui”.

Ma certo! Anzi, non solo puoi, ma devi darci notizia.
Facci sapere quando andrai a Partanna e a Vita. E tienici aggiornati suoi tuoi “spostamenti letterari” in generale, se ti va.
Bella l’idea di inviare i libri in biblioteca. In ogni caso, per chi fosse particolarmente interessato (e se lo può permettere) ricordo che il libro costa solo 9 euro.

]]>
Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42967 Massimo Maugeri Mon, 03 Nov 2008 22:11:45 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42967 Vi ringrazio tutti per i nuovi commenti. Credo che ne sia venuto fuori un dibattito molto interessante. Vi ringrazio tutti per i nuovi commenti. Credo che ne sia venuto fuori un dibattito molto interessante.

]]>
Di: Salvo zappulla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42966 Salvo zappulla Mon, 03 Nov 2008 22:01:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42966 @Minchia, Sergio, parli come un libro stampato. Anche a me pareva che Giovanni si stesse allargando troppo. In fondo questo rimane un sito letterario, mica un sito dedicato ai terremoti, e se interviene gente che ha studiato, si diletta a fare citazioni, sfoggio di cultura, mi pare che ne abbia pieno diritto. @Minchia, Sergio, parli come un libro stampato. Anche a me pareva che Giovanni si stesse allargando troppo. In fondo questo rimane un sito letterario, mica un sito dedicato ai terremoti, e se interviene gente che ha studiato, si diletta a fare citazioni, sfoggio di cultura, mi pare che ne abbia pieno diritto.

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42965 Sergio Sozi Mon, 03 Nov 2008 21:30:07 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42965 P.S. Sono uno che se avesse una fame terribile, con l'ultimo mezzo euro in tasca si comprerebbe un libro piuttosto che mezzo chilo di patate. Ma non sempre si deve applicare ad altri una legge che si applica a se stessi: nel caso dei terremoti italiani, le porcate sono state troppe... e mica fatte per sublimare il sisma in Cretto burresco! P.S.
Sono uno che se avesse una fame terribile, con l’ultimo mezzo euro in tasca si comprerebbe un libro piuttosto che mezzo chilo di patate. Ma non sempre si deve applicare ad altri una legge che si applica a se stessi: nel caso dei terremoti italiani, le porcate sono state troppe… e mica fatte per sublimare il sisma in Cretto burresco!

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42964 Sergio Sozi Mon, 03 Nov 2008 21:27:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42964 Caro Lorenzo, naturalmente. Naturalmente. Ciao caro, ti voglio bene Sergio Caro Lorenzo,
naturalmente. Naturalmente.
Ciao caro, ti voglio bene
Sergio

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42963 Sergio Sozi Mon, 03 Nov 2008 21:25:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42963 Caro Giovanni, se vogliamo affrontare il discorso dell'arte separatamente a quello del terremoto, posso dire che a volte i prodotti dell'ingegno e della sensibilita' umana sono difficili da affrontare e devono restare tali: non tutto e' per tutti - per esempio il pediatra sa la pediatria, e' uno specialista nel suo campo, proprio come il letterato che ha studiato, appunto, le Lettere. A ciascuno il suo. Dunque secondo me deve esistere ''Il nome della rosa'' come anche il bestseller di Moccia - ma il Moccia di turno non deve scalzare a pedate nei fondelli Umberto Eco, proprio no, altrimenti si uccide la bravura, l'eccellenza, per favorire la mediocrita' massificante. Cio' premesso, diro' che amo gli scrittori complicati e chiari allo stesso tempo. Questa e' la bravura massima, a mio avviso. Cosi' vedo Orazio e Catullo, Eco e Borges, Yourcenar e Italo Calvino (fino agli anni '60) e una manciata di altri. Saluti Cari Sergio Sozi Caro Giovanni,
se vogliamo affrontare il discorso dell’arte separatamente a quello del terremoto, posso dire che a volte i prodotti dell’ingegno e della sensibilita’ umana sono difficili da affrontare e devono restare tali: non tutto e’ per tutti – per esempio il pediatra sa la pediatria, e’ uno specialista nel suo campo, proprio come il letterato che ha studiato, appunto, le Lettere. A ciascuno il suo. Dunque secondo me deve esistere ”Il nome della rosa” come anche il bestseller di Moccia – ma il Moccia di turno non deve scalzare a pedate nei fondelli Umberto Eco, proprio no, altrimenti si uccide la bravura, l’eccellenza, per favorire la mediocrita’ massificante.
Cio’ premesso, diro’ che amo gli scrittori complicati e chiari allo stesso tempo. Questa e’ la bravura massima, a mio avviso. Cosi’ vedo Orazio e Catullo, Eco e Borges, Yourcenar e Italo Calvino (fino agli anni ‘60) e una manciata di altri.
Saluti Cari
Sergio Sozi

]]>
Di: Giovanni http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42962 Giovanni Mon, 03 Nov 2008 21:06:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42962 C'è una gag di Aldo Giovanni e Giacomo che vi consiglio di vedere ma non so se youtube ci sia. Uno di essi porta gli altri due a vedere una mostra di arte moderna e spiega il senso delle opere presenti. Lui spiega perchè la sedia è montata male e i concetti della smaterilizzazione degli oggetti nell'arte . Aldo dice di aver compreso il concetto e scambia un estintore per opera d'arte. Poi scambiano il celebre quadro di Fontana della tela tagliata per un atto di vandalismo. Giovanni dice che l'autore si chiama Fontana e che ha 80 anni passati e loro esclamano " un demente!". Vi consiglio di vederlo per rivedere le vostre idee sull'arte moderna. E sinceramente non capisco cosa spinge certi miliardari a spendere cifre astronomiche per acquistare certe opere assurde di "arte Moderna". Certi scarabocchi di mia figlia fatti all'asilo anni fa sono migliori delle opere di Picasso ma nessuno mi darebbe un centesimo per quei fogli. Forse l'arte non è nata come opera da vedere per la sua bellezza ma come opera didattica. Forse le pitture rupestri servivano a descrivere le prede e dove colpirle per ucciderle. Per segnare i confini si creavano pietre dalle forme particolari per far capire che quella pietra era stata messa lì di proposito e non era una pietra naturale. Poi si andò avanti così creando disegni per descrivere il paesaggio, dove si era tenuta una battaglia, gli dei che.......... Si continuò a scolpire pietre per i confini, colonne per rendere più visibile la statua del re, per sostenere altre pietr messe orizzontali ecc...... Credo quindi che l'arte sia nata perchè occorreva una cosa per descrivere la vita e il mondo. E si continuò a disegnare e a scolpire la realtà fino a quando l'alcool e le droghe comparvero e sotto i loro effetti alcuni artisti si misero a creare opere senza essere nel pieno possesso delle loro facoltà mentali. Successe poi che alcuni artisti cercarono di creare cose ispirandosi a artisti che avevano creato sotto l'effetto di sostanze stupefacenti opere strane. Purtroppo il nostro cervello ha un grave difetto: Quando gli occhi gli mandano l'immagine di quello che vede comincia ad analizzarla e da cercare di dare un senso all'imagine data. Foglie, cibo e prede inquadrate vengono analizzate dal nostro cervello e ciò ci permette di nutrirci. Purtoppo questo meccanismo cerca anche di dare un senso anche a immagini strane: uno schizzo di terra viene a volte analizzato male e riconosciuto come il volto di un uomo messo in un certo modo. Questo tilt momentaneo ci porta a volta a ingerire cose strane ritenute buone e a spendere cifre astronomiche per schizzi di colore messe a casaccio su una tela da un uomo leggermente dopato di cannabis o lsd. Forse la molla che anima i collezzionisti d'arte è la consapevolezza che certi stati mentali sono così confusionari da essere matematicamente irrepetibili e quindi spendono quelle cifre per aggiudicarsi il pezzo unico e irrepetibile. O forse li spinge la voglia di far sapere al mondo che loro sono così ricchi da poter buttare via quei soldi anche per quelle schifezze? E poi come diceva una pubblicità di qualche anno fà: Anche le opere di Leonardo sono in fondo solo quattro assi inchiodate. C’è una gag di Aldo Giovanni e Giacomo che vi consiglio di vedere ma non so se youtube ci sia.
Uno di essi porta gli altri due a vedere una mostra di arte moderna e spiega il senso delle opere presenti.
Lui spiega perchè la sedia è montata male e i concetti della smaterilizzazione degli oggetti nell’arte .
Aldo dice di aver compreso il concetto e scambia un estintore per opera d’arte.
Poi scambiano il celebre quadro di Fontana della tela tagliata per un atto di vandalismo.
Giovanni dice che l’autore si chiama Fontana e che ha 80 anni passati e loro esclamano ” un demente!”.
Vi consiglio di vederlo per rivedere le vostre idee sull’arte moderna.
E sinceramente non capisco cosa spinge certi miliardari a spendere cifre astronomiche per acquistare certe opere assurde di “arte Moderna”.
Certi scarabocchi di mia figlia fatti all’asilo anni fa sono migliori delle opere di Picasso ma nessuno mi darebbe un centesimo per quei fogli.
Forse l’arte non è nata come opera da vedere per la sua bellezza ma come opera didattica.
Forse le pitture rupestri servivano a descrivere le prede e dove colpirle per ucciderle.
Per segnare i confini si creavano pietre dalle forme particolari per far capire che quella pietra era stata messa lì di proposito e non era una pietra naturale.
Poi si andò avanti così creando disegni per descrivere il paesaggio, dove si era tenuta una battaglia, gli dei che……….
Si continuò a scolpire pietre per i confini, colonne per rendere più visibile la statua del re, per sostenere altre pietr messe orizzontali ecc……
Credo quindi che l’arte sia nata perchè occorreva una cosa per descrivere la vita e il mondo.
E si continuò a disegnare e a scolpire la realtà fino a quando l’alcool e le droghe comparvero e sotto i loro effetti alcuni artisti si misero a creare opere senza essere nel pieno possesso delle loro facoltà mentali.
Successe poi che alcuni artisti cercarono di creare cose ispirandosi a artisti che avevano creato sotto l’effetto di sostanze stupefacenti opere strane.
Purtroppo il nostro cervello ha un grave difetto:
Quando gli occhi gli mandano l’immagine di quello che vede comincia ad analizzarla e da cercare di dare un senso all’imagine data.
Foglie, cibo e prede inquadrate vengono analizzate dal nostro cervello e ciò ci permette di nutrirci.
Purtoppo questo meccanismo cerca anche di dare un senso anche a immagini strane:
uno schizzo di terra viene a volte analizzato male e riconosciuto come il volto di un uomo messo in un certo modo.
Questo tilt momentaneo ci porta a volta a ingerire cose strane ritenute buone e a spendere cifre astronomiche per schizzi di colore messe a casaccio su una tela da un uomo leggermente dopato di cannabis o lsd.
Forse la molla che anima i collezzionisti d’arte è la consapevolezza che certi stati mentali sono così confusionari da essere matematicamente irrepetibili e quindi spendono quelle cifre per aggiudicarsi il pezzo unico e irrepetibile.
O forse li spinge la voglia di far sapere al mondo che loro sono così ricchi da poter buttare via quei soldi anche per quelle schifezze?
E poi come diceva una pubblicità di qualche anno fà: Anche le opere di Leonardo sono in fondo solo quattro assi inchiodate.

]]>
Di: Giovanni http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42960 Giovanni Mon, 03 Nov 2008 19:32:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42960 Ho riletto con calma i vari interventi su questo libro e voglio farvi notare alcune cose. Premetto che non sono un letterato anche se ritengo di avere una buona cultura generale in quasi tutte le materie. Ho letto alcune pagine del famoso libro di Giorgio Faletti "IO UCCIDO" e l'ho subito gettato perchè non sono riuscito a tenere il filo logico di cosa voleva dire l'autore. Tutti quei giri di parole e di descrizione poetiche che per voi appassionate sono gioia per me era carta sprecata. Oggi si ha sempre meno tempo per rilassarsi e sprecare mezzora di tempo solo per leggere 10 pagine che descrivono poeticamente il paesaggio dove inizia la storia lo considero un delitto. Sembrava come leggere le Gazzette Ufficiali quando con tutto quel burocratese forense che dovrebbe spiegare senza possibilità di errore cosa si deve e cosa non si deve fare affinchè l'interessato ne abbia scienza. Solo che poi in ogni gazzetta trovo decine di Errata Corrige e richiesta di pareri o che la tal frase è da intendersi....... segno che poi tanta chiaramente descritta non era. Sono una persona pratica e detesto leggere troppi orpelli e capoversi linguistici. Il vostro continuo inserire parole in latino, citazioni filosofiche e termini poetici mi sembra come se ostentate la vostra cultura come certe borghesi arrichite ostentano i loro gioielli. Un noto modo di dire siciliano recita: U pisciaru soccu avi abbannia. In italiano si traduce in: Il pescivendolo reclamizza quello che ha. Non dovete prenderla a male ma pensate anche a chi come non capita su questo forum per il piacere della lettura ma per esigenze pratiche come la mia ricerca sul terremoto. Quando frequentavo ragioneria la mia insegnante di lettere mi proibiì di studiare sui Bignami e mi obbligava a leggere il libro di testo. Solo che però i Bignami dicevano le stesse cose del testo solo che lo dicevano in maniera ridotta e semplificata. Francamento io non giudico i libri dal numero di pagine ma in base all'argomento e nel modo in cui l'autore me ne rende partecipe. Dall'intervento di Carola di stamattina "Per anni le “piazze” della ricostruzione spesso quadrate e fredde, casuali all’apparenza, non solo a Gibellina, ma a Montevago e negli altri paesi, non sono state riconosciute. Ma succede che procedendo le generazioni, quello che per i vecchi è solo niente, diventi la condizione della vita di chi nasce, probabilmente questi luoghi così astratti stanno prendendo vita, cambiando di segno perché i ragazzi ci si stanno radicando." Confermo pienamente la sensazione rilevata dall'autrice e sul come i giovani stanno piano piano usando i nuovi strumenti tecnologici per godersi le desolate e enormi piazze del mio centro nuovo. Piazza delle mimose è la più grande piazza di Camporeale. Il suo scopo è molteplice: All'alba fa da stazione degli autobus che portano i ragazzi delle scuole superiori nei paesi vicini e poi accoglie i pullman locali che portano i ragazzi delle medie. D'estate serve per concerti e feste. Fino ad alcuni anni fa non serviva a niente durante gli altri orari. Ma adesso la tecnologia permette ai giovani di usarla anche la sera fino a tarda ora. Capita soprattutto la sera tardi di domenica di vedere alcune auto ferme in quella piazza. Le prime volte passando di là com mia moglie e mia figlia in auto avevo pensato che fossero coppiette in cerca di intimità ma una sera uno di quei giovani su quelle auto mi telefonò per chiedermi una cosa stranissima per quell'ora: Alcuni dvd vergini. Seppi così che alcune coppie di amici si ritrovano in quel luogo la sera non per cose immorali ma per stare insieme e scambiarsi tra loro file mp3 e dvd e li vedono e sentono in macchina. Basta un portatile e un alimentatore da accendino e chiavette bluetooth e telefonini per scambiarseli. Fanno così per stare in compagnia e socializzare perchè non abbiamo spazi alternativi o strutture sociali. Non credo che il progettista pensasse negli anni 70 questo uso delle sue piazze. Basterebbe pochissimo per farle vivere quelle piazze tipo: Un chiosco di bibite o minibar anche ambulante. Un hot spot wi-fi come quelli per accedere a internet dagli aeroporti. Alcune panchine per sedersi e alcune piante per farci fare la pipì ai cani . Ho riletto con calma i vari interventi su questo libro e voglio farvi notare alcune cose.
Premetto che non sono un letterato anche se ritengo di avere una buona cultura generale in quasi tutte le materie.
Ho letto alcune pagine del famoso libro di Giorgio Faletti “IO UCCIDO” e l’ho subito gettato perchè non sono riuscito a tenere il filo logico di cosa voleva dire l’autore.
Tutti quei giri di parole e di descrizione poetiche che per voi appassionate sono gioia per me era carta sprecata.
Oggi si ha sempre meno tempo per rilassarsi e sprecare mezzora di tempo solo per leggere 10 pagine che descrivono poeticamente il paesaggio dove inizia la storia lo considero un delitto.
Sembrava come leggere le Gazzette Ufficiali quando con tutto quel burocratese forense che dovrebbe spiegare senza possibilità di errore cosa si deve e cosa non si deve fare affinchè l’interessato ne abbia scienza.
Solo che poi in ogni gazzetta trovo decine di Errata Corrige e richiesta di pareri o che la tal frase è da intendersi……. segno che poi tanta chiaramente descritta non era.
Sono una persona pratica e detesto leggere troppi orpelli e capoversi linguistici.
Il vostro continuo inserire parole in latino, citazioni filosofiche e termini poetici mi sembra come se ostentate la vostra cultura come certe borghesi arrichite ostentano i loro gioielli.
Un noto modo di dire siciliano recita: U pisciaru soccu avi abbannia.
In italiano si traduce in: Il pescivendolo reclamizza quello che ha.
Non dovete prenderla a male ma pensate anche a chi come non capita su questo forum per il piacere della lettura ma per esigenze pratiche come la mia ricerca sul terremoto.
Quando frequentavo ragioneria la mia insegnante di lettere mi proibiì di studiare sui Bignami e mi obbligava a leggere il libro di testo.
Solo che però i Bignami dicevano le stesse cose del testo solo che lo dicevano in maniera ridotta e semplificata.
Francamento io non giudico i libri dal numero di pagine ma in base all’argomento e nel modo in cui l’autore me ne rende partecipe.

Dall’intervento di Carola di stamattina

“Per anni le “piazze” della ricostruzione spesso quadrate e fredde, casuali all’apparenza, non solo a Gibellina, ma a Montevago e negli altri paesi, non sono state riconosciute. Ma succede che procedendo le generazioni, quello che per i vecchi è solo niente, diventi la condizione della vita di chi nasce, probabilmente questi luoghi così astratti stanno prendendo vita, cambiando di segno perché i ragazzi ci si stanno radicando.”

Confermo pienamente la sensazione rilevata dall’autrice e sul come i giovani stanno piano piano usando i nuovi strumenti tecnologici per godersi le desolate e enormi piazze del mio centro nuovo.
Piazza delle mimose è la più grande piazza di Camporeale.
Il suo scopo è molteplice:
All’alba fa da stazione degli autobus che portano i ragazzi delle scuole superiori nei paesi vicini e poi accoglie i pullman locali che portano i ragazzi delle medie.
D’estate serve per concerti e feste.
Fino ad alcuni anni fa non serviva a niente durante gli altri orari.
Ma adesso la tecnologia permette ai giovani di usarla anche la sera fino a tarda ora.
Capita soprattutto la sera tardi di domenica di vedere alcune auto ferme in quella piazza.
Le prime volte passando di là com mia moglie e mia figlia in auto avevo pensato che fossero coppiette in cerca di intimità ma una sera uno di quei giovani su quelle auto mi telefonò per chiedermi una cosa stranissima per quell’ora: Alcuni dvd vergini.
Seppi così che alcune coppie di amici si ritrovano in quel luogo la sera non per cose immorali ma per stare insieme e scambiarsi tra loro file mp3 e dvd e li vedono e sentono in macchina.
Basta un portatile e un alimentatore da accendino e chiavette bluetooth e telefonini per scambiarseli.
Fanno così per stare in compagnia e socializzare perchè non abbiamo spazi alternativi o strutture sociali.
Non credo che il progettista pensasse negli anni 70 questo uso delle sue piazze.
Basterebbe pochissimo per farle vivere quelle piazze tipo:
Un chiosco di bibite o minibar anche ambulante.
Un hot spot wi-fi come quelli per accedere a internet dagli aeroporti.
Alcune panchine per sedersi e alcune piante per farci fare la pipì ai cani .

]]>
Di: Carola http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42959 Carola Mon, 03 Nov 2008 19:02:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42959 L'arte per me non sarà mai una "cacatina di uccello presuntuoso" ma espressioni di valori trascendenti nelle varie differenze d'epoche con le rispettive religioni,con la realtà che diventa politica,i con gli deali ai quali l'artista anela,o con l'aderire a una società materialistica diventandone servo o signore di se stesso.Scegliendo di restare "servo",l'artista assolve a ciò che era per l'artista primitivo cambiando un genere di paura per un altro.Ma decidendo di "restare signore di se stesso",l'artista non può esimersi della responsabilità di sollevare i problemi in base alla propria sensibilità e persino senza l'aiuto di emozioni collettive e di ideali tradizionali.E il valore che ne esce,è un valore reale,indipendentemente dai valori estetici formali,comuni ad altri generi di arte,giacchè tutto scaturisce dal suo subconscio e che spinge ad uscire per comunicare oltre che il "sè" misterioso e insondabile,anche un senso di di quei valori posti sollevando i problemi che la collettività accetterà o respingerà ma non resterà mai indifferente.La tematica sacrale o religiosa ha stimolato molti artisti assurgendoli a vera grandezza (Beato Angelico-Pinturicchio-Raffaello-Correggio-Caravaggio-Guido Reni ecc) ; spetterà comunque a coloro che negano un rapporto necessario fra religionee arte scoprire una forma che equivalga al sentimento della comunità e sia capace di assicurare una continuità storica anche all'arte non relgiosa.Poi c'è l'arte creata del popolo,semplice e schietta, detta anche "arte popolare"anche se poco riconosciuta tra i critici.Ma nel suo conservatorismo ( perchè molti sono i motivi naturalistiici,,decorazioni,metodi di tessitura,disegni geometrici che ricalcano i tappetiricami,lavori in legno ecc..),resta sempre un qualcosa di gioioso anzicchè riflettere una tetra realtà.E questo non è poco.Dentro c'è tutto un universo.E un universo che non sarà mai paragonato alla "cacca presuntuosa d'uccello"!.Aleno per me. Non ho letto il libro ma quanto sopra descritto da Massimo,sarà motivo valido per farlo.Carola L’arte per me non sarà mai una “cacatina di uccello presuntuoso” ma espressioni di valori trascendenti nelle varie differenze d’epoche con le rispettive religioni,con la realtà che diventa politica,i con gli deali ai quali l’artista anela,o con l’aderire a una società materialistica diventandone servo o signore di se stesso.Scegliendo di restare “servo”,l’artista assolve a ciò che era per l’artista primitivo cambiando un genere di paura per un altro.Ma decidendo di “restare signore di se stesso”,l’artista non può esimersi della responsabilità di sollevare i problemi in base alla propria sensibilità e persino senza l’aiuto di emozioni collettive e di ideali tradizionali.E il valore che ne esce,è un valore reale,indipendentemente dai valori estetici formali,comuni ad altri generi di arte,giacchè tutto scaturisce dal suo subconscio e che spinge ad uscire per comunicare oltre che il “sè” misterioso e insondabile,anche un senso di di quei valori posti sollevando i problemi che la collettività accetterà o respingerà ma non resterà mai indifferente.La tematica sacrale o religiosa ha stimolato molti artisti assurgendoli a vera grandezza (Beato Angelico-Pinturicchio-Raffaello-Correggio-Caravaggio-Guido Reni ecc) ; spetterà comunque a coloro che negano un rapporto necessario fra religionee arte scoprire una forma che equivalga al sentimento della comunità e sia capace di assicurare una continuità storica anche all’arte non relgiosa.Poi c’è l’arte creata del popolo,semplice e schietta, detta anche “arte popolare”anche se poco riconosciuta tra i critici.Ma nel suo conservatorismo ( perchè molti sono i motivi naturalistiici,,decorazioni,metodi di tessitura,disegni geometrici che ricalcano i tappetiricami,lavori in legno ecc..),resta sempre un qualcosa di gioioso anzicchè riflettere una tetra realtà.E questo non è poco.Dentro c’è tutto un universo.E un universo che non sarà mai paragonato alla “cacca presuntuosa d’uccello”!.Aleno per me.
Non ho letto il libro ma quanto sopra descritto da Massimo,sarà motivo valido per farlo.Carola

]]>
Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42958 lorenzerrimo Mon, 03 Nov 2008 18:58:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42958 @ Miriam mi inserisco sulla tua risposta rivolta a Sergio: Negli ospedali e nei cimiteri ci vogliamo più bene. Ritengo che sia così, perché davanti a queste situazioni svanisce l’effetto della concorrenza. Il malato o il morto non possono più concorrere con noi. Ritengo sostenibile che anche nell’amore esista una forma,anche se debole, della concorrenza. Siamo sinceri: un vero amore, quello che annulla ogni ostacolo e timore, è veramente difficile da viverlo pienamente, così che rimane sempre un riferimento forte verso la meta da proporsi. Non avendo l’occasione di acquisire e leggere il libro della Susani, non posso dire nulla in questione. Mi sono quindi limitato a trattare brevemente il tema dal punto di vista umano, punteggiando l’aspetto educativo sull’uomo e la società. Ti faccio i miei complimenti per la tua premura nel sostenere con tanta ricchezza di pensieri, oltre che pazienza e costanza, questo interessante tema. Cari saluti. Lorenzo @ Miriam
mi inserisco sulla tua risposta rivolta a Sergio: Negli ospedali e nei cimiteri ci vogliamo più bene.
Ritengo che sia così, perché davanti a queste situazioni svanisce l’effetto della concorrenza. Il malato o il morto non possono più concorrere con noi. Ritengo sostenibile che anche nell’amore esista una forma,anche se debole, della concorrenza.
Siamo sinceri: un vero amore, quello che annulla ogni ostacolo e timore, è veramente difficile da viverlo pienamente, così che rimane sempre un riferimento forte verso la meta da proporsi.
Non avendo l’occasione di acquisire e leggere il libro della Susani, non posso dire nulla in questione. Mi sono quindi limitato a trattare brevemente il tema dal punto di vista umano, punteggiando l’aspetto educativo sull’uomo e la società.
Ti faccio i miei complimenti per la tua premura nel sostenere con tanta ricchezza di pensieri, oltre che pazienza e costanza, questo interessante tema.
Cari saluti.
Lorenzo

]]>
Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42957 lorenzerrimo Mon, 03 Nov 2008 18:28:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42957 @Sergio Caro Sergio, non mi aspettavo una risposta accondiscendente alla mia. Io l'ho analizzato come uomo, mentre tu come poeta e intellettuale. L'intellettualità può essere un bene come anche un male; dipende sempre dalle qualità umane che l'individuo possiede e sostiene. Allora D'Annunzio fece furore, perchè dimostrò di essere un intellettuale creativo, fiero e coraggioso, qualità che rispecchiavano le necessità dell'epoca. Fu senza dubbio un giovane gagliardo ed avventuriero, ma lo fece più per soddisfare il proprio io. Troppo poco per me, anche se la sua poesia mi attirasse per la sua espressione viva, forte e impetuosa, così come lo erano i suoi intenti; o sbaglio? Cari saluti. Lorenzo @Sergio
Caro Sergio, non mi aspettavo una risposta accondiscendente alla mia.

Io l’ho analizzato come uomo, mentre tu come poeta e intellettuale.
L’intellettualità può essere un bene come anche un male; dipende sempre dalle qualità umane che l’individuo possiede e sostiene.
Allora D’Annunzio fece furore, perchè dimostrò di essere un intellettuale creativo, fiero e coraggioso, qualità che rispecchiavano le necessità dell’epoca.
Fu senza dubbio un giovane gagliardo ed avventuriero, ma lo fece più per soddisfare il proprio io. Troppo poco per me, anche se la sua poesia mi attirasse per la sua espressione viva, forte e impetuosa, così come lo erano i suoi intenti; o sbaglio?
Cari saluti.
Lorenzo

]]>
Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42955 miriam ravasio Mon, 03 Nov 2008 18:18:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42955 Caro Giovanni, ho letto i tuoi interventi e percepito la tua sconsolazione, ma anche una certa dolcissima ironia ... quando invece ci vorrebbero i picconi (vero?); ma così va il mondo. Concordo con le tue osservazioni a cui non posso aggiungere oltre le cose già scritte. A proposito del tuo ultimo post, posso consigliarti, un paio di letture. - Architetti maledetti di Tom Wolfe - Architettura e felicità di Alain de Botton ciao, miriam Caro Giovanni, ho letto i tuoi interventi e percepito la tua sconsolazione, ma anche una certa dolcissima ironia … quando invece ci vorrebbero i picconi (vero?); ma così va il mondo.
Concordo con le tue osservazioni a cui non posso aggiungere oltre le cose già scritte. A proposito del tuo ultimo post, posso consigliarti, un paio di letture.
– Architetti maledetti di Tom Wolfe
– Architettura e felicità di Alain de Botton
ciao, miriam

]]>
Di: Salvo zappulla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42954 Salvo zappulla Mon, 03 Nov 2008 17:58:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42954 @Caro Giovanni. Quando io faccio riferimento alla mala politica, o cito l'ex presidente della Regione Sicilia, non vado fuori tema rispetto al post in questione poichè tutto è legato da un filo invisibile, nero e macabro come la coscienza di tanti piccoli uomini siciliani. In genere, da noi, quando si discutono i Piani Regolatori di sviluppo urbanistico vanno in crisi le amministrazioni pubbliche, cadono addirittura. Troppi interessi gravitano attorno. Terreni degli amici da rendere edificabili ( con immediato valore che va alle stelle del suddetto terreno). Terreni dei nemici da destinare alle opere pubbliche ( con immediato deprezzamento del suddetto terreno, requisito a valore di Legge). E chi se ne fotte dell'Arte? dell'Estetica? del verde pubblico ridotto ai minimi termini? La grana è grana. Da noi per approvare un piano regolatore passano vent'anni, volano le schioppettate. Le strade d'ingresso del paese, che dovrebbero essere larghe e possibilmente a due corsie, vengono ridotte ai minimi termini giacchè ogni metro rubato ad esse, è buono per gli appartamenti da costruire a peso d'oro. Mi fermo qui, se no stasera mi arrestano (tra l'altro lavoro al Comune). @Caro Giovanni. Quando io faccio riferimento alla mala politica, o cito l’ex presidente della Regione Sicilia, non vado fuori tema rispetto al post in questione poichè tutto è legato da un filo invisibile, nero e macabro come la coscienza di tanti piccoli uomini siciliani. In genere, da noi, quando si discutono i Piani Regolatori di sviluppo urbanistico vanno in crisi le amministrazioni pubbliche, cadono addirittura. Troppi interessi gravitano attorno. Terreni degli amici da rendere edificabili ( con immediato valore che va alle stelle del suddetto terreno). Terreni dei nemici da destinare alle opere pubbliche ( con immediato deprezzamento del suddetto terreno, requisito a valore di Legge). E chi se ne fotte dell’Arte? dell’Estetica? del verde pubblico ridotto ai minimi termini? La grana è grana. Da noi per approvare un piano regolatore passano vent’anni, volano le schioppettate. Le strade d’ingresso del paese, che dovrebbero essere larghe e possibilmente a due corsie, vengono ridotte ai minimi termini giacchè ogni metro rubato ad esse, è buono per gli appartamenti da costruire a peso d’oro. Mi fermo qui, se no stasera mi arrestano (tra l’altro lavoro al Comune).

]]>
Di: Lucia Arsì http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42952 Lucia Arsì Mon, 03 Nov 2008 17:05:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42952 @a proposito di "genius loci", ricordo che il rapporto fra anima e architettura é stato brillantemente chiarito dall'analista-filosofo James Hillman, la prima decade di ottobre, a Siracusa. Saluti. Lucia @a proposito di “genius loci”, ricordo che il rapporto fra anima e architettura é stato brillantemente chiarito dall’analista-filosofo James Hillman, la prima decade di ottobre, a Siracusa. Saluti. Lucia

]]>
Di: Giovanni http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42950 Giovanni Mon, 03 Nov 2008 15:39:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42950 @ Tutti i lettori. Durante le mie ricerche mi sono chiesto sempre chi furono i progettisti del mio Nuovo Paese e con quali criteri furono scelti e da quali politici. Sono quindi finito su un sito di architettura in cui i conduttori del sito avevano inserito alcune foto di opere di importanti architetti e chiedevano di valutere il "genius loci" e cioè la realizzazione di un'opera nel contesto del luogo dove deve sorgere. Ho quindi fatto un commento e da allora ne ho fatto diversi che sono stati apprezzati molto. Vi invito quindi qualora volete approfondire il discorso e leggerli a inserire nel motore di ricerca le parole "Terremotato cronico" o andare sul sito http:\\architettura.portale.forum. Se si vuol considerare l'architettura come arte ritengo che il metro di paragone non debba essere l'estetica ma la funzionalità. Quanti di Voi vivete in una casa comoda? Molti di voi sicuramente vivono in appartamenti belli a vedersi ma vuoi per il condominio, vuoi che non c'è uno sgabuzzino per il cambio stagione, vuoi perchè la cucina.....ectt e di fatto ognuno trova sempre nella propria cas qualche punto debole da cambiare e qualche punto di forza di cui vantarsi. Ma quanti famosi architetti hanno vissuto nelle case da loro ideate? E quanti architetti si sono mai chiesti quanto costa modificare le loro opere? Personalmente conosco un famoso architetto di Palermo che i suoi amici vantano e si contendono a suon di migliaia di euro. Lavorando in varie opere di questo architetto come operaio giudico schifose le sue opere. Crea sempre stanze piccole e minimali tipo IKEA ma in versione ridotta. Fino a quando non si mettono i mobili quelle case sembrano normali ma dopo vengono i nodi al pettine. I proprietari di quelle case che abbiamo fatto neanche si rendono conto dei disagi perchè hanno le cameriere. Ma cosa ve ne pare di un appartamento di 400 mq in centro di Palermo con 4 saloni da 40 mq, stanze da letto appena sufficienti e 4 bagni il cui più grande 2metri X 2metri e senza idromassaggio, sauna o altre comodità del genere e la lavatrice situata fuori all'aperto esposta alla pioggia e all'umidità? E con tutti quei saloni da festa l'unica cucina dell'appartamento di appena 6mq utili? Di ogni opera bisogna conoscere l'autore ma del nostro Centro Nuovo nessuno lo sà. Forse l'autore non la giudicava degna di essere "firmata"? Da una chiaccherata con l'ex sindaco Amoroso sono venuto a sapere che lui era contrario alla realizzazione del nuovo centro in Contrada Mandrianuova ma poichè le decisione venivano prese a Roma non potè fare nulla. Però pare che la scelta di quel sito non fu fatta da geologi o altri esperti ma da un politico locale della DC e anche dal senatore Corrao allora sindaco di Gibellina. Però a pochi centinaia di metri dalla mia casa vi è un lago che viene tuttora chiamato "lago di Corrao" che mi fa pensare che forse allora i terreni su cui ora sorge il nuovo centro di Camporeale erano di proprietà del sig. Corrao. Visto che i vecchi raccontano che questi terreni non erano coltivabili a causa dei ristagni di acqua che facevano marcire il grano coltivato penso che se io fossi stato al suo posto e avessi avuto abbastanza soldi avrei comprato quei terreni a basso prezzo e poi me li sarei fatti pagare a caro prezzo dallo Stato per farci ricostruire le case. Penso male o qualche lettore mi può confermare se le cose sono andate così? @ Tutti i lettori.
Durante le mie ricerche mi sono chiesto sempre chi furono i progettisti del mio Nuovo Paese e con quali criteri furono scelti e da quali politici.
Sono quindi finito su un sito di architettura in cui i conduttori del sito avevano inserito alcune foto di opere di importanti architetti e chiedevano di valutere il “genius loci” e cioè la realizzazione di un’opera nel contesto del luogo dove deve sorgere.
Ho quindi fatto un commento e da allora ne ho fatto diversi che sono stati apprezzati molto.
Vi invito quindi qualora volete approfondire il discorso e leggerli a inserire nel motore di ricerca le parole “Terremotato cronico” o andare sul sito http:\\architettura.portale.forum.
Se si vuol considerare l’architettura come arte ritengo che il metro di paragone non debba essere l’estetica ma la funzionalità.
Quanti di Voi vivete in una casa comoda?
Molti di voi sicuramente vivono in appartamenti belli a vedersi ma vuoi per il condominio, vuoi che non c’è uno sgabuzzino per il cambio stagione, vuoi perchè la cucina…..ectt e di fatto ognuno trova sempre nella propria cas qualche punto debole da cambiare e qualche punto di forza di cui vantarsi.
Ma quanti famosi architetti hanno vissuto nelle case da loro ideate?
E quanti architetti si sono mai chiesti quanto costa modificare le loro opere?
Personalmente conosco un famoso architetto di Palermo che i suoi amici vantano e si contendono a suon di migliaia di euro.
Lavorando in varie opere di questo architetto come operaio giudico schifose le sue opere.
Crea sempre stanze piccole e minimali tipo IKEA ma in versione ridotta.
Fino a quando non si mettono i mobili quelle case sembrano normali ma dopo vengono i nodi al pettine.
I proprietari di quelle case che abbiamo fatto neanche si rendono conto dei disagi perchè hanno le cameriere.
Ma cosa ve ne pare di un appartamento di 400 mq in centro di Palermo con 4 saloni da 40 mq, stanze da letto appena sufficienti e 4 bagni il cui più grande 2metri X 2metri e senza idromassaggio, sauna o altre comodità del genere e la lavatrice situata fuori all’aperto esposta alla pioggia e all’umidità?
E con tutti quei saloni da festa l’unica cucina dell’appartamento di appena 6mq utili?
Di ogni opera bisogna conoscere l’autore ma del nostro Centro Nuovo nessuno lo sà.
Forse l’autore non la giudicava degna di essere “firmata”?

Da una chiaccherata con l’ex sindaco Amoroso sono venuto a sapere che lui era contrario alla realizzazione del nuovo centro in Contrada Mandrianuova ma poichè le decisione venivano prese a Roma non potè fare nulla.
Però pare che la scelta di quel sito non fu fatta da geologi o altri esperti ma da un politico locale della DC e anche dal senatore Corrao allora sindaco di Gibellina.
Però a pochi centinaia di metri dalla mia casa vi è un lago che viene tuttora chiamato “lago di Corrao” che mi fa pensare che forse allora i terreni su cui ora sorge il nuovo centro di Camporeale erano di proprietà del sig. Corrao.
Visto che i vecchi raccontano che questi terreni non erano coltivabili a causa dei ristagni di acqua che facevano marcire il grano coltivato penso che se io fossi stato al suo posto e avessi avuto abbastanza soldi avrei comprato quei terreni a basso prezzo e poi me li sarei fatti pagare a caro prezzo dallo Stato per farci ricostruire le case.
Penso male o qualche lettore mi può confermare se le cose sono andate così?

]]>
Di: arenella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42948 arenella Mon, 03 Nov 2008 15:24:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42948 Alcune riflessioni. Anni fa, insieme a mia moglie, ho avuto la curiosità di visitare il Belice. Una bella mattina di ottobre siamo arrivati all'ingresso di Camporeale (il paese terremotato). Spento il motore della macchina siamo stati avvolti dal silenzio dei luoghi, dal rumore di persiane sbattute da un leggero venticello, dalla vista di una strada (forse la via principale) che conduceva ad una piazza. Sembrava uno dei tanti paesi siciliani in procinto di svegliarsi, vedere bambini per strada pronti per la scuola, anziani in prossimità del bar del paese, donne in chiesa alla messa del mattino, il macellaio che alzava la saracinesca della propria bottega. E invece nulla di tutto questo; strade vuote, piazze deserte e, particolare sconvolgente, case, chiesa e botteghe in piedi le une accanto alle altre, ma senza tetti, senza coperture, senza più anima: un luogo "congelato" da un evento funesto, drammatico, sconvolgente: il terremoto. Studiando per tanti anni ai piedi dell'Etna ci si abitua a convivere con il terremoto; si ha paura, ma passato il sisma si ricomincia e il pericolo si esorcizza. A Camporeale invece il pericolo si era trasformato in danno, in dramma, in precarietà, in perdita di un "centro di gravità permanente". Questa sensazione, forte e sbalorditiva, ci ha accompagnato nella visita del paese abbandonato e nella memoria di quel giorno. Successivamente abbiamo ripreso il cammino e siamo arrivati a Gibellina nuova, altra esperienza emotiva fortissima. Per la prima volta ci trovavamo dentro un grande progetto, una "città ideale" come quelle pensate nel Rinascimento, una galleria d'arte e un museo nel territorio e non del territorio. Un'operazione ardita, criticata, stigmatizzata, decontestualizzata, surreale, visionaria, ma palpabile, vissuta dagli abitanti con timore, con scetticismo, con la speranza di ricreare un vissuto umano andato perduto e, per noi "viaggiatori", con lo stupore e la meraviglia di chi ad ogni angolo, ad ogni incrocio, in ogni piazza assiste e partecipa ad una armonia di forme e di colori, creazioni di grandi artisti in una rivisitazione della propria idea del terremoto e della speranza di un futuro migliore. Gibellina nuova come la Fiumara, come il barocco di Modica, Noto e Ragusa Ibla, come Montefioralle in Chianti, Buonconvento e Pienza a Siena, Spello in Umbria, Montevarchi e San Sepolcro: musei nel territorio, vissuti dalla gente. Ma questa è una riflessione da viaggiatore, attratto da un senso estetico della vita, delle persone, dei luoghi. La storia di Gibellina, vecchia e nuova, e del Belice ci racconta di una notte d'inverno del '68, quando all'improvviso la terra cominciò a tremare, a riempire d'angoscia giovani e vecchi, ad amareggiare le speranze di un'intera comunità. L'almanacco dice che il terremoto del Belice precede di poco la rivolta studentesca ; ma il primo è attualità il seconto è già storia. Alcune riflessioni. Anni fa, insieme a mia moglie, ho avuto la curiosità di visitare il Belice. Una bella mattina di ottobre siamo arrivati all’ingresso di Camporeale (il paese terremotato). Spento il motore della macchina siamo stati avvolti dal silenzio dei luoghi, dal rumore di persiane sbattute da un leggero venticello, dalla vista di una strada (forse la via principale) che conduceva ad una piazza.
Sembrava uno dei tanti paesi siciliani in procinto di svegliarsi, vedere bambini per strada pronti per la scuola, anziani in prossimità del bar del paese, donne in chiesa alla messa del mattino, il macellaio che alzava la saracinesca della propria bottega. E invece nulla di tutto questo; strade vuote, piazze deserte e, particolare sconvolgente, case, chiesa e botteghe in piedi le une accanto alle altre, ma senza tetti, senza coperture, senza più anima: un luogo “congelato” da un evento funesto, drammatico, sconvolgente: il terremoto.
Studiando per tanti anni ai piedi dell’Etna ci si abitua a convivere con il terremoto; si ha paura, ma passato il sisma si ricomincia e il pericolo si esorcizza.
A Camporeale invece il pericolo si era trasformato in danno, in dramma, in precarietà, in perdita di un “centro di gravità permanente”.
Questa sensazione, forte e sbalorditiva, ci ha accompagnato nella visita del paese abbandonato e nella memoria di quel giorno.
Successivamente abbiamo ripreso il cammino e siamo arrivati a Gibellina nuova, altra esperienza emotiva fortissima.
Per la prima volta ci trovavamo dentro un grande progetto, una “città ideale” come quelle pensate nel Rinascimento, una galleria d’arte e un museo nel territorio e non del territorio.
Un’operazione ardita, criticata, stigmatizzata, decontestualizzata, surreale, visionaria, ma palpabile, vissuta dagli abitanti con timore, con scetticismo, con la speranza di ricreare un vissuto umano andato perduto e, per noi “viaggiatori”, con lo stupore e la meraviglia di chi ad ogni angolo, ad ogni incrocio, in ogni piazza assiste e partecipa ad una armonia di forme e di colori, creazioni di grandi artisti in una rivisitazione della propria idea del terremoto e della speranza di un futuro migliore.
Gibellina nuova come la Fiumara, come il barocco di Modica, Noto e Ragusa Ibla, come Montefioralle in Chianti, Buonconvento e Pienza a Siena, Spello in Umbria, Montevarchi e San Sepolcro: musei nel territorio, vissuti dalla gente.
Ma questa è una riflessione da viaggiatore, attratto da un senso estetico della vita, delle persone, dei luoghi.
La storia di Gibellina, vecchia e nuova, e del Belice ci racconta di una notte d’inverno del ‘68, quando all’improvviso la terra cominciò a tremare, a riempire d’angoscia giovani e vecchi, ad amareggiare le speranze di un’intera comunità. L’almanacco dice che il terremoto del Belice precede di poco la rivolta studentesca ; ma il primo è attualità il seconto è già storia.

]]>
Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42941 Carlo S. Mon, 03 Nov 2008 14:19:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42941 Off Topic: sulle "incomprensioni" tra me e Rossella. L'uso delle stesse parole spesso è fonte di equivoco, perchè le parole possono essere lette con significati diversi, specie se usate in contesti diversi. Ancora di più poi quando quel significato dato dall'altro lo si presume. Faccio un esempio: - se Berlusconi mi chiedesse: sei un comunista? io gli risponderei di sì, ed orgoglioso di esserlo; - se me lo chiedesse Fidel Castro gli risponderei di no, e che non me lo sogno neppure; -(se poi Fidèl me lo chiedesse dopo una settimana di reclusione nelle galere cubane e di fronte alla prospettiva di un patibolo, forse gli darei un'altra risposta ancora, ma questo è un altro discorso ancora). Ecco, io credo che sia io che Rossella qualche volta siamo incappati in questo genere di equivoci. Off Topic: sulle “incomprensioni” tra me e Rossella.
L’uso delle stesse parole spesso è fonte di equivoco, perchè le parole possono essere lette con significati diversi, specie se usate in contesti diversi. Ancora di più poi quando quel significato dato dall’altro lo si presume.
Faccio un esempio:
- se Berlusconi mi chiedesse: sei un comunista? io gli risponderei di sì, ed orgoglioso di esserlo;
- se me lo chiedesse Fidel Castro gli risponderei di no, e che non me lo sogno neppure;
-(se poi Fidèl me lo chiedesse dopo una settimana di reclusione nelle galere cubane e di fronte alla prospettiva di un patibolo, forse gli darei un’altra risposta ancora, ma questo è un altro discorso ancora).
Ecco, io credo che sia io che Rossella qualche volta siamo incappati in questo genere di equivoci.

]]>
Di: enrico gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42940 enrico gregori Mon, 03 Nov 2008 14:17:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42940 "E aggiungo. La foto di quel presidente della Regione che festeggiava con i cannoli la mezza sconfitta al processo per mafia, ha fatto ridere il mondo intero"., scrive Salvo Zappulla. Ovidio Bompressi è uno di quelli condannati con sentenza passata in giudicato per l'omicidio del commissario Calabresi. Si è sempre proclamato innocente, avendo ovviamente il diritto di farlo, e fornì un alibi. "Quano uccisero Calabresi - disse - non ero a Milano ma a Livorno. Ci sono testimoni che possono confermare che io ero in un bar. La televisione diede la notizia dell'omicidio di Calabresi e io festeggiai offrendo da bere a tutti". L'Italia è uno strano Paese “E aggiungo. La foto di quel presidente della Regione che festeggiava con i cannoli la mezza sconfitta al processo per mafia, ha fatto ridere il mondo intero”., scrive Salvo Zappulla.
Ovidio Bompressi è uno di quelli condannati con sentenza passata in giudicato per l’omicidio del commissario Calabresi. Si è sempre proclamato innocente, avendo ovviamente il diritto di farlo, e fornì un alibi. “Quano uccisero Calabresi – disse – non ero a Milano ma a Livorno. Ci sono testimoni che possono confermare che io ero in un bar. La televisione diede la notizia dell’omicidio di Calabresi e io festeggiai offrendo da bere a tutti”.
L’Italia è uno strano Paese

]]>
Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42938 miriam ravasio Mon, 03 Nov 2008 13:44:23 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42938 @ Carlo e Rossella: abbiamo smarrito il senso del limite e nell'incertezza della direzione da prendere, ognuno dice la sua e nessuno parla per esperienza, perché la strada ci è nuova. Io penso che, oggi più che mai, sia necessario oltre che utile, ricorrere all'esperienza accantonando i principi. In questo modo ridaremmo all'arte la sua essenza, la sua vera natura, che è "creazione" che si avvale di una tecnica. Alla "Ghigliottina" di Imbersago io e Carlo ci siamo conosciuti; lei, nella sua orrendezza ambientale è ancora lì ed è probabile, come ha scritto Carola, che i giovani troveranno il modo di "rivestirla": non ci si affeziona anche ad una macchia sul muro? Personalmente l'abbatterei, chiamando a raccolta artisti , critici e giovani studenti, organizzerei un evento culturale di grande pulsione e in quel contesto coinvolgerei i presenti nella distruzione.Una azione d'arte rivoluzionaria, che ridarrebbe a quel simbolo (la Ghigliottina) un diverso valore. Non censura di pensiero ma sviluppo. Non so se sono stata chiara. @ Carlo e Rossella:
abbiamo smarrito il senso del limite e nell’incertezza della direzione da prendere, ognuno dice la sua e nessuno parla per esperienza, perché la strada ci è nuova. Io penso che, oggi più che mai, sia necessario oltre che utile, ricorrere all’esperienza accantonando i principi. In questo modo ridaremmo all’arte la sua essenza, la sua vera natura, che è “creazione” che si avvale di una tecnica. Alla “Ghigliottina” di Imbersago io e Carlo ci siamo conosciuti; lei, nella sua orrendezza ambientale è ancora lì ed è probabile, come ha scritto Carola, che i giovani troveranno il modo di “rivestirla”: non ci si affeziona anche ad una macchia sul muro? Personalmente l’abbatterei, chiamando a raccolta artisti , critici e giovani studenti, organizzerei un evento culturale di grande pulsione e in quel contesto coinvolgerei i presenti nella distruzione.Una azione d’arte rivoluzionaria, che ridarrebbe a quel simbolo (la Ghigliottina) un diverso valore. Non censura di pensiero ma sviluppo.
Non so se sono stata chiara.

]]>
Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42937 miriam ravasio Mon, 03 Nov 2008 13:23:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42937 @ Carola Susani: ci manca sempre la Terra di Mezzo. Tu scrivi: allo stato attuale non abbiamo davati un'altra idea di urbanistica. Hai TRISTEMENTE ragione. Il tema del costruire, dell'abitare è scomparso, purtroppo non se ne parla più, se non nelle Università (ma non so in che modo). Anche qui, dove abito io, ai piedi del Resegone si registra, soprattutto in questi ultimi anni, un aumento spropositato di cantieri: sono case, villette, palazzi costruiti a centinaia in ogni dove. Anche in quei luoghi, che la saggezza contadina, aveva nominato con precisione poetica: la Valle del Freddo, la Valle Buia. Caratteristica comune di questi nuovi fabbricati è lo scempio del terreno, della terra. Scavata in profondità spericolate, rimossa per ospitare i mega garages sotteranei. Non c'è cura, né sensibilità nemmeno per i luoghi soggetti a frane, l'ordine è costruire case che saranno abitate solo in parte. E nessuno fiata; non una voce che si alzi per indicare lo strazio. Sono occasioni di lavoro, di occupazione e di buoni affari...forse un po' di "allucinata" utopia non guasterebbe. :-) @ Carola Susani: ci manca sempre la Terra di Mezzo.
Tu scrivi: allo stato attuale non abbiamo davati un’altra idea di urbanistica. Hai TRISTEMENTE ragione. Il tema del costruire, dell’abitare è scomparso, purtroppo non se ne parla più, se non nelle Università (ma non so in che modo). Anche qui, dove abito io, ai piedi del Resegone si registra, soprattutto in questi ultimi anni, un aumento spropositato di cantieri: sono case, villette, palazzi costruiti a centinaia in ogni dove. Anche in quei luoghi, che la saggezza contadina, aveva nominato con precisione poetica: la Valle del Freddo, la Valle Buia. Caratteristica comune di questi nuovi fabbricati è lo scempio del terreno, della terra. Scavata in profondità spericolate, rimossa per ospitare i mega garages sotteranei. Non c’è cura, né sensibilità nemmeno per i luoghi soggetti a frane, l’ordine è costruire case che saranno abitate solo in parte. E nessuno fiata; non una voce che si alzi per indicare lo strazio. Sono occasioni di lavoro, di occupazione e di buoni affari…forse un po’ di “allucinata” utopia non guasterebbe.
:-)

]]>
Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42936 Carlo S. Mon, 03 Nov 2008 13:20:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42936 Cara Rossella, al di là di tutto io non ho mai detto che cercare la profondità del proprio messaggio sia un voltare le spalle all'arte. Anzi, sono proprio d'accordo con te: io non nego il valore della spiritualità nell'arte; il problema casomai è solo quello di capirsi bene sul cosa si intende per spiritualità: che per me è tutto ciò che concerne il nostro pensiero, qualcosa di interno a noi e non al di fuori o al di sopra di noi. Ma sono dettagli e per una volta che ci troviamo d'accordo non vorrei riaprire vecchie polemiche, dettate spesso solo da reciproca incomprensione: sappi solo che non amo definirmi un ateo; casomai un eretico. Un saluto :-) Cara Rossella,
al di là di tutto io non ho mai detto che cercare la profondità del proprio messaggio sia un voltare le spalle all’arte. Anzi, sono proprio d’accordo con te: io non nego il valore della spiritualità nell’arte; il problema casomai è solo quello di capirsi bene sul cosa si intende per spiritualità: che per me è tutto ciò che concerne il nostro pensiero, qualcosa di interno a noi e non al di fuori o al di sopra di noi. Ma sono dettagli e per una volta che ci troviamo d’accordo non vorrei riaprire vecchie polemiche, dettate spesso solo da reciproca incomprensione: sappi solo che non amo definirmi un ateo; casomai un eretico.
Un saluto :-)

]]>
Di: Salvo zappulla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42935 Salvo zappulla Mon, 03 Nov 2008 13:13:56 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42935 E aggiungo. La foto di quel presidente della Regione che festeggiava con i cannoli la mezza sconfitta al processo per mafia, ha fatto ridere il mondo intero. Hanno dovuto rimuoverlo d'autorità, altrimenti sarebbe ancora lì attaccato alla poltrona. A quanto pare poi ci ha pensato il grande Silvio a portarlo a Roma, al sicuro. Questa è la nostra classe politica. E aggiungo. La foto di quel presidente della Regione che festeggiava con i cannoli la mezza sconfitta al processo per mafia, ha fatto ridere il mondo intero. Hanno dovuto rimuoverlo d’autorità, altrimenti sarebbe ancora lì attaccato alla poltrona. A quanto pare poi ci ha pensato il grande Silvio a portarlo a Roma, al sicuro. Questa è la nostra classe politica.

]]>
Di: luisa http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42931 luisa Mon, 03 Nov 2008 12:47:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42931 d'accordo con voi, ma la domanda è: laddove è necessario ricostruire non lo si potrebbe fare tenendo conto "del bello", cioè avvalendosi di canoni estetici gradevoli? anzi, aggiungo, l'esigenza della ri-costruzione non potrebbe essere sfruttata per evitare di riprodurre inguardabili schifezze architettoniche? scusatemi, non voglio essere polemica. d’accordo con voi, ma la domanda è: laddove è necessario ricostruire non lo si potrebbe fare tenendo conto “del bello”, cioè avvalendosi di canoni estetici gradevoli? anzi, aggiungo, l’esigenza della ri-costruzione non potrebbe essere sfruttata per evitare di riprodurre inguardabili schifezze architettoniche?
scusatemi, non voglio essere polemica.

]]>
Di: Rossella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42930 Rossella Mon, 03 Nov 2008 12:43:45 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42930 @ Sergio Grazie Sergio. So che hai compreso molto bene le mie parole ed il mio rammarico. @ Carlo S. Ti ricordi cosa mi hai scritto l'ultima volta? Vedi Carlo S. è importante capire che quando un' artista cerca la profondità del suo messaggio non volta le spalle all'arte e non caga da uccello presuntuoso dall'alto. L'ambiente di rovina spirituale ed esistenziale con il quale un vero Artista oggi si confronta può indurlo a gesti sconsiderati come il suicidio che, se vogliamo, è un atto di rivolta contro il sistema. Il problema consiste nel fatto che la superficialità con la quale NON si sostiene l'arte come valore dello spirito ma come manifestazione sempre più vicina alla merce, tradisce il valore dell'uomo, la faticosa ricerca, quel suo protedendersi come essere che cammina in verticale e lo immette in un paesaggio di rovina dove, come scrive Lucia, cerca invano di ricostruire sè stesso. Il binomio arte-oggetti non risponde esattamente alle intime esigenze della sensibilità umana e questa non è catachesi, Carlo, ma riconoscere chiaramente che cosa ha procurato la sofferenza. Guarda che questo discorso sull'arte lega molti anelli. Rossella @ Sergio
Grazie Sergio. So che hai compreso molto bene le mie parole ed il mio rammarico.

@ Carlo S.
Ti ricordi cosa mi hai scritto l’ultima volta?
Vedi Carlo S. è importante capire che quando un’ artista cerca la profondità del suo messaggio non volta le spalle all’arte e non caga da uccello presuntuoso dall’alto.
L’ambiente di rovina spirituale ed esistenziale con il quale un vero Artista oggi si confronta può indurlo a gesti sconsiderati come il suicidio che, se vogliamo, è un atto di rivolta contro il sistema.
Il problema consiste nel fatto che la superficialità con la quale NON si sostiene l’arte come valore dello spirito ma come manifestazione sempre più vicina alla merce, tradisce il valore dell’uomo, la faticosa ricerca, quel suo protedendersi come essere che cammina in verticale e lo immette in un paesaggio di rovina dove, come scrive Lucia, cerca invano di ricostruire sè stesso.
Il binomio arte-oggetti non risponde esattamente alle intime esigenze della sensibilità umana e questa non è catachesi, Carlo, ma riconoscere chiaramente che cosa ha procurato la sofferenza.
Guarda che questo discorso sull’arte lega molti anelli.
Rossella

]]>
Di: Salvo zappulla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42929 Salvo zappulla Mon, 03 Nov 2008 12:37:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42929 @Io sono d'accordissimo con Sergio e Carlo. Forse non tutti si rendono conto del malgoverno imperante che regna in Sicilia e al Sud in generale. Come si fa a parlare d'arte, del Bello, a gente che deve risolvere quotidianamente esigenze primarie quali quelle di nutrirsi, vestirsi e avere un tetto dove dormire? Giovanni ha fatto un quadro estremamente realistico di ciò che è successo in quelle zone: burocrazia farraginosa, soldi che si disperdono in mille rivoli, approssimazione, incompetenza, disonestà. Ci sono paesi dell'entroterra siculo (non solo nel trapanese) che vivono in condizioni da Terzo Mondo: con l'acqua razionata, strade dissestate, servizi inesistenti. Lavoro neanche a parlarne. Questo fa sì che le intelligenze migliori preferiscano cercare fortuna altrove e nelle piazze rimangono coloro che preferiscono vivacchiare e accontentarsi di vivere con la pensione del nonno. @Io sono d’accordissimo con Sergio e Carlo. Forse non tutti si rendono conto del malgoverno imperante che regna in Sicilia e al Sud in generale. Come si fa a parlare d’arte, del Bello, a gente che deve risolvere quotidianamente esigenze primarie quali quelle di nutrirsi, vestirsi e avere un tetto dove dormire? Giovanni ha fatto un quadro estremamente realistico di ciò che è successo in quelle zone: burocrazia farraginosa, soldi che si disperdono in mille rivoli, approssimazione, incompetenza, disonestà. Ci sono paesi dell’entroterra siculo (non solo nel trapanese) che vivono in condizioni da Terzo Mondo: con l’acqua razionata, strade dissestate, servizi inesistenti. Lavoro neanche a parlarne. Questo fa sì che le intelligenze migliori preferiscano cercare fortuna altrove e nelle piazze rimangono coloro che preferiscono vivacchiare e accontentarsi di vivere con la pensione del nonno.

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42928 Sergio Sozi Mon, 03 Nov 2008 12:21:04 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42928 P.S. Parlo, ripeto, da persona che di terremoti ne ha vissuti ben due, sulla pelle: quelli umbri del 1982 e del 1997. E la terra mi ha tremato sotto i piedi fino a pochi anni fa. Altro che Cretti, signori miei! P.S.
Parlo, ripeto, da persona che di terremoti ne ha vissuti ben due, sulla pelle: quelli umbri del 1982 e del 1997. E la terra mi ha tremato sotto i piedi fino a pochi anni fa. Altro che Cretti, signori miei!

]]>
Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42925 Sergio Sozi Mon, 03 Nov 2008 12:17:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42925 Inviterei tutti a leggere con attenzione cio' che ha scritto poco sopra Giovanni: quella e' la ''voce del terremoto'', non quella di uno che lo ha vissuto solo incidentalmente o ne ha sentito solo parlare. Ringrazio la sig.ra Susani per avermi citato - a ragion veduta: infatti ho detto, nel mio primo commento, che perche' l'arte sia accettata da una citta' distrutta occorre prima o almeno contemporaneamente RICOSTRUIRLA PER BENE, con strade, centri sociali, servizi, ambulatori medici, fognature, lampioni, negozi e servizi vari. Ergo: se i soldi lo Stato ce li avesse - oltre che per fare quanto appena detto - ANCHE per le installazioni d'arte, ben vengano esse: aiuteranno i terremotati a vivere meglio nelle case nuove. Solo che, anche in quest'ultimo poco probabile caso, riguardo alla SCELTA DELLE OPERE io eviterei di metterci opere che ricordino il dramma del sisma: e' pazzesco andare a piazzare un Cretto dove il cretto se lo sognano per trent'anni di notte tutti gli abitanti. O no? Inviterei tutti a leggere con attenzione cio’ che ha scritto poco sopra Giovanni: quella e’ la ”voce del terremoto”, non quella di uno che lo ha vissuto solo incidentalmente o ne ha sentito solo parlare.
Ringrazio la sig.ra Susani per avermi citato – a ragion veduta: infatti ho detto, nel mio primo commento, che perche’ l’arte sia accettata da una citta’ distrutta occorre prima o almeno contemporaneamente RICOSTRUIRLA PER BENE, con strade, centri sociali, servizi, ambulatori medici, fognature, lampioni, negozi e servizi vari. Ergo: se i soldi lo Stato ce li avesse – oltre che per fare quanto appena detto – ANCHE per le installazioni d’arte, ben vengano esse: aiuteranno i terremotati a vivere meglio nelle case nuove. Solo che, anche in quest’ultimo poco probabile caso, riguardo alla SCELTA DELLE OPERE io eviterei di metterci opere che ricordino il dramma del sisma: e’ pazzesco andare a piazzare un Cretto dove il cretto se lo sognano per trent’anni di notte tutti gli abitanti. O no?

]]>
Di: carola susani http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42922 carola susani Mon, 03 Nov 2008 11:58:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42922 Per Giovanni, anch'io considero le forme della ricostruzione sbagliate. Anche gravemente sbagliate. E anche la scelta di fare di Gibellina città d'arte, scelta di Ludovico Corrao, che allora ne era il sindaco, la trovo poco radicata. Quello che dicevo è che malgrado questo, le generazioni giovani stanno reinventando il territorio a partire da quello che hanno, è in questo modo lo trasformano, lo radicano. Per Carlo, è vero, il Cretto non aveva come interlocutori gli abitanti del Belice allora (anche se il terremoto era passato da un pezzo). Parlava alla comunità dell'arte, agli intellettuali. Eppure, questo ve lo dico perché non me lo aspettavo, mi ha stupito, parla oggi a più persone, a molti ragazzi nati a Gibellina, a pochi, forse a nessuno dei ragazzi nati a Montevago. Ora vi devo salutare. Proverò a tornare domani mattina. Grazie ancora. Per Giovanni,
anch’io considero le forme della ricostruzione sbagliate. Anche gravemente sbagliate. E anche la scelta di fare di Gibellina città d’arte, scelta di Ludovico Corrao, che allora ne era il sindaco, la trovo poco radicata. Quello che dicevo è che malgrado questo, le generazioni giovani stanno reinventando il territorio a partire da quello che hanno, è in questo modo lo trasformano, lo radicano.
Per Carlo,
è vero, il Cretto non aveva come interlocutori gli abitanti del Belice allora (anche se il terremoto era passato da un pezzo). Parlava alla comunità dell’arte, agli intellettuali. Eppure, questo ve lo dico perché non me lo aspettavo, mi ha stupito, parla oggi a più persone, a molti ragazzi nati a Gibellina, a pochi, forse a nessuno dei ragazzi nati a Montevago.
Ora vi devo salutare. Proverò a tornare domani mattina.
Grazie ancora.

]]>
Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42921 Carlo S. Mon, 03 Nov 2008 11:40:30 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42921 Cara Miriam, torno al mio discorso di sabato mattina sull'arte, sulle cacatine degli uccelli presuntuosi, sul Cretto di Burri, e sulle tue risposte. Il senso del mio discorso era proprio in questo: il riconoscere che l’arte, di base, è sicuramente qualcosa di superfluo rispetto ai problemi principali del vivere o del sopravvivere. Che può nascere ed essere riconosciuta solo una volta risolti (o messi da parte) i problemi primari. E che si esprime attraverso codici che devono essere condivisi, in qualche modo (a volte già dai contemporanei, se i codici sono facili; spesso dai posteri, se i codici sono più “difficili”). In una situazione di difficoltà quale una catastrofe il problema di sopravvivere torna prepotentemente in primo piano e lo “spazio” per l’arte sicuramente si riduce, tanto più quanto il codice è di per sé difficile (lontano dal semplice figurativo in pittura, dalle scale tonali in musica, ecc.), ancor di più se chi deve leggerlo, condividerlo è già di per sé meno provvisto dei mezzi culturali di interpretazione: una zona rurale quale il Belice non era (e non è) Palermo o Catania, né Napoli, Roma, Milano, Parigi o New York. Di questo non si può non prendere atto. Non seguii all’epoca le polemiche sul Grande Cretto (peraltro realizzato molti anni dopo il terremoto), poco in fondo ne so ancora oggi e confesso di non aver letto il libro della Susani, comunque non mi stupiscono affatto. Credo che un problema tipico dell’arte contemporanea (che si avvita su codici sempre più complessi) sia proprio quello della sua destinazione. Se il destinatario, il principale fruitore di un’opera è l’abitante del luogo dove verrà installata c’è anche il rischio di assistere a scempi colossali. Non so ancora dire se fu giusto il commissionare a Burri (che pure stimo e ammiro come uno dei massimi artisti italiani del ‘900) un’opera destinata agli abitanti della Sicilia rurale. Eppure io considero il Cretto un’opera di estrema importanza. Di sicuro non commissionerei mai a un Alberto Ghinzani la “ghigliottina” da installare sulla rotonda di Imbersago (te lo ricordi Miriam? me lo hai fatto conoscere tu). Il fatto è che forse i veri destinatari non sono mai gli abitanti, quelli che quotidianamente si debbono trovare l’opera sotto il naso, ma i turisti che passano e che devono venire attratti da un nome famoso, da un’opera di cui si parla. L’arte è oggi sempre più merce di scambio, come tutto del resto in questa civiltà dei consumi e del mercato. E’un bene? E’un male? Come sempre ho semplificato molto su una materia che necessita di ben altre riflessioni: si potrebbe parlare del ruolo delle avanguardie, della distanza tra artista e pubblico, sulle opportunità di fornire i codici di lettura dell’arte a chi non li possedesse, e su mille altre sfaccettature di tutta la faccenda. Ho cercato però nella mia sintesi il nocciolo del problema, a costo di dire ovvie banalità. E francamente non so neanche se l’ho colto. Cara Miriam,
torno al mio discorso di sabato mattina sull’arte, sulle cacatine degli uccelli presuntuosi, sul Cretto di Burri, e sulle tue risposte.
Il senso del mio discorso era proprio in questo: il riconoscere che l’arte, di base, è sicuramente qualcosa di superfluo rispetto ai problemi principali del vivere o del sopravvivere. Che può nascere ed essere riconosciuta solo una volta risolti (o messi da parte) i problemi primari. E che si esprime attraverso codici che devono essere condivisi, in qualche modo (a volte già dai contemporanei, se i codici sono facili; spesso dai posteri, se i codici sono più “difficili”).
In una situazione di difficoltà quale una catastrofe il problema di sopravvivere torna prepotentemente in primo piano e lo “spazio” per l’arte sicuramente si riduce, tanto più quanto il codice è di per sé difficile (lontano dal semplice figurativo in pittura, dalle scale tonali in musica, ecc.), ancor di più se chi deve leggerlo, condividerlo è già di per sé meno provvisto dei mezzi culturali di interpretazione: una zona rurale quale il Belice non era (e non è) Palermo o Catania, né Napoli, Roma, Milano, Parigi o New York. Di questo non si può non prendere atto.
Non seguii all’epoca le polemiche sul Grande Cretto (peraltro realizzato molti anni dopo il terremoto), poco in fondo ne so ancora oggi e confesso di non aver letto il libro della Susani, comunque non mi stupiscono affatto.
Credo che un problema tipico dell’arte contemporanea (che si avvita su codici sempre più complessi) sia proprio quello della sua destinazione. Se il destinatario, il principale fruitore di un’opera è l’abitante del luogo dove verrà installata c’è anche il rischio di assistere a scempi colossali. Non so ancora dire se fu giusto il commissionare a Burri (che pure stimo e ammiro come uno dei massimi artisti italiani del ‘900) un’opera destinata agli abitanti della Sicilia rurale. Eppure io considero il Cretto un’opera di estrema importanza.
Di sicuro non commissionerei mai a un Alberto Ghinzani la “ghigliottina” da installare sulla rotonda di Imbersago (te lo ricordi Miriam? me lo hai fatto conoscere tu).
Il fatto è che forse i veri destinatari non sono mai gli abitanti, quelli che quotidianamente si debbono trovare l’opera sotto il naso, ma i turisti che passano e che devono venire attratti da un nome famoso, da un’opera di cui si parla. L’arte è oggi sempre più merce di scambio, come tutto del resto in questa civiltà dei consumi e del mercato. E’un bene? E’un male?
Come sempre ho semplificato molto su una materia che necessita di ben altre riflessioni: si potrebbe parlare del ruolo delle avanguardie, della distanza tra artista e pubblico, sulle opportunità di fornire i codici di lettura dell’arte a chi non li possedesse, e su mille altre sfaccettature di tutta la faccenda. Ho cercato però nella mia sintesi il nocciolo del problema, a costo di dire ovvie banalità. E francamente non so neanche se l’ho colto.

]]>
Di: Rossella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42919 Rossella Mon, 03 Nov 2008 11:26:04 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42919 @ Miriam O forse no. In moltin non hanno confuso proprio un bel niente. Non tutti si occupano di spiritualità. E l'arte lo conferma. Ciao Rossella @ Miriam
O forse no. In moltin non hanno confuso proprio un bel niente.
Non tutti si occupano di spiritualità. E l’arte lo conferma.
Ciao
Rossella

]]>
Di: Giovanni http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42918 Giovanni Mon, 03 Nov 2008 11:21:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42918 P.S Per l'autrice Io da abitante del Centro Nuovo di Camporeale giudico fortemente negativa l'urbanistica creata dai massimi architetti e ingegneri incaricati dallo Stato. Forse si sono dimenticati di darci il manuale d'uso di questo Centro ma io non ci vedo niente di posito o innovativo. Giuste le strade ampie, le piazze enormi e amisura d'auto ma non si è previsto di inserire negozi, farmacie, uffici nelle strade. Non c'è nessun motivo che invogli a percorrere queste strade a piedi perchè non c'è niente da vedere. Camporeale nuovo è per me un gigantesco dormitori e nulla di più. Mentre nelle città tradizionali si esce anche solo per vedere le vetrine, fermarsi nei bar o prendere un panino per strada qui questo modello di urbanistica non è stato considerato. Tutti i negozi erano previsti accentrati nello stesso punto dove sono gli uffici comunali ma non è mai stato chiarito come e a chi si dovevano dare. Un assurdo regolamento edilizio adottato dal Comune e mai aggiornato dichiara tutte le abitazioni solo per uso residenziale. Se volessi destinare il mio garage per uso imprenditoriale, per farci un negozio o altro dovrei procurarmi nel raggio di trecento metri un garage a pagamento custodito e coperto. Siccome fra tutte le strade del Nuovo Centro non vi è nessun luogo per costruirci un garage nessun abitante del sito può avviare una attività commerciale nella propria casa. E per l'arte pur avendo uno zio Pittore con la P maiscola e accademico della Accademia di belle arti di Stoccarda, allievo preferito di Manfred Henninger considerato il Picasso tedesco la ritengo un gradevole ramo del cervello umano. E' bello guardare un'opera d'arte ma proprio il Cretto di Burri in quel contesto lo ritengo uno sciupo di risorse economiche senza giustificazione. Da ex manovale ritengo che con i soldi di tutti quei metri cubi di cemento avrebbero realizzato parecchie case dei terremotati. E poi chi viene a vederlo se non vi sono alberghi, hotel o bed and breckfast dove allogiare i possibili turisti? E cosa offre il Belice che possa attirare turisti? E poi certi tipi di arte e specialmente le opere di Christho sono assurde. Che senso ha disseminare la Terra di enormi ombrelli in alluminio e pastica? Nessuno può avere la visione d'insieme dell'opera creata. Ritengo che sia come creare un quadro e mandarne un pezzetto a ogni museo. Come posso capire l'opera creata da quel pezzetto? E poi perchè Gibellina è stata riempita di arte e gli altri paesi coinvolti no? P.S
Per l’autrice

Io da abitante del Centro Nuovo di Camporeale giudico fortemente negativa l’urbanistica creata dai massimi architetti e ingegneri incaricati dallo Stato.
Forse si sono dimenticati di darci il manuale d’uso di questo Centro ma io non ci vedo niente di posito o innovativo.
Giuste le strade ampie, le piazze enormi e amisura d’auto ma non si è previsto di inserire negozi, farmacie, uffici nelle strade.
Non c’è nessun motivo che invogli a percorrere queste strade a piedi perchè non c’è niente da vedere.
Camporeale nuovo è per me un gigantesco dormitori e nulla di più.
Mentre nelle città tradizionali si esce anche solo per vedere le vetrine, fermarsi nei bar o prendere un panino per strada qui questo modello di urbanistica non è stato considerato.
Tutti i negozi erano previsti accentrati nello stesso punto dove sono gli uffici comunali ma non è mai stato chiarito come e a chi si dovevano dare.
Un assurdo regolamento edilizio adottato dal Comune e mai aggiornato dichiara tutte le abitazioni solo per uso residenziale.
Se volessi destinare il mio garage per uso imprenditoriale, per farci un negozio o altro dovrei procurarmi nel raggio di trecento metri un garage a pagamento custodito e coperto.
Siccome fra tutte le strade del Nuovo Centro non vi è nessun luogo per costruirci un garage nessun abitante del sito può avviare una attività commerciale nella propria casa.
E per l’arte pur avendo uno zio Pittore con la P maiscola e accademico della Accademia di belle arti di Stoccarda, allievo preferito di Manfred Henninger considerato il Picasso tedesco la ritengo un gradevole ramo del cervello umano.
E’ bello guardare un’opera d’arte ma proprio il Cretto di Burri in quel contesto lo ritengo uno sciupo di risorse economiche senza giustificazione.
Da ex manovale ritengo che con i soldi di tutti quei metri cubi di cemento avrebbero realizzato parecchie case dei terremotati.
E poi chi viene a vederlo se non vi sono alberghi, hotel o bed and breckfast dove allogiare i possibili turisti?
E cosa offre il Belice che possa attirare turisti?
E poi certi tipi di arte e specialmente le opere di Christho sono assurde.
Che senso ha disseminare la Terra di enormi ombrelli in alluminio e pastica?
Nessuno può avere la visione d’insieme dell’opera creata.
Ritengo che sia come creare un quadro e mandarne un pezzetto a ogni museo.
Come posso capire l’opera creata da quel pezzetto?
E poi perchè Gibellina è stata riempita di arte e gli altri paesi coinvolti no?

]]>
Di: Rossella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42917 Rossella Mon, 03 Nov 2008 11:15:19 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42917 Sono contenta che vi sia piaciuta l'immagine dell'albero. A tutti noi è molto chiara la sostanziale differenza fra la tensione spirituale di una buona parte del XX secolo e le relative forme espressive con le quali i pittori cercavano la struttura dell'albero stesso che, se ci pensiamo attentamente e proviamo a raffigurarlo simbolicamente nelle sue linee essenziali, ha una verticale portante (la cui altezza è data dalla pronfondità) che viene attraversata, nel corso della sua crescita, da linee orizzontali. Pertanto lo schema è quello della croce. L'essenza della pittura e dunque dell'arte cerca i significati profondi e li cerca coscientemente, come diceva Cèzanne noi non possiamo conoscere la verità se non conosciamo profondamente la realtà, grande studioso della geometria interiore lavorò per dare molti semi ai seguaci più sensibili della sua arte. Ne venne fuori una forma come espressione di contenuti reali. Ti ringrazio Lucia Arsì, so che mentre leggi queste righe capisci che cercare l'anima nella rappresentazione non è l'opera di chi trova godimento in valori di superficie dedicati e pensati per i meravigliosi sensi (vista, udito, gusto, tatto, olfatto) in una tensione verso le superfici più lisce, viscide, simili alla pelle di un verdastro anfibio, in estremo godimento di chi ha confuso il cazzo con il il Senso del Sacro, l'oggetto con l'anima spirituale. Saluti Rossella Sono contenta che vi sia piaciuta l’immagine dell’albero.
A tutti noi è molto chiara la sostanziale differenza fra la tensione spirituale di una buona parte del XX secolo e le relative forme espressive con le quali i pittori cercavano la struttura dell’albero stesso che, se ci pensiamo attentamente e proviamo a raffigurarlo simbolicamente nelle sue linee essenziali, ha una verticale portante (la cui altezza è data dalla pronfondità) che viene attraversata, nel corso della sua crescita, da linee orizzontali. Pertanto lo schema è quello della croce. L’essenza della pittura e dunque dell’arte cerca i significati profondi e li cerca coscientemente, come diceva Cèzanne noi non possiamo conoscere la verità se non conosciamo profondamente la realtà, grande studioso della geometria interiore lavorò per dare molti semi ai seguaci più sensibili della sua arte. Ne venne fuori una forma come espressione di contenuti reali.
Ti ringrazio Lucia Arsì, so che mentre leggi queste righe capisci che cercare l’anima nella rappresentazione non è l’opera di chi trova godimento in valori di superficie dedicati e pensati per i meravigliosi sensi (vista, udito, gusto, tatto, olfatto) in una tensione verso le superfici più lisce, viscide, simili alla pelle di un verdastro anfibio, in estremo godimento di chi ha confuso il cazzo con il il Senso del Sacro, l’oggetto con l’anima spirituale.
Saluti
Rossella

]]>
Di: carola susani http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42916 carola susani Mon, 03 Nov 2008 11:07:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42916 Caro Marco, tutte e tre le recensioni illuminano aspetti del libro. Mi ritrovo una grande consonanza con Miriam perché si fa le stesse domande che mi sono fatta io all'inizio. Ma anche Gambaro e Giovannino Russo hanno sguardi che mi interessano. Grazie Giovanni, hai ragione. Chiederò a Laterza di mandare una copia in ogni biblioteca. Forse scenderò a dicembre per presentare il libro a Partanna e a Vita. Se Massimo me lo permette, potrei darne notizia qui. Intanto grazie. Caro Marco,
tutte e tre le recensioni illuminano aspetti del libro. Mi ritrovo una grande consonanza con Miriam perché si fa le stesse domande che mi sono fatta io all’inizio. Ma anche Gambaro e Giovannino Russo hanno sguardi che mi interessano.
Grazie Giovanni, hai ragione. Chiederò a Laterza di mandare una copia in ogni biblioteca. Forse scenderò a dicembre per presentare il libro a Partanna e a Vita. Se Massimo me lo permette, potrei darne notizia qui.
Intanto grazie.

]]>
Di: Giovanni http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42914 Giovanni Mon, 03 Nov 2008 10:43:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42914 Ciao a tutti i lettori di questo sito. Non sono appassionato di lettura come voi ma vivo a Camporeale in provincia di Palermo, uno dei comuni colpiti dal sisma del Belice. Ho avuto il piacere, anche se nel '76, come l'autrice del libro in oggetto, non ero abbastanza grande da capire i discorsi dei grandi di conoscere in persona Danilo Dolci. Conosco anche delle persone di Partinico che lo hanno conosciuto personalmente. Da qualche anno sto cercando, grazie anche a internet, di fare ricerche su come e perchè come mai tutti questi ritardi nella ricostruzione di questi centri vittime di quel sisma. Neanche io sono nato terremotato perchè ero in Germania con i miei genitori quando successe il sisma. Mia sorella era giorno 5 gennaio del 1968 e aveva neanche dieci giorni quando la terribile notizia di quel sisma data nei telegiornali tedeschi fece partire di notte i miei genitori in fretta e furia sul primo treno disponibile con l'angoscia della sorte dei miei nonni e dei miei zii di Camporeale. Mio padre era di Trapani e non vi erano quindi suoi parenti a Camporeale, ma solo vi erano i miei parenti materni sul posto. Ricordo vagamente le tendopoli in cui fummo accolti al nostro arrivo a Camporeale e anche l'Ente Zolfo di Cinisi che ci ospitò per poco tempo per toglierci dal rischio dato dallo sciame sismico. Mia madre ricuncio a tornare subito in Germania e abbondonò il suo lavoro in una fabbrica della BAUER in cui fabbricava macchine fotografiche quando qui nessuno sapeva cosa erano le fotocamere. Per pochi mesi, solo per svolgere le formalità di accertamento dei danni e per l'assegnazione delle baracche. Nessuno sapeva che quelle semplici pratiche burocratiche avrebbero richiesto decine di anni e vi confermo che non sono ancora concluse. Mia madre aveva 31 anni e due bambini quando successe il sisma. Credo che sia la fascia di età più importante per una donna per godersi la crescita dei figli nella consapevolezza di una età che ti permette di fare scelte anche importanti. Non come le coppiette giovani che facevano la classica fuitina siciliana in quell'epoca. Una cugina di mia madre si ritrovò nonna a 29 anni perchè le fece la sua fuitina a nemmeno 13 anni e sua figlia invece appena 14enne. Ricordo anchi da bambino la fase di costruzione delle baracche e la vita in quelle baracche e non l'auguro a nessuno, nemmeno ai cani. Talmente era piacevole la vita nelle baracche che i miei si caricarono di debiti per riparare le vecchie case dannegiate pur sapendo che sarebbero state demolite quando ci avrebbero dato le nuove case. Ricordo anche i debiti fatti dai miei per rendere Casa con la C maiuscola il progetto chi avevano presentato subito ma approvato anni dopo con i vecchi prezzi. Nel 91 feci un corso della camera di commercio per iscrivermi al REC e quindi aprire una cartoleria ma all'atto di chiedere un finanziamento bancario saltò fuori un cavillo assurdo. La banca non poteva finanziare niente perchè la casa in cui vivevo dal 1980 era inesistente sulla carta. Questo perchè lo Stato aveva espropriato un ampio teritorio per ricostruirci il nuovo Camporeale. Vi fece costruire strade, scuole e edifici pubblici e lo lottizzo per farci costruire le case dei terremotati. Ma non fece mai il frazionamento e la comunicazione al catasto dei dati necessari per la loro catastazione. Senza di questo la mia casa pur essendo reale sulla carta non esiste. Non possiamo nemmeno venderla o affittarla senza la catastazione. La casa in cui vivo è la prima unità. Infatti allora si stabilì una graduatoria in cui si dava la prima casa a tutti subito e in seguito le seconde o ulteriori case. I miei genitori con il loro lavoro in Germania avevano acquistato TRE case a Camporeale tutte confinanti l'una con l'altra. Quando ci ricostruirono la prima casa il Comune procedette alla demolizione della vecchia ma non potendo demolirla senza lasciare integre le altre due che ancora non ci aveva ricostruito le buttò giù tutte pensando che in breve sarebbero state rifatte le nuove. Tuttora aspetto quelle due case e già so che nei prossimi dieci anni nemmeno le faranno. Vi invito a leggere il mio blog su HTTP:\\terremotati.blog.com ed aiutarmi nelle mie ricerche. Ho letto di questo libro solo ieri sera e sono passato in biblioteca comunale per vedere se l'avevano ma mi sono cascate le braccia sentendo la responsabile dirmi che da alcuni anni non comprano più libbri per mancanza di fondi. Gli unici libri nuovi che avevano erano quelli di Scentology che ricevano spesso in omaggio direttamente dall'editore. L'ho ordinato visto che parla di un probblema che ci ha coinvolti e che i giovani non conoscono ma non sanno quando potranno acquistarlo. Chiedo all'autrice e al suo editore se possono far avere almeno uno copia a biblioteca comunale dei paesi del sisma del Belice. I romanzi d'amore o gialli non sono indispensabile ma è indispensabile che i libri che trattano di denunce di sprechi, catastrofi o mafia vengano letti dal maggior numero di persone affinchè si crei la conoscenza del fatto segnalato. Ricordo che alle medie avevo come libro di narrativa " Il giorno della civetta.". Non ho ancora letto questo libro ma il tema che tratta potrebbe essere letto nelle scuole. Leggete il mio blog in cui tratto im maniera più completa l'argomento. Ciao a tutti i lettori di questo sito.
Non sono appassionato di lettura come voi ma vivo a Camporeale in provincia di Palermo, uno dei comuni colpiti dal sisma del Belice.
Ho avuto il piacere, anche se nel ‘76, come l’autrice del libro in oggetto, non ero abbastanza grande da capire i discorsi dei grandi di conoscere in persona Danilo Dolci.
Conosco anche delle persone di Partinico che lo hanno conosciuto personalmente.
Da qualche anno sto cercando, grazie anche a internet, di fare ricerche su come e perchè come mai tutti questi ritardi nella ricostruzione di questi centri vittime di quel sisma.
Neanche io sono nato terremotato perchè ero in Germania con i miei genitori quando successe il sisma.
Mia sorella era giorno 5 gennaio del 1968 e aveva neanche dieci giorni quando la terribile notizia di quel sisma data nei telegiornali tedeschi fece partire di notte i miei genitori in fretta e furia sul primo treno disponibile con l’angoscia della sorte dei miei nonni e dei miei zii di Camporeale.
Mio padre era di Trapani e non vi erano quindi suoi parenti a Camporeale, ma solo vi erano i miei parenti materni sul posto.
Ricordo vagamente le tendopoli in cui fummo accolti al nostro arrivo a Camporeale e anche l’Ente Zolfo di Cinisi che ci ospitò per poco tempo per toglierci dal rischio dato dallo sciame sismico.
Mia madre ricuncio a tornare subito in Germania e abbondonò il suo lavoro in una fabbrica della BAUER in cui fabbricava macchine fotografiche quando qui nessuno sapeva cosa erano le fotocamere.
Per pochi mesi, solo per svolgere le formalità di accertamento dei danni e per l’assegnazione delle baracche.
Nessuno sapeva che quelle semplici pratiche burocratiche avrebbero richiesto decine di anni e vi confermo che non sono ancora concluse.
Mia madre aveva 31 anni e due bambini quando successe il sisma.
Credo che sia la fascia di età più importante per una donna per godersi la crescita dei figli nella consapevolezza di una età che ti permette di fare scelte anche importanti.
Non come le coppiette giovani che facevano la classica fuitina siciliana in quell’epoca.
Una cugina di mia madre si ritrovò nonna a 29 anni perchè le fece la sua fuitina a nemmeno 13 anni e sua figlia invece appena 14enne.
Ricordo anchi da bambino la fase di costruzione delle baracche e la vita in quelle baracche e non l’auguro a nessuno, nemmeno ai cani.
Talmente era piacevole la vita nelle baracche che i miei si caricarono di debiti per riparare le vecchie case dannegiate pur sapendo che sarebbero state demolite quando ci avrebbero dato le nuove case.
Ricordo anche i debiti fatti dai miei per rendere Casa con la C maiuscola il progetto chi avevano presentato subito ma approvato anni dopo con i vecchi prezzi.
Nel 91 feci un corso della camera di commercio per iscrivermi al REC e quindi aprire una cartoleria ma all’atto di chiedere un finanziamento bancario saltò fuori un cavillo assurdo.
La banca non poteva finanziare niente perchè la casa in cui vivevo dal 1980 era inesistente sulla carta.
Questo perchè lo Stato aveva espropriato un ampio teritorio per ricostruirci il nuovo Camporeale.
Vi fece costruire strade, scuole e edifici pubblici e lo lottizzo per farci costruire le case dei terremotati.
Ma non fece mai il frazionamento e la comunicazione al catasto dei dati necessari per la loro catastazione.
Senza di questo la mia casa pur essendo reale sulla carta non esiste.
Non possiamo nemmeno venderla o affittarla senza la catastazione.
La casa in cui vivo è la prima unità.
Infatti allora si stabilì una graduatoria in cui si dava la prima casa a tutti subito e in seguito le seconde o ulteriori case.
I miei genitori con il loro lavoro in Germania avevano acquistato TRE case a Camporeale tutte confinanti l’una con l’altra.
Quando ci ricostruirono la prima casa il Comune procedette alla demolizione della vecchia ma non potendo demolirla senza lasciare integre le altre due che ancora non ci aveva ricostruito le buttò giù tutte pensando che in breve sarebbero state rifatte le nuove.
Tuttora aspetto quelle due case e già so che nei prossimi dieci anni nemmeno le faranno.
Vi invito a leggere il mio blog su HTTP:\\terremotati.blog.com ed aiutarmi nelle mie ricerche.
Ho letto di questo libro solo ieri sera e sono passato in biblioteca comunale per vedere se l’avevano ma mi sono cascate le braccia sentendo la responsabile dirmi che da alcuni anni non comprano più libbri per mancanza di fondi.
Gli unici libri nuovi che avevano erano quelli di Scentology che ricevano spesso in omaggio direttamente dall’editore.
L’ho ordinato visto che parla di un probblema che ci ha coinvolti e che i giovani non conoscono ma non sanno quando potranno acquistarlo.
Chiedo all’autrice e al suo editore se possono far avere almeno uno copia a biblioteca comunale dei paesi del sisma del Belice.
I romanzi d’amore o gialli non sono indispensabile ma è indispensabile che i libri che trattano di denunce di sprechi, catastrofi o mafia vengano letti dal maggior numero di persone affinchè si crei la conoscenza del fatto segnalato.
Ricordo che alle medie avevo come libro di narrativa ” Il giorno della civetta.”.
Non ho ancora letto questo libro ma il tema che tratta potrebbe essere letto nelle scuole.
Leggete il mio blog in cui tratto im maniera più completa l’argomento.

]]>
Di: Marco http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/comment-page-3/#comment-42913 Marco Mon, 03 Nov 2008 10:42:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/31/linfanzia-e-un-terremoto-di-carola-susani/#comment-42913 Questa pagina è bellissima. Complimenti ai recensori ed a Carola Susani. è emozionante avere la possibilità di dialogare con gli autori dei libri. Gentile Carola, quale delle tre recensioni proposte sente più vicina alla sua idea di questo libro? Marco Vinci Questa pagina è bellissima. Complimenti ai recensori ed a Carola Susani. è emozionante avere la possibilità di dialogare con gli autori dei libri. Gentile Carola, quale delle tre recensioni proposte sente più vicina alla sua idea di questo libro?
Marco Vinci

]]>