Commenti a: SOLO! (e non solo), di Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-1700777 Sergio Rilletti Fri, 16 Apr 2021 19:00:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-1700777 Ringrazio di cuore Massimo Maugeri per avermi donato questo spazio!... Ringrazio di cuore Massimo Maugeri per avermi donato questo spazio!…

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Di: "SOLO!... UNA STORIA DI MOLTEPLICI CAPACITA'" di Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-1699706 "SOLO!... UNA STORIA DI MOLTEPLICI CAPACITA'" di Sergio Rilletti Fri, 09 Apr 2021 21:53:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-1699706 Non so quanto tempo fosse passato e quante strade avessi già provaate, da quando mi abbandonarono in mezzo al Parco di Monza per farsi un giro in risciò, ma sicuramente troppo. Troppo per me, troppo per i miei nervi, troppo per la mia piccola carrozzina elettrica che rischiava di scaricarsi. E tutto per l’indicazione di un educatore volpone, (“Tanto, la strada è facile: vai avanti fino all’autodromo e poi giri a sinistra, costeggiandolo”), che poi risultò fasulla. Così, non avendo più indicazioni da seguire, iniziai a cercare, più volte, una strada alternativa per raggiungere la mia meta finale, tornando spesso, dopo ogni tentativo fallito, nel punto esatto in cui mi avevano abbandonato, nella vana speranza che tornassero a cercarmi. Ma, ogni volta, trovavo il Nulla. Mi risolsi, quindi, a cercare aiuto; anche se, con i miei gravi problemi motòri, uniti a quelli specifici dell’articolazione del linguaggio, sarebbe stata un’impresa alquanto improba. Per fortuna, dopo alcuni che vedendomi sbracciare mi dicevano “Ciao!” e se ne andavano, ce ne furono quattro che si distinsero. Il primo era un anziano contadino, e lo incontrai addentrandomi in una cascina, sfidando il terreno accidentato, a rischio di ribaltarmi. Sembrava una città fantasma, con i palazzi fatiscenti, e lui, capendo che avevo bisogno d’aiuto, s’interessò. La sua voce era fessa, ma lui no. E quando, per facilitare la comunicazione, gli dissi semplicemente “Cascina Costa Alta”, che era la mia meta finale, lui mi indicò la strada, avvertendomi però che ero a due chilometri di distanza e che avrei dovuto fare una “salita così!”. Ringraziai e, anche se per nulla tranquillo, mi avviai. Ma anche quella strada, come quelle precedenti, dopo un po’ risultò interrotta. Il secondo era un giovane pattinatore che incontrai appostandomi di fianco a una mappa del Parco di Monza, attirando l’attenzione. Arrivò, e, dopo qualche giravolta sui suoi rollerblade, si fermò accanto a me. Io gli indicai la Cascina sulla mappa, e lui mi indicò la strada. Lo ringraziai, lui se ne andò, e io mi avviai seguendo le sue indicazioni, svoltando, poco dopo, in un viale a sinistra, che però mi sembrava di aver già percorso un’infinità di tempo prima. E fu qui, quando ormai ero all’apice dello scoramento e della depressione, che feci il mio terzo e quarto incontro. Si trattava d’una coppia di giovani - lei bionda ed estroversa, lui bruno e un po’ più riservato -, che appena mi videro, solo e spaventato, capirono subito tutto, compreso che ero con un gruppo… che mi aveva perso! Improvvisamente, mi sentii al sicuro, capendo che loro non mi avrebbero abbandonato, e in cuor mio li definii subito, ma proprio subito, “Due angeli custodi mandati da Dio”. Lei, Lisa - che, vedendomi stupito da come mi capiva bene, mi disse, a mo’ di spiegazione, che faceva la maestra -, e il suo amico, seguendo le mie indicazioni presero l’agenda telefonica dalla mia borsa, e, utilizzando il cellulare di lui, riuscirono a rintracciare il gruppo di volontari, e relativo educatore volpone, che mi avevano perso, facendomi venire a prendere. E questa fu la mia prima, grandissima vittoria! - Ora qualcuno di voi si chiederà: Chissà quanti complimenti avrà ricevuto, chissà in quanti modi si saranno prodigati in scuse e spiegazioni, chissà come avrà fatto Sergio a ritrovare l’educatore volpone e i relativi volontari tra la montagna di cenere con cui si saranno cosparsi il capo?! Ebbene no. Non è accaduto nulla di tutto questo. Anzi. Si scatenò un inferno di omertà che proprio non mi aspettavo, e che non solo mi ha impedito di avere il numero di cellulare dei due giovani, che l’educatore volpone e due volontari possedevano e che mi avevano promesso di darmi, ma costringendomi anche a constatare l’unanime disinteresse di tutti i volontari presenti quel giorno, che, pur conoscendomi da anni e avendo la mia e-mail, in modo assolutamente disciplinato decisero di non farsi più sentire. L’unica cosa che smosse loro e il loro educatore-capo, altrettanto volpone di quello del Parco, fu un’e-mail che inviai - poco prima di Natale - a molte persone di loro conoscenza, e per correttezza anche a loro stessi, informando tutti di ciò che stava accadendo. Ovviamente, Volpone II fece di tutto, ma proprio di tutto, per minimizzare l’accaduto, ma la valanga di e-mail che gli piovvero addosso chiedendogli spiegazioni, di cui mi riferì in un maldestro tentativo di rimbrottarmi, lo costrinsero a farmi incontrare Volpone I e i relativi omertosi volontari, come stavo chiedendo da mesi. E questa fu la mia seconda, grandissima vittoria! - Quello che Volpone I, Volpone II, e compagni non sapevano,, era che, proprio in quel periodo, Andrea Carlo Cappi stava preparando un numero di "M-Rivista del mistero", con la quale collaboravo stabilmente, intitolato "Lezioni di paura". Con tutta la paura che avevo provato ma che ero riuscito comunque a dominare, e con la voglia immane di rintracciare la giovane coppia che mi aveva soccorso, colsi al volo l’occasione per scrivere Solo!, un lungo racconto - che potete scaricare gratuitamente dal web - in cui narro, attimo per attimo, tutto quello che avevo vissuto e realmente pensato in quelle due ore di autentico terrore al Parco di Monza. Anche in questo caso non mi dilungherò nei dettagli, ma questo fu l’inizio di uno strepitoso successo: giornali e riviste, blog, scrittori e scrittrici, persone che conoscevo poco o che non conoscevo affatto, mi manifestarono, tutti, la loro completa solidarietà, attivandosi per diffondere la mia storia. Persino le radio diffusero il mio appello per ritrovare i miei due giovani ed encomiabili soccorritori. E io partecipai a due programmi radiofonici della Rai, di cui uno addirittura in diretta, al quale andai come ospite parlante in studio, incredibile ma vero, in qualità di scrittore. Tutto ciò, sia ben chiaro, per un numero di cellulare - quello dei miei due giovani soccorritori -, promesso ma mai dato! E questa fu la mia terza, grandissima vittoria!... A dispetto della mia disabilità e di tutti coloro che pensano, erroneamente, che una persona disabile non possa reagire! - Ora sono passati un po' di anni, da quella fatidica Domenica 9 Aprile 2006 che cambiò radicalmente la mia vita, e io di quella brillante coppia di giovani che mi aiutò, di cui parlo anche nel mio libro "Le avventure di Mister Noir", dedicando loro un mio racconto, purtroppo non ho saputo più nulla. Ma io mi ostinerò sempre a ricordarli, sempre nell’annosa speranza di riuscire a rintracciarli e, finalmente, a ringraziarli!... Non so quanto tempo fosse passato e quante strade avessi già provaate, da quando mi abbandonarono in mezzo al Parco di Monza per farsi un giro in risciò, ma sicuramente troppo.
Troppo per me, troppo per i miei nervi, troppo per la mia piccola carrozzina elettrica che rischiava di scaricarsi.
E tutto per l’indicazione di un educatore volpone,
(“Tanto, la strada è facile: vai avanti fino all’autodromo e poi giri a sinistra, costeggiandolo”),
che poi risultò fasulla.
Così, non avendo più indicazioni da seguire, iniziai a cercare, più volte, una strada alternativa per raggiungere la mia meta finale, tornando spesso, dopo ogni tentativo fallito, nel punto esatto in cui mi avevano abbandonato, nella vana speranza che tornassero a cercarmi.
Ma, ogni volta, trovavo il Nulla.
Mi risolsi, quindi, a cercare aiuto; anche se, con i miei gravi problemi motòri, uniti a quelli specifici dell’articolazione del linguaggio, sarebbe stata un’impresa alquanto improba.
Per fortuna, dopo alcuni che vedendomi sbracciare mi dicevano “Ciao!” e se ne andavano, ce ne furono quattro che si distinsero.
Il primo era un anziano contadino, e lo incontrai addentrandomi in una cascina, sfidando il terreno accidentato, a rischio di ribaltarmi. Sembrava una città fantasma, con i palazzi fatiscenti, e lui, capendo che avevo bisogno d’aiuto, s’interessò. La sua voce era fessa, ma lui no. E quando, per facilitare la comunicazione, gli dissi semplicemente “Cascina Costa Alta”, che era la mia meta finale, lui mi indicò la strada, avvertendomi però che ero a due chilometri di distanza e che avrei dovuto fare una “salita così!”. Ringraziai e, anche se per nulla tranquillo, mi avviai. Ma anche quella strada, come quelle precedenti, dopo un po’ risultò interrotta.
Il secondo era un giovane pattinatore che incontrai appostandomi di fianco a una mappa del Parco di Monza, attirando l’attenzione. Arrivò, e, dopo qualche giravolta sui suoi rollerblade, si fermò accanto a me. Io gli indicai la Cascina sulla mappa, e lui mi indicò la strada. Lo ringraziai, lui se ne andò, e io mi avviai seguendo le sue indicazioni, svoltando, poco dopo, in un viale a sinistra, che però mi sembrava di aver già percorso un’infinità di tempo prima.
E fu qui, quando ormai ero all’apice dello scoramento e della depressione, che feci il mio terzo e quarto incontro. Si trattava d’una coppia di giovani – lei bionda ed estroversa, lui bruno e un po’ più riservato -, che appena mi videro, solo e spaventato, capirono subito tutto, compreso che ero con un gruppo… che mi aveva perso!
Improvvisamente, mi sentii al sicuro, capendo che loro non mi avrebbero abbandonato, e in cuor mio li definii subito, ma proprio subito, “Due angeli custodi mandati da Dio”. Lei, Lisa – che, vedendomi stupito da come mi capiva bene, mi disse, a mo’ di spiegazione, che faceva la maestra -, e il suo amico, seguendo le mie indicazioni presero l’agenda telefonica dalla mia borsa, e, utilizzando il cellulare di lui, riuscirono a rintracciare il gruppo di volontari, e relativo educatore volpone, che mi avevano perso, facendomi venire a prendere.
E questa fu la mia prima, grandissima vittoria!
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Ora qualcuno di voi si chiederà: Chissà quanti complimenti avrà ricevuto, chissà in quanti modi si saranno prodigati in scuse e spiegazioni, chissà come avrà fatto Sergio a ritrovare l’educatore volpone e i relativi volontari tra la montagna di cenere con cui si saranno cosparsi il capo?!
Ebbene no. Non è accaduto nulla di tutto questo. Anzi.
Si scatenò un inferno di omertà che proprio non mi aspettavo, e che non solo mi ha impedito di avere il numero di cellulare dei due giovani, che l’educatore volpone e due volontari possedevano e che mi avevano promesso di darmi, ma costringendomi anche a constatare l’unanime disinteresse di tutti i volontari presenti quel giorno, che, pur conoscendomi da anni e avendo la mia e-mail, in modo assolutamente disciplinato decisero di non farsi più sentire.
L’unica cosa che smosse loro e il loro educatore-capo, altrettanto volpone di quello del Parco, fu un’e-mail che inviai – poco prima di Natale – a molte persone di loro conoscenza, e per correttezza anche a loro stessi, informando tutti di ciò che stava accadendo.
Ovviamente, Volpone II fece di tutto, ma proprio di tutto, per minimizzare l’accaduto, ma la valanga di e-mail che gli piovvero addosso chiedendogli spiegazioni, di cui mi riferì in un maldestro tentativo di rimbrottarmi, lo costrinsero a farmi incontrare Volpone I e i relativi omertosi volontari, come stavo chiedendo da mesi.
E questa fu la mia seconda, grandissima vittoria!
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Quello che Volpone I, Volpone II, e compagni non sapevano,, era che, proprio in quel periodo, Andrea Carlo Cappi stava preparando un numero di “M-Rivista del mistero”, con la quale collaboravo stabilmente, intitolato “Lezioni di paura”. Con tutta la paura che avevo provato ma che ero riuscito comunque a dominare, e con la voglia immane di rintracciare la giovane coppia che mi aveva soccorso, colsi al volo l’occasione per scrivere Solo!, un lungo racconto – che potete scaricare gratuitamente dal web – in cui narro, attimo per attimo, tutto quello che avevo vissuto e realmente pensato in quelle due ore di autentico terrore al Parco di Monza.
Anche in questo caso non mi dilungherò nei dettagli, ma questo fu l’inizio di uno strepitoso successo: giornali e riviste, blog, scrittori e scrittrici, persone che conoscevo poco o che non conoscevo affatto, mi manifestarono, tutti, la loro completa solidarietà, attivandosi per diffondere la mia storia. Persino le radio diffusero il mio appello per ritrovare i miei due giovani ed encomiabili soccorritori. E io partecipai a due programmi radiofonici della Rai, di cui uno addirittura in diretta, al quale andai come ospite parlante in studio, incredibile ma vero, in qualità di scrittore.
Tutto ciò, sia ben chiaro, per un numero di cellulare – quello dei miei due giovani soccorritori -, promesso ma mai dato!
E questa fu la mia terza, grandissima vittoria!… A dispetto della mia disabilità e di tutti coloro che pensano, erroneamente, che una persona disabile non possa reagire!
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Ora sono passati un po’ di anni, da quella fatidica Domenica 9 Aprile 2006 che cambiò radicalmente la mia vita, e io di quella brillante coppia di giovani che mi aiutò, di cui parlo anche nel mio libro “Le avventure di Mister Noir”, dedicando loro un mio racconto, purtroppo non ho saputo più nulla.
Ma io mi ostinerò sempre a ricordarli, sempre nell’annosa speranza di riuscire a rintracciarli e, finalmente, a ringraziarli!…

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-1470754 Sergio Rilletti Tue, 09 Apr 2019 23:23:04 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-1470754 Salve a tutti!... Oggi, per il Solo!’s Day 2019, la mia nota ricorrenza annuale, vi propongo "SOLO!... UNA STORIA DI MOLTEPLICI CAPACITA'", un racconto inedito che è stato letto, in anteprima, da Stefano Pastorino nella mia rubrica radiofonica settimanale "PAROLA DI SCRITTORE - CINQUE MINUTI CON SERGIO RILLETTI", in onda ogni lunedì pomeriggio, alle ore 17.15, su Radio SkyLab, all’interno di "NOI", il programma di intrattenimento socio-culturale che mi ospita. In questa nuova versione, narrando brevemente l’intera vicenda - da quella fatidica Domenica 9 Aprile 2006 al Parco di Monza, ai dieci mesi successivi -, mostro come io, nonostante le mie notevoli difficoltà motorie, sia riuscito a trasformare una situazione psicologicamente devastante in tre grandissime vittorie! - Se volete leggere questo mio nuovo racconto, il link diretto è: https://rilletti.blogspot.com/2019/04/mylife-solo-una-storia-di-molteplici.html . - - Augurandovi BUONA LETTURA, vi ricordo che potete ascoltare Radio SkyLab, in Liguria su FM 91.100 e FM 96.800, e ovunque, in streaming, a questo indirizzo: http://www.ascoltareradio.com/skylab-varazze/ . Appuntamento, quindi, ogni lunedì pomeriggio, alle ore 17.15, su Radio SkyLab, con Parola di Scrittore - Cinque minuti con Sergio Rilletti! - - NON MANCATE! :-) Salve a tutti!… Oggi, per il Solo!’s Day 2019, la mia nota ricorrenza annuale, vi propongo “SOLO!… UNA STORIA DI MOLTEPLICI CAPACITA’”, un racconto inedito che è stato letto, in anteprima, da Stefano Pastorino nella mia rubrica radiofonica settimanale “PAROLA DI SCRITTORE – CINQUE MINUTI CON SERGIO RILLETTI”, in onda ogni lunedì pomeriggio, alle ore 17.15, su Radio SkyLab, all’interno di “NOI”, il programma di intrattenimento socio-culturale che mi ospita.
In questa nuova versione, narrando brevemente l’intera vicenda – da quella fatidica Domenica 9 Aprile 2006 al Parco di Monza, ai dieci mesi successivi -, mostro come io, nonostante le mie notevoli difficoltà motorie, sia riuscito a trasformare una situazione psicologicamente devastante in tre grandissime vittorie!
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Se volete leggere questo mio nuovo racconto, il link diretto è: https://rilletti.blogspot.com/2019/04/mylife-solo-una-storia-di-molteplici.html .
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Augurandovi BUONA LETTURA, vi ricordo che potete ascoltare Radio SkyLab, in Liguria su FM 91.100 e FM 96.800, e ovunque, in streaming, a questo indirizzo: http://www.ascoltareradio.com/skylab-varazze/ .
Appuntamento, quindi, ogni lunedì pomeriggio, alle ore 17.15, su Radio SkyLab, con Parola di Scrittore – Cinque minuti con Sergio Rilletti!
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NON MANCATE!
:-)

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-1335734 Massimo Maugeri Tue, 14 Nov 2017 18:29:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-1335734 Grazie mille, caro Sergio. Un abbraccio grande. Grazie mille, caro Sergio. Un abbraccio grande.

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-1335132 Sergio Rilletti Fri, 10 Nov 2017 01:02:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-1335132 Salve a tutti!... Qualche giorno fa è mancata Maria Siravo, la coraggiosa Marta del mio racconto "COME IN FAMIGLIA", di quella storia vera! Io l'ho conosciuta qualche anno fa, nel gennaio 2009, a Zagarolo (vicino a Roma). Assieme a un gruppo di suoi parenti stretti... e speciali! Desidero ricordarla con affetto, e mandare un caro saluto a tutti quelli che le hanno voluto bene!... :-) Ciao, Maria! Salve a tutti!… Qualche giorno fa è mancata Maria Siravo, la coraggiosa Marta del mio racconto “COME IN FAMIGLIA”, di quella storia vera!
Io l’ho conosciuta qualche anno fa, nel gennaio 2009, a Zagarolo (vicino a Roma). Assieme a un gruppo di suoi parenti stretti… e speciali!
Desidero ricordarla con affetto, e mandare un caro saluto a tutti quelli che le hanno voluto bene!…
:-)
Ciao, Maria!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-1269531 Massimo Maugeri Tue, 12 Apr 2016 19:32:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-1269531 Un abbraccio, caro Sergio! Un abbraccio, caro Sergio!

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-1268947 Sergio Rilletti Sat, 09 Apr 2016 12:59:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-1268947 A dieci anni edatti dal "fattaccio" che cambiò radicalmente la mio vita professionale e personale, io continuo a parlarne! Buon SOLO!'s DAY a tutti! A dieci anni edatti dal “fattaccio” che cambiò radicalmente la mio vita professionale e personale, io continuo a parlarne!
Buon SOLO!’s DAY a tutti!

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-833444 Sergio Rilletti Mon, 07 Oct 2013 11:57:04 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-833444 Caro Massimo, leggo solo ora la tua risposta, e spero proprio, da autentico furbacchione quale sono, che riusciremo a organizzare un dibattito su "CAPACITA' NASCOSTE" (edizioni No Reply) prima di Natale! ;-) - Ne approfitto per segnalarti il mio NUOVO blog (http://rilletti.blogspot.it ), che di fatto sostituisce quello che avevo con MySpace (da qualche mese inspiegabilmente vuoto), e per invitarti a leggere il mio primo post: http://rilletti.blogspot.it/2013/09/benvenuti-nel-mio-nuovo-blog.html . - Grazie ancora! Sergio Caro Massimo, leggo solo ora la tua risposta, e spero proprio, da autentico furbacchione quale sono, che riusciremo a organizzare un dibattito su “CAPACITA’ NASCOSTE” (edizioni No Reply) prima di Natale! ;-)
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Ne approfitto per segnalarti il mio NUOVO blog (http://rilletti.blogspot.it ), che di fatto sostituisce quello che avevo con MySpace (da qualche mese inspiegabilmente vuoto), e per invitarti a leggere il mio primo post: http://rilletti.blogspot.it/2013/09/benvenuti-nel-mio-nuovo-blog.html .
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Grazie ancora!
Sergio

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-750635 Massimo Maugeri Tue, 04 Jun 2013 20:38:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-750635 Carissimo Sergio, grazie a te e ancora tanti complimenti! Come hai visto, per il momento, i dibattiti su Letteratitudine sono quasi del tutto sospesi. Ho bisogno di tirare un po' il fiato (e devo dare spazio alle presentazioni del mio romanzo). Ma ripartiranno presto! ;) Carissimo Sergio,
grazie a te e ancora tanti complimenti!
Come hai visto, per il momento, i dibattiti su Letteratitudine sono quasi del tutto sospesi.
Ho bisogno di tirare un po’ il fiato (e devo dare spazio alle presentazioni del mio romanzo).
Ma ripartiranno presto! ;)

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-746464 Sergio Rilletti Sat, 01 Jun 2013 22:20:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-746464 Grazie, caro Massimo!... L'antologia "CAPACITA' NASCOSTE - LA PRIMA ANTOLOGIA Diversamente THRILLER" (edizioni No Reply), che ho curato insieme a Elio Marracci, è nata da "SOLO!", e quindi proprio da questo post. Sarebbe bello, per me, che tu riuscissi ad organizzare un dibattito su questo stesso blog, dove tutto è partito!... Grazie, caro Massimo!…
L’antologia “CAPACITA’ NASCOSTE – LA PRIMA ANTOLOGIA Diversamente THRILLER” (edizioni No Reply), che ho curato insieme a Elio Marracci, è nata da “SOLO!”, e quindi proprio da questo post.
Sarebbe bello, per me, che tu riuscissi ad organizzare un dibattito su questo stesso blog, dove tutto è partito!…

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-746412 Sergio Rilletti Sat, 01 Jun 2013 21:37:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-746412 Nell'attesa di poterlo fare come si deve (scusatemi, ma ho dei tempi di risposta veramente esasperanti), comincio a ringraziare di cuore Claudia e Recenso per la loro solidarietà e le loro parole!... Nell’attesa di poterlo fare come si deve (scusatemi, ma ho dei tempi di risposta veramente esasperanti), comincio a ringraziare di cuore Claudia e Recenso per la loro solidarietà e le loro parole!…

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-600652 Massimo Maugeri Tue, 05 Feb 2013 11:45:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-600652 Un saluto a Recenso e a Claudia. Caro Sergio, spero di riuscire a organizzare un dibattito su "Capacità nascoste" in tempi non troppo lunghi (scusami, ma è un periodo zeppo di impegni). Intanto invito i nostri amici a leggere (o a rileggere) la tua bella introduzione: http://letteratitudinenews.wordpress.com/2012/12/01/capacita-nascoste-sergio-rilletti/ Un saluto a Recenso e a Claudia.
Caro Sergio, spero di riuscire a organizzare un dibattito su “Capacità nascoste” in tempi non troppo lunghi (scusami, ma è un periodo zeppo di impegni).
Intanto invito i nostri amici a leggere (o a rileggere) la tua bella introduzione: http://letteratitudinenews.wordpress.com/2012/12/01/capacita-nascoste-sergio-rilletti/

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Di: Recenso http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-592275 Recenso Wed, 30 Jan 2013 22:16:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-592275 Ciao, Sergio :) Non ti conoscevo, ma mi sono incuriosita alla lettura di un altro racconto che hai postato altrove e ho colmato la lacuna. Sono basita per quello che ti è capitato nel 2006, basita e arrabbiata come una biscia. Imperdonabile il comportamento di educatori e volontari, ancor più nei mesi successivi. E la storia del cellulare, poi, è allucinante nella sua infantilità. La stupidità umana purtroppo non ha limiti, ma sono contenta che quei due angeli ti siano venuti incontro. Chissà che un giorno non ti leggano e si riconoscano. In bocca al lupo :) Ciao, Sergio :)

Non ti conoscevo, ma mi sono incuriosita alla lettura di un altro racconto che hai postato altrove e ho colmato la lacuna.
Sono basita per quello che ti è capitato nel 2006, basita e arrabbiata come una biscia.
Imperdonabile il comportamento di educatori e volontari, ancor più nei mesi successivi. E la storia del cellulare, poi, è allucinante nella sua infantilità.
La stupidità umana purtroppo non ha limiti, ma sono contenta che quei due angeli ti siano venuti incontro.
Chissà che un giorno non ti leggano e si riconoscano.

In bocca al lupo :)

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Di: claudia http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-518204 claudia Mon, 17 Dec 2012 17:39:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-518204 ciao Sergio. faccio parte di un gruppo di psicodramma a cui tua zia (Maria Rilletti) partecipa, ci conosciamo da molti anni, ormai. - Grazie! a tua zia che mi ha indicato il tuo racconto Solo! - Grazie! a te che l'hai scritto. Con grande, immensa stima, per la chiarezza con cui mi hai fatto partecipe della tua avventura. Per me e' stata una lezione di vita. Claudia ciao Sergio. faccio parte di un gruppo di psicodramma a cui tua zia (Maria Rilletti) partecipa, ci conosciamo da molti anni, ormai. – Grazie! a tua zia che mi ha indicato il tuo racconto Solo! – Grazie! a te che l’hai scritto. Con grande, immensa stima, per la chiarezza con cui mi hai fatto partecipe della tua avventura. Per me e’ stata una lezione di vita. Claudia

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-303759 Sergio Rilletti Fri, 11 May 2012 10:55:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-303759 Grazie, Mariagiulia, le tue parole mi sono di grande conforto!... Scrivere questi pezzi non è affatto piacevole, per me. Ma lo faccio puntualmente, ogni anno, perché ormai lo considero un dovere civico. Grazie, Mariagiulia, le tue parole mi sono di grande conforto!… Scrivere questi pezzi non è affatto piacevole, per me. Ma lo faccio puntualmente, ogni anno, perché ormai lo considero un dovere civico.

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Di: Maria Giulia Salvadori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-302880 Maria Giulia Salvadori Wed, 09 May 2012 14:37:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-302880 Mi ero dimenticata di dirti che la copertina è bellissima!... - Anche se i nomi sono stati modificati certo non sarà piacevole riflettersi nel tuo racconto. Tutti gli anni li metti di fronte allo specchio. Che gente! Volontari .... al di là del bene e del male. :P Mi ero dimenticata di dirti che la copertina è bellissima!…
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Anche se i nomi sono stati modificati certo non sarà piacevole riflettersi nel tuo racconto.
Tutti gli anni li metti di fronte allo specchio.
Che gente! Volontari …. al di là del bene e del male.
:P

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-302619 Sergio Rilletti Tue, 08 May 2012 23:31:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-302619 Grazie mille, caro Massimo!... E preparati, perché da "SOLO!" sta per venire alla luce qualcosa di veramente interessante, che vedrà coinvolti ben 26 autori di thriller e noir! :D Poi, per e-mail, ti spiegherò bene tutto! ;) Grazie mille, caro Massimo!…
E preparati, perché da “SOLO!” sta per venire alla luce qualcosa di veramente interessante, che vedrà coinvolti ben 26 autori di thriller e noir!
:D
Poi, per e-mail, ti spiegherò bene tutto!
;)

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-302535 Massimo Maugeri Tue, 08 May 2012 19:45:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-302535 Ne sono felice, caro Sergio! ;) Ne sono felice, caro Sergio! ;)

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-302392 Sergio Rilletti Tue, 08 May 2012 11:09:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-302392 Grazie, Mariagiulia!... Come ho già detto più volte, e non mi stancherò mai di ribadirlo, se non fosse accaduto tutto il "dopo-SOLO!" non avrei mai scritto neanche "SOLO!". Il pervicace tentativo di insabbiare la faccenda, invece, ha fatto scatenare l'Effetto Paradosso! Grazie, Mariagiulia!… Come ho già detto più volte, e non mi stancherò mai di ribadirlo, se non fosse accaduto tutto il “dopo-SOLO!” non avrei mai scritto neanche “SOLO!”.
Il pervicace tentativo di insabbiare la faccenda, invece, ha fatto scatenare l’Effetto Paradosso!

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Di: Maria Giulia Salvadori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-302072 Maria Giulia Salvadori Mon, 07 May 2012 17:48:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-302072 Caro Sergio, ho letto l'epilogo della storia. Lo conoscevo, sommariamente. Hai fatto bene a ricordarne i dettagli. Sono impressionanti , ma non mi sorprendono. Storia di .....ordinaria vigliaccheria! Lo so, fa male. Assolutamente degno finale dell'episodio dell'abbandono al Parco. Due volte Solo!! Purtroppo. Caro Sergio, ho letto l’epilogo della storia. Lo conoscevo, sommariamente.
Hai fatto bene a ricordarne i dettagli. Sono impressionanti , ma non mi sorprendono. Storia di …..ordinaria vigliaccheria!
Lo so, fa male.
Assolutamente degno finale dell’episodio dell’abbandono al Parco.
Due volte Solo!! Purtroppo.

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-301978 Sergio Rilletti Mon, 07 May 2012 13:38:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-301978 In effetti, caro Massimo, da quando hai pubblicato "SOLO!" qui sul tuo blog, la mia carriera di scrittore ha avuto un'improvvisa impennata! :) In effetti, caro Massimo, da quando hai pubblicato “SOLO!” qui sul tuo blog, la mia carriera di scrittore ha avuto un’improvvisa impennata! :)

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-301631 Massimo Maugeri Sun, 06 May 2012 21:33:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-301631 Grazie mille a te, caro Sergio! Grazie mille a te, caro Sergio!

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Di: "SOLO!... I VOLONTARI TRA IL BENE E IL MALE" di Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-5/#comment-301623 "SOLO!... I VOLONTARI TRA IL BENE E IL MALE" di Sergio Rilletti Sun, 06 May 2012 20:44:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-301623 Mi dispiace. Purtroppo non riesco a postare "SOLO!... I VOLONTARI TRA IL BENE E IL MALE" qui. Non mi resta, quindi, che invitarvi a leggerlo sul mi blog, a questo indirizzo: http://www.myspace.com/sergiorilletti/blog/545679420 . - Grazie, come sempre, a Massimo Maugeri per averrmi donato questo spazio! Mi dispiace. Purtroppo non riesco a postare “SOLO!… I VOLONTARI TRA IL BENE E IL MALE” qui.
Non mi resta, quindi, che invitarvi a leggerlo sul mi blog, a questo indirizzo: http://www.myspace.com/sergiorilletti/blog/545679420 .
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Grazie, come sempre, a Massimo Maugeri per averrmi donato questo spazio!

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Di: "SOLO!... I VOLONTARI TRA IL BENE E IL MALE" di Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-301616 "SOLO!... I VOLONTARI TRA IL BENE E IL MALE" di Sergio Rilletti Sun, 06 May 2012 20:25:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-301616 ATTENZIONE Per motivi "tipografici", e per comprendere al meglio alcune "sfumare", vi consiglio di leggere quanto segue all'indirizzo: http://www.myspace.com/sergiorilletti/blog/545679420 . - Grazie, come sempre, a Massimo Maugeri per averrmi donato questo spazio! - - - - SOLO!... I VOLONTARI TRA IL BENE E IL MALE - - La storia che sto per raccontare è un'altra, allucinante, parte di ciò che è avvenuto dopo quella fatidica Domenica 9 Aprile 2006 al Parco di Monza, che i lettori conoscono col titolo "Solo!". E i fatti che sto per narrare hanno segnato una cicatrice profonda e indelebile nel mio animo, inducendomi a non fidarmi più completamente di due categorie di persone che stimo: i volontari e gli educatori. Indipendentemente dalla simpatia e dall'affetto che provo, in tutta sincerità, per alcuni di loro. E il resoconto che segue, in cui sarò "spietatamente preciso" sui fatti - modificando solo i nomi, null'altro! -, è scritto con il dolore e la rabbia per ciò che è avvenuto, ma anche con la speranza di poter evitare ad altri volontari (e alle persone, in generale!) di commettere gli stessi, o analoghi, gravissimi errori. - Se è la prima volta che vi affacciate a questo mio "serial autobiografico", dove tutto ciò che racconto è totalmente vero al 100% (nomi a parte, naturalmente!), vi consiglio la lettura di "Solo!" (la cui versione "restaurata" è qui: http://www.myspace.com/sergiorilletti/blog/542621190 ) e di Solo!… Come sfondai il muro dell'omertà (http://www.myspace.com/sergiorilletti/blog/532514692 ). Se però preferite cominciare a seguirmi da questa vicenda, non c'è alcun problema. - Tutto iniziò quella fatidica Domenica 9 Aprile 2006, quando, dopo quasi due ore di affannose ricerche e tentativi per ritrovare Carletto – l’educatore volpone che mi aveva abbandonato al Parco di Monza – e i volontari che erano con lui, fui soccorso da una lungimirante e sensibile coppia di giovani, che, attraverso un giro di telefonate – che coinvolse Carletto e due volontari, Filomena e Asdrubale, entrambi avvocati -, riuscirono a farmi rimettere in contatto con loro. Ma quei volontari, a cui ero legato da un sincero affetto che credevo ricambiato, mi tradirono. Più volte. Nel profondo. Ma andiamo con ordine. - Quando, dopo quasi due ore di profonda angoscia passate alla ricerca di aiuto, riuscii a farmi recuperare da Carletto - grazie al provvidenziale intervento dei miei due giovani soccorritori -, Filomena, sul pulmino, mi rifilò una sequela di domande a raffica, come se avessi potuto riassumere in cinque minuti tutto quello che avevo vissuto in due ore di panico. Mi disse che avrei potuto scriverci su un bel racconto con protagonista Mister Noir, e che Asdrubale - ancora lì al telefono con lei - mi avrebbe dato il numero di cellulare della tipa che mi aveva soccorso, mettendo le basi, certo inconsapevolmente, ad una serie di azioni di estrema vigliaccheria che li avrebbe segnati per sempre. Insieme ad altri. Giunti alla Cascina Costa Alta, nessuno mostrò il minimo interesse per quello che mi era accaduto. Mi fecero solo un applauso, ma niente di più. Nemmeno Guido, che sembrava sinceramente affezionato a me, proferì parola al riguardo. E non mi disse nulla nemmeno quando, mezz’ora dopo, ripartì in anticipo, per conto proprio, per motivi di lavoro. Ritornato a Milano – con Carletto, Filomena, e gli altri utenti e volontari dell’Organizzazione – l’educatore volpone, col suo allegro tono da sfottò, disse ai miei genitori, che avevano chiesto cos’era accaduto, che non avevo molto il senso dell’orientamento. Con l’inevitabile conseguenza di essere mandato ripetutamente a ‘fanculo dal sottoscritto. Tornando a casa, i miei genitori mi chiesero cosa fosse successo, ma io fui evasivo. Forse, considerata la gravità di quanto era avvenuto, avrei dovuto chiedere loro di rimandare la partenza e di andare a parlare subito con Chiara e Gelsomino, i due educatori-responsabili dell’Organizzazione; ma, non volendo costringere mamma e papà ad accorciare quella piccola vacanza - di cui avevano tanto bisogno -, per affrontare una situazione particolarmente spiacevole, dissi loro che era accaduta una cosa grave, che era finita bene, ma che l’avrei raccontata con calma perché era lunga. Quella sera stessa inviai un’e-mail ad Asdrubale, il volontario avvocato, per ringraziarlo del suo prezioso intervento, grazie al quale ero riuscito a rintracciare gli altri. Avrei voluto chiedergli subito il numero di cellulare del ragazzo che mi aveva soccorso assieme a Lisa (il nome della ragazza me lo ricordo bene, ed è proprio Lisa!), ma, per non trasformarla in un’e-mail “interessata”, non lo feci. In fondo era stato lui che, quand’era al telefono con Filomena, mi aveva promesso, di sua spontanea volontà, che me l’avrebbe dato. Perché avrei dovuto pressarlo, perché avrei dovuto dubitarne? - Il giorno dopo, Lunedì 10 Aprile 2006, quindi, come da programma, partimmo per Celle Ligure (SV). Mente e stomaco erano ancora rivolti al Parco di Monza. Quella sera ricevetti due e-mail; ma non da Asdrubale - come invece mi sarei aspettato -, bensì da Filomena e da Gelsomino, il responsabile-capo dell’Organizzazione. Filomena dichiarò di essere “dispiaciuta della [mia] disavventura” del giorno prima, e, preoccupata che mi fossi arrabbiato, mi invitò a confidarmi con lei; io mi fidai, e le scrissi cosa pensavo di Carletto. Gelsomino, invece, mi scrisse che aveva saputo che mi ero perso ma che mi ero “districato brillantemente”, e che quindi dovevo esserne orgoglioso; io, fidandomi anche di lui, gli risposi che in effetti ero molto orgoglioso di me, che era stata un’esperienza particolarmente ostica (sotto molti aspetti), e che comunque ne avremmo parlato con calma al mio ritorno a Milano… tralasciando il “piccolo” particolare che, in realtà, non mi ero perso ma mi avevano perso (come aveva giustamente intuito Lisa, la mia giovane soccorritrice). Già. Io mi fidai di entrambi. E feci male. In entrambi i casi. Perché quello fu l’inizio dell’omertoso silenzio. - E venne Martedì. Lo passai con la mente e lo stomaco ancora in tumulto sia per ciò che avevo vissuto al Parco di Monza sia, soprattutto, per la mancanza di sensibilità che ne era seguita. Alla sera aprii l’e-mail, per vedere cosa mi avevano risposto Asdrubale, Filomena, e Gelsomino. Gelsomino, notando che ora e data sull’e-mail che gli avevo inviato erano sbagliate, pensò di liquidarmi con queste esatte parole (che riporto fedelmente dalla sua e-mail): “Mi sa che hai qualche problema con la data del computer”. Punto. Da Asdrubale e Filomena, invece, nessuna risposta. - E venne Mercoledì. Decisi di raccontare ai miei genitori cos’era accaduto. Non proprio nei dettagli, come avrei fatto in seguito con Solo!, perché la narrazione orale e le mie difficoltà motorie mi imponevano una certa sintesi, ma comunque in modo preciso sui fatti. Rivelai ai miei genitori che Asdrubale e Carletto avevano il numero di cellulare del ragazzo che mi aveva soccorso con Lisa, e, quella sera, mia madre, me presente, telefonò a Carletto; mentre io, di notte, scrissi a Filomena chiedendole il numero di cellulare di Asdrubale. Carletto rispose che provava a cercare quel numero ma che il suo cellulare teneva memorizzate solo le ultime 20 telefonate effettuate. E, cosa alquanto anomala, non chiese minimamente di me, di come stessi. Perché? Filomena, invece, mi diede subito il numero di cellulare di Asdrubale, senza però proferir alcun commento sulla mia e-mail precedente. Ma quando mia madre lo chiamò, per ringraziarlo e per chiedergli il numero di telefono del ragazzo, lui fu molto sbrigativo, quasi seccato, dicendo che ormai non ce l'aveva più. Non ce l'aveva più??? Come "Non ce l'aveva più"?! Lui era un avvocato, ed era al corrente di tutto! E se avessi voluto assumerlo per querelare Carletto per abbandono e danni morali, cos'avrebbe fatto??? - E venne Giovedì pomeriggio. Trovando alquanto strano che Gelsomino non si fosse messo direttamente in contatto coi miei genitori, lo chiamammo, e mia madre gli disse solo che avevo raccontato cos'era accaduto, che, sì, ora ero più tranquillo, e che ne avremmo parlato con calma al nostro rientro, augurandogli Buona Pasqua. - E venne venerdì. E venerdì, finalmente, mi rispose Asdrubale. Io mi aspettavo un'e-mail di "bonaria complicità", come lo era stata la mia di Domenica sera, e magari un amichevole accenno alla telefonata con mia madre. Invece no, niente di tutto questo! Mi scrisse, invece, un'e-mail allucinante in cui dichiarava: "Sì, certo, non sarà stato piacevole sentirsi perso....; ma, anche queste esperienze fanno parte della vita! Personalmente, ritengo sia meglio viverle (per di più, in occasione di un bel fine settimana con amici...), piuttosto che starsene "al sicuro", nelle mura della propria casina!!!" Rimasi sbigottito; come tutti quelli che la lessero, d'altronde! Non potevo crederci. Non sembrava più lui. Non sembrava certo la stessa persona che, appena cinque giorni prima, al telefono col ragazzo che mi stava aiutando si era indignato verso chi mi aveva abbandonato, comprendendo perfettamente la gravità della situazione! Già. Il tanfo dell'omertà cominciava farsi sentire in modo pregnante, ma io non volevo crederci! - Quindi aspettai altri sei giorni, fiducioso che Asdrubale mi avrebbe riscritto, di sua spontanea volontà, per darmi il numero di cellulare del ragazzo. Tanto, ormai, la mamma era stata chiara, sia con Carletto sia con Asdrubale. Io volevo quel numero solo per ringraziare Lisa e il suo amico, nulla di più! E poi Asdrubale me l'aveva proprio promesso. Era ovvio che, almeno lui, me l'avrebbe dato. Invece no! Così Giovedì 20 decisi di rispondere alla sua e-mail, chiedendogli quel numero, come se non avesse già parlato con mia madre, ribadendo che ci tenevo proprio tanto a ringraziare quei due ragazzi. Ma l'unica sua risposta fu "Come ho già detto a Tua mamma, non ho tenuto quel numero di cellulare", con quell'orrenda T maiuscola, simbolo di distanza e di agghiacciante rispetto formale. Mi pentii subito di non aver specificato "…come mi avevi promesso", così come mi pentii di non averglielo ricordato subito, nella prima e-mail; ma non avevo voluto pressarlo, avevo voluto fidarmi di lui, e ormai era fatta! Intanto Filomena, che mi aveva invitato a confidarmi con lei, continuava a tacere. - Tornati a Milano andammo a parlare con Chiara e Gelsomino, il capo. Lui mi disse di raccontare pure, ma mia madre gli chiese di dire prima lui cosa avevano saputo. Lui, colto di sorpresa, rispose che gli avevano detto che mi ero perso, ma che comunque li avevo ritrovati abbastanza in fretta, in circa dieci minuti. "Giusto?" "E' stata un po' più lunga!" risposi sorridendo. E così cominciai a raccontare quella mia drammatica esperienza. Chiara mi seguiva con estrema attenzione, cercando di immedesimarsi in me. Gelsomino, invece, ripeteva semplicemente quello che diceva lei. Ci salutammo cordialmente, e io espressi tre desideri: parlare di persona con Carletto, ricevere un cenno d'interessamento da parte dei volontari che mi avevano abbandonato, e recuperare il numero di cellulare dei due giovani che mi avevano aiutato; per ringraziarli, solo per ringraziarli! Quel numero, oltretutto, era rintracciabile pure da Filomena - anche lei avvocato -, dato che i due ragazzi avevano trovato Asdrubale chiamando sul telefono di casa di lei. Quindi, quel numero, aveva lasciato ben due tracce: una sulla linea di Filomena, e una su quella di Carletto. Più Asdrubale, che l'aveva annotato e me l'aveva pure promesso. - Passò del tempo. E venne Maggio. Andai alla riunione annuale dei Soci dell'Associazione dei volontari, la cui iscrizione era obbligatoria solo per i volontari stessi, ma a cui mi ero iscritto sempre, sin dalla sua fondazione - partecipando pure attivamente alla serata d'inaugurazione facendo un lungo intervento -, per pura solidarietà. Era la prima volta che rivedevo i miei "smarritori", e quindi, con tutto quello che avevo detto a Chiara e Gelsomino, il capo, mi aspettavo che si avvicinassero per dirmi qualcosa. Sarebbe stato naturale aspettarselo anche se non avessi avuto quel colloquio, ma a maggior ragione ora. Notai invece dei movimenti strani, come se volessero evitarmi; e Filomena, appena mi vide, si fiondò fuori, come se dovesse consultarsi urgentemente con qualcuno. E nessuno mi disse una parola al riguardo. Ovviamente, al momento di rinnovare l'iscrizione, non lo feci. E, altrettanto ovviamente, non la rinnovai mai più. - Passò altro tempo. E venne Giugno. E, con Giugno, arrivò anche la tradizionale Grigliata di Fine Anno. Lì, i volontari avrebbero avuto tutto il tempo per avvicinarsi e dirmi qualcosa - anche solo una piccola frase - al riguardo, per mostarmi solidarietà. Invece no, niente. Neppure Guido, un tipo estremamente socievole e simpatico, pur avvicinandosi allegramente a me non sfiorò l'argomento. Va bene che lui non c'era né quando erano venuti a riprendermi al Parco né all'arrivo a Milano, e quindi non mi aveva visto innervosito, ma possibile che nessuno gli avesse detto niente??? E poi, comunque, indipendentemente da tutto ciò, una sagace battuta su ciò che mi era capitato, da parte sua, me l'aspettavo proprio! - Comunque, prima di partire per le vacanze estive, andai a ribadire a Chiara e Gelsomino, il capo, il mio stupore per l'assoluto disinteressamento dei volontari e i miei tre forti desideri, che non mollavano mai i miei pensieri. Chiara, in separata sede, mi consigliò di prendere l'iniziativa e di scrivere io ai volontari. Ma io, turbato dal silenzio che aveva calato Filomena dopo avermi invitato a confidarmi con lei, e riponendo ancora una malsana fiducia in Gelsomino - il cui deprecabile comportamento ho già raccontato in "Solo!… Come sfondai il muro dell'omertà" -, decisi di aspettare. - E vennero pure Luglio e Agosto. Appurato che non accadeva nulla, e che il numero di cellulare non stava saltando fuori, approfittai di un'avventura di Mister Noir che avevo scritto per il sito della LEDHA - Lega per i diritti delle persone con disabilità -, per aggiungervi una premessa/dedica per i miei due giovani e lungimiranti soccorritori, esprimendo loro il mio ringraziamento e la speranza di poterli ritrovare. Aspettai il commento di Antonia, una volontaria che aveva sempre commentato i miei scritti; ma, guarda a caso, proprio quella volta tacque. - E così, in un'attesa sempre meno fiduciosa ma pur sempre speranzosa, vennero e passarono anche tutto Agosto, Settembre, Ottobre, e Novembre, quando ribadii a Chiara e Gelsomino (il capo), questa volta in modo un po' più deciso, che i volontari non si erano ancora fatti vivi. Non accadde nulla. - Finché non venne Dicembre e la tradizionale Festa di Natale dell'Organizzazione. E io compii l'azione che mi permise, finalmente, di ottenere l'incontro coi volontari e quello con Carletto. Non essendo proprio spietato come alcuni miei personaggi, aspettai che la festa - a cui non andai - si compisse, per non rischiare di rovinarne il clima, e, il giorno dopo, scrissi un'e-mail a quasi tutti quelli che, a vario titolo, avevano rapporti con l'Organizzazione, denunciando quello che stavo subendo (i cui dettagli e risultati sono accuratamente riportati nel racconto sopra citato). - E così, nel Febbraio 2007, dopo "appena" dieci mesi da quella fatidica Domenica 9 Aprile 2006, riuscii a parlare dell'accaduto coi volontari. Ci incontrammo un Lunedì sera, alla sede dell'Organizzazione. Eravamo io, i miei genitori, Antonia, Guido, Filomena, Chiara, e Gelsomino, il capo. E io e i miei genitori ci armammo di pazienza… e delle e-mail che mi avevano mandato! (A dire la verità, quella fatidica Domenica al Parco di Monza c'erano anche altri due volontari, un ragazzo e una ragazza, che però, conoscendomi poco, non potendo contattarmi direttamente, e non avendoli più rivisti, ho sempre potuto concedere loro il beneficio del dubbio, e quindi non avevo chiesto di convocarli.) Mi stavo già innervosendo per la mancanza di Asdrubale, ai miei occhi quello con la colpa più grave (a parte Gelsomino, naturalmente!), quando mi dissero che sarebbe arrivato a breve. Infatti arrivò. La prima persona che parlò fu Chiara, e disse che i volontari avevano subito avvertito di quanto era avvenuto, e di questo bisognava dargliene atto. Poi Chiara invitò i volontari a raccontare come avevano vissuto quel momento, e sia Filomena sia, soprattutto, Guido si prodigarono a raccontarmi i fatti. A quanto pare, mentre stavo girando per il Parco di Monza in cerca d'aiuto Carletto arrivò alla Cascina Costa Alta coi due risciò. E iniziò ad aspettare. Loro, i volontari, continuavano a dire che era meglio venirmi a cercare, ma Carletto indugiava, fiducioso che dovessi arrivare. Poi, dopo un bel po', partirono a cercarmi. Guido, che non era tra quelli del gruppo dei risciò, tentò comunque di ripercorrere la strada a ritroso, correndo a perdifiato, col cuore in gola. Ma poi, spossato, aveva dovuto fermarsi. Gli altri, guidati da Carletto, avevano fatto un lungo e inspiegabile giro esterno col pulmino. La dinamica del giro col pulmino mi è tuttora misteriosa, dato che era parcheggiato molto più vicino a dove mi trovavo io che alla Cascina, ma il loro resoconto era compatibile col mio vissuto, e quindi non ho mai dubitato che, su questo punto, siano stati sinceri! E quando mia madre disse che il tutto era durato un'ora, loro esclamarono: "Oh, altroché!… Almeno un'ora e mezza, un'ora e quaranta; ma anche di più!". Ma Gelsomino non era convinto che si era risolto tutto in dieci minuti??? Se i miei occhi avessero potuto emanare fiamme, l'avrei incendiato. Ma non volevo metterlo in imbarazzo con i suoi volontari, e allora mi trattenni a dismisura. Poi venne il mio turno, e, aiutato dai miei genitori, dopo aver riassunto brevemente ciò che avevo vissuto, facendo intuire abbastanza chiaramente i grossissimi guai giudiziari a cui non li avevamo fatti incorrere, chiesi spiegazioni dei loro comportamenti. Filomena disse che, quando aveva ricevuto la mia e-mail, aveva voluto tirarsene fuori, non scrivendomi più, pensando che dovessero sbrigarsela loro, i tre educatori. Probabilmente non pensando che, cosi facendo, avrebbe fatto una pessima figura proprio lei, di persona! Antonia disse che non aveva commentato il mio racconto, contrariamente a quanto faceva di solito, semplicenente perché non ci aveva pensato. Guido disse subito che, appena aveva letto il titolo della mia e-mail di Dicembre - No Party, No Omertà - aveva riso, ma poi, leggendola, si era infuriato con Chiara e Gelsomino, non avendo la più pallida idea che avessi espresso l'esigenza di parlare con loro. Filomena confermò con impeto, ma esagerò, dichiarando come, alla Festa, un'altra volontaria l'avesse fatta sentire in colpa. Già. Peccato che quell'e-mail io l'avessi scritta dopo la Festa di Natale, non prima! Ma non dissi nulla! E, cosa ancora più misteriosa, non si era accorta che, quando finalmente erano riusciti a recuperarmi al Parco, mi ero arrabbiato con Carletto: credeva che fossi contento di rivederli!… E quindi, quando aveva visto la mia reazione all'arrivo a Milano (praticamente uguale alla prima!) si era stupita! Un'impressione che, per qualche arcana ragione, aveva avuto anche Guido. Già. Guido, che non era stato presente né al mio ritrovamento al Parco né all'arrivo a Milano, aveva avuto la stessa impressione di Filomena! Avrei voluto farglielo notare subito, e probabilmente avrei fatto bene, ma il fatto che fino a quel momento fosse stato solidale con me, mi bloccò. E rimasi scioccato. Ma ora toccava ad Asdrubale, l'avvocato, giustificarsi. E lì la situazione precipitò definitivamente; e con essa precipitò, irrimediabilmente, anche la bella reputazione, peraltro già abbastanza incrinata dalle ultime affermazioni, che ciascun volontario aveva faticato a ricostruirsi. Asdrubale, dopo aver accolto in malomodo i ringraziamenti di mia madre, cominciò a parlare freneticamente, sostenendo che se gli chiedevo un numero di telefono di cinque o dieci anni prima, lui, magari, non ce l'aveva più! Cinque o dieci anni prima??? Ma che cacchio stava dicendo?! Gli feci notare che quel numero me l'aveva promesso subito, quella fatidica Domenica, quando era ancora al telefono con me e Filomena, ma lui negò. E Filomena, ahilei!, asserì di non ricordarselo. Ribadii che quel numero mi serviva per ringraziare i due giovani che mi avevano soccorso con la speranza, magari, di poterli rivedere. Lui, con la faccia da muro, rispose che aveva capito ma che ormai non ce l'aveva più, perché, una volta risolto il problema, l'aveva buttato. E io gli dissi che la sua tesi non era affatto credibile, dato che me l'aveva proprio promesso (non sottolineando che, essendo un avvocato - oltretutto testimone dei fatti -, non solo avremmo potuto assumerlo, ma, se avessimo voluto procedere comunque per vie legali, a quel punto si sarebbe ritrovato in grossissimi guai anche lui!). Mia madre lo informò che, quando gli avevo scritto quella fatidica Domenica (sera), mi sarei aspettato una risposta immediata, che non ci fu. Ma lui negò, con irruenza, dicendo che mi aveva risposto subito. A quel punto mia madre, su mia richiesta, annunciò che avevamo portato le e-mail. All'inizio erano tutti concordi che le mostrassimo, ma poi, appena queste comparvero dalla borsa, si scatenò una terribile bagarre generale. Tutti i volontari si alzarono e ci vociarono contro, in difesa di Asdrubale. Con il risultato che mia madre dovette spostare l'attenzione da lui a loro, e io non riuscii più a comunicare con lui, che, nonostante vedesse che volevo parlargli, pensò bene di rimanere rintanato sulla sua sedia. Ripristinato l'ordine, Chiara mi chiese se avessi qualcos'altro che volessi sapere; ma io, ancora rintronato da quell'inaspettata esplosione di grida, mi dimenticai delle e-mail che volevo mostrare, e chiesi invece perché, quando erano venuti a recuperarmi col pulmino, anziché essere un gruppo di soli volontari c'erano anche dei disabili. Filomena me lo spiegò; ma la spiegazione risultò molto contorta, e ormai, comunque, non aveva più molta importanza. Chiara, sinceramente interessata, mi chiese due volte se fosse tutto a posto. E io, anche se avevo l'impressione di avere ancora qualcosa in sospeso (le e-mail da mostrare, appunto!), risposi di sì. A quel punto io mi aspettavo di ricevere un regalo, anche piccolo, da parte del gruppo: una sorta di "premio di riconoscenza" sia per quello che mi avevano fatto passare loro sia per i grossissimi guai giudiziari che non avevo fatto passare a loro. Invece no, niente: evidentemente non doveva esserci nemmeno un piccolissimo, tangibile, ricordo dell'ammissione del "misfatto"! La mamma annunciò che avevo scritto "Solo!", e che era stato pubblicato su M-Rivista del mistero "Lezioni di paura"; e tutti sembravano interessati a leggerlo. Filomena mi promise che avrebbe richiesto i propri tabulati telefonici, in modo da ritrovare il numero di cellulare del ragazzo che mi aveva soccorso con Lisa. Ci salutammo affettuosamente. E io tornai a casa, non proprio soddisfatto ma comunque un po' più tranquillo, consapevole di aver fatto il massimo e di aver ottenuto tutto quello che era possibile: non il massimo auspicabile, ma il massimo reale, considerati gli avvenimenti. - Nei giorni successivi, su consiglio di mia madre, scrissi delle e-mail a Chiara & Gelsomino e ai volontari per ringraziarli della serata. A tutti tranne a uno. Informandoli che, probabilmente, avrei ripreso l'argomento in futuro. E, cavallerescamente, ne scrissi un'altra a tutti quelli a cui avevo inviato l'e-mail "No Party, No Omertà", informandoli dell'avvenuto chiarimento, ringraziando sia Chiara sia Gelsomino. E quando, pochi giorni dopo, un altro volontario mi chiese com'era andato l'incontro, io gli risposi che, a parte Asdrubale, era andato complessivamente bene. "Tutto bene, quindi?" "Complessivamente sì!" Non so se il suo interesse fosse sincero o se lui fosse "in missione", ma mi era simpatico, e la risposta, onesta e diplomatica, era comunque quella. - Nel frattempo, Massimo Maugeri pubblicò "Solo!" sul suo prestigioso blog letterario, che si espanse a macchia d'olio sul web. Ma, nonostante tutto questo e tutto quello che ne è conseguito, e nonostante che io li abbia sempre informati sui vari sviluppi di Solo!, nessuno di questi volontari mi ha mai scritto un commento su questo mio racconto; esattamente come Carletto, l'educatore volpone, e Gelsomino, il loro educatore-capo. Tra tutti quelli coinvolti nella vicenda di "Solo!", solo Chiara mi scrisse un commento adeguato al riguardo, distinguendosi, anche per questo, dagli altri. A cominciare dai suoi due colleghi. - I mesi passarono, e Filomena, prima dell'estate, mi scrisse che si stava interessando per recuperare i tabulati telefonici. - E venne Dicembre 2007, e io e i miei genitori andammo alla Festa di Natale dell'Organizzazione. Filomena non mi disse nulla, mentre Antonia mi portò in giro mostrando a tutti "Borsalino - Un diavolo per cappello", la prima antologia a cui ho partecipato, e ad un volontario, col quale avevamo fatto altre esperienze al Parco di Monza, confidò che Carletto, l'ultima volta, mi aveva abbandonato lì. Non so se lo fece per rimettersi a posto con me, ma sicuramente lo apprezzai. - Qualche mese dopo, scrissi a Filomena chiedendo notizie sui tabulati, ma lei non mi rispose. Glielo chiesi una seconda volta, ma non ottenni risposta. E non mi disse nulla neanche alla Grigliata di Fine Anno (Giugno 2008). Mi sentii tradito per l'ennesima volta. E fu l'ultima volta che andai ad una festa dell'Organizzazione. Mentre un loro ex-utente mi confessò di averli già mollati perché si erano comportati male anche con lui. - Ma se quei volontari, alla fine, ne sono usciti malissimo, ce ne sono stati altri che mi hanno manifestato la loro solidarietà, scrivendomi o postando commenti sul blog. Ovviamente, in quest'ultimo caso, senza dichiararsi come volontari della suddetta Organizzazione (e questo è comprensibile!), ma comunque dimostrandomi la loro vicinanza ed empatia. Se anche gli altri l'avessero capito, ciascuno di loro si sarebbe evitato il 100% d'una pessima figura, e tutto quello che ne è conseguito non sarebbe mai accaduto. - Già. Quella volta i volontari hanno tradito la mia fiducia. Più volte. E io ho deciso di scrivere questo articolo/resoconto per impedire che altri volontari commettano gli stessi, o analoghi, gravissimi errori. Sì. Perché i volontari sono una categoria da tutelare, che offrono il proprio tempo libero gratuitamente, senza vincoli contrattuali. I volontari di questa storia hanno tutti sbagliato, in modi diversi, e ciascuno deve assumersi il 100% di responsabilità per ciò che ha fatto. Ma conosco anche volontari straordinari, a cui sono sinceramente affezionato e coi quali è nato un rapporto proprio speciale, sia con me sia di gruppo: un risultato "epico", che non è mai stato raggiunto prima. E devo sicuramente riconoscere, ogni volta, a ciascuno di loro, il 100% del proprio personale merito! ATTENZIONE
Per motivi “tipografici”, e per comprendere al meglio alcune “sfumare”, vi consiglio di leggere quanto segue all’indirizzo: http://www.myspace.com/sergiorilletti/blog/545679420 .
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Grazie, come sempre, a Massimo Maugeri per averrmi donato questo spazio!
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SOLO!… I VOLONTARI TRA IL BENE E IL MALE
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La storia che sto per raccontare è un’altra, allucinante, parte di ciò che è avvenuto dopo quella fatidica Domenica 9 Aprile 2006 al Parco di Monza, che i lettori conoscono col titolo “Solo!”.
E i fatti che sto per narrare hanno segnato una cicatrice profonda e indelebile nel mio animo, inducendomi a non fidarmi più completamente di due categorie di persone che stimo: i volontari e gli educatori. Indipendentemente dalla simpatia e dall’affetto che provo, in tutta sincerità, per alcuni di loro.
E il resoconto che segue, in cui sarò “spietatamente preciso” sui fatti – modificando solo i nomi, null’altro! -, è scritto con il dolore e la rabbia per ciò che è avvenuto, ma anche con la speranza di poter evitare ad altri volontari (e alle persone, in generale!) di commettere gli stessi, o analoghi, gravissimi errori.
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Se è la prima volta che vi affacciate a questo mio “serial autobiografico”, dove tutto ciò che racconto è totalmente vero al 100% (nomi a parte, naturalmente!), vi consiglio la lettura di “Solo!” (la cui versione “restaurata” è qui: http://www.myspace.com/sergiorilletti/blog/542621190 ) e di Solo!… Come sfondai il muro dell’omertà (http://www.myspace.com/sergiorilletti/blog/532514692 ).
Se però preferite cominciare a seguirmi da questa vicenda, non c’è alcun problema.
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Tutto iniziò quella fatidica Domenica 9 Aprile 2006, quando, dopo quasi due ore di affannose ricerche e tentativi per ritrovare Carletto – l’educatore volpone che mi aveva abbandonato al Parco di Monza – e i volontari che erano con lui, fui soccorso da una lungimirante e sensibile coppia di giovani, che, attraverso un giro di telefonate – che coinvolse Carletto e due volontari, Filomena e Asdrubale, entrambi avvocati -, riuscirono a farmi rimettere in contatto con loro.
Ma quei volontari, a cui ero legato da un sincero affetto che credevo ricambiato, mi tradirono. Più volte. Nel profondo.
Ma andiamo con ordine.
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Quando, dopo quasi due ore di profonda angoscia passate alla ricerca di aiuto, riuscii a farmi recuperare da Carletto – grazie al provvidenziale intervento dei miei due giovani soccorritori -, Filomena, sul pulmino, mi rifilò una sequela di domande a raffica, come se avessi potuto riassumere in cinque minuti tutto quello che avevo vissuto in due ore di panico. Mi disse che avrei potuto scriverci su un bel racconto con protagonista Mister Noir, e che Asdrubale – ancora lì al telefono con lei – mi avrebbe dato il numero di cellulare della tipa che mi aveva soccorso, mettendo le basi, certo inconsapevolmente, ad una serie di azioni di estrema vigliaccheria che li avrebbe segnati per sempre. Insieme ad altri.
Giunti alla Cascina Costa Alta, nessuno mostrò il minimo interesse per quello che mi era accaduto. Mi fecero solo un applauso, ma niente di più. Nemmeno Guido, che sembrava sinceramente affezionato a me, proferì parola al riguardo.
E non mi disse nulla nemmeno quando, mezz’ora dopo, ripartì in anticipo, per conto proprio, per motivi di lavoro.
Ritornato a Milano – con Carletto, Filomena, e gli altri utenti e volontari dell’Organizzazione – l’educatore volpone, col suo allegro tono da sfottò, disse ai miei genitori, che avevano chiesto cos’era accaduto, che non avevo molto il senso dell’orientamento. Con l’inevitabile conseguenza di essere mandato ripetutamente a ‘fanculo dal sottoscritto.
Tornando a casa, i miei genitori mi chiesero cosa fosse successo, ma io fui evasivo.
Forse, considerata la gravità di quanto era avvenuto, avrei dovuto chiedere loro di rimandare la partenza e di andare a parlare subito con Chiara e Gelsomino, i due educatori-responsabili dell’Organizzazione; ma, non volendo costringere mamma e papà ad accorciare quella piccola vacanza – di cui avevano tanto bisogno -, per affrontare una situazione particolarmente spiacevole, dissi loro che era accaduta una cosa grave, che era finita bene, ma che l’avrei raccontata con calma perché era lunga.
Quella sera stessa inviai un’e-mail ad Asdrubale, il volontario avvocato, per ringraziarlo del suo prezioso intervento, grazie al quale ero riuscito a rintracciare gli altri. Avrei voluto chiedergli subito il numero di cellulare del ragazzo che mi aveva soccorso assieme a Lisa (il nome della ragazza me lo ricordo bene, ed è proprio Lisa!), ma, per non trasformarla in un’e-mail “interessata”, non lo feci.
In fondo era stato lui che, quand’era al telefono con Filomena, mi aveva promesso, di sua spontanea volontà, che me l’avrebbe dato. Perché avrei dovuto pressarlo, perché avrei dovuto dubitarne?
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Il giorno dopo, Lunedì 10 Aprile 2006, quindi, come da programma, partimmo per Celle Ligure (SV). Mente e stomaco erano ancora rivolti al Parco di Monza.
Quella sera ricevetti due e-mail; ma non da Asdrubale – come invece mi sarei aspettato -, bensì da Filomena e da Gelsomino, il responsabile-capo dell’Organizzazione.
Filomena dichiarò di essere “dispiaciuta della [mia] disavventura” del giorno prima, e, preoccupata che mi fossi arrabbiato, mi invitò a confidarmi con lei; io mi fidai, e le scrissi cosa pensavo di Carletto.
Gelsomino, invece, mi scrisse che aveva saputo che mi ero perso ma che mi ero “districato brillantemente”, e che quindi dovevo esserne orgoglioso; io, fidandomi anche di lui, gli risposi che in effetti ero molto orgoglioso di me, che era stata un’esperienza particolarmente ostica (sotto molti aspetti), e che comunque ne avremmo parlato con calma al mio ritorno a Milano… tralasciando il “piccolo” particolare che, in realtà, non mi ero perso ma mi avevano perso (come aveva giustamente intuito Lisa, la mia giovane soccorritrice).
Già. Io mi fidai di entrambi.
E feci male. In entrambi i casi.
Perché quello fu l’inizio dell’omertoso silenzio.
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E venne Martedì.
Lo passai con la mente e lo stomaco ancora in tumulto sia per ciò che avevo vissuto al Parco di Monza sia, soprattutto, per la mancanza di sensibilità che ne era seguita.
Alla sera aprii l’e-mail, per vedere cosa mi avevano risposto Asdrubale, Filomena, e Gelsomino.
Gelsomino, notando che ora e data sull’e-mail che gli avevo inviato erano sbagliate, pensò di liquidarmi con queste esatte parole (che riporto fedelmente dalla sua e-mail): “Mi sa che hai qualche problema con la data del computer”. Punto.
Da Asdrubale e Filomena, invece, nessuna risposta.
-
E venne Mercoledì.
Decisi di raccontare ai miei genitori cos’era accaduto. Non proprio nei dettagli, come avrei fatto in seguito con Solo!, perché la narrazione orale e le mie difficoltà motorie mi imponevano una certa sintesi, ma comunque in modo preciso sui fatti.
Rivelai ai miei genitori che Asdrubale e Carletto avevano il numero di cellulare del ragazzo che mi aveva soccorso con Lisa, e, quella sera, mia madre, me presente, telefonò a Carletto; mentre io, di notte, scrissi a Filomena chiedendole il numero di cellulare di Asdrubale.
Carletto rispose che provava a cercare quel numero ma che il suo cellulare teneva memorizzate solo le ultime 20 telefonate effettuate. E, cosa alquanto anomala, non chiese minimamente di me, di come stessi. Perché?
Filomena, invece, mi diede subito il numero di cellulare di Asdrubale, senza però proferir alcun commento sulla mia e-mail precedente.
Ma quando mia madre lo chiamò, per ringraziarlo e per chiedergli il numero di telefono del ragazzo, lui fu molto sbrigativo, quasi seccato, dicendo che ormai non ce l’aveva più.
Non ce l’aveva più??? Come “Non ce l’aveva più”?! Lui era un avvocato, ed era al corrente di tutto! E se avessi voluto assumerlo per querelare Carletto per abbandono e danni morali, cos’avrebbe fatto???
-
E venne Giovedì pomeriggio.
Trovando alquanto strano che Gelsomino non si fosse messo direttamente in contatto coi miei genitori, lo chiamammo, e mia madre gli disse solo che avevo raccontato cos’era accaduto, che, sì, ora ero più tranquillo, e che ne avremmo parlato con calma al nostro rientro, augurandogli Buona Pasqua.
-
E venne venerdì.
E venerdì, finalmente, mi rispose Asdrubale.
Io mi aspettavo un’e-mail di “bonaria complicità”, come lo era stata la mia di Domenica sera, e magari un amichevole accenno alla telefonata con mia madre.
Invece no, niente di tutto questo!
Mi scrisse, invece, un’e-mail allucinante in cui dichiarava: “Sì, certo, non sarà stato piacevole sentirsi perso….; ma, anche queste esperienze fanno parte della vita! Personalmente, ritengo sia meglio viverle (per di più, in occasione di un bel fine settimana con amici…), piuttosto che starsene “al sicuro”, nelle mura della propria casina!!!”
Rimasi sbigottito; come tutti quelli che la lessero, d’altronde!
Non potevo crederci. Non sembrava più lui.
Non sembrava certo la stessa persona che, appena cinque giorni prima, al telefono col ragazzo che mi stava aiutando si era indignato verso chi mi aveva abbandonato, comprendendo perfettamente la gravità della situazione!
Già. Il tanfo dell’omertà cominciava farsi sentire in modo pregnante, ma io non volevo crederci!
-
Quindi aspettai altri sei giorni, fiducioso che Asdrubale mi avrebbe riscritto, di sua spontanea volontà, per darmi il numero di cellulare del ragazzo.
Tanto, ormai, la mamma era stata chiara, sia con Carletto sia con Asdrubale. Io volevo quel numero solo per ringraziare Lisa e il suo amico, nulla di più!
E poi Asdrubale me l’aveva proprio promesso. Era ovvio che, almeno lui, me l’avrebbe dato.
Invece no!
Così Giovedì 20 decisi di rispondere alla sua e-mail, chiedendogli quel numero, come se non avesse già parlato con mia madre, ribadendo che ci tenevo proprio tanto a ringraziare quei due ragazzi. Ma l’unica sua risposta fu “Come ho già detto a Tua mamma, non ho tenuto quel numero di cellulare”, con quell’orrenda T maiuscola, simbolo di distanza e di agghiacciante rispetto formale.
Mi pentii subito di non aver specificato “…come mi avevi promesso”, così come mi pentii di non averglielo ricordato subito, nella prima e-mail; ma non avevo voluto pressarlo, avevo voluto fidarmi di lui, e ormai era fatta!
Intanto Filomena, che mi aveva invitato a confidarmi con lei, continuava a tacere.
-
Tornati a Milano andammo a parlare con Chiara e Gelsomino, il capo.
Lui mi disse di raccontare pure, ma mia madre gli chiese di dire prima lui cosa avevano saputo. Lui, colto di sorpresa, rispose che gli avevano detto che mi ero perso, ma che comunque li avevo ritrovati abbastanza in fretta, in circa dieci minuti. “Giusto?”
“E’ stata un po’ più lunga!” risposi sorridendo.
E così cominciai a raccontare quella mia drammatica esperienza.
Chiara mi seguiva con estrema attenzione, cercando di immedesimarsi in me. Gelsomino, invece, ripeteva semplicemente quello che diceva lei.
Ci salutammo cordialmente, e io espressi tre desideri: parlare di persona con Carletto, ricevere un cenno d’interessamento da parte dei volontari che mi avevano abbandonato, e recuperare il numero di cellulare dei due giovani che mi avevano aiutato; per ringraziarli, solo per ringraziarli!
Quel numero, oltretutto, era rintracciabile pure da Filomena – anche lei avvocato -, dato che i due ragazzi avevano trovato Asdrubale chiamando sul telefono di casa di lei. Quindi, quel numero, aveva lasciato ben due tracce: una sulla linea di Filomena, e una su quella di Carletto. Più Asdrubale, che l’aveva annotato e me l’aveva pure promesso.
-
Passò del tempo. E venne Maggio.
Andai alla riunione annuale dei Soci dell’Associazione dei volontari, la cui iscrizione era obbligatoria solo per i volontari stessi, ma a cui mi ero iscritto sempre, sin dalla sua fondazione – partecipando pure attivamente alla serata d’inaugurazione facendo un lungo intervento -, per pura solidarietà.
Era la prima volta che rivedevo i miei “smarritori”, e quindi, con tutto quello che avevo detto a Chiara e Gelsomino, il capo, mi aspettavo che si avvicinassero per dirmi qualcosa. Sarebbe stato naturale aspettarselo anche se non avessi avuto quel colloquio, ma a maggior ragione ora.
Notai invece dei movimenti strani, come se volessero evitarmi; e Filomena, appena mi vide, si fiondò fuori, come se dovesse consultarsi urgentemente con qualcuno.
E nessuno mi disse una parola al riguardo.
Ovviamente, al momento di rinnovare l’iscrizione, non lo feci. E, altrettanto ovviamente, non la rinnovai mai più.
-
Passò altro tempo. E venne Giugno.
E, con Giugno, arrivò anche la tradizionale Grigliata di Fine Anno.
Lì, i volontari avrebbero avuto tutto il tempo per avvicinarsi e dirmi qualcosa – anche solo una piccola frase – al riguardo, per mostarmi solidarietà.
Invece no, niente.
Neppure Guido, un tipo estremamente socievole e simpatico, pur avvicinandosi allegramente a me non sfiorò l’argomento. Va bene che lui non c’era né quando erano venuti a riprendermi al Parco né all’arrivo a Milano, e quindi non mi aveva visto innervosito, ma possibile che nessuno gli avesse detto niente???
E poi, comunque, indipendentemente da tutto ciò, una sagace battuta su ciò che mi era capitato, da parte sua, me l’aspettavo proprio!
-
Comunque, prima di partire per le vacanze estive, andai a ribadire a Chiara e Gelsomino, il capo, il mio stupore per l’assoluto disinteressamento dei volontari e i miei tre forti desideri, che non mollavano mai i miei pensieri.
Chiara, in separata sede, mi consigliò di prendere l’iniziativa e di scrivere io ai volontari. Ma io, turbato dal silenzio che aveva calato Filomena dopo avermi invitato a confidarmi con lei, e riponendo ancora una malsana fiducia in Gelsomino – il cui deprecabile comportamento ho già raccontato in “Solo!… Come sfondai il muro dell’omertà” -, decisi di aspettare.
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E vennero pure Luglio e Agosto.
Appurato che non accadeva nulla, e che il numero di cellulare non stava saltando fuori, approfittai di un’avventura di Mister Noir che avevo scritto per il sito della LEDHA – Lega per i diritti delle persone con disabilità -, per aggiungervi una premessa/dedica per i miei due giovani e lungimiranti soccorritori, esprimendo loro il mio ringraziamento e la speranza di poterli ritrovare.
Aspettai il commento di Antonia, una volontaria che aveva sempre commentato i miei scritti; ma, guarda a caso, proprio quella volta tacque.
-
E così, in un’attesa sempre meno fiduciosa ma pur sempre speranzosa, vennero e passarono anche tutto Agosto, Settembre, Ottobre, e Novembre, quando ribadii a Chiara e Gelsomino (il capo), questa volta in modo un po’ più deciso, che i volontari non si erano ancora fatti vivi.
Non accadde nulla.
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Finché non venne Dicembre e la tradizionale Festa di Natale dell’Organizzazione.
E io compii l’azione che mi permise, finalmente, di ottenere l’incontro coi volontari e quello con Carletto.
Non essendo proprio spietato come alcuni miei personaggi, aspettai che la festa – a cui non andai – si compisse, per non rischiare di rovinarne il clima, e, il giorno dopo, scrissi un’e-mail a quasi tutti quelli che, a vario titolo, avevano rapporti con l’Organizzazione, denunciando quello che stavo subendo (i cui dettagli e risultati sono accuratamente riportati nel racconto sopra citato).
-
E così, nel Febbraio 2007, dopo “appena” dieci mesi da quella fatidica Domenica 9 Aprile 2006, riuscii a parlare dell’accaduto coi volontari.
Ci incontrammo un Lunedì sera, alla sede dell’Organizzazione. Eravamo io, i miei genitori, Antonia, Guido, Filomena, Chiara, e Gelsomino, il capo. E io e i miei genitori ci armammo di pazienza… e delle e-mail che mi avevano mandato!
(A dire la verità, quella fatidica Domenica al Parco di Monza c’erano anche altri due volontari, un ragazzo e una ragazza, che però, conoscendomi poco, non potendo contattarmi direttamente, e non avendoli più rivisti, ho sempre potuto concedere loro il beneficio del dubbio, e quindi non avevo chiesto di convocarli.)
Mi stavo già innervosendo per la mancanza di Asdrubale, ai miei occhi quello con la colpa più grave (a parte Gelsomino, naturalmente!), quando mi dissero che sarebbe arrivato a breve.
Infatti arrivò.
La prima persona che parlò fu Chiara, e disse che i volontari avevano subito avvertito di quanto era avvenuto, e di questo bisognava dargliene atto.
Poi Chiara invitò i volontari a raccontare come avevano vissuto quel momento, e sia Filomena sia, soprattutto, Guido si prodigarono a raccontarmi i fatti.
A quanto pare, mentre stavo girando per il Parco di Monza in cerca d’aiuto Carletto arrivò alla Cascina Costa Alta coi due risciò. E iniziò ad aspettare.
Loro, i volontari, continuavano a dire che era meglio venirmi a cercare, ma Carletto indugiava, fiducioso che dovessi arrivare. Poi, dopo un bel po’, partirono a cercarmi.
Guido, che non era tra quelli del gruppo dei risciò, tentò comunque di ripercorrere la strada a ritroso, correndo a perdifiato, col cuore in gola. Ma poi, spossato, aveva dovuto fermarsi.
Gli altri, guidati da Carletto, avevano fatto un lungo e inspiegabile giro esterno col pulmino.
La dinamica del giro col pulmino mi è tuttora misteriosa, dato che era parcheggiato molto più vicino a dove mi trovavo io che alla Cascina, ma il loro resoconto era compatibile col mio vissuto, e quindi non ho mai dubitato che, su questo punto, siano stati sinceri!
E quando mia madre disse che il tutto era durato un’ora, loro esclamarono: “Oh, altroché!… Almeno un’ora e mezza, un’ora e quaranta; ma anche di più!”.
Ma Gelsomino non era convinto che si era risolto tutto in dieci minuti??? Se i miei occhi avessero potuto emanare fiamme, l’avrei incendiato. Ma non volevo metterlo in imbarazzo con i suoi volontari, e allora mi trattenni a dismisura.
Poi venne il mio turno, e, aiutato dai miei genitori, dopo aver riassunto brevemente ciò che avevo vissuto, facendo intuire abbastanza chiaramente i grossissimi guai giudiziari a cui non li avevamo fatti incorrere, chiesi spiegazioni dei loro comportamenti.
Filomena disse che, quando aveva ricevuto la mia e-mail, aveva voluto tirarsene fuori, non scrivendomi più, pensando che dovessero sbrigarsela loro, i tre educatori. Probabilmente non pensando che, cosi facendo, avrebbe fatto una pessima figura proprio lei, di persona!
Antonia disse che non aveva commentato il mio racconto, contrariamente a quanto faceva di solito, semplicenente perché non ci aveva pensato.
Guido disse subito che, appena aveva letto il titolo della mia e-mail di Dicembre – No Party, No Omertà – aveva riso, ma poi, leggendola, si era infuriato con Chiara e Gelsomino, non avendo la più pallida idea che avessi espresso l’esigenza di parlare con loro.
Filomena confermò con impeto, ma esagerò, dichiarando come, alla Festa, un’altra volontaria l’avesse fatta sentire in colpa. Già. Peccato che quell’e-mail io l’avessi scritta dopo la Festa di Natale, non prima!
Ma non dissi nulla!
E, cosa ancora più misteriosa, non si era accorta che, quando finalmente erano riusciti a recuperarmi al Parco, mi ero arrabbiato con Carletto: credeva che fossi contento di rivederli!… E quindi, quando aveva visto la mia reazione all’arrivo a Milano (praticamente uguale alla prima!) si era stupita!
Un’impressione che, per qualche arcana ragione, aveva avuto anche Guido. Già. Guido, che non era stato presente né al mio ritrovamento al Parco né all’arrivo a Milano, aveva avuto la stessa impressione di Filomena!
Avrei voluto farglielo notare subito, e probabilmente avrei fatto bene, ma il fatto che fino a quel momento fosse stato solidale con me, mi bloccò. E rimasi scioccato.
Ma ora toccava ad Asdrubale, l’avvocato, giustificarsi. E lì la situazione precipitò definitivamente; e con essa precipitò, irrimediabilmente, anche la bella reputazione, peraltro già abbastanza incrinata dalle ultime affermazioni, che ciascun volontario aveva faticato a ricostruirsi.
Asdrubale, dopo aver accolto in malomodo i ringraziamenti di mia madre, cominciò a parlare freneticamente, sostenendo che se gli chiedevo un numero di telefono di cinque o dieci anni prima, lui, magari, non ce l’aveva più!
Cinque o dieci anni prima??? Ma che cacchio stava dicendo?!
Gli feci notare che quel numero me l’aveva promesso subito, quella fatidica Domenica, quando era ancora al telefono con me e Filomena, ma lui negò. E Filomena, ahilei!, asserì di non ricordarselo.
Ribadii che quel numero mi serviva per ringraziare i due giovani che mi avevano soccorso con la speranza, magari, di poterli rivedere. Lui, con la faccia da muro, rispose che aveva capito ma che ormai non ce l’aveva più, perché, una volta risolto il problema, l’aveva buttato. E io gli dissi che la sua tesi non era affatto credibile, dato che me l’aveva proprio promesso (non sottolineando che, essendo un avvocato – oltretutto testimone dei fatti -, non solo avremmo potuto assumerlo, ma, se avessimo voluto procedere comunque per vie legali, a quel punto si sarebbe ritrovato in grossissimi guai anche lui!).
Mia madre lo informò che, quando gli avevo scritto quella fatidica Domenica (sera), mi sarei aspettato una risposta immediata, che non ci fu. Ma lui negò, con irruenza, dicendo che mi aveva risposto subito.
A quel punto mia madre, su mia richiesta, annunciò che avevamo portato le e-mail. All’inizio erano tutti concordi che le mostrassimo, ma poi, appena queste comparvero dalla borsa, si scatenò una terribile bagarre generale.
Tutti i volontari si alzarono e ci vociarono contro, in difesa di Asdrubale. Con il risultato che mia madre dovette spostare l’attenzione da lui a loro, e io non riuscii più a comunicare con lui, che, nonostante vedesse che volevo parlargli, pensò bene di rimanere rintanato sulla sua sedia.
Ripristinato l’ordine, Chiara mi chiese se avessi qualcos’altro che volessi sapere; ma io, ancora rintronato da quell’inaspettata esplosione di grida, mi dimenticai delle e-mail che volevo mostrare, e chiesi invece perché, quando erano venuti a recuperarmi col pulmino, anziché essere un gruppo di soli volontari c’erano anche dei disabili.
Filomena me lo spiegò; ma la spiegazione risultò molto contorta, e ormai, comunque, non aveva più molta importanza.
Chiara, sinceramente interessata, mi chiese due volte se fosse tutto a posto. E io, anche se avevo l’impressione di avere ancora qualcosa in sospeso (le e-mail da mostrare, appunto!), risposi di sì.
A quel punto io mi aspettavo di ricevere un regalo, anche piccolo, da parte del gruppo: una sorta di “premio di riconoscenza” sia per quello che mi avevano fatto passare loro sia per i grossissimi guai giudiziari che non avevo fatto passare a loro.
Invece no, niente: evidentemente non doveva esserci nemmeno un piccolissimo, tangibile, ricordo dell’ammissione del “misfatto”!
La mamma annunciò che avevo scritto “Solo!”, e che era stato pubblicato su M-Rivista del mistero “Lezioni di paura”; e tutti sembravano interessati a leggerlo.
Filomena mi promise che avrebbe richiesto i propri tabulati telefonici, in modo da ritrovare il numero di cellulare del ragazzo che mi aveva soccorso con Lisa.
Ci salutammo affettuosamente. E io tornai a casa, non proprio soddisfatto ma comunque un po’ più tranquillo, consapevole di aver fatto il massimo e di aver ottenuto tutto quello che era possibile: non il massimo auspicabile, ma il massimo reale, considerati gli avvenimenti.
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Nei giorni successivi, su consiglio di mia madre, scrissi delle e-mail a Chiara & Gelsomino e ai volontari per ringraziarli della serata. A tutti tranne a uno. Informandoli che, probabilmente, avrei ripreso l’argomento in futuro.
E, cavallerescamente, ne scrissi un’altra a tutti quelli a cui avevo inviato l’e-mail “No Party, No Omertà”, informandoli dell’avvenuto chiarimento, ringraziando sia Chiara sia Gelsomino.
E quando, pochi giorni dopo, un altro volontario mi chiese com’era andato l’incontro, io gli risposi che, a parte Asdrubale, era andato complessivamente bene.
“Tutto bene, quindi?”
“Complessivamente sì!”
Non so se il suo interesse fosse sincero o se lui fosse “in missione”, ma mi era simpatico, e la risposta, onesta e diplomatica, era comunque quella.
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Nel frattempo, Massimo Maugeri pubblicò “Solo!” sul suo prestigioso blog letterario, che si espanse a macchia d’olio sul web.
Ma, nonostante tutto questo e tutto quello che ne è conseguito, e nonostante che io li abbia sempre informati sui vari sviluppi di Solo!, nessuno di questi volontari mi ha mai scritto un commento su questo mio racconto; esattamente come Carletto, l’educatore volpone, e Gelsomino, il loro educatore-capo.
Tra tutti quelli coinvolti nella vicenda di “Solo!”, solo Chiara mi scrisse un commento adeguato al riguardo, distinguendosi, anche per questo, dagli altri. A cominciare dai suoi due colleghi.
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I mesi passarono, e Filomena, prima dell’estate, mi scrisse che si stava interessando per recuperare i tabulati telefonici.
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E venne Dicembre 2007, e io e i miei genitori andammo alla Festa di Natale dell’Organizzazione.
Filomena non mi disse nulla, mentre Antonia mi portò in giro mostrando a tutti “Borsalino – Un diavolo per cappello”, la prima antologia a cui ho partecipato, e ad un volontario, col quale avevamo fatto altre esperienze al Parco di Monza, confidò che Carletto, l’ultima volta, mi aveva abbandonato lì.
Non so se lo fece per rimettersi a posto con me, ma sicuramente lo apprezzai.
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Qualche mese dopo, scrissi a Filomena chiedendo notizie sui tabulati, ma lei non mi rispose. Glielo chiesi una seconda volta, ma non ottenni risposta.
E non mi disse nulla neanche alla Grigliata di Fine Anno (Giugno 2008).
Mi sentii tradito per l’ennesima volta. E fu l’ultima volta che andai ad una festa dell’Organizzazione.
Mentre un loro ex-utente mi confessò di averli già mollati perché si erano comportati male anche con lui.
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Ma se quei volontari, alla fine, ne sono usciti malissimo, ce ne sono stati altri che mi hanno manifestato la loro solidarietà, scrivendomi o postando commenti sul blog. Ovviamente, in quest’ultimo caso, senza dichiararsi come volontari della suddetta Organizzazione (e questo è comprensibile!), ma comunque dimostrandomi la loro vicinanza ed empatia.
Se anche gli altri l’avessero capito, ciascuno di loro si sarebbe evitato il 100% d’una pessima figura, e tutto quello che ne è conseguito non sarebbe mai accaduto.
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Già. Quella volta i volontari hanno tradito la mia fiducia. Più volte.
E io ho deciso di scrivere questo articolo/resoconto per impedire che altri volontari commettano gli stessi, o analoghi, gravissimi errori.
Sì. Perché i volontari sono una categoria da tutelare, che offrono il proprio tempo libero gratuitamente, senza vincoli contrattuali.
I volontari di questa storia hanno tutti sbagliato, in modi diversi, e ciascuno deve assumersi il 100% di responsabilità per ciò che ha fatto.
Ma conosco anche volontari straordinari, a cui sono sinceramente affezionato e coi quali è nato un rapporto proprio speciale, sia con me sia di gruppo: un risultato “epico”, che non è mai stato raggiunto prima. E devo sicuramente riconoscere, ogni volta, a ciascuno di loro, il 100% del proprio personale merito!

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-301205 Sergio Rilletti Sat, 05 May 2012 20:55:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-301205 Salve a tutti!… Il 9 Aprile 2012 è passato da tempo, ormai; ma, anche se con un po' di ritardo, non potevo certo saltare l'appuntamento annuale con "Solo!" e con tutto quello che è scaturito dopo quella fatidica Domenica 9 Aprile 2006 al Parco di Monza. E quest'anno, rimanendo in linea con il percorso che ho cominciato a dicembre - pubblicando ogni mese un mio articolo o racconto sui miei rapporti con i volontari -, ho deciso di affrontare l'aspetto più doloroso, per me: il comportamento, tutt'altro che mirabile, che un gruppo di volontari ha tenuto in quell'occasione. Una brutta vicenda, durata complessivamente ben ventisei mesi, che mi ha ferito proprio ferito nel profondo, e che ora ho deciso di raccontare nei dettagli. Nella speranza di poter evitare ad altri volontari di commettere gli stessi, o analoghi, gravissimi errori. Se volete leggere questo articolo/resoconto/racconto, intitolato "Solo!… I volontari tra il Bene e il Male, che comunque ora pubblicherò anche qui di seguito, il link diretto è: http://www.myspace.com/sergiorilletti/blog/545679420 . - Buona Lettura, e Buona Riflessione, a tutti! Salve a tutti!… Il 9 Aprile 2012 è passato da tempo, ormai; ma, anche se con un po’ di ritardo, non potevo certo saltare l’appuntamento annuale con “Solo!” e con tutto quello che è scaturito dopo quella fatidica Domenica 9 Aprile 2006 al Parco di Monza.
E quest’anno, rimanendo in linea con il percorso che ho cominciato a dicembre – pubblicando ogni mese un mio articolo o racconto sui miei rapporti con i volontari -, ho deciso di affrontare l’aspetto più doloroso, per me: il comportamento, tutt’altro che mirabile, che un gruppo di volontari ha tenuto in quell’occasione.
Una brutta vicenda, durata complessivamente ben ventisei mesi, che mi ha ferito proprio ferito nel profondo, e che ora ho deciso di raccontare nei dettagli. Nella speranza di poter evitare ad altri volontari di commettere gli stessi, o analoghi, gravissimi errori.
Se volete leggere questo articolo/resoconto/racconto, intitolato “Solo!… I volontari tra il Bene e il Male, che comunque ora pubblicherò anche qui di seguito, il link diretto è: http://www.myspace.com/sergiorilletti/blog/545679420 .
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Buona Lettura, e Buona Riflessione, a tutti!

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-297939 Sergio Rilletti Sat, 28 Apr 2012 21:59:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-297939 Grazie, caro Massimo!... Sto scrivendo un nuovo capitolo di questa "saga". Spero di pubblicarlo entro lunedì. - Un Abbraccio! Grazie, caro Massimo!…
Sto scrivendo un nuovo capitolo di questa “saga”.
Spero di pubblicarlo entro lunedì.
-
Un Abbraccio!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-290315 Massimo Maugeri Wed, 11 Apr 2012 16:24:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-290315 Forza, Sergio! ;) Forza, Sergio! ;)

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-289571 Sergio Rilletti Mon, 09 Apr 2012 15:46:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-289571 Oggi, 9 Aprile 2012, è il Lunedì dell'Angelo. E io non posso fare a meno di ricordare i "due angeli custodi mandati da Dio" che Domenica 9 Aprile 2006 mi soccorsero al Parco di Monza. - Sempre nell'annosa speranza di ritrovarli! Oggi, 9 Aprile 2012, è il Lunedì dell’Angelo.
E io non posso fare a meno di ricordare i “due angeli custodi mandati da Dio” che Domenica 9 Aprile 2006 mi soccorsero al Parco di Monza.
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Sempre nell’annosa speranza di ritrovarli!

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-289570 Sergio Rilletti Mon, 09 Apr 2012 15:43:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-289570 Grazie, Patrizia, per seguirmi sempre!... Grazie, Patrizia, per seguirmi sempre!…

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Di: Patrizia Debicke van der Noot http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-195718 Patrizia Debicke van der Noot Wed, 11 May 2011 09:05:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-195718 VIVA SERGIO! VIVA SERGIO!

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-190373 Sergio Rilletti Fri, 15 Apr 2011 21:05:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-190373 Cara Greta, grazie mille! Come ti ho già detto, il tuo commento mi ha davvero commosso. Le tue parole hanno proprio colto nel mio animo. Sono contento di essere riuscito a far immedesimare i lettori in me: era proprio quello l'intento! Per il fatto di non averli querelati, sì, è vero: dal punto di vista "sociale" è stato un grave errore (dato che poi, oltretutto, l'educatore-capo Gelsomino e i volontari - da autentici ingrati e codardi - hanno fatto di tutto per insabbiare la faccenda). Ma io sono anche convinto di essere stato premiato col successo e l'ascesa della mia carriera di scrittore, proprio grazie alla mia indulgenza! Infine, come ho ribadito più volte, se Carletto, Gelsomino, e i volontari, si fossero comportati un po' più correttamente (dandomi il numero di cellulare dei miei due giovani soccorritori), io non avrei scritto "SOLO!", non mi sarei affermato così tanto, e non avrei avuto tutta una vasta gamma di belle esperienze che stanno continuando, in modo diversificato, ancora oggi! Cara Greta, grazie mille! Come ti ho già detto, il tuo commento mi ha davvero commosso. Le tue parole hanno proprio colto nel mio animo.
Sono contento di essere riuscito a far immedesimare i lettori in me: era proprio quello l’intento!
Per il fatto di non averli querelati, sì, è vero: dal punto di vista “sociale” è stato un grave errore (dato che poi, oltretutto, l’educatore-capo Gelsomino e i volontari – da autentici ingrati e codardi – hanno fatto di tutto per insabbiare la faccenda). Ma io sono anche convinto di essere stato premiato col successo e l’ascesa della mia carriera di scrittore, proprio grazie alla mia indulgenza!
Infine, come ho ribadito più volte, se Carletto, Gelsomino, e i volontari, si fossero comportati un po’ più correttamente (dandomi il numero di cellulare dei miei due giovani soccorritori), io non avrei scritto “SOLO!”, non mi sarei affermato così tanto, e non avrei avuto tutta una vasta gamma di belle esperienze che stanno continuando, in modo diversificato, ancora oggi!

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-190291 Sergio Rilletti Fri, 15 Apr 2011 11:00:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-190291 Cara Greta, appena ho letto il tuo commento mi sono commosso molto. Sto meditando una risposta "ragionata", quindi devo chiederti ancora un po' di pazienza. Appena riuscirò ad elaborare qualcosa di sensato, ti risponderò. Per ora, GRAZIE! Cara Greta, appena ho letto il tuo commento mi sono commosso molto.
Sto meditando una risposta “ragionata”, quindi devo chiederti ancora un po’ di pazienza. Appena riuscirò ad elaborare qualcosa di sensato, ti risponderò.
Per ora, GRAZIE!

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-189882 Sergio Rilletti Wed, 13 Apr 2011 09:56:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-189882 @Massimo Maugeri: Un caro saluto anche a te! @Massimo Maugeri:
Un caro saluto anche a te!

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-189879 Sergio Rilletti Wed, 13 Apr 2011 09:50:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-189879 @Giovanni Zucca: GRAZIE MILLE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :D @Giovanni Zucca:
GRAZIE MILLE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
:D

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-189756 Massimo Maugeri Tue, 12 Apr 2011 21:19:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-189756 Un caro saluto a Sergio Rilletti. Un caro saluto a Sergio Rilletti.

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Di: Greta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-189647 Greta Tue, 12 Apr 2011 09:54:30 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-189647 Che dire...rileggendo il tuo racconto, a mesi di distanza, sono riuscita a cogliere di più le emozioni, a notare le sfumature, a capire cosa hai provato. Che scrivi bene ormai lo sappiamo, ma se riesci a far mettere lo scrittore nei tuoi panni sei a un livello più alto, Sergio. In particolare, all'inizio, mi sono immedesimata nei tuoi scrupoli verso gli altri, nel tuo senso di abbandono, nel tuo disprezzo per chi ha gli occhi ma non vuole vedere. Questa banda di imbecilli si è comportata male su tutta la linea, dall'abbandonarti solo fino a sfotterti per il tuo mancato senso d'orientamento (??). Pazzesca anche la falsità, l'ipocrisia e i paraculi con cui ti sei dovuto scontrare, io al posto tuo li avrei querelati tutti quanti, e subito! Per cui, che dire? Non sono alla tua altezza, come non lo è la maggiorparte della gente. Tu cerca di circondarti di persone intelligenti e sensibili, persone simili a te... magari non ne troverai tante, ma quelle che trovi ti staranno accanto in tutte le occasioni. Continua così... Un abbraccio G. Che dire…rileggendo il tuo racconto, a mesi di distanza, sono riuscita a cogliere di più le emozioni, a notare le sfumature, a capire cosa hai provato. Che scrivi bene ormai lo sappiamo, ma se riesci a far mettere lo scrittore nei tuoi panni sei a un livello più alto, Sergio. In particolare, all’inizio, mi sono immedesimata nei tuoi scrupoli verso gli altri, nel tuo senso di abbandono, nel tuo disprezzo per chi ha gli occhi ma non vuole vedere. Questa banda di imbecilli si è comportata male su tutta la linea, dall’abbandonarti solo fino a sfotterti per il tuo mancato senso d’orientamento (??). Pazzesca anche la falsità, l’ipocrisia e i paraculi con cui ti sei dovuto scontrare, io al posto tuo li avrei querelati tutti quanti, e subito!
Per cui, che dire? Non sono alla tua altezza, come non lo è la maggiorparte della gente. Tu cerca di circondarti di persone intelligenti e sensibili, persone simili a te… magari non ne troverai tante, ma quelle che trovi ti staranno accanto in tutte le occasioni.
Continua così…
Un abbraccio
G.

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Di: Giovanni Zucca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-189520 Giovanni Zucca Mon, 11 Apr 2011 22:04:59 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-189520 Buon Quinto Anniversario, Sergio! In fondo... è SOLO l'inizio! :) Buon Quinto Anniversario, Sergio!
In fondo… è SOLO l’inizio!
:)

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Di: NUOVA VERSIONE DI "SOLO!" SUL BLOG DI SERGIO RILLETTI http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-189431 NUOVA VERSIONE DI "SOLO!" SUL BLOG DI SERGIO RILLETTI Mon, 11 Apr 2011 13:49:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-189431 Salve a tutti!… Il 9 Aprile è appena passato, e quest'anno, per celebrare il 5° Anniversario della mia drammatica avventura al Pa'rco di Monza, che cambiò la mia vita di scrittore (e anche un po' il mio animo), ho deciso di sospendere momentaneamente gli approfondimenti e di ritornare all'inizio, riproponendo Solo! in una versione nuova, aggiungendo dei particolari inediti, ma tutti reali, che avevo tralasciato, e compiendo il restyling di alcuni termini. Particolari e termini che offrono una visione ancora più nitida e veritiera della vicenda, facendola fondere meglio a tutto quello che è già stato scritto al riguardo, sia da me sia da altri, e a quello che scriverò. Una scelta che, ai miei nuovi lettori, dà l'opportunità di conoscere una storia che non avrei mai voluto scrivere ma che mi sta portando ancora molta fortuna, e, ai miei lettori più affezionati, offre nuovi particolari d'una vicenda che, con mio sommo piacere, li ha coinvolti in profondità! Se volete leggere questa nuova versione "restaurata" di Solo!, il link diretto è: http://www.myspace.com/sergiorilletti/blog/542621190 . - Buona Lettura a tutti! Salve a tutti!… Il 9 Aprile è appena passato, e quest’anno, per celebrare il 5° Anniversario della mia drammatica avventura al Pa’rco di Monza, che cambiò la mia vita di scrittore (e anche un po’ il mio animo), ho deciso di sospendere momentaneamente gli approfondimenti e di ritornare all’inizio, riproponendo Solo! in una versione nuova, aggiungendo dei particolari inediti, ma tutti reali, che avevo tralasciato, e compiendo il restyling di alcuni termini. Particolari e termini che offrono una visione ancora più nitida e veritiera della vicenda, facendola fondere meglio a tutto quello che è già stato scritto al riguardo, sia da me sia da altri, e a quello che scriverò.
Una scelta che, ai miei nuovi lettori, dà l’opportunità di conoscere una storia che non avrei mai voluto scrivere ma che mi sta portando ancora molta fortuna, e, ai miei lettori più affezionati, offre nuovi particolari d’una vicenda che, con mio sommo piacere, li ha coinvolti in profondità!
Se volete leggere questa nuova versione “restaurata” di Solo!, il link diretto è: http://www.myspace.com/sergiorilletti/blog/542621190 .
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Buona Lettura a tutti!

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-189043 Sergio Rilletti Sat, 09 Apr 2011 22:18:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-189043 Sì, Claudia, è vero: sono stato troppo buono!... E, dal punto di vista "sociale", mi sento proprio in colpa! Comunque io non mollerò mai, né su questo né su altro. Anzi, sto diventando sempre più combattivo e caparbio! Sì, Claudia, è vero: sono stato troppo buono!… E, dal punto di vista
“sociale”, mi sento proprio in colpa!
Comunque io non mollerò mai, né su questo né su altro. Anzi, sto
diventando sempre più combattivo e caparbio!

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Di: Claudia Denti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-188778 Claudia Denti Fri, 08 Apr 2011 21:53:11 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-188778 .....secondo me sei stato fin troppo buono e paziente.....complimenti per la caparbietà... buon lavoro!!!! …..secondo me sei stato fin troppo buono e paziente…..complimenti
per la caparbietà…
buon lavoro!!!!

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-188726 Sergio Rilletti Fri, 08 Apr 2011 15:29:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-188726 Grazie mille, Dario, lo spero proprio anch'io. Soprattutto per i volontari. Gelsomino, infatti, a seguito di questo mio articolo "post-Solo!", mi ha inviato un paio di e-mail vergognose in cui non dà alcun cenno, neanche minimo, di ammissione o di pentimento. Aveva persino tentato di fare nuovamente il furbo, invitandomi a parlarne a voce. Ma io, consapevole che a voce si possono confondere le idee, l'ho invitato a darmi le sue giustificazioni per iscritto: l'unico modo che una persona possiede per mostrare la propria sincerità. - Ovviamente, lui, non mi ha mai più risposto! - Vabbe'!... Speriamo almeno che i volontari capiscano... e che, in futuro, si salvino! Grazie mille, Dario, lo spero proprio anch’io. Soprattutto per i volontari.
Gelsomino, infatti, a seguito di questo mio articolo “post-Solo!”, mi ha inviato un paio di e-mail vergognose in cui non dà alcun cenno, neanche minimo, di ammissione o di pentimento.
Aveva persino tentato di fare nuovamente il furbo, invitandomi a parlarne a voce. Ma io, consapevole che a voce si possono confondere le idee, l’ho invitato a darmi le sue giustificazioni per iscritto: l’unico modo che una persona possiede per mostrare la propria sincerità.
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Ovviamente, lui, non mi ha mai più risposto!
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Vabbe’!… Speriamo almeno che i volontari capiscano… e che, in futuro, si salvino!

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Di: Dario C. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-188685 Dario C. Fri, 08 Apr 2011 11:00:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-188685 Ciao Sergio, ho letto il tuo articolo e volevo solo dirti che sei un grande! (e tieni conto che non potevo veramente capire tutto, visto che la vicenda è articolata e complessa e io non conosco ovviamente ne l'organizzazione né i suoi componenti). Ammiro la tua tenacia e la tua lucida spietatezza, davvero eccezionali, anche nel finale: spero che quanto hai scritto sia davvero "educativo", per i protagonisti di quella vicenda ovviamente, ma anche per chiunque abbia letto il tuo racconto e magari anche il tuo articolo... per me sicuramente lo è stato! Grazie. Ciao Sergio, ho letto il tuo articolo e volevo solo dirti che sei un grande! (e tieni conto che non potevo veramente capire tutto, visto che la vicenda è articolata e complessa e io non conosco ovviamente ne l’organizzazione né i suoi componenti).
Ammiro la tua tenacia e la tua lucida spietatezza, davvero eccezionali, anche nel finale: spero che quanto hai scritto sia davvero “educativo”, per i protagonisti di quella vicenda ovviamente, ma anche per chiunque abbia letto il tuo racconto e magari anche il tuo articolo… per me sicuramente lo è stato!
Grazie.

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-158677 Sergio Rilletti Wed, 23 Feb 2011 15:48:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-158677 Grazie, Simona!... Piccolo messaggio, ma molto importante per me! :-) - Un Bacio Grande! Sergio Grazie, Simona!…
Piccolo messaggio, ma molto importante per me! :-)
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Un Bacio Grande!
Sergio

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Di: Simona Cianchetti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-157310 Simona Cianchetti Tue, 22 Feb 2011 14:18:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-157310 Ho letto tutto! grande sergio... ti adoro Ho letto tutto!
grande sergio…
ti adoro

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-141706 Sergio Rilletti Sat, 05 Feb 2011 20:45:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-141706 @Massimo Maugeri e tutti: A (parziale) prova di quanto ho affermato domenica scorsa, ovvero che la mia improvvisa ascesa di scrittore è iniziata proprio da questto blog, vi invito a leggere questo mio vecchio post: http://www.myspace.com/sergiorilletti/blog/482118968 . :D @Massimo Maugeri e tutti:
A (parziale) prova di quanto ho affermato domenica scorsa, ovvero che la mia improvvisa ascesa di scrittore è iniziata proprio da questto blog, vi invito a leggere questo mio vecchio post: http://www.myspace.com/sergiorilletti/blog/482118968 .
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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-141115 Sergio Rilletti Thu, 03 Feb 2011 22:26:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-141115 Cara Barbara, non hai idea di che piacere mi faccia ricevere questo tuo messaggio!... E ti ringrazio molto per avermi raccontato la tua storia! ;) In effetti io, per natura, tendo a non creare problemi. Neanche a chi se lo merita. Non credo che, dal punto di vista "sociale", questo sia giusto, ma la natura mia e della mia famiglia è questa. Purtroppo, però, ci sono persone che non hanno le capacità o i mezzi per protestare e reagire efficacemente, e rischiano di farsi fregare da soggetti come "Carletto" e "Gelsomino" (senza contare i vari personaggi collaterali). Continuare a ricordare questo fatto, quindi, diventa per me un dovere civico. - Un Abbraccio! Sergio Cara Barbara, non hai idea di che piacere mi faccia ricevere questo tuo messaggio!… E ti ringrazio molto per avermi raccontato la tua storia! ;)
In effetti io, per natura, tendo a non creare problemi. Neanche a chi se lo merita. Non credo che, dal punto di vista “sociale”, questo sia giusto, ma la natura mia e della mia famiglia è questa.
Purtroppo, però, ci sono persone che non hanno le capacità o i mezzi per protestare e reagire efficacemente, e rischiano di farsi fregare da soggetti come “Carletto” e “Gelsomino” (senza contare i vari personaggi collaterali).
Continuare a ricordare questo fatto, quindi, diventa per me un dovere civico.
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Un Abbraccio!
Sergio

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Di: Barbara Gloriooso http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-140810 Barbara Gloriooso Wed, 02 Feb 2011 18:45:56 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-140810 Sergio sei un grande! in un'esperienza da brivido come quella che hai vissuto hai saputo tirare fuori gli attributi e non ti sei perso d'animo!!! In passato sin da ragazzina 13enne mi sono ritrovata a girare sola per le grandi città dovendo trovare coincidenze dei treni e degli aerei e luoghi da rintracciare, e in più di un occasione ti confesso di essermi sentita persa! Tu hai saputo gestire al meglio la situazione senza perderti d'animo, e non solo. In ogni caso, hai avuto la sensibilità di tenere in considerazione anche le sensazioni degli altri, anche di quelli che non hanno saputo invece tenere in considerazione le Tue!! - Quel "Carletto" è proprio un coglione: hai perfettamente ragione!!! - - ciao Sergio a presto!! un bacione Barby ;) Sergio sei un grande! in un’esperienza da brivido come quella che hai vissuto hai saputo tirare fuori gli attributi e non ti sei perso d’animo!!!
In passato sin da ragazzina 13enne mi sono ritrovata a girare sola per le grandi città dovendo trovare coincidenze dei treni e degli aerei e luoghi da rintracciare, e in più di un occasione ti confesso di essermi sentita persa!
Tu hai saputo gestire al meglio la situazione senza perderti d’animo, e non solo. In ogni caso, hai avuto la sensibilità di tenere in considerazione anche le sensazioni degli altri, anche di quelli che non hanno saputo invece tenere in considerazione le Tue!!
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Quel “Carletto” è proprio un coglione: hai perfettamente ragione!!!
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ciao Sergio a presto!!
un bacione Barby
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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-140543 Sergio Rilletti Mon, 31 Jan 2011 21:28:11 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-140543 Grazie, Prof.! Mi fa molto piacere ricevere questo "attestato" di stima e affetto! ;) Grazie, Prof.!
Mi fa molto piacere ricevere questo “attestato” di stima e affetto!
;)

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Di: Luisa Maria Chiocchetti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-140478 Luisa Maria Chiocchetti Mon, 31 Jan 2011 11:35:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-140478 Sono pienamente solidale con te. Ma sei solo solamente nei confronti di certa gente; hai tanti amici che la pensano come te, e tanti che ti stimano e ti vogliono bene. - Ciao Marisa Sono pienamente solidale con te. Ma sei solo solamente nei confronti di certa gente; hai tanti amici che la pensano come te, e tanti che ti stimano e ti vogliono bene.
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Ciao
Marisa

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Di: Sergio Rilletti http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/06/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/comment-page-4/#comment-140390 Sergio Rilletti Sun, 30 Jan 2011 18:27:56 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/16/solo-racconto-di-sergio-rilletti/#comment-140390 Caro Massimo, anche per me è bello tornare qui, su questo blog che ha determinato, per me, un'esperienza unica e l'improvvisa impennata nella mia carriera di scrittore. Nonché i primi, incerti, passi di blogghista! ;) E non hai idea di quante volte vorrei intervenire su altri post. Ma poi non colgo l'attimo... e mi faccio travolgere da tutti i miei lavori! - Ricambio il saluto con tanto affetto! Caro Massimo, anche per me è bello tornare qui, su questo blog che ha determinato, per me, un’esperienza unica e l’improvvisa impennata nella mia carriera di scrittore. Nonché i primi, incerti, passi di blogghista! ;)
E non hai idea di quante volte vorrei intervenire su altri post. Ma poi non colgo l’attimo… e mi faccio travolgere da tutti i miei lavori!
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Ricambio il saluto con tanto affetto!

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