Commenti a: RISPETTO, ONORE, CORAGGIO, PAURA… PORTAMI RISPETTO di Vins Gallico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-180731 Massimo Maugeri Mon, 14 Mar 2011 17:56:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-180731 Tanti auguri a Vins per la presentazione di mercoledì. Tanti auguri a Vins per la presentazione di mercoledì.

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Di: libreria zalib http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-180671 libreria zalib Mon, 14 Mar 2011 10:25:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-180671 Un libro e un bicchiere (pieno), Alla Libreria Zalib a via della gatta, in occasione della Notte Tricolore, un happyhour per il nuovo libro di Vins Gallico "Portami rispetto", Rizzoli Editore. Con l'autore ne parlerà Valentina Colasanti. Reading a cura di Marco Oliviero. libreria zalib via dela gatta 1b, roma mercoledì 16 h. 19:30 Un libro e un bicchiere (pieno),

Alla Libreria Zalib a via della gatta, in occasione della Notte Tricolore,

un happyhour per il nuovo libro di Vins Gallico “Portami rispetto”, Rizzoli Editore.

Con l’autore ne parlerà Valentina Colasanti.

Reading a cura di Marco Oliviero.

libreria zalib via dela gatta 1b, roma

mercoledì 16 h. 19:30

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-125415 Massimo Maugeri Wed, 22 Sep 2010 21:14:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-125415 Cara Mela, grazie per i tuoi interventi (che faranno di certo piacere anche a Vins). Cara Mela,
grazie per i tuoi interventi (che faranno di certo piacere anche a Vins).

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Di: mela mondì http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-125387 mela mondì Wed, 22 Sep 2010 14:45:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-125387 Comprerò il libro di Vins Gallico anche per vedere le sue paure e il suo coraggio nel parlare della morte, si perchè quando si parla di drangheta, di mafia, di camorra credo che si parli solo ed eslusivamente di morte sia essa reale o ontica, morale o metafisica e quindi la paura ed il coraggio si inseguono a vicenda. C'è nel codice di queste pendici paludose della società tanto capitale di malvagità che lo stesso scrittore non può mettere in atto un distacco razionale dal tema che tratta, non può non gemere con l'agonia di Falcone e Borsellino, e non piangere sulla vita spezzata di tanti innocenti. Ci vuole coraggio....e questo, capisco, all'autore non sarà mancato. per cui mi complimento per avere trattato di onore, di rispetto, di coraggio e di paura, anche perchè la società civile rischia di trasferirli nei propri comportamenti.....e questo è l'inizio della fine. Il meglio che possa capitarci è un'accelerazione verso il Medioevo. Comprerò il libro di Vins Gallico anche per vedere le sue paure e il suo coraggio nel parlare della morte, si perchè quando si parla di drangheta, di mafia, di camorra credo che si parli solo ed eslusivamente di morte sia essa reale o ontica, morale o metafisica e quindi la paura ed il coraggio si inseguono a vicenda.
C’è nel codice di queste pendici paludose della società tanto capitale di malvagità che lo stesso scrittore non può mettere in atto un distacco razionale dal tema che tratta, non può non gemere con l’agonia di Falcone e Borsellino, e non piangere sulla vita spezzata di tanti innocenti.
Ci vuole coraggio….e questo, capisco, all’autore non sarà mancato.
per cui mi complimento per avere trattato di onore, di rispetto, di coraggio e di paura, anche perchè la società civile rischia di trasferirli nei propri comportamenti…..e questo è l’inizio della fine. Il meglio che possa capitarci è un’accelerazione verso il Medioevo.

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Di: mela mondì http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-125383 mela mondì Wed, 22 Sep 2010 14:26:23 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-125383 Caro Massimo, tema troppo complesso quello che hai dato da commentare, per cui non mi cimento affatto: non basterebbe, oggi, tutto lo spazio del tuo Blog. Rispetto, onore, sono sostantivi che nel mio mondo normale non c'è l'abitudine di definirli perchè si vivono e basta. La paura ed il coraggio hanno un carattere molto personale. A me fanno paura i coccodrilli, ho bisogno di coraggio per soccorrere un ammalato.......ma ritengo che Vins Gallico usi questi sostantivi dentro un terzo mondo che conosco soltanto e per fortuna per le conseguenze che uomini di rispetto e d'onore hanno generato nella nostra società scardinandola ed obbligandoci a cercare nel vocabolario il significato autentico ed universale di onore e rispetto. Caro Massimo, tema troppo complesso quello che hai dato da commentare, per cui non mi cimento affatto: non basterebbe, oggi, tutto lo spazio del tuo Blog.
Rispetto, onore, sono sostantivi che nel mio mondo normale non c’è l’abitudine di definirli perchè si vivono e basta. La paura ed il coraggio hanno un carattere molto personale. A me fanno paura i coccodrilli, ho bisogno di coraggio per soccorrere un ammalato…….ma ritengo che Vins Gallico usi questi sostantivi dentro un terzo mondo che conosco soltanto e per fortuna per le conseguenze che uomini di rispetto e d’onore hanno generato nella nostra società scardinandola ed obbligandoci a cercare nel vocabolario il significato autentico ed universale di onore e rispetto.

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Di: vins gallico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-125307 vins gallico Tue, 21 Sep 2010 23:18:52 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-125307 grazie a voi per l'attenzione. progetti per il futuro... tanti. tutti ancora incerti. per ora giro con il mio taccuino a prendere appunti... grazie a voi per l’attenzione.
progetti per il futuro… tanti. tutti ancora incerti. per ora giro con il mio taccuino a prendere appunti…

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-125181 Massimo Maugeri Mon, 20 Sep 2010 19:37:45 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-125181 A proposito, Vins... dimenticavo... Progetti (letterari) per il futuro? A proposito, Vins… dimenticavo…
Progetti (letterari) per il futuro?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-125180 Massimo Maugeri Mon, 20 Sep 2010 19:37:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-125180 Caro Vins, grazie a te per la partecipazione e ancora complimenti per questo tuo primo romanzo. Ti faccio tanti in bocca al lupo per la tua futura attività di scrittore. Caro Vins,
grazie a te per la partecipazione e ancora complimenti per questo tuo primo romanzo.
Ti faccio tanti in bocca al lupo per la tua futura attività di scrittore.

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Di: aurora http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-125144 aurora Mon, 20 Sep 2010 13:05:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-125144 davvero bello il primo capitolo del libro di vins gallico. una scrittura tagliente, che cattura. complimenti. davvero bello il primo capitolo del libro di vins gallico. una scrittura tagliente, che cattura.
complimenti.

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Di: Salvo Zappulla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-125081 Salvo Zappulla Sun, 19 Sep 2010 19:22:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-125081 Davvero avvincente l'inizio di questo romanzo, dialoghi secchi, sembrano incisi con lo scappello, e perfettamente dosati con le descrizioni. L'uso del dialetto li rende ancora più efficaci. L'autore riesce sin dalle prime righe a creare un clima di attesa per qualcosa di grave che sta per accadere. Complimenti Vins, lo trovo molto vicino alle atmosfere siciliane. Anche da noi esisteva questa triste usanza di utilizzare i cani per incendiare le sterpaglie. Qualche volta lo facevano i pastori per ripulire il terreno in attesa delle piogge autunnali. Mio padre era un pastore ma spero non abbia mai adoperato questo macabro espediente. Ci ho provato io, una volta, con una tartaruga ma non ha sortito alcun effetto, ha impiegato tre giorni per percorre 5 metri e nel frattempo il fuoco si era spento. Un abbraccio a tutti. Davvero avvincente l’inizio di questo romanzo, dialoghi secchi, sembrano incisi con lo scappello, e perfettamente dosati con le descrizioni. L’uso del dialetto li rende ancora più efficaci. L’autore riesce sin dalle prime righe a creare un clima di attesa per qualcosa di grave che sta per accadere. Complimenti Vins, lo trovo molto vicino alle atmosfere siciliane. Anche da noi esisteva questa triste usanza di utilizzare i cani per incendiare le sterpaglie. Qualche volta lo facevano i pastori per ripulire il terreno in attesa delle piogge autunnali. Mio padre era un pastore ma spero non abbia mai adoperato questo macabro espediente. Ci ho provato io, una volta, con una tartaruga ma non ha sortito alcun effetto, ha impiegato tre giorni per percorre 5 metri e nel frattempo il fuoco si era spento.
Un abbraccio a tutti.

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Di: vins gallico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-125075 vins gallico Sun, 19 Sep 2010 18:07:48 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-125075 sono ricascato nell'errore dell'anomino. eccovi l'attacco, il primo dei tre capitoli del prologo. PORTAMI RISPETTO Il coraggio percorre una distanza breve; dal cuore alla testa, ma quando se ne va non si può sapere dove si ferma; in un'emorragia, forse, o in una donna, ed è un guaio essere nella corrida quando se n'è andato, dovunque sia andato. (E. Hemingway) PROLOGO 1. Giovanni si voltò lentamente e disse: “Va' e pigghia u cani”, un ordine gutturale da eseguire senza discussioni. Pasquale non rispose. Distingueva appena i contorni del viso buio del cugino, ma riusciva a immaginarlo con precisione. Negli ultimi dieci anni aveva fissato la faccia di Giovanni quasi ogni pomeriggio, trascorso a giocare a tressette a loro bar in piazza. Capiva dalla mimica le carte che l'altro aveva in mano. Carte buone: Giovanni stiracchiava le guance da mastino napoletano e si sfiorava i baffoni neri. Carte fetenti: deglutiva nel doppio mento che pareva un collare ortopedico. “Va', moviti”, sibilò di nuovo Giovanni, a denti stretti, “non mu fari diri n'atra vota.” Pasquale sbuffò. Rimase immobile a squadrare la sagoma di Giovanni, piantata fra i tronchi dei pini larici. Non era più come quando erano bambini al mare ad Africo e il nonno o gli zii di Reggio o il compare della Piana affidavano a lui il comando. Nessuno stavolta gli aveva detto: “Giuanninu, ti raccumandu i muccusi, soprattuttu i to' cuggini: a Pascali e a Linuzzu”. Stavolta Don Rocco aveva parlato chiaro, aveva detto: “Voi due”. Li aveva messi sullo stesso piano. Voi due... “Ancora 'cca sii?”, insistette Giovanni: “Vai”. Pasquale non si mosse. E quando Giovanni gli si avvicinò minaccioso con il broncio in avanti a forma di incudine, Pasquale l'afferrò per la manica: “Iamu”, gli disse strattonandolo dalla giacca militare, “Iamu aniti ieu e tia, che è megghiu”. Giovanni si dimenò per liberarsi dalla presa, ma Pasquale aveva dita forti come tenaglie. Lo trascinò nel bosco e se lo tirò dietro fra i rovi di lamponi e i biancospini, fino a raggiungere la strada sterrata dove avevano parcheggiato. “Tu u pigghi e ieu c' mbiddu ddu morsu i stoffa”, disse Pasquale indicando il bagagliaio della Fiat Croma. Là dentro, quello a cui voleva attaccare il pezzo di stoffa si agitava. Ringhiando. Don Rocco gli aveva assicurato che era un cane affettuoso. Si chiamava Gildo e l’aveva selezionato lui in persona. Ma Giovanni aveva somministrato a Gildo una dose eccessiva di Sedaxilan e Gildo adesso ronfava in una cantina di Agatea, inconsapevole che quell'iniezione gli aveva salvato la pelle, almeno per il momento. Don Rocco se ne intendeva di cani. Gli piacevano quelle bestie. Gli erano brillati gli occhi mentre emetteva il verdetto: sarebbe stato un peccato per Gildo, ma era il più adatto. L'aveva descritto nei minimi particolari: il corpo elastico e asciutto, il pelo corto bianco a chiazze di roano marrone, le orecchie ciondolanti, lo sguardo profondo e pacifico. I bracchi non sono molto veloci, per questo Gildo si prestava bene al caso, aveva spiegato Don Rocco dondolando sulla poltrona girevole. Se a loro fosse servita una scheggia, allora lui gli avrebbe messo a disposizione un whippet. “Sapiti chi è u whippet?”. Giovanni e Pasquale Cutrupi avevano scosso entrambi la testa, senza proferire parola. “Quelli con la faccia da topo, tutti ossa. Grigi tipo il velluto. Li utilizzano nella caccia alle lepri in Inghilterra. Si vedono anche in certi quadri antichi”, aveva chiosato Don Rocco, stavolta senza usare il dialetto e aspirando dal sigaro. I due cugini Cutrupi erano gente ignorante e non se ne intendevano di pittura del XIV secolo. Allora Don Rocco aveva lasciato perdere e ribadito le condizioni. Aveva chiarito per filo e per segno perché erano stati chiamati, li aveva fatti bendare di nuovo – come all'andata quando gli era stato concesso di entrare nel bunker sotterraneo – e li aveva mandati via. Era un onore che l'avessero potuto vedere in faccia, in carne e ossa, lui, Don Rocco Stillitani, uno dei latitanti più ricercati dalla DIA da oltre un decennio. Magari questo avrebbe potuto farli insospettire, ma quelli niente, si erano fatti smielare dalle sue promesse e avevano preso tutto per buono. Così la sera del 13 Agosto, a quasi due anni dalla strage di Duisburg, Giovanni e Pasquale Cutrupi si erano vestiti di scuro e si erano avventurati con la vecchia Croma di Giovanni per l'Aspromonte, salendo verso San Luca e poi in direzione Platì, puntando proprio lì, al cuore del triangolo delle Bermuda della 'ndrangheta. Giovanni aveva guidato, senza fretta. Avevano trascorso ad Africo, al mare, l'intera giornata, che si era spenta bollente e più appiccicosa di com'era cominciata. Verso sera, si era alzato un soffio caldo di scirocco che preannunciava sabbia sahariana e una notte di sudore. Il vento gli avrebbe fatto comodo. Prima di partire per i monti Giovanni era entrato nel cesso di un bar di Sant'Anna con una busta. Vedendolo uscire Pasquale aveva scosso la testa: mancava soltanto il passamontagna che suo cugino s'era travestito da ninja. Ma che credeva di fare?, gli aveva chiesto. Punto nell'orgoglio Giovanni era saltato in macchina, aveva messo in moto e domandato a sua volta se lui, l'Orbu, invece di fare ironia da quattro soldi aveva appresso il secchio e il tubo di gomma o se invece li era scordati insieme alla sua solita testa di minchia. Pasquale l'aveva guardato male, sgranando il suo unico occhio: “Purtai puru i fogghi i giurnali”. Non li aveva ancora appallottolati per fare le caramelle, nel caso li fermassero gli sbirri. Poi gli aveva mostrato le sigarette e i fiammiferi. “Giuannì”, aveva aggiunto, “m’ poi zanniari pi tutti i cosi, ma pi l’occhiu no”, indicando la cavità orbitaria in cui mancava il bulbo. Lo sapevano tutti che Pasquale non gradiva ironia in riferimento al suo monoculismo. Giovanni non aveva aggiunto nulla e se n'era rimasto zitto con lo sguardo fisso e bioculare sulla strada serpentina che si arrampicava verso l'Aspromonte. Con la prima pausa alle porte di San Luca erano cominciati i problemi: un pastore dello Zomaro avrebbe dovuto consegnare Gildo ai Cutrupi, ma il cane non ne voleva sapere di accomodarsi sulla Croma, s'era agitato e Giovanni per convincerlo aveva esagerato coi sedativi. Il risultato era stato che se l'erano ritrovato zampe all'aria in stato catalettico. Avevano optato per un piano alternativo. L'avevano caricato in macchina e confinato ad Agatea nella cantina di Pasquale. Pesava l'ira di Dio quella bestia e, appena se l'erano tolto dai piedi, si erano messi a caccia di un sostituto. L'avevano trovato in un mezzo bastardo, che faceva la guardia a un oliveto nei dintorni della fiumara. Con due mazzate e una sprizzata del cloridato di xylazina residuo l'avevano convinto ad aggregarsi alla spedizione. Prima di infilarlo nel bagagliaio a Pasquale era venuta l'idea di legargli sul muso una corda che fungesse da museruola. Era stata una buona pensata. Il Mezzo Bastardo si era risvegliato durante il viaggio e aveva preso ad agitarsi, fra ringhi disperati e singhiozzi. Probabilmente gli aveva pisciato nel cofano. “Che? Ti schianti pi l'occhiu?”, disse Giovanni. Pasquale lo lanciò contro la Croma: “Iapri, e viri non m' 'ndi fuj”. Giovanni si rialzò dal bagagliaio e fece finta di scrollarsi di dosso dell'ipotetica polvere. Sfoggiò nuovamente il ridicolo sguardo da gangster che provava davanti a ogni specchio. L'eventualità che al Mezzo Bastardo gli venisse lo sghiribizzo di darsela a zampe levate non era da escludere. Don Rocco non l'avrebbe presa bene. “E iutami...”, disse Giovanni. “Iapri!”, gli intimò Pasquale. Giovanni fece scattare la serratura. Mentre il cofano si sollevava, si voltò per controllare che il cugino fosse rimasto al suo fianco. La lucina interna della Croma si stampò in faccia ai due come un faro. Sembravano molto più vecchi di quanto in realtà dichiarassero le loro carte d'identità. Con il bagagliaio aperto il Mezzo Bastardo allungò il muso e sarebbe balzato fuori, se l'occhio di Pasquale non l'avesse notato in controluce. Lo colpì con una pedata sul naso. Il cane rimbalzò sul portellone del bagagliaio, che si alzò come una mandibola spalancata e si richiuse a ghigliottina sul cranio dell'animale. “Pigghiamulu”, disse Pasquale. Il Mezzo Bastardo intontito non oppose resistenza. Pasquale ebbe il tempo di legargli un'altra corda al collo e lo straccio alla coda. Intanto Giovanni aveva estratto dal cofano il tubo di gomma e il secchio. Inserì il tubo di gomma nel serbatoio e aspirò per creare un vuoto d'aria così da mettere la benzina in circolo. Il carburante iniziò a venir fuori come una fontanella, Pasquale lo raccolse nel secchio fino a riempirne metà, poi ordinò a Giovanni di fermare il getto. “Chiuri puru 'a machina”, disse Pasquale, mentre il cugino interrompeva il passaggio della benzina dal serbatoio al secchio, “ma prima pigghia i carameddi”. S'incamminarono per la seconda volta sul sentiero che s'immergeva nel bosco, tirandosi appresso il Mezzo Bastardo claudicante. Pasquale trasportava la benzina facendo attenzione che non debordasse. Nuvole basse, spinte dallo scirocco, schiacciavano l'afa dal mare verso la costa. Un quarto di luna fra le nuvole sorprese i cugini prima che fossero risucchiati dalla vegetazione. I Cutrupi si addentrarono per un centinaio di metri nella boscaglia. “Partimu i 'cca?”, domandò Giovanni, ormai in balia di Pasquale. Pasquale fece segno di aspettare, camminarono sino a quando davanti a un arbusto di fillirea disse: “U bagghiolu”. Giovanni gli porse il secchio. Pasquale vi immerse la coda del Mezzo Bastardo e la propaggine di stoffa. Quindi diede fuoco allo straccio. Il Mezzo Bastardo improvvisamente sembrò svegliarsi, provò ad abbaiare, ma aveva le fauci bloccate. Puntò dritto verso il cuore del bosco, terrorizzato dalle fiamme che lo inseguivano e che presto lo avrebbero reso un tizzone a quattro zampe. Nel suo scatto si tirò appresso uno strascico di sterpi, dove il fuoco aveva già attecchito. “Tu vai a desthra e ieu a manca. Pigghiati na para i carameddi”, disse Pasquale dandogli le pallette di carta, le cui estremità ricordavano la forma delle confezioni di caramelle, “Ndi virimu aundè a machina”. Non vedeva l'ora di tornare ad Agatea e godersi dal balcone di casa lo spettacolo delle fiamme che si alzavano nella notte. “Giuannì”, aggiunse con un fare quasi paterno, “viri nun m' ti bampi”. Non sarebbe stato facile spiegare a Don Peppe Parisi e ai suoi scagnozzi un'eventuale scottatura. Che gli avrebbero raccontato se gliel'avessero chiesto? Che erano passati, come infami traditori, dall'altra parte? Don Rocco Stillitani aveva detto di non preoccuparsi. Gli aveva promesso che avrebbe pensato lui a tutto quanto, nessuno della 'ndrina avversaria gli avrebbe torto un capello. E Don Rocco Stillitani finora era stato un uomo d'onore. sono ricascato nell’errore dell’anomino.
eccovi l’attacco, il primo dei tre capitoli del prologo.

PORTAMI RISPETTO
Il coraggio percorre una distanza breve; dal cuore alla testa, ma quando se
ne va non si può sapere dove si ferma; in un’emorragia, forse, o in una
donna, ed è un guaio essere nella corrida quando se n’è andato, dovunque
sia andato. (E. Hemingway)
PROLOGO
1.
Giovanni si voltò lentamente e disse: “Va’ e pigghia u cani”, un ordine
gutturale da eseguire senza discussioni.
Pasquale non rispose. Distingueva appena i contorni del viso buio del
cugino, ma riusciva a immaginarlo con precisione. Negli ultimi dieci anni
aveva fissato la faccia di Giovanni quasi ogni pomeriggio, trascorso a
giocare a tressette a loro bar in piazza. Capiva dalla mimica le carte che
l’altro aveva in mano. Carte buone: Giovanni stiracchiava le guance da
mastino napoletano e si sfiorava i baffoni neri. Carte fetenti: deglutiva nel
doppio mento che pareva un collare ortopedico.
“Va’, moviti”, sibilò di nuovo Giovanni, a denti stretti, “non mu fari diri
n’atra vota.”
Pasquale sbuffò. Rimase immobile a squadrare la sagoma di Giovanni,
piantata fra i tronchi dei pini larici. Non era più come quando erano
bambini al mare ad Africo e il nonno o gli zii di Reggio o il compare della
Piana affidavano a lui il comando. Nessuno stavolta gli aveva detto:
“Giuanninu, ti raccumandu i muccusi, soprattuttu i to’ cuggini: a Pascali e
a Linuzzu”.
Stavolta Don Rocco aveva parlato chiaro, aveva detto: “Voi due”. Li aveva
messi sullo stesso piano. Voi due…
“Ancora ‘cca sii?”, insistette Giovanni: “Vai”.
Pasquale non si mosse.
E quando Giovanni gli si avvicinò minaccioso con il broncio in avanti a
forma di incudine, Pasquale l’afferrò per la manica: “Iamu”, gli disse
strattonandolo dalla giacca militare, “Iamu aniti ieu e tia, che è megghiu”.
Giovanni si dimenò per liberarsi dalla presa, ma Pasquale aveva dita forti
come tenaglie. Lo trascinò nel bosco e se lo tirò dietro fra i rovi di lamponi
e i biancospini, fino a raggiungere la strada sterrata dove avevano
parcheggiato.
“Tu u pigghi e ieu c’ mbiddu ddu morsu i stoffa”, disse Pasquale indicando
il bagagliaio della Fiat Croma.
Là dentro, quello a cui voleva attaccare il pezzo di stoffa si agitava.
Ringhiando.
Don Rocco gli aveva assicurato che era un cane affettuoso.
Si chiamava Gildo e l’aveva selezionato lui in persona.
Ma Giovanni aveva somministrato a Gildo una dose eccessiva di Sedaxilan
e Gildo adesso ronfava in una cantina di Agatea, inconsapevole che
quell’iniezione gli aveva salvato la pelle, almeno per il momento.
Don Rocco se ne intendeva di cani. Gli piacevano quelle bestie. Gli erano
brillati gli occhi mentre emetteva il verdetto: sarebbe stato un peccato per
Gildo, ma era il più adatto.
L’aveva descritto nei minimi particolari: il corpo elastico e asciutto, il pelo
corto bianco a chiazze di roano marrone, le orecchie ciondolanti, lo
sguardo profondo e pacifico.
I bracchi non sono molto veloci, per questo Gildo si prestava bene al caso,
aveva spiegato Don Rocco dondolando sulla poltrona girevole. Se a loro
fosse servita una scheggia, allora lui gli avrebbe messo a disposizione un
whippet.
“Sapiti chi è u whippet?”.
Giovanni e Pasquale Cutrupi avevano scosso entrambi la testa, senza
proferire parola.
“Quelli con la faccia da topo, tutti ossa. Grigi tipo il velluto. Li utilizzano
nella caccia alle lepri in Inghilterra. Si vedono anche in certi quadri
antichi”, aveva chiosato Don Rocco, stavolta senza usare il dialetto e
aspirando dal sigaro.
I due cugini Cutrupi erano gente ignorante e non se ne intendevano di
pittura del XIV secolo.
Allora Don Rocco aveva lasciato perdere e ribadito le condizioni. Aveva
chiarito per filo e per segno perché erano stati chiamati, li aveva fatti
bendare di nuovo – come all’andata quando gli era stato concesso di entrare
nel bunker sotterraneo – e li aveva mandati via.
Era un onore che l’avessero potuto vedere in faccia, in carne e ossa, lui,
Don Rocco Stillitani, uno dei latitanti più ricercati dalla DIA da oltre un
decennio.
Magari questo avrebbe potuto farli insospettire, ma quelli niente, si erano
fatti smielare dalle sue promesse e avevano preso tutto per buono.
Così la sera del 13 Agosto, a quasi due anni dalla strage di Duisburg,
Giovanni e Pasquale Cutrupi si erano vestiti di scuro e si erano avventurati
con la vecchia Croma di Giovanni per l’Aspromonte, salendo verso San
Luca e poi in direzione Platì, puntando proprio lì, al cuore del triangolo
delle Bermuda della ‘ndrangheta.
Giovanni aveva guidato, senza fretta.
Avevano trascorso ad Africo, al mare, l’intera giornata, che si era spenta
bollente e più appiccicosa di com’era cominciata. Verso sera, si era alzato
un soffio caldo di scirocco che preannunciava sabbia sahariana e una notte
di sudore.
Il vento gli avrebbe fatto comodo.
Prima di partire per i monti Giovanni era entrato nel cesso di un bar di
Sant’Anna con una busta. Vedendolo uscire Pasquale aveva scosso la testa:
mancava soltanto il passamontagna che suo cugino s’era travestito da ninja.
Ma che credeva di fare?, gli aveva chiesto.
Punto nell’orgoglio Giovanni era saltato in macchina, aveva messo in moto
e domandato a sua volta se lui, l’Orbu, invece di fare ironia da quattro soldi
aveva appresso il secchio e il tubo di gomma o se invece li era scordati
insieme alla sua solita testa di minchia.
Pasquale l’aveva guardato male, sgranando il suo unico occhio: “Purtai
puru i fogghi i giurnali”. Non li aveva ancora appallottolati per fare le
caramelle, nel caso li fermassero gli sbirri. Poi gli aveva mostrato le
sigarette e i fiammiferi.
“Giuannì”, aveva aggiunto, “m’ poi zanniari pi tutti i cosi, ma pi l’occhiu
no”, indicando la cavità orbitaria in cui mancava il bulbo. Lo sapevano tutti
che Pasquale non gradiva ironia in riferimento al suo monoculismo.
Giovanni non aveva aggiunto nulla e se n’era rimasto zitto con lo sguardo
fisso e bioculare sulla strada serpentina che si arrampicava verso
l’Aspromonte.
Con la prima pausa alle porte di San Luca erano cominciati i problemi: un
pastore dello Zomaro avrebbe dovuto consegnare Gildo ai Cutrupi, ma il
cane non ne voleva sapere di accomodarsi sulla Croma, s’era agitato e
Giovanni per convincerlo aveva esagerato coi sedativi.
Il risultato era stato che se l’erano ritrovato zampe all’aria in stato
catalettico.
Avevano optato per un piano alternativo. L’avevano caricato in macchina e
confinato ad Agatea nella cantina di Pasquale. Pesava l’ira di Dio quella
bestia e, appena se l’erano tolto dai piedi, si erano messi a caccia di un
sostituto. L’avevano trovato in un mezzo bastardo, che faceva la guardia a
un oliveto nei dintorni della fiumara. Con due mazzate e una sprizzata del
cloridato di xylazina residuo l’avevano convinto ad aggregarsi alla
spedizione. Prima di infilarlo nel bagagliaio a Pasquale era venuta l’idea di
legargli sul muso una corda che fungesse da museruola.
Era stata una buona pensata. Il Mezzo Bastardo si era risvegliato durante il
viaggio e aveva preso ad agitarsi, fra ringhi disperati e singhiozzi.
Probabilmente gli aveva pisciato nel cofano.
“Che? Ti schianti pi l’occhiu?”, disse Giovanni.
Pasquale lo lanciò contro la Croma: “Iapri, e viri non m’ ‘ndi fuj”.
Giovanni si rialzò dal bagagliaio e fece finta di scrollarsi di dosso
dell’ipotetica polvere. Sfoggiò nuovamente il ridicolo sguardo da gangster
che provava davanti a ogni specchio.
L’eventualità che al Mezzo Bastardo gli venisse lo sghiribizzo di darsela a
zampe levate non era da escludere. Don Rocco non l’avrebbe presa bene.
“E iutami…”, disse Giovanni.
“Iapri!”, gli intimò Pasquale.
Giovanni fece scattare la serratura. Mentre il cofano si sollevava, si voltò
per controllare che il cugino fosse rimasto al suo fianco. La lucina interna
della Croma si stampò in faccia ai due come un faro. Sembravano molto
più vecchi di quanto in realtà dichiarassero le loro carte d’identità.
Con il bagagliaio aperto il Mezzo Bastardo allungò il muso e sarebbe
balzato fuori, se l’occhio di Pasquale non l’avesse notato in controluce. Lo
colpì con una pedata sul naso. Il cane rimbalzò sul portellone del
bagagliaio, che si alzò come una mandibola spalancata e si richiuse a
ghigliottina sul cranio dell’animale.
“Pigghiamulu”, disse Pasquale.
Il Mezzo Bastardo intontito non oppose resistenza. Pasquale ebbe il tempo
di legargli un’altra corda al collo e lo straccio alla coda.
Intanto Giovanni aveva estratto dal cofano il tubo di gomma e il secchio.
Inserì il tubo di gomma nel serbatoio e aspirò per creare un vuoto d’aria
così da mettere la benzina in circolo. Il carburante iniziò a venir fuori
come una fontanella, Pasquale lo raccolse nel secchio fino a riempirne
metà, poi ordinò a Giovanni di fermare il getto.
“Chiuri puru ‘a machina”, disse Pasquale, mentre il cugino interrompeva il
passaggio della benzina dal serbatoio al secchio, “ma prima pigghia i
carameddi”.
S’incamminarono per la seconda volta sul sentiero che s’immergeva nel
bosco, tirandosi appresso il Mezzo Bastardo claudicante. Pasquale
trasportava la benzina facendo attenzione che non debordasse.
Nuvole basse, spinte dallo scirocco, schiacciavano l’afa dal mare verso la
costa. Un quarto di luna fra le nuvole sorprese i cugini prima che fossero
risucchiati dalla vegetazione.
I Cutrupi si addentrarono per un centinaio di metri nella boscaglia.
“Partimu i ‘cca?”, domandò Giovanni, ormai in balia di Pasquale.
Pasquale fece segno di aspettare, camminarono sino a quando davanti a un
arbusto di fillirea disse: “U bagghiolu”.
Giovanni gli porse il secchio. Pasquale vi immerse la coda del Mezzo
Bastardo e la propaggine di stoffa.
Quindi diede fuoco allo straccio.
Il Mezzo Bastardo improvvisamente sembrò svegliarsi, provò ad abbaiare,
ma aveva le fauci bloccate. Puntò dritto verso il cuore del bosco,
terrorizzato dalle fiamme che lo inseguivano e che presto lo avrebbero reso
un tizzone a quattro zampe. Nel suo scatto si tirò appresso uno strascico di
sterpi, dove il fuoco aveva già attecchito.
“Tu vai a desthra e ieu a manca. Pigghiati na para i carameddi”, disse
Pasquale dandogli le pallette di carta, le cui estremità ricordavano la forma
delle confezioni di caramelle, “Ndi virimu aundè a machina”.
Non vedeva l’ora di tornare ad Agatea e godersi dal balcone di casa lo
spettacolo delle fiamme che si alzavano nella notte.
“Giuannì”, aggiunse con un fare quasi paterno, “viri nun m’ ti bampi”.
Non sarebbe stato facile spiegare a Don Peppe Parisi e ai suoi scagnozzi
un’eventuale scottatura.
Che gli avrebbero raccontato se gliel’avessero chiesto? Che erano passati,
come infami traditori, dall’altra parte?
Don Rocco Stillitani aveva detto di non preoccuparsi. Gli aveva promesso
che avrebbe pensato lui a tutto quanto, nessuno della ‘ndrina avversaria gli
avrebbe torto un capello.
E Don Rocco Stillitani finora era stato un uomo d’onore.

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Di: Anonimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-125074 Anonimo Sun, 19 Sep 2010 18:05:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-125074 caro massimo, con piacere. volevo ringraziare tutt* coloro che hanno partecipato a questa discussione. per la profondità e la gentilezza con cui si è svolta. se qualcuno di voi adoperasse quell'infernale strumento che è facebook, volevo dirvi che c'è un'apposita pagina dove ci sono aggiornamenti sulle presentazioni e varie ed eventuali su portami rispetto. la pagina è rintracciabile con: vins gallico portami rispetto di nuovo grazie e già mi scuso per la lunghezza del testo che inserirò.. caro massimo, con piacere.
volevo ringraziare tutt* coloro che hanno partecipato a questa discussione. per la profondità e la gentilezza con cui si è svolta.
se qualcuno di voi adoperasse quell’infernale strumento che è facebook, volevo dirvi che c’è un’apposita pagina dove ci sono aggiornamenti sulle presentazioni e varie ed eventuali su portami rispetto.
la pagina è rintracciabile con: vins gallico portami rispetto
di nuovo grazie e già mi scuso per la lunghezza del testo che inserirò..

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-125045 Massimo Maugeri Sun, 19 Sep 2010 12:17:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-125045 Caro Vins, in chiusura di discussione potremmo offrire un altro "assaggio" del libro. Pensi possa essere possibile? Stavo pensando all'inizio del romanzo... che come qualcuno ha fatto notare, è molto forte. Che ne dici? Caro Vins, in chiusura di discussione potremmo offrire un altro “assaggio” del libro.
Pensi possa essere possibile?
Stavo pensando all’inizio del romanzo… che come qualcuno ha fatto notare, è molto forte.
Che ne dici?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-124962 Massimo Maugeri Sat, 18 Sep 2010 15:43:36 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124962 E naturalmente buon fine settimana a tutti. In primis al nostro Vins Gallico... e senza dimenticare Tina Romeo. E naturalmente buon fine settimana a tutti. In primis al nostro Vins Gallico… e senza dimenticare Tina Romeo.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-124961 Massimo Maugeri Sat, 18 Sep 2010 15:42:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124961 Ricambio il saluto speciale, mia cara Francesca! E buon fine settimana. :)) Ricambio il saluto speciale, mia cara Francesca! E buon fine settimana. :) )

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Di: vins gallico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-5/#comment-124955 vins gallico Sat, 18 Sep 2010 13:46:52 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124955 scusatemi, anonimo ero io ;) ecco che mi paleso scusatemi, anonimo ero io ;)
ecco che mi paleso

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Di: Anonimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124954 Anonimo Sat, 18 Sep 2010 13:46:11 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124954 caro alfredo, lo dicevo ieri in un'intervista in radio. tina poteva essere una baby-sitter, una dog-sitter, una bidella, una netturbina, una maestra, un'operaia. volevo una persona normale, come me, come te. come chiunque si trovi adesso in calabria. e immaginati cosa succede quando la longa manus della 'ndrangheta colpisce una persona normale. non una che per scelta ha deciso di lottare contro il crimine. poi ovviamente il giornale è una buona scusa per avere un'amplificazione mediatica o una possibilità investigativa (sicuramente più che una dog-sitter). e poi basta con i classici commissari, ispettori, ecc... non sono un po' tutti uguali, anche nelle loro originalità? caro alfredo, lo dicevo ieri in un’intervista in radio. tina poteva essere una baby-sitter, una dog-sitter, una bidella, una netturbina, una maestra, un’operaia. volevo una persona normale, come me, come te. come chiunque si trovi adesso in calabria.
e immaginati cosa succede quando la longa manus della ‘ndrangheta colpisce una persona normale. non una che per scelta ha deciso di lottare contro il crimine.
poi ovviamente il giornale è una buona scusa per avere un’amplificazione mediatica o una possibilità investigativa (sicuramente più che una dog-sitter).
e poi basta con i classici commissari, ispettori, ecc… non sono un po’ tutti uguali, anche nelle loro originalità?

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Di: Alfredo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124939 Alfredo Sat, 18 Sep 2010 08:45:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124939 @Vins Gallico Come mai hai scelto una giornalista come protagonista del libro? E non i 'classici' e ben collaudati commissari, ispettori, ecc. ? @Vins Gallico
Come mai hai scelto una giornalista come protagonista del libro? E non i ‘classici’ e ben collaudati commissari, ispettori, ecc. ?

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Di: Alfredo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124938 Alfredo Sat, 18 Sep 2010 08:43:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124938 Interessanti gli articoli di Tina Romeo, e interessante è il personaggio. Interessanti gli articoli di Tina Romeo, e interessante è il personaggio.

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Di: Francesca Giulia Marone http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124892 Francesca Giulia Marone Fri, 17 Sep 2010 17:59:07 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124892 @Iannozzi anche a me interessa molto approfondire il libro di cui hai parlato, ho letto con piacere la tua recensione sul tuo blog.Inoltre Bulgakov è stato uno dei primi romanzi che mi ha rapita da ragazza e dopo averlo divorato mi sono appassionata al tema "diavolo" e ne ho letti ed amati altri( Hoffman, Cazotte etc). Grazie mille della segnalazione! un saluto special a Massimo!!! @Iannozzi anche a me interessa molto approfondire il libro di cui hai parlato, ho letto con piacere la tua recensione sul tuo blog.Inoltre Bulgakov è stato uno dei primi romanzi che mi ha rapita da ragazza e dopo averlo divorato mi sono appassionata al tema “diavolo” e ne ho letti ed amati altri( Hoffman, Cazotte etc). Grazie mille della segnalazione!
un saluto special a Massimo!!!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124883 Massimo Maugeri Fri, 17 Sep 2010 16:08:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124883 Per oggi chiudo qui. Auguro a tutti voi uno splendido venerdì sera... :) Per oggi chiudo qui.
Auguro a tutti voi uno splendido venerdì sera… :)

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124879 Massimo Maugeri Fri, 17 Sep 2010 16:01:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124879 Intanto, la discussione sul romanzo di Vins continua... Intanto, la discussione sul romanzo di Vins continua…

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124878 Massimo Maugeri Fri, 17 Sep 2010 16:00:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124878 Anzi, Giuseppe... poiché Letteratitudine si basa sui principii dell'accoglienza e del coinvolgimento ti chiedo (se ti fa piacere... e se dovesse far piacere anche all'interessato) di far intervenire Zingales in questo dibattito. Magari potrebbe fornire una sua risposta a una o più delle domande del post. E poi ci potrebbe far conoscere un po' di più questo suo libro che hai recensito sul tuo blog. Anzi, Giuseppe… poiché Letteratitudine si basa sui principii dell’accoglienza e del coinvolgimento ti chiedo (se ti fa piacere… e se dovesse far piacere anche all’interessato) di far intervenire Zingales in questo dibattito.
Magari potrebbe fornire una sua risposta a una o più delle domande del post.
E poi ci potrebbe far conoscere un po’ di più questo suo libro che hai recensito sul tuo blog.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124877 Massimo Maugeri Fri, 17 Sep 2010 15:58:04 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124877 @ Giuseppe Iannozzi Caro Giuseppe, come sai intervengo sui commenti solo laddove (come recita la nota "avvertenza" inserita nella colonna di sinistra del blog) dovessero essere considerati fuori argomento, o offensivi e/o irrispettosi nei confronti di persone e opinioni. Oppure quando mettono "in imbarazzo" i miei ospiti. Non solo quel tuo commento non rientra in nessuna delle suddette tipologie, ma ti ringrazio pure perché ci dài la possibilità di conoscere <b>Vito B. Zingales</b>. @ Giuseppe Iannozzi
Caro Giuseppe, come sai intervengo sui commenti solo laddove (come recita la nota “avvertenza” inserita nella colonna di sinistra del blog) dovessero essere considerati fuori argomento, o offensivi e/o irrispettosi nei confronti di persone e opinioni.
Oppure quando mettono “in imbarazzo” i miei ospiti.
Non solo quel tuo commento non rientra in nessuna delle suddette tipologie, ma ti ringrazio pure perché ci dài la possibilità di conoscere Vito B. Zingales.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124876 Massimo Maugeri Fri, 17 Sep 2010 15:54:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124876 Be', in effetti la cara Tina ha un caratterino niente male. E in effetti, a volte... "taglia corto". Ne sa qualcosa il giovane Giulio: il fotoreporter del giornale che la segue nella sua inchiesta. Be’, in effetti la cara Tina ha un caratterino niente male. E in effetti, a volte… “taglia corto”.
Ne sa qualcosa il giovane Giulio: il fotoreporter del giornale che la segue nella sua inchiesta.

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Di: rosa migliaccio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124862 rosa migliaccio Fri, 17 Sep 2010 12:37:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124862 a me piacerebbe proprio conoscerla. penso che potrei essere una sua buona amica, e spero di ritrovarla in un tuo prossimo libro. a me piacerebbe proprio conoscerla. penso che potrei essere una sua buona amica, e spero di ritrovarla in un tuo prossimo libro.

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Di: vins gallico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124861 vins gallico Fri, 17 Sep 2010 12:30:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124861 è una testa dura, è presuntuosa, è istintiva. tratta malissimo alcune persone che stravedono per lei. deve rifarsi delle batoste che ha preso fino a ora. parla un pessimo inglese. riesce a essere molto acida, a volte. e non ha amiche... (pensaci, questo dovrà significare qualcosa) è una testa dura, è presuntuosa, è istintiva. tratta malissimo alcune persone che stravedono per lei. deve rifarsi delle batoste che ha preso fino a ora. parla un pessimo inglese. riesce a essere molto acida, a volte.
e non ha amiche… (pensaci, questo dovrà significare qualcosa)

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Di: rosa migliaccio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124859 rosa migliaccio Fri, 17 Sep 2010 11:57:28 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124859 guarda un po'. non avrei mai immaginato che mi sarei trovata a difendere un personaggio letterario dal suo autore :) guarda un po’. non avrei mai immaginato che mi sarei trovata a difendere un personaggio letterario dal suo autore :)

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Di: rosa migliaccio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124858 rosa migliaccio Fri, 17 Sep 2010 11:56:36 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124858 cosa ha di insopportabile Tina Romeo? A me sembra una ragazza coraggiosa, di quelle che mi piacerebbe avere come amica. cosa ha di insopportabile Tina Romeo?
A me sembra una ragazza coraggiosa, di quelle che mi piacerebbe avere come amica.

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Di: vins gallico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124857 vins gallico Fri, 17 Sep 2010 11:19:28 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124857 anch'io ringrazio per il chiarimento. secondo me, voi non sapete quanto è insopportabile a volte tina romeo.. anch’io ringrazio per il chiarimento.

secondo me, voi non sapete quanto è insopportabile a volte tina romeo..

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Di: rosa migliaccio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124855 rosa migliaccio Fri, 17 Sep 2010 11:11:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124855 Tina Romeo mi sembra uno di quei personaggi che sarebbe bello incontrare davvero nella vita. Tina Romeo mi sembra uno di quei personaggi che sarebbe bello incontrare davvero nella vita.

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Di: rosa migliaccio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124854 rosa migliaccio Fri, 17 Sep 2010 11:10:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124854 l'interpretazione di Emy della citazione di Montaigne corrisponde a quella che avevo dato io. Grazie a Emy. l’interpretazione di Emy della citazione di Montaigne corrisponde a quella che avevo dato io.
Grazie a Emy.

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Di: Iannozzi Giuseppe http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124852 Iannozzi Giuseppe Fri, 17 Sep 2010 10:19:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124852 Accennavo al lavoro di Vito B. Zingales, che a mio avviso è uno dei migliori scrittori che ha saputo parlare della malavita senza rinnegare né lo stile né la sostanza. Ed allora vi segnalo la critica e l'intervista all'autore. Credo di non andare in OT, essendo che comunque si parla di libri di un certo genere, di autori che raccontano la malavita. In ogni caso, caro Massimo, se dovessi trovare inopportuna invasiva o non conveniente la segnalazione, ti prego di cancellare questo commento e ti prego di scusarmi sin d'ora. http://iannozzigiuseppe.wordpress.com/2010/09/17/vito-benicio-zingales-in-viaggio-nella-follia-dell%E2%80%99uomo-diavolo-con-il-truccatore-dei-morti/ Accennavo al lavoro di Vito B. Zingales, che a mio avviso è uno dei migliori scrittori che ha saputo parlare della malavita senza rinnegare né lo stile né la sostanza. Ed allora vi segnalo la critica e l’intervista all’autore. Credo di non andare in OT, essendo che comunque si parla di libri di un certo genere, di autori che raccontano la malavita.

In ogni caso, caro Massimo, se dovessi trovare inopportuna invasiva o non conveniente la segnalazione, ti prego di cancellare questo commento e ti prego di scusarmi sin d’ora.

http://iannozzigiuseppe.wordpress.com/2010/09/17/vito-benicio-zingales-in-viaggio-nella-follia-dell%E2%80%99uomo-diavolo-con-il-truccatore-dei-morti/

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Di: Manuela La Ferla e Paolo Di Stefano, ospiti di "Letteratitudine in Fm" del 17 settembre 2010, h. 12.30 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124843 Manuela La Ferla e Paolo Di Stefano, ospiti di "Letteratitudine in Fm" del 17 settembre 2010, h. 12.30 Fri, 17 Sep 2010 08:01:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124843 <b>Manuela La Ferla e Paolo Di Stefano, ospiti di Massimo Maugeri a “Letteratitudine in Fm” del 17 settembre 2010, h. 12.30</b> - Con Manuela La Ferla (editor di letteratura italiana) e Paolo Di Stefano (scrittore e firma delle pagine culturali del Corriere della Sera) si discuterà dell’editoria di ieri e di oggi. Lo spunto ce lo fornisce la pubblicazione del nuovo libro di Paolo Di Stefano: “Potresti anche dirmi grazie. Gli scrittori raccontati dagli editori”, pubblicato dalla Rizzoli: http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/libro/3373_potresti_anche_dirmi_grazie_di_stefano.html - Potete ascoltarci su Radio Hinterland, FM 94,60 nelle provincie di Milano e Pavia; o in streaming via Internet da qui: http://www.radiohinterland.com/streaming/radiolimpia.asx Manuela La Ferla e Paolo Di Stefano, ospiti di Massimo Maugeri a “Letteratitudine in Fm” del 17 settembre 2010, h. 12.30
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Con Manuela La Ferla (editor di letteratura italiana) e Paolo Di Stefano (scrittore e firma delle pagine culturali del Corriere della Sera) si discuterà dell’editoria di ieri e di oggi. Lo spunto ce lo fornisce la pubblicazione del nuovo libro di Paolo Di Stefano: “Potresti anche dirmi grazie. Gli scrittori raccontati dagli editori”, pubblicato dalla Rizzoli: http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/libro/3373_potresti_anche_dirmi_grazie_di_stefano.html
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Potete ascoltarci su Radio Hinterland, FM 94,60 nelle provincie di Milano e Pavia; o in streaming via Internet da qui: http://www.radiohinterland.com/streaming/radiolimpia.asx

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Di: francesca giulia marone http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124840 francesca giulia marone Fri, 17 Sep 2010 07:27:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124840 @Sergio naturalmente concordo su diversi aspetti e sono sempre felice di dialogare con te.Io a mia figlia per le letture consiglio sempre un classico e poi un attuale anche "alla moda"ma che abbia un minimo di dignità letteraria,è certo che debba conoscere Dante e Petrarca e Manzoni ma bisognerebbe aiutarla ad apprezzarli e goderli non come un dovere scolastico- questo è un altro interessante discorso da aprire magari sul post scuola!".Quella dell' ''esterofilia" è una tendenza che imperversa in tanti campi purtroppo, sull'importanza fondamentale del latino e il greco per comprendere le basi della lingua italiana sono perfettamente d'accordo con te. un abbraccio grande e a presto risentirti. @Sergio naturalmente concordo su diversi aspetti e sono sempre felice di dialogare con te.Io a mia figlia per le letture consiglio sempre un classico e poi un attuale anche “alla moda”ma che abbia un minimo di dignità letteraria,è certo che debba conoscere Dante e Petrarca e Manzoni ma bisognerebbe aiutarla ad apprezzarli e goderli non come un dovere scolastico- questo è un altro interessante discorso da aprire magari sul post scuola!”.Quella dell’ ”esterofilia” è una tendenza che imperversa in tanti campi purtroppo, sull’importanza fondamentale del latino e il greco per comprendere le basi della lingua italiana sono perfettamente d’accordo con te.
un abbraccio grande e a presto risentirti.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124814 Sergio Sozi Thu, 16 Sep 2010 22:10:52 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124814 P.S. Scusami per una mancanza di concordanza: ''gli italiani... resta...'' volevo dire: ''restano dei pollastri ''eccetera, a concordare. Pardon. P.S.
Scusami per una mancanza di concordanza: ”gli italiani… resta…” volevo dire: ”restano dei pollastri ”eccetera, a concordare. Pardon.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124813 Sergio Sozi Thu, 16 Sep 2010 22:05:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124813 Francesca Giulia, cara e sensibile amica: ovviamente nel mio precedente intervento, io parlavo senza voler ''chiudere'' alcunche' (figuriamoci la cultura, l'acculturazione...) semmai proponevo (e propongo ancora) a tutti gli italiani di tornare a cercare di capire cosa essi fossero e cosa cioe' siamo noi tutti - noi nati in queste lande - visto che oggi tutti gli ''pseudoitaliani'' leggono roba straniera, Joyce e Proust e l'ultimo best seller americano, ma nessuno di loro sa piu' da dove viene lui stesso ne' da dove veniamo noi tutti (il latino se lo sono buttato alle spalle, gli italiani, e Manzoni lo si vede in tivu', Dante se non c'e' Benigni a leggerlo in piazza diventa un ''illustre sconosciuto'' e Petrarca peggio che mai, eccetera, a scendere verso il basso di ''Acciaio'' e ''La solitudine dei numeri primi'', per non dire di Moccia et minus habentes). Allora, cara Francesca Giulia, sentimi ti prego: sessanta milioni, siamo, sessanta! E anche se fossimo un solo milione di italiani... be', non importa: se conosci te stesso e le tue radici, hai le ''stampelle'' che ti sorreggono nella vita per interpretare i miliardi di uomini del mondo, gli stranieri. Altrimenti, senza radici, si resta semplicemente sradicati. E si perde quel che si ha. Cioe' quel che non si ha. Ma, ripeto senza alcun rancore: chiunque sappia da dove viene, sa cio' che e' e cosi', pertanto, puo' capire cio' che non e'. Altrimenti non e' e punto. Non e'. Come gli italiani di oggi, che, fra Chin Chaming Huong e Francois de la Marmere, Manuel Pourinho e Boris Grudovisov, resta un pollastro ignorante e provinciale di Rieti o di Abbiccidi' in provincia di Cucu' - Italia. Ovviamente non mi riferisco a te, sia chiaro, ma parlo in generale: la propria patria culturale, linguistica, spirituale, geografica e civile e' la base. L'isola dalla quale si decolla. Senza pista di partenza, non e' data pista d'atterraggio. Tutto qua. Bacioni Sergio Francesca Giulia,
cara e sensibile amica: ovviamente nel mio precedente intervento, io parlavo senza voler ”chiudere” alcunche’ (figuriamoci la cultura, l’acculturazione…) semmai proponevo (e propongo ancora) a tutti gli italiani di tornare a cercare di capire cosa essi fossero e cosa cioe’ siamo noi tutti – noi nati in queste lande – visto che oggi tutti gli ”pseudoitaliani” leggono roba straniera, Joyce e Proust e l’ultimo best seller americano, ma nessuno di loro sa piu’ da dove viene lui stesso ne’ da dove veniamo noi tutti (il latino se lo sono buttato alle spalle, gli italiani, e Manzoni lo si vede in tivu’, Dante se non c’e’ Benigni a leggerlo in piazza diventa un ”illustre sconosciuto” e Petrarca peggio che mai, eccetera, a scendere verso il basso di ”Acciaio” e ”La solitudine dei numeri primi”, per non dire di Moccia et minus habentes).
Allora, cara Francesca Giulia, sentimi ti prego: sessanta milioni, siamo, sessanta! E anche se fossimo un solo milione di italiani… be’, non importa: se conosci te stesso e le tue radici, hai le ‘’stampelle” che ti sorreggono nella vita per interpretare i miliardi di uomini del mondo, gli stranieri. Altrimenti, senza radici, si resta semplicemente sradicati. E si perde quel che si ha. Cioe’ quel che non si ha.
Ma, ripeto senza alcun rancore: chiunque sappia da dove viene, sa cio’ che e’ e cosi’, pertanto, puo’ capire cio’ che non e’.
Altrimenti non e’ e punto. Non e’.
Come gli italiani di oggi, che, fra Chin Chaming Huong e Francois de la Marmere, Manuel Pourinho e Boris Grudovisov, resta un pollastro ignorante e provinciale di Rieti o di Abbiccidi’ in provincia di Cucu’ – Italia.
Ovviamente non mi riferisco a te, sia chiaro, ma parlo in generale: la propria patria culturale, linguistica, spirituale, geografica e civile e’ la base. L’isola dalla quale si decolla. Senza pista di partenza, non e’ data pista d’atterraggio.
Tutto qua.
Bacioni
Sergio

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124812 Sergio Sozi Thu, 16 Sep 2010 21:36:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124812 Solidarieta' completa alla sig.ra Romeo da parte mia. Sono a disposizione, nel mio piccolissimo. Solidarieta’ completa alla sig.ra Romeo da parte mia. Sono a disposizione, nel mio piccolissimo.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124810 Massimo Maugeri Thu, 16 Sep 2010 20:08:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124810 Con la suddetta domanda auguro a tutti voi una serena notte. Con la suddetta domanda auguro a tutti voi una serena notte.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124809 Massimo Maugeri Thu, 16 Sep 2010 20:07:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124809 Ringrazio Tina per avermi inviato l'articolo ed essere stata qui. Vi invito - se vi va - a commentarlo... O magari a riflettere (anche in silenzio) sulla forza delle parole (ne abbiamo già parlato). Fin dove può arrivare il peso di una parola detta e /o una parola scritta? Ringrazio Tina per avermi inviato l’articolo ed essere stata qui. Vi invito – se vi va – a commentarlo…
O magari a riflettere (anche in silenzio) sulla forza delle parole (ne abbiamo già parlato).
Fin dove può arrivare il peso di una parola detta e /o una parola scritta?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124808 Massimo Maugeri Thu, 16 Sep 2010 20:05:31 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124808 Un articolo un po' "emotivo", come riconosce la stessa <b>Tina</b>... ma sentito e che, ovviamente, finirà con il procurarle altri guai. Un articolo un po’ “emotivo”, come riconosce la stessa Tina… ma sentito e che, ovviamente, finirà con il procurarle altri guai.

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Di: A forza di parole (di Tina Romeo) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124806 A forza di parole (di Tina Romeo) Thu, 16 Sep 2010 20:04:47 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124806 <b>A forza di parole</b> <em>di Tina Romeo</em> - Quanta forza ha una parola? E quanta ne hanno molte, messe insieme a formare una frase? O un articolo di giornale? Riescono le parole ad avere così tanta forza da restituirmi la salute dell'uomo che amo? Me lo ridanno sano e salvo? Mi riportano indietro nel tempo alla settimana scorsa? Perché io fino alla settimana scorsa mi occupavo unicamente di sport e scrivevo parole di sport. Guardavo partite di calcio, gare di ciclismo, sfide di basket, meeting di atletica leggera e vivevo un'esistenza tranquilla. Oggi apprendo dalle maggiori testate nazionali che sono in pericolo, che la 'ndrangheta mi minaccia. Ieri è stata bruciata l'automobile che i miei genitori mi avevano regalato per la laurea ed è stata gravemente ferita la persona di cui sono innamorata. Nel punto in cui è avvenuto l'attentato ai miei danni sono stati ritrovati poco dopo i corpi morti di Rocco Papalia e Alberto Corsaro, due esponenti della 'ndrina di Don Peppe Parisi. Avevo citato questo nome in un precedente articolo che Roberto Saviano ha avuto la bontà di commentare. Devo arguire che ho subito la punizione che spetta a chi si prende il rischio nientemeno di nominare un capetto mafioso. Tanta forza hanno dunque le parole! Fosse per me e potessi tornare indietro, non scriverei più quell'articolo e chiederei di vivere senza avere a che fare con dei criminali. Ma siccome non posso tornare indietro, mi tocca affrontare la mia drammatica situazione. E l'unico modo che ho per difendermi è usarle di nuovo, le mie parole. Se è stato Giuseppe Parisi a provocare tutto ciò, solo perché il suo nome è stato nominato invano, voglio ricordargli che lui non è Dio in terra e il suo nome io, come chiunque in una nazione libera, posso pronunciarlo, ripeterlo e trascriverlo quante volte mi pare. Così: Don Peppe Parisi, Don Peppe Parisi, Don Peppe Parisi. Per quanto riguarda le due persone trovate assassinate ho già riportato la mia versione dei fatti alle autorità competenti e non ne parlerò con la stampa, né su “Il Quotidiano”, né con altri colleghi. Questo pomeriggio ho avuto fortissima la tentazione di mollare, di non digitare più neanche mezza parola su un foglio, poi ho capito che sarei morta in quel modo. Che le parole potevano salvarmi. Salvare me e tutti noi altri che abitiamo in questa terra in mano a pochi delinquenti. Vorrei che le parole avessero davvero la forza per scacciarli via. Che bastasse un urlo: ANDATEVENE! A forza di parole
di Tina Romeo
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Quanta forza ha una parola? E quanta ne hanno molte, messe insieme a formare una frase? O un articolo di giornale? Riescono le parole ad avere così tanta forza da restituirmi la salute dell’uomo che amo? Me lo ridanno sano e salvo? Mi riportano indietro nel tempo alla settimana scorsa?
Perché io fino alla settimana scorsa mi occupavo unicamente di sport e scrivevo parole di sport. Guardavo partite di calcio, gare di ciclismo, sfide di basket, meeting di atletica leggera e vivevo un’esistenza tranquilla. Oggi apprendo dalle maggiori testate nazionali che sono in pericolo, che la ‘ndrangheta mi minaccia.
Ieri è stata bruciata l’automobile che i miei genitori mi avevano regalato per la laurea ed è stata gravemente ferita la persona di cui sono innamorata. Nel punto in cui è avvenuto l’attentato ai miei danni sono stati ritrovati poco dopo i corpi morti di Rocco Papalia e Alberto Corsaro, due esponenti della ‘ndrina di Don Peppe Parisi.
Avevo citato questo nome in un precedente articolo che Roberto Saviano ha avuto la bontà di commentare. Devo arguire che ho subito la punizione che spetta a chi si prende il rischio nientemeno di nominare un capetto mafioso.
Tanta forza hanno dunque le parole!
Fosse per me e potessi tornare indietro, non scriverei più quell’articolo e chiederei di vivere senza avere a che fare con dei criminali. Ma siccome non posso tornare indietro, mi tocca affrontare la mia drammatica situazione. E l’unico modo che ho per difendermi è usarle di nuovo, le mie parole.
Se è stato Giuseppe Parisi a provocare tutto ciò, solo perché il suo nome è stato nominato invano, voglio ricordargli che lui non è Dio in terra e il suo nome io, come chiunque in una nazione libera, posso pronunciarlo, ripeterlo e trascriverlo quante volte mi pare. Così: Don Peppe Parisi, Don Peppe Parisi, Don Peppe Parisi.
Per quanto riguarda le due persone trovate assassinate ho già riportato la mia versione dei fatti alle autorità competenti e non ne parlerò con la stampa, né su “Il Quotidiano”, né con altri colleghi.
Questo pomeriggio ho avuto fortissima la tentazione di mollare, di non digitare più neanche mezza parola su un foglio, poi ho capito che sarei morta in quel modo.
Che le parole potevano salvarmi. Salvare me e tutti noi altri che abitiamo in questa terra in mano a pochi delinquenti. Vorrei che le parole avessero davvero la forza per scacciarli via.
Che bastasse un urlo: ANDATEVENE!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124807 Massimo Maugeri Thu, 16 Sep 2010 20:03:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124807 E parlavamo di <b>Tina Romeo</b>... Dopo quell'articolo (che avete letto sopra) a Tina accadono parecchie cose... non tanto carine, per la verità (di più non posso dirvi). Però lei non demorde... continua la sua battaglia. Al giornale le danno spazio e lei pubblica un ulteriore articolo. Ho chiesto a Tina di inviarmelo e di autorizzarmi a pubblicarlo qui, per farvelo leggere. Eccolo di seguito. E parlavamo di Tina Romeo
Dopo quell’articolo (che avete letto sopra) a Tina accadono parecchie cose… non tanto carine, per la verità (di più non posso dirvi).
Però lei non demorde… continua la sua battaglia.
Al giornale le danno spazio e lei pubblica un ulteriore articolo.
Ho chiesto a Tina di inviarmelo e di autorizzarmi a pubblicarlo qui, per farvelo leggere.
Eccolo di seguito.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124805 Massimo Maugeri Thu, 16 Sep 2010 19:56:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124805 Complimenti a Vins per la finale del premio belgioioso. Com'è ovvio, caro Vins, incroceremo le dita per te... Complimenti a Vins per la finale del premio belgioioso.
Com’è ovvio, caro Vins, incroceremo le dita per te…

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124803 Massimo Maugeri Thu, 16 Sep 2010 19:55:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124803 E grazie a tutti gli altri intervenuti (chiedo anticipatamente scusa se non vi citerò uno per uno). E grazie a tutti gli altri intervenuti (chiedo anticipatamente scusa se non vi citerò uno per uno).

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124802 Massimo Maugeri Thu, 16 Sep 2010 19:54:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124802 Grazie, cara Emy. Mi sembra un'ottima interpretazione. :) Grazie, cara Emy. Mi sembra un’ottima interpretazione. :)

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Di: Emy http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124797 Emy Thu, 16 Sep 2010 17:50:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124797 @Vins e Massimo:la citazione di Montaigne si riferisce a coloro che si fanno scudo dell'onore (di un malinteso senso dell'onore)per non agire secondo coscienza. @Vins e Massimo:la citazione di Montaigne si riferisce a coloro che si fanno scudo dell’onore (di un malinteso senso dell’onore)per non agire secondo coscienza.

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Di: Letizia V. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124781 Letizia V. Thu, 16 Sep 2010 14:27:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124781 Grazie per l'occasione di riflessione. Grazie per l’occasione di riflessione.

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Di: Letizia V. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124780 Letizia V. Thu, 16 Sep 2010 14:27:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124780 8. Il senso del rispetto viene indotto più dalla paura o dal coraggio? Dall’autorità o dalla autorevolezza? Ho già risposto nella 5 e nella 6 8. Il senso del rispetto viene indotto più dalla paura o dal coraggio? Dall’autorità o dalla autorevolezza?

Ho già risposto nella 5 e nella 6

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Di: Letizia V. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/09/13/portami-rispetto-di-vins-gallico/comment-page-4/#comment-124779 Letizia V. Thu, 16 Sep 2010 14:27:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=2424#comment-124779 7. Quali sono le caratteristiche del coraggio? Per me avere coraggio significa riuscire ad andare controcorrente, nonostante le difficoltà. 7. Quali sono le caratteristiche del coraggio?
Per me avere coraggio significa riuscire ad andare controcorrente, nonostante le difficoltà.

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