Commenti a: LA MIA STIRPE di Ferdinando Camon http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Bevilacqua e Camon vincono il premio Graziosi/Terra degli aironi « letteratitudinenews http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-3/#comment-388513 Bevilacqua e Camon vincono il premio Graziosi/Terra degli aironi « letteratitudinenews Tue, 25 Sep 2012 19:51:23 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-388513 [...] Su LetteratitudineBlog, il dibattito su La mia stirpe di Ferdinando Camon… [...] [...] Su LetteratitudineBlog, il dibattito su La mia stirpe di Ferdinando Camon… [...]

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Di: Marianna http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-3/#comment-202473 Marianna Wed, 15 Jun 2011 20:13:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-202473 Ho letto "La mia stirpe" dopo aver seguito il dibattito qui. E' un libro bellissimo, grazie per avermelo fatto scoprire. Mari. Ho letto “La mia stirpe” dopo aver seguito il dibattito qui. E’ un libro bellissimo, grazie per avermelo fatto scoprire.
Mari.

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Di: Alberto http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-3/#comment-200818 Alberto Tue, 07 Jun 2011 08:44:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200818 Grazie, ma non è facile. Con mio padre non ci sentiamo da anni. Credo di non averla nemmeno, una sua foto. Ma proverò. Ci proverò. Grazie, ma non è facile. Con mio padre non ci sentiamo da anni. Credo di non averla nemmeno, una sua foto. Ma proverò. Ci proverò.

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Di: mela mondi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-3/#comment-200794 mela mondi Tue, 07 Jun 2011 05:37:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200794 Ciao Alberto, un figlio può anche insegnare ad un padre ad amare, amandolo.Sembra duro ed impossibile ma ti assicuro che è possibile. Ti voglio bene. Pensa a Camon che va dal Papa con la foto del padre sotto la camicia. Metti la foto di tuo padre nel tuo portafogli e mostrala con orgoglio. Ciao Alberto, un figlio può anche insegnare ad un padre ad amare, amandolo.Sembra duro ed impossibile ma ti assicuro che è possibile.
Ti voglio bene. Pensa a Camon che va dal Papa con la foto del padre sotto la camicia. Metti la foto di tuo padre nel tuo portafogli e mostrala con orgoglio.

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Di: enzo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-3/#comment-200728 enzo Mon, 06 Jun 2011 21:25:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200728 leggerò questo libro e ( credo ) lo regalerò a qualche amico che ha scelto di non mettere al mondo figli. forse può fungere da stimolo. penso che una società che continua ad invecchiare non può avere moltissimo futuro. leggerò questo libro e ( credo ) lo regalerò a qualche amico che ha scelto di non mettere al mondo figli. forse può fungere da stimolo.
penso che una società che continua ad invecchiare non può avere moltissimo futuro.

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Di: enzo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-3/#comment-200727 enzo Mon, 06 Jun 2011 21:23:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200727 se ci sforzassimo di sentirci tutti "anelli di una catena", se ci sentissimo davvero parte di un "qualcosa" che viene prima di noi e proseguirà dopo di noi, credo che vivremmo tutti in un mondo migliore. se ci sforzassimo di sentirci tutti “anelli di una catena”, se ci sentissimo davvero parte di un “qualcosa” che viene prima di noi e proseguirà dopo di noi, credo che vivremmo tutti in un mondo migliore.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-3/#comment-200704 Massimo Maugeri Mon, 06 Jun 2011 18:36:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200704 E grazie anche a Martina, a cui do il "bentornata" su questo blog. E grazie anche a Martina, a cui do il “bentornata” su questo blog.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-3/#comment-200703 Massimo Maugeri Mon, 06 Jun 2011 18:36:23 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200703 Alberto, magarri dalla lettura di questo libro puoi trovare utili spunti di riflessione. Chissà... Alberto, magarri dalla lettura di questo libro puoi trovare utili spunti di riflessione.
Chissà…

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-3/#comment-200702 Massimo Maugeri Mon, 06 Jun 2011 18:35:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200702 Ringrazio molto Mela Mondì per il suo intervento e per la risposta a Alberto (che condivido). Ringrazio molto Mela Mondì per il suo intervento e per la risposta a Alberto (che condivido).

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Di: Martina http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-3/#comment-200610 Martina Mon, 06 Jun 2011 08:49:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200610 5. Fino a che punto l’appartenenza a una stirpe può essere considerata il “viatico” per sopravvivere a se stessi? Fino al punto in cui si è in grado di aprire il cuore e riconoscere in certi segni un atto d'amore del Creato nei nostri confronti. 5. Fino a che punto l’appartenenza a una stirpe può essere considerata il “viatico” per sopravvivere a se stessi?
Fino al punto in cui si è in grado di aprire il cuore e riconoscere in certi segni un atto d’amore del Creato nei nostri confronti.

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Di: Martina http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-3/#comment-200609 Martina Mon, 06 Jun 2011 08:48:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200609 4. In certi casi, può essere una condanna? Solo se l'appartenenza, per un qualunque motivo, è vista come una cosa sgradita e sconveniente 4. In certi casi, può essere una condanna?
Solo se l’appartenenza, per un qualunque motivo, è vista come una cosa sgradita e sconveniente

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Di: Martina http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-3/#comment-200608 Martina Mon, 06 Jun 2011 08:47:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200608 3. Appartenere a una “stirpe” è più un vincolo, una consolazione o una responsabilità? O cos’altro? Come ho detto prima, una responsabilità 3. Appartenere a una “stirpe” è più un vincolo, una consolazione o una responsabilità? O cos’altro?
Come ho detto prima, una responsabilità

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Di: Martina http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-3/#comment-200607 Martina Mon, 06 Jun 2011 08:46:28 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200607 2. Analogamente, vi è mai capitato di riconoscervi in alcuni tratti, atteggiamenti, modi di pensare dei vostri figli e nipoti (al punto da rimanere meravigliati della somiglianza)? non ho figli, ma sono zia. C'è una nipotina che mi assomiglia tanto. Dalle foto di quand'ero piccola noto una somiglianza impressionante. Ogni volta che guardo mia nipote vedo una piccola me, e a volte mi commuovo. 2. Analogamente, vi è mai capitato di riconoscervi in alcuni tratti, atteggiamenti, modi di pensare dei vostri figli e nipoti (al punto da rimanere meravigliati della somiglianza)?
non ho figli, ma sono zia. C’è una nipotina che mi assomiglia tanto. Dalle foto di quand’ero piccola noto una somiglianza impressionante.
Ogni volta che guardo mia nipote vedo una piccola me, e a volte mi commuovo.

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Di: Martina http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-3/#comment-200606 Martina Mon, 06 Jun 2011 08:44:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200606 scusate è partito il commento mentre scrivevo. 1. Vi è mai capitato di trovare in voi alcuni elementi di somiglianza con i vostri genitori e nonni che, magari, vi hanno colto di sorpresa? Sì. Ed è sempre stata una gioia. Sento molto la responsabilità di avere in me tali elementi di somiglianza. scusate è partito il commento mentre scrivevo.
1. Vi è mai capitato di trovare in voi alcuni elementi di somiglianza con i vostri genitori e nonni che, magari, vi hanno colto di sorpresa?
Sì. Ed è sempre stata una gioia. Sento molto la responsabilità di avere in me tali elementi di somiglianza.

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Di: Martina http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-3/#comment-200605 Martina Mon, 06 Jun 2011 08:43:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200605 sulle domande di Massimo..... sulle domande di Massimo…..

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Di: Martina http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-200604 Martina Mon, 06 Jun 2011 08:42:48 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200604 Sto leggendo "la mia stirpe" e come spesso capita con i libri di Camon, rimango affascinata dai suoi ragionamenti e da come riesce a traslarli in maniera originale e nuova sulla pagina. Che bello il passaggio in cui mette in evidenza il fatto che la sua venuta al mondo è stata appesa a un filo ed è dipesa da una serie di circostanze e di coincidenze che han fatto sì che quell'uomo e quella donna che sarebbero diventati i suoi genitori si unissero. Non è stato così per ciascuno di noi? Sto leggendo “la mia stirpe” e come spesso capita con i libri di Camon, rimango affascinata dai suoi ragionamenti e da come riesce a traslarli in maniera originale e nuova sulla pagina. Che bello il passaggio in cui mette in evidenza il fatto che la sua venuta al mondo è stata appesa a un filo ed è dipesa da una serie di circostanze e di coincidenze che han fatto sì che quell’uomo e quella donna che sarebbero diventati i suoi genitori si unissero.
Non è stato così per ciascuno di noi?

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Di: Martina http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-200603 Martina Mon, 06 Jun 2011 08:39:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200603 Salve a tutti. Torno a partecipare alle discussioni di Letteratitudine dopo qualche mese di assenza. Torno adesso attratta dalle tematiche del post e dalla stima per Ferdinando Camon come autore. Salve a tutti. Torno a partecipare alle discussioni di Letteratitudine dopo qualche mese di assenza. Torno adesso attratta dalle tematiche del post e dalla stima per Ferdinando Camon come autore.

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Di: Alberto http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-200588 Alberto Mon, 06 Jun 2011 07:02:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200588 Oggi comprerò il libro di Camon. Mi interessa come il tema viene affrontato nel libro. Oggi comprerò il libro di Camon. Mi interessa come il tema viene affrontato nel libro.

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Di: Alberto http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-200587 Alberto Mon, 06 Jun 2011 07:01:19 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200587 ==> Mela Mondi Grazie per il messaggio. Forse perché il figlio ami un padre è necessario che il padre ami il figlio. Comunque grazie. Spero che quel giorno che dice lei, prima o poi arrivi. ==> Mela Mondi
Grazie per il messaggio. Forse perché il figlio ami un padre è necessario che il padre ami il figlio.
Comunque grazie. Spero che quel giorno che dice lei, prima o poi arrivi.

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Di: mela mondi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-200183 mela mondi Sat, 04 Jun 2011 00:22:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200183 Caro Alberto, vedrai che un giorno amerai tuo padre. Nessuno muore mai con un padre sopra il cuore perchè lui e già dentro il cuore. Dipende da ciascuno di noi scoprirlo, capirlo, accettarlo! Ciao Caro Alberto, vedrai che un giorno amerai tuo padre. Nessuno muore mai con un padre sopra il cuore perchè lui e già dentro il cuore.
Dipende da ciascuno di noi scoprirlo, capirlo, accettarlo! Ciao

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Di: mela mondi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-200182 mela mondi Sat, 04 Jun 2011 00:10:23 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200182 Appartenere ad una stirpe , secondo me non vuol dire nulla. E' ciò che si sente dentro per l'appartenenza a quella deteterminata stirpe che conta. L'uomo ha bisogno di appartenenza per non smarrirsi nel labirinto delle vie e delle ipotesi.Detto così sembrerebbe contraddire il principio dell'unicità, e anche di libertà se non posassimo i piedi a terra e non si riflettesse sul fatto che l'uomo ha bisogno sempre di una bussola.La stirpe è come la bussola che ti permette di orientarti e di capirti. Ecco perchè la stirpe prima di generare consolazione o altro genera orgoglio. Tu hai uno strumento per sapere chi sei e dove vai.Per capire se sei della stirpe che prende o di quella che dà o si dona: di una stirpe trascendente o immanente...... di una stirpe di pace o di guerrafondaia, generosa o avida.... perchè la stirpe porta con sè caratteri immutabili che la sapienza materna può canalizzare verso obiettivi umani ma mai modificare in assoluto. Appartenere ad una stirpe , secondo me non vuol dire nulla. E’ ciò che si sente dentro per l’appartenenza a quella deteterminata stirpe che conta. L’uomo ha bisogno di appartenenza per non smarrirsi nel labirinto delle vie e delle ipotesi.Detto così sembrerebbe contraddire il principio dell’unicità, e anche di libertà se non posassimo i piedi a terra e non si riflettesse sul fatto che l’uomo ha bisogno sempre di una bussola.La stirpe è come la bussola che ti permette di orientarti e di capirti. Ecco perchè la stirpe prima di generare consolazione o altro genera orgoglio. Tu hai uno strumento per sapere chi sei e dove vai.Per capire se sei della stirpe che prende o di quella che dà o si dona: di una stirpe trascendente o immanente…… di una stirpe di pace o di guerrafondaia, generosa o avida…. perchè la stirpe porta con sè caratteri immutabili che la sapienza materna può canalizzare verso obiettivi umani ma mai modificare in assoluto.

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Di: mela mondi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-200179 mela mondi Fri, 03 Jun 2011 23:42:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200179 L'argomento del libro di Camon mi affascina perchè ha il sapore di una domanda collettiva. Chi non si è fatta la domanda sulla propria stirpe? Farsi questa domanda è chiedersi da dove veniamo anche se siamo più preoccupati a sapere dove andiamo, ma non lo possiamo mai ipotizzare se non sappiamo proprio da dove veniamo. La stirpe la perpetua il padre.E' lui che porta la scintilla. La madre è la casa che accoglie la stirpe, l'umano letto. Guardo i miei figli ed a volte è come se fossi estranea. Una volta quando l'educazione e la formazione avveniva soltanto nella famiglia e nel vicinato l'impronta della madre si evidenziava, oggi che molti sono i canali formativi l'impronta culturale materna si è smarrita nella colletività generazionale e della lontananza delle nostre origini resta soltanto la somiglianza fisica (e psichica) con il padre perchè è quella che si è fermata nel tempo perchè questa è la stirpe.Anche la vita affettiva che era un tempo dono materno, si è allargata nel mondo vicino e lontano dove si è trasformata in solidarietà, convivialità....valori un tempo appannaggio soltanto della famiglia dove la madre ne era esempio. Con queste affermazioni posso anche rendere un cattivo servizio alla donna ma le mie riflessioni sulla stirpe e gli esperimenti che nel tempo si sono fatti sui bambini"lupo", le ricerche sul DNA, e soprattutto il fatto che trovandomi tra gente che non mi conosceva ,ma conosceva mio padre mi dicesse "tu sei la figlia del signor Mondì" mi portano a dire che la stirpe la perpetua il padre.Oggi, per il prevalere di pseudo libertà e la ricerca di diritti personali, molti delle nuove generazioni crescono senza padre. Peccato! perchè in quel padre mancato hanno perso il senso della loro stirpe anche se non hanno perso il seme della stirpe. L’argomento del libro di Camon mi affascina perchè ha il sapore di una domanda collettiva.
Chi non si è fatta la domanda sulla propria stirpe? Farsi questa domanda è chiedersi da dove veniamo anche se siamo più preoccupati a sapere dove andiamo, ma non lo possiamo mai ipotizzare se non sappiamo proprio da dove veniamo.
La stirpe la perpetua il padre.E’ lui che porta la scintilla. La madre è la casa che accoglie la stirpe, l’umano letto.
Guardo i miei figli ed a volte è come se fossi estranea. Una volta quando l’educazione e la formazione avveniva soltanto nella famiglia e nel vicinato l’impronta della madre si evidenziava, oggi che molti sono i canali formativi
l’impronta culturale materna si è smarrita nella colletività generazionale
e della lontananza delle nostre origini resta soltanto la somiglianza fisica (e psichica) con il padre perchè è quella che si è fermata nel tempo perchè questa è la stirpe.Anche la vita affettiva che era un tempo dono materno, si è allargata nel mondo vicino e lontano dove si è trasformata in solidarietà, convivialità….valori un tempo appannaggio soltanto della famiglia dove la madre ne era esempio.
Con queste affermazioni posso anche rendere un cattivo servizio alla donna
ma le mie riflessioni sulla stirpe e gli esperimenti che nel tempo si sono fatti sui bambini”lupo”, le ricerche sul DNA, e soprattutto il fatto che trovandomi tra gente che non mi conosceva ,ma conosceva mio padre mi dicesse “tu sei la figlia del signor Mondì” mi portano a dire che la stirpe la perpetua il padre.Oggi, per il prevalere di pseudo libertà e la ricerca di diritti personali, molti delle nuove generazioni crescono senza padre. Peccato! perchè in quel padre mancato hanno perso il senso della loro stirpe anche se non hanno perso il seme della stirpe.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-200158 Massimo Maugeri Fri, 03 Jun 2011 19:41:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200158 Ringrazio e saluto: Maria Lucia, Rossella, Vale, Orazio, Renzo, Federico e Alberto. Grazie a tutti per i vostri interventi. Ringrazio e saluto: Maria Lucia, Rossella, Vale, Orazio, Renzo, Federico e Alberto.
Grazie a tutti per i vostri interventi.

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Di: Alberto http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-200136 Alberto Fri, 03 Jun 2011 15:53:11 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200136 Acquisterò il libro di Camon e lo leggerò. Però il mio pensiero sulla stirpe va in altra direzione rispetto alla maggior parte delle vostre opinioni. Il rapporto tra me e mio padre è caratterizzato da un giustificato e reciproco odio. Se un giorno dovessi scoprirmi uguale a lui, la tentazione di buttarmi giù dal primo ponte sarebbe molto forte. Acquisterò il libro di Camon e lo leggerò. Però il mio pensiero sulla stirpe va in altra direzione rispetto alla maggior parte delle vostre opinioni.
Il rapporto tra me e mio padre è caratterizzato da un giustificato e reciproco odio. Se un giorno dovessi scoprirmi uguale a lui, la tentazione di buttarmi giù dal primo ponte sarebbe molto forte.

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Di: federico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-200098 federico Fri, 03 Jun 2011 10:29:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200098 5. Fino a che punto l’appartenenza a una stirpe può essere considerata il “viatico” per sopravvivere a se stessi? non lo so. io non ho discendenti diretti, ma non mi pongo il problema. grazie per le riflessioni. saluti a tutti 5. Fino a che punto l’appartenenza a una stirpe può essere considerata il “viatico” per sopravvivere a se stessi?

non lo so. io non ho discendenti diretti, ma non mi pongo il problema.
grazie per le riflessioni. saluti a tutti

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Di: federico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-200097 federico Fri, 03 Jun 2011 10:28:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200097 4. In certi casi, può essere una condanna? si, quando non ti ci riconosci ma rimani invischiato tra le maglie famigliari e di tutto quello che ne deriva 4. In certi casi, può essere una condanna?
si, quando non ti ci riconosci ma rimani invischiato tra le maglie famigliari e di tutto quello che ne deriva

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Di: federico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-200096 federico Fri, 03 Jun 2011 10:27:45 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200096 3. Appartenere a una “stirpe” è più un vincolo, una consolazione o una responsabilità? O cos’altro? secondo me è più un vincolo, ma non in senso negativo. Nel senso di "Legame", intendo. 3. Appartenere a una “stirpe” è più un vincolo, una consolazione o una responsabilità? O cos’altro?
secondo me è più un vincolo, ma non in senso negativo. Nel senso di “Legame”, intendo.

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Di: federico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-200095 federico Fri, 03 Jun 2011 10:26:47 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200095 2. Analogamente, vi è mai capitato di riconoscervi in alcuni tratti, atteggiamenti, modi di pensare dei vostri figli e nipoti (al punto da rimanere meravigliati della somiglianza)? si, mi hanno fatto notare che un mio nipotino ha il mio stesso modo di ridere. Quando me ne sono accorto, mi ha fatto impressione. 2. Analogamente, vi è mai capitato di riconoscervi in alcuni tratti, atteggiamenti, modi di pensare dei vostri figli e nipoti (al punto da rimanere meravigliati della somiglianza)?
si, mi hanno fatto notare che un mio nipotino ha il mio stesso modo di ridere. Quando me ne sono accorto, mi ha fatto impressione.

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Di: federico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-200084 federico Fri, 03 Jun 2011 09:30:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200084 domande 1. Vi è mai capitato di trovare in voi alcuni elementi di somiglianza con i vostri genitori e nonni che, magari, vi hanno colto di sorpresa? soprattutto crescendo. tempo fa, mentre imprecavo in preda alla rabbia, mi sono accorto che era lo stesso modo di imprecare di mio padre...... domande
1. Vi è mai capitato di trovare in voi alcuni elementi di somiglianza con i vostri genitori e nonni che, magari, vi hanno colto di sorpresa?
soprattutto crescendo. tempo fa, mentre imprecavo in preda alla rabbia, mi sono accorto che era lo stesso modo di imprecare di mio padre……

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Di: federico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-200083 federico Fri, 03 Jun 2011 09:28:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-200083 "Come lettore, io non morirò". questa frase di Camon mi ha colpito. anche io ho fatto la stessa riflessione che ha fatto Vale, ma in senso diverso. personalmente non sottolineo nulla perché ho una specie di rispetto sacrale per il libro. lasciare un segno, per me, è come commettere un sacrilegio. però, un mio discendente che leggerà quel libro dopo di me non troverà nulla di me. d'altro canto se ha le mie stesse caratteristiche, neppure lui dovrebbe segnare il libro. forse comincerò a sottolineare i miei libri. “Come lettore, io non morirò”.
questa frase di Camon mi ha colpito. anche io ho fatto la stessa riflessione che ha fatto Vale, ma in senso diverso. personalmente non sottolineo nulla perché ho una specie di rispetto sacrale per il libro. lasciare un segno, per me, è come commettere un sacrilegio.
però, un mio discendente che leggerà quel libro dopo di me non troverà nulla di me. d’altro canto se ha le mie stesse caratteristiche, neppure lui dovrebbe segnare il libro.
forse comincerò a sottolineare i miei libri.

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Di: Renzo Montagnoli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199991 Renzo Montagnoli Thu, 02 Jun 2011 18:41:06 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199991 Ho letto e apprezzato questo libro di Camon, veritiero al massimo, perché l’autore cerca un sogno di immortalità, e, come ho scritto nella mia recensione (La mia stirpe è il racconto appassionato di un credente che aspira a un’immortalità terrena grazie alla stirpe di cui è parte; è forse un sogno a occhi aperti, ma credetemi se vi dico che è un bellissimo sogno.), rivela l’umana debolezza, che è di tutti, di lasciare una traccia di sé, affinché il passaggio non sia solo una cronologia di date, ma abbia un senso non tanto in ciò che è, ma in quel che sarà. 1.Vi è mai capitato di trovare in voi alcuni elementi di somiglianza con i vostri genitori e nonni che, magari, vi hanno colto di sorpresa? No, le somiglianze ci sono perché sono parte di una stirpe e quindi non ci può essere nulla di insolito che mi possa stupire. 2.Analogamente, vi è mai capitato di riconoscervi in alcuni tratti, atteggiamenti, modi di pensare dei vostri figli e nipoti (al punto da rimanere meravigliati della somiglianza)? Quello che vale per me vale anche per i successori. 3.Appartenere a una “stirpe” è più un vincolo, una consolazione o una responsabilità? O cos’altro? Né vincolo, né responsabilità, né condanna: io sono solo io, anche se parte di una stirpe. 4.In certi casi, può essere una condanna? Casi rari, ma non impossibili. Pensiamo solo al figlio di un famosissimo attore che voglia seguire le orme del padre, ben sapendo che tutti faranno immediatamente dei raffonti con il genitore e che questi, normalmente, saranno impietosi, perché i geni dell’arte, in famiglia, sono sempre rari. 5.Fino a che punto l’appartenenza a una stirpe può essere considerata il “viatico” per sopravvivere a se stessi? La risposta sta nel periodo della mia recensione che ho sopra riportato: è un sogno, se pur bello, pensare di essere presenti in futuro nelle caratteristiche dei nostri discendenti; del resto in tal modo la stirpe diventa un “continuum” per andare oltre ogni logica: se ci sarà qualcosa di me in chi verrà dopo è come se io non fossi morto e la vera fonte di vita, e al medesimo tempo la vita stessa, è solo la stirpe. Ho letto e apprezzato questo libro di Camon, veritiero al massimo, perché l’autore cerca un sogno di immortalità, e, come ho scritto nella mia recensione (La mia stirpe è il racconto appassionato di un credente che aspira a un’immortalità terrena grazie alla stirpe di cui è parte; è forse un sogno a occhi aperti, ma credetemi se vi dico che è un bellissimo sogno.), rivela l’umana debolezza, che è di tutti, di lasciare una traccia di sé, affinché il passaggio non sia solo una cronologia di date, ma abbia un senso non tanto in ciò che è, ma in quel che sarà.

1.Vi è mai capitato di trovare in voi alcuni elementi di somiglianza con i vostri genitori e nonni che, magari, vi hanno colto di sorpresa?
No, le somiglianze ci sono perché sono parte di una stirpe e quindi non ci può essere nulla di insolito che mi possa stupire.
2.Analogamente, vi è mai capitato di riconoscervi in alcuni tratti, atteggiamenti, modi di pensare dei vostri figli e nipoti (al punto da rimanere meravigliati della somiglianza)?
Quello che vale per me vale anche per i successori.

3.Appartenere a una “stirpe” è più un vincolo, una consolazione o una responsabilità? O cos’altro?
Né vincolo, né responsabilità, né condanna: io sono solo io, anche se parte di una stirpe.

4.In certi casi, può essere una condanna?
Casi rari, ma non impossibili. Pensiamo solo al figlio di un famosissimo attore che voglia seguire le orme del padre, ben sapendo che tutti faranno immediatamente dei raffonti con il genitore e che questi, normalmente, saranno impietosi, perché i geni dell’arte, in famiglia, sono sempre rari.
5.Fino a che punto l’appartenenza a una stirpe può essere considerata il “viatico” per sopravvivere a se stessi?
La risposta sta nel periodo della mia recensione che ho sopra riportato: è un sogno, se pur bello, pensare di essere presenti in futuro nelle caratteristiche dei nostri discendenti; del resto in tal modo la stirpe diventa un “continuum” per andare oltre ogni logica: se ci sarà qualcosa di me in chi verrà dopo è come se io non fossi morto e la vera fonte di vita, e al medesimo tempo la vita stessa, è solo la stirpe.

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Di: Maria Rita Pennisi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199984 Maria Rita Pennisi Thu, 02 Jun 2011 18:01:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199984 un giorno ho tossito ed ho sentito mio padre che tossiva, ma mio padre non cìera più da anni. la tosse se l'era portato via. io ero mio padre. Orazio Caruso un giorno ho tossito ed ho sentito mio padre che tossiva, ma mio padre non cìera più da anni. la tosse se l’era portato via. io ero mio padre.
Orazio Caruso

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Di: Vale http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199966 Vale Thu, 02 Jun 2011 16:12:59 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199966 Che bello il commento di Ferdinando Camon sulla lettura e come anche la lettura può diventare occasione per riscoprire l'appartenenza ad una stirpe. D'ora in poi ogni volta che sottolinierò un libro penserò sempre a queste parole di Camon ed a ciò che potrebbe pensare chi riaprirà quel libro dopo di me. saluti a tutti. Che bello il commento di Ferdinando Camon sulla lettura e come anche la lettura può diventare occasione per riscoprire l’appartenenza ad una stirpe.
D’ora in poi ogni volta che sottolinierò un libro penserò sempre a queste parole di Camon ed a ciò che potrebbe pensare chi riaprirà quel libro dopo di me.
saluti a tutti.

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Di: Vale http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199965 Vale Thu, 02 Jun 2011 16:10:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199965 Così come Rossella, anche a me ha colpito molto la copertina del libro. Immagino renda bene i contenuti del libro... Così come Rossella, anche a me ha colpito molto la copertina del libro. Immagino renda bene i contenuti del libro…

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Di: Rossella G. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199954 Rossella G. Thu, 02 Jun 2011 14:38:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199954 chiedo scusa Dr. Ferdinando Camon, ho iniziato il mio intervento con Federico, a volte una è stanca, fa un sacco di cose, la sera mi sento una donna dai fili staccati . . . a presto. Rossella Grasso chiedo scusa Dr. Ferdinando Camon, ho iniziato il mio intervento con Federico, a volte una è stanca, fa un sacco di cose, la sera mi sento una donna dai fili staccati . . . a presto.
Rossella Grasso

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Di: Rossella G. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199953 Rossella G. Thu, 02 Jun 2011 14:26:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199953 Mi colpisce molto la copertina nel nuovo libro di Federico Camon: un grossa quercia attaccata alla terra tramite portentose radici ed una verticalità che, nel protendersi verso il cielo, è fatta di ramificazioni sempre più sottili, fino all'arrivo di nuove gemme, nuovi frutti, dove ogni singola fogliolina riporta la struttura dell’albero che l’ha generata. Incantevole la sua simmetria in verticale. Poi, seguendo le stagioni, foglie e frutti si rigenerano in fretta e qualche seme trasportato dai venti in luoghi lontani o vicini, questo è molto importante, riprodurrà un suo simile. A pensarci bene è un po’ la fine che fanno tutte le famiglie e, nel concetto moderno del distacco e dell’allontanamento, nella rigenerazione di sé stessi attraverso una potatura o un raccolto, l’albero riprende la sua vitalità. Se ogni cambiamento segue una stagione ben precisa impòsta dalla natura, ogni elemento si svilupperà in modo tanto più armonioso quanto più i tempi saranno maturi, ecco perché l’improvvisa morte di mio padre da giovane ed ancora la recente perdita di mia madre, mi ha costretto a fare il punto su mè stessa , per l’esattezza a verificare il mio insoddisfacente stato di cose. Certo è che se la mia simpatica mamma non manifestava il suo amore con baci e carezze ma preferiva il salotto e le sigarette persino con i figli, lo deve anche a mia nonna, altrettanto simpatica novantenne che non ha mai mollato la bacchetta ed un acuto occhialetto da vista, frigida educanda insieme alle sorelle in nobili collegi siciliani. Altrettanto certo è che mio padre era un uomo a cui piaceva la cultura, il dialogo, ad entrambi devo molto, nel bene e nel male, ma ricordatevi che i bambini sono paragonabili a fogli di carta bianchi e non sempre l’educazione rispetta la loro essenza. Di questo i più sensibili ed intelligenti ne pagano il fio da adulti. Una volta fatto il punto su sé stessi e sui perché , raggiunto ogni processo di causa-effetto, la maturazione individuale ha soltanto una svolta: il perdono. Una naturale accettazione di quello che un ramo ormai alto e con generose fronde verso il cielo compie nei confronti delle radici che proseguono verso il basso, affondando nella terra. La verticalità dettata dall’altezza impone l’assenza di contatto, tuttavia la linfa è motivo di vita per chi sta in alto come per chi sta in basso, ecco , personalmente penso di aver fatto quanto era possibile per mia madre, infatti nelle ultime ore della sua vita, dilaniata dai dolori di un tumore al fegato, non desiderava altro che essere baciata e accarezzata da me. Infatti, avendo la sottoscritta sentito il bisogno di abbandonare la stirpe, tanto per loro sono sempre stata "strana", non ritiene di dover portare nella successiva fase dell'immortalità elementi che non sono di beneficio allo spirito, fase che ha già avuto inizio un bel pò di tempo fa, esattamente nel momento in cui mi sono accorta dei bisogni della mia individualità. saluti Mi colpisce molto la copertina nel nuovo libro di Federico Camon: un grossa quercia attaccata alla terra tramite portentose radici ed una verticalità che, nel protendersi verso il cielo, è fatta di ramificazioni sempre più sottili, fino all’arrivo di nuove gemme, nuovi frutti, dove ogni singola fogliolina riporta la struttura dell’albero che l’ha generata. Incantevole la sua simmetria in verticale. Poi, seguendo le stagioni, foglie e frutti si rigenerano in fretta e qualche seme trasportato dai venti in luoghi lontani o vicini, questo è molto importante, riprodurrà un suo simile.
A pensarci bene è un po’ la fine che fanno tutte le famiglie e, nel concetto moderno del distacco e dell’allontanamento, nella rigenerazione di sé stessi attraverso una potatura o un raccolto, l’albero riprende la sua vitalità. Se ogni cambiamento segue una stagione ben precisa impòsta dalla natura, ogni elemento si svilupperà in modo tanto più armonioso quanto più i tempi saranno maturi, ecco perché l’improvvisa morte di mio padre da giovane ed ancora la recente perdita di mia madre, mi ha costretto a fare il punto su mè stessa , per l’esattezza a verificare il mio insoddisfacente stato di cose.
Certo è che se la mia simpatica mamma non manifestava il suo amore con baci e carezze ma preferiva il salotto e le sigarette persino con i figli, lo deve anche a mia nonna, altrettanto simpatica novantenne che non ha mai mollato la bacchetta ed un acuto occhialetto da vista, frigida educanda insieme alle sorelle in nobili collegi siciliani. Altrettanto certo è che mio padre era un uomo a cui piaceva la cultura, il dialogo, ad entrambi devo molto, nel bene e nel male, ma ricordatevi che i bambini sono paragonabili a fogli di carta bianchi e non sempre l’educazione rispetta la loro essenza. Di questo i più sensibili ed intelligenti ne pagano il fio da adulti.
Una volta fatto il punto su sé stessi e sui perché , raggiunto ogni processo di causa-effetto, la maturazione individuale ha soltanto una svolta: il perdono. Una naturale accettazione di quello che un ramo ormai alto e con generose fronde verso il cielo compie nei confronti delle radici che proseguono verso il basso, affondando nella terra. La verticalità dettata dall’altezza impone l’assenza di contatto, tuttavia la linfa è motivo di vita per chi sta in alto come per chi sta in basso, ecco , personalmente penso di aver fatto quanto era possibile per mia madre, infatti nelle ultime ore della sua vita, dilaniata dai dolori di un tumore al fegato, non desiderava altro che essere baciata e accarezzata da me.
Infatti, avendo la sottoscritta sentito il bisogno di abbandonare la stirpe, tanto per loro sono sempre stata “strana”, non ritiene di dover portare nella successiva fase dell’immortalità elementi che non sono di beneficio allo spirito, fase che ha già avuto inizio un bel pò di tempo fa, esattamente nel momento in cui mi sono accorta dei bisogni della mia individualità.
saluti

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199951 Maria Lucia Riccioli Thu, 02 Jun 2011 14:15:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199951 Bentornato naturalmente a Ferdinando Camon, che qui ci tengo a salutare in modo particolare, perché quando scrisse la recensione a LETTERATITUDINE, IL LIBRO citò alcune delle mie parole postate qui (quelle sulla voce di Dio...). Tranquillo, non le farò crollare la casa sotto il peso delle 440 pagine del mio romanzo! :-) Tornando seri, quella considerazione su scrittura santità e nevrosi è forte e verissima. E la sua umiltà di lettore - più che di scrittore - commovente. Bentornato naturalmente a Ferdinando Camon, che qui ci tengo a salutare in modo particolare, perché quando scrisse la recensione a LETTERATITUDINE, IL LIBRO citò alcune delle mie parole postate qui (quelle sulla voce di Dio…).
Tranquillo, non le farò crollare la casa sotto il peso delle 440 pagine del mio romanzo!
:-)
Tornando seri, quella considerazione su scrittura santità e nevrosi è forte e verissima.
E la sua umiltà di lettore – più che di scrittore – commovente.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199949 Maria Lucia Riccioli Thu, 02 Jun 2011 14:03:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199949 Buon 2 giugno... viva la Repubblica italiana e viva i suoi scrittori che l'hanno inventata tanti secoli prima. La stirpe... forse non ci pensiamo mai che siamo come degli anelli di una catena che è iniziata tanti secoli prima di noi e che continuerà anche dopo la nostra scomparsa fisica. In ogni caso noi siamo lì, tessere di un mosaico di cui forse nell'aldilà capiremo il senso e la bellezza. Buon 2 giugno… viva la Repubblica italiana e viva i suoi scrittori che l’hanno inventata tanti secoli prima.
La stirpe… forse non ci pensiamo mai che siamo come degli anelli di una catena che è iniziata tanti secoli prima di noi e che continuerà anche dopo la nostra scomparsa fisica. In ogni caso noi siamo lì, tessere di un mosaico di cui forse nell’aldilà capiremo il senso e la bellezza.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199911 Massimo Maugeri Thu, 02 Jun 2011 09:21:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199911 Prima di salutare, vi invito ancora una volta ad ascoltare la voce di Ferdinando Camon (con riferimento a questo libro) dalla trasmissione "Fahrenheit" di Radio Rai tre: http://www.radio.rai.it/radio3/fahrenheit/archivio_libri.cfm Una buona giornata a tutti! Prima di salutare, vi invito ancora una volta ad ascoltare la voce di Ferdinando Camon (con riferimento a questo libro) dalla trasmissione “Fahrenheit” di Radio Rai tre:
http://www.radio.rai.it/radio3/fahrenheit/archivio_libri.cfm
Una buona giornata a tutti!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199909 Massimo Maugeri Thu, 02 Jun 2011 09:15:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199909 Quello che ha scritto nel commento qui sopra è significativo e... "forte", direi. Scoprire che un libro è segnato da nostro figlio nello stesso modo (e con lo stesso senso) in cui l'avremmo segnato noi è, per certi versi, la dimostrazione di quell'enunciato che troviamo nella copertina del libro: <em>"Eravamo nella stirpe prima di nascere, saremo nella stirpe dopo la morte".</em> Quello che ha scritto nel commento qui sopra è significativo e… “forte”, direi.
Scoprire che un libro è segnato da nostro figlio nello stesso modo (e con lo stesso senso) in cui l’avremmo segnato noi è, per certi versi, la dimostrazione di quell’enunciato che troviamo nella copertina del libro: “Eravamo nella stirpe prima di nascere, saremo nella stirpe dopo la morte”.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199908 Massimo Maugeri Thu, 02 Jun 2011 09:12:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199908 Caro dr. Camon, abbiamo scritto nello stesso istante. Bentornato a Letteratitudine! Caro dr. Camon,
abbiamo scritto nello stesso istante. Bentornato a Letteratitudine!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199907 Massimo Maugeri Thu, 02 Jun 2011 09:10:48 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199907 Ne approfitto per segnalarvi quest'altro firmato da Renzo Montagnoli: http://www.kultunderground.org/mobile/articoli.asp?art=1871 Ne approfitto per segnalarvi quest’altro firmato da Renzo Montagnoli:
http://www.kultunderground.org/mobile/articoli.asp?art=1871

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Di: Ferdinando Camon http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199906 Ferdinando Camon Thu, 02 Jun 2011 09:10:30 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199906 L'esempio più perfetto di continuità nella stirpe però non sono riuscito a metterlo nel romanzo. L'avevo in mente ogni mattina, quando mi rimettevo a scrivere, ma non ho mai trovato l'aggancio. Come tutti coloro che scrivono libri e articoli, ricevo pacchi di libri dagli editori, 2 o 3 volte al giorno. Gli editori sperano che l'autore legga qualcuno dei loro libri, gli piaccia e ne scriva su qualche giornale: la recensione è più efficace di qualunque pubblicità, e non costa niente. Per questi libri che ricevo, e per quelli che ogni giorno compro, i libri si sono accumulati nel mio appartamento, è venuto l'amministratore del condominio e mi ha detto: "Caro professore, così non va. La carta pesa. Questo appartamento rischia di crollare. Lei deve acquistarne un altro, e trasferirvi una parte di questi libri". Così ho fatto. I libri sono tutti schedati al computer. Quando me ne serve uno, lo cerco, lo trovo e lo leggo. Io ho un sistema tutto mio di leggere i libri: traccio una riga verticale dritta a matita, sul margine destro o sinistro della pagina, per indicare i punti che ho trovato esteticamente belli, una riga ondeggiante se il brano contiene un insegnamento, un asterisco se penso di utilizzarlo prima o poi. A volte mi càpita di prendere in mano un libro, scorrerlo, e trovarvi quei segni, esattamente nei punti che per me sono belli, o istruttivi, o utili. Ma poi scopro che quel libro io non l'ho mai letto. Allora, chi l'ha letto e ha fatti quei segni? Uno dei miei due figli, che ora non vivono più con me. Perciò penso: anche quando non ci sarò più, ci sarà un altro-io che leggerà i libri che io leggerei, avendo le reazioni che io avrei. Come lettore, io non morirò. Ferdinando Camon, fercamon@alice.it L’esempio più perfetto di continuità nella stirpe però non sono riuscito a metterlo nel romanzo. L’avevo in mente ogni mattina, quando mi rimettevo a scrivere, ma non ho mai trovato l’aggancio. Come tutti coloro che scrivono libri e articoli, ricevo pacchi di libri dagli editori, 2 o 3 volte al giorno. Gli editori sperano che l’autore legga qualcuno dei loro libri, gli piaccia e ne scriva su qualche giornale: la recensione è più efficace di qualunque pubblicità, e non costa niente. Per questi libri che ricevo, e per quelli che ogni giorno compro, i libri si sono accumulati nel mio appartamento, è venuto l’amministratore del condominio e mi ha detto: “Caro professore, così non va. La carta pesa. Questo appartamento rischia di crollare. Lei deve acquistarne un altro, e trasferirvi una parte di questi libri”. Così ho fatto. I libri sono tutti schedati al computer. Quando me ne serve uno, lo cerco, lo trovo e lo leggo. Io ho un sistema tutto mio di leggere i libri: traccio una riga verticale dritta a matita, sul margine destro o sinistro della pagina, per indicare i punti che ho trovato esteticamente belli, una riga ondeggiante se il brano contiene un insegnamento, un asterisco se penso di utilizzarlo prima o poi. A volte mi càpita di prendere in mano un libro, scorrerlo, e trovarvi quei segni, esattamente nei punti che per me sono belli, o istruttivi, o utili. Ma poi scopro che quel libro io non l’ho mai letto. Allora, chi l’ha letto e ha fatti quei segni? Uno dei miei due figli, che ora non vivono più con me. Perciò penso: anche quando non ci sarò più, ci sarà un altro-io che leggerà i libri che io leggerei, avendo le reazioni che io avrei. Come lettore, io non morirò. Ferdinando Camon, fercamon@alice.it

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199905 Massimo Maugeri Thu, 02 Jun 2011 09:10:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199905 Grazie a chi ha inserito i contributi su "La mia stirpe". Grazie a chi ha inserito i contributi su “La mia stirpe”.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199904 Massimo Maugeri Thu, 02 Jun 2011 09:07:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199904 Un caro saluto a: Antonella Vaglio, Elio Capriati, Alida Airaghi, Tony S., Marco Vinci. Un caro saluto a: Antonella Vaglio, Elio Capriati, Alida Airaghi, Tony S., Marco Vinci.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199903 Massimo Maugeri Thu, 02 Jun 2011 09:06:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199903 Buongiorno e buon 2 giugno a tuttti. Vi ringrazio, come sempre, per i nuovi commenti pervenuti. Buongiorno e buon 2 giugno a tuttti.
Vi ringrazio, come sempre, per i nuovi commenti pervenuti.

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Di: Ansa.it - un libro al giorno http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199796 Ansa.it - un libro al giorno Wed, 01 Jun 2011 16:55:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199796 <b>"La mia stirpe" di Ferdinando Camon</b> . di Paolo Petroni . Una frase che sappiamo di aver gia' sentito, anche se non ricordiamo quando, un segno sulla carne che si ripete, un gesto, che riportano a altre persone, che in una nipote ricordano la nonna: ''Come sei cambiata mamma.... Ma ti riconosco: sei sempre tu, tre generazioni dopo, rinata bambina'', come scrive Ferdinando Camon a conclusione di questo suo nuovo romanzo, dedicato alla figura del padre, ma che appunto termina con quella cui aveva dedicato uno dei suoi libri piu' fortunati, 'Un altare per la madre', premio Strega 1978. Quello lo aveva definito la chiusura del suo 'Ciclo degli ultimi', dedicato alla sua gente e alle sue origini contadine, cui e' come si aggiungesse invece un nuovo capitolo, quasi a chiudere un cerchio di quella sua narrazione epica, che ora pare unire le generazioni nel tempo, di rinnovarsi e perpetuarsi eguale ogni volta, ad ogni nuova nascita e vita: e' per Camon, attraverso questa narrazione, la presa di coscienza del senso della stirpe, che in ognuno e' tutti quelli che esistettero prima di lui e tutti quelli che esisteranno dopo. Il padre e' colpito da un ictus e incapace di comunicare: ''E' come fossi stato richiamato al fronte'', annota lo scrittore, che davanti a quell'uomo in difficolta' eppure sempre fiero, riconosce quella coerenza e intransigente integrita' contadina in cui si rispecchiano i suoi antenati, ma anche i figli e nipoti, in un susseguirsi di vite che paiono integrarsi, ripetersi, completarsi come nel procedere di un'unica, complessiva esistenza. Ed i ricordi, le riflessioni, il sentirsi divenuto ''altro'' e per questo non piu' riconosciuto dal padre, perche' ha permesso i figli andassero lontano (uno vive in America) e il giorno che morisse si troverebbe solo come un cane, mentre un uomo deve morire con tutti i figli intorno. ''In quel disconoscimento sentivo una condanna biblica, come se mi mandasse ramingo sulla terra'' e poi ''Piangendo la sua morte, in realta' piango la mia''. E lo stesso vale per la fatica nei campi: ''Lavorare la terra e' un lavoro sano, ed e' scritto nel Vangelo. Se uno ha un campo puo' segnarlo con un puntino sul mappamondo, ma se uno ha una cattedra universitaria cosa segna?''. Questo altare per il padre, scritto con una lingua icastica, semplice, diretta, si costruisce cosi' in un mondo profondamente cambiato e, per esempio, in ospedale, il compagno di stanza musulmano chiede venga tolto il Crocifisso. Poi c'e' il ricordo ossessivo di Mussolini e ancor piu' del Re, che lo avevano illuso e tradito, quanto il Papa che non era mai riuscito a incontrare, come del resto era capitato a suo padre, tanto che Camon, quando sara' invitato nella Cappella Sistina per un incontro del Pontefice col mondo degli artisti, si portera' sotto la camicia le foto del padre e del nonno, come a metterli finalmente al cospetto di Sua Santita', anche se questi ormai e' piu' sedotto dalle star televisive, che da scrittori e pittori. Ma li', sotto la michelangiolesca Genesi, avverte chiaro il senso di quella infinita catena che tutti ci collega: ''La nostra vita e' scritta da secoli. Cio' che non riusciamo a esprimere e' gia' stato espresso infinite volte''. Dai problemi con l'alfabeto del padre, che non riconosce le lettere e la loro posizione nella tabella che gli viene presentata, Camon arriva infine a parlare inevitabilmente del proprio lavoro che delude il vecchio, perche' lui scrive della vita non della Ri-vita: 'La gente ha bisogno di sapere cosa farebbe se tornasse a vivere.... nessuno ha bisogno di sapere cosa fa mentre vive''. Ma la verita', quella del libro e della vita dello scrittore, sono nella confessione che ''Scrittura, nevrosi e santita' sono sorelle, camminano affiancate, tutte e tre hanno a monte un oscuro senso di colpa e a valle un interminabile bisogno di espiazione''. - @ Ansa.it - un libro al giorno “La mia stirpe” di Ferdinando Camon
.
di Paolo Petroni
.
Una frase che sappiamo di aver gia’ sentito, anche se non ricordiamo quando, un segno sulla carne che si ripete, un gesto, che riportano a altre persone, che in una nipote ricordano la nonna: ”Come sei cambiata mamma…. Ma ti riconosco: sei sempre tu, tre generazioni dopo, rinata bambina”, come scrive Ferdinando Camon a conclusione di questo suo nuovo romanzo, dedicato alla figura del padre, ma che appunto termina con quella cui aveva dedicato uno dei suoi libri piu’ fortunati, ‘Un altare per la madre’, premio Strega 1978.

Quello lo aveva definito la chiusura del suo ‘Ciclo degli ultimi’, dedicato alla sua gente e alle sue origini contadine, cui e’ come si aggiungesse invece un nuovo capitolo, quasi a chiudere un cerchio di quella sua narrazione epica, che ora pare unire le generazioni nel tempo, di rinnovarsi e perpetuarsi eguale ogni volta, ad ogni nuova nascita e vita: e’ per Camon, attraverso questa narrazione, la presa di coscienza del senso della stirpe, che in ognuno e’ tutti quelli che esistettero prima di lui e tutti quelli che esisteranno dopo.

Il padre e’ colpito da un ictus e incapace di comunicare: ”E’ come fossi stato richiamato al fronte”, annota lo scrittore, che davanti a quell’uomo in difficolta’ eppure sempre fiero, riconosce quella coerenza e intransigente integrita’ contadina in cui si rispecchiano i suoi antenati, ma anche i figli e nipoti, in un susseguirsi di vite che paiono integrarsi, ripetersi, completarsi come nel procedere di un’unica, complessiva esistenza.

Ed i ricordi, le riflessioni, il sentirsi divenuto ”altro” e per questo non piu’ riconosciuto dal padre, perche’ ha permesso i figli andassero lontano (uno vive in America) e il giorno che morisse si troverebbe solo come un cane, mentre un uomo deve morire con tutti i figli intorno. ”In quel disconoscimento sentivo una condanna biblica, come se mi mandasse ramingo sulla terra” e poi ”Piangendo la sua morte, in realta’ piango la mia”. E lo stesso vale per la fatica nei campi: ”Lavorare la terra e’ un lavoro sano, ed e’ scritto nel Vangelo. Se uno ha un campo puo’ segnarlo con un puntino sul mappamondo, ma se uno ha una cattedra universitaria cosa segna?”. Questo altare per il padre, scritto con una lingua icastica, semplice, diretta, si costruisce cosi’ in un mondo profondamente cambiato e, per esempio, in ospedale, il compagno di stanza musulmano chiede venga tolto il Crocifisso. Poi c’e’ il ricordo ossessivo di Mussolini e ancor piu’ del Re, che lo avevano illuso e tradito, quanto il Papa che non era mai riuscito a incontrare, come del resto era capitato a suo padre, tanto che Camon, quando sara’ invitato nella Cappella Sistina per un incontro del Pontefice col mondo degli artisti, si portera’ sotto la camicia le foto del padre e del nonno, come a metterli finalmente al cospetto di Sua Santita’, anche se questi ormai e’ piu’ sedotto dalle star televisive, che da scrittori e pittori. Ma li’, sotto la michelangiolesca Genesi, avverte chiaro il senso di quella infinita catena che tutti ci collega: ”La nostra vita e’ scritta da secoli. Cio’ che non riusciamo a esprimere e’ gia’ stato espresso infinite volte”. Dai problemi con l’alfabeto del padre, che non riconosce le lettere e la loro posizione nella tabella che gli viene presentata, Camon arriva infine a parlare inevitabilmente del proprio lavoro che delude il vecchio, perche’ lui scrive della vita non della Ri-vita: ‘La gente ha bisogno di sapere cosa farebbe se tornasse a vivere…. nessuno ha bisogno di sapere cosa fa mentre vive”. Ma la verita’, quella del libro e della vita dello scrittore, sono nella confessione che ”Scrittura, nevrosi e santita’ sono sorelle, camminano affiancate, tutte e tre hanno a monte un oscuro senso di colpa e a valle un interminabile bisogno di espiazione”.
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Di: Marco Vinci http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199776 Marco Vinci Wed, 01 Jun 2011 13:35:56 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199776 Un saluto a Massimo Maugeri ed a tutti. Un saluto a Massimo Maugeri ed a tutti.

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Di: Marco Vinci http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199775 Marco Vinci Wed, 01 Jun 2011 13:35:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199775 5. Fino a che punto l’appartenenza a una stirpe può essere considerata il “viatico” per sopravvivere a se stessi? Dipende dalla forza e dal vincolo del legame. Più sono intensi, più la discendenza può esser considerata “viatico” per sopravvivere a se stessi. E viceversa. 5. Fino a che punto l’appartenenza a una stirpe può essere considerata il “viatico” per sopravvivere a se stessi?
Dipende dalla forza e dal vincolo del legame. Più sono intensi, più la discendenza può esser considerata “viatico” per sopravvivere a se stessi.
E viceversa.

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Di: Marco Vinci http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/05/31/la-mia-stirpe-di-ferdinando-camon/comment-page-2/#comment-199774 Marco Vinci Wed, 01 Jun 2011 13:34:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3313#comment-199774 4. In certi casi, può essere una condanna? Sì. Se uno che è un tipo onesto e proviene da una famiglia di delinquenti, non credo possa essere il massimo appartenere a quella stirpe. 4. In certi casi, può essere una condanna?
Sì. Se uno che è un tipo onesto e proviene da una famiglia di delinquenti, non credo possa essere il massimo appartenere a quella stirpe.

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