Commenti a: Da LE AZIENDE IN-VISIBILI a LA MENTE IN-VISIBILE http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Le Aziende InVisibili - ilSole24ORE http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-1054737 Le Aziende InVisibili - ilSole24ORE Mon, 05 May 2014 18:27:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-1054737 [...] http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/ Recensioni e discussioni sul sito letterario de L’Espresso [...] [...] http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/ Recensioni e discussioni sul sito letterario de L’Espresso [...]

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Di: Marco http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-213106 Marco Sat, 06 Aug 2011 07:02:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-213106 Segnalo una bella disamina de La mente InVisibile di Cristina Marelli qui: http://marcominghetti.nova100.ilsole24ore.com/2011/08/la-summa-narratologica-e-tecnologica-de-la-mente-invisibile-di-cristina-marelli.html Segnalo una bella disamina de La mente InVisibile di Cristina Marelli qui: http://marcominghetti.nova100.ilsole24ore.com/2011/08/la-summa-narratologica-e-tecnologica-de-la-mente-invisibile-di-cristina-marelli.html

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-211192 Massimo Maugeri Thu, 28 Jul 2011 21:43:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-211192 Caro Gianluca, grazie mille per il tuo bell'intervento. Ne approfitto, ancora una volta, per fare i complimenti e augurare tanta fortuna a questo progetto e a tutti i membri della Living Mutants Society. Caro Gianluca, grazie mille per il tuo bell’intervento.
Ne approfitto, ancora una volta, per fare i complimenti e augurare tanta fortuna a questo progetto e a tutti i membri della Living Mutants Society.

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Di: gianluca garrapa http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-211113 gianluca garrapa Thu, 28 Jul 2011 11:58:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-211113 Buongiorno a tutti e scusate il ritardo del mio intervento. Sono contento d'aver partecipato a questo progetto che all'inizio temevo non riuscire a portare a termine. Lavorare in un ambito collettivo, sviluppare una propria idea tenendo presente quella degli altri mutanti e con un occhio alle sacre scritture e alle aziende invisibili, mi ha dato l'impressione di un neo-oulipo, un modo di porsi dei limiti e delle regole che però non hanno costretto la creatività, anzi! io ho potuto lavorare su due livelli molto diversi, per quel che concerne l'aspetto letterario: da un lato la scrittura degli episodi del cadavatar Omar in stile tipicamente horror-fantascientifico (e qui il lavoro di Marco è stato fondamentale a evitare derive metafisico-oniriche a favore dei momenti d'azione e ogni suo suggerimento mi ha sempre stimolato a inventare sempre nuove soluzioni), dall'altro la scrittura degli episodi di Ben Wildenbrot: in questo caso ho utilizzato twitter come 'schema metrico' nel senso che ogni episodio con le relative note del glossario predigit, contano 140 caratteri. In questo caso la scrittura è molto sperimentale e di 'ricerca', il personaggio è nuovo rispetto a quelli provenienti dalle aziende invisibili e poi c'è il discorso delle formule derivate dalla fisica quantistica, formule utilizzate per 'tradurre' in termini meta-fisici quello che accade in ogni singolo episodio, per spiegare il rapporto tra i protagonisti, insomma per tradurre la trama letteraria in equazioni pseudo-matematiche, sulla falsariga di sentenze bibliche, una sorta di interpolazione. Così ogni episodio di Predigit prende come spunto nozioni e concetti della fisica: il teletrasporto quantistico, la teoria del caos, la seconda legge della termodinamica ecc ecc però invece di far interagire forze, masse, campi magnetici e particelle, ho utilizzato i personaggi dell'episodio, come se la lotta tra bene e male, per esempio, fosse a tutti gli effetti una rappresentazione letteraria di una più generale regola micro-macro-cosmica. Probabilmente la realizzazione digitale con la possibilità di andare a vedere il link sotteso all'episodio, avrebbe reso i fatti di Predigit più 'fruibili'. Spero comunque che Predigit possa evolvere in un ulteriore 'progetto'. Detto questo ringrazio Massimo per l'ospitalità e tutti coloro che hanno espresso il loro giudizio. Ringrazio ancora una volta Marco e i mutanti e resto a vostra disposizione per ulteriori chiarimenti. A presto e buona giornata! Buongiorno a tutti e scusate il ritardo del mio intervento. Sono contento d’aver partecipato a questo progetto che all’inizio temevo non riuscire a portare a termine. Lavorare in un ambito collettivo, sviluppare una propria idea tenendo presente quella degli altri mutanti e con un occhio alle sacre scritture e alle aziende invisibili, mi ha dato l’impressione di un neo-oulipo, un modo di porsi dei limiti e delle regole che però non hanno costretto la creatività, anzi! io ho potuto lavorare su due livelli molto diversi, per quel che concerne l’aspetto letterario: da un lato la scrittura degli episodi del cadavatar Omar in stile tipicamente horror-fantascientifico (e qui il lavoro di Marco è stato fondamentale a evitare derive metafisico-oniriche a favore dei momenti d’azione e ogni suo suggerimento mi ha sempre stimolato a inventare sempre nuove soluzioni), dall’altro la scrittura degli episodi di Ben Wildenbrot: in questo caso ho utilizzato twitter come ’schema metrico’ nel senso che ogni episodio con le relative note del glossario predigit, contano 140 caratteri. In questo caso la scrittura è molto sperimentale e di ‘ricerca’, il personaggio è nuovo rispetto a quelli provenienti dalle aziende invisibili e poi c’è il discorso delle formule derivate dalla fisica quantistica, formule utilizzate per ‘tradurre’ in termini meta-fisici quello che accade in ogni singolo episodio, per spiegare il rapporto tra i protagonisti, insomma per tradurre la trama letteraria in equazioni pseudo-matematiche, sulla falsariga di sentenze bibliche, una sorta di interpolazione. Così ogni episodio di Predigit prende come spunto nozioni e concetti della fisica: il teletrasporto quantistico, la teoria del caos, la seconda legge della termodinamica ecc ecc però invece di far interagire forze, masse, campi magnetici e particelle, ho utilizzato i personaggi dell’episodio, come se la lotta tra bene e male, per esempio, fosse a tutti gli effetti una rappresentazione letteraria di una più generale regola micro-macro-cosmica. Probabilmente la realizzazione digitale con la possibilità di andare a vedere il link sotteso all’episodio, avrebbe reso i fatti di Predigit più ‘fruibili’. Spero comunque che Predigit possa evolvere in un ulteriore ‘progetto’. Detto questo ringrazio Massimo per l’ospitalità e tutti coloro che hanno espresso il loro giudizio. Ringrazio ancora una volta Marco e i mutanti e resto a vostra disposizione per ulteriori chiarimenti. A presto e buona giornata!

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Di: Luciana Benotto http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-210453 Luciana Benotto Mon, 25 Jul 2011 22:44:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-210453 La Mente Invisibile. Il tuo modo di scrivere mi ricorda William Gibson e Philip Dick. Strepitoso! La Mente Invisibile.

Il tuo modo di scrivere mi ricorda William Gibson e Philip Dick. Strepitoso!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-210419 Massimo Maugeri Mon, 25 Jul 2011 21:29:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-210419 Un grande in bocca al lupo a Marco Minghetti e ai membri della "Living Mutants Society" per questo e per i futuri progetti! Un grande in bocca al lupo a Marco Minghetti e ai membri della “Living Mutants Society” per questo e per i futuri progetti!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-210418 Massimo Maugeri Mon, 25 Jul 2011 21:28:04 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-210418 Grazie mille ad Antonio Strati e Adriana Zona per i loro interventi. Grazie mille ad Antonio Strati e Adriana Zona per i loro interventi.

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Di: Adriana Zona http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-209358 Adriana Zona Thu, 21 Jul 2011 16:14:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-209358 Mi sembra di vedere tanti sottilissimi fili che si intrecciano per creare una ragnatela perfetta...un genere che non conoscevo ma che comincio ad apprezzare. Bravo. Mi sembra di vedere tanti sottilissimi fili che si intrecciano per creare una ragnatela perfetta…un genere che non conoscevo ma che comincio ad apprezzare. Bravo.

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Di: Antonio Strati http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-209268 Antonio Strati Thu, 21 Jul 2011 06:41:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-209268 Le aziende in-visibili è stato un progetto fantastico e divertente di scrittura collettiva - continuamente in fieri per un lungo periodo - di un libro. Io ho collaborato o curato altre iniziative in questo senso e non tutte hanno avuto il medesimo tocco entusiastico. Poche righe scritte, certo; ma che hanno avuto una simpatica grande presenza per il fatto di essere ... mutanti tra mutanti Le aziende in-visibili è stato un progetto fantastico e divertente di scrittura collettiva – continuamente in fieri per un lungo periodo – di un libro.

Io ho collaborato o curato altre iniziative in questo senso e non tutte hanno avuto il medesimo tocco entusiastico.

Poche righe scritte, certo; ma che hanno avuto una simpatica grande presenza per il fatto di essere … mutanti tra mutanti

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-209156 Massimo Maugeri Wed, 20 Jul 2011 20:13:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-209156 Ne approfitto per ringraziare e salutare, oltre a Marco e Antonella per lo scambio, gli autori dei più recenti commenti. Un caro saluto e grazie a: Adriana, Giacomo Tessani, Lia Maranto, Alfredo Accatino, Angelo Ricci, Francesco Lenzi. Ne approfitto per ringraziare e salutare, oltre a Marco e Antonella per lo scambio, gli autori dei più recenti commenti.
Un caro saluto e grazie a: Adriana, Giacomo Tessani, Lia Maranto, Alfredo Accatino, Angelo Ricci, Francesco Lenzi.

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Di: Francesco Lenzi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-209106 Francesco Lenzi Wed, 20 Jul 2011 15:58:18 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-209106 Da musicista e produttore sento la presenza del suono tra le righe e sulle pagine della Mente. Sarebbe un Radio Drama coi fiocchi. O forse, una Radio Saga?? Da musicista e produttore sento la presenza del suono tra le righe e sulle pagine della Mente. Sarebbe un Radio Drama coi fiocchi. O forse, una Radio Saga??

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Di: Angelo Ricci http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208896 Angelo Ricci Tue, 19 Jul 2011 17:15:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208896 C'è sempre la necessità di una nuova frontiera. Ogni letteratura (ogni espressività letteraria) deve per forza scoprire nuovi spazi narrativi. Sono convinto che il lavoro di Marco Minghetti e della Living Mutant Society vada in questa direzione. Non è un'operazione creativa fine a se stessa, bensì la colonizzazione di territori inesplorati dove la bussola è la parola e il sestante è la creatività. C’è sempre la necessità di una nuova frontiera. Ogni letteratura (ogni espressività letteraria) deve per forza scoprire nuovi spazi narrativi. Sono convinto che il lavoro di Marco Minghetti e della Living Mutant Society vada in questa direzione. Non è un’operazione creativa fine a se stessa, bensì la colonizzazione di territori inesplorati dove la bussola è la parola e il sestante è la creatività.

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Di: Alfredo Accatino http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208832 Alfredo Accatino Tue, 19 Jul 2011 10:37:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208832 qualunque progetto innovativo è ben-arrivato. E questo progetto sembra proprio esserlo. qualunque progetto innovativo è ben-arrivato. E questo progetto sembra proprio esserlo.

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Di: Lia maranto http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208826 Lia maranto Tue, 19 Jul 2011 10:16:47 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208826 mi inserisco dopo aver letto con interesse e partecipazione i commenti che mi precedono e che trovo stimolanti e ricchi. "complessità" non è una vox media. significa le contraddizioni e le amplificazioni che promette. non è una sfida per l'umanità contemporanea. piuttosto, ne è l'anima. con parole di calvino, il morso delle termiti consuma la materia meno digrezzata mentre è meno efficace sulla filigrana sottile del racconto. raccontare, individuare memorie, segni, desideri. un lavoro importante, nella vita collettiva, individuale e in azienda. complimenti, marco. mi inserisco dopo aver letto con interesse e partecipazione i commenti che mi precedono e che trovo stimolanti e ricchi. “complessità” non è una vox media. significa le contraddizioni e le amplificazioni che promette. non è una sfida per l’umanità contemporanea. piuttosto, ne è l’anima. con parole di calvino, il morso delle termiti consuma la materia meno digrezzata mentre è meno efficace sulla filigrana sottile del racconto. raccontare, individuare memorie, segni, desideri. un lavoro importante, nella vita collettiva, individuale e in azienda. complimenti, marco.

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Di: giacomo tessani http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208569 giacomo tessani Mon, 18 Jul 2011 09:14:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208569 questa parte finale del dibattito mi sembra molto alta e, per i miei gusti, entusiasmante. perquesto ringrazio marco minghetti e antonella beccari. grazie ad entrambi. e grazie a massimo per lo spazio che mette a disposizione di tutti. questa parte finale del dibattito mi sembra molto alta e, per i miei gusti, entusiasmante. perquesto ringrazio marco minghetti e antonella beccari.
grazie ad entrambi.
e grazie a massimo per lo spazio che mette a disposizione di tutti.

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Di: Antonella Beccari http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208568 Antonella Beccari Mon, 18 Jul 2011 09:11:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208568 @ Marco: “Troppo ambizioso? Utopico? Forse. Ma non avere sogni ha un unico risultato: lasciare il mondo così come è. E a me il mondo così come è non piace. Per nulla.” * Marco, sfondi la biblica porta aperta: sono un'accesa sostenitrice dell'utopia. Non appena me lo si consente dico sempre che il mondo va avanti in forza dell'utopia, non certo delle certezze. * Non so se ci siamo capiti: a me il tuo La mente inVisibile piace, nell'insieme. L'altro giorno ho chiesto alla biblioteca di zona di procurarlo perchè sono dell'opinione che dovrebbe essere bene in vista sullo scaffale pubblico. Ma non sarebbe il libro che mi porterei sul Titanic sapendo di salvarmi perchè non mi porta sulla strada della mia identità creativa. Brain storming lo faccio tutti i giorni e ho bisogno di calmare le acque del mio cervello, non sollevarle. I dati di vendita che mi riferisci significano che c'è un pubblico in grado di recepire il tuo messaggio e, dunque, significa che hai colto nel segno. Significa che c'è ancora una parte vitale che ha voglia di superare se stessa. Però non dimenticare chi vorrebbe farlo e non ha gli strumenti per farlo. Lo scrittore è anche uno stregone e deve attrarre con l'inganno. Un inganno buono. I miei complimenti per il buon lavoro: posso immaginarmi quello che ci sta dietro. Ora proprio devo staccare. @ Marco: “Troppo ambizioso? Utopico? Forse. Ma non avere sogni ha un unico risultato: lasciare il mondo così come è. E a me il mondo così come è non piace. Per nulla.”
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Marco, sfondi la biblica porta aperta: sono un’accesa sostenitrice dell’utopia. Non appena me lo si consente dico sempre che il mondo va avanti in forza dell’utopia, non certo delle certezze.
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Non so se ci siamo capiti: a me il tuo La mente inVisibile piace, nell’insieme. L’altro giorno ho chiesto alla biblioteca di zona di procurarlo perchè sono dell’opinione che dovrebbe essere bene in vista sullo scaffale pubblico. Ma non sarebbe il libro che mi porterei sul Titanic sapendo di salvarmi perchè non mi porta sulla strada della mia identità creativa. Brain storming lo faccio tutti i giorni e ho bisogno di calmare le acque del mio cervello, non sollevarle.
I dati di vendita che mi riferisci significano che c’è un pubblico in grado di recepire il tuo messaggio e, dunque, significa che hai colto nel segno. Significa che c’è ancora una parte vitale che ha voglia di superare se stessa.
Però non dimenticare chi vorrebbe farlo e non ha gli strumenti per farlo. Lo scrittore è anche uno stregone e deve attrarre con l’inganno. Un inganno buono.
I miei complimenti per il buon lavoro: posso immaginarmi quello che ci sta dietro.
Ora proprio devo staccare.

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Di: Antonella Beccari http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208565 Antonella Beccari Mon, 18 Jul 2011 08:41:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208565 ......... perchè proprio la stessa accademia italiana, a cui apparteneva anche Calvino, ha decretato la fine dell'immaginazione in Italia, bocciando violentemente tutti quei geni letterari che stavano nascendo e che, è vero, spesso (ma non sempre) non raggiungevano ancora il capolavoro o molto spesso si arenavano su territori di scarsa qualità letteraria, ma stavano preparando il terreno e introducendo un tipo di letteratura che avrebbe ridato la “forza mentale” - di cui parla Citati - per la letteratura contemporanea. L'intolleranza verso questo popolo sommerso di defenestrati “poeti” è stato un grave errore, quando addirittura non ha lasciato letteralmente dimenticati, veri geni della letteratura. Vedi Anna Maria Ortese, un esempio classico di letteratura compiuta di cui il “lettore della strada” sa poco e nulla, spesso nemmeno l'esistenza; e che, in altra sede, ho definito un'esponente del realismo magico. Quanto a Calvino il lettore della strada, di solito, non va oltre la trilogia, qualcuno arriva alle fiabe, e non sono stati certo i testi “sperimentali” che hanno cambiato la testa della gente. Se non si arriva al cuore della gens, non si arriva da nessuna parte. Non è secondario che quello che decreta l'accademia finisce sui banchi di scuola e quello resta a chi ne esce. Lo scrittore, nella sua qualità vaticinante e preveggente, ha anche la prerogativa, oltre che il compito, di farsi interprete della voce collettiva e spegnerne una parte è stata la naturale conseguenza dell'involuzione a cui stiamo assistendo oggi. Sto ancora parlando di letteratura. Per questo è importante superare il grave errore del Gruppo 63: per non ripeterlo. Fare sperimentazione funziona nel momento in cui diventa da mutante mutato. E' in quel momento che cambia le sorti della letteratura. E per diventare il mutato deve accorparsi prima tutta l'eredità letteraria di una lingua e poi restituirla nuova, cioè superata, entro gli schemi della stessa lingua. Perchè, se uso una lingua diversa nessuno mi capisce, o solo chi (il popolo eletto) è stato iniziato ai nuovi segni (geroglifici?) ma si tratta di studiare daccapo una nuova lingua. L'esperanto non ha avuto quella fortuna che si sperava; di fatto oggi la lingua mediatica è l'inglese, una lingua preesistente, non studiata a tavolino. Di fatto, ripeto, una letteratura cambia anche con l'apporto dei non-lettori/non-scrittori che però hanno eccellenza in altri campi e, tu me lo insegni, è il brain storming collettivo che crea l ' “incidente”, l' “inaspettato”, il parto. Infine, il capolavoro nasce quando il brain storming collettivo succede all'interno di un unico cervello, cioè un'unità (miracolo!). Ma questa è un'altra storia. Tant'è che, per arrivare al capolavoro, bisogna passare attraverso l'umiliazione della semplicità, e questo non tutti sono disposti a farlo. * Grazie ancora, Marco, per l'attenzione. Ora devo spostare la mia sulle mie competenze. Buona giornata. ……… perchè proprio la stessa accademia italiana, a cui apparteneva anche Calvino, ha decretato la fine dell’immaginazione in Italia, bocciando violentemente tutti quei geni letterari che stavano nascendo e che, è vero, spesso (ma non sempre) non raggiungevano ancora il capolavoro o molto spesso si arenavano su territori di scarsa qualità letteraria, ma stavano preparando il terreno e introducendo un tipo di letteratura che avrebbe ridato la “forza mentale” – di cui parla Citati – per la letteratura contemporanea.
L’intolleranza verso questo popolo sommerso di defenestrati “poeti” è stato un grave errore, quando addirittura non ha lasciato letteralmente dimenticati, veri geni della letteratura. Vedi Anna Maria Ortese, un esempio classico di letteratura compiuta di cui il “lettore della strada” sa poco e nulla, spesso nemmeno l’esistenza; e che, in altra sede, ho definito un’esponente del realismo magico. Quanto a Calvino il lettore della strada, di solito, non va oltre la trilogia, qualcuno arriva alle fiabe, e non sono stati certo i testi “sperimentali” che hanno cambiato la testa della gente.
Se non si arriva al cuore della gens, non si arriva da nessuna parte. Non è secondario che quello che decreta l’accademia finisce sui banchi di scuola e quello resta a chi ne esce.
Lo scrittore, nella sua qualità vaticinante e preveggente, ha anche la prerogativa, oltre che il compito, di farsi interprete della voce collettiva e spegnerne una parte è stata la naturale conseguenza dell’involuzione a cui stiamo assistendo oggi. Sto ancora parlando di letteratura.
Per questo è importante superare il grave errore del Gruppo 63: per non ripeterlo. Fare sperimentazione funziona nel momento in cui diventa da mutante mutato. E’ in quel momento che cambia le sorti della letteratura. E per diventare il mutato deve accorparsi prima tutta l’eredità letteraria di una lingua e poi restituirla nuova, cioè superata, entro gli schemi della stessa lingua. Perchè, se uso una lingua diversa nessuno mi capisce, o solo chi (il popolo eletto) è stato iniziato ai nuovi segni (geroglifici?) ma si tratta di studiare daccapo una nuova lingua. L’esperanto non ha avuto quella fortuna che si sperava; di fatto oggi la lingua mediatica è l’inglese, una lingua preesistente, non studiata a tavolino.
Di fatto, ripeto, una letteratura cambia anche con l’apporto dei non-lettori/non-scrittori che però hanno eccellenza in altri campi e, tu me lo insegni, è il brain storming collettivo che crea l ‘ “incidente”, l’ “inaspettato”, il parto. Infine, il capolavoro nasce quando il brain storming collettivo succede all’interno di un unico cervello, cioè un’unità (miracolo!). Ma questa è un’altra storia.
Tant’è che, per arrivare al capolavoro, bisogna passare attraverso l’umiliazione della semplicità, e questo non tutti sono disposti a farlo.
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Grazie ancora, Marco, per l’attenzione. Ora devo spostare la mia sulle mie competenze. Buona giornata.

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Di: Marco http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208553 Marco Mon, 18 Jul 2011 07:46:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208553 cara Antonella, grazie a te per il confronto intellettuale che mi consenti e gli stimoli di riflessione che mi offri. Tutti i temi che sollevi sono importanti e sono oggetto da molti ani delle mie riflessioni e delle scelte che ne conseguono. Provo a reagire su alcuni punti. 1) Versione cartacea/ebook. Vorrei fosse chiaro che il testo pubblicato sotto forma di romanzo NON è quella che era stata inizialmente predisposta per realizzare una applicazione per iPAd (che è cosa del tutto diversa da un ebook, naturalmente: su questo sto avviando una discussione che pernso di proseguire nei prossimi giorni qui: http://marcominghetti.nova100.ilsole24ore.com/2011/07/alice-annotata-1.html). Come ho cercato di spiegare sopra, rispetto al testo iniziale sono state tagliate oltre 100 pagine e soprattutto la gran parte delle indicazioni che erano state pensate per guidare il software dell'applicazione (che ricalcavano la "colonna a margine" de Le Aziende InVisibili, un esempio della quale opportunamente Massimo Maugeri ha proposto in apertura di questo thread). Se poi questo testo risulta poco fruibile o scarsamente appealing questo è un altro paio di maniche. Devo dire tuttavia che la pubblicazione in preview delle prime 47 pagine ha già fruttato l'interesse di due case editoriali che si sono proposte per la pubblicazione, un centinaio di giudizi positivi (se non addirittura entusiasti) pubblicati in parte anche qui, in parte sul sito ilmiolibro, in parte ancora su Facebook e persino una ventina di copie vendute nonostante il prezzo di copertina tenuto volutamente alto - quasi il doppio rispetto alla media dei testi pubblicati in self publishing. Ma il dato più significativo sono gli oltre 2000 Like ottenuti dalla community letteraria di Facebook che fanno de La Mente Invisibile di gran lunga il romanzo più gettonato di tutti quelli proposti sulla piattaforma ilmiolibro. Certo non sono i dati dei libri di cucina della Parodi o dei gialli di Faletti. Ma in quanti hanno letto (interamente) non so Infinite Jest di Wallace? Il paragone è assolutamente sproporzionato ma voglio dire che esiste un pubblico anche per opere sperimentali che cerchino di evitare l'appiattimento e lo squallore della banalità contemporanea (pur rappresentandola magnificamente). Il Gruppo 63 o i seguaci di Queneau si sono posti in questa linea che ha avuto mi sembra un notevole seguito di pubblico e soprattutto un influsso importante su tutti coloro che hanno scritto dopo. Certo è un approccio che adesso mostra qualche limite, ma ciò non toglie che possa essere ripreso e rinnovato (vedi i vari Luther Blissett, Wu Ming e via dicendo: ancora una volta beneficiati da un buon successo anche di pubblico). 2) Letteratura combinatoria e affini. Il riferimento a Wallace è utile anche per sottolineare che esiste nel romanzo moderno un filone importante e tutto sommato popolare di letteratura non lineare che affonda le sue radici nel romanzo picaresco alla Don Chisciotte ma soprattutto nel Tristram Shandy di "Yorick" (non a caso il riferimento di Wallace) Sterne per arrivare a testi tipo La vita istruzioni per l'uso di Perec. E per quanto riguarda Calvino tu insisti con il Castello dei destini incrociati, ma trascuri il fatto che il testo scelto per realizzare la mutazione de Le Aziende InVisibili è Le Città Invisibili, di gran lunga il testo più venduto di Calvino in Italia e nel mondo. E per La Mente InVisibile il riferimento è quell'esempio perfetto di letteratura combinatoria che è la Bibbia, in testa ai libri più venduti da qualche secolo. 3) Dis-orientamento. E' proprio uno degli obiettivi che mi propongo. Disorientare il lettore per costringerlo a ri-orientarsi. Prima fra gli Episodi del libro ma poi fra i modelli interpretativi alternativi al Pensiero Unico dominante che cerca di imporci (riuscendoci ahimè) la Verità Assoluta (quella voluta dalla Internazionale della Casta mafiosa che controlla i luoghi di potere in Italia e nel mondo) in tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana, a livello personale, sociale, politico, economico. Troppo ambizioso? Utopico? Forse. Ma non avere sogni ha un unico risultato: lasciare il mondo così come è. E a me il mondo così come è non piace. Per nulla. cara Antonella, grazie a te per il confronto intellettuale che mi consenti e gli stimoli di riflessione che mi offri. Tutti i temi che sollevi sono importanti e sono oggetto da molti ani delle mie riflessioni e delle scelte che ne conseguono. Provo a reagire su alcuni punti.
1) Versione cartacea/ebook. Vorrei fosse chiaro che il testo pubblicato sotto forma di romanzo NON è quella che era stata inizialmente predisposta per realizzare una applicazione per iPAd (che è cosa del tutto diversa da un ebook, naturalmente: su questo sto avviando una discussione che pernso di proseguire nei prossimi giorni qui: http://marcominghetti.nova100.ilsole24ore.com/2011/07/alice-annotata-1.html). Come ho cercato di spiegare sopra, rispetto al testo iniziale sono state tagliate oltre 100 pagine e soprattutto la gran parte delle indicazioni che erano state pensate per guidare il software dell’applicazione (che ricalcavano la “colonna a margine” de Le Aziende InVisibili, un esempio della quale opportunamente Massimo Maugeri ha proposto in apertura di questo thread). Se poi questo testo risulta poco fruibile o scarsamente appealing questo è un altro paio di maniche. Devo dire tuttavia che la pubblicazione in preview delle prime 47 pagine ha già fruttato l’interesse di due case editoriali che si sono proposte per la pubblicazione, un centinaio di giudizi positivi (se non addirittura entusiasti) pubblicati in parte anche qui, in parte sul sito ilmiolibro, in parte ancora su Facebook e persino una ventina di copie vendute nonostante il prezzo di copertina tenuto volutamente alto – quasi il doppio rispetto alla media dei testi pubblicati in self publishing. Ma il dato più significativo sono gli oltre 2000 Like ottenuti dalla community letteraria di Facebook che fanno de La Mente Invisibile di gran lunga il romanzo più gettonato di tutti quelli proposti sulla piattaforma ilmiolibro. Certo non sono i dati dei libri di cucina della Parodi o dei gialli di Faletti. Ma in quanti hanno letto (interamente) non so Infinite Jest di Wallace? Il paragone è assolutamente sproporzionato ma voglio dire che esiste un pubblico anche per opere sperimentali che cerchino di evitare l’appiattimento e lo squallore della banalità contemporanea (pur rappresentandola magnificamente). Il Gruppo 63 o i seguaci di Queneau si sono posti in questa linea che ha avuto mi sembra un notevole seguito di pubblico e soprattutto un influsso importante su tutti coloro che hanno scritto dopo. Certo è un approccio che adesso mostra qualche limite, ma ciò non toglie che possa essere ripreso e rinnovato (vedi i vari Luther Blissett, Wu Ming e via dicendo: ancora una volta beneficiati da un buon successo anche di pubblico).
2) Letteratura combinatoria e affini. Il riferimento a Wallace è utile anche per sottolineare che esiste nel romanzo moderno un filone importante e tutto sommato popolare di letteratura non lineare che affonda le sue radici nel romanzo picaresco alla Don Chisciotte ma soprattutto nel Tristram Shandy di “Yorick” (non a caso il riferimento di Wallace) Sterne per arrivare a testi tipo La vita istruzioni per l’uso di Perec. E per quanto riguarda Calvino tu insisti con il Castello dei destini incrociati, ma trascuri il fatto che il testo scelto per realizzare la mutazione de Le Aziende InVisibili è Le Città Invisibili, di gran lunga il testo più venduto di Calvino in Italia e nel mondo. E per La Mente InVisibile il riferimento è quell’esempio perfetto di letteratura combinatoria che è la Bibbia, in testa ai libri più venduti da qualche secolo.
3) Dis-orientamento. E’ proprio uno degli obiettivi che mi propongo. Disorientare il lettore per costringerlo a ri-orientarsi. Prima fra gli Episodi del libro ma poi fra i modelli interpretativi alternativi al Pensiero Unico dominante che cerca di imporci (riuscendoci ahimè) la Verità Assoluta (quella voluta dalla Internazionale della Casta mafiosa che controlla i luoghi di potere in Italia e nel mondo) in tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana, a livello personale, sociale, politico, economico. Troppo ambizioso? Utopico? Forse. Ma non avere sogni ha un unico risultato: lasciare il mondo così come è. E a me il mondo così come è non piace. Per nulla.

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Di: Antonella Beccari http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208466 Antonella Beccari Sun, 17 Jul 2011 22:17:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208466 E va be', Marco, ti faccio un buffetto. Quando Citati dice: “Non so cosa accadrà agli dèi greci, e specialmente ad Apollo ed Ermes, nel ventunesimo secolo” (ma ormai quella del ventiduesimo), ti svelo che, se vuoi sapere dove sono finiti/finiranno gli dei dell'Olimpo devi andare a leggerti una storia di Roberta Rambelli, e precisamente “Profilo in lineare B”. Certo l'accademia insorgerà ma tu sta zitto, leggilo e non fare pubblicità. E va be’, Marco, ti faccio un buffetto.
Quando Citati dice: “Non so cosa accadrà agli dèi greci, e specialmente ad Apollo ed Ermes, nel ventunesimo secolo” (ma ormai quella del ventiduesimo), ti svelo che, se vuoi sapere dove sono finiti/finiranno gli dei dell’Olimpo devi andare a leggerti una storia di Roberta Rambelli, e precisamente “Profilo in lineare B”.
Certo l’accademia insorgerà ma tu sta zitto, leggilo e non fare pubblicità.

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Di: Antonella Beccari http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208463 Antonella Beccari Sun, 17 Jul 2011 22:12:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208463 @ Marco Marco, ho riletto daccapo le prime 47 pagine (Kkunn, L'Assillo, L'esaurimento) e per provartelo ti dico che a pagina 19 c'è un “ritocchi” scritto “ritoccchi” e dei trattini all'inizio della pagina spaziati irregolarmente e non uniformi. Continuo ad essere dell'opinione che il testo su carta DEVE differenziarsi dalla versione interattiva. Non so quale sia il campionario scelto per la preview o per la lettura in toto ma, scommetto, non è la fascia che comprerà. E scommetto che i parametri del suddetto campionario sono troppo alti (d'élite) per dare una misura di mezzo. In ogni caso, lasciare così la versione cartacea sarebbe ridurla alla mappa di una guida strategica di gioco di ruolo e, non ultimo, ma soprattutto: lasciare la versione cartacea identica al testo depositato sull'e-book è una contraddizione perchè, dunque, non avrebbe bisogno di diventare interattiva. Inoltre: il feedback economico ha una sua ragione di essere nella misura in cui il pubblico esprime un accoglimento di acquisto. Se non acquista (sempre che la distribuzione sia stata fatta a dovere), significa che l'opera non ha raggiunto risposte e richiami a un bisogno collettivo. Un libro vuole essere letto, ha le prerogative di cambiare la mentalità di chi legge, ha bisogno di una continuità che non riesco a trovare in La mente inVisibile. Scusa se sono così diretta. E sarebbe un peccato se il motivo di non acquisto fosse solo la modalità d'esposizione. Bisogna tenere presente che il lettore di e-book non è ancora arrivato a fare numeri tangibili. Si ha la possibilità di fare anche alta letteratura (cartacea) e bisogna sfruttarla in pieno, in ogni senso. Inoltre, anche e perchè, senza un riscontro economico, finisce l'avventura. Per ritornare a Delany, non credo che Dhalgren l'abbia finanziato nei suoi bisogni quotidiani, piuttosto credo che altre sue opere gli abbiano dato di che vivere. E non è certo con Il castello dei destini incrociati che Calvino ha potuto continuare a scrivere. Aggiungo anche che bisogna avere qualche neurone in acido per leggersi Dhalgren o Il giuoco dell'oca di Sanguineti. Dimmi quanta gente con una mente eccellente conosci ma che sia al di fuori dell'ambiente letterario (è la conditio sine qua non) che possa essere interessata a un'esposizione così neurotica. Vedo chiaramente il filo conduttore ma non vedo la fabula entrare leggera e insinuarsi con facilità; percepisco invece molto bene la crisi della scrittura che racconta la sua crisi. E' Ouroboros. Quindi: occorre un piano strategico introduttivo, universale, modulato su un linguaggio d'insieme capace di essere inteso da ogni essere intelligente disposto a leggere. Di qualsiasi fascia d'età. Perchè non tutti si interessano di metadisciplina e ancora meno di managing d'avanguardia; ma chiunque, con un po' di buona volontà, può leggerne la metafora letteraria sotto forma di una storia, e senza chiedersi se stia leggendo un tipo di intersezione, il nuovo ruolo del mecenatismo, una diversa visione dell'identità creativa, uniti all'innovazione tecnologica. Insomma, se si vuole combattere la “standardizzazione delle attività, l’ostilità verso creatività, innovazione e qualsiasi forma di “mutazione” e la suddivisione dei compiti che produce il delirio della iperspecializzazione”, bisogna renderla un po' più facile al lettore medio che di brainstorming razionalizza poco, ma - sottolineo - intuisce molto. E sa scegliere con la facilità del contadino che, guardando la luna, sa quando deve seminare. Perchè quando una battaglia poggia su un fondo di bene, il “popolo” l'appoggia senz'altro. Naturalmente. Senza sforzo. * Cioé: non tutti hanno bisogno di fare il percorso dal Caos all'Ordine, molti devono fare l'inverso e cioè partire dall'Ordine per arrivare al Caos che è il principio base dal quale partire per ritrovare una propria identità creativa. Anche leggendo. Perchè il doppio filo scorsoio “dal caos all'ordine” presuppone già un ritorno. C'è chi non è ancora partito. Lo so che potrebbe sembrare che qui mi esprima in modo oscuro, parlando di Caos e Ordine ma, mentre in una situazione interattiva i sensi sono tutti necessariamente aperti, sulla carta di sensi bisogna percepirne un altro: l'immaginazione. Ad esempio io, non essendo in questo preciso istante in cui scrivo in una situazione di comunicazione interattiva (magari un telefono o una web camera), bensì sulla “carta”, per svegliare il tuo super-conscio devo evocare una bilocazione di eventi temporali coesi (stamattina/stasera; interattivo/carta; la tua risposta veloce/la mia lenta; oggi ho fatto il pranzo di compleanno con la nonna novantaseienne/ tu hai bevuto birra al birrificio di zona; è mezzanotte e non ho più guardato se Letteratitudine è andata avanti con altri commenti però scrivo ugualmente/ma Antonella perchè non risponde? ) tali che tu, Marco, intenda quanto dico. Come stai, ora? Hai capito quello che intendo? Disorientato? Che cosa ho detto? Sono pazza? Bhè, dopo le prime pagine di La mente inVisibile si sta così, almeno per come è introdotto e legato adesso. E' l“uomo/lettore della strada” come starebbe? Male, ti dico. E lascerebbe la presa dopo le prime pagine. ... “introduttivo, universale, modulato su un linguaggio d'insieme capace di essere inteso da ogni essere intelligente disposto a leggere” ... * A meno che, appunto, non si volesse fare letteratura mutante (sperimentale), come giustamente ti esprimi quando dici LiVing Mutants (not mutated) Society; e non mutata. Ma allora siamo daccapo. L'aveva già fatta il Gruppo 63. Sono convinta che la “bilocazione” carta/interattivo sia una carta vincente, una sorta di Il Carro (il tarocco) che, proprio a causa del percorso parallelo imposto ai due cavalli (carta e interattivo) trova la sua forza; ma il cavallo-interattivo non può essere nello stesso spazio del cavallo-carta se vuole spingere il carro. E viceversa. * Infine ti ringrazio per la bella possibilità di essermi potuta esprimere. Trovo che tu sia un individuo molto intelligente. E ringrazio anche Massimo per il suo incredibile impegno giornaliero che permette di leggere e imparare ogni giorno e di trovare utili spunti in ogni senso. (A proposito, dove è scritto l'autore di ogni racconto nel libro? Nel libro ho riconosciuto la penna della donna e quella dell'uomo ma, non conoscendo lo stile di ognuno, non saprei dire). @ Marco
Marco, ho riletto daccapo le prime 47 pagine (Kkunn, L’Assillo, L’esaurimento) e per provartelo ti dico che a pagina 19 c’è un “ritocchi” scritto “ritoccchi” e dei trattini all’inizio della pagina spaziati irregolarmente e non uniformi.
Continuo ad essere dell’opinione che il testo su carta DEVE differenziarsi dalla versione interattiva.
Non so quale sia il campionario scelto per la preview o per la lettura in toto ma, scommetto, non è la fascia che comprerà. E scommetto che i parametri del suddetto campionario sono troppo alti (d’élite) per dare una misura di mezzo. In ogni caso, lasciare così la versione cartacea sarebbe ridurla alla mappa di una guida strategica di gioco di ruolo e, non ultimo, ma soprattutto: lasciare la versione cartacea identica al testo depositato sull’e-book è una contraddizione perchè, dunque, non avrebbe bisogno di diventare interattiva.
Inoltre: il feedback economico ha una sua ragione di essere nella misura in cui il pubblico esprime un accoglimento di acquisto. Se non acquista (sempre che la distribuzione sia stata fatta a dovere), significa che l’opera non ha raggiunto risposte e richiami a un bisogno collettivo. Un libro vuole essere letto, ha le prerogative di cambiare la mentalità di chi legge, ha bisogno di una continuità che non riesco a trovare in La mente inVisibile. Scusa se sono così diretta. E sarebbe un peccato se il motivo di non acquisto fosse solo la modalità d’esposizione. Bisogna tenere presente che il lettore di e-book non è ancora arrivato a fare numeri tangibili. Si ha la possibilità di fare anche alta letteratura (cartacea) e bisogna sfruttarla in pieno, in ogni senso.
Inoltre, anche e perchè, senza un riscontro economico, finisce l’avventura. Per ritornare a Delany, non credo che Dhalgren l’abbia finanziato nei suoi bisogni quotidiani, piuttosto credo che altre sue opere gli abbiano dato di che vivere. E non è certo con Il castello dei destini incrociati che Calvino ha potuto continuare a scrivere. Aggiungo anche che bisogna avere qualche neurone in acido per leggersi Dhalgren o Il giuoco dell’oca di Sanguineti.
Dimmi quanta gente con una mente eccellente conosci ma che sia al di fuori dell’ambiente letterario (è la conditio sine qua non) che possa essere interessata a un’esposizione così neurotica. Vedo chiaramente il filo conduttore ma non vedo la fabula entrare leggera e insinuarsi con facilità; percepisco invece molto bene la crisi della scrittura che racconta la sua crisi. E’ Ouroboros.
Quindi: occorre un piano strategico introduttivo, universale, modulato su un linguaggio d’insieme capace di essere inteso da ogni essere intelligente disposto a leggere. Di qualsiasi fascia d’età. Perchè non tutti si interessano di metadisciplina e ancora meno di managing d’avanguardia; ma chiunque, con un po’ di buona volontà, può leggerne la metafora letteraria sotto forma di una storia, e senza chiedersi se stia leggendo un tipo di intersezione, il nuovo ruolo del mecenatismo, una diversa visione dell’identità creativa, uniti all’innovazione tecnologica.
Insomma, se si vuole combattere la “standardizzazione delle attività, l’ostilità verso creatività, innovazione e qualsiasi forma di “mutazione” e la suddivisione dei compiti che produce il delirio della iperspecializzazione”, bisogna renderla un po’ più facile al lettore medio che di brainstorming razionalizza poco, ma – sottolineo – intuisce molto. E sa scegliere con la facilità del contadino che, guardando la luna, sa quando deve seminare. Perchè quando una battaglia poggia su un fondo di bene, il “popolo” l’appoggia senz’altro. Naturalmente. Senza sforzo.
*
Cioé: non tutti hanno bisogno di fare il percorso dal Caos all’Ordine, molti devono fare l’inverso e cioè partire dall’Ordine per arrivare al Caos che è il principio base dal quale partire per ritrovare una propria identità creativa. Anche leggendo. Perchè il doppio filo scorsoio “dal caos all’ordine” presuppone già un ritorno. C’è chi non è ancora partito.
Lo so che potrebbe sembrare che qui mi esprima in modo oscuro, parlando di Caos e Ordine ma, mentre in una situazione interattiva i sensi sono tutti necessariamente aperti, sulla carta di sensi bisogna percepirne un altro: l’immaginazione. Ad esempio io, non essendo in questo preciso istante in cui scrivo in una situazione di comunicazione interattiva (magari un telefono o una web camera), bensì sulla “carta”, per svegliare il tuo super-conscio devo evocare una bilocazione di eventi temporali coesi (stamattina/stasera; interattivo/carta; la tua risposta veloce/la mia lenta; oggi ho fatto il pranzo di compleanno con la nonna novantaseienne/ tu hai bevuto birra al birrificio di zona; è mezzanotte e non ho più guardato se Letteratitudine è andata avanti con altri commenti però scrivo ugualmente/ma Antonella perchè non risponde? ) tali che tu, Marco, intenda quanto dico.
Come stai, ora? Hai capito quello che intendo? Disorientato? Che cosa ho detto? Sono pazza?
Bhè, dopo le prime pagine di La mente inVisibile si sta così, almeno per come è introdotto e legato adesso.
E’ l“uomo/lettore della strada” come starebbe?
Male, ti dico. E lascerebbe la presa dopo le prime pagine.
… “introduttivo, universale, modulato su un linguaggio d’insieme capace di essere inteso da ogni essere intelligente disposto a leggere” …
*
A meno che, appunto, non si volesse fare letteratura mutante (sperimentale), come giustamente ti esprimi quando dici LiVing Mutants (not mutated) Society; e non mutata. Ma allora siamo daccapo. L’aveva già fatta il Gruppo 63.
Sono convinta che la “bilocazione” carta/interattivo sia una carta vincente, una sorta di Il Carro (il tarocco) che, proprio a causa del percorso parallelo imposto ai due cavalli (carta e interattivo) trova la sua forza; ma il cavallo-interattivo non può essere nello stesso spazio del cavallo-carta se vuole spingere il carro. E viceversa.
*
Infine ti ringrazio per la bella possibilità di essermi potuta esprimere. Trovo che tu sia un individuo molto intelligente. E ringrazio anche Massimo per il suo incredibile impegno giornaliero che permette di leggere e imparare ogni giorno e di trovare utili spunti in ogni senso.
(A proposito, dove è scritto l’autore di ogni racconto nel libro? Nel libro ho riconosciuto la penna della donna e quella dell’uomo ma, non conoscendo lo stile di ognuno, non saprei dire).

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Di: Marco http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208395 Marco Sun, 17 Jul 2011 15:38:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208395 Ehm ovviamente PIETRO Citati... Ehm ovviamente PIETRO Citati…

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Di: Marco http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208394 Marco Sun, 17 Jul 2011 15:36:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208394 Leggo solo adesso il bell'articolo di Piero Citati pubblicato sul Corriere: gli dei greci abitano il romanzo moderno. Riporto la parte finale, che mi sembra una degna glossa alla discussione svolta fin qui in particolare con Antonella (fra l'altro su tutto questo mi piacerebbe sentire, oltre ai ringraziamenti, anche il parere del nostro anfitrione Massimo Maugeri...): "Più che Apollo, Ermes fu il dio che protesse la letteratura del ventesimo secolo. Non posso che fare nomi: Yeats, Kavafis, Pessoa, Valéry, Walser, Kafka, Musil, Nabokov, Cioran, Caproni, Dylan Thomas, Kundera, Calvino, Perec, persino (nella Montagna magica) Thomas Mann. Essi derivarono tutti i loro doni da Ermes: la molteplicità delle forme: la molteplicità delle strade: la mente variegata: il gioco: l’invenzione: la mistificazione: l’inganno: il viaggio: l’arte dei rapporti; e, sopratutto, quella della fascinazione, che attraeva la mente profonda dei lettori. Un ultimo, giovane erede di Ermes, Paolo Lagazzi, ha appena pubblicato un piccolo libro: Nessuna telefonata sfugge al cielo (Aragno, pp. 135, e l2). È un libro per lettori maturi che finge di essere scritto per bambini; e un libro per bambini che si rivolge agli adulti. Ermes è onnipresente: sopratutto come ladro, istrione, mistificatore, bugiardo, giocoliere. Credo che tutti ne ameranno l’eleganza. Non so cosa accadrà agli dèi greci, e specialmente ad Apollo ed Ermes, nel ventunesimo secolo. Da vent’anni sembrano nascosti. Quasi sempre gli scrittori li ignorano; ed essi sono stranamente spaesati, come se non riconoscessero il paesaggio dei nostri tempi. Forse, sebbene mi sembri impossibile, verranno dimenticati. Forse gli scrittori non hanno più la forza mentale necessaria per rispondere alle loro terribili esigenze. O, forse, la letteratura moderna, della quale essi sono stati signori, è finita qualche anno fa, con Nabokov e Calvino. Tranne pochi casi, quella che noi leggiamo oggi non è letteratura: o è vecchia, noiosa, senza giochi, misteri e invenzioni." Leggo solo adesso il bell’articolo di Piero Citati pubblicato sul Corriere: gli dei greci abitano il romanzo moderno. Riporto la parte finale, che mi sembra una degna glossa alla discussione svolta fin qui in particolare con Antonella (fra l’altro su tutto questo mi piacerebbe sentire, oltre ai ringraziamenti, anche il parere del nostro anfitrione Massimo Maugeri…): “Più che Apollo, Ermes fu il dio che protesse la letteratura del ventesimo secolo. Non posso che fare nomi: Yeats, Kavafis, Pessoa, Valéry, Walser, Kafka, Musil, Nabokov, Cioran, Caproni, Dylan Thomas, Kundera, Calvino, Perec, persino (nella Montagna magica) Thomas Mann. Essi derivarono tutti i loro doni da Ermes: la molteplicità delle forme: la molteplicità delle strade: la mente variegata: il gioco: l’invenzione: la mistificazione: l’inganno: il viaggio: l’arte dei rapporti; e, sopratutto, quella della fascinazione, che attraeva la mente profonda dei lettori. Un ultimo, giovane erede di Ermes, Paolo Lagazzi, ha appena pubblicato un piccolo libro: Nessuna telefonata sfugge al cielo (Aragno, pp. 135, e l2). È un libro per lettori maturi che finge di essere scritto per bambini; e un libro per bambini che si rivolge agli adulti. Ermes è onnipresente: sopratutto come ladro, istrione, mistificatore, bugiardo, giocoliere. Credo che tutti ne ameranno l’eleganza. Non so cosa accadrà agli dèi greci, e specialmente ad Apollo ed Ermes, nel ventunesimo secolo. Da vent’anni sembrano nascosti. Quasi sempre gli scrittori li ignorano; ed essi sono stranamente spaesati, come se non riconoscessero il paesaggio dei nostri tempi. Forse, sebbene mi sembri impossibile, verranno dimenticati. Forse gli scrittori non hanno più la forza mentale necessaria per rispondere alle loro terribili esigenze. O, forse, la letteratura moderna, della quale essi sono stati signori, è finita qualche anno fa, con Nabokov e Calvino. Tranne pochi casi, quella che noi leggiamo oggi non è letteratura: o è vecchia, noiosa, senza giochi, misteri e invenzioni.”

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Di: Adriana http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208378 Adriana Sun, 17 Jul 2011 13:52:31 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208378 Riprovo, visto che non vedo apparire il precedente commento... immagino si sia perso nei nodi della rete! Ho letto La Mente InVisibile praticamente tutto d'un fiato lo scorso week-end... I personaggi si fanno amare e seguire, la struttura narrativa avvince (anche in parte per lo sforzo che chiede al lettore nello scovarla, o meglio, nel ricostruire per approssimazioni successive, un po' come in un videogame, l'intelaiatura che gli autori hanno deciso di creare / seguire e che Marco ha spiegato nel suo post più sopra). Sono solo rimasta un po' delusa dalla descrizione del sopramondo quantico... ma forse questo è un mio problema a prescindere da questo libro, spero sempre di trovare il modo di penetrare attraverso le parole un qualcosa che mi affascina ma che invece, non "comprendendo" io i numeri, invece mi è precluso. Che altro dire? Che quest'estate conto di rileggerlo, per gustarmi tutto quello che ho solo sfiorato nella prima lettura a rotta di collo, degna del peggior bestseller :) (e anche che non avevo letto le Aziende InVisibili e a questo punto me lo vado a cercare) Riprovo, visto che non vedo apparire il precedente commento… immagino si sia perso nei nodi della rete!
Ho letto La Mente InVisibile praticamente tutto d’un fiato lo scorso week-end… I personaggi si fanno amare e seguire, la struttura narrativa avvince (anche in parte per lo sforzo che chiede al lettore nello scovarla, o meglio, nel ricostruire per approssimazioni successive, un po’ come in un videogame, l’intelaiatura che gli autori hanno deciso di creare / seguire e che Marco ha spiegato nel suo post più sopra). Sono solo rimasta un po’ delusa dalla descrizione del sopramondo quantico… ma forse questo è un mio problema a prescindere da questo libro, spero sempre di trovare il modo di penetrare attraverso le parole un qualcosa che mi affascina ma che invece, non “comprendendo” io i numeri, invece mi è precluso.
Che altro dire? Che quest’estate conto di rileggerlo, per gustarmi tutto quello che ho solo sfiorato nella prima lettura a rotta di collo, degna del peggior bestseller :)
(e anche che non avevo letto le Aziende InVisibili e a questo punto me lo vado a cercare)

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208362 Massimo Maugeri Sun, 17 Jul 2011 11:54:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208362 Grazie ancora a Marco. E grazie, Patrizia... Grazie ancora a Marco. E grazie, Patrizia…

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Di: patrizia debicke http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208348 patrizia debicke Sun, 17 Jul 2011 10:46:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208348 Struttura puzzle o caleidoscopica come ha suggerito ieri Marco... o sogno?Chi può dirlo? Ciascuno può vedere o leggere a suo piacere la Mente InVisibile. Partecipare è stata un bella esperienza, non facile, ma il lavoro di ciascuno di noi può esaltarsi e migliorare con il fattivo contributo degli altri. Grazie ai desiderosi di leggere, a quelli che leggeranno e a tutti coloro che ci seguiranno e continueranno a discuterne! Struttura puzzle o caleidoscopica come ha suggerito ieri Marco… o sogno?Chi può dirlo?
Ciascuno può vedere o leggere a suo piacere la Mente InVisibile.
Partecipare è stata un bella esperienza, non facile, ma il lavoro di ciascuno di noi può esaltarsi e migliorare con il fattivo contributo degli altri.
Grazie ai desiderosi di leggere, a quelli che leggeranno e a tutti coloro che ci seguiranno e continueranno a discuterne!

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Di: Marco http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208321 Marco Sun, 17 Jul 2011 08:35:18 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208321 @Antonella: grazie di cuore, hai toccato una serie di punti veramente cruciali, su cui provo a fare qualche chiosa. 1) L'eredità della letteratura combinatoria. Hai centrato benissimo uno dei riferimenti culturali dei progetti della LiVing Mutants Society. Qui il discorso sarebbe lunghissimo e lo ho già in parte svolto nella introduzione a Le Aziende InVisibili, cui rimando. Mi limito qui ad aggiungere, agli antecedenti letterari citati da Antonella, innanzitutto Cortazar con il suo Ruyela (ovvero Ragnatela ovvero... WEB), che negli anni 60 aveva in qualche modo anticipato le modalità di lettura tipiche degli ipertesti e su Internet (dove ognuno crea il suo proprio percorso di senso); ma se vogliamo andare più a fondo, cosa sono le opere omeriche (che sono alla base di tutta la letteratura occidentale) se non un esercizio di letteratura combinatoria? Nella attuale epoca segnata da quello che potremmo definire una sorta di neoplatonismo digitale, tornare a lavorare in questo modo credo abbia un profondo significato. 2) L'approccio metadisciplinare. I due romanzi della TLMS sono anche il risultato di una riflessione ormai ventennale fortemente critica nei confronti di quello scientific management (modello cognitivo e operativo che pervade tutto il nostro attuale vivere associato) basato sulla standardizzazione delle attività, l'ostilità verso creatività, innovazione e qualsiasi forma di "mutazione" e la suddivisione dei compiti che produce il delirio della iperspecializzazione che ricordava Antonella. Contro questo modello da molti anni insieme ad una cerchia di persone che si è andata via via sempre più allargandosi, propongo un approccio, denominato Humanistic management, fondato su valori esattamente uguali e contrari a quelli tayloristici e fordisti: la metadisciplinarietà, la creatività, la diversità, la cura verso gli altri, la responsabilità individuale e collettiva, il genius loci, ecc. ma anche l'incrocio fra patrimonio umanistico e nuove tecnologie 2.0 (non a caso assolutamente avversate dagli scientific manager di tutto il mondo). La proposta ha avuto qualche eco tanto che nel 2005 l'Università di Pavia ha creato e mi ha offerto una cattedra di Humanistic management. Per saperne di più vedi il sito www.humanisticmanagement.it o anche la relativa voce su Wikipedia, oltre a tutto quanto è stato pubblicato negli ultimi tre anni sul mio blog: http://marcominghetti.nova100.ilsole24ore.com/ 3) Oltre la carta. Anche qui Antonella ha visto benissimo. Così come è stato per Le Aziende InVisibili (che dopo aver mutato Le Città InVisibili di Calvino si è trasformato in meta-blog, cortometraggi realizzati in Second Life ma anche in real life, esperienze multimediali proposte anche alla Triennale di Milano, eccetera), a maggior ragione La Mente InVisibile (come ho cercato di spiegare sopra) si presta a sviluppare questo tipo di percorsi. Tuttavia anche la versione che abbiamo predisposto per la carta stampata credo abbia una sua possibilità e senso di esistenza: le prime reazioni di chi ha avuto l'opportunità di leggere le pagine in preview ma soprattutto ha letto l'opera nella sua interezza,, mi stanno molto confortando su questo. @Antonella: grazie di cuore, hai toccato una serie di punti veramente cruciali, su cui provo a fare qualche chiosa.
1) L’eredità della letteratura combinatoria. Hai centrato benissimo uno dei riferimenti culturali dei progetti della LiVing Mutants Society. Qui il discorso sarebbe lunghissimo e lo ho già in parte svolto nella introduzione a Le Aziende InVisibili, cui rimando. Mi limito qui ad aggiungere, agli antecedenti letterari citati da Antonella, innanzitutto Cortazar con il suo Ruyela (ovvero Ragnatela ovvero… WEB), che negli anni 60 aveva in qualche modo anticipato le modalità di lettura tipiche degli ipertesti e su Internet (dove ognuno crea il suo proprio percorso di senso); ma se vogliamo andare più a fondo, cosa sono le opere omeriche (che sono alla base di tutta la letteratura occidentale) se non un esercizio di letteratura combinatoria? Nella attuale epoca segnata da quello che potremmo definire una sorta di neoplatonismo digitale, tornare a lavorare in questo modo credo abbia un profondo significato.
2) L’approccio metadisciplinare. I due romanzi della TLMS sono anche il risultato di una riflessione ormai ventennale fortemente critica nei confronti di quello scientific management (modello cognitivo e operativo che pervade tutto il nostro attuale vivere associato) basato sulla standardizzazione delle attività, l’ostilità verso creatività, innovazione e qualsiasi forma di “mutazione” e la suddivisione dei compiti che produce il delirio della iperspecializzazione che ricordava Antonella. Contro questo modello da molti anni insieme ad una cerchia di persone che si è andata via via sempre più allargandosi, propongo un approccio, denominato Humanistic management, fondato su valori esattamente uguali e contrari a quelli tayloristici e fordisti: la metadisciplinarietà, la creatività, la diversità, la cura verso gli altri, la responsabilità individuale e collettiva, il genius loci, ecc. ma anche l’incrocio fra patrimonio umanistico e nuove tecnologie 2.0 (non a caso assolutamente avversate dagli scientific manager di tutto il mondo). La proposta ha avuto qualche eco tanto che nel 2005 l’Università di Pavia ha creato e mi ha offerto una cattedra di Humanistic management. Per saperne di più vedi il sito http://www.humanisticmanagement.it o anche la relativa voce su Wikipedia, oltre a tutto quanto è stato pubblicato negli ultimi tre anni sul mio blog: http://marcominghetti.nova100.ilsole24ore.com/
3) Oltre la carta. Anche qui Antonella ha visto benissimo. Così come è stato per Le Aziende InVisibili (che dopo aver mutato Le Città InVisibili di Calvino si è trasformato in meta-blog, cortometraggi realizzati in Second Life ma anche in real life, esperienze multimediali proposte anche alla Triennale di Milano, eccetera), a maggior ragione La Mente InVisibile (come ho cercato di spiegare sopra) si presta a sviluppare questo tipo di percorsi. Tuttavia anche la versione che abbiamo predisposto per la carta stampata credo abbia una sua possibilità e senso di esistenza: le prime reazioni di chi ha avuto l’opportunità di leggere le pagine in preview ma soprattutto ha letto l’opera nella sua interezza,, mi stanno molto confortando su questo.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208316 Massimo Maugeri Sun, 17 Jul 2011 08:17:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208316 Grazie di cuore a tutti. E, a tutti voi, una meravigliosa domenica! Grazie di cuore a tutti.
E, a tutti voi, una meravigliosa domenica!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208315 Massimo Maugeri Sun, 17 Jul 2011 08:17:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208315 E ancora grazie a: Cristina Bove, Matteo Domenico Recine, Alessanro, Anna, Laura Cardinale, Adelchi Battista, Mauro Caporale, Andrea, Ki-Keyra, Guido Silipo, Piero Trupia. E ancora grazie a: Cristina Bove, Matteo Domenico Recine, Alessanro, Anna, Laura Cardinale, Adelchi Battista, Mauro Caporale, Andrea, Ki-Keyra, Guido Silipo, Piero Trupia.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208314 Massimo Maugeri Sun, 17 Jul 2011 08:15:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208314 Saluti e ringraziamenti anche a: Luciano Locatelli, Elisa, Angelo Orlando Meloni, Farinata, Alba Contino, Franca Maria Bagnoli, Eva C., Claudio Ferilli, Daniela Bianchi... Saluti e ringraziamenti anche a: Luciano Locatelli, Elisa, Angelo Orlando Meloni, Farinata, Alba Contino, Franca Maria Bagnoli, Eva C., Claudio Ferilli, Daniela Bianchi…

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208313 Massimo Maugeri Sun, 17 Jul 2011 08:13:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208313 E poi ancora grazie a: Antonio, Francesco Amat di San Filippo, Franci53, Micol, Ingrid, Angela Todaro, Sabrina Fiorella Larson... E poi ancora grazie a: Antonio, Francesco Amat di San Filippo, Franci53, Micol, Ingrid, Angela Todaro, Sabrina Fiorella Larson…

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208312 Massimo Maugeri Sun, 17 Jul 2011 08:11:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208312 Ne approfitto per salutare e ringraziare anche gli altri intervenuti, a partire da: Carlo S, Enzo Sanna, Enrico, Danilo Curci, Andrea Sgarro... Ne approfitto per salutare e ringraziare anche gli altri intervenuti, a partire da: Carlo S, Enzo Sanna, Enrico, Danilo Curci, Andrea Sgarro…

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208311 Massimo Maugeri Sun, 17 Jul 2011 08:09:48 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208311 Naturalmente ringrazio Marco Minghetti (a cui rinnovo gli "in bocca al lupo") per il successo di questo e di futuri progetti. Naturalmente ringrazio Marco Minghetti (a cui rinnovo gli “in bocca al lupo”) per il successo di questo e di futuri progetti.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208310 Massimo Maugeri Sun, 17 Jul 2011 08:09:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208310 Ne approfitto subito per ringraziare Antonella Beccari che qui sopra ha scritto un corposo commento che - a mio modo di vedere - fornisce un contributo notevole alla discussione (che spero possa evolversi ulteriormente). Grazie, Antonella! Ne approfitto subito per ringraziare Antonella Beccari che qui sopra ha scritto un corposo commento che – a mio modo di vedere – fornisce un contributo notevole alla discussione (che spero possa evolversi ulteriormente).
Grazie, Antonella!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208309 Massimo Maugeri Sun, 17 Jul 2011 08:06:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208309 Cari amici, grazie di cuore a tutti voi per i vostri commenti. Cari amici, grazie di cuore a tutti voi per i vostri commenti.

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Di: Antonella Beccari http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208308 Antonella Beccari Sun, 17 Jul 2011 08:01:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208308 @ Adelchi Battista molto, molto suggestivo il cortometraggio. Questo personalmente mi conferma la proprietà costitutiva e la destinazione interattiva di TLMS e dei suoi libri. Solo su carta non rende abbastanza: è mancante. Non fa mutazione. @ Adelchi Battista
molto, molto suggestivo il cortometraggio. Questo personalmente mi conferma la proprietà costitutiva e la destinazione interattiva di TLMS e dei suoi libri. Solo su carta non rende abbastanza: è mancante. Non fa mutazione.

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Di: Antonella Beccari http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208307 Antonella Beccari Sun, 17 Jul 2011 08:01:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208307 Premesso che le mie cognizioni circa La Mente inVisibile e Le Fabbriche inVisibili sono la lettura delle famose cinquanta pagine disponibili on-line, mi sembra che questo lavoro sia la prosecuzione contemporanea di quello che propugnava il Gruppo 63 (Sanguineti: Il giuoco dell'oca; Manganelli: Centuria; Calvino: Il castello dei destini incrociati; letture che certamente fanno parte del sommerso letto - neanche poi tanto - dagli autori); sto parlando di letteratura combinatoria e potenziale. C'è un qualcosa di involuto di quell'epoca che sta riapparendo con forza, negli ultimi anni. E non solo in letteratura. Probabilmente il contenuto di quell'involuto è ciò che allora la critica deprecava e che è rimasto a un livello embrionale, nel migliore dei casi. Vedi, per esempio, l'opinione accademica nazionale nei confronti della letteratura fantascientifica. Più che altro fu abortita. Se oggi si può leggere Il giuoco dell'oca di Sanguineti, per esempio, è perchè Sanguineti fu accolto in un determinato “ceto” culturale perchè, se ne fosse stato estraneo, dubito che qualcuno lo avrebbe pubblicato. Di fatto, la gente “normale” ne legge la poesia, non i romanzi. E qualche volta. E, comunque, a mio parere, tutto rimase sperimentalismo. Lo stesso Calvino fu esasperato dalla sequenza combinatoria dei Tarocchi: che si era proposta, che non gli veniva, che mandò all'aria quando passò a La taverna dei destini incrociati. Cambio di tarocco, cambio di prospettiva; e, siccome i tarocchi della taverna erano quelli popolari (i marsigliesi), e quindi più “suggestivi” dei primi (i viscontei) rinunciò allo schema lineare attuato nel Castello. Fuori casa mi viene in mente il surrealista Raymond Queneau (Hazard e Fissile?), il patafisico Raymond Roussel (Locus solus?), ma, più di tutto, mi viene in mente Samuel Ray Delany, forse perchè qualcuno ha ventilato un'ipotesi di escheriano nell'opera di The Living Mutant Society. Lo ritengo uno tra i migliori scrittori che abbia saputo interpretare la visione di Escher, e non solo quella. Con un tipo di scrittura oltremodo moderna e perfettamente attuale, anche se allora di internet non esisteva l'ombra. Luciano Comida fece un piccolo commento su un lavoretto che avevo scritto a proposito di Dhalgren e che non resi pubblico, primo perchè non faccio la scrittrice, secondo perchè non se era mai presentata l'occasione, terzo perchè di questo genere di scrittura pochi se ne interessano. Ma, visto che questo luogo è inteso anche come omaggio a Luciano, ho pensato di linkare il suo commentino. Dico commentino perchè all'epoca stava già male; se ne parlò ancora in privato ma era già alle prese con ospedali, esami e analgesici. Gli era piaciuta anche la trovata di quello che voi chiamate “work in progress” e insisteva su un altro punto. Giusto per notificare che non sto facendo autoincensamento - tanto la cosa non potrebbe aumentarmi ne diminuirmi -, dico che si può sempre saltare quello che ho scritto io e passare subito al suo commentino. Entrare in Dhalgren e scorrere alla fine: http://blog.biblioiconoteca.it/ *** Premesso questo, mi chiedo quanto si possa parlare di “letteratura mutante”, e quanto piuttosto di “letteratura mutata”. Perchè, se è vero che la band di TLMS (The Living Mutant Society) è la prosecuzione di un involuto per il quale non esistevano ancora i tempi e la tecnologia e che rimase a un livello di sperimentalismo (mutante), allora si conviene che la letteratura di TLMS è un prodotto compiuto, cioè mutato. Se non altro, perchè ha compreso perfettamente le esigenze di una letteratura digitale, su e-book, interattiva: e credo che solo lì potrebbe dare il meglio di se stessa. Quanto al libro di carta, credo che solo una mente rinascimentale, in senso leonardesco, possa tenere il passo con l'interattivo, e possa scrivere su carta. Il che, mi rendo conto, troverebbe il mercato un po' spiazzato. Purtroppo si è stati abituati a pensare a scomparti. La stessa medicina pensa a scomparti: c'è l'otorino, il cardiologo, il ginecologo. Non c'è più il medico che sa pensare che, se fa male da una parte, la causa sta non nel sintomo ma in un motivo a monte. Si cura il sintomo, non la causa, perchè non c'è più una visione d'insieme sulla malattia. Si tende, in generale e collettivamente, a non avere proprio per niente una visione d'insieme delle cose, dei fatti, della vita, dell'apprendimento, della Scrittura... oh, ci sono arrivata. C'è lo scrittore di giallo, quello di rosa, quello di nero, quello di azzurro (è azzurra la fantascienza?), e, se va bene, c'è la commistione. Per forza, dico, uno scrittore si arrabbia se gli viene messa un'etichetta di genere: se la ritrova incollata addosso come una forma mentale ossessiva mentre imbraccia una penna, o la tastiera (che/ma non ha lo stesso impatto freudiano; a meno che non sia lanciata di punta e lontano). Capisco che Marco Minghetti abbia voluto fare brain storming: quando proprio più non va, è uno dei migliori sistemi per uscire dal tunnel. *** A questo proposito, auspico al più presto una bella traduzione in inglese che permetta a TLMS di valicare i confini nazionali ed entrare nel mercato internazionale: sarebbe ora che i primati de “Il nome della rosa” venissero surclassati. Ne è passata di acqua sotto i ponti e di italiano si parla poco all'estero. Tanto più che dall'estero, come letteratura mutante/mutata, ci viene proposto Shiels e la sua Fame di Realtà, di cui se ne è parlato alla nausea in questa sede, e con esito collettivo negativo; se non sbaglio. L'auspico prima che ci rubino l'idea e se ne approprino altri. Scusate ma sull'Italia sono come una mamma italiana... scherzo. *** Invece, a non voler essere campanilista, ci sarebbe da menzionare un esperimento statunitense del 1935, sviluppato all'interno del fandom e precisamente sulle pagine di “Fantasy Magazine” che, più che una fanzine, si proponeva - ed era - una rivista professionale realizzata dai fans. In quell'anno, diede il via a una curiosa iniziativa che portò sulle sue pagine numerosi autori di gran nome: in pratica, la rivista fece la richiesta a cinque autori di fantascienza e a cinque autori di storie fantastiche di scrivere una novella su un tema prestabilito, ponendo il limite di poche pagine per ciascuno di modo che ogni autore continuava sullo scritto del precedente collega, per dare corpo a un’unica novella finale. Una seconda iniziativa invece, l’anno dopo, aggiunse una difficoltà supplementare stabilendo che la costruzione narrativa a più mani, cominciasse dalla fine della novella fino a risalire all’inizio. *** Quanto al libro “La mente inVisibile”, credo che non raggiungerà un pubblico semplice, cioè un vasto pubblico. E non intendo il pubblico dell'ultimo “best seller” :-( Entrare nell'ottica è scoraggiante fin dalle prime pagine e un lettore abituato a una scrittura “classica”, per esempio, lo scarterebbe a priori. L'impatto è violento, frammentario, la mente si agita e vaga cercando di capire. Non capisce, ritorna sul già letto, si perde. Sembra quasi che a monte ci sia una protostoria di cui si è perso il controllo, oppure le pagine iniziali; come quando inizi a vedere un film già iniziato e non riesci a entrare nella parte della storia. Chi è il pubblico che lo leggerà? Si scrive per farsi leggere o per leggersi fra addetti ai lavori? Per questo dico e mi pare che la collocazione migliore sia quella interattiva, come benissimo la spiegava e interpretava Marco Minghetti; e per come riesco a immaginarmela. L'idea è “molto ottima”. Invece nel libro sucarta occorrerebbe: non abbassare il livello di scrittura - beninteso -, ma pianificare in modo più morbido l'entrata del lettore nell'universo di Phil Spector; magari postillando l'origine del Libro dei Contenuti e del Libro della Forma, creando un antefatto scritto in modo “classico” per rendere da subito quella famosa visione d'insieme di cui parlavo all'inizio. E sono solo esempi. Bisognerebbe appunto leggere l'intero libro per fare esempi più appropriati. Dal momento che, mi sembra di avere capito, la sfida era anche e appunto dare unitarietà all'apporto e al contributo di più cervelli. Premesso che le mie cognizioni circa La Mente inVisibile e Le Fabbriche inVisibili sono la lettura delle famose cinquanta pagine disponibili on-line, mi sembra che questo lavoro sia la prosecuzione contemporanea di quello che propugnava il Gruppo 63 (Sanguineti: Il giuoco dell’oca; Manganelli: Centuria; Calvino: Il castello dei destini incrociati; letture che certamente fanno parte del sommerso letto – neanche poi tanto – dagli autori); sto parlando di letteratura combinatoria e potenziale.
C’è un qualcosa di involuto di quell’epoca che sta riapparendo con forza, negli ultimi anni. E non solo in letteratura. Probabilmente il contenuto di quell’involuto è ciò che allora la critica deprecava e che è rimasto a un livello embrionale, nel migliore dei casi. Vedi, per esempio, l’opinione accademica nazionale nei confronti della letteratura fantascientifica. Più che altro fu abortita.
Se oggi si può leggere Il giuoco dell’oca di Sanguineti, per esempio, è perchè Sanguineti fu accolto in un determinato “ceto” culturale perchè, se ne fosse stato estraneo, dubito che qualcuno lo avrebbe pubblicato. Di fatto, la gente “normale” ne legge la poesia, non i romanzi. E qualche volta.
E, comunque, a mio parere, tutto rimase sperimentalismo. Lo stesso Calvino fu esasperato dalla sequenza combinatoria dei Tarocchi: che si era proposta, che non gli veniva, che mandò all’aria quando passò a La taverna dei destini incrociati. Cambio di tarocco, cambio di prospettiva; e, siccome i tarocchi della taverna erano quelli popolari (i marsigliesi), e quindi più “suggestivi” dei primi (i viscontei) rinunciò allo schema lineare attuato nel Castello.
Fuori casa mi viene in mente il surrealista Raymond Queneau (Hazard e Fissile?), il patafisico Raymond Roussel (Locus solus?), ma, più di tutto, mi viene in mente Samuel Ray Delany, forse perchè qualcuno ha ventilato un’ipotesi di escheriano nell’opera di The Living Mutant Society. Lo ritengo uno tra i migliori scrittori che abbia saputo interpretare la visione di Escher, e non solo quella. Con un tipo di scrittura oltremodo moderna e perfettamente attuale, anche se allora di internet non esisteva l’ombra.
Luciano Comida fece un piccolo commento su un lavoretto che avevo scritto a proposito di Dhalgren e che non resi pubblico, primo perchè non faccio la scrittrice, secondo perchè non se era mai presentata l’occasione, terzo perchè di questo genere di scrittura pochi se ne interessano. Ma, visto che questo luogo è inteso anche come omaggio a Luciano, ho pensato di linkare il suo commentino. Dico commentino perchè all’epoca stava già male; se ne parlò ancora in privato ma era già alle prese con ospedali, esami e analgesici. Gli era piaciuta anche la trovata di quello che voi chiamate “work in progress” e insisteva su un altro punto. Giusto per notificare che non sto facendo autoincensamento – tanto la cosa non potrebbe aumentarmi ne diminuirmi -, dico che si può sempre saltare quello che ho scritto io e passare subito al suo commentino.
Entrare in Dhalgren e scorrere alla fine: http://blog.biblioiconoteca.it/
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Premesso questo, mi chiedo quanto si possa parlare di “letteratura mutante”, e quanto piuttosto di “letteratura mutata”. Perchè, se è vero che la band di TLMS (The Living Mutant Society) è la prosecuzione di un involuto per il quale non esistevano ancora i tempi e la tecnologia e che rimase a un livello di sperimentalismo (mutante), allora si conviene che la letteratura di TLMS è un prodotto compiuto, cioè mutato. Se non altro, perchè ha compreso perfettamente le esigenze di una letteratura digitale, su e-book, interattiva: e credo che solo lì potrebbe dare il meglio di se stessa.
Quanto al libro di carta, credo che solo una mente rinascimentale, in senso leonardesco, possa tenere il passo con l’interattivo, e possa scrivere su carta. Il che, mi rendo conto, troverebbe il mercato un po’ spiazzato.
Purtroppo si è stati abituati a pensare a scomparti. La stessa medicina pensa a scomparti: c’è l’otorino, il cardiologo, il ginecologo. Non c’è più il medico che sa pensare che, se fa male da una parte, la causa sta non nel sintomo ma in un motivo a monte. Si cura il sintomo, non la causa, perchè non c’è più una visione d’insieme sulla malattia. Si tende, in generale e collettivamente, a non avere proprio per niente una visione d’insieme delle cose, dei fatti, della vita, dell’apprendimento, della Scrittura… oh, ci sono arrivata.
C’è lo scrittore di giallo, quello di rosa, quello di nero, quello di azzurro (è azzurra la fantascienza?), e, se va bene, c’è la commistione. Per forza, dico, uno scrittore si arrabbia se gli viene messa un’etichetta di genere: se la ritrova incollata addosso come una forma mentale ossessiva mentre imbraccia una penna, o la tastiera (che/ma non ha lo stesso impatto freudiano; a meno che non sia lanciata di punta e lontano).
Capisco che Marco Minghetti abbia voluto fare brain storming: quando proprio più non va, è uno dei migliori sistemi per uscire dal tunnel.
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A questo proposito, auspico al più presto una bella traduzione in inglese che permetta a TLMS di valicare i confini nazionali ed entrare nel mercato internazionale: sarebbe ora che i primati de “Il nome della rosa” venissero surclassati. Ne è passata di acqua sotto i ponti e di italiano si parla poco all’estero. Tanto più che dall’estero, come letteratura mutante/mutata, ci viene proposto Shiels e la sua Fame di Realtà, di cui se ne è parlato alla nausea in questa sede, e con esito collettivo negativo; se non sbaglio.
L’auspico prima che ci rubino l’idea e se ne approprino altri.
Scusate ma sull’Italia sono come una mamma italiana… scherzo.
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Invece, a non voler essere campanilista, ci sarebbe da menzionare un esperimento statunitense del 1935, sviluppato all’interno del fandom e precisamente sulle pagine di “Fantasy Magazine” che, più che una fanzine, si proponeva – ed era – una rivista professionale realizzata dai fans. In quell’anno, diede il via a una curiosa iniziativa che portò sulle sue pagine numerosi autori di gran nome: in pratica, la rivista fece la richiesta a cinque autori di fantascienza e a cinque autori di storie fantastiche di scrivere una novella su un tema prestabilito, ponendo il limite di poche pagine per ciascuno di modo che ogni autore continuava sullo scritto del precedente collega, per dare corpo a un’unica novella finale.
Una seconda iniziativa invece, l’anno dopo, aggiunse una difficoltà supplementare stabilendo che la costruzione narrativa a più mani, cominciasse dalla fine della novella fino a risalire all’inizio.
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Quanto al libro “La mente inVisibile”, credo che non raggiungerà un pubblico semplice, cioè un vasto pubblico. E non intendo il pubblico dell’ultimo “best seller” :-(
Entrare nell’ottica è scoraggiante fin dalle prime pagine e un lettore abituato a una scrittura “classica”, per esempio, lo scarterebbe a priori. L’impatto è violento, frammentario, la mente si agita e vaga cercando di capire. Non capisce, ritorna sul già letto, si perde. Sembra quasi che a monte ci sia una protostoria di cui si è perso il controllo, oppure le pagine iniziali; come quando inizi a vedere un film già iniziato e non riesci a entrare nella parte della storia. Chi è il pubblico che lo leggerà? Si scrive per farsi leggere o per leggersi fra addetti ai lavori?
Per questo dico e mi pare che la collocazione migliore sia quella interattiva, come benissimo la spiegava e interpretava Marco Minghetti; e per come riesco a immaginarmela.
L’idea è “molto ottima”. Invece nel libro sucarta occorrerebbe: non abbassare il livello di scrittura – beninteso -, ma pianificare in modo più morbido l’entrata del lettore nell’universo di Phil Spector; magari postillando l’origine del Libro dei Contenuti e del Libro della Forma, creando un antefatto scritto in modo “classico” per rendere da subito quella famosa visione d’insieme di cui parlavo all’inizio. E sono solo esempi. Bisognerebbe appunto leggere l’intero libro per fare esempi più appropriati.
Dal momento che, mi sembra di avere capito, la sfida era anche e appunto dare unitarietà all’apporto e al contributo di più cervelli.

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Di: Piero Trupia http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208172 Piero Trupia Sat, 16 Jul 2011 15:53:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208172 Da coautore alquanto dissonante per ragioni di età, confesso che ero dubbioso sulla possibilità di costruire un qualcosa di unitario e pure dotato di senso. Mi sono ricreduto e i commenti dei lettori ne sono la più autorevole conferma. A mia discolpa sul dubbio iniziale, ho sempre riconosciuto pubblicamente a Marco la capacità di amalgare l'impossibile e di avere sempre lucidamente presente il risultato. Una capacità per me incomprensibile, pertanto magica. Mi ricorda quella di Cotrone ne I Giganti della Montagna e quella di Prospero ne La Tempesta. Da coautore alquanto dissonante per ragioni di età, confesso che ero dubbioso sulla possibilità di costruire un qualcosa di unitario e pure dotato di senso. Mi sono ricreduto e i commenti dei lettori ne sono la più autorevole conferma. A mia discolpa sul dubbio iniziale, ho sempre riconosciuto pubblicamente a Marco la capacità di amalgare l’impossibile e di avere sempre lucidamente presente il risultato. Una capacità per me incomprensibile, pertanto magica. Mi ricorda quella di Cotrone ne I Giganti della Montagna e quella di Prospero ne La Tempesta.

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Di: Marco http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208154 Marco Sat, 16 Jul 2011 12:44:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208154 @ Andrea: hai colto benissimo! Ecco un passo tratto dell'Episodio 10 de La Mente InVisibile: " Si sentiva ancora stordito, ma non era più solo. Li aveva radunati lui, anche quella volta, quell’ultima volta, benché ora non riuscisse quasi a parlare. Era stanco, spossato e gli sembrava di non vedere bene. Davanti a sé scorgeva solo sagome, un lento ondeggiare di sagome in attesa delle sue parole. Quel che doveva dire era utile per loro, ma ora sentiva, sapeva che lui stesso avrebbe tratto giovamento da quel racconto. Erano trascorsi decenni, lui non era più la persona di cui stava per parlare, ora era qualcos'altro. Ricordare gli avrebbe fatto bene. Prese il libro che aveva portato con sé, lo aprì e ne toccò le pagine con le dita, quasi accarezzandole. Senza guardare avanti cominciò a parlare. “Vorrei leggere con voi alcuni passi. Leggere significa adunare e raccogliere. È quel che stiamo facendo qui, ora”. Nessuno disse niente. Le sagome ondeggiavano, in attesa di altre parole. “Ascoltate, o cieli: io voglio parlare: oda la terra le parole della mia bocca! Stilli come pioggia la mia dottrina, scenda come rugiada il mio dire; come scroscio sull'erba del prato, come spruzzo sugli steli di grano”. Nessuno disse niente. Ancora il lento ondeggiare. “Desidero raccontarvi una vicenda che iniziò anni fa. Tanti anni fa”. Ondeggiare. Nel silenzio, cominciò a raccontare, tornando indietro nel tempo." @ Andrea: hai colto benissimo! Ecco un passo tratto dell’Episodio 10 de La Mente InVisibile: ” Si sentiva ancora stordito, ma non era più solo.
Li aveva radunati lui, anche quella volta, quell’ultima volta, benché ora non riuscisse quasi a parlare. Era stanco, spossato e gli sembrava di non vedere bene. Davanti a sé scorgeva solo sagome, un lento ondeggiare di sagome in attesa delle sue parole.
Quel che doveva dire era utile per loro, ma ora sentiva, sapeva che lui stesso avrebbe tratto giovamento da quel racconto. Erano trascorsi decenni, lui non era più la persona di cui stava per parlare, ora era qualcos’altro. Ricordare gli avrebbe fatto bene.
Prese il libro che aveva portato con sé, lo aprì e ne toccò le pagine con le dita, quasi accarezzandole.
Senza guardare avanti cominciò a parlare.
“Vorrei leggere con voi alcuni passi. Leggere significa adunare e raccogliere. È quel che stiamo facendo qui, ora”.
Nessuno disse niente. Le sagome ondeggiavano, in attesa di altre parole.
“Ascoltate, o cieli: io voglio parlare: oda la terra le parole della mia bocca! Stilli come pioggia la mia dottrina, scenda come rugiada il mio dire; come scroscio sull’erba del prato, come spruzzo sugli steli di grano”.
Nessuno disse niente.
Ancora il lento ondeggiare.
“Desidero raccontarvi una vicenda che iniziò anni fa. Tanti anni fa”.
Ondeggiare.
Nel silenzio, cominciò a raccontare, tornando indietro nel tempo.”

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Di: Guido Silipo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208146 Guido Silipo Sat, 16 Jul 2011 11:08:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208146 Lette le prime pagine sul sito. Bello! Impossibile staccarsi: dalla prima parola sei preso ineluttabilmente. Assaggiando il frammento online come un sommelier letterario direi che ci si sentono forti aromi da la Bibbia, la saga di Guida Galattica per Autostoppisti, le interviste alle rockstar da Ciao 2001 degli anni '70/'80 a Rolling Stone (mi è saltata in mente, leggendo l'autopresentazione di Phil Spector, una battuta di Tommy Tedesco, il più grande session man della storia della chitarra: "...non mi hai mai sentito suonare? Sei stata in coma negli ultimi vent'anni?"), Philip K. Dick, Celine, Robert Heinlein... in un mix formidabile che ha quella caratteristica inevitabilità della più genuina urgenza espressiva. Il libro intero sarà una parte importante della mia estate, già me lo pregusto. Offro un'idea (e mi candido per far parte della sua messa in pratica): perchè non leggere il libro a puntate in teatro, con l'accompagnamento di una band capace di fare un commento musicale improvvisato, che dia note vere a quella colonna sonora che sento accucciata fra le righe, ma che non può balzare fuori e esplodere come vorrebbe fare? Una lettura/concerto/jam session è quello che ci vuole! P.S.: sono d'accordissimo con l'idea di autopubblicarsi: è o non è la disintermediazione la chiave di lettura di questo periodo e per uscire dalla crisi di sistema che ci sta mangiando? Vogliamo capirlo che internet non è un medium, ma un Territorio, che dà regole anche ai territori confinanti, fra cui quella di rendere di colpo obsolete determinate strutture (e sì che Alvin Toffler l'aveva capito trent'anni fa e ce l'ha detto ben prima che esistesse la rete delle reti)? E poi finalmente i critici avranno la possibilità di uscire dal tunnel della marchetta e riconquistare il proprio ruolo di separatori di grano dal loglio! Lette le prime pagine sul sito.
Bello!
Impossibile staccarsi: dalla prima parola sei preso ineluttabilmente.
Assaggiando il frammento online come un sommelier letterario direi che ci si sentono forti aromi da la Bibbia, la saga di Guida Galattica per Autostoppisti, le interviste alle rockstar da Ciao 2001 degli anni ‘70/’80 a Rolling Stone (mi è saltata in mente, leggendo l’autopresentazione di Phil Spector, una battuta di Tommy Tedesco, il più grande session man della storia della chitarra: “…non mi hai mai sentito suonare? Sei stata in coma negli ultimi vent’anni?”), Philip K. Dick, Celine, Robert Heinlein… in un mix formidabile che ha quella caratteristica inevitabilità della più genuina urgenza espressiva.
Il libro intero sarà una parte importante della mia estate, già me lo pregusto.
Offro un’idea (e mi candido per far parte della sua messa in pratica): perchè non leggere il libro a puntate in teatro, con l’accompagnamento di una band capace di fare un commento musicale improvvisato, che dia note vere a quella colonna sonora che sento accucciata fra le righe, ma che non può balzare fuori e esplodere come vorrebbe fare?
Una lettura/concerto/jam session è quello che ci vuole!

P.S.: sono d’accordissimo con l’idea di autopubblicarsi: è o non è la disintermediazione la chiave di lettura di questo periodo e per uscire dalla crisi di sistema che ci sta mangiando? Vogliamo capirlo che internet non è un medium, ma un Territorio, che dà regole anche ai territori confinanti, fra cui quella di rendere di colpo obsolete determinate strutture (e sì che Alvin Toffler l’aveva capito trent’anni fa e ce l’ha detto ben prima che esistesse la rete delle reti)? E poi finalmente i critici avranno la possibilità di uscire dal tunnel della marchetta e riconquistare il proprio ruolo di separatori di grano dal loglio!

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Di: Ki-Keyra http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208145 Ki-Keyra Sat, 16 Jul 2011 11:06:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208145 Ciao!! Devo ancora leggere La mente invisibile, ho solamente letto l'introduzione, quindi per ora non posso dare un giudizio personale sull'intero romanzo. Posso però esprimere un opinione creativa relativa alla copertina, che trovo molto graziosa ed adatta al genere di romanzo trattato. Molto bello è il volto della persona un pò horror, un pò reale, un pò personaggio 3d di un videogioco. Ciao!!
Devo ancora leggere La mente invisibile, ho solamente letto l’introduzione, quindi per ora non posso dare un giudizio personale sull’intero romanzo. Posso però esprimere un opinione creativa relativa alla copertina, che trovo molto graziosa ed adatta al genere di romanzo trattato. Molto bello è il volto della persona un pò horror, un pò reale, un pò personaggio 3d di un videogioco.

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Di: andrea http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208140 andrea Sat, 16 Jul 2011 10:22:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208140 Ciao a tutti. Pochi sanno che il verbo "leggere" significa, oltre che "recitare ad alta voce", anche "cantare" e (soprattutto oserei dire) " "raccogliere". Il libro non e' assolutamente un mezzo di comunicazione "unilaterale", quanto un vero e proprio "luogo di raccolta", un campo pieno di alberi da frutto. Purtroppo ho solo letto la prima parte del libro, ma mi sembra un progetto ricco di spunti e di stimoli. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato al progetto. A.R. Ciao a tutti. Pochi sanno che il verbo “leggere” significa, oltre che “recitare ad alta voce”, anche “cantare” e (soprattutto oserei dire) ” “raccogliere”. Il libro non e’ assolutamente un mezzo di comunicazione “unilaterale”, quanto un vero e proprio “luogo di raccolta”, un campo pieno di alberi da frutto. Purtroppo ho solo letto la prima parte del libro, ma mi sembra un progetto ricco di spunti e di stimoli. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato al progetto.

A.R.

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Di: Mauro Caporale http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-5/#comment-208139 Mauro Caporale Sat, 16 Jul 2011 09:59:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208139 Ciao Marco, mi sembra molto interessante il Sequel La Mente Invisibile: unire Horror, Metafisica e Rock'N'Roll è un buon Mix che in Letteratura può funzionare bene ed esplora nuove strade, esplorando la Vita Liquida Baumanniana nel Futuro, sarebbe anche interessante valutare una trasposizione cinematografica, ma in questo caso con Produzioni Indie Usa - Uk. Inboccallupo :-) M Ciao Marco, mi sembra molto interessante il Sequel La Mente Invisibile: unire Horror, Metafisica e Rock’N'Roll è un buon Mix che in Letteratura può funzionare bene ed esplora nuove strade, esplorando la Vita Liquida Baumanniana nel Futuro, sarebbe anche interessante valutare una trasposizione cinematografica, ma in questo caso con Produzioni Indie Usa – Uk. Inboccallupo :-) M

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Di: Adelchi Battista http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-4/#comment-208137 Adelchi Battista Sat, 16 Jul 2011 09:48:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208137 Sono un vecchio fan di Marco e della sua Compagnia di Mutanti, ho esaminato le Aziende In-Visibili abbastanza a fondo per trarne una sceneggiatura, e poi ho discusso a lungo con lui sul progetto passato e su quello presente. Spero di leggerlo quanto prima, compatibilmente con impegni pressantissimi e mi auguro di poterlo commentare insieme a tutti quanti i coautori. Vi lascio con un cortometraggio realizzato in altissima definizione nello spazio virtuale di Second Life, basato sull'episodio 90 de Le Aziende In-Visibili, ad opera dell'astronauta Roberto Vittori. Buona visione. http://www.youtube.com/watch?v=xJLk1KjOiXQ&feature=channel_video_title Sono un vecchio fan di Marco e della sua Compagnia di Mutanti, ho esaminato le Aziende In-Visibili abbastanza a fondo per trarne una sceneggiatura, e poi ho discusso a lungo con lui sul progetto passato e su quello presente.
Spero di leggerlo quanto prima, compatibilmente con impegni pressantissimi e mi auguro di poterlo commentare insieme a tutti quanti i coautori.
Vi lascio con un cortometraggio realizzato in altissima definizione nello spazio virtuale di Second Life, basato sull’episodio 90 de Le Aziende In-Visibili, ad opera dell’astronauta Roberto Vittori. Buona visione.

http://www.youtube.com/watch?v=xJLk1KjOiXQ&feature=channel_video_title

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Di: Laura Cardinale http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-4/#comment-208134 Laura Cardinale Sat, 16 Jul 2011 09:29:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208134 La Mente InVisibile : un romanzo a cavallo tra fantascienza e sociologia, scritto a più mani in un testo perfettamente equilibrato, di una scrittura semplice , pulita e immediata. Qualcosa da leggere nelle calde notti insonni d'estate, tutto d'un fiato, aspettando l'alba. La Mente InVisibile : un romanzo a cavallo tra fantascienza e sociologia, scritto a più mani in un testo perfettamente equilibrato, di una scrittura semplice , pulita e immediata. Qualcosa da leggere nelle calde notti insonni d’estate, tutto d’un fiato, aspettando l’alba.

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Di: anna http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-4/#comment-208132 anna Sat, 16 Jul 2011 08:59:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208132 Marco, un progetto nuovo! interessanterrimo! chapeau. Marco, un progetto nuovo! interessanterrimo! chapeau.

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Di: Marco http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-4/#comment-208127 Marco Sat, 16 Jul 2011 08:22:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208127 @Franca Maria : sono totalmente d'accordo con il tuo disaccordo! Se avrai tempo/voglia di leggere La Mente InVisibile potrai verificare come la metafora dell'azienda sia utile a rappresentare la società... anche (soprattutto) nei suoi aspetti negativi! @Franca Maria : sono totalmente d’accordo con il tuo disaccordo! Se avrai tempo/voglia di leggere La Mente InVisibile potrai verificare come la metafora dell’azienda sia utile a rappresentare la società… anche (soprattutto) nei suoi aspetti negativi!

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Di: Marco http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-4/#comment-208124 Marco Sat, 16 Jul 2011 07:48:42 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208124 Un appunto infine sulla struttura: in questa seconda prova della Living Mutants Society, abbiamo spinto ancora più a fondo l'acceleratore su una forma-romanzo contemporanea, in cui i singoli pezzi del puzzle (o meglio del caleidoscopio) narrativo, ovvero i 132 episodi, possano essere combinati infinitamente a seconda dell'estro e della preferenza del lettore. Inizialmente addirittura il romanzo era stato pensato sotto forma di Romanzo Nativo Digitale e ancora non dispero di trovare un editore multimediale interessato a battere questa strada.La particolare struttura del testo consente di immaginarne la pubblicazione come una vera e propria applicazione per Ipad/IPhone. Ogni Episodio infatti è affiancato nella versione originale da una InVisible Scorecard (che nel romanzo pubblicato è stata ridotta ai soli elementi spazio-temporali) con alcuni elementi di supporto per la sua lettura-interpretazione: una attribuzione numerica progressiva (Episodio n. 01/132, 02/132,ecc.); una colonna sonora; il link ai passi della Bibbia oggetto della “mutazione” letteraria; la categoria di riferimento corrispondente al tema del Capitolo; la tag cloud generata per ogni Episodio dalle 132 parole chiave del Romanzo (ognuna assegnata ad un Episodio); la Sentenza del Libro dei Mutamenti Cosmici (testo del tutto immaginario) che illumina ogni Episodio di un arcano sapere; la posizione geografica in cui si trovano i personaggi; la data in cui si svolge l’azione; i riferimenti agli altri 10 Episodi che qualificano ciascuna delle 11 serie narrative (ogni Capitolo propone 1 Episodio di ciascuna delle 11 storie che compongono il romanzo). Questi elementi potrebbero diventare il “software” dell’applicazione stessa consentendo ad esempio: • Di leggere il libro nella sequenza numerica degli episodi che però non riflette lo sviluppo cronologico né del romanzo nel suo complesso, né della singola linea narrativa di cui ogni Episodio fa parte (essendo quasi tutte le Storie caratterizzate da flashback, salti logici e temporali, eccetera), ma solo l’ordine dei macro-temi ovvero dei Capitoli (che contengono gli Episodi di ogni trama dedicati di volta in volta alla memoria, all’amore, alla complessità, eccetera) • Di leggere il libro nella sequenza cronologica degli Episodi, ordinandoli per data • Di leggere il libro storia per storia, selezionando di volta in volta una specifica linea narrativa fra le 11 che compongono il romanzo • Di leggere il libro ordinando gli Episodi sulla base della ricorrenza di una o più delle 132 parole chiave • Di leggere il libro avendo per ogni Episodio come “testo a fronte” l’intero capitolo del libro biblico di riferimento, opportunamente linkato • Di leggere il libro “geolocalizzando” ogni Episodio sulla mappa del mondo (a metà strada fra reale e immaginario) in cui si svolge la trama • Di leggere il libro consentendo o sospendendo la possibilità di leggere la Sentenza proposta come glossa • Di leggere il libro ascoltando come sottofondo la colonna musicale. Questa applicazione base potrebbe essere integrata da un sito Internet in cui gli utenti possano postare nuove tracce narrative ispirate da altri libri biblici e corredate da altre colonne sonore. Un appunto infine sulla struttura: in questa seconda prova della Living Mutants Society, abbiamo spinto ancora più a fondo l’acceleratore su una forma-romanzo contemporanea, in cui i singoli pezzi del puzzle (o meglio del caleidoscopio) narrativo, ovvero i 132 episodi, possano essere combinati infinitamente a seconda dell’estro e della preferenza del lettore. Inizialmente addirittura il romanzo era stato pensato sotto forma di Romanzo Nativo Digitale e ancora non dispero di trovare un editore multimediale interessato a battere questa strada.La particolare struttura del testo consente di immaginarne la pubblicazione come una vera e propria applicazione per Ipad/IPhone. Ogni Episodio infatti è affiancato nella versione originale da una InVisible Scorecard (che nel romanzo pubblicato è stata ridotta ai soli elementi spazio-temporali) con alcuni
elementi di supporto per la sua lettura-interpretazione:
una attribuzione numerica progressiva (Episodio n. 01/132, 02/132,ecc.);
una colonna sonora;
il link ai passi della Bibbia oggetto della “mutazione” letteraria;
la categoria di riferimento corrispondente al tema del Capitolo;
la tag cloud generata per ogni Episodio dalle 132 parole chiave del Romanzo (ognuna assegnata ad un Episodio);
la Sentenza del Libro dei Mutamenti Cosmici (testo del tutto immaginario) che illumina ogni Episodio di un arcano sapere;
la posizione geografica in cui si trovano i personaggi;
la data in cui si svolge l’azione;
i riferimenti agli altri 10 Episodi che qualificano ciascuna delle 11 serie narrative (ogni Capitolo propone 1 Episodio di ciascuna delle
11 storie che compongono il romanzo).

Questi elementi potrebbero diventare il “software” dell’applicazione stessa consentendo ad esempio:

• Di leggere il libro nella sequenza numerica degli episodi che però non riflette lo sviluppo cronologico né del romanzo nel suo complesso, né della singola linea narrativa di cui ogni Episodio fa parte (essendo quasi tutte le Storie caratterizzate da flashback, salti logici e temporali, eccetera), ma solo l’ordine dei macro-temi ovvero dei Capitoli (che contengono gli Episodi di ogni trama dedicati di volta in volta alla memoria, all’amore, alla complessità, eccetera)
• Di leggere il libro nella sequenza cronologica degli Episodi, ordinandoli per data
• Di leggere il libro storia per storia, selezionando di volta in volta una specifica linea narrativa fra le 11 che compongono il romanzo
• Di leggere il libro ordinando gli Episodi sulla base della ricorrenza di una o più delle 132 parole chiave
• Di leggere il libro avendo per ogni Episodio come “testo a fronte” l’intero capitolo del libro biblico di riferimento, opportunamente linkato
• Di leggere il libro “geolocalizzando” ogni Episodio sulla mappa del mondo (a metà strada fra reale e immaginario) in cui si svolge la trama
• Di leggere il libro consentendo o sospendendo la possibilità di leggere la Sentenza proposta come glossa
• Di leggere il libro ascoltando come sottofondo la colonna musicale.
Questa applicazione base potrebbe essere integrata da un sito Internet in cui gli utenti possano postare nuove tracce narrative ispirate da altri libri biblici e corredate da altre colonne sonore.

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Di: Marco http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-4/#comment-208122 Marco Sat, 16 Jul 2011 07:37:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208122 @ Daniela e a tutti coloro che "sono in attesa del libro". E' vero che con ogni probabilità a fine anno pubblicheremo con un editore tradizionale (abbiamo già un paio di richieste e fino a settembre siamo comunque sotto opzione di Feltrinelli), ma per chi volesse fin d'ora leggere tutto il testo ricordo che si può acquistare direttamente dal sito ilmiolibro: http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=617636 @ Daniela e a tutti coloro che “sono in attesa del libro”. E’ vero che con ogni probabilità a fine anno pubblicheremo con un editore tradizionale (abbiamo già un paio di richieste e fino a settembre siamo comunque sotto opzione di Feltrinelli), ma per chi volesse fin d’ora leggere tutto il testo ricordo che si può acquistare direttamente dal sito ilmiolibro: http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=617636

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Di: Marco http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-4/#comment-208120 Marco Sat, 16 Jul 2011 07:34:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208120 Un saluto a Matteo Domenico Recine che insieme ad Antonio Tursi ha creato il personaggio dell'ibrido Ox. L'introduzione di questo personaggio è un buon esempio di come si è sviluppato il lavoro sui contenuti. Fino a quel momento l'idea del plot centrale era semplice: Sam Deckard ripercorrendo il percorso di Genesi e dei Vangeli risorge a nuova vita salvo accorgersi alla fine che risorge... sotto forma di zombie. Con l'apparizione di Ox questo plot si è complicato e senza anticipare troppo posso rivelare che Deckard scoprirà di essere lui pure un ibrido come del resto il malvagio Kannon. Andando avanti con l'esempio, queste tracce narrative si sono poi fuse con l'idea dello Stato Quantico di Predigit e le vicende del cadavatar Omar (provenienti dalla fertile fantasia di Gianluca Garrapa) per poi creare un cortocircuito imprevedibile con quanto Patrizia Debicke ci racconta sul reality show La Bestia del Mare... Tutto ciò anche per sottolineare (anche se ovviamente ringrazio sentitamente chi come Sabrina e Alba ha voluto lodare il mio lavoro personale) come il romanzo sia il frutto di un vero lavoro collettivo e di squadra in cui ciascun contributo è stato determinante per il risultato finale. Un saluto a Matteo Domenico Recine che insieme ad Antonio Tursi ha creato il personaggio dell’ibrido Ox. L’introduzione di questo personaggio è un buon esempio di come si è sviluppato il lavoro sui contenuti. Fino a quel momento l’idea del plot centrale era semplice: Sam Deckard ripercorrendo il percorso di Genesi e dei Vangeli risorge a nuova vita salvo accorgersi alla fine che risorge… sotto forma di zombie. Con l’apparizione di Ox questo plot si è complicato e senza anticipare troppo posso rivelare che Deckard scoprirà di essere lui pure un ibrido come del resto il malvagio Kannon. Andando avanti con l’esempio, queste tracce narrative si sono poi fuse con l’idea dello Stato Quantico di Predigit e le vicende del cadavatar Omar (provenienti dalla fertile fantasia di Gianluca Garrapa) per poi creare un cortocircuito imprevedibile con quanto Patrizia Debicke ci racconta sul reality show La Bestia del Mare… Tutto ciò anche per sottolineare (anche se ovviamente ringrazio sentitamente chi come Sabrina e Alba ha voluto lodare il mio lavoro personale) come il romanzo sia il frutto di un vero lavoro collettivo e di squadra in cui ciascun contributo è stato determinante per il risultato finale.

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Di: Alessandro http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/07/13/da-le-aziende-invisibili-a-la-mente-invisibile/comment-page-4/#comment-208117 Alessandro Sat, 16 Jul 2011 07:20:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/10/14/le-aziende-in-visibili/#comment-208117 Premetto che non sono uno scrittore, ma il progetto mi sembra davvero interessante, sia per la sua originalità, sia per la coralità intrinseca al progetto stesso, senza dimenticarne la multidisciplinarietà insita nella proposta letteraria sin dal momento della sua nascita. Premetto che non sono uno scrittore, ma il progetto mi sembra davvero interessante, sia per la sua originalità, sia per la coralità intrinseca al progetto stesso, senza dimenticarne la multidisciplinarietà insita nella proposta letteraria sin dal momento della sua nascita.

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