Commenti a: RICORDANDO RAY BRADBURY http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-4/#comment-344346 Amelia Corsi Mon, 30 Jul 2012 11:55:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-344346 Grazie tante, Andrea. Direi che sei riuscito ad invogliarmi. :) Grazie tante, Andrea. Direi che sei riuscito ad invogliarmi. :)

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Di: chiara http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-4/#comment-344278 chiara Mon, 30 Jul 2012 09:17:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-344278 Vorrei citare una frase contenuta nel libro Fahrenheit 451: "La maggior parte di noi non può correre qua e là notte e giorno, parlare con tutti, conoscere tutte le città della terra, non abbiamo tempo, denaro, nemmeno tanti amici. Le cose che voi cercate, Montag, sono su questa terra, ma il solo modo per cui l'uomo medio potrà vederne il 99% sarà un libro" Grazie Ray Bradbury :) Vorrei citare una frase contenuta nel libro Fahrenheit 451: “La maggior parte di noi non può correre qua e là notte e giorno, parlare con tutti, conoscere tutte le città della terra, non abbiamo tempo, denaro, nemmeno tanti amici. Le cose che voi cercate, Montag, sono su questa terra, ma il solo modo per cui l’uomo medio potrà vederne il 99% sarà un libro”
Grazie Ray Bradbury :)

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Di: andrea salvati http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-4/#comment-340084 andrea salvati Thu, 19 Jul 2012 21:13:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-340084 vorrei invogliare Amelia Corsi a leggere "Il popolo dell'autunno" e così trascrivo un passo sulle donne:"...sua moglie sorrise nel sonno. Perchè? Lei è immortale.Ha un figlio. e' anche TUO figlio. Ma quale padre lo crede veramente? Non porta pesi, non prova dolori. Quale uomo, come una donna, se ne sta disteso nell'oscurità, portando in se il figlio? Quelle creature dolci e sorridenti possiedono il grande segreto. Oh, che strani meravigliosi orologi sono le donne. Il loro nido è il Tempo. Sono loro che fanno la carne, la carne che afferra e lega l'eternità. Vivono in quel dono, conoscono il potere, accettano, e non hanno bisogno di parlarne. Perchè parlare del Tempo quando sei tu il Tempo, e dai forma ai momenti universali, mentre passano, li trasformi in calore e in azione? Gli uomini invidiano e spesso odiano quegli orologi, quelle mogli, perchè sanno che vivranno per sempre. E quindi cosa fanno?Noi uomini diventiamo terribilmente meschini, perchè non possiamo aggrapparci al mondoo a noi stessi o a qualunque altra cosa. Noi siamo ciechi alla continuità, tutto crolla, cade,si fonde, si fermaimputridisce o fugge. Perciò, siccome non possiamo dare la forma al Tempo, come siamo noi uomini? Insonni." vorrei invogliare Amelia Corsi a leggere “Il popolo dell’autunno” e così trascrivo un passo sulle donne:”…sua moglie sorrise nel sonno. Perchè? Lei è immortale.Ha un figlio. e’ anche TUO figlio. Ma quale padre lo crede veramente? Non porta pesi, non prova dolori. Quale uomo, come una donna, se ne sta disteso nell’oscurità, portando in se il figlio? Quelle creature dolci e sorridenti possiedono il grande segreto. Oh, che strani meravigliosi orologi sono le donne. Il loro nido è il Tempo. Sono loro che fanno la carne, la carne che afferra e lega l’eternità. Vivono in quel dono, conoscono il potere, accettano, e non hanno bisogno di parlarne. Perchè parlare del Tempo quando sei tu il Tempo, e dai forma ai momenti universali, mentre passano, li trasformi in calore e in azione? Gli uomini invidiano e spesso odiano quegli orologi, quelle mogli, perchè sanno che vivranno per sempre. E quindi cosa fanno?Noi uomini diventiamo terribilmente meschini, perchè non possiamo aggrapparci al mondoo a noi stessi o a qualunque altra cosa. Noi siamo ciechi alla continuità, tutto crolla, cade,si fonde, si fermaimputridisce o fugge. Perciò, siccome non possiamo dare la forma al Tempo, come siamo noi uomini? Insonni.”

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Di: andrea salvati http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-4/#comment-340078 andrea salvati Thu, 19 Jul 2012 21:00:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-340078 un grazie (in ritardo e per questo mi scuso) a Francesca Giulia Marone. Domani corro da Feltrinelli a Roma. un grazie (in ritardo e per questo mi scuso) a Francesca Giulia Marone. Domani corro da Feltrinelli a Roma.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-4/#comment-339952 Massimo Maugeri Thu, 19 Jul 2012 13:04:56 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-339952 Ringrazio Andrea Salvati, Amelia Corsi e Francesca Giulia per i loro commenti e contributi. Ne approfitto per scusarmi con tutti per la mia assenza di questi giorni... ma mi trovo all'estero e ho qualche problema di connessione. Ringrazio Andrea Salvati, Amelia Corsi e Francesca Giulia per i loro commenti e contributi.
Ne approfitto per scusarmi con tutti per la mia assenza di questi giorni… ma mi trovo all’estero e ho qualche problema di connessione.

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Di: Francesca Giulia Marone http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-4/#comment-338911 Francesca Giulia Marone Mon, 16 Jul 2012 18:17:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-338911 Il tuo racconto puoi leggerlo per intero in lingua originale!Non mi resta che augurarti buona lettura! Il tuo racconto puoi leggerlo per intero in lingua originale!Non mi resta che augurarti buona lettura!

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Di: Francesca Giulia Marone http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-4/#comment-338909 Francesca Giulia Marone Mon, 16 Jul 2012 18:16:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-338909 Questo è un sito interessante dove puoi trovare anche i lavori meno conosciuti di Stevenson http://www.robert-louis-stevenson.org/derivative-works ;-) Questo è un sito interessante dove puoi trovare anche i lavori meno conosciuti di Stevenson
http://www.robert-louis-stevenson.org/derivative-works
;-)

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Di: Francesca Giulia Marone http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-4/#comment-338908 Francesca Giulia Marone Mon, 16 Jul 2012 18:14:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-338908 @Andrea Salvati sì, il racconto è di Stevenson e titolo originale "Weir of Hermiston", è incompleto perché l'autore morì prima di terminarlo, nel 1896. Saluti carissimi @Andrea Salvati sì, il racconto è di Stevenson e titolo originale “Weir of Hermiston”, è incompleto perché l’autore morì prima di terminarlo, nel

1896. Saluti carissimi

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Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-4/#comment-338268 Amelia Corsi Sat, 14 Jul 2012 21:25:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-338268 Grazie mille per le tue indicazioni, Andrea. Vorrei ricambiare fornendo indicazioni utili per te, ma non saprei proprio dove cominciare. Ciao! Grazie mille per le tue indicazioni, Andrea. Vorrei ricambiare fornendo indicazioni utili per te, ma non saprei proprio dove cominciare. Ciao!

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Di: andrea salvati http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-4/#comment-338125 andrea salvati Sat, 14 Jul 2012 11:57:31 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-338125 Un saluto a tutti: torno su questa pagina preliminarmente per segnalare ad Amelia Corsi, sebbene in ritardo, l'altro libro di ray a mio sommesso avviso imperdibile: "il popolo dell'autunno", non secondo comunque alla raccolta "molto dopo mezzanotte". Secondariamente avrei bisogno di sapere se il libro che il vegliardo insegna al nipote nelle battute finali del film F.451 si intitola realmente "la chiusa di hermiston", se è di Stevenson e dove posso trovarlo. Non riesco a rintracciarlo su internet, almeno con questo titolo. Ogni ricerca impostata su google mi rimanda inevitabilmente a Fahrenheit 451. Grazie a tutti. Andrea Salvati Un saluto a tutti: torno su questa pagina preliminarmente per segnalare ad Amelia Corsi, sebbene in ritardo, l’altro libro di ray a mio sommesso avviso imperdibile: “il popolo dell’autunno”, non secondo comunque alla raccolta “molto dopo mezzanotte”.
Secondariamente avrei bisogno di sapere se il libro che il vegliardo insegna al nipote nelle battute finali del film F.451 si intitola realmente “la chiusa di hermiston”, se è di Stevenson e dove posso trovarlo. Non riesco a rintracciarlo su internet, almeno con questo titolo. Ogni ricerca impostata su google mi rimanda inevitabilmente a Fahrenheit 451.
Grazie a tutti.
Andrea Salvati

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-4/#comment-325112 Massimo Maugeri Wed, 20 Jun 2012 19:39:11 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-325112 Ringrazio di cuore Gaetano Failla per il suo intervento. Buona estate a te, caro Gaetano! Cari saluti anche ad Amelia. Ringrazio di cuore Gaetano Failla per il suo intervento.
Buona estate a te, caro Gaetano!
Cari saluti anche ad Amelia.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-325110 Massimo Maugeri Wed, 20 Jun 2012 19:38:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-325110 Un caro saluto a Francesca Bellino e tanti in bocca al lupo alla libreria Fahrenheit 451 per questa bella iniziativa dedicata all'omonimo (e celebre) romanzo di Bradbury. Un caro saluto a Francesca Bellino e tanti in bocca al lupo alla libreria Fahrenheit 451 per questa bella iniziativa dedicata all’omonimo (e celebre) romanzo di Bradbury.

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Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-324850 Amelia Corsi Wed, 20 Jun 2012 09:38:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-324850 Che bella l'iniziativa della libreria Fahrenheit 451! Buona estate a Gaetano Failla! Che bella l’iniziativa della libreria Fahrenheit 451!
Buona estate a Gaetano Failla!

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Di: Anonimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-324474 Anonimo Tue, 19 Jun 2012 16:06:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-324474 (…) «Già il Rinascimento osservò per bocca di Giordano Bruno e di Bacone che i veri antichi siamo noi, e non gli uomini della Genesi o di Omero. Che cosa ha fatto quest’uomo dell’Illinois, mi domando io chiudendo le pagine del suo libro, perchè episodi della conquista di un altro pianeta mi riempiano di timore e di solitudine? (…) Forse “La terza spedizione” è la storia più allarmante di questo volume. Il suo orrore (io sospetto) è metafisico; l’incertezza circa l’identità degli ospiti del capitano John Black insinua incomodamente che nemmeno noi sappiamo chi siamo, nè com’è il nostro volto visto dalla parte di Dio. (…) Verso il 1909 lessi con affascinata angoscia, nel crepuscolo di una grande casa che ora non esiste più, “I primi uomini sulla Luna” di Wells. Per virtù di queste “Cronache”, di concezione ed esecuzione molto diversa, mi è stato concesso di rivivere, negli ultimi giorni d’autunno del 1954, quegli allettanti orrori.» (dal Prologo di J.L. Borges a “Cronache marziane” di R. Bradbury) *** @ Francesca Bellino L'iniziativa che tu segnali è molto interessante. Ci sto pensando su, per eventualmente parteciparvi, anche come lettore d'un brano di "Fahrenheit 451". Conosco da molti anni la libreria omonima romana (a Campo dei Fiori, dove purtroppo, e sembra una ben amara ironia della sorte, non si bruciavano libri, ma uomini come Giordano Bruno). Quella libreria era il luogo di riferimento (non so se lo è ancora) della bella casa editrice "Fahrenheit 451": pubblicava, tra gli altri, molti volumi di notevoli autori sudamericani al di fuori del flusso dominante del commercio editoriale italiano. Gianni Toti - un importante autore e artista, oggi un po' dimenticato - era il curatore d'una collana, "I taschinabili", di libricini deliziosi. * Buona estate a Massimo e a tutti, Subhaga Gaetano Failla (…) «Già il Rinascimento osservò per bocca di Giordano Bruno e di Bacone che i veri antichi siamo noi, e non gli uomini della Genesi o di Omero.
Che cosa ha fatto quest’uomo dell’Illinois, mi domando io chiudendo le pagine del suo libro, perchè episodi della conquista di un altro pianeta mi riempiano di timore e di solitudine?
(…) Forse “La terza spedizione” è la storia più allarmante di questo volume. Il suo orrore (io sospetto) è metafisico; l’incertezza circa l’identità degli ospiti del capitano John Black insinua incomodamente che nemmeno noi sappiamo chi siamo, nè com’è il nostro volto visto dalla parte di Dio. (…)
Verso il 1909 lessi con affascinata angoscia, nel crepuscolo di una grande casa che ora non esiste più, “I primi uomini sulla Luna” di Wells. Per virtù di queste “Cronache”, di concezione ed esecuzione molto diversa, mi è stato concesso di rivivere, negli ultimi giorni d’autunno del 1954, quegli allettanti orrori.»
(dal Prologo di J.L. Borges a “Cronache marziane” di R. Bradbury)
***
@ Francesca Bellino
L’iniziativa che tu segnali è molto interessante. Ci sto pensando su, per eventualmente parteciparvi, anche come lettore d’un brano di “Fahrenheit 451″.
Conosco da molti anni la libreria omonima romana (a Campo dei Fiori, dove purtroppo, e sembra una ben amara ironia della sorte, non si bruciavano libri, ma uomini come Giordano Bruno). Quella libreria era il luogo di riferimento (non so se lo è ancora) della bella casa editrice “Fahrenheit 451″: pubblicava, tra gli altri, molti volumi di notevoli autori sudamericani al di fuori del flusso dominante del commercio editoriale italiano. Gianni Toti – un importante autore e artista, oggi un po’ dimenticato – era il curatore d’una collana, “I taschinabili”, di libricini deliziosi.
*
Buona estate a Massimo e a tutti,
Subhaga Gaetano Failla

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Di: Lettura integrale di "Fahrenheit 451" giovedi' 5 luglio c/o Libreria fahrenheit 451 a Roma in ricordo di Ray Bradbury http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-324275 Lettura integrale di "Fahrenheit 451" giovedi' 5 luglio c/o Libreria fahrenheit 451 a Roma in ricordo di Ray Bradbury Tue, 19 Jun 2012 08:39:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-324275 A un mese dalla morte di Ray Bradbury la libreria Fahrenheit 451 di Roma, in collaborazione con l'Associazione Incontri di civiltà, organizza la lettura integrale del capolavoro dello scrittore scomparso “Fahrenheit 451” dalle ore 15 a seguire. Tutti sono invitati a partecipare alla lettura di una parte del testo. Per adesioni scrivere a libreriafahrenheit451@yahoo.com entro il 29 giugno. Francesca Bellino A un mese dalla morte di Ray Bradbury la libreria Fahrenheit 451 di Roma, in collaborazione con l’Associazione Incontri di civiltà, organizza la lettura integrale del capolavoro dello scrittore scomparso “Fahrenheit 451” dalle ore 15 a seguire.

Tutti sono invitati a partecipare alla lettura di una parte del testo.
Per adesioni scrivere a libreriafahrenheit451@yahoo.com entro il 29 giugno.
Francesca Bellino

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Di: filippo samonardi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-323735 filippo samonardi Mon, 18 Jun 2012 12:14:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-323735 Qualche altra curiosità sul libro. "L'albero di Halloween" nasce nel 1967 come sceneggiatura per una collaborazione con l’animatore Chuck Jones.  Nel 1992, invece, Bradbury scrive e racconta una versione animata del libro, per la quale vince l’Emmy Award.  Una versione più lunga del libro poi viene pubblicata nel 2005.  Qualche altra curiosità sul libro.
“L’albero di Halloween” nasce nel 1967 come sceneggiatura per una collaborazione con l’animatore Chuck Jones. 
Nel 1992, invece, Bradbury scrive e racconta una versione animata del libro, per la quale vince l’Emmy Award. 
Una versione più lunga del libro poi viene pubblicata nel 2005. 

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Di: filippo samonardi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-323734 filippo samonardi Mon, 18 Jun 2012 12:13:45 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-323734 Altro romanzo interessante di Bradbury che consiglio è  "L'albero di Halloween" (The Halloween tree), pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti d'America nel 1972. Due parole sulla trama. La notte di Halloween accade un fatto molto strano: è apparso un grande albero con centinaia di zucche intagliate appese ai suoi rami. Gli otto ragazzini mascherati che stanno girando per le case ripetendo la consueta filastrocca "Trick or treat" si accorgono del prodigio ed allo stesso tempo notano che il nono componente del loro gruppo, Pipkin, è sparito. Con l’aiuto di una guida a dir poco particolare, chiamata Sudario, inseguono l’amico in un viaggio tra spazio e tempo, attraverso paesi antichi: Egitto, Grecia e Roma, approdando a Notre Dame in una Parigi medievale ed ancora con i druidi Celti. Lungo il loro percorso, imparano le origini della festa che stavano celebrando e il ruolo che ha sempre giocato la paura della morte.  Secondo alcuni critici lo strano albero di Halloween apparso ai ragazzini servirebbe da metafora per indicare la confluenza storica delle diverse tradizioni. Altro romanzo interessante di Bradbury che consiglio è  ”L’albero di Halloween” (The Halloween tree), pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti d’America nel 1972.
Due parole sulla trama.
La notte di Halloween accade un fatto molto strano: è apparso un grande albero con centinaia di zucche intagliate appese ai suoi rami. Gli otto ragazzini mascherati che stanno girando per le case ripetendo la consueta filastrocca ”Trick or treat” si accorgono del prodigio ed allo stesso tempo notano che il nono componente del loro gruppo, Pipkin, è sparito. Con l’aiuto di una guida a dir poco particolare, chiamata Sudario, inseguono l’amico in un viaggio tra spazio e tempo, attraverso paesi antichi: Egitto, Grecia e Roma, approdando a Notre Dame in una Parigi medievale ed ancora con i druidi Celti. Lungo il loro percorso, imparano le origini della festa che stavano celebrando e il ruolo che ha sempre giocato la paura della morte. 
Secondo alcuni critici lo strano albero di Halloween apparso ai ragazzini servirebbe da metafora per indicare la confluenza storica delle diverse tradizioni.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-323356 Massimo Maugeri Sun, 17 Jun 2012 21:36:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-323356 Ne approfitto per augurare una serena notte e un buon inizio settimana a tutti! Ne approfitto per augurare una serena notte e un buon inizio settimana a tutti!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-323355 Massimo Maugeri Sun, 17 Jun 2012 21:35:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-323355 Grazie mille, Filippo. Il post è a tua disposizione qualora volessi inserire ulteriori commenti bradburiani. ;-)) Grazie mille, Filippo.
Il post è a tua disposizione qualora volessi inserire ulteriori commenti bradburiani. ;-) )

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Di: filippo samonardi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-322718 filippo samonardi Sat, 16 Jun 2012 21:05:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-322718 Questa raccolta in Italia è pubblicata da Fanucci con il titolo "L'uomo illustrato" Questa raccolta in Italia è pubblicata da Fanucci con il titolo “L’uomo illustrato”

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Di: filippo samonardi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-322717 filippo samonardi Sat, 16 Jun 2012 21:04:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-322717 Insomma, anche questa è una buona lettura. Una curiosità. La canzone Rocket Man di Elton John e Bernie Taupin è ispirato all'omonimo racconto di questa raccolta. Insomma, anche questa è una buona lettura.
Una curiosità. La canzone Rocket Man di Elton John e Bernie Taupin è ispirato all’omonimo racconto di questa raccolta.

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Di: filippo samonardi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-322716 filippo samonardi Sat, 16 Jun 2012 21:02:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-322716 Lascio qualche altra informazione su un altro libro di Bradbury: Il gioco dei pianeti. Sto parlando di una raccolta di racconti pubblicata per la prima volta negli Stati uniti nel 1951. Questi racconti sono legati tra loro da una cornice dove il narratore ci racconta del suo incontro con l'uomo illustrato. L'uomo illustrato è un uomo coperto sul petto e sulle braccia di tatuaggi, i quali possiedono la particolarità di potersi animare e raccontare delle storie future particolarmente tragiche, inoltre in un punto sulla schiena si forma la visione della morte dell'eventuale spettatore delle storie narrate dai tatuaggi. Il narratore quindi si sofferma a guardare quelli che saranno i racconti della raccolta, nell'epilogo ci svela che nella visione della propria morte verrà strangolato dall'uomo illustrato. Lascio qualche altra informazione su un altro libro di Bradbury: Il gioco dei pianeti.
Sto parlando di una raccolta di racconti pubblicata per la prima volta negli Stati uniti nel 1951.
Questi racconti sono legati tra loro da una cornice dove il narratore ci racconta del suo incontro con l’uomo illustrato. L’uomo illustrato è un uomo coperto sul petto e sulle braccia di tatuaggi, i quali possiedono la particolarità di potersi animare e raccontare delle storie future particolarmente tragiche, inoltre in un punto sulla schiena si forma la visione della morte dell’eventuale spettatore delle storie narrate dai tatuaggi. Il narratore quindi si sofferma a guardare quelli che saranno i racconti della raccolta, nell’epilogo ci svela che nella visione della propria morte verrà strangolato dall’uomo illustrato.

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Di: filippo samonardi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-321977 filippo samonardi Fri, 15 Jun 2012 09:43:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-321977 Nel pomeriggio conto di lasciare qualche altro commento. Nel pomeriggio conto di lasciare qualche altro commento.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-321741 Massimo Maugeri Thu, 14 Jun 2012 20:58:31 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-321741 A tutti voi, una serena notte! A tutti voi, una serena notte!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-321740 Massimo Maugeri Thu, 14 Jun 2012 20:57:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-321740 Il post rimane aperto per ulteriori contributi... Forza, lettori di Ray Bradbury!!! Il post rimane aperto per ulteriori contributi…
Forza, lettori di Ray Bradbury!!!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-321739 Massimo Maugeri Thu, 14 Jun 2012 20:57:04 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-321739 Ancora grazie a Antonello Fabrini. E grazie di cuore a Gaetano Failla e a Filippo Samonardi. Ancora grazie a Antonello Fabrini.
E grazie di cuore a Gaetano Failla e a Filippo Samonardi.

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Di: filippo samonardi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-321429 filippo samonardi Thu, 14 Jun 2012 09:02:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-321429 Ciao a tutti. Ciao a tutti.

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Di: filippo samonardi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-321428 filippo samonardi Thu, 14 Jun 2012 09:01:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-321428 Il valore di questo libro, uno dei capolavori della fantascienza di tutti i tempi, sta proprio nell'ambiguità di alcune scene chiave che portano il lettore a interrogarsi su fatti fondamentali della storia degli Stati Uniti, ma più in generale dei rapporti tra la civiltà europea e le altre del pianeta. Il valore di questo libro, uno dei capolavori della fantascienza di tutti i tempi, sta proprio nell’ambiguità di alcune scene chiave che portano il lettore a interrogarsi su fatti fondamentali della storia degli Stati Uniti, ma più in generale dei rapporti tra la civiltà europea e le altre del pianeta.

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Di: filippo samonardi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-321427 filippo samonardi Thu, 14 Jun 2012 09:01:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-321427 In ogni caso il finale del libro ha un lato ottimistico: se i terrestri impareranno a rispettare il loro nuovo pianeta, come si vede nella scena conclusiva, potranno diventare loro i marziani. Ovviamente questa interpretazione può essere ribaltata: la scena finale potrebbe essere anche vista come l'ultima beffa alla civiltà distrutta dei marziani, per cui i conquistatori si definiranno "marziani" come i discendenti degli sterminatori degli indiani si definiscono "americani".  In ogni caso il finale del libro ha un lato ottimistico: se i terrestri impareranno a rispettare il loro nuovo pianeta, come si vede nella scena conclusiva, potranno diventare loro i marziani. Ovviamente questa interpretazione può essere ribaltata: la scena finale potrebbe essere anche vista come l’ultima beffa alla civiltà distrutta dei marziani, per cui i conquistatori si definiranno “marziani” come i discendenti degli sterminatori degli indiani si definiscono “americani”. 

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Di: filippo samonardi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-321425 filippo samonardi Thu, 14 Jun 2012 08:58:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-321425 Una delle letture più classiche di "Cronache marziane" è che in questa serie di racconti Bradbury ha raccontato la storia dell'America: Marte è per i terrestri ciò che l'America è stata per gli europei; i marziani sono dunque i nativi americani. La scelta di Bradbury di trasporre una figura mitica della storia degli Stati Uniti come Johnny Appleseed su Marte rende l'equivalenza palese ai lettori del suo paese. Inoltre, si sa che le malattie portate dagli europei sterminarono intere tribù di nativi americani (non solo nel territorio dei futuri Stati Uniti, ma anche in Messico), e questo evento storico trova riscontro in uno dei racconti della raccolta. Se questo è vero, la visione della civiltà statunitense espressa dallo scrittore non è certo molto positiva: gli americani sono barbari avidi e violenti, incapaci di comprendere una civiltà più raffinata della loro (quella marziana), ansiosa di trasformare il pianeta rosso a loro immagine e somiglianza, e infine capace di abbandonare tutto per andare a distruggere la loro madrepatria e il resto della Terra con una guerra atomica. Una delle letture più classiche di ”Cronache marziane” è che in questa serie di racconti Bradbury ha raccontato la storia dell’America: Marte è per i terrestri ciò che l’America è stata per gli europei; i marziani sono dunque i nativi americani. La scelta di Bradbury di trasporre una figura mitica della storia degli Stati Uniti come Johnny Appleseed su Marte rende l’equivalenza palese ai lettori del suo paese. Inoltre, si sa che le malattie portate dagli europei sterminarono intere tribù di nativi americani (non solo nel territorio dei futuri Stati Uniti, ma anche in Messico), e questo evento storico trova riscontro in uno dei racconti della raccolta. Se questo è vero, la visione della civiltà statunitense espressa dallo scrittore non è certo molto positiva: gli americani sono barbari avidi e violenti, incapaci di comprendere una civiltà più raffinata della loro (quella marziana), ansiosa di trasformare il pianeta rosso a loro immagine e somiglianza, e infine capace di abbandonare tutto per andare a distruggere la loro madrepatria e il resto della Terra con una guerra atomica.

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Di: filippo samonardi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-321422 filippo samonardi Thu, 14 Jun 2012 08:54:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-321422 Questo è l'elenco dei racconti di "Cronache marziane" (Gennaio 1999) L'estate del razzo (Febbraio 1999) Ylla (Agosto 1999) La notte estiva (Agosto 1999) I terrestri (Marzo 2000) Il contribuente (Aprile 2000) La terza spedizione (Giugno 2001) "... And the moon be still as bright" (Agosto 2001) I coloni (Dicembre 2001) Il verde mattino (Febbraio 2002) Le locuste (Giugno 2002) L'immensità (Agosto 2002) Incontro di notte (Ottobre 2002) La spiaggia (Novembre 2002) Le sfere di fuoco (Febbraio 2003) Intermezzo (Aprile 2003) I musici (Giugno 2003) Su negli azzurri spazi (2004-05) L'imposizione dei nomi (Aprile 2005) Usher II (Agosto 2005) I vecchi (Settembre 2005) Il marziano (Novembre 2005) La valigeria (Novembre 2005) Stagione morta (Novembre 2005) Tutti a guardare (Dicembre 2005) Le città silenti (Aprile 2026) I lunghi anni (Agosto 2026) Cadrà dolce la pioggia (Ottobre 2026) La gita d'un milione di anni Questo è l’elenco dei racconti di “Cronache marziane”
(Gennaio 1999) L’estate del razzo
(Febbraio 1999) Ylla
(Agosto 1999) La notte estiva
(Agosto 1999) I terrestri
(Marzo 2000) Il contribuente
(Aprile 2000) La terza spedizione
(Giugno 2001) ”… And the moon be still as bright”
(Agosto 2001) I coloni
(Dicembre 2001) Il verde mattino
(Febbraio 2002) Le locuste
(Giugno 2002) L’immensità
(Agosto 2002) Incontro di notte
(Ottobre 2002) La spiaggia
(Novembre 2002) Le sfere di fuoco
(Febbraio 2003) Intermezzo
(Aprile 2003) I musici
(Giugno 2003) Su negli azzurri spazi
(2004-05) L’imposizione dei nomi
(Aprile 2005) Usher II
(Agosto 2005) I vecchi
(Settembre 2005) Il marziano
(Novembre 2005) La valigeria
(Novembre 2005) Stagione morta
(Novembre 2005) Tutti a guardare
(Dicembre 2005) Le città silenti
(Aprile 2026) I lunghi anni
(Agosto 2026) Cadrà dolce la pioggia
(Ottobre 2026) La gita d’un milione di anni

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Di: filippo samonardi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-321421 filippo samonardi Thu, 14 Jun 2012 08:53:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-321421 Vorrei contribuire al post inserendo qualche informazione su "Cronache marziane", a mio avviso l'opera migliore di Bradbury insieme a Fahrenheit 451. Si tratta di una raccolta di ventotto racconti legati fra di loro dal tema comune della futura esplorazione e colonizzazione del pianeta Marte. La pubblicazione originale dell'intera collezione di racconti più o meno brevi risale al 1950 e conferisce a Bradbury fama internazionale.  L'ambientazione dei racconti, alcuni dei quali pubblicati su riviste di genere precedentemente all'uscita del volume d'insieme, potrebbero far pensare al ciclo delle Cronache marziane come ad una produzione puramente fantascientifica. Il disinteresse di Bradbury nei confronti della scienza traspare nella scelta delle caratteristiche dei marziani, legate ad un ragionamento più fantasioso che logico, e alla mancanza di dettagli nella descrizione di mezzi di trasporto o strumenti avveniristici utilizzati dai personaggi. La definizione di ciclo di fantascienza, com'era intesa all'epoca, risulta quindi stretta per questo capolavoro, che si è imposto per meriti che vanno al di là di un genere. Cronache marziane ha infatti legato il suo successo ad un sentimento di nostalgia nei confronti di una vita più vicina alla natura, sebbene incorniciata da un panorama futuristico, e al mito della frontiera e dell'esplorazione. Vorrei contribuire al post inserendo qualche informazione su “Cronache marziane”, a mio avviso l’opera migliore di Bradbury insieme a Fahrenheit 451.
Si tratta di una raccolta di ventotto racconti legati fra di loro dal tema comune della futura esplorazione e colonizzazione del pianeta Marte.
La pubblicazione originale dell’intera collezione di racconti più o meno brevi risale al 1950 e conferisce a Bradbury fama internazionale. 
L’ambientazione dei racconti, alcuni dei quali pubblicati su riviste di genere precedentemente all’uscita del volume d’insieme, potrebbero far pensare al ciclo delle Cronache marziane come ad una produzione puramente fantascientifica. Il disinteresse di Bradbury nei confronti della scienza traspare nella scelta delle caratteristiche dei marziani, legate ad un ragionamento più fantasioso che logico, e alla mancanza di dettagli nella descrizione di mezzi di trasporto o strumenti avveniristici utilizzati dai personaggi.
La definizione di ciclo di fantascienza, com’era intesa all’epoca, risulta quindi stretta per questo capolavoro, che si è imposto per meriti che vanno al di là di un genere. Cronache marziane ha infatti legato il suo successo ad un sentimento di nostalgia nei confronti di una vita più vicina alla natura, sebbene incorniciata da un panorama futuristico, e al mito della frontiera e dell’esplorazione.

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Di: Addio a Ray Bradbury - La compagnia del libro http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-321103 Addio a Ray Bradbury - La compagnia del libro Wed, 13 Jun 2012 18:30:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-321103 “Era una gioia appiccare il fuoco. Era una gioia speciale vedere le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non si sa quale direttore d'orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia”. Questa non è la descrizione di un operaio al lavoro in un acciaieria, ma la descrizione dei libri che prendevano fuoco in “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury. E’ il modo in cui intendiamo ricordarlo, adesso che non c’è più. Il celebre visionario scrittore americano, nato 91 anni fa a Waukegan, nel territorio di Chicago, è morto oggi a Los Angeles. Celebre per i suoi libri a carattere fantascientifico, ma non solo, Bradbury divenne famoso a 33 anni, nel 1953, proprio per “Fahrenheit 451”, il suo primo vero romanzo. In precedenza aveva già pubblicato 3 romanzi brevi, oltre alla celebre raccolta di racconti «Cronache marziane», che gli aveva aperto le porte della grande editoria americana e della sci-fi. In “Fahrenheit 451” descriveva un mondo del futuro in cui i libri venivano bruciati, una visione di incredibile forza che gli ha dato gloria perenne e che ha dato vita a un vero e proprio filone letterario e non solo. Il libro è diventato poi un celebre film diretto da François Truffaut e un remake è atteso a breve. Ma perché per Bradbury i libri dovevano bruciare? Perché a chi ha dei libri non poteva capitare, a esempio, cose come: “Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di fatti al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri di essere "veramente bene informati. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione di movimento, quando in realtà son fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami fatti ch'è meglio restino dove si trovano. Con ami simili, pescheranno la malinconia e la tristezza”. (da “Fahrenheit 451”) Luigi Ferraiuolo http://www.lacompagniadellibro.tv2000.it/la_compagnia_del_libro/sezioni/00004808_Addio_a_Ray_Bradbury.html “Era una gioia appiccare il fuoco. Era una gioia speciale vedere le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non si sa quale direttore d’orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia”. Questa non è la descrizione di un operaio al lavoro in un acciaieria, ma la descrizione dei libri che prendevano fuoco in “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury. E’ il modo in cui intendiamo ricordarlo, adesso che non c’è più. Il celebre visionario scrittore americano, nato 91 anni fa a Waukegan, nel territorio di Chicago, è morto oggi a Los Angeles. Celebre per i suoi libri a carattere fantascientifico, ma non solo, Bradbury divenne famoso a 33 anni, nel 1953, proprio per “Fahrenheit 451”, il suo primo vero romanzo. In precedenza aveva già pubblicato 3 romanzi brevi, oltre alla celebre raccolta di racconti «Cronache marziane», che gli aveva aperto le porte della grande editoria americana e della sci-fi. In “Fahrenheit 451” descriveva un mondo del futuro in cui i libri venivano bruciati, una visione di incredibile forza che gli ha dato gloria perenne e che ha dato vita a un vero e proprio filone letterario e non solo. Il libro è diventato poi un celebre film diretto da François Truffaut e un remake è atteso a breve. Ma perché per Bradbury i libri dovevano bruciare? Perché a chi ha dei libri non poteva capitare, a esempio, cose come: “Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di fatti al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri di essere “veramente bene informati. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione di movimento, quando in realtà son fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami fatti ch’è meglio restino dove si trovano. Con ami simili, pescheranno la malinconia e la tristezza”. (da “Fahrenheit 451”)

Luigi Ferraiuolo
http://www.lacompagniadellibro.tv2000.it/la_compagnia_del_libro/sezioni/00004808_Addio_a_Ray_Bradbury.html

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Di: Anonimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-321056 Anonimo Wed, 13 Jun 2012 16:00:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-321056 Conservo, da quarant'anni ormai, una edizione di "Cronache marziane". Ho letto l'episodio "La terza spedizione" decine e decine di volte. Bellissimi a mio parere - oltre alle "Cronache", il libro di Bradbury che preferisco in assoluto, e al noto "Fahrenheit 451" - "L'estate incantata", "L'uomo illustrato" e "I fiori di Marte". Esiste un famoso Prologo di Borges a "Cronache marziane" (in Italia è pubblicato nel secondo volume delle opere complete di Borges, nei Meridiani Mondadori). Considero Ray Bradbury forse il più grande favolista moderno. * Grazie, Massimo. Un grande abbraccio, Subhaga Gaetano Failla Conservo, da quarant’anni ormai, una edizione di “Cronache marziane”. Ho letto l’episodio “La terza spedizione” decine e decine di volte.
Bellissimi a mio parere – oltre alle “Cronache”, il libro di Bradbury che preferisco in assoluto, e al noto “Fahrenheit 451″ – “L’estate incantata”, “L’uomo illustrato” e “I fiori di Marte”.
Esiste un famoso Prologo di Borges a “Cronache marziane” (in Italia è pubblicato nel secondo volume delle opere complete di Borges, nei Meridiani Mondadori).
Considero Ray Bradbury forse il più grande favolista moderno.
*
Grazie, Massimo. Un grande abbraccio,
Subhaga Gaetano Failla

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Di: Antonello Fabrini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-320669 Antonello Fabrini Tue, 12 Jun 2012 21:04:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-320669 A differenza di quanto accade in 1984, Fahrenheit 451 e il Mondo nuovo possono essere considerati libri critici verso le degenerazioni informative dei regimi democratici, basati sul sempre più invadente consumo di massa. In ogni caso il libro di Bradbury ha un finale aperto a una nuova vita e alla speranza, mentre Huxley e Orwell non lasciano alcuna via di fuga. A differenza di quanto accade in 1984, Fahrenheit 451 e il Mondo nuovo possono essere considerati libri critici verso le degenerazioni informative dei regimi democratici, basati sul sempre più invadente consumo di massa. In ogni caso il libro di Bradbury ha un finale aperto a una nuova vita e alla speranza, mentre Huxley e Orwell non lasciano alcuna via di fuga.

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Di: Antonello Fabrini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-320668 Antonello Fabrini Tue, 12 Jun 2012 21:04:06 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-320668 Grazie, Massimo. Qualche altra info, sulle connessioni con altri libri. 1) Il romanzo di Bradbury affronta il tema delicato della gestione delle informazioni e del controllo della società e - sotto questo particolare aspetto - tratta lo stesso tema dell'altrettanto famoso romanzo di Aldous Huxley "Il mondo nuovo", pubblicato nel 1932. In entrambi i romanzi l'attenzione delle persone verso l'operato del governo è annichilita dall'imposizione di un consumo di massa, dove il fine ultimo è apparenza, protagonismo e appagamento materialista. Nonostante il proposito delle dittature, la felicità risulta essere apparente, esistono quindi momenti di tristezza che però possono essere eliminati facilmente grazie all'uso di pillole. 2) Fahrenheit 451 ha anche numerose analogie con il romanzo 1984 di George Orwell: in entrambe le storie è incoraggiata la delazione (persino fra componenti dello stesso nucleo familiare) e si fa un uso massiccio della censura, dove però quest'ultima è organizzata in modo differente. Mentre in 1984 tutte le notizie vengono costantemente falsate ad opera di un ministero delegato, nel romanzo di Bradbury è bandita qualsiasi informazione scritta. I libri sono quindi dichiarati materiale illegale, e come tale, tenuti nascosti nei posti più disparati dai lettori fuorilegge per far fronte alle continue incursioni dei pompieri incendiari. Grazie, Massimo. Qualche altra info, sulle connessioni con altri libri.
1) Il romanzo di Bradbury affronta il tema delicato della gestione delle informazioni e del controllo della società e – sotto questo particolare aspetto – tratta lo stesso tema dell’altrettanto famoso romanzo di Aldous Huxley “Il mondo nuovo”, pubblicato nel 1932. In entrambi i romanzi l’attenzione delle persone verso l’operato del governo è annichilita dall’imposizione di un consumo di massa, dove il fine ultimo è apparenza, protagonismo e appagamento materialista. Nonostante il proposito delle dittature, la felicità risulta essere apparente, esistono quindi momenti di tristezza che però possono essere eliminati facilmente grazie all’uso di pillole.
2) Fahrenheit 451 ha anche numerose analogie con il romanzo 1984 di George Orwell: in entrambe le storie è incoraggiata la delazione (persino fra componenti dello stesso nucleo familiare) e si fa un uso massiccio della censura, dove però quest’ultima è organizzata in modo differente. Mentre in 1984 tutte le notizie vengono costantemente falsate ad opera di un ministero delegato, nel romanzo di Bradbury è bandita qualsiasi informazione scritta. I libri sono quindi dichiarati materiale illegale, e come tale, tenuti nascosti nei posti più disparati dai lettori fuorilegge per far fronte alle continue incursioni dei pompieri incendiari.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-320659 Massimo Maugeri Tue, 12 Jun 2012 20:46:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-320659 Ancora una volta, grazie a tutti! E una splendida serata (qui comincia a far caldo forte). Ancora una volta, grazie a tutti! E una splendida serata (qui comincia a far caldo forte).

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-320658 Massimo Maugeri Tue, 12 Jun 2012 20:45:47 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-320658 Ne approfitto per ringraziare e salutare anche: Maria Lucia, Amelia e Laura. Ne approfitto per ringraziare e salutare anche: Maria Lucia, Amelia e Laura.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-320657 Massimo Maugeri Tue, 12 Jun 2012 20:45:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-320657 Grazie mille, caro Antonello, per la tua partecipazione! Grazie mille, caro Antonello, per la tua partecipazione!

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Di: Antonello Fabrini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-320645 Antonello Fabrini Tue, 12 Jun 2012 19:51:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-320645 A dopo, con altre informazioni. Saluto Massimo Maugeri che ho conosciuto una ventina di giorni fa. A dopo, con altre informazioni.
Saluto Massimo Maugeri che ho conosciuto una ventina di giorni fa.

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Di: Antonello Fabrini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-320643 Antonello Fabrini Tue, 12 Jun 2012 19:50:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-320643 Il libro, nei fatti, evidenzia il rapporto tra la cultura che viene dai libri e la comunicazione che viene dalla televisione (più facilmente "pilotabile"). Il libro, nei fatti, evidenzia il rapporto tra la cultura che viene dai libri e la comunicazione che viene dalla televisione (più facilmente “pilotabile”).

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Di: Antonello Fabrini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-320642 Antonello Fabrini Tue, 12 Jun 2012 19:48:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-320642 Due parole sulla trama, senza raccontarla tutta (ovviamente) Il protagonista, Guy Montag, lavora nel corpo dei vigili del fuoco, i quali hanno il compito di rintracciare(appunto) chi si è macchiato del "reato di lettura" e di bruciarne i libri. Tutti i cittadini rispettosi della legge devono utilizzare la televisione per istruirsi, informarsi e per vivere serenamente al di fuori di ogni inutile forma di comunicazione. La televisione come elemento ossessivo della società viene utilizzata dal governo per definire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Montag, che per anni è stato un vigile del fuoco, un giorno commette un'improvvisa infrazione: decide di leggere un breve trafiletto di un libro che dovrebbe bruciare. Non aggiungo altro. Due parole sulla trama, senza raccontarla tutta (ovviamente)
Il protagonista, Guy Montag, lavora nel corpo dei vigili del fuoco, i quali hanno il compito di rintracciare(appunto) chi si è macchiato del “reato di lettura” e di bruciarne i libri.
Tutti i cittadini rispettosi della legge devono utilizzare la televisione per istruirsi, informarsi e per vivere serenamente al di fuori di ogni inutile forma di comunicazione.
La televisione come elemento ossessivo della società viene utilizzata dal governo per definire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Montag, che per anni è stato un vigile del fuoco, un giorno commette un’improvvisa infrazione: decide di leggere un breve trafiletto di un libro che dovrebbe bruciare.
Non aggiungo altro.

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Di: Antonello Fabrini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-320641 Antonello Fabrini Tue, 12 Jun 2012 19:46:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-320641 L'ambientazione di Fahrenheit 451 è quella di un ipotetico futuro (dopo il 1960) nel quale leggere libri è considerato un reato, per contrastare il quale è stato istituito un apposito corpo di vigili del fuoco impegnato a bruciare ogni tipo di volume. Il titolo del romanzo viene da alcuni riferito alla temperatura di autocombustione della carta (quella a cui brucia spontaneamente secondo le unità di misura imperiali), 451 gradi Fahrenheit appunto, che corrispondono a 232,78 °C. Va però detto che di tale attribuzione non si trova traccia nel testo del romanzo (451 è solo il numero sull'elmetto da pompiere del protagonista Montag) e che non esiste un'unica temperatura di autocombustione della carta (dipende dallo spessore della carta stessa, ad es. carta da giornale: 185 °C, carta da lettera: 360 °C). Anche se però successive dichiarazioni dello stesso Bradbury confermerebbero la prima tesi. L’ambientazione di Fahrenheit 451 è quella di un ipotetico futuro (dopo il 1960) nel quale leggere libri è considerato un reato, per contrastare il quale è stato istituito un apposito corpo di vigili del fuoco impegnato a bruciare ogni tipo di volume. Il titolo del romanzo viene da alcuni riferito alla temperatura di autocombustione della carta (quella a cui brucia spontaneamente secondo le unità di misura imperiali), 451 gradi Fahrenheit appunto, che corrispondono a 232,78 °C.
Va però detto che di tale attribuzione non si trova traccia nel testo del romanzo (451 è solo il numero sull’elmetto da pompiere del protagonista Montag) e che non esiste un’unica temperatura di autocombustione della carta (dipende dallo spessore della carta stessa, ad es. carta da giornale: 185 °C, carta da lettera: 360 °C).
Anche se però successive dichiarazioni dello stesso Bradbury confermerebbero la prima tesi.

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Di: Antonello Fabrini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-320640 Antonello Fabrini Tue, 12 Jun 2012 19:45:36 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-320640 Vorrei spendere qualche parola in più su Fahrenheit 451. Intanto non tutti sanno che in Italia Fahrenheit 451 è stato pubblicato in Italia anche con il titolo "Gli anni della fenice". Nasce come estensione del racconto breve "The Fireman", pubblicato da Bradbury nel 1951 sulla rivista Galaxy Science Fiction, e in Italia su Urania Rivista in due puntate (nn. 13 e 14, novembre e dicembre 1953) con il titolo" Gli anni del rogo". Pensate un po'... venne pubblicato per la prima volta nel 1953 sulla nascente rivista Playboy, sul secondo, terzo e quarto numero. Vorrei spendere qualche parola in più su Fahrenheit 451.
Intanto non tutti sanno che in Italia Fahrenheit 451 è stato pubblicato in Italia anche con il titolo “Gli anni della fenice”.
Nasce come estensione del racconto breve “The Fireman”, pubblicato da Bradbury nel 1951 sulla rivista Galaxy Science Fiction, e in Italia su Urania Rivista in due puntate (nn. 13 e 14, novembre e dicembre 1953) con il titolo” Gli anni del rogo”.
Pensate un po’… venne pubblicato per la prima volta nel 1953 sulla nascente rivista Playboy, sul secondo, terzo e quarto numero.

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Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-319907 Amelia Corsi Mon, 11 Jun 2012 10:54:42 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-319907 Un caro saluto a tutti, in particolare a Laura Costantini con cui mi sono incrociata! Un caro saluto a tutti, in particolare a Laura Costantini con cui mi sono incrociata!

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Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-319903 Amelia Corsi Mon, 11 Jun 2012 10:52:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-319903 6. Qual è l’eredità che Bradbury ha lasciato nella letteratura mondiale? La sua visionarietà. L'aver scritto un libro che è diventato "simbolo". La proclamazione di un amore sconfinato per i libri e la letteratura. 6. Qual è l’eredità che Bradbury ha lasciato nella letteratura mondiale?

La sua visionarietà. L’aver scritto un libro che è diventato “simbolo”. La proclamazione di un amore sconfinato per i libri e la letteratura.

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-319902 Laura Costantini Mon, 11 Jun 2012 10:52:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-319902 Fahrenheit 451, insieme a 1984 e al Deserto dei Tartari di Buzzati sono i libri che mi hanno convinta a scrivere. Meno male che gli autori non siano più raggiungibili dalle rimostranze dei miei lettori :) Fahrenheit 451, insieme a 1984 e al Deserto dei Tartari di Buzzati sono i libri che mi hanno convinta a scrivere. Meno male che gli autori non siano più raggiungibili dalle rimostranze dei miei lettori :)

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Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-319901 Amelia Corsi Mon, 11 Jun 2012 10:52:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-319901 5. Cosa pensate della conclamata avversione di Bradbury per il libro elettronico? Penso che bisogna tener conto dell'età dell'autore e del fatto che si è "cibato" e ha prodotto per tutta una vita libri di carta. Forse per lui il venir meno della carta equivale alla distruzione del libro in quanto oggetto. 5. Cosa pensate della conclamata avversione di Bradbury per il libro elettronico?

Penso che bisogna tener conto dell’età dell’autore e del fatto che si è “cibato” e ha prodotto per tutta una vita libri di carta. Forse per lui il venir meno della carta equivale alla distruzione del libro in quanto oggetto.

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Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-319900 Amelia Corsi Mon, 11 Jun 2012 10:51:56 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-319900 4. Tra le varie “citazione” di (o su) Bradbury di cui avete memoria (o che avete avuto, o avrete, modo di leggere)… qual è quella con cui vi sentite più in sintonia? Vi propongo l'incipit fortissimo di Fahrenheit 451 "Era una gioia appiccare il fuoco. Era una gioia speciale vedere le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non si sa quale direttore d'orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia. Col suo elmetto simbolicamente numerato 451 sulla solida testa, con gli occhi tutta una fiamma arancione al pensiero di quanto sarebbe accaduto la prossima volta, l'uomo premette il bottone dell'accensione, e la casa sussultò in una fiammata divorante che prese ad arroventare il cielo vespertino, poi a ingiallirlo e infine ad annerirlo." 4. Tra le varie “citazione” di (o su) Bradbury di cui avete memoria (o che avete avuto, o avrete, modo di leggere)… qual è quella con cui vi sentite più in sintonia?

Vi propongo l’incipit fortissimo di Fahrenheit 451

“Era una gioia appiccare il fuoco.

Era una gioia speciale vedere le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non si sa quale direttore d’orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia. Col suo elmetto simbolicamente numerato 451 sulla solida testa, con gli occhi tutta una fiamma arancione al pensiero di quanto sarebbe accaduto la prossima volta, l’uomo premette il bottone dell’accensione, e la casa sussultò in una fiammata divorante che prese ad arroventare il cielo vespertino, poi a ingiallirlo e infine ad annerirlo.”

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Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/06/07/ricordando-ray-bradbury/comment-page-3/#comment-319899 Amelia Corsi Mon, 11 Jun 2012 10:51:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4159#comment-319899 3. Oltre a Fahrenheit 451 (che di certo è l’opera più rappresentativa di questo autore) qual è il romanzo di Bradbury che avete amato di più e di cui consigliereste la lettura? Ammetto di non aver letto altri testi di Bradbury. Però quest'estate vorrei leggere qualche altro suo romanzo. Credo che comincerò con "Cronache marziane", di cui ho sentito parlare molto bene. 3. Oltre a Fahrenheit 451 (che di certo è l’opera più rappresentativa di questo autore) qual è il romanzo di Bradbury che avete amato di più e di cui consigliereste la lettura?

Ammetto di non aver letto altri testi di Bradbury. Però quest’estate vorrei leggere qualche altro suo romanzo. Credo che comincerò con “Cronache marziane”, di cui ho sentito parlare molto bene.

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