LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri » cristina taglietti http://letteratitudine.blog.kataweb.it Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Dec 2021 09:58:57 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 en hourly 1 CRISTINA TAGLIETTI con “Risvolti di copertina” (Laterza) in radio a LETTERATITUDINE http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2019/07/23/cristina-taglietti-con-risvolti-di-copertina-laterza-in-radio-a-letteratitudine/ http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2019/07/23/cristina-taglietti-con-risvolti-di-copertina-laterza-in-radio-a-letteratitudine/#comments Tue, 23 Jul 2019 17:43:53 +0000 Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=8224 CRISTINA TAGLIETTI con “Risvolti di copertina.Viaggio in 14 case editrici italiane” (Laterza), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)

image

In streaming e in podcast su RADIO POLIS

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e postproduzione: Federico Marin

* * *

PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

* * *

Ospite della puntata: Cristina Taglietti con cui abbiamo discusso del suo libro intitolato: “Risvolti di copertina.Viaggio in 14 case editrici italiane” (Laterza).

Cristina Taglietti lavora al “Corriere della Sera”, dove si occupa di libri ed editoria per le pagine culturali e per il supplemento “la Lettura”.

* * *

Sellerio, E/O, L’orma, Giunti, il Mulino, Zanichelli, Einaudi, Bao, Il Castoro, NN, La nave di Teseo, Feltrinelli, GeMS, Mondadori: un viaggio in 14 case editrici italiane, per scoprire come e chi progetta i libri, ne cura i testi e le immagini, ne disegna le copertine, li promuove presso i lettori.

Le case editrici sono, prima di tutto, case. I tavoli per le riunioni sostituiscono i tavoli da pranzo, gli sgabuzzini diventano piccole cucine, le cantine archivi, biblioteche o studi di registrazione per gli audiolibri. Piccoli marchi in appartamenti di poche stanze, holding che occupano interi palazzi o che occupano sedi pensate su misura. Questo libro parte da qui: accompagna il lettore dietro quei portoni, mostra chi abita quelle stanze, in quali spazi si pensano e si realizzano i libri che leggiamo, come arrivano i grandi bestseller internazionali sui tavoli degli editor o qual è la strada che percorre un dattiloscritto per arrivare nelle librerie. Da Palermo a Milano, da Roma a Bologna e Torino, un viaggio per raccontare dall’interno marchi storici o sigle appena nate, piccole imprese artigianali e grandi gruppi editoriali.

* * *

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e post produzione: Federico Marin

PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

* * *

La colonna sonora della puntata: “You learn”, “Thank you”, “Ironic” di Alanis Morissette.

* * *

È possibile ascoltare le precedenti puntate radiofoniche di Letteratitudine, cliccando qui.

* * *

© Letteratitudine – www.letteratitudine.it

LetteratitudineBlog / LetteratitudineNews / LetteratitudineRadio / LetteratitudineVideo

Seguici su Facebook e su Twitter

Iscriviti alla nostra mailing list cliccando qui: scrivi il tuo indirizzo email e poi clicca sul tasto “subscrive”. Riceverai informazioni a cadenza mensile sulle attività di Letteratitudine

]]>
http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2019/07/23/cristina-taglietti-con-risvolti-di-copertina-laterza-in-radio-a-letteratitudine/feed/ 0
PUBBLICARE SENZA LIMITI? IL CASO CÉLINE http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/27/pubblicare-senza-limiti-il-caso-celine/ http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/27/pubblicare-senza-limiti-il-caso-celine/#comments Tue, 27 Jan 2009 21:08:34 +0000 Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/27/pubblicare-senza-limiti-il-caso-celine/ Mentre sono ancora in corso le polemiche sul “negazionismo“, e il “giorno della memoria” volge al termine, vi propongo una discussione su un argomento di natura letterario-editoriale che considero piuttosto spinoso e che ha per protagonista Céline.
Vi riporto l’incipit di un articolo di Cristina Taglietti pubblicato sul Corriere della Sera del 10 dicembre 2008:
“Torna in Francia il Céline impubblicabile, quello dei pamphlet antisemiti, scritti dal 1937 al ‘41 e rinnegati in vita dallo stesso autore. “Les éditions de La Reconquête”, casa editrice nata nel 2006 sotto l’egida di Léon Bloy che pubblica testi ultrareligiosi e classici del collaborazionismo francese come Léon Degrelle e Lucien Rebatet, ufficialmente registrata in Paraguay, ha tirato 5.010 copie di “Les beaux draps”, ultimo dei quattro pamphlet (gli altri sono “Bagatelle pour un massacre”, “L’ école des cadavres” e “Mea culpa”), accompagnato da una introduzione di Robert Brasillach su «Céline profeta». Il ritorno, sessantasette anni dopo la sua comparsa nelle “Nouvelles Éditions Françaises”, di un testo alla cui riedizione si sono sempre opposti la vedova dello scrittore, Lucette Destouches (che detiene i diritti) e il suo avvocato François Gibault (biografo dell’ autore di “Viaggio al termine della notte”) ha suscitato in Francia un dibattito che ha diviso la cultura.
Propongo di avviare una discussione anche qui.
Sul caso in questione Alessandro Piperno (lo scopriamo dal suddetto articolo della Taglietti) sostiene che “un testo come questo andrebbe pubblicato con un briciolo di responsabilità contestualizzandolo storicamente. Personalmente (aggiunge Piperno) non c’è quasi nulla che reputi impubblicabile, ma non c’è figura che mi ripugna di più del fanatico ideologizzato, a cui mi sembra sia indirizzato questo genere di operazione. Mi disgusta l’uso che in un certo sottobosco estremista viene fatto di Céline e di altri autori politicamente scorretti”. Moravia – ci ricorda la Taglietti – “in un elzeviro sul «Corriere», all’epoca della pubblicazione in Italia, nell’81, lo bollò come libro infame oltre che noioso e malscritto”, mentre per Giulio Ferroni “dopo molti anni, i documenti degli scrittori, se non sono stati distrutti, possono essere pubblicati”. Erri De Luca, pur considerando Céline “una persona spregevole”, dichiara di essere “favorevole a qualunque tipo di pubblicazione (non posso permettermi di essere contrario a nessuna parola scritta)”. Per Massimo Onofri, invece, “il rifiuto di Céline non è di ordine moralistico, ma si basa sul fatto che la debolezza del pensiero che innerva i suoi romanzi, la sua ideologia così povera, piccina, che allinea tutti i luoghi comuni del più becero antisemitismo non possano produrre grandi libri. La cattiva ideologia non è un reato contro la morale ma contro la letteratura stessa”.
E voi… cosa ne pensate? Provo a porre qualche domanda…

Ritenete che debba esserci un “limite etico” alla pubblicazione di testi?

La “cattiva ideologia” deve trovare spazio in letteratura?

Un testo disconosciuto dallo stesso autore, è di per sé censurabile?

E fino a che punto è possibile separare un testo dal suo autore?

A voi le risposte…
Di seguito potrete leggere l’intero articolo di Cristina Taglietti.

Massimo Maugeri

———————— 

CÉLINE antisemita? Va pubblicato

 di Cristina Taglietti

Torna in Francia il Céline impubblicabile, quello dei pamphlet antisemiti, scritti dal 1937 al ‘ 41 e rinnegati in vita dallo stesso autore. Les éditions de La Reconquête, casa editrice nata nel 2006 sotto l’ egida di Léon Bloy che pubblica testi ultrareligiosi e classici del collaborazionismo francese come Léon Degrelle e Lucien Rebatet, ufficialmente registrata in Paraguay, ha tirato 5.010 copie di Les beaux draps, ultimo dei quattro pamphlet (gli altri sono Bagatelle pour un massacre, L’ école des cadavres e Mea culpa), accompagnato da una introduzione di Robert Brasillach su «Céline profeta». Il ritorno, sessantasette anni dopo la sua comparsa nelle Nouvelles Éditions Françaises, di un testo alla cui riedizione si sono sempre opposti la vedova dello scrittore, Lucette Destouches (che detiene i diritti) e il suo avvocato François Gibault (biografo dell’ autore di Viaggio al termine della notte) ha suscitato in Francia un dibattito che ha diviso la cultura. Che prima o poi i taccuini incriminati sarebbero stati ripubblicati era dato abbastanza per scontato, ma ha sottolineato Pierre Assouline, giornalista e scrittore, nel suo blog «La République des livres», ci si aspettava che uscissero all’ interno di una «grossa Pléiade Céline». Ed è proprio questo, in fondo, il nocciolo della questione, che riguarda non solo Céline ma tutti quelli che Giovanni Raboni definì i Grandi Reprobi della letteratura: Pound, innanzi tutto, e poi «collaborazionisti effettivi o presunti» come Hamsun, La Rochelle, Brasillach, o tedeschi indiziati di un’ adesione un po’ troppo convinta al nazismo (anche se poi ritirata), come Jünger o Gottfried Benn. «Il punto è che un testo come questo andrebbe pubblicato con un briciolo di responsabilità – dice Alessandro Piperno – contestualizzandolo storicamente. Personalmente non c’ è quasi nulla che reputi impubblicabile, ma non c’ è figura che mi ripugna di più del fanatico ideologizzato, a cui mi sembra sia indirizzato questo genere di operazione. Mi disgusta l’ uso che in un certo sottobosco estremista viene fatto di Céline e di altri autori politicamente scorretti». Piperno non ha letto Les beaux draps, ma ha letto («in fotocopia in francese perché non si trova più nelle librerie») il primo dei pamphlet filonazisti di Céline, Bagatelle per un massacro, che ha definito «un libro schifoso, tanto più perché è scritto con raffinatezza». Moravia in un elzeviro sul «Corriere», all’ epoca della pubblicazione in Italia, nell’ 81, lo bollò come libro infame oltre che noioso e malscritto, mentre il critico Pier Vincenzo Mengaldo nel suo Giudizi di valore parla di «delirante teppismo antisemita», di «gonfio fiume di stupidità perché Céline non impreca soltanto, tenta anche di argomentare». Tuttavia, dice Piperno, «basta leggere la Storia dell’ antisemitismo di Léon Poliakov per rendersi conto che il 90 per cento degli scrittori occidentali da Shakespeare in poi erano antisemiti. Allora non si potrebbe più leggere Voltaire, Balzac, neppure i feuilleton dove l’ ebreo interpretava sempre la parte del bieco figuro… Se ci mettessimo a giudicare i reprobi non leggeremmo neppure Sade, Tolstoj, Baudelaire, tutti in contrasto con le nostre convinzioni liberali. D’ altronde è molto difficile che un grande libro contenga grandi valori morali perché la caratteristica del genio è di rappresentare l’ umanità nella sua dimensione più profonda e quindi anche le grandi miserie e meschinità». Sul fatto che conti soprattutto il contesto della pubblicazione è d’ accordo anche il critico Giulio Ferroni secondo cui è fondamentale che un testo come quello di Céline non venga strumentalizzato ideologicamente ma venga «fatto giocare contro se stesso». Il fatto che poi un testo venga pubblicato anche se disconosciuto dalla stesso autore non è di per sé censurabile. «Dopo molti anni, i documenti degli scrittori, se non sono stati distrutti, possono essere pubblicati». Il «pentimento» dello scrittore non conta molto per Erri De Luca. «Quell’ errore rimane, non è più riparabile, come non è riparabile l’ adesione di Günter Grass alle Waffen SS. Tuttavia Céline è l’ autore di un grandioso libro, capace di raccontare come pochi altri l’ esperienza di quella generazione, Viaggio al termine della notte, anche se le sue opinioni, il suo comportamento lo hanno squalificato ai nostri sensi. Personalmente lo considero una persona spregevole, ma purtroppo sono favorevole a qualunque tipo di pubblicazione, non posso permettermi di essere contrario a nessuna parola scritta». Anche Massimo Onofri parte dal presupposto che si possa, anzi si debba, pubblicare tutto. Però, dice, «anche su questa celebrazione dello stile di Céline metto un punto interrogativo. Ci sono almeno venti scrittori, suoi coetanei, più significativi di lui. Il rifiuto di Céline non è di ordine moralistico, ma si basa sul fatto che la debolezza del pensiero che innerva i suoi romanzi, la sua ideologia così povera, piccina, che allinea tutti i luoghi comuni del più becero antisemitismo non possano produrre grandi libri. La cattiva ideologia non è un reato contro la morale ma contro la letteratura stessa».
Cristina Taglietti
Il Corriere della Sera del 10 dicembre 2008, pag. 41

]]>
http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/27/pubblicare-senza-limiti-il-caso-celine/feed/ 329