LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri » lia levi http://letteratitudine.blog.kataweb.it Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Dec 2021 09:58:57 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 en hourly 1 LIA LEVI con “Ognuno accanto alla sua notte” (E/O) in radio a LETTERATITUDINE http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/01/27/lia-levi-con-ognuno-accanto-alla-sua-notte-eo-in-radio-a-letteratitudine/ http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/01/27/lia-levi-con-ognuno-accanto-alla-sua-notte-eo-in-radio-a-letteratitudine/#comments Wed, 27 Jan 2021 15:00:11 +0000 Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=8697 LIA LEVI con “Ognuno accanto alla sua notte” (E/O), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).

In streaming e in podcast su RADIO POLIS

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin

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Ospite della puntata: la scrittrice Lia Levi con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “Ognuno accanto alla sua notte” (E/O).

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La scheda del libro: “Ognuno accanto alla sua notte” di Lia Levi (E/O)

Roma nel periodo delle leggi razziali. Come è possibile che Giulio Limentani, commediografo di successo, si trovi a seguire un proprio lavoro di scena in un teatro, nascosto in incognito in un angolo del loggione?
E come riusciranno a vivere il loro amore i due quindicenni Colomba e Ferruccio, lei ebrea e lui figlio di un gerarca fascista?
Infine un tragico dilemma: la classe dirigente ebraica di quegli anni è forse colpevole di aver sottovalutato il pericolo? E se è un figlio ad accusare di questa inadeguatezza il proprio padre?…
Tre vicende diverse se pur collegate in cui Storia e Destino intrecciano il loro enigmatico gioco.

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Lia Levi, di famiglia piemontese, vive a Roma, dove ha diretto per trent’anni il mensile ebraico Shalom. Per le nostre edizioni ha pubblicato: Una bambina e basta (Premio Elsa Morante Opera Prima), Quasi un’estate, L’Albergo della Magnolia (Premio Moravia), Tutti i giorni di tua vita, Il mondo è cominciato da un pezzo, L’amore mio non può, La sposa gentile (Premio Alghero Donna e Premio Via Po), La notte dell’oblio, Il braccialetto (Premio Rapallo) e Questa sera è già domani, vincitore del Premio Strega Giovani 2018. Nel 2012 le è stato conferito il Premio Pardès per la Letteratura Ebraica.

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin

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È possibile ascoltare le precedenti puntate radiofoniche di Letteratitudine, cliccando qui.

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La colonna musicale della puntata (a cura di Federico Marin): brani in ordine di ascolto

sigla: Jason Shaw – BACK TO THE WOODS
licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/us/

Canzoniere Grecanico Salentino – Nenia Grika
licenza: https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/

The Jack Maybe Project – Death of Reason (The Jack Maybe Project-Nov 2017-LIVE)
licenza: https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/

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LIA LEVI con “L’anima ciliegia” (HarperCollins Italia) in radio a LETTERATITUDINE http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2019/11/08/lia-levi-con-lanima-ciliegia-harpercollins-italia-in-radio-a-letteratitudine/ http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2019/11/08/lia-levi-con-lanima-ciliegia-harpercollins-italia-in-radio-a-letteratitudine/#comments Fri, 08 Nov 2019 14:34:33 +0000 Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=8335 LIA LEVI con “L’anima ciliegia” (HarperCollins Italia), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)

In streaming e in podcast su RADIO POLIS

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e postproduzione: Federico Marin

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Ospite della puntata: Lia Levi con cui cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “L’anima ciliegia” (HarperCollins Italia).

Come nasce “L’anima ciliegia”? Che tipo di donna è Paganina. La protagonista del romanzo? Cosa è “L’anima ciliegia”? Come commenteresti l’albero genealogico illustrato nelle prime pagine del libro? Cosa puoi dirci sull’incontro tra Paganina e Guglielmo (colui che sarebbe diventato suo marito e da cui avrebbe avuto tre figli)? Ci parleresti della passione per la politica” che emerge nel romanzo? E sulle storie individuali, famigliari, che incrociano il contesto di una storia collettiva? Ci parleresti dei tre figli di Paganina e Guglielmo? Cosa puoi dirci sulle “fotografie narrative” che illustri alla fine di ogni capitolo? C’è una relazione tra questo romanzo e i tuoi precedenti romanzi? Come racconteresti la copertina di “L’anima ciliegia”?

Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Lia Levi nel corso della puntata.

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La scheda del libro: “L’anima ciliegia” di Lia Levi (HarperCollins Italia)

Nelle parole di una delle più grandi scrittrici italiane, la storia di una donna che attraversa il XX secolo. Paganina nasce negli anni Trenta, da un padre così ateo che voleva chiamarla Ateina (ma poi non se l’era sentita). Paganina ha un carattere forte e indipendente, e una inclinazione per l’eroismo e gli eroi. Così quando incontra Guglielmo, che è stato partigiano con suo fratello Spartaco e ha fatto saltare da solo un camion di tedeschi, sa che è lui l’eroe che vuole al suo fianco. Le basta presentarsi, “Sono Paganina”, per dare inizio a un amore che attraverserà tutta la vita. Una vita che sarà percorsa da altre grandi passioni, su tutte quella della politica, che coinvolgerà tutta la famiglia, compresi i figli di Paganina e Guglielmo che poco dopo il loro matrimonio sono arrivati. Bilanciando con maestria le grandi tappe della storia italiana con le vicende private di Paganina e della sua famiglia, Lia Levi racconta la storia di una donna comune e straordinaria e delle persone che lei, riamata, ha amato.

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Scrittrice e giornalista, Lia Levi è autrice di molti libri per adulti e ragazzi per i quali ha ricevuto diversi premi. Ha fondato e diretto per trent’anni «Shalom», il mensile della comunità ebraica. La sua produzione letteraria è vasta e ha vinto numerosi premi. Tra i suoi libri: per le edizioni e/o Una bambina e basta (Premio Elsa Morante opera prima, 1994), Quasi un’estate (1998), Se va via il re (1996), e per Mondadori Ogni giorno di tua vita (1997), Una valle piena di stelle (1997), Da quando sono tornata (1998), Cecilia va alla guerra (2000), Maddalena resta a casa (2000), La gomma magica (2000), Che cos’è l’antisemitismo (2001), ll segreto della casa sul cortile. Roma 1943-1944 (2001), Il sole cerca moglie (2001), il racconto La portinaia Apollonia (Orecchio acerbo), che racconta le persecuzioni contro gli ebrei attraverso gli occhi di un bambino. Con L’albergo della magnolia (e/o, 2001 e 2004) ha vinto il Premio Moravia; con La sposa gentile (e/o) il Premio Alghero Donna e il Premio Via Po. Sempre per e/o esce nel 2015 Il braccialetto, (Premio speciale della giuria Rapallo Carige, Premio Adei Wizo); nel 2016 Tutti i giorni di tua vita e nel 2018 Questa sera è già domani (Premio Strega giovani 2018). Per Orecchio Acerbo nel 2016 è uscito Giovanna e i suoi re (con Simone Tonucci), e per Piemme Una famiglia formato extralarge. Per HarperCollins Italia nel 2019 pubblica L’anima ciliegia.

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e post produzione: Federico Marin

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Colonna sonora della puntata: “That’s Life” di Frank Sinatra; “Vita” di Lucio Dalla e Gianni Morandi; “What Is Life” di George Harrison.

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LIA LEVI vince il PREMIO STREGA GIOVANI 2018 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2018/06/12/lia-levi-vince-il-premio-strega-giovani-2018/ http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2018/06/12/lia-levi-vince-il-premio-strega-giovani-2018/#comments Mon, 11 Jun 2018 23:07:16 +0000 Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=7833 LIA LEVI con “Questa sera è già domani” (Edizioni E/O),vince il Premio Strega Giovani 2018

Premio Strega Giovani 2018 a Lia Levi

Di seguito proponiamo, per l’ascolto online, la puntata del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie) dove Lia Levi conversa con Massimo Maugeri sul romanzo Questa sera è già domani” (Edizioni E/O)

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(Roma, 11 giugno 2018) – Lia Levi con il romanzo Questa sera è già domani (Edizioni E/O) è la vincitrice della quinta edizione del Premio Strega Giovani, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e da Strega Alberti con il contributo della Camera di Commercio di Roma e in collaborazione con BPER Banca. La cerimonia di proclamazione si è svolta oggi pomeriggio a Palazzo Montecitorio (Sala della Regina) alla presenza della Vicepresidente della Camera dei deputati, Maria Edera Spadoni.

Quello di Lia Levi, con 65 preferenze su 385 voti espressi, è stato il libro più votato da una giuria composta da ragazze e ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni, in rappresentanza di circa 55 licei e istituti tecnici diffusi su tutto il territorio italiano e all’estero (Addis Abeba, Berlino, Bruxelles, Buenos Aires, Parigi). Hanno inoltre partecipato alla giuria i ragazzi del Carcere minorile di Nisida, con un voto collettivo, e un gruppo di settantacinque ragazzi approdati al voto attraverso Teen! Space, uno spazio virtuale di BPER Banca per i ragazzi tra i 13 e i 18 anni, dedicato alla condivisione della passione per l’arte, la musica e la lettura. Gli studenti hanno letto le undici opere concorrenti al Premio Strega 2018 e inviato il loro voto individualmente. I libri di Marco Balzano, Resto qui (Einaudi), e di Silvia Ferreri, La madre di Eva (Neo Edizioni), risultano con 62 e 45 preferenze il secondo e il terzo più votati dai ragazzi.

Durante la cerimonia alla Camera, coordinata dalla giornalista di Rai Tre Eva Giovannini, sono intervenuti Giovanni Solimine, presidente della Fondazione Bellonci, Eleonora Tranfo Alberti, in rappresentanza dell’azienda Strega Alberti Benevento, Pietro Abate, segretario generale della Camera di commercio di Roma e Ermanno Ruozzi, direttore territoriale Campania di BPER Banca, che ha assegnato, in collegamento skype, il premio “Teen! Un premio alla scrittura” a Kal Awoke Yimam dell’Istituto Italiano Omnicomprensivo Galilei di Addis Abeba, autrice della recensione migliore a uno dei libri concorrenti. La studentessa etiope riceverà una borsa di studio di 1.000 euro offerta dalla Banca.

Ospite dell’incontro, insieme allo scrittore Fabio Genovesi, vincitore del Premio Strega Giovani 2015, il cantautore DENTE, che ha eseguito i brani musicali Baby BuildingBeato meConiugati passeggiare.

Gli autori concorrenti si ritroveranno presso la sede della Fondazione Bellonci mercoledì 13 giugno alle ore 21 per l’annuncio dei finalisti al Premio Strega 2018. Il seggio sarà presieduto da Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega 2017. Sarà possibile seguire lo scrutinio dei voti in diretta streaming su Rai Cultura, a partire dalle ore 20.30 (www.cultura.rai.it/live).

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LIA LEVI IN CONVERSAZIONE RADIOFONICA CON MASSIMO MAUGERI

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Con Lia Levi abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato Questa sera è già domani” (Edizioni E/O).

Nel 1938 si riuniscono 32 Paesi per affrontare il problema degli ebrei in fuga da Germania e Austria. Molte belle parole ma in pratica nessuno li vuole. Una sorprendente analogia con il dramma dei rifugiati ai nostri giorni.

Nello stesso anno 1938 vengono promulgate in Italia le infami Leggi Razziali. Come e con quali spinte interiori il singolo uomo reagisce ai colpi nefasti della Storia? Ci sarà qualcuno disposto a ribellarsi di fronte ai tanti spietati sbarramenti? In questo nuovo emozionante romanzo Lia Levi torna ad affrontare con particolare tensione narrativa i temi ancora brucianti di un nostro tragico passato.

Nella seconda parte della puntata Massimo Maugeri legge le prime pagine del libro.

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Lia LeviQuesta sera è già domani” (Edizioni E/O)

Genova. Una famiglia ebraica negli anni delle leggi razziali. Un figlio genio mancato, una madre delusa e rancorosa, un padre saggio ma non abbastanza determinato, un nonno bizzarro, zii incombenti, cugini che scompaiono e riappaiono. Quanto possono incidere i risvolti personali nel momento in cui è la storia a sottoporti i suoi inesorabili dilemmi? È possibile desiderare di restare comunque nella terra dove ci sono le tue radici o è urgente fuggire? Se sì, dove? Esisterà un paese realmente disponibile all’accoglienza?
Alla tragedia che muove dall’alto i fili dei diversi destini si vengono a intrecciare i dubbi, le passioni, le debolezze, gli slanci e i tradimenti dell’eterno dispiegarsi della commedia umana.
Una vicenda di disperazione e coraggio realmente accaduta, ma completamente reinventata, che attraverso il filtro delle misteriose pieghe dell’anima ci riporta a un tragico recente passato.

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Lia Levi, di famiglia piemontese, vive a Roma, dove ha diretto per trent’anni il mensile ebraico Shalom. Per le nostre edizioni ha pubblicato: Una bambina e basta (Premio Elsa Morante Opera Prima), Quasi un’estate, L’albergo della Magnolia (Premio Moravia), Tutti i giorni di tua vita, Il mondo è cominciato da un pezzo, L’amore mio non può, La sposa gentile (Premio Alghero Donna e Premio Via Po) La notte dell’oblio e Il braccialetto (Premio speciale della giuria Rapallo Carige, Premio Adei Wizo). Nel 2012 le è stato conferito il Premio Pardès per la Letteratura Ebraica.

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e post produzione: Federico Marin

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La colonna sonora della puntata: i seguenti brani di Noa: “Beautiful That Way”, “I Don’t Know”, “Eye in the sky”.

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LIA LEVI con “Questa sera è già domani” (Edizioni E/O) in radio a LETTERATITUDINE http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2018/02/28/in-radio-con-lia-levi-3/ http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2018/02/28/in-radio-con-lia-levi-3/#comments Wed, 28 Feb 2018 14:01:31 +0000 Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=7729 LIA LEVI con “Questa sera è già domani” (Edizioni E/O), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)


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Con Lia Levi abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato Questa sera è già domani” (Edizioni E/O).

Nel 1938 si riuniscono 32 Paesi per affrontare il problema degli ebrei in fuga da Germania e Austria. Molte belle parole ma in pratica nessuno li vuole. Una sorprendente analogia con il dramma dei rifugiati ai nostri giorni.

Nello stesso anno 1938 vengono promulgate in Italia le infami Leggi Razziali. Come e con quali spinte interiori il singolo uomo reagisce ai colpi nefasti della Storia? Ci sarà qualcuno disposto a ribellarsi di fronte ai tanti spietati sbarramenti? In questo nuovo emozionante romanzo Lia Levi torna ad affrontare con particolare tensione narrativa i temi ancora brucianti di un nostro tragico passato.

Nella seconda parte della puntata Massimo Maugeri legge le prime pagine del libro.

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Lia LeviQuesta sera è già domani” (Edizioni E/O)

Genova. Una famiglia ebraica negli anni delle leggi razziali. Un figlio genio mancato, una madre delusa e rancorosa, un padre saggio ma non abbastanza determinato, un nonno bizzarro, zii incombenti, cugini che scompaiono e riappaiono. Quanto possono incidere i risvolti personali nel momento in cui è la storia a sottoporti i suoi inesorabili dilemmi? È possibile desiderare di restare comunque nella terra dove ci sono le tue radici o è urgente fuggire? Se sì, dove? Esisterà un paese realmente disponibile all’accoglienza?
Alla tragedia che muove dall’alto i fili dei diversi destini si vengono a intrecciare i dubbi, le passioni, le debolezze, gli slanci e i tradimenti dell’eterno dispiegarsi della commedia umana.
Una vicenda di disperazione e coraggio realmente accaduta, ma completamente reinventata, che attraverso il filtro delle misteriose pieghe dell’anima ci riporta a un tragico recente passato.

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Lia Levi, di famiglia piemontese, vive a Roma, dove ha diretto per trent’anni il mensile ebraico Shalom. Per le nostre edizioni ha pubblicato: Una bambina e basta (Premio Elsa Morante Opera Prima), Quasi un’estate, L’albergo della Magnolia (Premio Moravia), Tutti i giorni di tua vita, Il mondo è cominciato da un pezzo, L’amore mio non può, La sposa gentile (Premio Alghero Donna e Premio Via Po) La notte dell’oblio e Il braccialetto (Premio speciale della giuria Rapallo Carige, Premio Adei Wizo). Nel 2012 le è stato conferito il Premio Pardès per la Letteratura Ebraica.

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LIA LEVI ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 1 ottobre 2014 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2014/10/01/in-radio-con-lia-levi-2/ http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2014/10/01/in-radio-con-lia-levi-2/#comments Wed, 01 Oct 2014 14:33:03 +0000 Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=6451 lia-levi-il-braccialettoLIA LEVI ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 1 ottobre 2014 – h. 9 circa

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

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È stata LIA LEVI l’ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 1 ottobre 2014. Con Lia Levi abbiamo discusso del suo nuovo romanzo “Il braccialetto“, pubblicato dalle edizioni e/o.

L’amicizia può salvare dall’orrore? In una Roma occupata dai nazisti, l’incontro magnetico tra due lupi solitari, due adolescenti in cerca di se stessi.
Dalla caduta del fascismo alla razzia degli ebrei romani, una fiaba nera sull’amicizia e l’identità.

Un ragazzo ebreo e uno non ebreo aspirano segretamente a scambiarsi i ruoli.
Corrado, quindicenne, ha partecipato all’abbattimento dei busti di Mussolini e dei fasci littori la notte del venticinque luglio. È ebreo e si aspetta che il nuovo governo abolisca le leggi razziali. È sicuro che il prossimo anno scolastico potrà frequentare in mezzo agli altri il mitico Liceo Visconti, ma i giorni passano senza che nulla cambi, anzi…
Leandro abita in una grande e vecchia casa piena di ombre e misteri con un’anziana parente russa e, fin dal primo momento in cui ha incontrato Corrado in un cinema, cerca spasmodicamente di fare amicizia con lui.
Per Corrado il braccialetto a cerchi d’oro di sua madre è il simbolo di un passato benessere sociale, di un tempo in cui vedeva la madre giovane, vitale e combattiva. Man mano che le “Leggi” hanno preso piede i genitori gli appaiono invece sempre più spenti, rinchiusi in un mondo di pensieri piccoli e meschini, e comincia a sentire nei loro confronti un crescente disprezzo.
Nel momento in cui le famiglie ebree raccolgono l’oro a causa del ricatto tedesco, apprende che il braccialetto non c’è più. I suoi l’hanno venduto senza neanche dirglielo. Ma la verità non è quello che sembra.

Nella seconda parte della puntata Lia Levi ha letto qualche pagina del romanzo e ci ha rivelato qualcosa del suo laboratorio di scrittura.

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

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Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il mercoledì mattina (h. 9 circa). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internet cliccando qui.

È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.

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LIA LEVI racconta UNA BAMBINA E BASTA http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2014/01/26/lia-levi-racconta-una-bambina-e-basta/ http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2014/01/26/lia-levi-racconta-una-bambina-e-basta/#comments Sun, 26 Jan 2014 17:20:37 +0000 Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=5832 Di seguito: la storia del libro e i riferimenti di un incontro romano del 27 gennaio. * * * LIA LEVI Una bambina e basta Prezzo € 9,90 – pagine 192 Edizione speciale del ventennale Una testimonianza senza tempo A venti anni dalla sua [...]]]> 27 gennaio 2014 – Giorno della MemoriaLIA LEVI racconta UNA BAMBINA E BASTA

Di seguito: la storia del libro e i riferimenti di un incontro romano del 27 gennaio.

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LIA LEVI

Una bambina e basta

Prezzo € 9,90 – pagine 192
Edizione speciale del ventennale

Una testimonianza senza tempo

A venti anni dalla sua pubblicazione

torna in un’edizione speciale il libro più amato di Lia Levi

una-bambina-e-bastaLa storia del libro raccontata dalle edizioni E/O

Vent’anni fa, nel 1994, quando pubblicammo per la prima volta questo breve romanzo di Lia Levi, il libro ricevette subito il Premio Elsa Morante – Opera Prima,  inizio prestigioso di una fortunata carriera letteraria. Da allora sono state vendute decine di migliaia di copie, ha ricevuto giudizi critici importanti, è stato letto in centinaia di scuole, è diventato un classico contemporaneo. Perché, come ha scritto Laura Mincer sul Manifesto, “è agghiacciante proprio perché è una storia così piana, così semplice, che non pone barriere alla comprensione, e immedesimarsi è così facile. È davvero la storia di una bambina qualsiasi, una storia che potrebbe così facilmente ripetersi”.

La trama

È la storia di una bambina ebrea e del suo rapporto con la madre. La piccola viene nascosta in un convento cattolico alle porte di Roma per sfuggire alla deportazione. È attratta dal dio «buono dei cristiani e non da quello sempre arrabbiato degli ebrei», dalla sicurezza di quel mondo cattolico non minacciato, da una lieve vertigine mistica ambiguamente incoraggiata da qualche monaca, dalla speranza d’interpretare la Madonna alla recita di Natale. Ma quando è a un passo dall’abbracciare la nuova fede, interviene la madre, «tigre, leonessa, che ha poco tempo per libri e sinagoghe perché deve difendere le figlie», la loro vita ma anche la loro identità minacciata. Solo a guerra terminata potrà dire alla figlia: tu non sei una bambina ebrea, sei una bambina e basta.

L’autrice

Lia Levi, di famiglia piemontese, vive a Roma, dove ha diretto per trent’anni il mensile ebraico Shalom. Per le nostre Edizioni ha pubblicato: Una bambina e basta (Premio Elsa Morante Opera Prima), Quasi un estate, L’albergo della Magnolia (Premio Moravia), Tutti i giorni di tua vita, Il mondo è cominciato da un pezzo, L’amore mio non può, La sposa gentile (Premio Alghero Donna e Premio Via Po) e La notte dell’oblio. Nel 2012 le è stato conferito il Premio Pardès per la Letteratura Ebraica.

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L’INCONTRO

“Le radici e le ali. Dialoghi sul passato e il futuro”
Incontri tra scrittrici israeliane e italiane
con

LIA LEVI

SAVYON LIEBRECHT

ROSETTA LOY

JUDITH ROTEM

Lunedì 27 gennaio

ore 17:30

Casa delle Letterature

Piazza dell’Orologio, 3 – Roma

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LIA LEVI, ospite di “Letteratitudine in Fm” del 28 settembre 2012 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/09/30/in-radio-con-lia-levi/ http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/09/30/in-radio-con-lia-levi/#comments Sun, 30 Sep 2012 08:31:27 +0000 Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=4356 È online la puntata con, LIA LEVI, ospite di “Letteratitudine in Fm” del 28.9.2012

lia-levi-la-notte-dell-oblio

Ospite della puntata di venerdì 28 settembre 2012, è stata la scrittrice Lia Levi con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo “La notte dell’oblio” (e/o). È stata un’ulteriore occasione per discutere delle leggi razziali e… del silenzio che ne è seguito.

Dello sterminio si tace… Negli anni del dopoguerra è calata sul Paese una coltre che perdurerà nei decenni. Ne abbiamo discusso insieme Lia Levi.

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Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il venerdì mattina (h.13 circa) e – in replica – il martedì sera (h. 20,30) e il mercoledì mattina (h. 11,00). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internet cliccando qui.

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LA SPOSA GENTILE, di Lia Levi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/04/27/la-sposa-gentile-di-lia-levi/ http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/04/27/la-sposa-gentile-di-lia-levi/#comments Tue, 27 Apr 2010 20:49:18 +0000 Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1998 Un banchiere ebreo, sposa una contadina cristiana…
Questa stringatissima frase, riportata quasi come una notizia, potrebbe rappresentare  il “nocciolo fondante” del nuovo ottimo romanzo di Lia Levi: “La sposa gentile” (edizioni e/o, 2010).
Naturalmente c’è molto altro…

Siamo agli inizi del Novecento e Amos, giovane banchiere ebreo di una cittadina piemontese, avverte l’esigenza di crearsi una solida famiglia su cui investire la propria esistenza. I suoi parenti, soprattutto le donne della famiglia, lo indirizzano verso alcune giovani che farebbero al caso suo. Ma i sentimenti non possono essere pilotati. Così, quando Amos incontra la bella Teresa decide di amarla senza tener conto delle differenze sociali e dell’appartenenza a religioni diverse. Perché Teresa – e torniamo alla frase iniziale del post – è una contadina cristiana.
Può, però, una famiglia ebraica, rispettabile, bene in vista… consentire a un proprio figlio di condividere la vita con una “sposa gentile”?
Il termine «gentile» ha, nella fattispecie, un duplice significato: il primo fa riferimento alla docilità della giovane – alla sua capacità di adattamento alle circostanze della vita – ; il secondo, nell’accezione ebraica, indica qualcuno che «appartiene a un altro popolo» (derivazione dal latino gens: «gente», «genti»).
Il termine «gentile», dunque, si «sposa» perfettamente con il personaggio Teresa, poiché la giovane contadina cristiana è dotata di una mitezza tale da indurla a “rinunciare” al proprio credo e ad abbracciare quello del suo uomo (proprio per evitare che questi subisca l’inevitabile ostracismo della comunità ebraica della famiglia di appartenenza). E nel farlo si allontanerà anche dai propri cari (Teresa non è solo cristiana: è anche una contadina… una ragazza dalle umili origini, dunque).
Ma fino a che punto è possibile scrollarsi di dosso le proprie origini? Fino a che punto la propria fede può essere addomesticata per assecondare le esigenze della persona con cui si è deciso di vivere?
Con la scrittura cristallina e suggestiva a cui ci ha abituati, Lia Levi tratteggia una storia famigliare che incrocia quella della prima parte del Novecento, rivelando alcune peculiarità del popolo ebraico e fermandosi alle soglie del 1938: l’anno delle leggi razziali fasciste.

Vorrei discutere con voi di questo nuovo libro di Lia Levi.

Ecco alcune domande, finalizzate ad avviare il dibattito…

Fino a che punto è possibile scrollarsi di dosso le proprie origini?

Fino a che punto la propria fede può essere addomesticata per assecondare le esigenze della persona con cui si è deciso di vivere? Ed è giusto farlo? È giusto rinunciare al proprio credo religioso (o metterlo da parte) per uniformarsi a quello dell’amato/a? E compiere tale rinuncia, è più un atto di debolezza o di coraggio?

E d’altra parte, l’appartenenza a religioni differenti può essere un ostacolo nello sviluppo del rapporto d’amore tra un uomo e una donna?

E l’eventuale nascita di figli? Che tipo di educazione bisognerebbe assicurare loro in casi del genere? Educazione laica? Educazione religiosa? E se sì, quale? Lasciare che crescano e scelgano da soli? E nel frattempo?

Quand’è che l’appartenenza a religioni differenti – in situazioni del genere – può essere occasione di crescita, anche collettiva?
O è solo causa di difficoltà?

L’appartenenza a “ceti sociali” diversi può essere ancora oggi causa di conflitti nella gestione di un rapporto amoroso? Oppure è un problema del tutto superato?

Il non sentirsi accettati dalla propria famiglia d’origine, è un “ostacolo” superabile o, viceversa, incide inevitabilmente nella vita di chi subisce tale situazione?

Di seguito, potrete leggere la bella recensione di Luigi La Rosa.

Ospite speciale del post: Zauberei (capirete perché). In coda, invece, troverete un video dove Lia Levi presenta il suo precedente romanzo, “L’amore mio non può” (e racconta qualcosa di lei e della sua vita).

Massimo Maugeri

Ne approfitto per segnalare che, giovedì 29 aprile, alle ore 17,30 – presso la libreria Cavallotto di Catania, sita in Corso Sicilia – Luigi La Rosa e io avremo il piacere di presentare il libro di Lia Levi protagonista di questo post. Parteciperà all’incontro, anche l’autrice. L’attrice Egle Doria leggerà alcuni brani del romanzo.


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Quella sposa “gentile” in cuore e in spirito
di Luigi La Rosa

[3.jpg] Sempre più il nostro difficile tempo tradisce l’arte e la letteratura. Sempre più è difficile scovare tra le novità editoriali opere felici, degne di attenzione e interesse. E sempre più fuggiamo dalla lettura per rifugiarci in altro, dimenticandoci di noi stessi e del nostro spazio interiore. Eppure, ci sono eccezioni magnifiche, isole di straordinario splendore, dov’è possibile ritrovarsi, raccapezzarsi nel vasto mar del vuoto dilagante. E quando alcune di queste eccezioni vengono alla ribalta bisogna parlarne a gran voce, dando spazio al talento, alla grazia, all’efficacia creativa.
E’ il caso del nuovo splendido romanzo di Lia Levi, “La sposa gentile”, che i tipi delle Edizioni E/O (sua storica casa editrice) mandano in questi giorni in libreria, opera balzata in poche settimane tra gli indici delle classifiche dei più venduti.
Mi avvicino al libro di Lia Levi con la stessa curiosità suscitata in me da ogni sua nuova uscita: ho sempre apprezzato moltissimo questa scrittura piana, accarezzata da una solare ironia, attenta al particolare dei sentimenti e agli abissi dell’animo umano, ricca di colore metaforico senza tuttavia scadere in alcun punto nell’abuso della retorica e nel compiacimento dello stile. Una scrittura che rifugge dalle forzature, che nomina le cose col proprio nome – esatta, minuziosa, misurata, leggera secondo l’imprescindibile canone tanto caro ad Italo Calvino.
Fantastica l’epigrafe di Federico Garcìa Lorca in apertura, di quelle che non si dimenticano: “Per il tuo amore mi duole l’aria / il cuore / e il cappello”. Un proclama di dedizione che si stende come un’aura sul magnifico esordio del romanzo: “Quando l’anno 1900 arrivò trionfalmente a inaugurare il nuovo secolo fra luminarie e simboliche danze, Amos Segre si trovò a fare una solenne promessa a se stesso. Al compimento dei trent’anni, non un minuto dopo, avrebbe dovuto assolutamente vedere già realizzati due sogni fondamentali. Primo, una ricchezza solida e riconoscibile. Secondo, una moglie con cui dividere una dimora degna di tanta conquista.”
Proponimento in qualche misura epico, emblematico, che ci trascina già tenacemente dentro le pulsazioni emotive del racconto. La vicenda che Lia Levi ritrae con l’allegro brio di un minuetto mozartiano è profondamente legata alla volontà risoluta di questo giovane uomo, alla sua forza di resistere agli eventi avversi, agli urti capricciosi della fortuna, alle incomprensioni famigliari, alle imposizioni sottintese della comunità. Un giovane mosso da sogni necessari: la costruzione di una famiglia e l’esigenza assoluta di affermarsi davanti agli occhi del contesto di provenienza.
Tuttavia questo desiderio inoppugnabile sembra minacciato dalla medesima particolarità della sua scelta: Teresa, la ragazza di cui s’innamora, è contadina e “gentile”, tanto nei modi del cuore quanto rispetto alla religione ebraica del futuro marito. Amos si tramuta pertanto in puro sguardo, uno sguardo che cesella, che cerca la luce dorata dei dettagli, perché Teresa è bella, sicura di sé, e ferma quanto una rivelazione, un’epifania per gli occhi innamorati: “Prigionieri, prigionieri sono quei capelli che le forcine tengono così forzati… Le forcine sono le guardie di un paese nemico. Bisogna fare la guerra contro di loro. E’ lui è arrivato lì per questo, è solo questo il suo compito di cavaliere armato.”
Bisogna addentrarsi nel paese di lei, delle sue forme. Nel paese della sua anima misteriosa. Amos è sicuro di riuscirci. Amos vive per questo. Sebbene, l’amore per la florida contadina lo esilierà quasi certamente dalla sua famiglia e dalla stessa comunità nella quale è cresciuto e s’è fatto uomo. La sposa gentile si offre al lettore come una sinfonia gradevolissima degli affetti, una partitura piena di colpi di scena e di aneddoti vitali, che impenna sotto il fluire degli eventi, ma che accompagna con pacata scioltezza il lento, ammirevole evolversi del controverso amore della coppia. Il suo fuggire dai luoghi comuni delle convenzioni. Il sacrificio in nome dell’altro. La fatica di riedificare, passo passo, in una solitudine scelta, un’immagine di sé agli occhi perfidi del mondo.
Teresa comprende una verità fondamentale: che l’amore richiede delle scelte. E’ questa la sua toccante formazione alla maturità, questo apprendere le regole non scritte della vita e decidere di aderirvi in maniera responsabile, etica, consapevole. Per amore di Amos Teresa ritesse intorno a sé le algebre filiformi di un universo che non le appartiene, e che in parte ha sentito ostile. Accetta che i figli nati dall’unione col Segre portino il sigillo dell’antica religione ebraica. Accetta di adeguarsi a rituali estranei, che ridefiniscano tuttavia una presenza e un’identità all’interno dell’essere comunitario. Accetta che Amos senta di riconquistare il posto che gli spettava di diritto nell’ambito della sua famiglia, all’interno dello stesso contesto che sul principio l’aveva emarginato.
La narrazione si tramuta presto in una meravigliosa saga familiare, all’interno della quale uomini e donne si muovono alla ricerca di qualcosa: chi di un posto, di un riconoscimento, chi di un valore seppure effimero da salvaguardare al correre dei tempi. Lia Levi asseconda l’avanzare degli anni con magistrale perspicacia descrittiva: tra le pagine cresciamo insieme ai suoi personaggi, ci moltiplichiamo dietro le loro ombre, partecipiamo delle delusioni e delle rivalse che la fortuna di tanto in tanto dissemina sul laborioso cammino degli umani.
Sulla coralità sfumata dei tanti personaggi emerge, a tratti nitidi e vincenti, la figura di Teresa, vera grande protagonista del romanzo. L’impronta nella quale il suo perimetro è scolpito è forte, matura, responsabile: Teresa è una donna che sa scegliere, che sa portare fino in fondo le conseguenze del proprio coraggio, che non si piega davanti a niente e a nessuno, tranne che agli impeti della passione che ha animato e anima ancora la sua esistenza. E’ una creatura ricca di una sua intima luminosità, dotata di una fibra vincente, moderna sotto tutti i punti di vista. Impossibile non innamorarsene, come non aderire alla sua voglia di libertà, al suo bisogno di indipendenza e di riscatto.
La sposa gentile si legge in un soffio, e fugge via con la celerità degli attimi che tra le pagine si consumano in una danza inesorabile e vorticosa. Tutto fugge via per sempre: la vita dei personaggi, i loro amori, le loro storie, le loro inquietudini. Fuggono i tempi, le stagioni, la giovinezza e fugge il secolo passato, lasciando ricadere sul nuovo ipotesi e tradimenti. Ma fugge soprattutto la serenità che per un certo tempo sembrava aleggiare sui destini rappresentati, mentre si affaccia sull’orizzonte la nuvola nera di un’epoca di profonda afflizione: il racconto si chiude infatti sul 1938, anno delle Leggi Razziali, che la scrittrice rievoca per pennellati veloci, lasciandoci la sensazione di un’ulteriore apertura.
Incontro Lia Levi in un fredda mattina trasteverina. Sediamo a chiacchierare nel brusio già primaverile di un giorno di sole miracolosamente strappato a questo fitto inverno. I gabbiani stridono tra le fessure dei tetti. C’è la bella luce di Roma, intorno. Nelle parole dell’autrice mi sembra di percepire la stessa vibrante emozione dei suoi personaggi, di Amos, padre e marito amorevole, di Teresa, donna forte e innamorata, e di un mondo famigliare pieno di risonanze e di contraddizioni che costruisce e devasta se stesso, giorno per giorno, pagina dopo pagina, assumendo la forza di un vero e proprio affresco emotivo e sentimentale.

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