LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri » Ponte alle Grazie http://letteratitudine.blog.kataweb.it Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Dec 2021 09:58:57 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 en hourly 1 WANDA MARASCO con “La compagnia delle anime finte” (Neri Pozza) e MATTEO NUCCI con “È giusto obbedire alla notte” (Ponte alle Grazie) a “Letteratitudine in Fm” http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2017/07/04/in-radio-con-wanda-marasco-e-matteo-nucci/ http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2017/07/04/in-radio-con-wanda-marasco-e-matteo-nucci/#comments Tue, 04 Jul 2017 16:44:42 +0000 Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=7569 WANDA MARASCO con “La compagnia delle anime finte” (Neri Pozza) e MATTEO NUCCI con “È giusto obbedire alla notte” (Ponte alle Grazie) ospiti del programma radiofonico Letteratitudine in Fm di lunedì 3 luglio 2017 – h. 10 circa (e in replica nei seguenti 3 appuntamenti: giovedì alle h. 03:00 del mattino; venerdì alle h. 13:00; domenica alle h. 03:00 del mattino)

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

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LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

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Nella prima parte della puntata abbiamo incontrato Wanda Marasco per discutere del suo nuovo romanzo intitolato “La compagnia delle anime finte” (Neri Pozza).

Nella seconda parte della puntata abbiamo incontrato Matteo Nucci con “È giusto obbedire alla notte” (Ponte alle Grazie).

Entrambi gli autori, e i rispettivi libri, sono tra i cinque finalisti dell’edizione 2017 del Premio Strega.

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La compagnia delle anime finte” (Neri Pozza) di Wanda Marasco

La compagnia delle anime finteDalla collina di Capodimonte, la «Posillipo povera», Rosa guarda Napoli e parla al corpo di Vincenzina, la madre morta.
Le parla per riparare al guasto che le ha unite oltre il legame di sangue e ha marchiato irrimediabilmente la vita di entrambe.
Immergendosi «nelle viscere di un purgatorio pubblico e privato», Rosa rivive la storia di sua madre: l’infanzia povera in un’arida campagna alle porte della città; l’incontro, tra le macerie del dopoguerra, con Rafele, il suo futuro padre, erede di un casato recluso nella cupa vastità di un grande appartamento in via Duomo; il prestito a usura praticato nel formicolante intrico dei vicoli, dove il rumore dei mercati e della violenza sembra appartenere a un furore cosmico.
È una narrazione di soprusi subìti e inferti, di fragilità e di ferocia. Ed è la messinscena corale di molte altre storie, di «anime finte» che popolano i vicoli e, come attori di un medesimo dramma, entrano sulla ribalta della memoria: Annarella, amica e demone dell’infanzia e dell’adolescenza, Emilia, la ragazzina che «ride a scroscio» e torna un giorno dal bosco con le gambe insanguinate, il maestro Nunziata, utopico e incandescente, Mariomaria, «la creatura che ha dentro di sé una preghiera rovesciata», Iolanda, la sorella «bella e stupetiata»…
«Anime finte» che, nelle profondità ipogee di una città millenaria, sono segnate tutte, come Vincenzina e come la stessa Rosa, da un guasto che attende una riparazione. Riparazione che, nelle pagine finali del libro, giunge inaspettata ad accomunare Rosa e Vincenzina in un medesimo destino.
Dopo l’acclamato “Il genio dell’abbandono”, Wanda Marasco torna a raccontare Napoli e i segreti della sua commedia umana con un romanzo dalla lingua potente e poetica, cosí materica e allo stesso tempo cosí indomitamente sottile.

Wanda Marasco è nata a Napoli, dove vive. Diplomata in Regia e Recitazione all’Accademia d’arte drammatica «Silvio D’Amico» di Roma, è autrice di romanzi e di raccolte poetiche. Ha ricevuto il Premio Bagutta Opera Prima per il romanzo L’arciere d’infanzia (Manni editore, 2003), prefato da Giovanni Raboni, e il Premio Montale per la poesia con la raccolta Voc e Poè (Campanotto 1997). Ha lavorato in teatro come regista e autrice; in questo doppio ruolo ha messo in scena l’Asino d’oro di Apuleio e, con Quei fantasmi del presepe, una rivisitazione del teatro di Eduardo, oltre al poemetto Tre donne di Sylvia Plath e a Tutti quelli che cadono e Giorni felici di Samuel Beckett. Suoi testi sono stati tradotti in inglese, spagnolo, tedesco e greco. Il genio dell’abbandono è stato finalista alla prima edizione del Premio letterario Neri Pozza. Wanda Marasco è stata una dei 12 finalisti del Premio Strega 2015

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È giusto obbedire alla notte” (Ponte alle Grazie) di Matteo Nucci

Ai margini della Roma che tutti conosciamo, dove il Tevere crea un’ampia ansa prima di correre verso il mare, vivono uomini e donne che sembrano essersi incontrati solo grazie alle rispettive necessità. Fra baracche e chiatte, uniti dalla gestione di una trattoria improvvisata, mentre si alternano in pic­coli lavori nei campi e nella guida dei turisti cittadini attratti dai loro lavori ar­caici, essi hanno formato una comunità fuori dal tempo e dal mondo in cui oggi siamo abituati a vivere.
Già da qualche anno, hanno accolto un uomo in fuga. Lo chiamano tutti «il dottore», perché sembra venuto a offrire le sue cure a chi vive lì. Ma hanno anche intuito che quest’uomo, di quasi cinquant’anni, in realtà si è ritrovato fra loro per curare sé stesso. Qual è il suo passato? Quale il dolore che lo ha strappato alla sua casa? Mentre il respiro del fiume scandisce il tempo della lettura, veniamo attratti nella storia della sua vita, di sua moglie Anna e di sua figlia Teresa, delle sue perdite, del suo coraggio, del suo terrore.
Accompagnati da racconti di nutrie, di cani, di animali fiabeschi, dai ritmi della natura che si approfondiscono nel cuore della città, conosceremo tutto di questo indimenticabile personaggio, antico e moderno assieme, e apprenderemo di nuovo come solo il dolore possa spingere l’essere umano alla rinascita. Una rinascita che passa per le mani di donne, e attraversa una notte cui è giusto obbedire.

Matteo Nucci è nato a Roma nel 1970. Ha studiato il pensiero antico, pubblicando saggi su Empedocle, Socrate e Platone e una nuova edizione del Simposio. Nel 2009 è uscito da Ponte alle Grazie il suo primo romanzo, Sono comuni le cose degli amici, finalista al Premio Strega 2010; nel 2011, il romanzo-saggio Il toro non sbaglia mai. Nel 2013 ha pubblicato il saggio narrativo Le lacrime degli eroi (Einaudi). I suoi racconti sono apparsi in antologie e riviste (soprattutto Il Caffè Illustrato e Nuovi Argomenti); i suoi articoli e reportage di viaggio escono regolarmente su Il Venerdì di Repubblica.

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

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La colonna sonora della puntata: “Take Five” di Dave Brubeck; “Blue In Green” di Miles Davis.

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Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il mercoledì mattina (h. 9 circa), con una serie di repliche nei giorni successivi. Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internet cliccando qui.

È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.


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PREMIO STREGA GIOVANI 2016: la vincitrice ROSSANA CAMPO ci racconta il suo libro http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2016/06/14/premio-strega-giovani-2016-a-rossana-campo/ http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2016/06/14/premio-strega-giovani-2016-a-rossana-campo/#comments Tue, 14 Jun 2016 11:07:36 +0000 Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=7174 ROSSANA CAMPO è la vincitrice dell’edizione 2016 del PREMIO STREGA GIOVANI

Qui di seguito ci racconta il suo libro DOVE TROVERETE UN ALTRO PADRE COME IL MIO (Ponte alle Grazie)

di Rossana Campo

Questo libro è la storia di me bambina e di lui, Renato, mio padre. E di me donna, e ragazzina che ha avuto a che fare con uomo molto speciale, un uomo vitale, libero e sofferente, allegro e inaffidabile, un uomo che è stato il meglio e il peggio che mi potesse capitare, riunito insieme. Ho messo le mani in un territorio difficile da affrontare, a volte è stato come maneggiare dei pezzi di vetro; ma come lettrice ho spesso cercato questo nei libri che leggevo, la sensazione che lo scrittore, la scrittrice mi stesse raccontando qualcosa non facile da dire, qualcosa di non accomodante, capace di portarmi nelle profondità della sua storia, della sua vita. Che avrebbe toccato anche la mia. Ho sempre scritto romanzi partendo da mie esperienze, mi sono raccontata indossando le maschere di vari alter ego letterari. Questa volta volevo scrivere qualcosa senza filtri, volevo togliermi tutti i vestiti, mi sono accorta che è venuta via anche un po’ di pelle.

Mentre provavo a raccontare chi era mio padre, e che cos’ha significato per me essere sua figlia, mi sono accorta che mi stavo aprendo a qualche mia verità; forse avere a che fare con genitori difficili, non convenzionali, un po’ matti è sicuramente doloroso, ma ti apre a molte possibilità. Come figlia di Renato ho imparato a non vergognarmi di quella che sono e a non conformarmi alle aspettative degli altri, e poi anche che nessuno può essere liquidato con un’etichetta. Gli esseri umani sono sempre molte cose insieme, a volte anche contradditorie, e il meglio e il peggio della vita sono spesso legati, sta a noi decidere cosa farne, del buono e del cattivo che la vita ci mette davanti. Sta a noi decidere se vivere nella paura, nel rancore oppure nell’amore.
Il viaggio che ho fatto scrivendo questo libro l’ho fatto per me e anche per i miei lettori e per chiunque deve fare i conti con una storia complicata, con un’infanzia incasinata. Ho cercato di abbracciare tutto quanto usciva fuori, tutto di me e di lui, la rabbia e il dolore, la gioia, la speranza e l’amore e alla fine un pensiero mi ha attraversato: le nostre parti randagie e confuse, la nostra vulnerabilità e tutto quello che non mostriamo agli altri perché ci piace sentirci sempre all’altezza e un po’ fighetti, be’, tutta questa roba è preziosa, è la nostra umanità. Potrebbe essere quanto di meglio abbiamo.

(Riproduzione riservata)

© Rossana Campo

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Il libro
Rossana Campo, ancora una volta senza infingimenti e con lo stile dirompente e «difforme» che caratterizza la sua produzione letteraria, ma mettendosi in gioco forse più che in ogni altro suo libro, racconta qui il rapporto con Renato, il padre amatissimo e difficile scomparso di recente; o meglio con le molteplici figure, spesso contraddittorie, che Renato ha incarnato lungo tutta la sua vorticosa esistenza: il maestro di vita che fin da piccola esorta la figlia a rifuggire ogni forma di condizionamento e ipocrisia, ma anche l’irresponsabile che per niente e nessuno si separerebbe dalla sua amica più fidata: la bottiglia; l’individuo gioviale e irriducibilmente ottimista, ma anche l’attaccabrighe, dominato da una rabbia incontenibile; e ancora lo «zingaro» che non sopporta alcuna imposizione e non riconosce alcuna autorità, il contaballe prodigioso, il casinista indefesso, il terrone orgoglioso in un Nord che lo respinge… in una parola un essere infinitamente vitale e tremendamente fragile. Ne emerge un racconto, magari spudorato, ma proprio per questo di rara autenticità, della parte più profonda di sé.

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Rossana Campo è nata a Genova nel 1963 e vive fra Roma e Parigi. Ha esordito nel 1992 col romanzo In principio erano le mutande (da cui il film omonimo di Anna Negri del 1999). Sono seguiti una decina di romanzi, tradotti in molte lingue, l’hanno consacrata come una delle voci più interessanti della nostra letteratura: ricordiamo Il pieno di super (1993), Mai sentita così bene (1995), L’attore americano (1997), Sono pazza di te (2001), L’uomo che non ho sposato (2003), Duro come l’amore (2005), Più forte di me (2007), Lezioni di arabo (2010), Felice per quello che sei. Confessioni di una buddista emotiva (2012), Il posto delle donne (Ponte alle Grazie, 2013), Piccoli Budda (Gallucci, 2013), Fare l’amore (Ponte alle Grazie, 2014).

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FRANCESCO PECORARO, ospite di “Letteratitudine in Fm” di venerdì 6 giugno 2014 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2014/06/06/in-radio-con-francesco-pecoraro/ http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2014/06/06/in-radio-con-francesco-pecoraro/#comments Fri, 06 Jun 2014 13:00:34 +0000 Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=6172 francesco-pecoraroFRANCESCO PECORARO, ospite di  Letteratitudine in Fm” di venerdì 6 giugno 2014 – h. 13 circa [e, in replica, il mercoledì successivo (h. 9 circa)]

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È stato Francesco Pecoraro, l’ospite di di “Letteratitudine in Fm” di venerdì 6 giugno 2014.
Con Pecoraro abbiamo discusso del suo romanzo “La vita in tempo di pace” (Ponte alle Grazie) e delle tematiche da esso affrontate.

Nella seconda parte della puntata Francesco Pecoraro ha letto le prime pagine del romanzo.

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

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Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il venerdì mattina (h.13 circa) e – in replica – il mercoledì mattina (h. 11,00). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

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