Cemento e carota selvatica

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Margaret Avison

Traduzione di: Laura Ferri

Anno di pubblicazione: 2008

ISBN: 9788861100138

Pagine: 177

 

Descrizione

Cemento e carota selvatica è il sesto volume di poesie di Margaret Avison. Alcuni dei componimenti contenuti in questa raccolta narrano di passeggiate cittadine ed esplorazioni di vie secondarie, di appezzamenti vacanti, di piccoli parchi. In altri la poetessa riflette sul nostro modo di vivere, sui nostri giorni. E in altri ancora segna la via verso il senso in un tempo nostro e più ampio. Avvolti da un’aura di misticismo, i soggetti aprono lo sguardo sull’immensità della composizione, che chiama e trascina verso la grandezza, verso un oltre incommensurabile che sfuma ogni tempo e spazio. Non esiste alcun luogo se non quelli che noi stessi modelliamo, e nel contempo la nostra stessa vita altro non è che un seme di qualcosa infinitamente più grande. Il verso della Avison è estremamente libero, con cesure forti che obbligano a una grande attenzione. L’ordine delle parole è energicamente stravolto, come per trascinarle fuori dall’universo grammaticale in quello dell’intuizione, inserendole in schemi aritmici che catturano e affascinano il lettore.

«Un libro di alta poesia, aperta a molteplici letture.»

Quill & Quire

Margaret Avison

Margaret Avison

Nata in Ontario nel 1918, Margaret Avison è deceduta nell’agosto del 2007. Le sue opere sono state premiate due volte...

Hanno scritto

I convenzionali

Della mutabilità

Jo Shapcott indaga l’insondabile. Ciò che non si può conoscere. Perché, come diceva il poeta, quando c’è lei non ci siamo noi. E viceversa. Ossia la morte. La paura che essa genera. E la necessità del cambiamento. Della mutabilità ha la forma dell’acqua, sempre diversa eppure sempre la stessa.
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L’Espresso

Poesie tra corpi mutanti

In fondo, anche per lei ogni cosa non è che un’altra cosa, non essendo i confini fra i corpi e fra i corpi e lo spazio che la misura della mutabilità a cui tutto soggiace. Non si pensi tuttavia che Shapcott sia una poetessa metafisica, perché è alla concretezza dell’esistenza che il suo sguardo metamorfico si applica prima di tutto. Nei suoi versi c’è la vita, o meglio l’esistenza: fatta di sesso, malattia, natura, ed è a essa che lei dice «grazie grazie grazie per l’allora, e per ora».

Alias

La certezza di un dolore con il quale forse flirtare

La voce di Jo Shapcott è una delle maggiori della poesia britannica contemporanea: la sua è una poesia panteistica senza vezzi bucolici, ispirata dalla certezza del dolore, con il quale però, come con la morte, si può flirtare.

La lettura

C’è qualcuno che vuole uscire dal tronco

La parola per un poeta è stratificazione: facendo i conti non solo con i propri fantasmi ma con l’opera complessiva dei predecessori, il poeta lavora su un linguaggio che si trasforma. Ognuno degli anelli della tradizione può riattìvarsi, ma cambiando senso.

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