Descrizione
Fra una poesia di Pessoa e il sax di Chet Baker, una striscia di Mafalda e una scena de Il terzo uomo, il detective Ricardo Blanco, a quarantaquattro anni, ha fatto fronte ai disastri della propria vita aprendo con i soldi di un amico un’agenzia investigativa a Las Palmas. È sopravvissuto a due accoltellamenti, a una lunga serie di donne che l’hanno mollato e al caldo infernale di Gran Canaria. Almeno fino al primo di novembre, quando una donna, bella e ricca, entra nel suo studio per chiedergli di indagare sul presunto suicidio del compagno e futuro marito. Tra i bar, le crociere e le feste dei dei “figli di papà”, in un ambiente dominato dalla menzogna e da una spregiudicata vocazione all’impunità, Blanco, rischierà più volte la pelle, giungendo infine alla verità con intuito, ironia e disillusione. Quindici giorni di novembre è il primo romanzo in cui fa la sua comparsa il detective Ricardo Blanco, indagando in un territorio finora poco esplorato dal genere noir: Las Palmas di Gran Canaria. Sulle orme del Sam Spade di Dashiell Hammett o del Marlowe di Chandler, ma con un tocco di anarchia mediterranea che lo avvicina al Montalbano di Camilleri o al Pepe Carvalho di Manuel Vasquez Montalbàn, Ricardo Blanco colpirà il lettore con il suo spirito unico e disincantato, la sua disastrosa vita personale, il suo totale disinteresse per il denaro e la sua spiccata tendenza a innamorarsi.
«È ormai un amico, Blanco. Come Montalbano, Carvalho, Charitos. Accolto a pieno merito nell’arcipelago del noir mediterraneo, sebbene le isole Canarie siano Atlantico.»
Il mucchio selvaggio
José Luis Correa
Cresce a Las Palmas città dove è nato nel 1962. Fin da giovane lettore appassionato di Verne, Salgari, Stevenson e...