Fiat voluntas tua – Del Vecchio Editore https://www.delvecchioeditore.it Mon, 04 Jan 2021 00:03:54 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.6.6 https://www.delvecchioeditore.it/wp-content/uploads/2020/01/cropped-Logo1-Sito-32x32.png Fiat voluntas tua – Del Vecchio Editore https://www.delvecchioeditore.it 32 32 172508356 Ho sposato mia nonna https://www.delvecchioeditore.it/prodotto/ho-sposato-mia-nonna/ Thu, 10 Aug 2017 11:40:22 +0000 http://www.delvecchioeditore.it/?post_type=product&p=15656 Tito Pioli

Anno di pubblicazione: 2017

ISBN: 9788861101821

Pagine: 208

 

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Norma è un’insegnante precaria d’architettura a un passo dalla pensione. Sa parlare al contrario e porta sempre nella borsa una squadra perché ha la mania di prendere le misure del mondo. Tato ha studiato alla scuola d’arte e ora è giornalista free lance per un quotidiano locale, il precariato gli ha fatto venire le aritmie cardiache, “onde del mare nel cuore”, e tiene un blog su internet di notizie impossibili. Quelle che il suo giornale non pubblicherebbe mai: uno scoop sugli ultimi giorni di vita di Garibaldi, o su Mastro Lindo finito all’ospizio, o come le interviste a quelli che in chiesa stanno sempre in fondo, o alle ragazze che fanno provare i profumi per la strada. Sono nonna e nipote, e vivono in una Rebibbia che è surreale, folle e onirica periferia del mondo. Popolata di poeti farmacisti, neri immortali, emarginati, salumieri picassiani, direttori d’orchestra, collezionisti di fumetti che odiano i comunisti, attori precari con la faccia di profeti, fotografi che osservano il mondo dal buco della serratura, imprenditori che vendono occhiali appannati, ex assessori che ridono da soli. Poi arriva la lettera con la quale Norma è esodata. C’è la crisi, e non ci sono nemmeno più i soldi per gli psicofarmaci. Ecco allora nonna e nipote dar fondo alla riserva di idee raccolte nei mercatini dei libri della domenica, prese soprattutto dalle riviste degli anni Trenta. Idee per far soldi, idee da cinema per uscire dalla precarietà e non avere più ansie, né onde nello stomaco. Tito Pioli ci regala un magistrale antiromanzo, che facendo dell’esagerazione iperbolica, del paradosso e del nonsenso i suoi meccanismi narrativi, frammenta e distorce l’esperienza e la percezione, calando il lettore direttamente al centro dell’assurdo. Riesce così a rappresentare ciò che non si può spiegare, ottenendo un “effetto rafforzato di verità”: la follia, l’orrore, l’amore e la bellezza del mondo per come è, dietro il velo dell’incoscienza insonnolita e della normalità alienata. Così come lo vedrebbero tutti se riuscissero ad ascoltare le voci di dentro o le risate di sottofondo, a riconoscere le misure di tutto in un quadro di Pontormo, a scorgere disegni dietro l’intonaco d’un muro d’ospedale, o dietro le maschere i volti. Quello che solo i veri poeti riescono a fare.

«Tito Pioli è un poeta che scrive e costruisce un romanzo che è una grammatica dell’anima […] ha una forza espressiva che ricorda autori come Pessoa o come Alda Merini. Ha un fraseggiare che ricorda Rebora. Ha un uso della parola che sembra una metrica di poesia.»

Il mucchio selvaggio

Tito Pioli

Tito Pioli

Librai antiquario che “legge le interviste al contrario, va al mare da solo e festeggia il Capodanno con gente che...

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