“Fame d’aria” di Daniele Mencarelli (Mondadori)
Come nasce un romanzo? Per gli Autoracconti d’Autore di Letteratitudine, DANIELE MENCARELLI racconta il suo romanzo FAME D’ARIA (Mondadori)
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Penso alla letteratura come a uno sguardo che sa cogliere i tempi del sempre e del presente. Da una parte i sentimenti connaturati all’esistenza, come il tempo, l’amore e la morte, la ricerca spirituale, dall’altra i fenomeni del presente, della propria epoca, al contrario transitori, in perenne trasformazione.
Fame d’aria nasce da questo incrocio, che ovviamente ha ricadute sulla materia di cui è fatta la letteratura. La lingua.
Al centro della storia due questioni capitali, che ci accadono costantemente sotto gli occhi.
Il primo è l’abbandono. È una sensazione che sento spesso, avendo la fortuna di girare l’Italia per raccontare i miei libri. I centri storici di tanti paesi, intere zone industriali. L’Italia in certi momenti sembra un paese abbandonato, spopolato, spolpato dalla crisi e da un sistema che non ha saputo in alcun modo reagire ai travagli di questi ultimi anni. Ciò che è ancora più grave è l’abbandono umano, ovviamente degli ultimi, di chi non ha risorse economiche e che si trova ad attraversare un momento di crisi. Come può essere una malattia, o una detenzione. (Leggi tutto… clicca qui)
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“Le notti della peste” di Orhan Pamuk (Einaudi)
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di Erika Di Giorgio
Il nuovo romanzo di Orhan Pamuk “Le notti della peste” (Einaudi) rientra a pieno titolo tra i capolavori della narrativa mondiale che, in un modo o nell’altro, si sono occupati di contagi, epidemie, pandemie: da “La peste” di Camus a “I promessi sposi” di Manzoni, da “Cecità” di Saramago a “L’amore ai tempi del colera” di Márquez.
Magistralmente tradotto da Barbara La Rosa Salim, la nuova opera dello scrittore turco – Premio Nobel per la Letteratura nell’anno 2006 con la seguente motivazione “nel ricercare l’anima malinconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli per rappresentare scontri e legami fra diverse culture” – giunge a noi in un momento storico perfettamente calzante, dato che la pandemia da Covid-19 esplosa nel 2020 continua a manifestare ancora oggi i suoi effetti.
Eppure lo scrittore turco ha dichiarato che non si tratta di un romanzo ispirato dal Covid. D’altro canto è difficile immaginare che un’opera così sontuosa e cospicua (siamo sulle 720 pagine), che segue il flusso narrativo prorompente e virtuosamente dilagante a cui ci ha abituati Pamuk, sia stato scritto nel giro di pochi mesi. (Leggi tutto… clicca qui)
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“L’inganno” di Veronica Tomassini (La nave di Teseo)
UNA SONATA A KREUTZER DI TERSA E DEVASTANTE OSSESSIONE
Nella Premessa a un colto e interessantissimo libro dedicato alle scritture dell’io, Lo specchio di Dedalo, Andrea Battistini, il grandissimo italianista che fu allievo di Ezio Raimondi a Bologna, definisce la ‘scrittura di sé’ come un’illusoria lotta contro la morte: «Per entrare nella Casa dello Specchio, dove l’attendono prodigiose avventure, Alice immagina che la solida parete di vetro diventi morbida come nebbia, e il diaframma tra i due mondi non abbia più la consistenza compatta, continua del reale ma l’impalpabilità del sogno. Da un desiderio molto simile è preso appunto colui che, guardandosi allo specchio del proprio passato, vorrebbe riattraversare con un’autobiografia la storia della propria esistenza».
L’inganno (La nave di Teseo, 2022), il nuovo romanzo della giornalista e scrittrice Veronica Tomassini, può essere letto (anche) come la storia di un «riattraversamento» della propria esistenza: un riattraversamento in cui scrittura e vita collidono nello specchio del passato frantumando il labile diaframma che separa due dimensioni del consistere, dell’essere nel mondo. (Leggi tutto… clicca qui)
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“Interventi” di Michel Houellebecq (La nave di Teseo)
collana i Fari, trad. Sergio Arecco, pp. 480, 22 euro
Uscirà il 4 ottobre il nuovo attesissimo libro di Michel Houellebecq
Michel Houellebecq riflette – in modo dissacrante, corrosivo, controcorrente – sul mondo in cui viviamo, sulle letture e le visioni che lo raccontano, sulla tecnologia e il conformismo che scandiscono le nostre vite.
Raccontate con lo sguardo di un osservatore implacabile, anche le occasioni più imprevedibili, contingenti, personali, mettono in moto pensieri che riguardano tutti noi. Leggi tutto…
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“Gioia mia” di Tea Ranno (Mondadori)
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In libreria dal 7 giugno, “Gioia mia” (Mondadori): il nuovo romanzo di Tea Ranno
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di Emma Di Rao
“Pietre perse, così alla fine l’avevano chiamata, quella terra in pizzo alla collina”.
Nel nuovo romanzo di Tea Ranno, “Gioia mia”, edito da Mondadori, ad avviare la narrazione è, ancora una volta, una prospettiva dall’alto, segno di quella verticalità che si traduce in una visione intessuta di cielo e di mare o, più semplicemente, immagine che la scrittrice attinge dai luoghi amati del suo vissuto.
Devastata dalla furia della pioggia, del vento e del fuoco, quella terra si era meritata la definizione di pietre perse a causa della sua spettrale e desolata aridità che il lettore può cogliere anche nel ricorrere di suoni sibilanti contenuti nei termini che la descrivono. Ad attenuare una raffigurazione così cupa interviene l’atmosfera, improntata al più tenero affetto, che si instaura fra don Nino Sapienza e la nipote, Luisa Russo, cui egli si rivolge con il lusinghiero e soave “gioia mia”, espressione da cui già nelle prime pagine del romanzo si evince la ricca umanità della protagonista. (Leggi tutto… clicca qui)