Luce arriva a Lucca
Monsignor Giulietti (Arcidiocesi Lucca) presenta in un press-cafe a LCG24 la mascotte “manga” del Giubileo 2025.
1/11/24, Lucca, Camera di Commercio, Sala della Seta
(a cura di Furio Detti)
Tiene in mano il rettangolino a vivaci colori, scrutandolo con attenzione come farebbe un dodicenne, se non qualcuno più piccolo, con una cartina Magic appena “sbustata”. Il Vangelo diceva «Se non ritornerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli.» (Vangelo secondo Matteo: 18,3).
Certo egli non è più un ragazzino: è sua Eccellenza Monsignor Paolo Giulietti, Arcivescovo di Lucca, seduto al tavolo della Sala della Seta in Camera di Commercio. È un pomeriggio ancora luminoso, autunnale ma così caldo da sembrare primaverile e si crederebbe pure, sentendo il clamore allegro che proviene dalle finestre, che la città stia per andare in vacanza. Anche Monsignore sembra dello stesso, luminoso, umore.
Ma siamo a Lucca Comics&Games e dal rettangolo colorato ci osservano, ricambiando lo sguardo del presule e dei presenti due occhioni da manga, azzurri, con un riflesso chiarissimo a forma di conchiglia. È un disegno decisamente kawaii, un personaggio quasi moekko, quello che è raffigurato nel materiale portato dall’Arcidiocesi, nella persona del suo vertice e di Lorenzo Maffei, portavoce del Monsignore. Lo ha concepito, realizzato e disegnato Simone Legno, artista italiano dall’ispirazione nippofila col brand Tokidoki, già autore della mascotte Italia del padiglione omonimo della futura Expo di Osaka25. A fianco dell’arcivescovo si trovano Emanuele Vietina, Direttore di LCG24 e il Presidente di LuiccaCrea, Nicola Lucchesi.
«Luce, così si chiama la mascotte del Giubileo Ordinario 2025 presentata lunedì scorso a Roma, si trova anche sotto forma di statua gonfiabile alta ben 8 metri, posta di fronte alla Sede Arcivescovile dietro il Duomo. Giustamente è illuminata anche di notte.» – spiega il portavoce dell’Arcidiocesi lucchese Lorenzo Maffei, in apertura della conferenza: «Questa non è certo la prima volta che l’arcidiocesi lucchese presenta eventi che la riguardano a LCG. Per esempio da tempo abbiamo una proposta ecumenica chiamata Fede e Fumetto, insieme con la chiesa Valdese di Lucca. Quest’anno, nella Chiesa di San Cristoforo, ci sono editori e librai cattolici. E ancora la vera sorpresa di quest’anno è che ospitiamo, prima diocesi in Italia, la mascotte del Giubileo. E infatti è di nuovo la prima volta che un dicastero vaticano entra in contatto diretamente con LCG.» La statuetta della mascotte è esposta in Arcidiocesi nello stand aperto in questi giorni. Luce è quindi l’ultima arrivata, dopo le iniziative promosse dall’Arcidiocesi con LuccaCrea (come il gioco in scatola Kerygma, 2023).
Mons. Giulietti: Luce ha due motivi per essere a LCG
Giulietti porge ai presenti le decal di una bambina-pellegrino in impermeabile giallo, capelli azzurri e occhi cerulei segnati dal simbolo della conchiglia, da sempre emblema dei pellegrini medievali. Luce non è sola ma è accompagnata nel suo cammino dal bastone tradizionale e da altri amici come Fe, Xin e Sky, altri bambini-pellegrini compagni con le mantelle colorate, dal cane Santino, dalla colomba Aura e dall’angioletto Iubi (che ci ricorda proprio il Gacchan di Akira Toriyama della serie Arale!). Luce, come i suoi amici, è un personaggio ispirato al mondo visivo del fumetto e segnatamente del manga, protagonisti più che mai di questo appuntamento lucchese, del Giubileo e dell’Expo imminenti. C’è la sensazione infatti che ci sia un coordinamento profondo tra gli eventi in anteprima a LCG24.
Perché Luce “cammina” per Lucca? Ce lo spiega lo stesso Arcivescovo:
«Sono molto contento della presenza della Santa Sede a Lucca con la mascotte. Due sono i motivi di questa prima volta lucchese. A Roma sono stati tutti interessati a proporre un tema di fede usando il linguaggio pop e giovanile del fumetto e Lucca, parlando di manga e fumetti, è la sede naturale in Italia per farlo. Non lo dico solo io, ma la stessa Bolla pontificia di indizione che fa del Giubileo 2025 il giubileo della “Speranza” espressamente destinato ai giovani. Papa Francesco afferma: “Di segni di speranza hanno bisogno coloro che in se stessi rappresentano i giovani. Essi purtroppo vedono spesso crollare i loro sogni. Per questo il Giubileo sia nella chiesa occasione di slancio nei loro confronti. Con una rinnovata passione prendiamoci cura dei ragazzi, degli studenti, dei fidanzati, delle giovani generazioni. Vicinanza ai giovani, gioia e speranza della Chiesa in tutto il mondo.”»
Poi perché Lucca è una delle stazioni principali della Via Francigena, una delle vie romee del pellegrinaggio a Roma a partire dalla presenza della reliquia del Volto Santo. «Lucca richiama al cammino e ai percorsi a piedi della Cristianità. Nel 2025 la cultura dei cammini e delle biciclette sono in piena diffusione.
Sempre Paolo Giulietti illustra in dettaglio la mascotte ai presenti:
«Le scarpe di Luce sono infangate, ma allegre. La conchiglia che brilla nei suoi occhi è quella del Cammino di Santiago di Compostela. Quattro pellegrini-bimbi a rappresentare i colori del Giubileo e le razze dei vari continenti, il cane, l’angelo e la colomba dello Spirito. Giovani e pellegrini: a Lucca il fumetto incontra i ragazzi da quasi 60 anni e Lucca è una capitale del pellegrinaggio a piedi. Per questo l’Arcidiocesi è felice di assistere la Santa Sede in questo. Luce, in particolare quella gonfiabile esposta in questi giorni, ha colpito i social fra foto e selfie; è piaciuta e speriamo che possa accendere in tutti una partecipazione convinta al Giubileo a Roma e nei in tutte le realtà locali. Avremo anche molte sorprese riguardo ai pellegrini in cammino nel prossimo anno. Parlando ancora di approccio comunicativo verso i più piccoli abbiamo la proposta col lancio di un nuovo personaggio, Hello Jesus. Una rivisitazione del Vangelo per l’infanzia. Forse nell’anno del Giubileo la mascotte tornerà a Lucca, ma non sappiamo altro, se non che il progetto Luce&Friends sarà sviluppato probabilmente in una serie di declinazioni e proposte.»
Lucchesi: LCG, LuccaCrea e Diocesi unite in concordia
Interviene Lucchesi:
«Ringrazio l’Arcivescovo per quanto ha detto e ricordato, naturalmente LuccaCrea e LCG sono in prima fila sulla divulgazione dei valori e messaggi positivi in comune con la Diocesi. Tra l’altro quest’anno Luce in stile manga accompagna il maestro Amano, realizzatore dei poster di questa edizione. Un butterfly effect che si espande in tutte le direzioni. Del resto come i pellegrini, i visitatori di LCG camminano parecchio… Questo crossover e la mascotte del Giubileo sono lo spirito perfetto per la fratellanza fra LCG e la Diocesi di Lucca.»
Vietina: cosplay e visual creano uno spazio sicuro
Emanuele Vietina si unisce alle considerazioni dei presenti:
«Certo è la prima volta che il Vaticano entra in contatto e così in tema con LCG. Un momento unico, quindi, che richiede l’uso di un linguaggio universalmente emotivo, come quello del fumetto, e del fumetto giapponese o di ispirazione manga. Le barriere affettive sono quelle che contraddistinguono di più le distanze e le identità delle persone e la cultura visiva può aiutarci a renderle meno divisive. Mi vengono a mente non solo il primo “cosplayer” della storia, il Don Quixote di Cervantes, ma anche le belle parole di Ismael Cruz-Cordova su Lucca, interprete televisivo della fiction tolkeniana: “Non so chi organizzi LCG ma mi sembra uno spazio sicuro per le differenze.” Credo che il dicastero vaticano abbia intercettato il momento e il contesto in maniera perfetta. LCG è la comunità delle comunità di consumatori culturali e questa mascotte può far sì che tutto il mondo possa diventare uno spazio sicuro per tutti.»
Le domande dei giornalisti
Si parla di Thesaurum Fidei, il precedente convegno dell’Arcidiocesi lucchese dedicato alla martirizzazione dei missionari giapponesi a Osaka e Edo, e questa viene ricordata, almeno a livello di suggestione, come un’occasione di “chiudere un cerchio” ideale, nel segno della riconciliazione fra i mondi lucchese e giapponese, incluso Puccini che celebrò l’amore tradito di CioCio San. Giulietti a tale proposito ricorda che l’Arcidiocesi di Lucca sarà l’unica presente a Osaka con un progetto di studio sull’evangelizzazione del Giappone: «Dei fili che si rinsaldano, certo, un dare e un avere che caratterizza tutte le relazioni serie.»
Lucca, gemellata con Nagasaki, inoltre presenterà il prossimo 8 dicembre – ricorda ancora Mons. Giulietti – uno spettacolo dedicato al medico cristiano Takashi Paolo Nagai, morto in conseguenza del bombardamento atomico della città giapponese.
Vietina rammenta la forza della sintesi esercitata dal fumetto e dagli stilemi giapponesi per veicolare messaggi universali. Un linguaggio espressivo un tempo forse snobbato o relegato a “subcultura” ma adesso riconosciuto assolutamente da ogni realtà del settore, dall’accademia al giornalismo, dalla politica all’educazione. E forse un festival come LCG qualche merito per andare in questa nuova direzione lo ha avuto. «Noi oggi siamo contenti e orgogliosi di avere testate al nostro fianco che rappresentano un approccio più rapido del previsto nell’accettare nuovi modi di comunicare e rappresentare la realtà.»
Le domande di Letteratitudine a Mons. Giulietti
Una duplice rapida domanda, se possibile: C’è un legame fra l’Expo di Osaka e la scelta del medesimo studio e designer per la realizzazione della mascotte del Giubileo25? E non esisteva qualcuno all’interno dell’universo religioso che possedesse – evengelicamente richiamandoci – i “talenti” necessari per questa realizzazione?
Mons. Giulietti – Io naturalmente non sono del Dicastero della Santa Sede e non so nulla riguardo alla scelta di committenza ricaduta su Simone Legno. Credo, immagino, presumo che si sia guardato alla popolarità del Giappone nell’immaginario visivo. Ci sono dei personaggi competenti anche all’interno della Chiesa e dei religiosi, ma il Vaticano è anche abituato a cercare fuori questi talenti. Del resto proprio a Osaka mi pare che verranno portate opere di Chagall, ebreo non cristiano, e Caravaggio, che non era proprio “uno stinco di santo”. Il papa non è un committente bacchettone e credo che abbia guardato più all’efficacia comunicativa che alla politica di scuderia, per capirci.
Domanda Bonus
Ricordando l’editoria cattolica, possiamo vedere in questo approccio un ritorno del periodo del “rinascimento dell’editoria cristiana” – pensiamo all’esperienza delle Edizioni Paoline e delle pubblicazioni per ragazzi come Il Giornalino (che tra l’altro compie 100 anni)? Che cosa, chiediamo a Mons. Giulietti, sta tornando oggi di tutta l’esperienza dell’apertura cristiana postconciliare ai nuovi media e alle forme di comunicazione e pastorale e evangelizzazione contemporanee?
Mons. Giulietti – Papa Francesco stesso ha detto “Preferisco una Chiesa che sbaglia per andare incontro al prossimo a una Chiesa che per timore di sbagliare si chiude in se stessa.” Ora, se non tutti i linguaggi sono efficaci, è importante provare a esplorarli in uno spirito di sperimentazione e apertura, forse anche al prezzo di qualche errore.
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