“Nexus: Breve storia delle reti di informazioni dall’età della pietra all’IA” di Yuval Noah Harari (Bompiani – traduzione di Marco Piani)
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a cura di Ennio Givoli
“Nexus: Breve storia delle reti di informazioni dall’età della pietra all’IA“ è il nuovo lavoro di Yuval Noah Harari, pubblicato in Italia da Bompiani nel 2024 (con l’ottima traduzione di Marco Piani). L’autore, celebre per i suoi saggi Sapiens, Homo Deus e 21 lezioni per il XXI secolo, torna con un’opera ambiziosa che esplora un tema cruciale per comprendere la storia e il futuro dell’umanità: il ruolo delle reti di informazioni, dalle prime forme di comunicazione fino all’intelligenza artificiale. Un argomento che intreccia storia, scienza, sociologia e filosofia, arricchito dalla caratteristica capacità di Harari di collegare i grandi fenomeni globali alle dinamiche individuali.
Il libro apre con un viaggio nel tempo, mostrando come le reti di comunicazione abbiano contribuito alla costruzione delle società umane sin dall’età della pietra. Harari analizza le prime pitture rupestri come i primi strumenti di trasmissione collettiva di conoscenze, passando poi alle rivoluzioni successive, come la scrittura cuneiforme in Mesopotamia, l’invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg e le reti di trasporto e comunicazione del XIX secolo, fino alle odierne piattaforme digitali. In ogni epoca, l’autore dimostra come l’informazione sia stata il collante per la collaborazione umana, ma anche un’arma potente nelle mani di chi deteneva il controllo.
Un’attenzione particolare è dedicata al concetto di rete come mezzo di potere. Le informazioni, secondo Harari, non sono mai neutrali: le reti possono unire e dividere, emancipare o soggiogare. L’autore esplora episodi storici in cui il monopolio dell’informazione è stato usato per rafforzare regimi autoritari o manipolare la percezione collettiva. Dai dispacci segreti dell’Impero Romano ai moderni strumenti di sorveglianza digitale, Harari dimostra come il controllo dell’informazione sia sempre stato una leva strategica fondamentale per esercitare il potere. Tuttavia, sottolinea anche come le reti possano promuovere la collaborazione globale, affrontando problemi come i cambiamenti climatici, le pandemie e le disuguaglianze.
Uno dei punti più affascinanti del libro è l’analisi dell’odierna rivoluzione digitale. Harari dedica un ampio spazio all’intelligenza artificiale, ai big data e agli algoritmi, evidenziando come essi stiano ridefinendo le dinamiche dell’informazione. Le reti sociali, che inizialmente avevano promesso di democratizzare il sapere, si sono trasformate in strumenti per il controllo delle masse e la manipolazione politica. Harari non si limita a una critica, ma cerca di offrire una visione più equilibrata: le tecnologie stesse non sono intrinsecamente buone o cattive, ma dipende dall’uso che ne facciamo. Questo richiamo alla responsabilità collettiva è uno dei messaggi più potenti del libro.
Un altro tema chiave del volume è il confronto tra reti democratiche e totalitarie. Harari mostra come le democrazie moderne abbiano tratto forza dalla diffusione libera e trasparente delle informazioni, ma siano oggi messe a dura prova da minacce come la disinformazione e la polarizzazione delle opinioni. Le reti totalitarie, d’altro canto, sfruttano le informazioni per controllare e reprimere, come dimostrano le distopie orwelliane che Harari cita spesso. Tuttavia, l’autore non si limita a descrivere il presente, ma guarda al futuro, immaginando scenari in cui l’IA potrebbe creare nuovi modelli di governance, capaci di superare i limiti umani, ma anche di accentuare disuguaglianze e conflitti.
Lo stile di Harari è, come sempre, chiaro e coinvolgente. La sua capacità di raccontare argomenti complessi con semplicità e di collegare episodi storici a questioni contemporanee rende la lettura stimolante e accessibile a un vasto pubblico. Ogni capitolo è arricchito da aneddoti storici e riferimenti culturali che tengono alta l’attenzione del lettore, spingendolo a riflettere sul proprio ruolo all’interno delle reti che permeano la nostra esistenza.
Ma il libro non è solo un’analisi storica e sociologica: è anche un invito a un’azione consapevole, una sfida a pensare criticamente alle reti di cui facciamo parte e al loro impatto sulle nostre vite. Quali informazioni scegliamo di condividere? Come possiamo proteggere la nostra libertà in un mondo in cui ogni clic e ogni interazione vengono registrati e analizzati? L’autore non offre risposte facili, ma solleva domande fondamentali per chiunque voglia comprendere il nostro tempo.
In definitiva, “Nexus: Breve storia delle reti di informazioni dall’età della pietra all’IA” è un libro di straordinaria rilevanza, che combina rigore accademico e profondità filosofica con uno stile narrativo avvincente. È una lettura utilissima per chiunque voglia capire il passato, il presente e il futuro delle reti di informazione, e il loro ruolo nel modellare il destino dell’umanità. Harari ci ricorda che la conoscenza e il controllo delle informazioni sono poteri straordinari, e che il loro utilizzo definirà le sorti del nostro mondo.
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La scheda del libro: “Nexus: Breve storia delle reti di informazioni dall’età della pietra all’IA” di Yuval Noah Harari (Bompiani, 2024 – traduzione di Marco Piani)”
La storia di come le reti di informazione hanno fatto e disfatto il nostro mondo, dall’autore del bestseller mondiale Sapiens. Negli ultimi centomila anni, noi Sapiens abbiamo accumulato un enorme potere. Eppure, nonostante tutte le nostre scoperte, invenzioni e conquiste, oggi ci troviamo in una crisi esistenziale. Il mondo è sull’orlo del collasso ecologico. La disinformazione dilaga. E ci stiamo buttando a capofitto nell’era dell’intelligenza artificiale, una nuova rete di informazioni che minaccia di annientarci. Perché siamo così autodistruttivi? Nexus ci porta a guardare attraverso la lente della storia umana per considerare come il flusso di informazioni ha plasmato noi e il nostro mondo. Partendo dall’età della pietra, passando per la canonizzazione della Bibbia, la caccia alle streghe della prima età moderna, lo stalinismo, il nazismo e la rinascita del populismo di oggi, Yuval Noah Harari ci chiede di considerare il complesso rapporto tra informazione e verità, burocrazia e mitologia, saggezza e potere. Esplora come le diverse società e i sistemi politici nel corso della storia hanno utilizzato le informazioni per raggiungere i loro obiettivi, nel bene e nel male. E ci consente di affrontare con maggior consapevolezza le scelte urgenti che ci attendono oggi che l’intelligenza non umana minaccia la nostra stessa esistenza. L’informazione non è la materia prima della verità né una semplice arma. Nexus esplora la via di mezzo tra questi estremi e, nel farlo, riscopre la nostra comune umanità.
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Yuval Noah Harari, storico e filosofo, è autore di bestseller – 40 milioni di copie vendute in 65 lingue – che lo hanno reso uno degli intellettuali più influenti dei nostri giorni. Di Harari Bompiani ha pubblicato Sapiens. Da animali a dèi (2014), Homo Deus. Breve storia del futuro (2017), 21 lezioni per il XXI secolo (2018), i due volumi del graphic novel Sapiens (La nascita dell’umanità, 2020, e I pilastri della civiltà, 2021), con le illustrazioni di Daniel Casanave e David Vandermeulen, e i due volumi della serie per ragazzi illustrata da Ricard Zaplana Ruiz Noi inarrestabili (Come ci siamo presi il mondo, 2022 e Perché il mondo è ingiusto, 2024).
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