Dicembre 3, 2024

28 thoughts on “PORTARE IL PANE A CASA (di Dora Albanese)

  1. Sinceri complimenti a Dora. Questo racconto mi pare un vero gioiellino.
    Considerando la giovane età dell’autrice (22 anni) penso proprio che ne vedremo – anzi, che ne leggeremo – delle belle.
    A voi che ve ne pare?

  2. …bell’inizio Dora…per un pò la mia mente ha viaggiato nella fantasia del tuo racconto, distraendomi dal mio quotidiano. Mi sono completamente persa in queste due vite fatte di un oggi, di un domani, di un ieri. Brava…spero di leggerti ancora.

  3. Trovo che sia molto bello, daltronde per me nn è una novità. Dora la conosco da una “Vita”.
    Sono sicuro che vi sorprenderà, come fa con me ogni volta che mi fa leggere uno dei suoi racconti.

  4. Concordo con Massimo. Questo racconto mi sembra un gioiellino.
    Brava, Dora. Continua così. So che è dura districarsi nel mondo della scrittura e Massimo fa benissimo a incoraggiare e dare visibilità a giovani in gamba come te.
    Scrivi ancora che ti leggeremo.

  5. La cosa che più mi ha colpito è il fatto che questa ragazza abbia solo 22 anni. Cioè nel senso che questo racconto, nonostante alcune lievi ingenuità, è pieno di sfumature, di sottigliezze psicologiche, di atmosfere. Insomma, siamo lontani mille miglia dalla letteratura giovanilistica di questi ultimi tempi. Se Questa Albanese risucirà a tenere fede alla sua maturità – a questa sua serietà – secondo me farà strada. Come diceva Benedetto Croce: i giovani hanno un solo dovere, ovvero quello di diventare subito vecchi.
    saluti
    andrea

  6. Davvero un bel racconto, tutto è descritto cosi bene che ti sembra di vivere quel momento, di vivere la delusione di Vita nel capire che il suo Michele non cambierà mai..
    L’autrice è riuscita ad emozionarmi, e se a 22 anni è capace di scrivere certi capolavori, posso solo immaginare di cosa potrebbe fare nei prossimi anni.

  7. Il racconto è delizioso. Mi pare che nonostante la giovane età l’autrice riesca a entrare bene nella mente e nella mentalità di personaggi più grandi di lei, che di conseguenza risultano credibili.

  8. questo racconto potrebbe essere il prototipo per una storia a più largo respiro, come un romanzo. potrebbe essere interessante sviluppare le storie dei due personaggi prima del loro incontro. cosa ne pensa l’autrice?

    un suggerimento per massimo. perché non dare spazio anche a racconti di gente più o meno giovane che non ha contatti con il mondo dell’editoria?

  9. Complimenti, davvero. I sentimenti che si aggrovigliano, la rivelazione finale che è un chiarimento forte o comunque un tentativo di spiegarsi, sviscerarsi. Scrivere di sentimenti, senza azione ne killer da inseguire o battaglie in corso, sembra facile. Ma non lo è se si prova a trasmettere qualcosa.

  10. Sono perfettamente in linea con il commento della Barbara Gozzi.
    Sinceri complimenti sia all’autrice del racconto che al gestore del sito. E’ sempre lodevole dare spazio ai giovani meritevoli. In ogni ambito. Purtroppo non sempre è così.

  11. ragazzi,questa è una scrittrice! io spero che continui e non posso che girarle le parole di un grande scrittore che mi auguro contino per lei quanto contano per me:”il vero problema di ognin giovane autore che comincia a scrivere è, credo, quello di essere fedeli a quel poco che si è, un ragazzo con qualche empito e molti rifiuti e, tuttavia, procedere oltre, superare se stessi”. In bocca al lupo e grazie.

  12. ho letto il racconto e se non
    fosse per la foto non avrei mai creduto alla giovane eta’ dell’autrice…sembra che sia una
    storia vera per quanto l’ha resa credibile. brava gli hai resi davvero reali. continua cosi’

  13. Non finirai mai di sorprendermi! Vorrei dirti ‘la mia piccolina’,ma contrasta con la tua galoppante maturità.
    Il racconto è molto carino,brava.

  14. A 22 anni non si è giovani per scrivere. Si è giovani fino a 50 ma non è mai troppo presto per cominciare. I 22enni di oggi, se ben impostati, ne sanno tante, così tanto che stupirsi per la riuscita di un racconto sembra paradossale. Siamo troppi.. tutti scrivono ad oggi. Tutti possono, potenzialmente. Per il livello di racconti con cui mi trovo ad avere a che fare mi rendo conto di come troppi possono. C’è troppa poca selezione ed anche il discreto assurge a testo memorabile.

  15. Dai tempi in cui studiavi e ballavi la salsa sapevo che avresti potuto fare grandi cose.Non ci vediamo da allora, ma ne sto la conferma.Trovo che il tuo racconto sia molto bello e spero di poterne leggere altri.A presto e sappi che c’è qualcuno che vorrei tanto conoscere..baci

  16. Appena ho iniziato a leggere, ho percepito il sud. Senza retorica e oleografie. Due storie parallele con bisogno di estrema coassialità. La confessione finale fa ben sperare…
    Brava Dora!

  17. Ho letto il racconto, e credo valga davvero tanto. Ho letto anche gli altri commenti, come penso molti fanno, prima di scrivere il proprio, e vorrei rispondere a una certa Chiara: forse e’ giunta l’ora che i cinquant’enni facciano non piu’ i giovani e inizino a dare risposte…visto che anche io ho a che fare con l’editoria, posso dire che questa giovane ha talento…e il talento e’ per pochi. Chiara la tua non e’ una risposta da CHI SE NE INTENDE…non sara’ forse un po’ d’invidia?

  18. Bene! Sono molto lieto che il racconto di Dora sia stato così apprezzato.

    @ Luisa.
    mi domandi: “perché non dare spazio anche a racconti di gente più o meno giovane che non ha contatti con il mondo dell’editoria?”

    Per il momento c’è la possibilità, per chiunque ne abbia voglia, di inserire il testo di brevi racconti o poesie all’interno di “Iperspazio creativo”. Potete farlo da soli. Trovate il link nella colonna destra del sito. Lo riporto qui:
    http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2006/11/iperspazio_crea.html
    Inserite nella sezione “Nome” il titolo del racconto (magari in maiuscolo) e il vostro nome e cognome. Poi copincollate il testo del vostro racconto (meglio breve) o della vostra poesia nello spazio “commenti”.
    Infine cliccate su “post”… ed è fatta.
    Il titolo del vostro testo sarà evidenziato nella colonna di sinistra del sito, sezione “ultimi post” e sarà leggibile da tutti (basterà cliccarci sopra).

  19. Il racconto è meravigliosamente introspettivo.Mentre lo leggevo mi sembrava di vivere insieme ai personaggi parte della loro storia.Sono sicuro, che in un futuro prossimo ci saprai deliziare con i tuoi scritti.Complimenti davvero,continua cosi.Raffaele.

  20. anch’io ho molto apprezzato il racconto. un plauso all’autrice che valga come incoraggiamento a continuare. io sono un semplice lettore, ma so molto bene che è dura spuntarla nel mondo dell’editoria. massimo fa bene a dare spazio ai giovani. la mia impressione, però, a naso, è che ci sono molte possibilità di esordio, ma scarse possibilità di affermarsi veramente.
    per affermarsi ci vuole talento, abnegazione, tenacia, coraggio e fortuna. e bisogna crederci davvero tanto.
    e un po’ d’incoraggiamento non guasta.
    forza dora! siamo con te.

  21. Complimenti Dora, scrivi davvero bene, come se la “penna” fosse nella tua mano da sempre. Brava

  22. Complimenti per il racconto, è meraviglioso. Ricordo ancora i primi racconti che ci ha letto quando eravamo ancora tra i banchi si scuola… Ma non c’è che dire hai fatto passi da gigante… Continua così.

  23. Che dire…
    Puoi fare bene forse molto altro nella vita, sei così giovane…!
    Il racconto è discreto , ma trovo il finale forzato.
    Premetto che non è invidia la mia , non ho alcuna velleità letteraria, ma trovo ingiusto verso i giovani illuderli inutilmente.
    Sostanzialmente concordo con Chiara.

  24. Bel racconto. Sofferto ma non patetico, crudo ma non volgare, quotidiano ma non ovvio.
    La chiusa m’ha stupita e non la trovo affatto banale e fuori posto. Sicuramente scardina certi nostre abitudini letterarie ed è per questo che ti affascina, perchè colpisce e per certi versi ti schianta. Ed è così che il semplice “portare il pane a casa” diventa la chiave per una vita famigliare, rassicurante e piena. Non serve più fuggire, ci si può fidare. Trovo che Dora abbia saputo descrivere, senza retorica cialtrona, la sofferenza del bambino ormai adulto, il cui dolore non ha mai trovato sfogo od ascolto e che finalmente si confessa, nero su bianco.
    Brava Dora, attenta e profonda. Sicuramente giovane, ma non è un difetto. Auguri per tutto. Lucia

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