Dicembre 22, 2024

10 thoughts on “IL “CASO GRASS”

  1. Totalmente d’accordo con il grandissimo Vargas Llosa e totalmente in disaccordo con quel brutto figuro che è Handke.
    Tra cento anni si leggerà ancora IL TAMBURO DI LATTA (uno splendido romanzo) mentre di Handke non si ricorderà più nessuno.

  2. Per quello che mi è dato capire, mi pare che il “caso Grass” sia un caso di coscienza.Siamo di fronte a un uomo che ha avuto il coraggio e la rara umiltà di confessare in pubblico una cosa che gli procurava sofferenza: credo che così abbia dimostrato di avere una coscienza morale davvero libera dal tarlo del rispetto umano, essendo stato disposto a rischiare di giocarsi la fama e lo stesso Nobel per aver scandalizzato il miope e pericolosissimo bigottismo degli’intellettuali “liberi ed emancipati” .
    Come sempre, tanto rumore per nulla!

  3. Credo che gli scrittori e gli artisti in generale contribuiscano a mettere in luce la coscienza della società a cui appartengono. Quando questa è sporca, si creano situazioni analoghe a quella cui stiamo assistendo. L’Europa paga ancora lo scotto di quanto accaduto settant’ani fa. Hitler non era un marziano, era il risultato della società di allora e anche oggi in Germania il partito neonazista raccoglie consensi. Quando qualcuno, come Grass, lo mostra in tutto il suo orrore, c’è chi si vorrebbe girare dall’altra parte strillando, come quelli che nascondono la polvere sotto il tappeto. In Italia abbiamo un Nobel che ha vestito la camicia nera di Salò, ma nessuno lo taccerebbe di fascismo. Bisognerebbe portarsi sulla coscienza quel peso per anni, come ha fatto Grass, prima di tranciare giudizi così affrettati come quelli che abbiamo letto in questo mese. Non sono religioso, ma quella vecchia storia sulle pagliuzze e sulle travi era piuttosto azzeccata. Comunque, stoici per stoici, a metà agosto avevo scritto ciò che pensavo su questa storia. http://gcanc.blog.kataweb.it/what_a_wonderful_world/2006/08/quanto_siamo_gi.html#comments

  4. Grass è un grande scrittore, questa è una realtà che non può cambiare. I giudizi sono complicati, a questo punto, e forse non è neanche giusto che vengano espressi. Chissà come ha vissuto il ricordo di quel periodo in tutti questi anni, chissà quale tormento l’ha portato a esporsi in questo modo adesso… Il fatto è che la sua scrittura è capolavoro, e questo è ciò che io chiedo a uno scrittore.

  5. Caro Massimo, oltre a ringraziare per gli interventi Luciano, Elio e Gcanc dovresti ringraziarli anche per la buona volontà che hanno domostrato nel leggere tutto ‘sto materiale che proponi. Per chi non ha un sistema di connessione flat è… una bella spesa.
    Scherzo, dài. Invece bravo. Continua così.

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