Osservatorio LitBlog n. 20
(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)
a cura di Francesca G. Marone
Racconti, finestre su vite altrui
(da Minima et Moralia)
S’inaugura una nuova rubrica molto interessante, condotta da Paolo Cognetti, sull’arte della narrazione. In questo primo numero l’arte del racconto, una finestra sulla casa di qualcun altro– dice Cognetti- l’ arte del restar sospesi, di mettere il naso in una porzione di storia e lasciare all’immaginazione del lettore il potere di continuarla. Belle le citazioni di autori sull’arte del racconto, meraviglioso il richiamo ad Hemingway ed alla sua teoria dell’iceberg, il riferimento al non detto che arricchisce di fascino la lettura. Se il romanzo ambisce a contenere in sé tutte le risposte, il racconto è l’anfratto dei misteri e dei segreti non rivelati come ci hanno insegnato i grandi maestri citati nel pezzo, da Cortazar a Carver. Bellissimi i ritratti e il sottolineare l’importanza dei particolari nei personaggi dei racconti, l’assaporare questa arte sopraffina che ci rammenta il “levare” in musica e il non detto in amore, o comunque l’indicibile bellezza dei sentimenti sussurrati e la grandezza di quelli immaginati.
Leggete qui… e riscoprirete, semmai l’aveste perduta, la voglia di rileggere racconti.
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Quell’animale di Kafka
(da L’Indice)
Kafka scarafaggio, Kafka piccolo animale, talpa spaventata, da uomo a insetto con una visuale completamente rovesciata. Come ci sentiamo nei panni di un animale? Dal grandissimo Kafka, a Rosa Luxemburg a Joseph Roth, un viaggio nel valore dell’empatia con la sofferenza animale. Una panoramica sul testo interessante di Canetti e un viaggio nella sensibilità di autori che hanno provato a rendere partecipe il lettore del dolore di un animale, immedesimandosi nella sofferenza provata. Un bufalo con lo sguardo di un bambino che ha tanto pianto, oppure soldati che mangiano a morsi un bufalo vivo, sono solo alcuni degli esempi riportati nell’articolo e che disperatamente ci fanno sentire la sofferenza di una bestia come fosse quella di un fratello. E forse ci avvicina alla sofferenza dell’umano che spesso non siamo in grado di percepire.
Per approfondire leggete qui…
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Le parole che sanno curare
(da Sul Romanzo)
Lodevole iniziativa della redazione del blog Sul Romanzo quella di indurre i lettori a scrivere ed informare su modelli differenti di promozione della scrittura e della lettura. Bellissima l’iniziativa illustrata e messa in atto da Stefania Mereu che utilizza le tecniche di scrittura come riabilitazione in un progetto nel Dipartimento di salute mentale della Asl di Cagliari. Emozionante l’intervista fatta a Stefania, toccanti le sue parole sul potere taumaturgico che può avere la scrittura, semplicemente riassunte nella sua frase “Se quando leggo e scrivo io sto bene perché non provare a condividere ciò che adoro fare con questo universo di esistenze speciali?”.
Grande coraggio e immensa umanità per questo progetto, a costo zero, che convoglia impegno e forza nell’atto dell’esternare i propri sentimenti, le proprie paure e forse anche le proprie angosce, favorendo l’uscita da sé e attraversando la luce delle parole. Un bel esempio da seguire.
Per leggere tutta l’intervista, cliccare qui…
Francesca G. Marone
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