Settembre 8, 2024

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  • FESTIVALETTERATURA di Mantova

    FESTIVALETTERATURA di Mantova

    Il post annuale di Letteratitudine dedicato a Festivaletteratura: qui, informazioni sul programma e sulle attività della nuova edizione

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    Festivaletteratura

    Comincia la nuova edizione di Festivaletteratura (a Mantova dal 4 all’8 settembre 2024).  Per contribuire a promuovere l’evento, abbiamo rimesso in primo piano questo breve post. Ne approfittiamo per augurare i classici “in bocca al lupo” agli organizzatori, ma anche per complimentarci con loro e ringraziarli per il lavoro eccezionale che hanno svolto in questi anni (e che ha permesso a questo evento di ergersi come uno dei più importanti appuntamenti del mondo della letteratura).
    Grazie di cuore. Davvero. E tanti complimenti.

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    Negli scorsi anni (nel corso della discussione legata a questo post), con l’aiuto degli amici di Letteratitudine, abbiamo tracciato la storia recente del Festival Letteratura di Mantova.

     

    Naturalmente segnaleremo gli appuntamenti principali dell’edizione in corso.  Intanto, è possibile seguire il programma del Festival cliccando qui…

    Buon mese di settembre a tutti. (altro…)

  • Segui i nostri aggiornamenti su LetteratitudineNews

    Segui i nostri aggiornamenti su LetteratitudineNews

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  • BUONA ESTATE (Letteratitudine va in pausa per qualche giorno)

    BUONA ESTATE (Letteratitudine va in pausa per qualche giorno)

    Letteratitudine va in pausa estiva. Vi auguriamo buona prosecuzione di vacanze (per chi è già in vacanza) e buone letture.

     

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  • Il LINUS di agosto 2024 è dedicato ad Alien

    Il LINUS di agosto 2024 è dedicato ad Alien

    Il numero di agosto 2024 di LINUS è dedicato a ALIEN con copertina disegnata da Riccardo Burchielli

    Di seguito, la presentazione del numero e l’indice

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    Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)
    In questo agosto bollente un brivido arriva dallo spazio, è in edicola il numero di #linus dedicato ad Alien! Mentre nelle sale arriva l’attesa settima pellicola della saga che ha portato l’horror nello spazio, “Alien: Romulus”, in copertina Riccardo Burchielli ci mostra il volto della paura! All’interno è Giuseppe Sansonna ad accompagnarci nella “saga dell’orrore cosmico”, mentre Vanni Santoni si addentra in “Alien” di Ridley Scott e “Aliens” di James Cameron, pellicole talmente dirompenti da influenzare la fantascienza successiva dal cinema ai videogiochi, e Daniele Brolli ci spiega come e quando saremo soppiantati da un alieno, perché “uno xenomorfo è per sempre”. Scorrendo le pagine, Paolo Riberi ci parla dell’eterno femminino e degli archetipi legati alla femminilità che popolano le pellicole, mentre Lorenzo Miglioli analizza la saga concentrandosi su “Prometheus” e su “Alien: Covenant”, diretti da Scott. E l’alieno più celebre del grande schermo è raccontato anche attraverso i fumetti di Massimo Giacon, Sergio Algozzino e Lorenzo Mò, e le illustrazioni firmate da Alice Iuri, Davide Bart Salvemini e Francesca Ghermandi! E non è tutto! (altro…)

  • KAMALA HARRIS, l’autobiografia, “Le nostre verità” (La nave di Teseo)

    KAMALA HARRIS, l’autobiografia, “Le nostre verità” (La nave di Teseo)

    L’autobiografia della candidata che può sfidare Trump alla Presidenza degli Stati Uniti.

    Le nostre verità” di Kamala Harris (La nave di Teseo, 2021) nel racconto del traduttore del libro, Giovanni Agnoloni

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    Il nuovo appuntamento dello spazio di Letteratitudine chiamato Vista dal traduttore (dedicato, per l’appunto, al lavoro delle traduttrici e dei traduttori letterari) è incentrato sull’autobiografia della vicepresidente degli Stati Uniti d’America, Kamala Harris, intitolata Le nostre verità, pubblicato da La nave di Teseo e tradotto da Giovanni Agnoloni.

    Ed è appunto lo scrittore, traduttore letterario e blogger Giovanni Agnoloni a farci entrare nell’autobiografia della Harris da lui tradotto, raccontandoci qualcosa del libro e svelandoci qualche piccolo “segreto” di traduzione.

    Le nostre verità - Kamala Harris - copertina

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    Tradurre Kamala Harris, Le nostre verità (La nave di Teseo, 2021)

    di Giovanni Agnoloni

    Una delle scommesse più difficili da gestire e da vincere, per un traduttore, è sfatare l’adagio “presto e bene non stanno insieme”. Si pensa sempre – e, almeno in teoria, a ragione – che per fare un lavoro di cesello servano mesi e infinite riletture. Il fatto è che i tempi dell’attualità spesso impongono di stare “sulla notizia” e di approfondire, in termini di quantità e qualità, la potenza espressiva di un testo in un tempo sia pur ragionevolmente breve. Allora ci si rende conto di quanto sia importante mettere insieme e far collaborare – e direi quasi deflagrare – tutti gli ambiti di conoscenza esplorati nel corso degli anni con lo studio e la pratica.
    Proprio questo tipo di esperienza ho avuto nel tradurre The Truths We Hold (Le nostre verità), l’autobiografia della vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris. Un testo che, pur non essendo in senso stretto un romanzo, e nemmeno un saggio, racchiude in sé, direi quasi plasticamente compressi e potenziati, gli aspetti più interessanti tanto della buona narrativa quanto della miglior saggistica, ovvero una grande intensità emotiva espressa in bello stile e una densità e precisione di informazioni storiche, politiche, giuridiche ed economiche, presentate in foggia persuasiva e coinvolgente.
    Mi sono così trovato a calarmi, in velocità e profondità, in un mondo complesso quanto una vita ricca e costellata di momenti cruciali, anche perché, a ogni sua “stazione”, è imbevuta di atmosfere di luoghi e di eventi che si estendono dall’India – da cui la madre di Kamala Harris partì per venire a studiare in California – a tutto il territorio statunitense e oltre, man mano che la vita dell’autrice procedeva, attraverso gli studi, le esperienze di interazione con le migliori menti dell’attivismo americano e la carriera forense, fino agli incarichi di procuratore distrettuale di San Francisco, procuratore generale della California e senatore degli Stati Uniti. (altro…)

  • PER PAOLO BORSELLINO

    PER PAOLO BORSELLINO

    IN MEMORIA DI PAOLO BORSELLINO

    Il 19 luglio del 1992, moriva Paolo Borsellino. Dopo aver pranzato a Villagrazia con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, si era recato insieme alla sua scorta in via D’Amelio, dove viveva sua madre.

    Una Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell’abitazione, con circa 100 kg di esplosivo a bordo, deflagrò al passaggio del giudice, uccidendo anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L’unico sopravvissuto fu Antonino Vullo, ferito mentre parcheggiava uno dei veicoli della scorta.

    In memoria e onore di Paolo Borsellino – eroe italiano e vittima della mafia – dedichiamo questo spazio di Letteratitudine, rimettendo in primo piano questo post pubblicato originariamente nel 2010 e dedicato alla sua figura.

    All’interno del post, in cui ragionavamo anche sul senso e sul valore della memoria, c’è un bel racconto della scrittrice e magistrato Simona Lo Iacono.

    Massimo Maugeri

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  • MARCELLO SIMONI con “L’enigma del cabalista” (Newton Compton) in radio a Letteratitudine

    MARCELLO SIMONI con “L’enigma del cabalista” (Newton Compton) in radio a Letteratitudine

    MARCELLO SIMONI con “L’enigma del cabalista” (Newton Compton) ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie e del dialogo)

    In streaming e in podcast su RADIO POLIS

    trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

    regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin

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    PER ASCOLTARE LA PUNTATA premi il tasto play o CLICCA QUI

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    L'enigma del cabalista - Marcello Simoni - copertina

     

     

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    Ospite della puntata:  lo scrittore Marcello Simoni

    Con Marcello Simoni discutiamo del suo nuovo libro: L’enigma del cabalista (Newton Compton).

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    La scheda del libro: “L’enigma del cabalista” di Marcello Simoni (Newton Compton)

    L'enigma del cabalista - Marcello Simoni - copertinaAnno Domini 1307. Mentre l’Ordine del Tempio è in procinto di sgretolarsi sotto le accuse di eresia, Basilio Cacciaconti, templare rinnegato, si reca a Napoli per condurre un’indagine dagli aspetti quantomai singolari. Il ritrovamento di un antico talismano e dell’uomo che ne sarebbe in possesso. Un’impresa non semplice, dal momento che la persona alla quale Basilio deve dare la caccia è l’ebreo Malachia Vinelles, un mago cabalista tenuto prigioniero nelle segrete del convento di San Domenico, sede dell’Inquisizione. L’unico modo di comunicare con lui è attraverso la giovane figlia Samira, alla quale è stato dato il permesso di recare visita al padre. Il Cacciaconti, tuttavia, non è il solo a muoversi su questa complicata scacchiera. Altri ambigui personaggi sembrano interessati quanto e forse più di lui a mettere le mani sullo sfuggente cimelio, misurandosi in un pericoloso gioco d’intrighi in una Napoli angioina dalle suggestive atmosfere gotiche e francesi, tra inseguimenti nelle vie sotterranee e gli agguati di un insidioso assassino chiamato Grimuche. Ma la minaccia più grande si nasconde forse dietro l’ombra del cabalista. O di Samira stessa, che per misteriose ragioni accetterà senza indugio di mettersi al servizio di Basilio.

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    Marcello Simoni è nato a Comacchio nel 1975. Ex archeologo e bibliotecario, laureato in Lettere, ha pubblicato diversi saggi storici; con Il mercante di libri maledetti, suo romanzo d’esordio, è stato per oltre un anno in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella. Ha vinto inoltre il premio Stampa Ferrara, il premio Salgari, il premio Ilcorsaronero e il premio Jean Coste. La saga che narra le avventure di Ignazio da Toledo ha consacrato Marcello Simoni come autore culto di thriller storici: i diritti di traduzione sono stati acquistati in venti Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato numerosi bestseller tra cui la trilogia Codice Millenarius Saga e la Secretum Saga, vendendo oltre un milione e mezzo di copie.

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    trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

    regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin

    PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA QUI

    https://64.media.tumblr.com/dcdfd550549b5b9a7eb1605e1552b77c/c67020ff103ae641-75/s500x750/a67549f97dc975374698dd21ea1d72239d1d80da.jpg

     

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  • STORIE DI ABUSI E IL CASO ALICE MUNRO

    STORIE DI ABUSI E IL CASO ALICE MUNRO

    La figlia della scrittrice Alice Munro ha accusato di aver subito abusi dal patrigno evidenziando il fatto che la madre ne era al corrente e non avrebbe fatto nulla per proteggerla

    Un doloroso racconto sull’infanzia di Andrea Robin Skinner emerge dalle pagine del Toronto Star.

    Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

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    Approfondimenti su: Ansa, Il Corriere della Sera, Internazionale

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    IL FATTO

    Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

    La celebre scrittrice canadese Alice Munro, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura nel 2013, è stata al centro di un’accusa sconvolgente da parte della figlia Andrea Robin Skinner. Nel corso di un’intervista al Toronto Star, la donna ha rivelato di essere stata vittima di abusi sessuali da parte del secondo marito della madre, Gerald Fremlin, quando era solo una bambina.
    Gli abusi, iniziati all’età di 9 anni, si sarebbero protratti per anni, con il tacito consenso della madre, che, pur a conoscenza dei fatti, non avrebbe mai preso provvedimenti contro il marito.
    Skinner ha descritto nel dettaglio le violenze subite, raccontando come il patrigno approfittasse di varie occasioni per molestarla, sia in casa che durante le uscite in macchina. La donna ha inoltre rivelato di aver cercato di confidarsi con la madre all’età di 25 anni, dopo aver letto un racconto in cui la scrittrice esprimeva empatia per una protagonista vittima di abusi. La reazione di Munro, però, sarebbe stata di freddezza e indifferenza, spingendo la figlia a seppellire nuovamente il doloroso segreto.
    Solo all’età di 38 anni, esasperata dal silenzio della madre e dal continuo elogio di Fremlin da parte di Munro, Skinner ha deciso di denunciare tutto alla polizia. Nel 2005, l’uomo, ormai ottantenne, è stato condannato a due anni di libertà vigilata per atti osceni e aggressione.
    Tuttavia, il peso del segreto e la mancanza di sostegno da parte della madre hanno continuato a tormentare Skinner, che ha deciso di rendere pubblica la sua storia solo ora, dopo la morte di entrambi i genitori.
    La vicenda ha avuto un forte impatto mediatico, sollevando interrogativi sulla condotta di Alice Munro e riaprendo il dibattito sul ruolo delle vittime di abusi. Una parte del dibattito si è spostata sul rapporto tra letteratura e biografia degli autori e sul concetto di se, e come, i libri debbano essere letti in relazione alle vite di chi li ha scritti.

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    LE OPINIONI (riportate per ordine alfabetico di cognome) di Paolo Di Paolo, Giusi Marchetta, Carmen Pellegrino, Rosella Postorino (altro…)

  • Donatella Di Pietrantonio vince il Premio Strega 2024

    Donatella Di Pietrantonio vince il Premio Strega 2024

    DONATELLA DI PIETRANTONIO VINCE LA LXXVIII EDIZIONE DEL PREMIO STREGA

    Roma, 4 luglio 2024. Donatella Di Pietrantonio, con il romanzo L’età fragile (Einaudi), è la vincitrice dell’edizione 2024 del Premio Strega.

    Il totale dei voti espressi, 644 (pari all’92% degli aventi diritto), ha portato alla vittoria il romanzo di Donatella Di Pietrantonio, L’età fragile (Einaudi), con 189 voti. Seguono Dario Voltolini, Invernale (La nave di Teseo), con 143 voti; Chiara Valerio, Chi dice e chi tace (Sellerio), con 138 voti; Raffaella Romagnolo, Aggiustare l’universo (Mondadori), con 83 voti; Paolo Di Paolo, Romanzo senza umani (Feltrinelli), con 66 voti e Tommaso Giartosio, Autobiogrammatica (minimum fax), con 25 voti.

    Approfondimenti su LetteratitudineNews

    https://64.media.tumblr.com/e1e8bf210a1ead43ea249957e103e210/27c23eb5b8d298ea-3d/s1280x1920/237bba276d37f7a33d0dad349bf83b5ac80d3022.jpg

     

    (articolo in aggiornamento)

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    Di seguito, vi proponiamo l’Autoracconto d’Autore di Donatella Di Pietrantonio dedicato al suo romanzo L’età fragile (Einaudi), esclusiva di Letteratitudine

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    L'età fragile - Donatella Di Pietrantonio - copertinaCome nasce un romanzo? Per gli Autoracconti d’Autore di Letteratitudine: DONATELLA DI PIETRANTONIO racconta il suo romanzo “L’età fragile” (Einaudi)

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    di Donatella Di Pietrantonio

    Non riesco a ricordarmelo. Per quanto mi sforzi non riesco proprio a ricostruire dov’ero e cosa stavo facendo, quel giorno. Eppure di solito lego sempre nella memoria i grandi episodi di cronaca del Paese alla mia vita quotidiana. Ero al telefono con un’amica aquilana quando arrivò la notizia della strage di Capaci, so ancora di chi e cosa parlavamo, quando lei che aveva la televisione accesa s’interruppe e disse: oddio.
    Invece di quel 20 agosto del 1997 non so niente di me. Com’è possibile? Eppure la Maiella posso vederla dalla finestra, nelle giornate limpide. La montagna sacra, disseminata di eremi. Com’è possibile che io non abbia conservato la mia posizione fisica ed emotiva in quel giorno atroce? Forse, mi giustifico, ero lontana, in viaggio, in vacanza a fine estate. O forse, come tanti qui, non ci potevo credere. Che tutto quell’orrore fosse successo proprio da noi. A noi. Due ragazze uccise nei nostri boschi, durante una passeggiata lungo il Sentiero delle Signore. Una terza scampata solo grazie alla sua assoluta determinazione a sopravvivere.
    Sono stata per tutti questi anni parte di un rimosso collettivo. Non ci potevamo credere, tutti. Quello che era accaduto confliggeva con la nostra narrazione del luogo di nascita e di restanza. Un posto dove anche oggi ci manca tanto, un posto che in pochi sanno dov’è, ma noi sì, e in fondo ci piace questa lontananza, questo isolamento nella bellezza, nel verde, nel silenzio. L’aria pura, il cibo che viene dalla terra, la certezza che non ci possa accadere niente di male. E invece quelle morti, il sangue colato nell’erba, nella terra. (altro…)

  • La serata finale della LXXVIII edizione del Premio Strega

    La serata finale della LXXVIII edizione del Premio Strega

    LA SERATA FINALE DELLA LXXVIII EDIZIONE DEL PREMIO STREGA

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    Roma, 3 luglio 2024. Il Premio Strega si avvia verso la serata finale del 4 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, sede dal 1953 dell’atto conclusivo del riconoscimento letterario.

    Credits/MUSA

    Stamattina durante la conferenza stampa di presentazione della serata finale, sono intervenuti Luana Toniolo, direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Giovanni Solimine, presidente della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, Giuseppe D’Avino, presidente di Strega Alberti Benevento e Lorena De Vita, dell’Ufficio Sponsorships di BPER Banca. Nella seconda parte della conferenza stampa, Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci, ha presentato la sestina finalista, annunciata lo scorso 5 giugno al Teatro Romano di Benevento:

    1. Paolo Di Paolo, Romanzo senza umani (Feltrinelli)
    2. Donatella Di Pietrantonio, L’età fragile (Einaudi)
    3. Tommaso Giartosio, Autobiogrammatica (minimum fax)
    4. Raffaella Romagnolo, Aggiustare l’universo (Mondadori)
    5. Chiara Valerio, Chi dice e chi tace (Sellerio)
    6. Dario Voltolini, Invernale (La nave di Teseo)

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