TEA RANNO con “L’amurusanza” (Mondadori), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia e postproduzione: Federico Marin
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PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3” (in basso), O CLICCA QUI
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Ospite della puntata: Tea Ranno, con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “L’amurusanza” (Mondadori).
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Come nasce “L’amurusanza”? Ci racconteresti qualcosa sul luogo in cui è ambientato il romanzo? Qual è il significato della parola “amurusanza? Ci parleresti della coppia di coniugi, Costanzo e Agata, che hanno la tabaccheria in paese? Che tipo d’uomo è il sindaco del paese soprannominato “Occhi Janchi”? Cosa accade, dopo la morte di Costanzo? Perché il sindaco si vuole impossessare della Saracina, questo rigoglioso terreno coltivato ad aranci e limoni (che appartiene ad Agata e Costanzo)? Qual è la reazione di Agata in seguito a questo tipo di comportamento (e dopo la morte di Costanzo)? Puoi dirci qualcosa sugli altri personaggi del romanzo (per esempio: il professor Scianna, Lisabetta, Lucietta, ecc.)? Nella copertina del romanzo leggiamo questa frase: “Cambiare il mondo a colpi di poesia: non era questo il vostro motto?” Si può davvero cambiare il mondo a colpi di poesia? Vuoi aggiornarci sulla tua attività di scrittrice di libri per ragazzi? Ci parleresti del progetto “Scrivere per guarire”?
Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Tea Ranno nel corso della puntata.
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La scheda del libro
Siamo in un piccolo borgo siciliano che, dall’alto di una collina, domina il mare: una comunità di cinquemila anime che si conoscono tutte per nome. Su un lato della piazza sorge la tabaccheria, un luogo magico dove si possono trovare, oltre alle sigarette, anche dolciumi e spezie, governato con amore da Costanzo e da sua moglie Agata. Sull’altro lato si affaccia il municipio, amministrato con altrettanto amore (ma per il denaro) dal sindaco “Occhi Janchi” e dalla sua cricca di “anime nere”, invischiata in diversi affari sporchi. Attorno a questi due poli brulica la vita del paese, un angolo di paradiso deturpato negli anni Cinquanta dalla costruzione di una grossa raffineria di petrolio.
Quando Costanzo muore all’improvviso, Agata, che è una delle donne più belle e desiderate del paese, viene presa di mira dalla cosca di Occhi Janchi, che, oltre a “fottere” lei, vuole fotterle la Saracina, il rigoglioso terreno coltivato ad aranci e limoni che è stato il vanto del marito. Ma la Tabbacchera non ha intenzione di stare a guardare. Attorno a lei si raccoglie, prima timida poi sempre più sfrontata, una serie di alleati: il professor Scianna, che in segreto scrive poesie e cova un sentimento proibito per la figlia di un amico, l’erborista Lisabetta, capace di preparare pietanze miracolose per la pancia e per l’anima, Lucietta detta “la piangimorti”, una zitella solitaria che nasconde risorse insospettate, e poi Roberto, Violante, don Bruno… una compagnia variopinta e ribelle di “anime rosse” che decide di sfidare il potere costituito a colpi di poesia, di gesti gentili e di buon cibo: in una parola, di amurusanze. Tra una tavolata imbandita con polpettine e frittelle afrodisiache e una dichiarazione d’amore capace di cambiare una fede, le sorti dei personaggi s’intrecciano sempre più, in un crescendo narrativo che corre impetuoso verso la deflagrazione…
Tea Ranno ha scritto il suo romanzo più solare, magico e sensuale: ha dato vita a una Dona Flor siciliana e l’ha calata in un’atmosfera fiabesca alla Chocolat; allo stesso tempo, con l’aiuto di un pizzico di realismo magico, ha raccontatouna parabola attualissima di coraggio ed emancipazione, di una donna e di una comunità.
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Tea Ranno è nata a Melilli, in provincia di Siracusa, nel 1963. Dal 1995 vive a Roma. È laureata in giurisprudenza e si occupa di diritto e letteratura. Ha pubblicato per e/o i romanzi Cenere (2006, finalista ai premi Calvino e Berto e vincitore del premio Chianti) e In una lingua che non so più dire (2007). Nel 2012 per Mondadori è uscita La sposa vermiglia, vincitore del premio Rea, e nel 2014, sempre per Mondadori, Viola Fòscari. Nel 2018 con Frassinelli ha pubblicato Sentimi. Per Curcio, ha scritto tre libri per bambini, l’ultimo è Le ore della contentezza.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia e post produzione: Federico Marin
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La colonna sonora della puntata: “The Word” dei Beatles; “La Gatta” di Gino Paoli; “Main Title” dalla colonna sonora del film Chocolat
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È possibile ascoltare le precedenti puntate radiofoniche di Letteratitudine, cliccando qui.
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Come nasce “Di chi è questo cuore”? Questo libro affronta varie tematiche. Intanto c’è sicuramente la tematica del corpo e del rapporto con il proprio corpo e con i limiti con cui a volte bisogna fare i conti. Quanto è importante riuscire a fare i conti con questi limiti? Un’altra tematica, connessa a quella precedente, è determinata dal rapporto con la propria fragilità e dalla consapevolezza della fine dell’esistenza (e qui torniamo all’immagine, quasi ossessiva, o forse più che all’immagine… all’idea) del ragazzo caduto, o forse lasciato cadere, da una finestra di un albergo di Milano durante una gita scolastica. Quanto è importante e fino a che punto riusciamo a fare i conti con quest’altra tematica? E come si pone, nei confronti di questa tematica, il protagonista del romanzo? Che differenze ci sono tra il Mauro Covacich personaggio letterario e protagonista del romanzo, e il Mauro Covacich che vive al di fuori delle pagine di “Di chi è questo cuore”? Sono tanti i personaggi del romanzo (personaggi che, peraltro, come scrivi nella nota finale, sono persone). Su tutti ne spiccano due: Susanna, la tua compagna, e tua madre. Che cosa ti hanno detto Susanna e tua madre dopo aver letto il libro? Tra i personaggi che spiccano ce n’è uno che, in un certo senso, svolge il ruolo di “personaggio-cornice” della narrazione. Mi riferisco all’uomo grasso. Ti andrebbe di descriverlo? Chi è l’uomo grasso? Come lo racconteresti ai nostri ascoltatori?
– Altri elementi importanti della narrazioni sono i luoghi. Ce n’è soprattutto uno che è ricorrente: Il villaggio Olimpico. Che tipo di luogo è? Come emerge tra le pagine di “Di chi è questo cuore”? Ti andrebbe di descriverlo ai nostri ascoltatori?