MAURIZIO DE GIOVANNI con “Il pianto dell’alba” (Einaudi) e “Dodici rose a settembre” (Sellerio), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia e postproduzione: Federico Marin
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Ospite della puntata: Maurizio de Giovanni con cui abbiamo discusso dei sue due nuovi romanzi intitolati, “Il pianto dell’alba. Ultima ombra per il commissario Ricciardi” (Einaudi) e “Dodici rose a Settembre” (Sellerio).
Cosa è stato e cosa è, per te, oggi, il commissario Ricciardi? Che anno è quello in cui viene ambientata questa ultima storia di Ricciardi, il 1934? Cosa puoi dirci sulla vita sentimentale di Ricciardi e sul suo rapporto con Enrica, questa donna che abbiamo imparato a conoscere (e a cui ci siamo affezionati) nel corso dei romanzi precedenti? Se avessi la possibilità di incontrare Ricciardi in quale storia, in quale romanzo, vorresti incontrarlo? E cosa gli diresti? Cosa puoi anticiparci sulla trama di questa ultima storia di Ricciardi? Cosa puoi dirci sull’altro romanzo “Dodici rose a settembre”? È l’inizio di una nuova saga? Come presenteresti ai nostri amici ascoltatori il personaggio di Mina Settembre? Che tipo di donna è? Com’è la sua vita?
Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Maurizio de Giovanni nel corso della puntata.
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La scheda del libro: “Il pianto dell’alba. Ultima ombra per il commissario Ricciardi” (Einaudi)
Tutto il dolore del mondo, è questo che la vita ha riservato a Ricciardi. Almeno fino a un anno fa. Poi, a dispetto del buonsenso e delle paure, un pezzo di felicità lo ha preso al volo pure lui. Solo che il destino non prevede sconti per chi è condannato dalla nascita a dare compassione ricevendo in cambio sofferenza, e non è dunque su un omicidio qualsiasi che il commissario si trova a indagare nel torrido luglio del 1934. Il morto è l’uomo che per poco non gli ha tolto la speranza di un futuro; il principale sospettato, una donna che lo ha desiderato, e lo desidera ancora, con passione inesauribile. Cosí, prima di scoprire in modo definitivo se davanti a sé, ad attenderlo, c’è una notte perenne o se ogni giorno arriverà l’alba con le sue promesse, deve ancora una volta, piú che mai, affrontare il male. E tentare di ricomporre, per quanto è possibile, ciò che altri hanno spezzato.
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La scheda del libro: “Dodici rose a Settembre” (Sellerio)
Gelsomina – detta Mina – Settembre è una borghese napoletana in «trasferta» nei Quartieri Spagnoli; in possesso di una non comune sensibilità sociale, determinata a proteggere i deboli dalle prevaricazioni, anche a dispetto delle regole, Mina è guardata con sospetto dove lavora, perché è pur sempre una «signora». Le sue contraddizioni sembrano riflettersi sul suo corpo; 42 anni ben portati, aggraziata, ma con un fisico prosperoso che non accetta e che cerca di nascondere con maglioni sformati che le attirano pesanti reprimende dall’acida madre, con cui è tornata ad abitare suo malgrado dopo la separazione, e non la preservano dalle volgari attenzioni di Rudy, portinaio anziano ma tutt’altro che rassegnato all’età. Anche la sua vita sentimentale è una contraddizione vivente, sospesa com’è tra Claudio, ex marito magistrato, protettivo e un po’ grigio, ancora innamorato di lei, e Domenico, ginecologo imbranato e inconsapevole che lavora nel suo stesso consultorio. In uno strano mese di settembre in una Napoli luminosa e disperata Mina è alle prese con una penosa situazione di degrado sociale, innocenti da sottrarre alla prevaricazione di un delinquente protetto dalla solita falla legislativa; e una tempesta sentimentale da fronteggiare, con il bel Domenico che non si decide a corteggiarla e la madre, determinata a renderle la vita un vero inferno. Nel frattempo l’ex marito magistrato porta avanti con assoluta riservatezza un’indagine sull’Assassino delle Rose, un pazzo che ammazza gente senza un criterio dopo avergli fatto trovare in casa o sul posto di lavoro una rosa. Quello che Claudio non sa è che anche Mina riceve ogni giorno una rosa. Rossa, come il sangue.
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Maurizio de Giovanni (Napoli, 1958) ha raggiunto la fama con i romanzi che hanno come protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta. Su questo personaggio si incentrano Il senso del dolore, La condanna del sangue, Il posto di ognuno, Il giorno dei morti, Per mano mia, Vipera (Premio Viareggio, Premio Camaiore), In fondo al tuo cuore, Anime di vetro, Serenata senza nome, Rondini d’inverno, Il purgatorio dell’angelo e Il pianto dell’alba (tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero). Dopo Il metodo del Coccodrillo (Mondadori 2012; Einaudi Stile Libero 2016; Premio Scerbanenco), con I Bastardi di Pizzofalcone (2013) ha dato inizio a un nuovo ciclo contemporaneo (sempre pubblicato da Einaudi Stile Libero e diventato una serie Tv per Rai 1 già alla seconda stagione), continuato con Buio, Gelo, Cuccioli, Pane, Souvenir e Vuoto, che segue le vicende di una squadra investigativa partenopea. Ha partecipato, con Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva e Carlo Lucarelli, all’antologia Giochi criminali (2014). Per Rizzoli sono usciti Il resto della settimana (2015), I Guardiani (2017) e Sara al tramonto (2018). I libri di Maurizio de Giovanni sono tradotti in tutto il mondo. Molto legato alla squadra di calcio della sua città, di cui è visceralmente tifoso, de Giovanni è anche autore di opere teatrali.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia e post produzione: Federico Marin
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Colonna sonora della puntata: “Riffin’ The Scotch” di Billie Holiday; “Rose Rosse per te” di Massimo Ranieri; “Moonglow” di Duke Ellington.
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È possibile ascoltare le precedenti puntate radiofoniche di Letteratitudine, cliccando qui.
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