40 ANNI DALLA MORTE DI JOHN LENNON (Liverpool, 9 ottobre 1940 – New York, 8 dicembre 1980)
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Avevo 12 anni quando, la sera dell’8 dicembre 1980, John Lennon fu assassinato da Mark Chapman. L’ultimo album dell’ex-Beatle, “Double Fantasy“, era uscito poche settimane prima. Quella sera John e Yoko stavano rientrando alla loro residenza a palazzo Dakota, sulla 72ª strada, nell’Upper West Side a New York, di fronte al Central Park. Alle 22:51, questo folle omicida venticinquenne, colpì Lennon con quattro dei cinque colpi esplosi dalla sua pistola.
La corsa al Roosevelt Hospital fu inutile. Uno dei più grandi geni del XX secolo non avrebbe mai visto il giorno successivo, né quelli a venire.
La follia di Chapman stroncò la vita di John privando la sua famiglia di un marito e di un padre, cancellando un punto di riferimento per milioni di fan di tutto il mondo e negando all’intero pianeta la possibilità di poter fruire di altre geniali composizioni musicali che avrebbero potuto vedere la luce da quel momento in poi.
Il decesso fu dichiarato alle 23.07. L’artista di Liverpool aveva solo quarant’anni.
Devo tanto alla musica di John. I miei libri contengono molti riferimenti alle sue canzoni. Su tutti, “Cetti Curfino” (La nave di Teseo)… di cui propongo, qui in lettura, la postfazione del libro (dedicata, appunto, a John Lennon e a alla sua “Woman is the Nigger of the World”).
Nei possimi giorni, su LetteratitudineNews, conto di pubblicare un paio di articoli relativi ad alcuni dei libri su John Lennon usciti in occasione di questa triste e dolorosa ricorrenza.
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