SILVIA AVALLONE con “Un’amicizia” (Rizzoli), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia e postproduzione: Federico Marin
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Ospite della puntata: la scrittrice Silvia Avallone con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “Un’amicizia” (Rizzoli)
Silvia, come nasce “Un’amicizia”? Perché come epigrafe del libro hai scelto questa citazione tratta dal celebre romanzo di Jonathan Franzen, “Le correzioni” [«A cosa serve la vita?» / «Non lo so.» / «Neanch’io. Ma non credo che serva a vincere.»]? Chi è Elisa Cerruti, protagonista e voce narrante della storia? Cosa puoi dirci sul particolarissimo contesto famigliare in cui cresce Elisa? E Beatrice Rossetti, l’amica di Elisa diventata star dei social, come la descriveresti? Ci tratteggeresti anche il quadro famigliare di Beatrice? Ci parleresti del primo aneddoto importante che riguarda Elisa e Beatrice (e che ha a che fare con un paio di jeans)? In che modo Elisa si avvicina alla scrittura? Cosa puoi dirci, invece, sui luoghi del romanzo (Biella, la riviera Toscana, Bologna… luoghi che conosci molto bene)? Cosa puoi dirci sui vari riferimenti e agganci letterari di cui è zeppo il romanzo (su tutti Elsa Morante con il suo “Menzogna e sortilegio”)? Che rapporto hai con i social network? Quali sono, a tuo avviso, pro e contro?
Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Silvia Avallone nel corso della puntata.
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La scheda del libro: “Un’amicizia” di Silvia Avallone (Rizzoli)
Se le chiedessero di indicare il punto preciso in cui è cominciata la loro amicizia, Elisa non saprebbe rispondere. È stata la notte in cui Beatrice è comparsa sulla spiaggia – improvvisa, come una stella cadente – con gli occhi verde smeraldo che scintillavano nel buio? O è stato dopo, quando hanno rubato un paio di jeans in una boutique elegante e sono scappate sfrecciando sui motorini? La fine, quella è certa: sono passati tredici anni, ma il ricordo le fa ancora male. Perché adesso tutti credono di conoscerla, Beatrice: sanno cosa indossa, cosa mangia, dove va in vacanza. La ammirano, la invidiano, la odiano, la adorano. Ma nessuno indovina il segreto che si nasconde dietro il suo sorriso sempre uguale, nessuno immagina un tempo in cui “la Rossetti” era soltanto Bea – la sua migliore amica. Elisa è una donna schiva, forse un po’ all’antica. Non ama le foto e i social, convinta com’è che chi siamo sia “infinitamente più interessante, e commovente, di quel che vorremmo a tutti i costi sembrare”. Ora però vuole mettersi in gioco, fare i conti con se stessa scrivendo: perché soltanto le parole possono restituirci la complessità delle storie che non mostriamo al mondo e che pure, silenziosamente, tutti ci portiamo dentro. Attraverso la sua voce, Silvia Avallone ci accompagna in questo romanzo potente e liberatorio, invitandoci a riflettere sul nostro presente e a domandarci: “La vita ha davvero bisogno di essere raccontata, per esistere?”.
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Silvia Avallone è nata a Biella nel 1984 e vive a Bologna. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Per Rizzoli ha pubblicato Acciaio (2010, da cui è stato tratto l’omonimo film), Marina Bellezza (2013) e Da dove la vita è perfetta (2017), e in Francia, nel 2012, Le lynx. Scrive per il “Corriere della Sera”, “Sette” e “La Lettura”.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia e post produzione: Federico Marin
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