È MORTO ALL’ETA’ DI 92 ANNI PIETRO CITATI
Pietro Citati (Firenze, 20 febbraio 1930 – Castiglione della Pescaia, 27 luglio 2022): scrittore, saggista, critico letterario
Vincitore del Premio Strega nel 1984
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Approfondimenti: Ansa, la Repubblica, Il Corriere della Sera, La Stampa, Il Sole 24Ore, Rai News, SkyTg24, Avvenire
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Pietro Citati nacque a Firenze da una nobile famiglia siciliana, trascorse l’infanzia e l’adolescenza a Torino, dove frequentò l’Istituto Sociale e in seguito il liceo classico Massimo d’Azeglio. Nel 1942, durante la guerra, si trasferì con la famiglia in Liguria. Dopo la guerra tornò in Toscana e si laureò nel 1951 in Lettere moderne all’Università di Pisa quale allievo della Scuola Normale Superiore. Incominciò la sua carriera di critico letterario collaborando a riviste come Il Punto – dove conobbe Pasolini – L’approdo e Paragone.
Dal 1954 al 1959 insegnò italiano nelle scuole professionali di Frascati e della periferia di Roma. Negli anni Sessanta scrisse per il quotidiano Il Giorno. Dal 1973 al 1988 fu critico letterario del Corriere della Sera; dal 1988 al 2011 de La Repubblica; dal 2011 al giugno 2017 scrisse recensioni letterarie per il Corriere della Sera. Il 28 luglio 2017 riprese a pubblicare su La Repubblica.
Scrittore poliedrico, si cimentò con successo nella saggistica e nella biografia letteraria di grandi scrittori (Alessandro Manzoni, Kafka, Goethe, Tolstoj, Katherine Mansfield, Giacomo Leopardi, ecc.). Varie sue pagine furono dedicate anche ai miti dei popoli antichi e della grecità (Omero innanzi tutto), alle dottrine religiose e filosofiche come l’Ermetismo.
Sposato alla toscana Elena Londini, trascorreva molto tempo nella sua villa a Roccamare, nel comune di Castiglione della Pescaia, dov’è morto il 27 luglio 2022 a 92 anni
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Premi e riconoscimenti
Nel 1970 ha vinto il Premio Viareggio di Saggistica, con Goethe.
Nel 1981 ha vinto il Premio Bagutta con Vita breve di Katherine Mansfield
Nel 1984 vinse il Premio Strega con Tolstoj, biografia romanzata dell’omonimo scrittore russo edita da Longanesi l’anno precedente.
Nel 1991 ha vinto il Prix Médicis étrangers per Histoire qui fut heureuse, puis douloureuse et funeste (Storia prima felice, poi dolentissima e funesta);
Nel 2002 lo scrittore spagnolo Javier Marías, Re di Redonda, lo ha nominato Duca di Remonstranza.
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Influenze ed ermeneutica
Citati non adopera un metodo di interpretazione precostituita nell’approccio esegetico: risulta influenzato più dalla narrativa che non dalla mera critica letteraria. Dichiarò: «Mi hanno influenzato moltissimo Goethe, Kafka, Gadda, Pessoa, Musil e Borges erano forme diverse di ironia: letteraria e metafisica, Borges; vertiginosa e multiforme, Pessoa; ed infinitamente complessa quella di Musil. Sono tre forme di ironia di tre grandi scrittori, i quali poi hanno infinite altre sfaccettature».
Egli considera la lettura dell’opera letteraria suscettibile di variazioni, a seconda del tempo e del momento in cui la si legge: «Nei miei libri c’è sempre una fusione fra vita e interpretazione dell’opera. Racconto la vita, ma non tutta la vita: la seguo fino al momento in cui una persona ordinaria cambia e diventa scrittore, il momento in cui scatta qualcosa in lui. Cerco di capire il segreto di questa metamorfosi di un uomo qualunque – fino ad allora un mondano, un ufficiale o un impiegato – che a un certo punto si trasforma in uno scrittore: a partire da quel momento, il mio libro diventa un’interpretazione dei libri che hanno scritto»
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Il genere biografico
Lo scrittore ha contribuito al rinnovamento del genere della biografia che, a partire dagli anni Settanta, risulta scandito dalla commistione di biografia romanzata e romanzo biografico fino ad approdare ad una mutazione della natura di opera biografica, nella quale l’autore diviene esso stesso personaggio di un’opera letteraria. Egli precisa nella nota finale de La colomba pugnalata: «sebbene contenga delle pagine sulla vita di Proust, La colomba pugnalata non intende essere, e non è, una biografia»
(Fonte: Wikipedia Italia)
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