Apprendo dalla (più volte citata) rubrica Ex libris del buon Stefano Salis (Domenicale de Il Sole24Ore del 28 gennaio 2007) che alla scuola per librai Mauri di Venezia hanno istituito un nuovo premio, dedicato – appunto – ai librai: "(…) Questi librai ‘ascoltano il cuore della città’ e fanno di tutto per trovare loro i clienti, anziché aspettarli. Storie di successo e di competenza, unite a passione e amore per la cultura. (…) La prima edizione di questo premio è stata assegnata alla libreria Cavallotto di Catania. Attiva dal 1954, creata da Vito Cavallotto e oggi condotta dalla moglie e dalle tre figlie, che hanno continuato e migliorato l’impresa del padre."
Auguri e complimenti, dunque, alla signora Adalgisa Cavallotto e alle tre figlie.
Devo dire, peraltro, che la notizia dell’attribuzione del premio mi ha fatto particolarmente piacere giacché, proprio un paio di giorni fa, Luisa Cavallotto (una delle figlie), mi ha inviato una email per segnalarmi un’iniziativa che mi pare molto interessante e che potrebbe essere presa ad esempio da altri librai. L’occasione è l’imminente uscita del nuovo libro di Federico Moccia, la finalità… avvicinare gli studenti, partendo dal libro di Moccia, alla lettura di classici della letteratura contemporanea.
A me l’iniziativa pare molto lodevole, per cui ho deciso di promuoverla (seguono dettagli). Voi che ne dite?
(Massimo Maugeri)
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libreria cavallotto
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Leggere… per piacere!
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Il prossimo 6 febbraio uscirà in tutta Italia il nuovo romanzo di Federico Moccia, Scusa ma ti chiamo amore.
La libreria Cavallotto di corso Sicilia organizza una festa dedicata ai giovani. La serata inizierà alle 22.30 con giochi a quiz, musica, libri e un premio finale per i vincitori.
Nonna Vincenza addolcirà l’evento con cioccolata e dessert.
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Ore 22.30 – gioco a quiz: si sfideranno i ragazzi delle scuole superiori, tre squadre di due classi risponderanno su domande relative al libro di Federico Moccia, Tre metri sopra il cielo, e un classico moderno a scelta fra tre titoli, L’amico ritrovato di Fred Uhlman, Il visconte dimezzato di Italo Calvino e il L’ombra del vento di Carlo Ruiz Zafon. Giudice di gara sarà la professoressa Rosalba Perrotta.
Questi sono gli istituti che si fronteggeranno: liceo scientifico E. Vittorini di Lentini contro liceo scientifico G. Galilei di Catania; liceo scientifico Archimede di Acireale contro liceo scientifico Boggiolera di Catania; liceo classico Cutelli di Catania contro liceo Leonardo da Vinci di Catania.
Ore 23.30 – premiazione – Le tre squadre vincitrici si aggiudicheranno un premio di cento euro in buoni libro e alcune pubblicazioni della editrice Cavallotto. A seguire un mini quiz a cui possono partecipare tutti gli intervenuti che si iscriveranno per primi al gioco. Ai dieci vincitori verrà regalato il nuovo romanzo di Federico Moccia.
Durante la serata i ragazzi potranno consultare un ampio assortimento di titoli dedicati a loro. Un elenco completo sarà a loro disposizione e anche per gli insegnanti, genitori e operatori.
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È prevista la somministrazione del questionario che segue
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cellulare
nome
cognome
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– Che genere di libri preferisci (classici, horror, gialli, rosa, avventura,fantasy)?
– Ti piacerebbe partecipare a gruppi di lettura in libreria?
– Vorresti partecipare alla scelta di libri da leggere in gruppo?
– Quali sono i libri che ti sono piaciuti di più negli ultimi anni?
– Segui qualche blog?
– Vorresti crearne qualcuno insieme a un gruppo di amici?
– Come hai saputo della nostra manifestazione?
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info: libreria cavallotto
tel. 095 310414 – 095 539067
corso sicilia, 91 – viale ionio, 32 – catania
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Vito Cavallotto (foto)
Il Centro culturale nasce a Caltanissetta nel 1954 ad opera di Vito Cavallotto, un progetto che nel libro aveva la sua prima ragion d’essere, nell’amore per la cultura e per l’arte la sua forza motrice ideale.
Il progetto merita si sviluppa successivamente in due grandi città: nel 1968 in corso Sicilia a Catania, e nel 1976 in via Mazzini a Palermo, aprono due librerie moderne e spaziose, che diventano punti di riferimento culturale e punti di partenza per nuove iniziative.
Come la nascita della Casa Editrice Cavallotto, che cura la pubblicazione di opere colte e raffinate, gli incontri con autori e artisti, le mostre e le presentazioni editoriali.
A soli cinquant’anni Vito Cavallotto viene a mancare. Ma la sua passione rivive integra nella moglie e nelle figlie, che concentrano l’attività a Catania, ampliandola e perfezionandola, e dando vita nel 1991 a una seconda libreria in viale Ionio.
Tra le prime in Italia a proporre il self-service, le librerie Cavallotto oggi orientano l’assortimento anche verso la formazione di base e universitaria, l’aggiornamento professionale e l’informazione tecnologica.
Trovando, come volle il suo fondatore – alla cui memoria nel 1993 è istituito un premio di laurea – nel libro la sua ragione, nella cultura il suo ideale.
Bellissima iniziativa questa della Famiglia Cavallotto. Ce ne fossero di queste iniziative. Oggi confesso che quando entro in qualche libreria mi sento male…non mi sento a mio agio. Quindi ben vengano idee simili nella bella Catania..del resto è un destino che siano persone di questa città ad essermi vicine per associazione di idee e di opinioni. Mi viene in mente una mia carissima amica di nome Anna che era di Catania e che mi chiamava con un diminutivo molto simpatico che finiva chiaramente in …uzza…e quando pronunciava il mio nome sembrava cantasse..e poi m’insegnò a cucinare le melanzane alla parmigiana in una maniera divina…detto questo chiusa la parentesi, su Federico Moccia, non mi posso pronunciare se non dire che avverto un’attrazione fatale quando leggo quello che scrive ma mi si annebbia talmente la vista e la mente da non trovare ancora il momento giusto e le parole adatte per scrivergli qualcosa alla sua email sul quotidiano dove scrive…sarò innamorata di questo signore che neanche immagino come sia, certo che le parole hanno un potere più grande di ogni altra cosa al mondo…E i libri ne sono lo scrigno magico!!!!Eppure scrivere non mi costa fatica, ma con Federico ancora niente, forse dovrei vederlo di nascosto senza che lui se ne accorga…io sono fatta così…strana e disinvolta ma solo dietro lo schermo. Oppure mi sto stancando, mi si stanno scaricando le pile, del resto i poeti sono fragili individui con spiritelli che si vivacizzano a volte per pensieri particolari e poi si dileguano lontano da tutti e da tutto…..Auguri alle signore Cavallotto e tanta fortuna e partecipazione. Mi piacerebbe tradurre in siciliano qualche mia poesia…chissà!!!
Sono d’accordo con Gabry. Ben vengano iniziative come questa! E mi pare molto bello, da parte tua, Massimo, tentare di coinvolgere sul tuo blog anche i librai. Devo dire che a me Moccia piace, ma conosco tanta gente che non ci impazzisce, però ognuno ha i suoi gusti. Moccia è uno scrittore di successo amatissimo dai giovani. E mi sembra bello, intelligente e opportuno partire da questo contatto (giovani-Moccia-libri) per creare vasi comunicanti con altro tipo di letteratura.
Un plauso alla libreria Cavalotto!
a me sembra solo un modo per vendere di più. se volessero veramente spingere i giovani verso la lettura, dovrebbero metterli in contatto con i nuovi scrittori, giovani come loro, i cui libri riflettono le loro stesse aspettitve e le loro stesse disillusioni, e non fare la solita pubblicità, al solito libro dello scrittore di tendenza che è stato giovane trent’anni fa e che scrive per sentito dire. ora, posto che rispetto sia federico moccia, che è libero di fare e scrivere ciò che vuole, e che apprezzo le iniziative catanesi qualunque esse siano(!!!!) perchè vorrei una catania più attiva e fervente, rispettando i grandi classici, il cui studio può risvegliare menti intorpidite, mi domando se è giusto che uno scrittore esordiente, magari pubblicato da una piccola casa editrice della zona che non ha modo di fare pubblicità e non ha modo di farsi intervistare a buona domenica(!!!), che però avrebbe molto da dire, ed anche ad alta voce, debba rimanere nell’oscurità perchè sul suo cielo, ci sono tre metri di nubi, che nessuno, tantomeno cavallotto, ha voglia di soffiare via.
cara morgana, io sono una fan di moccia e dei suoi libri. e il fatto che moccia non abbia più trent’anni non significa che non sappia scrivere delle problematiche dei giovanissimi, altrimenti non si spiegherebbe il suo successo. ti ricordo, morgana, che moccia è uno che è partito dal basso: all’inizio il suo “tre metri sopra il cielo” se l’è stampato da solo ed è andato in giro per roma cercando di venderlo. poi con il passaparola tra i giovani e con le centinaia (poi migliaia) di fotocopie che hanno cominciato a circolare la feltrinelli si è accorta di moccia, ha sentito odor di affari, e l’ha pubblicato. da qui il grande successo. questa è storia, morgana. la storia di uno che, ripeto, è partito dal basso e che ha “agito” senza lagnarsi (come invece fai tu). tu dici che sei una giovane autrice/autore pubblicata da un editore locale. e allora? gli esordienti sono migliaia ogni anno. io ho scritto un libro e non ho trovato nessun editore disposto a pubblicarmi (né grande, né piccolo). però non mi lamento. forse non mi pubblicano perché sono scarsa. tu sei davvero così brava da meritare grande pubblicità? forse maurizio costanzo dovrebbe invitarti a buona domenica?
se non vuoi rimanere nell’oscurità, datti da fare bella. fai come ha fatto moccia, va in giro e prova a vendere il tuo libro porta a porta, se ce la fai. ma non lagnarti. non ne posso più di sentire esordienti che si lagnano convinti di valere qualcosa in più degli altri migliaia di esordienti.
complimenti alla libreria cavallotto per l’iniziativa.
E’ una iniziativa indecente.
Moccia non scrive literary fiction. Cercare di avvicinare i giovani alla letteratura attraverso Moccia , ribadisco, è una operazione indecente.
Però alla Libreria in questione il nuovo libro andrà a ruba, anche grazie all’eco che se ne sta dando.
A me l’iniziativa piace. Credo che tutti quelli che sparano a zero sui vari Moccia, Volo, Rowling, Brown lo fanno solo per pura invidia.
Trovo l’iniziativa della Libreria Cavallotto di Catania un esempio da imitare. Conquistare i giovani lettori coinvolgendoli in modo attivo, significa garantire, nel futuro, la sopravvivenza della letteratura.
Spesso i giovani scelgono uno stile secco, privo di compiacimenti proprio per reazione all’eccesso di ornamenti retorici che ha caratterizzato in certe epoche l’arte della scrittura.
La retorica, nata per abbellire i testi, ha finito spesso per irrigidirsi in uno sterile elenco di
espedienti preconfezionati, fino a generare una specie di saturazione nei lettori.
Anziché funzionare da stimolo alla fantasia inventiva, essa si è ridotta, nei manuali di retorica, ad un’arida precettistica che ostacola la libertà creativa. Così è accaduto che questa parola un tempo usata con fini persuasivi, come mezzo di trasmissione di un messaggio, acquistasse un senso negativo come “un parlare a vuoto, non dire nulla di concreto”.
La retorica va quindi intesa come strumento di analisi per la comprensione di alcuni autori non come ricetta per la confezione di testi.
Brava Maria Luisa e tutti coloro che vedono nelle nuove iniziative qualcosa di positivo. Se fai qualcosa, trovano da ridire, se non fai niente è la stessa cosa…ma dico, perchè non ci mettiamo tutti seduti davanti ad uno specchio, e guardandoci direttamente negli occhi con occhiali o senza, non diciamo una preghierina: angioletto mio custode fammi dire cose buone, fammi essere sereno e non invidiare coloro che frequentano il mio stesso terreno….Ciao a tutti e buona fortuna alla Cavallotti e dintorni…
A Renato di Lorenzo dico che chi critica i nomi da te citati lo fa perchè prima è passato da letture ben più fondamentali e molto meno di moda. Non si può invidiare uno scrittore solo perchè vende tanto, vuol dire che lui e chi gli sta dietro hanno fatto un buon business, tanto di cappello. La critica va più al lettore che si tuffa ad occhi chiusi su quello che i media osannano e rendono visibile. Il resto rimane nel sottobosco.. e se non si ha voglia di guardare oltre il velo si resterà sempre al di qua, nel regno del superficiale, che non vuol dire sgradevole, vuol dire solo limitato e limitante.
Non ho letto nulla di Moccia, ma so del suo grande successo probabilmente meritato.
L’iniziativa mi sembra lodevole se attraverso un libro “cult” tra i giovani si riesce a propagandare buona lettura , libri, cultura, stimoli intellettivi perchè no?!
E poi sono sempre belle queste iniziative all’interno dele librerie che oltre che contenitori di libri dovrebbero anche cercare di conquistare lettori.
Io adoro le librerie in particolare quelle piccole e raccolte che magari accolgono con calore e affatto i loro clienti so che ormai sono poche ma ce ne sono sparse in tutta italia. Basta saperle trovare!
Perchè invece che MOccia non si fanno leggere ai gioani libri come “Love story” ? Comunque le iniziative vanno sempre lodate.
Seriamente, appena ho ricevuto la segnalazione di questo nuovo articolo mi stavo fiondando alla cavallotto (che è nella città dove studio), ma appena ho letto che c’entra federico moccia mi viene da piangere… ma che schifo è????
A parte che cercare di attirare i giovani in libreria mettendo Moccia come esca è assolutamente inutile, visto che il 70% dei ragazzi che lo osanna come fosse il nuovo dante alighieri, nella sua vita ha letto e leggerà probabilmente solo questi pseudo-libri, schifando le altre cose…
Olimpia,
guarda che Moccia scrive libri (che possono piacere o no), mica spaccia droga. Ti conviene risparmiare le tue lacrime per motivi più importanti.
Per quanto riguarda i giovani posso dirti che osannano Moccia come una rock star e non come Dante. Mi è capitato difficilmente di vedere giovani che schiamazzano o fanno la coda per sentire Dante. Purtroppo!
Per quanto concerne le letture ti posso dire che mia figlia è una lettrice sfegatata di Moccia, ma in questi giorni si sta appassionando alla lettura di “Amore al tempo del colera” di Marquez (libro che consiglio sempre a tutti). Che mia figlia rientri nel 30% della tua statistica? Chi lo sa.
In ogni caso lodevole, secondo me, l’iniziativa da parte della libreria.
Tra tanti pro e tanti contro ne state facendo un caso nazionale!
Ora mi svelo pure io…e vi dico, il sig.Moccia non lo conosco, ho visto soltanto il suo viso, sul quotidiano dove redige una specie di diario stile Costanzo o stile blog…forse è più verosimile questa ultima ipotesi, quindi diciamocelo, sia Moccia che Costanzo, ci stanno copiando punto e basta.
Dunque, ripeto, vedendo il suo viso che non so a quale epoca risalga o se sia attuale, non mi è parso antipatico…e che centra con la scrittura l’essere antipatico o simpatico, direte voi. E’ vero. Ma sempre meglio avvertire un qualcosa di positivo, non credete? Dunque, per finire lo svelamento vi dico anche che di lui non ho letto un bel niente…però…però, guardando cosa se ne dice, credo lo abbiano fatto altri..e per il rispetto che nutro verso l’Altro, a questo punto non ne posso parlare ancora male…mi soffermo sul buono e speriamo che sia un bene!!!Ciao!
Comunque vada e comunque sia i diari sono una forma di scrittura che risale alla notte dei tempi…e mi sembra che a questo punto sia l’unica che del copyright se ne infischia! Ma il tema non era se i giovani leggono? E come diceva la mia maestra: “Gabry non arzigogolare”. Stop
Appunti in evidenza:
E poi, lo dicevo io che essere buoni fa bene…infatti nel mio post precedente mi sono nate due belle frasette che userò per qualche titolo e sono: “mi soffermo sul buono e speriamo che sia un bene!!!” e “Gabry non arzigogolare!”
Niente male, vero? Quindi fate come me, conviene sempre e vedrete che tra poco ci copieranno anche questo – Appunti in evidenza -Ciao
Ma non vedete come questo diventi un ipertesto…mi rovino con quella frase..”niente male, vero?” ma non pensavo a Jane Fonda..lei è più vecchia di me…..Pensavo che chi copia sa anche leggere…ed è questo il tema di questi interventi, o sbaglio! Grazie Famiglia Cavallotto, lei sta riuscendo benissimo nell’intento.E grazie Maugeri, anche se stanotte non ho dormito più di tre ore…riesco ancora a scrivere, ma che noia e che strazio per voi, perdonatemi! Me ne vado, esco.
erica,
già, può darsi che sua figlia faccia parte di quel 30% (per fortuna!), però le posso assicurare di gente che conosco io e che considera moccia alla stregua di un eroe o di un genio e quando si tratta di leggere qualcosa di letteratura storce il naso quasi dovesse morire… E’ questa la gente di cui parlo io…