Rimetto in primo piano questo post dedicato alla “fine del mondo” (secondo i Maya, ma non solo) per dare l’occasione alle autrici e agli autori dell’antologia ULTIME NOTIZIE: FINE DEL MONDO (Navarra editore) di dire la loro sull’argomento.
Massimo Maugeri
…
* * *
Post del 18 dicembre 2012
Cari amici, ci siamo. Secondo i Maya, la fine del mondo si verificherà il prossimo 21 dicembre. Se ciò dovesse essere vero, questo potrebbe essere l’ultimo post di Letteratitudine. Uso il condizionale perché, nel caso in cui la fine del mondo iniziasse di sera, farei in tempo – venerdì mattina – ad accogliere in radio Melania Mazzucco (prossima ospite di “Letteratitudine in Fm”) e a pubblicare il relativo post. Voi, naturalmente, fate il vostro dovere per disinnescare la profezia mayana (o mayese?). Toccate ferro, o “altrove” (se è il caso). Andate a caccia di cacche di cane sui marciapiedi e schiacciatele con coraggio. Insomma, impegnatevi al massimo per scongiurare la catastrofe.
Che poi, a pensarci bene, come dovrebbe verificarsi questa fine del mondo? Improvvisa inversione dei poli? Arresto della rotazione terrestre? Pandemia? Impatto con un asteroide? Esplosione di una supernova? Queste domande le ho prese in prestito dalla scheda del volume di Roberto Alajmo intitolato “Arriva la fine del mondo (e ancora non sai cosa metterti)” (Laterza, 2012).
“La funesta profezia del 21 dicembre 2012 è solo un esempio”, ci dice Roberto Alajmo. “L’ultimo, se i Maya avevano ragione. Il fatto è che periodicamente l’umanità si prepara a sloggiare dal pianeta Terra. Millenarismi di ogni tipo per secoli hanno attirato la credulità popolare, e ogni scampato pericolo è sempre servito solo come carburante per la profezia successiva. In particolare, però, è la generazione di noi contemporanei quella che sta coltivando con maggiore convinzione l’idea di essere l’ultima della Storia del Mondo. Dopo di noi, il diluvio: e pazienza per i posteri. Potrà essere un collasso finanziario, oppure un drammatico stravolgimento climatico. Forse un’ondata migratoria devastante. Uno tsunami di spazzatura. Una guerra mondiale. La fine delle risorse petrolifere. Oppure tutte queste cose assieme, senza escludere i classici del cinema: impatto con un meteorite o invasione di extraterrestri. Se pure i Maya avessero torto, un’Apocalisse sembra davvero alle porte. Se non altro la fine del mondo così come siamo abituati a viverlo da qualche secolo a questa parte. Ecco lo specifico contemporaneo: ci sentiamo talmente sicuri di un’imminente Apocalisse che ci siamo convinti di non poter fare nulla per fermarla. Se ne ricava la più classica delle profezie che si autoverificano: siccome la fine del mondo ci sarà, ci sarà la fine del mondo”.
Troverete un approfondimento sul libro di Roberto Alajmo cliccando qui. Cliccando su LetteratitudineNews, invece, avrete la possibilità di leggere un testo messo a disposizione da Roberto appositamente per questo dibattito.
In ogni caso non c’è dubbio che la profezia dei Maya abbia fatto presa sull’immaginario collettivo del pianeta Terra. E che tale suggestione sia stata fonte di ispirazione anche nel mondo della fiction. Come te la immagini la fine del mondo? Questa, per esempio, è stata la domanda alla base del progetto editoriale delle “Cronache dalla fine del mondo”: un’antologia di racconti, curata da Laura Costantini per i tipi di Historica edizioni, che ha coinvolto ben 25 autori ai quali è stato chiesto – appunto – di “immaginare” la fine del mondo. Su LetteratitudineNews, avrete la possibilità di leggere la prefazione di Maurizio de Giovanni.
Vi propongo di approfondire la conoscenza dei due libri citati, approfittando della partecipazione al dibattito degli autori coinvolti. Per favorire la discussione, provo a formulare qualche domanda “in tema”.
1. Che tipo di emozione, o reazione, ha suscitato in voi l’apprendimento della notizia della “fine del mondo” profetizzata dai Maya?
2. La diffusione della notizia della profezia ha causato davvero una sorta di psicosi collettiva, oppure no? Qual è la vostra percezione?
3. La popolazione del 2012 è più “immune” dal rischio di “superstizione apocalittica” rispetto a quella delle generazioni dei secoli scorsi, oppure – paradossalmente – la facilità della circolazione delle notizie e la maggiore possibilità di interazione (anche online) rendono tale rischio ancora più alto?
4. Domanda/gioco a) – giusto per sdrammatizzare. Vi viene chiesto di scrivere un messaggio, un testo breve. In caso di “fine del mondo” solo il vostro messaggio potrà essere salvato dall’oblio a beneficio di ipotetici posteri o di eventuali extraterrestri curiosi. Cosa scrivereste?
5. Domanda/gioco b) – giusto per esorcizzare. Se dovesse arrivare la fine del mondo, che abito indossereste?
Grazie in anticipo per la partecipazione.
Massimo Maugeri
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Cari amici, come ho scritto sul post… eccoci qua.
Ci siamo. Secondo i Maya, la fine del mondo si verificherà il prossimo 21 dicembre. Se ciò dovesse essere vero, questo potrebbe essere l’ultimo post di Letteratitudine. Uso il condizionale perché, nel caso in cui la fine del mondo iniziasse di sera, farei in tempo – venerdì mattina – ad accogliere in radio Melania Mazzucco (prossima ospite di “Letteratitudine in Fm”) e a pubblicare il relativo post.
Come dicevo, impegnatevi per disinnescare la profezia. Andate a caccia di cacche di cane sui marciapiedi e schiacciatele con coraggio. Insomma, fate voi…
Ciò che conta è che vi impegniate al massimo per scongiurare la catastrofe.
Che poi, a pensarci bene, come dovrebbe verificarsi questa fine del mondo? Improvvisa inversione dei poli? Arresto della rotazione terrestre? Pandemia? Impatto con un asteroide? Esplosione di una supernova? Queste domande le ho prese in prestito dalla scheda del volume di Roberto Alajmo intitolato “Arriva la fine del mondo (e ancora non sai cosa metterti)” (Laterza, 2012).
Oltre a quanto riportato sul post, trovate un ulteriore stralcio del libro di Roberto Alajmo (gentilmente offerto dall’autore) su LetteratitudineNews
http://letteratitudinenews.wordpress.com/2012/12/18/arriva-la-fine-del-mondo/
In ogni caso non c’è dubbio che la profezia dei Maya abbia fatto presa sull’immaginario collettivo del pianeta Terra. E che tale suggestione sia stata fonte di ispirazione anche nel mondo della fiction. Come te la immagini la fine del mondo? Questa, per esempio, è stata la domanda alla base del progetto editoriale delle “Cronache dalla fine del mondo”: un’antologia di racconti, curata da Laura Costantini per i tipi di Historica edizioni, che ha coinvolto ben 25 autori ai quali è stato chiesto – appunto – di “immaginare” la fine del mondo.
Su LetteratitudineNews, avrete la possibilità di leggere la prefazione di Maurizio de Giovanni.
http://letteratitudinenews.wordpress.com/2012/12/18/cronache-dalla-fine-del-mondo-2/
Vi propongo di approfondire la conoscenza dei due libri citati, approfittando della partecipazione al dibattito degli autori coinvolti.
Come sempre, per favorire la discussione, provo a formulare qualche domanda “in tema”.
1. Che tipo di emozione, o reazione, ha suscitato in voi l’apprendimento della notizia della “fine del mondo” profetizzata dai Maya?
2. La diffusione della notizia della profezia ha causato davvero una sorta di psicosi collettiva, oppure no? Qual è la vostra percezione?
3. La popolazione del 2012 è più “immune” dal rischio di “superstizione apocalittica” rispetto a quella delle generazioni dei secoli scorsi, oppure – paradossalmente – la facilità della circolazione delle notizie e la maggiore possibilità di interazione (anche online) rendono tale rischio ancora più alto?
4. Domanda/gioco a) – (giusto per sdrammatizzare). Vi viene chiesto di scrivere un messaggio, un testo breve. In caso di “fine del mondo” solo il vostro messaggio potrà essere salvato dall’oblio a beneficio di ipotetici posteri o di eventuali extraterrestri curiosi. Cosa scrivereste?
5. Domanda/gioco b) – (giusto per esorcizzare). Se dovesse arrivare la fine del mondo, che abito indossereste?
Ovviamente siete tutti invitati a rispondere alle domande (compreso gli autori, se possono).
@ Roberto Alajmo
Raccontaci (se esiste) qualche aneddoto collegato a questo libro…
Che tipo di riscontro ha avuto nelle presentazioni?
Che cosa ti hanno scritto i tuoi lettori?
@ Laura Costantini
Parlaci un po’ dell’antologia. Come è nato e come si è sviluppato il progetto editoriale?
Per oggi chiudo qui.
Ascoltatevi, se vi va, il video di Ligabue che ho inserito sul post:
https://www.youtube.com/watch?v=xEndqTWoTsk
A tutte e a tutti, una serena notte!
Ma che forte che sei Massimo!!!Lasciami dormire su poi domani proverò a rispondere alle tue domande.Mi sa che prenderò molto tempo a pensare al vestito…
Buona notte!!! 😉
Io intanto esco in giro a cercare cacche di cane. Nel mio isolato è particolarmente facile 🙂
Comunque giusti per tranquillizzarvi. Lo sapete che hanno sbagliato a calcolare la data, no? Non mi ricordo dove l’ho letto, però ci vorrà un secolo o giù di lì.
Vado a cercare la cacche di cane, va 🙂
post da sballo. la fine del mondo!
secondo me fa un po’ impressione la data: 21/12/2012
che poi sarebbe stata più carina il 20/12/2012… con 2012 che torna due volte.
comunque una della date più fighe della storia dell’umanità è l’11/11/1111
quando tornerà mai una data così?
oh, domani torno a rispondere alle domande. che sembrano facili, ma nascondono i soliti tranelli maugeriani.
A me questa storia della profezia maya ha creato tanta ansia. Personalmente non vedo l’ora che passi questo cavolo di 21 dicembre.
Apprezzo l’umorismo di Massimo, ma non riesco ad allinearmi. Speriamo bene…
Le profezie e il loro attecchimento sono strettamente legate alle religioni, seppure queste ultime le abbiano addirittura combattute come esternazioni legate al paganesimo, per questo la letteratura ha sempre cercato di smarcarsene in modo molto spesso salace e fantasioso, sconfinando nella fantascienza per poter superare anche i problemi di censura che anni addietro avevano la loro importanza.
1. Che tipo di emozione, o reazione, ha suscitato in voi l’apprendimento della notizia della “fine del mondo” profetizzata dai Maya?
Le leggende mi affascinano, tutte. Ma questo non vuol dire che le prenda sul serio. Sono certa che tute nascondano un fondo di verità, ma la percezione della fine del tempo avuta dai Maya nulla ha a che vedere con la reale fine del pianeta… Oh no? O.o
12. La diffusione della notizia della profezia ha causato davvero una sorta di psicosi collettiva, oppure no? Qual è la vostra percezione?
A me pare che sia stata ben più devastante, nel nostro piccolo da italici, la notizia della ri-discesa in campo di Berlusconi. Devo ancora riprendermi. Anzi, forse non riuscirò mai più a riprendermi.
3. La popolazione del 2012 è più “immune” dal rischio di “superstizione apocalittica” rispetto a quella delle generazioni dei secoli scorsi, oppure – paradossalmente – la facilità della circolazione delle notizie e la maggiore possibilità di interazione (anche online) rendono tale rischio ancora più alto?
Superstiziosi lo siamo ancora, creduloni pure. Ma non credo che assisteremo a scene di isteria collettiva. A me sembra più facile che l’attesa globale del 21 dicembre generi mega-feste con sballo giustificato. Poi qualche pazzo, purtroppo, esiste. E qui si potrebbe inserire il tema della fine del mondo come percezione personale. Per me la notizia della strage di Newtown è stata devastante come la fine di almeno 20 splendidi mondi…
4. Domanda/gioco a) – giusto per sdrammatizzare. Vi viene chiesto di scrivere un messaggio, un testo breve. In caso di “fine del mondo” solo il vostro messaggio potrà essere salvato dall’oblio a beneficio di ipotetici posteri o di eventuali extraterrestri curiosi. Cosa scrivereste?
Una responsabilità di questo tipo non la vorrei per nessun motivo al mondo, ma… fammici pensare:
“Abbiamo fallito, ma il nostro fallimento è stato costellato di splendide conquiste. Abbiamo generato mostri di indifferenza, ma tra questi abbiamo avuto anime che si sono elevate ben oltre i ristretti confini di questo pianeta. Abbiamo avuto Michelangelo (e qui scatterebbe la diapositiva della cappella sistina), abbiamo avuto Bach (e partirebbe un brano), abbiamo avuto tali vertici di bellezza da farci dimenticare la nostra vera natura. Ma dimenticarla non ha significato neutralizzarla e quello che avete davanti ne è il risultato. Se potete, abbiate pietà di ciò che siamo stati e ricordateci per la scintilla divina che pure ci appartenne, non per la bestialità che ci ha sconfitti.”
Allegherei una copia de “La strada” di Cormac McCarthy perché lì la specie umana è racchiusa credo come in pochi altri testi.
5. Domanda/gioco b) – giusto per esorcizzare. Se dovesse arrivare la fine del mondo, che abito indossereste?
Beh, se fine del mondo ha da essere, che sia: un meraviglioso abito da sera, di quelli con la gonna amplissima, costellata di cristalli, parure di gioielli da urlo, guanti di seta di quelli lunghi, scarpe da far crepare d’invidia Cenerentola. E vorrei un cavaliere degno di me per ballare un ultimo, meraviglioso valzer. Di Strauss, ovviamente.
Che belle le risposte di Laura Costantini! Soprattutto il “messaggio finale”. È non lo dico solo perché si chiama come me. Ciao. 🙂
Ciao a tutti.
A proposito della profezia dei Maya, in questi giorni girano un sacco di notizie allucinanti.
Per esempio, stamattina leggo che più di cinquecento persone, in Cina, sono state arrestate perché accusate di essere membri di una setta religiosa catastrofista (gli arresti sono stati eseguiti in diverse province del Paese). Gli esponenti della setta hanno diffuso volantini, manifesti, sms e messaggi su internet nei quali si annuncia per il 21 dicembre la fine del mondo prevista dalla cosiddetta profezia dei Maya.
Incredibile, ma vero.
Due considerazioni. La prima è che per quanto assurdo pare che le catastrofi esercitino un certo fascino. La notizia di qui sopra si aggiunge alle altre che ho sentito in questi giorni. Quindi il rischio di psicosi di massa esiste.
Nei secoli scorsi la notizia non si sarebbe diffusa in maniera così capillare. Internet, in questo senso, fa la differenza. Nel bene e nel male.
Entrambi i libri mi incuriosiscono. Se non sbaglio quello di Alajmo è impostato in chiave saggistica e umoristico, mentre quello curato dalla Costantini raccoglie racconti di pura fiction.
Sapete che vi dico? Magari li acquisto entrambi e li regalo per Natale.
A profezia scongiurata. 🙂
Buona giornata.
Buongiorno, amici miei.
Intanto, hanno spostato la data di due mesi. In modo che uno degli effetti collaterali più piacevoli sarà vanificato: i regali di natale toccherà farli.
Poi, per rispondere almeno a una delle domande di Massimo: in realtà non ho fatto nessuna presentazione di questo libro.
Mi annoia ripetere sempre le stesse cose (altrimenti perché le avrei scritte in un libro?).
E poi le presentazioni ormai sono diventate perfettamente inutili. Servono solo a vellicare l’ego dello scrittore.
@Luisella: il mio è una specie di ragionamento intorno alle Apocalissi che vengono annunciate. Quella dei Maya è solo la più eclatante e generalista.
Rispondo sinceramente alla prima domanda, perché per la seconda non ho alcun dubbio: tuta ginnica e scarpe da tennis. Sia mai che mi serva correre in bagno…
Domanda a: “Leggere attentamente e memorizzare: questo messaggio si autodistruggerà entro venti metri.
Il nostro errore principale è che abbiamo curato le unghie di ogni singolo dito, senza renderci conto che intanto stavamo perdendo mani e piedi: superbia, vanità, un pizzico di egocentrismo misto a egoismo e qualche superstizione fuori posto.
PS: nella besciamella, mettete poco pepe, io la preferisco proprio senza…
PPSS: comunque se dovesse arrivare da voi un certo Silvio Berlusconi, non credete a una sola parola di quanto dice.”
Questo è tutto… addio…
ahaha Laura C. ha colto nel segno sul capitolo Berlusconi, ma ha avuto paura di fare un passo in più: ammettere che sia la dimostrazione che gli alieni sono tra noi ! alieni di cultura, di informazione, di legalità, di egualità, di moralità, che probabilmente hanno studiato troppo in fretta la nostra civiltà e hanno stabilito che le mummie sono l’usato sicuro su cui puntare, comunque sia potevano scegliere una mummia di più buon gusto.
Ho scritto le mie risposte prima di aver letto quelle di Laura, profonde e bellissime, e che condivido pienamente.
Ma ecco le mie:
1. Che tipo di emozione, o reazione, ha suscitato in voi l’apprendimento della notizia della “fine del mondo” profetizzata dai Maya?
*Indifferenza ma anche un pizzico di curiosità.
2. La diffusione della notizia della profezia ha causato davvero una sorta di psicosi collettiva, oppure no? Qual è la vostra percezione?
*Reazioni oscillanti tra incredulità e fatalismo rassegnato, con tendenza all’umorismo esorcizzante.
3. La popolazione del 2012 è più “immune” dal rischio di “superstizione apocalittica” rispetto a quella delle generazioni dei secoli scorsi, oppure – paradossalmente – la facilità della circolazione delle notizie e la maggiore possibilità di interazione (anche online) rendono tale rischio ancora più alto?
*Qui da noi mi pare che la gente sia abbastanza immune da superstizioni di tal genere, almeno nell’ambiente che frequento. Non so se presso altre popolazioni sia possibile il rischio del panico collettivo. Secondo me la rete contribuisce di più a demitizzare che a incentivare reazioni parossistiche.
4. Domanda/gioco a) – (giusto per sdrammatizzare). Vi viene chiesto di scrivere un messaggio, un testo breve. In caso di “fine del mondo” solo il vostro messaggio potrà essere salvato dall’oblio a beneficio di ipotetici posteri o di eventuali extraterrestri curiosi. Cosa scrivereste?
*Siete in grado di leggere? Allora state attenti a non finire come noi.
5. Domanda/gioco b) – (giusto per esorcizzare). Se dovesse arrivare la fine del mondo, che abito indossereste?
*Tuta di felpa con tante tasche.
Dibattito davvero stimolante, caro Massimo. Tanti saluti a Roberto Alajmo. E tanti saluti a Laura Costantini e agli autori che ha coinvolto nell’antologia.
Entrambi i libri sembrano davvero molo interessanti e come ha già scritto qualcuno potrebbero essere un’idea regalo natalizia molto originale e attuale.
Rispondo alle domande.
1. Che tipo di emozione, o reazione, ha suscitato in voi l’apprendimento della notizia della “fine del mondo” profetizzata dai Maya?
Credo che abbia un po’ turbato le persone più sensibili, ma non penso che (tranne qualche eccezione) qualcuno ci abbia creduto davvero.
2. La diffusione della notizia della profezia ha causato davvero una sorta di psicosi collettiva, oppure no? Qual è la vostra percezione?
In linea generale direi di no. Anche se poi capitano i casi come quello accaduto in Cina che ha raccontato un nostro amico in un commento precedente.
3. La popolazione del 2012 è più “immune” dal rischio di “superstizione apocalittica” rispetto a quella delle generazioni dei secoli scorsi, oppure – paradossalmente – la facilità della circolazione delle notizie e la maggiore possibilità di interazione (anche online) rendono tale rischio ancora più alto?
Dipende dalle aree. Le popolazioni non sono tutte uguali. Secondo me buona parte dell’Occidente è abbastanza immunizzato da rischi simili, anche se poi magari spunta il Santone di turno o il caposetta/guru da qualche parte. Per costoro la profezia dei Maya potrebbe essere un buon cavallo da cavalcare.
4. Domanda/gioco a) – giusto per sdrammatizzare. Vi viene chiesto di scrivere un messaggio, un testo breve. In caso di “fine del mondo” solo il vostro messaggio potrà essere salvato dall’oblio a beneficio di ipotetici posteri o di eventuali extraterrestri curiosi. Cosa scrivereste?
Copierei il bellissimo messaggio di Laura Costantini. Non per pigrizia, ma perché è proprio bello
5. Domanda/gioco b) – giusto per esorcizzare. Se dovesse arrivare la fine del mondo, che abito indossereste?
Mi vestirei come ogni giorno. L’abito sarebbe l’ultimo dei miei pensieri.
Ciao, mi chiamo Antonella. Complimenti agli autori dei libri e in bocca al lupo per tutto. Però vorrei approfittare di questo post per precisare alcune cose sulla profezia dei Maya, per cui metterò a disposizione appunti e considerazioni.
Prima cosa: l’ipotesi di catastrofe datata 21 dicembre 2012 è priva di qualsiasi rilievo scientifico. E comunque, secondo le interpretazioni, si dovrebbe verificare un evento, di natura imprecisata e di proporzioni planetarie, capace di produrre una significativa discontinuità storica con il passato. Non necessariamente la fine del mondo, ma anche una qualche radicale trasformazione dell’umanità in senso spirituale (che a mio avviso sarebbe anche auspicabile)
L’evento atteso viene collegato temporalmente alla fine di uno dei cicli (b’ak’tun) del calendario maya. Ma, ripeto, nessuna di queste profezie ha alcun fondamento scientifico e sono state più volte smentite dalla comunità geofisica e astronomica. Del resto, anche la maggioranza degli studiosi della storia dei Maya confuta queste affermazioni.
Forse può essere interessante saperne qualcosa in più su questo, ormai celeberrimo, calendario Maya.
Bene. Dovete sapere che i Maya, come altre culture mesoamericane, misuravano il tempo utilizzando un sistema di tre calendari. I giorni erano organizzati attraverso un calendario religioso rituale della durata di 260 giorni (chiamato Tzolk’in), suddiviso in trecene (periodi temporali di 13 giorni) e utilizzato prevalentemente a scopo divinatorio, e un calendario solare di 365 giorni (Haab’), suddiviso in 18 periodi di 20 giorni ciascuno.
Un’altra considerazione importante è la seguente: i Maya non contavano gli anni; tuttavia, le date di questi due calendari erano combinate tra loro per dare luogo a cicli di 18.980 giorni (circa 52 anni) per un totale di 52 cicli diversi ricorrenti. Un ulteriore calendario, il cosiddetto Lungo computo, calcolava, invece, il tempo trascorso dalla data della creazione del mondo secondo la mitologia maya (che, secondo la correlazione con il calendario gregoriano seguita dalla maggior parte degli storici mesoamericani e conosciuta come correlazione di Goodman-Martinez-Thompson, corrisponderebbe all’11 agosto 3114 a.C. del calendario gregoriano).
Ora, questo calendario, a differenza dei precedenti, era progressivo e suddivideva il tempo in cicli non ricorrenti (b’ak’tun) della durata di 144.000 giorni, suddivisi a loro volta, su base vigesimale e base 18, in 4 ulteriori sottocicli. Il 20 dicembre 2012 terminerà il 13º b’ak’tun (12.19.19.17.19 nella notazione originale del calendario) a cui farà seguito, il giorno successivo, il 14º b’ak’tun (13.0.0.0.0).
Secondo il Popol Vuh – uno dei principali documenti storici sul corpus mitologico dei Maya – il Lungo computo attuale è solo il quarto in ordine di tempo, poiché gli dei avrebbero distrutto le tre precedenti creazioni ritenendole fallimentari. La terza creazione fu distrutta al termine del 13º b’ak’tun (12.19.19.17.19), data che ritornerà nuovamente alla fine del 2012. Questa circostanza, assieme ad un riferimento epigrafico sul “Monumento 6” di Tortuguero – un sito archeologico maya situato nella parte sud-occidentale dello stato di Tabasco in Messico – è alla base del fenomeno New Age che associa un evento di significativa discontinuità storica alla data summenzionata.
Ma come dicevo prima, l’ipotesi di catastrofe datata 21 dicembre 2012 è del tutto priva di qualsiasi rilievo scientifico.
Ho altri appunti. Se volete li metto a disposizione più tardi, o domani.
Ciao.
Anto
torno e leggo altri interessantissimi commenti e precisazioni.
.
e poi, riletto il “messaggio” di Laura, ebbene, sì, anche io lo copierei.
È stata un’ottima idea chiudere il post con il video di Ligabue.
Grande pezzo!
E pensare che io, senza emozioni o reazioni di sorta (donna senza cuore, mi ha detto qualcuno, come da manuale), ho preso un sacco di appuntamenti per il 21, il 22 ecc. Il 23 vado anche a una bella festa…
Cari amici, grazie a tutti per i vostri commenti.
Ne approfitto, come sempre, per salutarvi.
Un caro saluto e ringraziamenti a Francesca G. Marone , Giorgio, Giacomo Tessani, Laura, Carlo, Laura Costantini…
Saluti e ringraziamenti anche a Matteo Ferro, Luisella Motta, Roberto Alajmo, Luca LFK Fadda, Cristina Bove, Amelia Corsi…
E ancora saluti e ringraziamenti a Antonella, Seby, Daniela Marcheschi.
Grazie di cuore a tutti!
Cara Antonella, altri tuoi contributi su profezia Maya e derivati saranno i benvenuti in questa discussione.
Cari amici,
mi raccomando. Aspetto altri vostri contributi. Potrebbe non rimanere molto altro tempo ancora…
(Continuate a toccate ferro, o “altrove”… e ad andare a caccia di cacche di cane sui marciapiedi da schiacciare senza esitazioni…)
😉
Vi leggerò domani.
A tutte e a tutti, una buona serata e una serena notte…
Grazie a te per i dibattiti che organizzi.
Non so se può interessare. Stasera alle 21.10 su La7 ci sarà una puntata di Atlantide dedicata alla profezia dei Maya.
Grazie. Provo a sintonizzarmi, ammesso che il mio digitale terrestre funzioni.
Tante volte nella storia dell’uomo si è parlato di fine del mondo di enunciazioni apocalittiche.
Ed esse sono realmente avvenute soltanto che lo sono state non nel modo con cui ce lo aspettavamo ma in modo concettuale per cui non ce ne siamo neanche accorti.
Gioacchino da Fiore le ha riassunte nel sistema trinitario ma con il tempo ci siamo accorti che l’Apocalisse consiste sempre in un passaggio epocale. Non ci sono montagne che franano , né nuvole che cadono, ma cambiamenti di coscienza che si verificano quando una certa ortodossia scientifica che ha portato ad un certo modo di pensare e di esistere ne subentra un’altra che per un verso consideriamo in continuazione con la precedente mentre in effetti è dirompente.
Ormai è da un pezzo che si parla di superamento della ipotesi darwiniana che considera i processi geochimici come unità separate ed è subentrata la teoria dei processi geosferici che considera il mondo
Come un sistema integrato “ipotesi Gaia” per cui la terra funziona come un organismo vivente auto regolantesi per cui tutti gli elementi della terra lavorano in sinergia per sviluppare la vita.
Pertanto sono le interazioni tra individui che preservono la vita sul nostro pianeta.
Quindi se ne deduce che tutti siamo responsabili della salute e della vita del nostro pianeta per cui l’Apocalisse è un movimento di rotazione che avviene in ciascuno di noi ed nello stesso tempo un invito o suggerimento a vivere ciascuno nel proprio ambiente in modo da promuovere il benessere generale della biosfera. Si tratta della coscienza reticolare che ponendo l’accento sui rapporti e sui feedback permea l’ambito economico ,sociale, politico. Chi si illude che sopravviveremo accaparrando ricchezze altrui e lasciando languire i poveri sta scavando la sua stessa fossa perché le leggi della vita sono più forti di qualsiasi furba strategia tornacontista.
Sta quindi emergendo una nuova coscienza che contempla impegno, condivisione, integrazione in contrapposizione alla vecchia coscienza fatta di distacco, espropriazione,dissezione.
La vecchia coscienza cerca il potere sulla natura la nuova coscienza cerca la patnership con la natura.
Non guardiamo quindi alla profezia maya con l’occhio medioevale ma con l’occhio della nuova ipotesi biosferica trasformando i luoghi di formazione in laboratori per la comprensione della complessità in cui viviamo.
Con tale cognizione come mi vesto per l’Apocalisse?
Dovrei vestirmi di nero per fare lutto su un mondo nel quale sono vissuta tutta la vita ed adesso come per incanto sparisce sotto i miei piedi ma io voglio un vaporoso vestito giallo oro con papaveri rossi, e con foglie di papiro per scrivere una nuova e bella storia che inizia così
”Il rombo della cavalleria si allontana
ed i cavalieri gridano il loro nome
perché non siano dimenticati i luoghi di battaglia.
Io gioisco e rido,
spero che dalla nuova aurora
oppressione ed ignoranza
inghiottite saranno dalla marea che avanza.
Sottoscrivo il commento di Mela Mondi.
bisognerebbe riunirsi tutti in piazza e simularla, una fine del mondo
domanda 1: non registro nessun effetto; non è chiaro “fine del mondo” che cosa significhi: fine della terra?(suggestioni di Melancholia) dell’Universo? della coscienza?
2:noto qualche brivido in giro, finte risate, battutine incerte
3:oggi il rischio psicosi è accentuato dai mezzi di comunicazione di massa
4: agli extratterestri scriverei :adesso sono cazzi vostri
5: andando verso la Notte indosserei pigiama
ciao e buona fine del mondo a tutti, marina
Ciao a tutti. Pensavo di contribuire alla discussione sulla “fine del mondo” condividendo con voi qualcuna delle notizie che stanno girando e che ho raccolto per letteratitudine.
Comincio da questa.
Intanto pare che secondo una studiosa la data incriminata sia il 22 e non il 21. Dipenderebbe da una specie di analisi sulle macchie solari o roba del genere.
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2012/12/20/PROFEZIA-MAYA-La-studiosa-la-bellezza-ci-salvera-dalla-fine-del-mondo-e-la-data-non-e-il-21-dicembre-2012-/348508/
Non mancano gli apocalittici. Sarebbero in tanti coloro che hanno già fatto i bagagli e si sono trasferiti in quelle località che, forse furbescamente, si sono attribuite l’esclusiva di area potenzialmente immune alla catastrofe. C’è poi chi ha comprato un bunker a prova di disastro nucleare e chi ancora, non volendosi allontanare troppo da casa, ne ha fatto costruire uno nel giardino. Tutto ciò, è inutile dirlo, ha fatto la gioia di albergatori nel primo caso, e costruttori nel secondo.
“Il movimento dei devoti di Babaji non crede affatto a una imminente fine del mondo il 21 dicembre 2012. Questa data del calendario Maya è considerata da alcuni come data simbolica, e per questa ragione è stata usata per organizzare nella valle d’Itria degli eventi che abbiano il sapore di una festa di augurio, perchè ci si risvegli ai valori umani autentici che siano di aiuto a un nuovo e più sereno modo di vivere”.
Lo sottolinea lo psicoterapeuta Settimo Catalano, presidente dell’Herakhandi Samaj Italiano, associazione che, insieme alla Fondazione Bhole Baba, rappresenta il movimento dei devoti di Babaji in Italia.
Catalano rileva in particolare che “è assolutamente certo il fatto che Babaji non parlò mai nei suoi discorsi della profezia Maya”.
http://www.huffingtonpost.it/2012/12/19/profezia-maya-per-i-devot_n_2331188.html?utm_hp_ref=italy
Quali sarebbero i luoghi “a prova di fine del mondo”? Ci viene in soccorso il sito TripAdvisor, la grande community mondiale di viaggiatori.
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Luogo 1: Hell – Isole Grand Cayman – Il nome è già un programma: Hell significa infatti Inferno. Chi già si trova lì, non può più avere nulla da temere. Hell è una particolare formazione di calcare nero, localizzata nella parte nordoccidentale dell’isola Grand Cayman. Se poi volete stupire gli amici, potete spedire loro una cartolina postale: avrà il timbro “Inferno, Grand Cayman”.
Luogo 2: Bridge to nowhere – Nuova Zelanda – Dove non c’è nulla, nulla può essere trovato. Anche se non è certo che questo basti per sfuggire al fato, il Bridge to nowhere (ovvero il Ponte verso il nulla) potrebbe essere un buon modo per confondere la sorte e dovrebbe bastare stare sopra, sotto o alla fine del ponte. In ogni caso, si tratta di un luogo che vale la pena vedere, per la bellezza selvaggia della natura che lo circonda.
Luogo 3: Marte – Pennsylvania – Per andare lontano non resta che fuggire su Marte. In attesa del prossimo viaggio spaziale può bastare Marte in Pennsylvania, sperando che il fato non rilevi la differenza. E se siete di quelli che non vogliono rinunciare alle comodità, non preoccupatevi: qui ci sono anche alberghi e ristoranti.
Luogo 4: Capo di Buona Speranza – Sudafrica – Se è vero che la speranza è l’ultima a morire, questo è il posto adatto agli ottimisti e a chi non perde un po’ di gioioso coraggio. Qui, secondo un viaggiatore di TripAdvisor, “è possibile sperimentare la forza primordiale della natura, il mare con le sue onde alte, il vento tempestoso, ma anche incontrare alcuni animali: scimmie selvagge, struzzi e camosci”.
Luogo 4: Roma, città eterna – Italia – Qui siamo decisamente più vicini a casa: Roma, città eterna, dovrebbe essere al riparo dagli assalti del destino incombente. Altrimenti, che città eterna sarebbe? E per noi italiani è anche a due passi. In ogni caso, almeno una volta ogni tanto, vale la pena visitarla.
Luogo 5: Humor Monastery – Romania – Per chi prende tutto in ridere, compresa la fine del mondo, questo è il posto giusto. Scrive un utente di TripAdvisor nella sua recensione: “Molto carino. Inoltre, si possono trovare aneddoti sul monastero che renderanno la visita ancora più interessante”. Insomma, se la fine del mondo è una cosa drammatica, cerchiamo almeno di non prenderla troppo sul serio.
Divertente no?
Ciao a tutti 🙂
maurizio ventimiglia, hai dimenticato arcore. li’ ci vive un immortale… 🙂
Mancano molti dei commentatori e delle commentatrici fedeli di Letteratitudine.
Dove sono?
Secondo me non intervengono per scaramanzia.
@ Giacomo
😀
Tra 15 minuti in Australia scoccherà la mezzanotte del 21.12.2012.
Vediamo se sopravvivono, gli australiani. 🙂
Il messaggio per i posteri, dopo la fine del mondo, potrebbe essere identico a quello che mi turbava spesso molti anni fa. Compariva ovunque, talvolta a sorpresa, e anche in luoghi inconsueti per messaggi di tale rigorosità logica. Lo leggevo nel mio periodo di transizione dall’infanzia all’adolescenza, in quella stagione della vita così fragile e vulnerabile, in cui la mente infantile abbandona gli spazi immaginifici per apprestarsi ad affrontare i difficili e talvolta algidi sentieri della logica concettuale. Questo era il messaggio, validissimo anche per i posteri:
“Fesso chi legge”.
Ho capito che una catastrofica fine del mondo la vogliamo a qualsiasi costo.
Saremmo delusi se non arrivasse! capisco che sarebbe soddisfacente tra il mare e le alpi ma vedo che ci accontenteremmo di sapere che è avvenuta altrove. La strage dei bambini americani come vogliamo chiamarla?
Che le mie idee siano sbagliate perchè il mondo va sempre verso la divisione anche quando si tratta di salvare la pelle?
o forse come dice Amelia Corsi c’entra anche un pò di scaramanzia?
Faccio tanti auguri (non potendo aggiungere altro in quanto non ho letto i libri in questione) agli autori dei due volumi, Roberto Alajmo e Laura Costantini, e agli Autori Vari. Di Alajmo ho molto apprezzato il suo “L’arte di annacarsi”, il quale è stato per me anche una guida letteraria durante un viaggio in Sicilia, e altri libri. Di Laura Costantini ho letto con molto piacere alcuni brevi testi trovati qui e là in rete.
*
Colgo qui l’occasione per augurare a te, caro Massimo, tanti auguri di Buon Natale e d’un Felice 2013!
E tanti auguri a tutti i letteratitudiniani!
Ciao. Do anch’io qualche notizia. Eccole…….
Notizia fonte Agi.
(AGI) – Mosca, 20 dic. – Alla vigilia del 21 dicembre 2012 indicato da presunte profezie maya, Vladimir Putin ha detto di non aver paura della fine del mondo, perche’ “e’ inevitabile”.
“So quando avverra’”, ha detto il presidente russo nel corso di una grande conferenza stampa a Mosca, “tra 4 o 5 miliardi di anni”, offendo una delle tesi scientifiche piu’ popolari quella del graduale ‘spegnimento’ del sole.
La fine del mondo a Firenze.
A Firenze presso l’Auditorium Stensen ci sarà una maratona cinematografica a tema intitolata Apocalypse Night. A partire dalle 18.30 e fino all’alba della mattina dopo, se tutto va bene, con colazione offerta per tutti i partecipanti. “
La fine del mondo a Napoli
A Napoli si possono ammirare 36 corni anti malocchio di tre metri e realizzati in vetroresina. In Romagna esattamente a San Mauro Pascoli (Cesena) ci sarà un evento da non perdere: nell’antica residenza della famiglia Pascoli e del poeta Giovanni 232 anni dopo la sua costruzione, apre per la prima volta la sua corte per un party a tutta house ed electro con la crew Busy Bitch.
La fine del mondo a Roma
Nella capitale ogni locale si è organizzato per il conto alla rovescia. Al Morgana di San Lorenzo, ad esempio, il «Re-birth party» con un count-down a ritmo di rock. C’è chi può persino provare l’esperienza di stare in un bunker antiatomico come quello di Soratte. Non mancano eventi gastronomici come la «Profezia Magna».
Grande festa per “World’s End. The last party on Earth” un mega party per 3000 persone negli Studios cinematografici sulla Tiburtina con ricostruzione delle piramidi e dei templi dei Maya al centro e ai lati dei privè con camerino, bagno, doccia e frigorifero, per superare la fine del mondo al ritmo di house e dance di James Priestley e Amir Alexander.
La fine del mondo a Milano
A Milano all’Alcatraz si sfidano i Maya nel ‘Fine del mondo night party’ e il motto della serata sarà: “ E’ solo l’ultimo venerdì della settimana”. Al Toilet Club si ironizza dedicando la serata alla profezia dell’ape Maya.
La fine del mondo a Bologna
‘Alla fine, il mondo: 2 giorni non stop al Menomale’ di Bologna, a due passi da Piazza S. Stefano. Tra gli animatori di questa speciale due giorni in attesa dell’apocalisse anche Franco Berardi ‘Bifo’ leader dell’ala creativa del ’77 bolognese.
La fine del mondo in Gran Bretagna
In Gran Bretagna sono talmente organizzati da creare un sito con tutti i party di ‘end of the world’: tra London, Brighton, Bristol, New York con uno speciale invito: ”Vestiti e comportati come non hai mai fatto, è la fine del mondo”.
La fine del mondo a Parigi
A Parigi da qualche mese ha aperto L’Ultimo bar prima della fine del mondo dove si possono trovare oggetti e cimeli che fanno la gioia di nerd e geek. La decorazione del locale è ispirata ai racconti di Jules Verne, a Matrix, le avventure di Indiana Jones, la saga di Guerre Stellari e World of Warcraft. Per domani sera è prevista una serata eccezionale
La fine del mondo secondo i Bookmaker
Profezia Maya sulla fine del mondo quotata a 5000 a 1 dai bookmaker: evidentemente gli scommettitori vanno cauti nel giocarsi tutto sull’apocalisse di domani 21 dicembre 2012, solstizio d’inverno.
La possibilità invece che la fine del mondo si verifichi comunque entro il 2012 è a 3.000 volte la posta. Si scommette anche sulle cause di questo possibile evento catastrofico di dimensioni planetarie. Il motivo preferito per la fine del mondo è un’epidemia di peste, quotata a 6,00 mentre si sale a 11,00 per l’attacco nucleare.
La pioggia di meteoriti vale 15 volte la posta mentre è più improbabile un attacco extraterrestre, offerto a 51,00. Chiude il tabellone di Paddy Power l’apocalisse
A Tokyo sono le 3 del mattino e a Sidney sono le 5 del mattino del 21.12.2012.
Vi confermo che è tutto a posto. 🙂
io fossi in voi
Ringrazio tutti per i nuovi commenti pervenuti.
Grazie mille a: Seby, Riccardo F., Mela Mondì, Cristinadiva, Marina Pierani, Maurizio Ventimiglia, Giacomo Tessani, Amelia Corsi, Sandra, Gaetano Failla, Andrea, Cicca.
Grazie di cuore a tutti.
Avete scritto cose davvero interessanti!
Domani è… “the day”…
Mi riferivo alla puntata radiofonica con Melania G. Mazzucco
http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2012/12/20/in-radio-con-melania-g-mazzucco/
Vi aspetto…
E aspetto, se vi sarà possibile intervenire, vostri nuovi commenti…
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=xEndqTWoTsk
Auguro a tutte e a tutti una serena notte!
dai, persino i bookmaker?
si può scommettere sulla profezia dei Maya?
Ma sono scemi?
metti che punto sulla veridicità della profezia… s
e finisce il mondo, immaginando di essere una superstite, che me ne faccio? chi mi paga?
ma sono pazzi?
http://www.repubblica.it/esteri/2012/12/20/foto/le_20_follie_in_attesa_della_fine_del_mondo-49170381/1/?ref=HRERO-1
Buongiorno, siamo ancora tutti qui? Bene. Continuo con i miei appunti sulla profezia Maya.
Antonella.
Sulla base di interpretazioni di impronta prevalentemente New Age, sono stati formulati due diversi scenari sulla corrispondenza della data del 21/12/2012: o con eventi quali la fine del mondo oppure con trasformazioni radicali del mondo stesso come l’inizio dell’Era dell’Aquario, un periodo di pace globale e profonda evoluzione spirituale.
Entrambi gli scenari profetizzati possono definirsi apocalittici, tenendo conto del duplice significato del termine: o in senso figurato come devastazione totale, cataclisma rovinoso, disastrosa sciagura, o nel suo senso etimologico di rivelazione.
Da un’iscrizione sul “Monumento 6” si ricava la data del 2012, in cui accadrebbe qualcosa che coinvolgerebbe la misteriosa divinità maya Bolon Yokte, associata in genere alla guerra e alla creazione. Da qui è stata ricavata la supposta profezia data al 2012; esistono tuttavia diverse altre tavolette che riportano date anche molto successive al 2012, cosa che fa ritenere che i Maya non pensassero a questo giorno come all’ultimo giorno del mondo.
In ogni caso va detto che la credenza in catastrofi nel giorno 21 dicembre 2012 o in vicinanza ad esso, è una supposizione considerata sbagliata dalla corrente principale degli studiosi degli antichi Maya, eppure è comunemente citata nei mezzi di comunicazione di cultura popolare come il problema del 2012.
Secondo Sandra Noble, executive director della Foundation for the Advancement of Mesoamerican Studies, Inc. a Crystal River in Florida, «Considerare il 21 dicembre 2012 come un giorno del giudizio o un momento di cambiamento cosmico è un’invenzione assoluta ed un’opportunità per molte persone di fare profitto.» La fine di un ciclo del calendario era infatti vista dal popolo Maya semplicemente come occasione di grandi celebrazioni per festeggiare l’ingresso nella nuova epoca, in questo caso il 14º b’ak’tun.
Ecco qualche approfondimento per ciò che riguarda l’allineamento del Sole con il Centro galattico.
Osservato da Terra, il Sole si sposta in prossimità di una linea ideale (l’eclittica) che corrisponde alla proiezione in cielo del piano in cui giace l’orbita della Terra. I pianeti e la Luna orbitano su piani poco inclinati rispetto all’eclittica ed anche loro, di conseguenza, appaiono in prossimità di essa se visti da Terra. Storicamente alle costellazioni che si posizionano a cavallo dell’eclittica è stato dato quindi un significato speciale e sono state raccolte nello zodiaco.
Nel corso dei secoli ci si è accorti che il periodo dell’anno di visibilità delle costellazioni dello zodiaco mutava. Ciò avviene a causa della cosiddetta precessione degli equinozi, moto di precessione dell’asse terrestre che determina uno spostamento di 1° circa ogni 72 anni. Conseguentemente, ogni 2160 anni cambia la costellazione dello zodiaco visibile in corrispondenza del sorgere del Sole nel giorno dell’equinozio di primavera. Nella tradizione astrologica occidentale, ciò determina la fine di un’era astrologica e l’inizio della successiva. Attualmente ci troviamo nell’Era dei Pesci, la prossima sarà l’Era dell’Acquario. La durata complessiva del ciclo è di 26 000 anni.
Così come oggi l’equinozio di primavera si verifica nella costellazione dei Pesci, il solstizio d’inverno si verifica nella costellazione delSagittario, dove si situa tra l’altro il centro della Via Lattea. Negli ultimi mille anni circa, di conseguenza, ogni anno nel giorno del solstizio d’inverno, la Terra, il Sole ed il centro galattico si sono trovati quasi allineati (il migliore allineamento prospettico nel giorno del solstizio d’inverno è avvenuto il 21 dicembre 1998). Ad ogni modo, l’allineamento in sé non comporta alcun effetto per la Terra ed ilSistema solare, dal momento che rappresenta l’attraversamento di una linea ideale, come il confine tra due comuni.
John M. Jenkins verso la metà degli anni ottanta propose che l’allineamento galattico del 2012 potesse aver assunto un significato speciale entro le previsioni del calendario maya. Suggerì infatti che i Maya potessero aver basato il proprio calendario sull’osservazione della Fenditura del Cigno, affermò che essi sapevano che l’eclittica attraversava la Fenditura (la nebulosa termina all’altezza dell’equatore celeste) e che avessero dato a tale punto del cielo un significato speciale nella loro cosmologia. Ipotizzò dunque che l’allineamento del Sole e di tale punto sarebbe avvenuto nel giorno del solstizio d’inverno del 2012.
Anche con queste ulteriori restrizioni, l’allineamento indicato si verifica tuttavia nel giorno del solstizio d’inverno per un periodo di 36 anni e la convergenza di maggiore precisione è già avvenuta nel 1998. Numerosi studiosi e Jenkins stesso, inoltre, hanno fatto notare che non esiste alcuna prova concreta che i Maya conoscessero il fenomeno della precessione degli equinozi.
Su La Stampa del 13 ottobre 2009 il giornalista Paolo Manzo cita un allineamento «di Marte, Giove, Saturno, uno spettacolo astronomico senza precedenti», in corrispondenza della fatidica data. L’articolo non riporta o rinvia a nessuna fonte scientifica autorevole e attendibile, mentre né gli astronomi né le effemeridi (a cui si può accedere attraverso programmi di calcolo disponibili in rete) indicano alcuna congiunzione, anzi, predicono che i tre pianeti si troveranno in tre posizioni ben distinte se osservati dalla Terra, come è possibile desumere dalla seguente tabella che riporta le coordinate celesti per Marte, Giove e Saturno nel sistema di riferimento geocentrico equatoriale.
Parliamo ora di inversione dei poli magnetici del campo terrestre.
L’attività solare segue un andamento ciclico di undici anni. I periodi di intensa attività sono identificati dalla presenza di un elevato numero di macchie solari, a cui generalmente si associano altri fenomeni quali espulsioni di massa coronali le quali, se avvengono in direzione della Terra, danno luogo a quelle che sono state definite tempeste solari o geomagnetiche, disturbi temporanei della magnetosfera terrestre che possono manifestarsi in modo spettacolare attraverso aurore polari.
La magnetosfera terrestre funge da barriera protettiva e gli effetti sugli esseri viventi che abitano il pianeta sono ridotti. L’industrializzazione e l’espansione umana nello spazio, tuttavia, hanno reso questi fenomeni problematici anche per l’uomo, dal momento che possono danneggiare dispositivi elettronici in orbita e, in caso di tempeste di elevata intensità, interagire con le reti di trasmissione dell’energia elettrica e con la strumentazione degli aerei di linea.
È stato previsto che il picco del 24º ciclo solare si verificherà nei mesi di aprile e maggio del 2013 e raggiungerà un’intensità inferiore al 23º, che si è appena concluso. Ad un’indicazione così precisa, tuttavia, si è potuti giungere solo dopo aver osservato il minimo dell’attività solare, verificatosi nel 2009; previsioni del 2007 avevano prospettato in effetti due scenari possibili: quello descritto, ed un secondo in cui il picco si sarebbe verificato nel 2012 e sarebbe stato di intensità maggiore del precedente.
Alcune trasmissioni televisive hanno collegato questo secondo scenario con le profezie sul 21 dicembre 2012: in particolare è stata ipotizzata la possibilità che un picco di attività solare particolarmente intenso possa innescare una inversione dei poli magnetici terrestri con conseguenze disastrose e imprevedibili per la nostra società. Questa ipotesi, già di per sé di scarso fondamento scientifico, è comunque confutata dalle attuali previsioni relative all’attività solare fra il 2012 e il 2013.
Finisco qui e auguro Buona Natale a Massimo ed a tutti coloro che seguono questo blog.
Mai dire Maya! 🙂
carino il doodle di google https://www.google.com/search?q=fine+calendario+maya&oi=ddle&ct=end_of_the_mayan_calendar-993005-hp
ho sbagliato link. è questo https://www.google.com/logos/2012/end_of_the_mayan_calendar-993005-hp.jpg
Solo a parlarne, la fine del mondo genera una grande confusione, immagino quel che succederebbe se qualche sasso partisse da Montepellegrino (io abito nei pressi)!
Buon Natale a tutti, presenti ed assenti, assidui e saltuari frequentatori di questo blog.
Buon Natale a te Massimo e famiglia!
Possa Gesù Bambino portare a tutti serenità, amicizia e comprensione e la gioia di un lavoro secondo l’intima aspirazione di ciascuna persona.
Il giorno previsto per la fine del mondo sta per finire. Buona Natale a tutti anche da parte mia.
Cari amici, grazie per i vostri commenti.
Niente apocalisse, dunque. La profezia Maya è stata scongiurata. Ringrazio moltissimo tutti coloro che, nei giorni precedenti al fatidico 21/12, si sono adoperati a toccare ferro (o altro) e a schiacciare cacche di cane sui marciapiedi.
Se siamo ancora qui, molto del merito è certamente vostro.
😉
Ne approfitto per salutare e ringraziare gli autori dei nuovi commenti: Silvia, Troppo forte, Antonella, Giacomo, Ste, Mela, Anna.
Grazie mille.
Ricambio con affetto gli auguri di buone Feste a Gaetano e a Mela… e li porgo con altrettanto affetto a tutte le amiche e a tutti gli amici di Letteratitudine.
In ogni caso, entro giorno 24, pubblicherò il solito post “natalizio” per gli auguri.
@ Laura Costantini
Cara Laura, se ti va potresti postare gli incipit dei vari racconti (giusto per farceli assaggiare) qui tra i commenti.
Ma solo se ti va, se è possibile e se hai tempo.
Una buona serata e una splendida domenica a tutte e tutti voi!
Caro Massimo, in attesa del post di Natale rinnovo i miei auguri da qui.
Buone feste a tutti.
Come avrete forse visto dal commento precedente, su LetteratitudineNews ho pubblicato un post in tema con questo forum…
Riguarda il volume “Ultime notizie: fine del mondo” (edito da Navarra) che avrò il piacere di introdurre a Catania martedì 26 febbraio, h. 17,30 presso la libreria Cavallotto di C.so Sicilia.
Ho invitato le autrici e gli autori dell’antologia a partecipare a questo forum per:
– rispondere alle domande del post
– raccontarci come hanno vissuto l’esperienza della pubblicazione
– fornirci qualche informazione sul loro racconto (su cosa è “incentrato”, come è nata l’idea, ecc.)
Do dunque il benvenuto a Francesco Canino, Tiziana Cannavò, Tony Colina, Antonio La Monica, Chiara Pasanisi, Diego Romeo, Vinny Scorsone, Giuseppe Scuderi, Giuseppe Sergi, Renata Sorce… nella speranza che possano intervenire.
Presente e a disposizione
Vinny Scorsone
Ottimo, Vinny. Sentiti a casa, qui a Letteratitudine…
Ciao Massimo, ciao a tutti.
Intanto, grazie per il tempo e lo spazio che hai dedicato all’antologia di Navarra Editore e a noi autori.
Comincerei seguendo le tue indicazioni, rispondendo quindi alle domande del post:
1) Apprendere la notizia della profezia dei Maya mi ha fatto sorridere. Ho subito pensato alle ripercussioni nei mondi virtuali e nell’editoria di bassa qualità, che poi tradotto significa miliardi di commenti su Facebook e chissà quanti libri e riviste che avrebbero affrontato l’argomento. Mi è tornata in mente la paginetta del libro di Storia che raccontava della psicosi in vista dell’anno Mille.
Per tanti esseri umani l’esotico o semplicemente il misterioso o l’arcano sono sempre affascinanti. I Maya volevano evidentemente dire altro, così come Nostradamus e così via… il papa nero non l’abbiamo ancora avuto e, a prescindere, il pianeta è ancora così poco evoluto spiritualmente che è ancora troppo presto per correre il rischio di un’estinzione degli esseri umani. Questo pianeta con i suoi miliardi di sfaccettature è ancora importante per un “piano” che va chiaramente oltre la limitata umana comprensione.
2) Non ho avuto nessuna percezione di una psicosi collettiva. Semmai ho percepito un grande spreco di tempo e di spazio a causa delle speculazioni generali.
3) La superstizione apocalittica esiste eccome e a prescindere dalla circolazione delle notizie. E nella maggior parte dei casi è frutto di una determinata tipologia d’ignoranza o di un’ignoranza generale. E bisogna tener comunque presente che, come già detto in altri termini, le catastrofi sono affascinanti. Cinema e editoria hanno guadagnato miliardi di dollari dando corpo alle superstizioni. E agli uomini piace preoccuparsi, eccitarsi, assistere alla distruzione della materia e parlare di qualcosa della quale stanno parlando tutti gli altri.
4) Siete arrivati troppo tardi. Vi siete persi cose come la pizza o il whisky. La ricetta trovatevela da soli! Se siete extraterrestri, vi siete persi gli esseri umani… e per quelli ricette non ce ne sono.
5) Difficile dire cos’avrei indossato in caso di fine del mondo. Era prevista per dicembre, quindi probabilmente avrei avuto addosso qualcosa di pesante… o magari avrei cambiato emisfero e parallelo in modo tale da morire al mare, a piedi nudi, senza sentire freddo.
L’esperienza della pubblicazione è sempre positiva, anche quando a posteriori ci si rende conto di non aver venduto una singola copia e di non aver guadagnato un centesimo e soprattutto, ci si accorge che la vita non è cambiata di una virgola. L’essere pubblicati (senza spese da parte dell’autore) aiuta l’autostima in un’era nella quale, essendo un aspirante scrittore, è quasi impossibile farsi conoscere e farsi leggere. Una pubblicazione nutre l’amor proprio, ti comunica sì che qualcuno ti ha giudicato ma che ti ha giudicato positivamente e quindi, forse, vorrà dire che almeno un po’ sai scrivere. Oggi sono un po’ tutti scrittori, un po’ tutti fotografi, un po’ tutti artisti. Basta avere qualche soldo da parte per auto pubblicarsi, senza contare che la maggior parte delle case editrici offrono contratti di edizione anche per opere qualitativamente scarse, e ci mettono la faccia purché tu ci metta i soldi. Se di denaro ne hai tanto poi, si può agire sulla pubblicità e sul marketing, vere anime dell’editoria. (Se entri alla Feltrinelli e vedi cinquanta copie del tuo libro impilate all’entrata puoi star sicuro che qualcuna la venderai… idem per la pubblicità su un quotidiano importante, ma questi fenomeni ultimamente sembrano relativi principalmente a libri di cucina o a personaggi televisivi.)
In passato ho pubblicato altre volte, a mie spese e non, e anche se i risultati non mi hanno mai ripagato come speravo, oggi mi sento più maturo anche e soprattutto grazie a quelle scelte. Non si finisce mai di crescere. Per chi vuole continuare scrivere non resta che la crescita e la perseveranza, oltre alla gran botta di culo o all’incontro del destino con colui o colei che può cambiarti la vita.
Questo è il secondo anno consecutivo che un mio racconto viene pubblicato nell’antologia di Navarra legata al concorso “Giri di parole” e questo mi ha fatto doppiamente piacere perché per me è stata una conferma.
Il mio racconto breve nasce prevalentemente dalla volontà di partecipare al suddetto concorso; un altro sassolino lanciato nello stagnone del mondo editoriale. Non ho impiegato molto tempo a scrivere la mia storiella, anche perché ho deciso di partecipare proprio l’ultimo giorno prima della scadenza dei termini. Ho quindi letto il bando e il tema del concorso e non mi è piaciuto. Poi ho pensato che… perché no, dai! E allora ho scritto una storiella in un paio d’ore, attingendo dalla mia esperienza di vita reale, sciorinando qualche riflessione personale circa la profezia Maya, annaffiando il tutto con un paio di canzoni, la presenza di una donna e della pioggia. Ho preso il tutto e l’ho messo all’interno e all’esterno di una stanza, di sera, con il buio fuori a stimolare riflessioni e conversazioni e a giustificare il mio bicchiere.
Il racconto vuole essere leggero. Ho cercato di trasmettere su carta le sensazioni tipiche di una conversazione con un’amica, seduti al calduccio all’interno di una stanza familiare, a discutere di concetti più o meno impegnati, e nel mentre seguire quel processo che ti porta a capire (verso la fine della storia) che le cose importanti nella vita sono altre, e non le cazzate che ti spaccia la tv o delle quali parlano la maggior parte degli uomini.
Spero che a qualcuno sia piaciuto il mio racconto. È quello che a me piace meno dei due che avevo inviato per la selezione, ma ci sono vecchie profezie che predicono che ciò che meno ci piace è proprio quello che di noi piacerà agli altri… e neanche questa è la fine del mondo, no?
Ciao!
Grazie per il tuo corposo e bel commento, caro Francesco!
Benvenuto a Letteratitudine!
A questo punto attendiamo gli interventi degli altri co-autori dell’antologia…
Ne approfitto per augurare a tutti una serena notte.
Tanti complimenti agli autori di questa bella antologia!
Inizio con i più sinceri complimenti per Francesco, che ho avuto modo di conoscere e apprezzare già nella precedente edizione di “giri di Parole”. Anch’io, infatti, sono una riconferma. Partecipazione a due edizioni uguale due racconti vincitori. Il mio “amor proprio”ne è uscito sicuramente lusingato. In un mondo in cui vogliamo essere tutti scrittori (ma nessuno o quasi lettore) in cui piace farsi ascoltare ma non ascoltare è sicuramente una buona iniezione di adrenalina. Scrivo per necessità fisiologica se così vogliamo dire, non per ambizione. Respiro. Mangio. Bevo. Scrivo. Da qualsiasi parte mi trovi ho sempre un quaderno dietro e la penna. Di notte, sul comodino, ho un altro quaderno, per le “illuminazioni notturne”…aspetto l’uscita delle figliole da scuola,ovviamente, con quaderno alla mano…la mia casa è letteralmente disseminata di libri, quaderni, fogli volanti e post it!
Non credo alla “fine del mondo”. O meglio. Non credo a una “fine del mondo programmata”. Accadrà,prima o poi, ne sono certa ma chissà quando e chissà come…
Non avevo idea di cosa proporre alla Navarra per il tema “l’anno dei Maya”. Il racconto è nato in circa due settimane. A spezzoni. Prima l’incipit. Un uomo si sveglia all’improvviso e scopre che la moglie è morta. Ma tutto in realtà è diverso da come appare. Poi ho scelto l’ambientazione. Ho immaginato un piccolo paesino dove non succede mai nulla e in cui la “profezia dei Maya” diventa lo “spettacolo” a cui prepararsi; mi piaceva molto l’immagine dei paesani riuniti nella piazzola del paese con le sedie di plastica ad aspettare …cosa? come? chi?
Spero il racconto sia piaciuto!
Adesso scappo!
Ciao Tiziana, intanto ricambio i complimenti e ringrazio te, Amelia e Massimo per gli stessi.
“Scrivo per necessità fisiologica” è un’affermazione che non ha bisogno di altri commenti. E credo sia alla base di ogni vero scrittore.
Quanti mondi sono finiti dentro i nostri fogli? E quanti fogli finiranno nei nostri mondi?
parziale OT: come tutti gli altri libri di R. Alajmo, anche questo ce lo slurperemo alla grande! saluti dallo zoo!
miao miao bau bau arf blub & groaaar.
🙂
Un saluto e un ringraziamento a Tiziana Cannavò per il suo intervento.
Ne approfitto anche per salutare Francesco Canino, Amelia Corsi e Animale politico.
Aspetto gli interventi degli altri autori (se hanno voglia di intervenire, s’intende…)
m
Avevo scritto un lungo commento ma si è cancellato. ok, ricominciamo tutto da capo.
Sono Vinny Scorsone, una degli autori di Ultime notizie: fine del mondo.
Scrivere il racconto “Fiori d’arancio”, mi ha divertita molto. Volevo scrivere qualcosa di godibile, cercando di non prendere troppo sul serio l’argomento. La serietà doveva essere bandita. Avevo troppa paura di cadere nella banalità di una storia angosciante. Per una volta nella mia vita ho giocato d’astuzia. Ho pensato che molti si sarebbero buttati sul pesante e ho voluto regalare all’editore un fiore fresco in mezzo alla tristezza. Il risultato mi ha dato ragione.
Scrivere per me è quasi terapeutico; è un esercizio che mi riavvicina a me stessa e ogni volta scopro nuovi aspetti del mio carattere (per esempio ora so di poter essere anche ironica, se voglio).
La scrittura ha bisogno di sincerità, di passione e di caparbietà.
Uno scrittore non deve mai arrendersi ai mille rifiuti che spesso riceve. bisogna scrivere perché si ha la necessità psicologica di farlo. Quando sto molto tempo a non scrivere qualcosa di unicamente mio (ho due bimbe piccole, una casa da mandare avanti e un piccolo lavoro) mi deprimo e un senso di frustrazione si impadronisce di me. è stato in uno di questi momenti che mi sono imbattuta nel bando di “Giri di parole”. C’era un tema accattivante e di cui avevo le tasche piene e soprattutto c’era una scadenza. Mi sono messa d’impegno e ho trovato il tempo di scriverlo (di notte). All’inizio non sapevo bene che strada intraprendere poi, improvvisamente è uscito fuori il personaggio di Antonio, insegnante precario, che tanto aveva creduto alla profezia maya da fissare come data del matrimonio il 22 dicembre. In realtà, mi disse, non aveva alcuna voglia di sposarsi. ma il 21 era passato e lui ora si trovava nei guai. Come potevo aiutarlo? beh mi sono inventata qualcosa e il racconto finalmente ha preso corpo. Il mio Antonio credo sia figlio del protagonista del romanzo “Il talento” di Cesare De Marchi, un libro che ho letto tanti anni fa.
Per quello che mi riguarda, non ho mai creduto alla profezia (almeno al suo lato catastrofico), ma ci ho sperato. Ho sperato in un cambiamento che non è avvenuto.
Il 21 dicembre è stato vissuto un po’ da tutti in maniera dubbiosa. Non ho notato particolare panico collettivo, solo tanta ansia mista a rassegnazione.
Per ultima cosa, faccio i complimenti agli atri autori dell’antologia. Ringrazio Maugeri per averci offerto questo spazio e Ottavio Navarra per averci pubblicati.
Per qualsiasi domanda, sono a vostra disposizione.
A presto
ok, ci rinuncio.
Ho provato due volte a scrivere sul blog la mia esperienza sulla stesura di Fiori d’arancio (racconto inserito nell’antologia “Ultime notizie: fine del mondo”), ma il programma sembra non voglia proprio pubblicarlo.
Quindi, a questo punto, aspetto le vostre domande.
Baci e a presto
Vinny Scorsone
Un saluto a tutti, in particolare a Massimo Maugeri, che gentilmente ci ospita, e ai “colleghi” della raccolta “Ultime notizie fine del mondo”, Navarra editore, che hanno preceduto questo mio intervento.
Come gli altri, anch’io sono alla seconda pubblicazione con Navarra editore, attraverso il concorso Giri di Parole e, come gli altri, anch’io non posso che esserne contento. La partecipazione ai concorsi letterari – se supportati da case editrici e/o organizzazioni professionalmente serie – mi sembra un buon modo per avere un riscontro il più possibile oggettivo, non narcisistico, per noi eterni scrittori esordienti che cerchiamo, innanzitutto, risposte sull’efficacia del nostro scrivere.
Il mio racconto s’intitola “Lui e Lei” e trae l’idea da un articolo di cronaca che lessi molti anni fa sul web. La vicenda – un uomo e una donna si innamorano in chat e, quando decidono d’incontrarsi, scoprono di essere marito e moglie – mi sembrava perfetta per un racconto. Avevo deciso di svilupparlo per una precedente edizione di Giri di Parole, ma, scrivendolo, a un certo punto, mi sono bloccato. Mancava qualcosa. L’ho lasciato maturare nella cartella “Racconti” fino a che, due anni dopo, leggendo il nuovo tema del concorso, mi sono detto: ecco quello che mancava. La data del 21 dicembre 2012 è diventata così, nel mio racconto, un pretesto per confrontarsi con un evento narrativamente potentissimo e umanamente tanto temuto: la fine di qualcosa (nello specifico la fine di un rapporto di coppia), intesa nel suo senso più ampio: la fine anche come inizio, come rapporto col nuovo e, spesso, con l’imprevedibile.
E’ così che, al di là del racconto, ho inteso “l’anno dei Maya”: come possibile metafora di cambiamento, di rottura. E anche se il Mondo non è finito, il mio mondo è cambiato eccome: dopo 35 anni di vita nella mia città natale, Catania, nel 2012 ho cambiato lavoro e mi sono trasferito a Mantova. Dal sole della Trinacria alla nebbia della pianura padana… non proprio la fine del mondo, ma quasi! : )
Giuseppe Scuderi
Grazie mille a Vinny e a Giuseppe per i loro commenti…
Domani – se volete – vi aspettiamo qui https://letteratitudinenews.wordpress.com/2013/02/23/presentazione-ultime-notizie-fine-del-mondo/