Dicembre 21, 2024

320 thoughts on “AUGURI DI BUONA PASQUA

  1. Anch’io auguro a tutti una felicissima Pasqua! Ed è vero , Gea, è tempo di cucciolate….vuoi per caso qualche gattino?

  2. e aggiungo: auguri a tutti, nonostante il freddo.
    e il gelo che ti prende dentro, non a pensare che cotanto libro (cfr sopra) venga pubblicato, quanto al fatto che ci sarà sicuramente qualcuno che lo comprerà.
    in un mondo ideale l’acquisto sarebbe incompatibile con il possesso di certificato elettorale. (indipendentemente dal voto, naturalmente)

  3. simo, lo sai che a gatti sto messa bene…
    non tentarmi, ti prego. non credo che potrei reggere ulteriori aggiunte.
    🙂
    un bacio, comunque

  4. Quanto mi piacerebbe credere in qualcosa di superiore, che provvede di qua o di là a mettere a posto le cose secondo un bilanciato senso di giustizia. Brava, Tessy, brava e sensibile. Il tuo canto ha già dentro la musica, non ho bisogno di immaginarlo migliore.

    La Ventura vale i comici di Zelig, Scamarcio, Corona e altri. Noi napoletani li vediamo e ci sentiamo a casa, abituati come siamo al pattume per strada. Venderanno e vendono, come no. E beati loro: il successo non è di per sè un sintomo di bassezza, lo abbiamo detto in altri post. Però, che volete, sono così contento di non dover per forza parlare di me, per vendere un libro.

    Buoni giorni a tutti, e belle parole.

  5. AUGURI A TUTTI. Grazie Tessy per il bel testo… Se un giorno te lo cantassi?
    @Enrico
    Tu non sei brutto, qui su Letteratitudine siamo tutti belli.
    Ma il libro della Ventura, oddio, che notizia…
    @Gea
    Ti sacrifichi tu?
    @Zauberei
    Mi sei mancata.
    @Simona
    La promessa sarà mantenuta. Ti leggo in questi giorni.
    @Crisis
    auguri, cara…
    *
    Io, invece, essendo un’animalista convinta, vorrei dire qualcosa sugli agnelli, al sacrificio di 2.000.000 creature per l’evento pasquale.
    *
    AGNELLI DI DIO
    Operette d’aia, corali campestri, fiere indigeste, pollame in do di petto, Agnus Dei sofferto. Un’Assemblea Costituente l’Istinto per ogni sabba animalesco.
    Ma ogni capretto, ogni porcetto, ogni chicchiricchì, ognun è sì lamento.
    Solo la muuuuuuucca di Dedalus riporta corolle, vastità e Universo.
    Lucerne sotto palpebre australi. I nostri più umani Animali.
    *
    A presto bbbbbbelli!
    Nina

  6. MASSIMO!
    Bellissima la sorpresa di Simona… Viene la voglia di dire: il libro lo voglio anch’io (con il ditino in bocca a mo’ di ciucciotto).
    Grazie perché ci sei, perché ci siete.
    Nina

  7. @Maurizio
    In tempo per salutarti!!!!
    Abbiamo il canto dentro, dal momento che abbiamo le parole.
    In effetti…
    Buona Pasqua!
    A risentirci presto!
    Ninì

  8. @ Simona
    che cosa cucinerai ?
    ….
    E a proposito della Supersimoventura. Io non lo so se mi piacerebbe scambiare la mia vita con la sua, nonostante le mie difficoltà. Non solo con la sua, ma con una vita chiassosa com’ è appunto quella di questi personaggi. Non ce la farei, o forse, non conoscendo il ritmo dei miei giorni, non capirei nemmeno il ricco fascino del silenzio. E allora correrei, anche io, veloce e attenta ad esserci, per confermare la mia presenza, assolutamente e sempre. Queste figure amano raccontarsi, buttando le parole anzi vomitandole come un rigurgito che non ha più un significato. Confessioni pubbliche che proprio perché tali cancellano definitivamente residui brandelli di pensiero e di emozioni. Ho sentito la Falchi dichiararsi “libertaria” e precisare, per chi non avesse ben inteso, l’esatto “concetto” che voleva esprimere: un sorrisone a tette spiegate per la gioia o la pietà di chi la stava osservando.
    Meglio qui a condividere il tempo, le letture, le gare e i ragionamenti.
    Auguri di Buona Pasqua, anche se da me fa un freddo becco e tutto è grigio; il sole dei giorni scorsi è un ricordo!

  9. @Nina
    Il canto dentro. E chi ce lo toglie? Un bacio forte, dolce Nina, e senza agnelli. Altri usi per la carne, anzi (se ricordo bene).

    @Miriam
    Meglio qui, certo, e megio sarebbe potersi vedere e abbracciare, dal vero. Meglio qui, gare a parte per carità…
    Per il sole, a tua disposizione. Baci.

  10. Qui a Roma, il quartiere dell’Eur sembra essere diventato WhiteChapel a giudicare dal cielo. Se proprio deve essere Londra preferirei Bloomsbury dei temi d’oro.
    Tanti auguri a tutti, belli e brutti. Non mangiatevi i cosciotti e pensate ad altri fatti.

  11. Auguri a tutti,
    ai belli e ai brutti.
    Mangiamo solo agnelli di cioccolata, chè anche loro hanno il diritto di trascorrere una serena Pasqua.
    Che belli i versi di Tessy!.

  12. Sono qui per auguravi buone feste. Io non sono credente e quindi mi riferisco al tempo libero, alla primavera che aleggia nell’aria, ai primi boccioli delle mie rose in giardino che posso già vedere dalle mie finestre, e in un abbraccio ideale offrirvi il mio affettuoso pensiero.

  13. @Massimo, ti ringrazio per tanto onore, non ci crederai,ma sono molto emozionata. Mi succede tutte le volte che devo presentare qualcosa di mio.Partecipai al Concorso per il “Testo di Lauda ” poiché mi interessava il connubio con la musica e il predominio dell’organo.Per me era una nuova sfida, non potendo più suonare il piano con le mie inutili mani, avrei sopperito almeno con le parole.Le nostre poesie furono inviate a 35 Conservatori Musicali italiani. Una commissione giudicatrice scelse per la sfida finale, solo due compositori.: un Maestro polacco che aveva musicato il testo di uno “Stabat Mater” di Jacopone da Todi e il Maestro svizzero Herbert Paul Michl che si era dedicato al mio testo ” Accanto a Te Signore”.Lo spareggio fra i due musicisti avvenne nella Chiesa di Castagneto Carducci, per le Feste triennali del SS. Crocifisso.La Giuria popolare scelse la nostra composizione che fu cantata dal coro di Rovereto. Dei numerosi Primi Premi vinti, la Lauda mi è particolarmente cara e la premiazione è stata uno dei momenti più commoventi della mia vita. Il M° Petschull, che era presente in Cattedrale e rappresentava le Edizioni Musicali C.F. Peters di Francoforte,volle scegliere per la pubblicazione dello spartito( abbinato al mio testo da loro tradotto anche in tedesco), la composizione musicale del M° Gian Paolo Luppi. Tale composizione ancora non ho avuto il piacere di ascoltarla, anche se il
    M° Luppi che abita a Bologna, mi ha assicurato che il nostro Testo di Lauda è stato da lui promosso e diretto, in molte nazioni compresa la Svezia.Speriamo che prima o poi si verifichi un’occasione propizia per
    poterla finalmente gustare. Ringrazierò, ognuno di voi che mi ha scritto quanto prima, mi scuso con tutti, ma sono arrivati degli ospiti….
    Tessy
    Tessy

  14. @tutti al mare… gli amici di scrittura!
    Buona S.Pasqua a Voi tutti cari amici e alle Vostre famiglie!
    Luca Gallina

  15. Bella la poesia, una supplica di perdono per chi non ha ancora capito, un ringraziamento da chi ha compreso, ma gli manca il coraggio di seguirlo fino in fondo, un’ammonizione per chi dichiara di essere cristiano, ma dà solo segno di non voler capire il suo significato di esserlo.
    La poesia riportata ci ricorda le nostre frivolezze e mancanze; un esame di coscienza quindi a non aspettare ancora, fino a quando sarà troppo tardi.
    Allego anch’io, con il vostro permesso e senza aspirazioni di valere qualcosa, una mia poesia intitolata:

    La croce, ovvero come intendere giustamente la vita:

    Chi non sente il peso della croce
    non vive per scoprire il suo essere.
    Ha trascurato che la vita è impegno
    per liberarsi un giorno dei suoi difetti
    e poter volgere lo sguardo là
    dove trovare la speranza
    d’una vita nuova, libera e serena.

    La croce è il simbolo di libertà e giustizia
    guadagnate attraverso la maturità
    nel superare gli sforzi del proprio processo
    verso il meglio per sé e gli altri.

    La croce segna il cammino da seguire
    al cui termine trovare finalmente la verità
    da sempre desiderata e mai immaginata
    nella sua reale profondità e semplicità.

    Cerchiamola e seguiamola fino alla fine
    della nostra vita che fine non più è
    ma nuovo inizio con nuovi impegni e speranze.

    Ad ogni incrocio del nostro cammino ci aspetta
    per essere raccolta e portata là
    dove sapremo distinguere tra il giusto e l’ingiusto
    la salvezza e la condanna
    e dove non saremo più soli
    ma uniti dal legame dell’amore in eternità.

    Cristo è risorto attraverso la croce
    sopportata e sofferta atrocemente
    per dare a noi tutti la speranza della salvezza
    e indicarci la via da prendere e da seguire
    per il nostro bene e la volontà del Creatore.

    Lorenzo Russo 04.04.07

  16. @ Miriam….Antipasto di pomodori secchi avvolti in erbe, penne agli scampi, spiedini di pesce spada e salmone con alloro, insalata di mare….Tutto pesce ….siamo un popolo di mare…

  17. Io non credo affatto che il libro sia stato scritto dalla ventura.Non so proprio come avrebbe trovato il tempo di farlo.E’ molto piu’ probabile che sia stato proprio l’editore a commissionarglielo,assicurandosene l’esclusiva prima del tempo,e qualche altro a scriverlo sulla base delle notizie che ovviamente solo lei poteva conoscere.sicuramente un libro insomma costruito e confezionato come un qualsiasi prodotto di mercato.
    Si punta sulla fama del personaggio e sulla tendenza a emulare chi si ritiene abbia avuto successo nella vita,secondo canoni che trovo discutibili.
    ma poi non capisco di cosa si lamenti enrico,io gliel’ho sempre detto che se vuole scrivere un bestseller nn ha che da pubblicare la sua autobiografia.
    GLi auguri ve li faccio a tutti domani.prometto.buon proseguimento.

  18. @ evento:
    non approfittarti di coloro che non vivono a roma o di coloro che, pur vivendoci, abitano in altre zone. Invece io sono all’eur, e lo sai. Quindi la domanda sorge spontanea: che canno vai dicezzo?
    ps: a Pasqua anche io mi do una regolata sul linguaggio
    🙂

  19. Grazie a Tessy per i suoi versi, che anche a me piacerebbe molto sentire musicati e cantati. Immagino una rappresentazione molto suggestiva.
    E grazie a Gea per il contraltare “profano” stravinskyano in due versioni coreografiche a confronto: molto carnale e vitale quella di Bejart, più intima e tormentata, quella di Pina Baush.
    E quindi auguri a tutti, credenti e non.
    PS: naturalmente se dovessi essere di nuovo chiamato all’esercizio del diarcato in un ipotetico “libro del 2008” rimetterei il mandato nelle mani di Massimo al primo voto espresso in favore del libro della Ventura.
    E comunque auguri pure a lei.

  20. @Gregori,
    Me l’aspettavo che abitavi all’Eur, algido individuo.
    Salve gente,
    Una Pasquaccia col raffreddore, avrò peccato e il Signore mi randella.
    Che volete che dica? (Ahè, bonanott’! Aggio messo tre volte l’esclamativo al posto del’interrogativo, cadono i freni con la febbre: “Mannaggia à mort’ ‘nfame!).

    @Maria Teresa mi riempe il cuore, come si fa a parlare dopo di lei?

    Chiedo scusa a Sua Eccellenza Simona e alla brava Veronika, non riesco neanche a leggere con questa febbre, ma mi sono bast…coffh!…coffh, scusate, è la tosse, dicevo, mi sono bastati i commenti degli amici per comprendere che sono due belle storie.

    @Cristina Bove,
    ti auguro buona festa di primavera e ti porto una grande solidarietà, chi afferma di non credere ha un fardello di solitudine grande, ci vuole coraggio, tanto coraggio.
    Ti abbraccio un po più forte che agli altri, il Dio in cui credo ti benedica.
    Buona Pasqua a tutti

  21. @ didò, caro.
    sono non credente anch’io. ti ringrazio del pensiero per noi, ma non ritengo di portare un particolare fardello per questo. e ti assicuro che la solitudine è l’ultimo dei miei problemi.
    ti abbraccio forte, da pari a pari. da essere umano ad essere umano.
    da lettore a poeta.
    felice primavera e un bacio

  22. Francè, come farai a sentire i profumi della pastiera col tuo raffreddore?
    Un abbraccio.
    Simona, il profumo dei tuoi piatti si sente invece fino a qui.
    Ancora auguri anche a te.

  23. Gea, jack l’altra sera mi ha detto se avevo una sigaretta e con la scusa mi ha trattenuto un pò a parlare con lui…”tutti uomini meschini” mi ha detto “non ci sono più quei pezzi d’uomo di una volta!”.

  24. Geà, ma io ‘nun so’ poet’ viene accà
    strigneme forte/fatt’abbraccià! Io so’
    ‘nu passeggiero é stu pullmanne
    ch’è o’ munno che ruciuléa*.

    A’ poesia so’ ll’uocchie de’ criatur’*
    cu’ é capuzzell’* nere d’o’ Darfur
    E’ o core dé Marie Teresa: tutt’è doié
    Chell’é Calcutta e chell’è Siena (a’ Scibbon’)

    A poesia o’ ‘ssaie ch’rè? So’ é sciur’*
    dint’é fucile/ é carrarmat’ é ciucculat’
    ‘ncopp’é bancarelle e Tuled’, so’
    ll’uocchié tuoie che nun’aggio visto
    mai, ma che sarriano doié stelle!

    *Ruciuléa- rotola
    *Criatur- bambini anzi bimbini!
    *Capuzzell- testoline
    *Sciur (nun so’ é Signure) – Fiori

  25. @ non solo Tessy
    Ultimamente ho rivisto la figura di Gesù da un punto di vista laico, ho cercato di comprendere la saggezza delle sue parole che, oltre ad avere una chiave di lettura mistica e religiosa, hanno la semplicità del buon senso, del saper vivere, del più alto senso civico per il rispetto dell’uomo in ogni sua parte.
    Alla fine, dall’alto, disse una frase – Padre perdonali perché non sanno quello che fanno –
    Gesù ha l’essenza divina al massimo grado ma è un uomo. Come tutte le persone valorose è un uomo speciale ed è soprattutto un saggio, uno che conosce i suoi simili con un sommo grado di ragione, ha gli occhi svegli e scruta con rammarico tutto il sonno dell’umanità ai suoi piedi.
    A questo punto è d’obbligo chiederci il vero motivo di tanto dolore e, se ci fermiamo solo per un attimo (infatti basta pochissimo) a riflettere sulle cause, comprendiamo che quest’uomo non ha commesso nessun torto per meritare ciò che l’assoluta mancanza di ragione degli uomini gli ha cagionato.
    Qualcuno per soldi, qualcun altro per sete di potere, per menzogna, per quel feroce desiderio di sbeffeggiare, viltà e cattiveria, mi chiedo se molti uomini con lo scettro in mano o senza scettro e trono di comando, non farebbero meglio a restarsene nel loro lettuccio caldo a dormire senza procurare il male al prossimo, invece di attivarsi…
    Allora è proprio così: la coscienza, ma soprattutto la coscienza morale, ci salva dalla bestialità della giungla.
    Se fossi stata accanto a Lui avrei preso fra le mie braccia quest’uomo esile e magro, baciato le sue ossa e le sue carni, lo avrei stretto al mio petto e gli avrei sussurrato che c’era solo d’augurarsi che il perdono trova il senso insieme al pentimento – ed avrei urlato sorretta dall’eco del vento:- Che ognuno trovi la sua strada e non inganni il prossimo!
    Buona Pasqua.

  26. Bella poesia, Dido’! Che dolcezza e che tenere rime! Complimenti… tu passi dalla spiritosita’ al sentimento in un battibaleno.

    Maria Teresa,
    io vengo da una famiglia catto-atea: papa’ ateo (tollerante piu’ di molti religiosi ed aperto) e mamma credente. Ho scelto autonomamente il Cristo cattolico e gioisco per la Pasqua, allietato dalla tua Lauda. Dio ti accompagni, Maria Teresa, e accompagni tutti noi donando a quest’epoca di sballate prospettive morali e spirituali un ritorno alla nostra essenza cristiana. Senza forzature, naturalmente. Come sempre Lui ha fatto e fa: donandoci la Fede come noi dovremmo donare al nostro prossimo il nostro amore. Questo prossimo che in Italia e’ italiano (o vivente in Italia), anche se spesso tutti se lo dimenticano, andando a cercare persone bisognose d’affetto a tremila chilometri senza vedere i propri cari, i propri amici e vicini che muoiono di solitudine. Dio ci doni, dunque, la capacita’ di vedere in primis chi ci soffre accanto e la capacita’ di amarlo tangibilmente e quotidianamente. Senza nulla togliere all’amore ecumenico – piu’ teorico che pratico.

    A tutti:
    Tanti Auguri!
    Sergio

  27. Dido’,
    pensa a guarire e grazie a nome della mia Veronika. Vorra’ dire che per sdebitarti (!!) del mancato commento sul suo post scriverai un sonetto (a tema libero) secondo le regole canoniche. E senza ”licenze poetiche”, va bene, France’? (eh! eh! eh!)
    Ciaobbello
    Sergio

  28. il sonetto è quella cosa
    che si scrive con amore
    concentràti a tutte l’ore
    perchè guai sembrasse prosa

    sozi veglia qual cerbéro
    pronto a tutto censurare
    versi tu non sai creare?
    letterato non sei vero

    ti rispondo con le rime
    caro sergio, per diletto
    non per duol che il cuore opprime

    quindi caro, buonanotte,
    godi pur questo sonetto
    che dell’arte se ne fotte.

  29. Su Simona Ventura, sopracitata:
    mi dispiace di dover dire che quella donna mi ha sempre procurato una vampata di profondo disgusto. Un moto spontaneo interiore come poche volte mi accade di provare. E quanto ho ora appreso non fa che confermarlo, questo senso di nausea e lontananza. Ma forse si tratta di una sorta di timore: ne temo la, come si dice a Roma, ”faccia da c***o”, non supportata da altre qualita’ umane se non quella di sapersi vendere bene ad un pubblico a lei affine. Ognuno ha gli amici che si merita e che gli somigliano. La Ventura ha quelli da baraccone, visto che lei nel circo ci sciala. Lo spettacolino del varieta’ formato anni Duemila, ma in fondo molto peggiore di quello delle compagnie d’avanspettacolo tipo ”Polvere di stelle” (ricordate Sordi e la Vitti? Ecco: peggiorate all’ennesima potenza la moralita’ di quel personaggio femminile ed otterrete la Ventura e sue colleghe attuali).

  30. L’avevo chiesto a Dido’, scherzando con lui alla maniera nostra centromeridionale, senza dunque sfidare nessuno seriamente, ma l’accetto comunque, grazie Gea. Pero’ non sono Cerbero e se aspetti un attimo te ne spedisco uno anch’io.

  31. P.S.
    Rime di ottonari: complimenti: ABBA ABBA CDC EFE. In pratica hai fatto due terzine diverse.

  32. Autoritratto
    ………………………………….
    Io uovo di pasqua
    ho carta e carta addosso
    un fiocco rosa stretto
    cioccolato nero in fronte
    pulcini a mille in testa
    sto dietro al vetro
    con una sorpresa dentro.
    …………………………………..
    Vivian Lamarque

  33. ABAB ABAB CDC CDC, in endecasillabi.

    Ora sfidare a singolar tenzone
    mai voglia questo canto una persona
    che’ il guanto in faccia certo m’indispone
    perche’ credo d’esser anima buona:

    Forse pia? anima selettiva
    questa mia, coi suoi principi fissi:
    e qualche lustro di poesia attiva
    mi ha dato mano e pure belle ellissi

    Che tramuto spesso in quei cosiddetti
    ”versi” per estrarre ”ragni diversi”
    dalle ”tane” dei miei pensieri detti

    Come da quelli mai visti o imperfetti
    cui l’anima da’ palpiti e pur versi
    non per voglia di apparir ”baronetti”!

    (‘Notte, Gea.
    Sergio)

  34. P.S.
    E ribadisco, se tu non l’abbia gia’ capito, che secondo me (e secondo tutti quelli che leggono Dante o gli altri Classici italiani o stranieri) l’arte e’ l’incontro fra extra-tecnico e tecnico, fra cuore e capacita’ di spiegarlo a parole ed anche – non guasta – musicalmente, con ritmo e bellezza estetica. La bellezza, Gea. Quella con la quale i miei antenati crearono l’Italia: palazzi, chiese, biblioteche con dentro libri belli, sapienti e profondi. L’arte senza tecnica non e’ nulla. E anche senza scelte, un uomo non e’ nulla: infatti, come non sopporto i lettori onnivori ed indiscriminati, non sopporto quelli che non scelgono una strada chiara e seria – pur cadendo a volte ma sempre rialzandosi verso una meta, ripeto, chiara. La bellezza e la gioia son gemelle, quanto la tecnica scrittoria e il senso. Cosi’ la vedo.

  35. @ sergio
    non per essere pignola, vero, ma il mio era così:
    ABBA
    CDDC
    EFE
    GFG
    i versi interni delle terzine rimano tra loro.
    buona giornata

  36. @ Sergio Sozi
    Ciao Sergio. Ho letto sul blog gli scritti di tua moglie: è una donna attenta alle problematiche sociali ed è palese che insieme avete attraversato molti confini.
    La tua frase sull’arte e sulla tecnica ha bisogno, secondo me, di un ulteriore precisazione: la seconda aiuta la prima, come quando hai in grembo un figlio e devi partorirlo… ma attenzione alle inseminazioni artificiali!
    Buona Pasqua

  37. @ Massimo, compitissimo padrone di casa, ti ringrazio ancora una volta e mi scuso se dovessi dimenticare qualche messaggio.
    @Simona, sono lieta e lusingata del tuo complimento. Grati, calorosi auguri.
    @Maurizio De Giovanni, la mia era una famiglia molto religiosa e tutte le sere nell’ampia cucina del nonno si recitava il rosario. Due sorelle di mio padre sono divenute suore. Zia Evelina, eletta Provinciale, fondò in Italia, 17 Istituti religiosi dell’ordine Suore Betlemite, figle del Sacro Suore di Gesù, di origine sudamericana. A Roma c’era la Casa Provinciale con annessa una Scuola Magistrale Parificata e l’asilo.Altri due Istituiti di cui uno per i convegni religiosi, era ubicato a le Frattocchie, dove in gioventù ho trascorso molte vacanze. Nella mia travagliatissima vita, non ho mai perso la speranza nella misericordia divina e sempre ” provvida venne una man dal cielo…”Grazie per le tue positive espressioni e auguri di possibile bene.
    @Nina Maroccolo, sentirti cantare sarebbe bellissimo.In attesa che l’evento si realizzi ….Grazie ed auguroni anche a te.
    @Salvo, grazie carissimo amico, la tua sincera approvazione e come la carota per l’asinella….,un caloroso abrraccio e una cornucopia di auguri
    @Lorenzo Russo, bella e coinvolgente composizione , induce a meditare sulla nostra aleatoria vita, che essendo una scintilla divina nella
    speranza di Redenzione, acquista senso e valenza di celeste eternità.
    Grazie per avercela donata. Fervidisimi auguri di pace e salute.
    @ Carlo S. sono lieta che abbia apprezzato la mia “Lauda “, da parte mia
    ho solo cercato di coltivare l’interiore spiritualità, anche se troppe zavorre materiali di cui abbondo..mi riprecipitano a terra. Io però non demordo , malgrado le vistose ammaccature, tento di rialzarmi. La ringrazio e le auguro tutto ciò che desidera.
    @ Francesco carissimo,mandami subito la tua poesia strepitosa, mi piaciuta tantissimo. Sei straordinario, oserei dire un temibile poeta concorrente…Quanto prima risponderò a Chiara, siete nei miei pensieri, ma non riesco a smaltire la posta che si è accumulata. Un fraterno abbraccio con una cascata di petali e festosi auguri anche a tuo figlio.
    @Rossella, l’amore di Gesù è infinito e poiché ha immolato la Sua vita per noi, di sicuro ti cullerà fra le Sue braccia e interiormente percepirai quanto tu sia preziosa ed insostituibile per Lui.Col mio caloroso augurio ti
    abbraccio e ringrazio.
    @Sergio, bella testimonianza amico caro, espressa da un laico come ti dichiari, è doppiamente valida e assai più credibile di tanti tiepidi e ipocriti cattolici che nel nome Santo di Cristo, commettono atroci ingiustizie.
    Con Veronika e la piccola ti auguro di cuore,pace, salute e prosperità.
    Mi scuso con tutti coloro che involontariamente non ho ancora letto. Sarà mia cura ringraziarli in seguito. A tutti auguroniiiiiii
    Tessy

  38. Rileggendo ciò che ho scritto, ho notato una caterva di strafalcioni da matita blu…Mi è impossibile rimediare. Abbiate pietà di questa beota e distratta poetuncola. Grazie e declassatemi pure…lo merito!
    Tessy

  39. Tessy e Didò: che belle poesie… grazie.
    A tutti: auguri di una Pasqua che sia primavera del cuore, del corpo e dello spirito…
    Massimo: grande padrone di casa di questo salotto letterario, stai diventando l’uomo dei fili, un po’ come Luigi: stai unendo pagine e vite. Auguri di vero cuore per tutto quello che fai, davvero.

  40. Che questi giorni di festa siano di felicità e di pace soprattutto, almeno per quelli che vi sono accanto e che vi amano più di chiunque altro al mondo.

    Tanti auguri, a voi e a tutti quelli cui volete bene

    Giuseppe Iannozzi

  41. ma vi vengono così sinceri gli auguri di Pasqua? Chi conosce chi? Grosso boh. Io non credo riuscirei a piangere se qualcuno di voi crepasse a breve. E lo stesso da parte vostra nei miei riguardi. Mah, scusate la provocazione.

  42. Inside writer: grazie della sincerità… Posso dire che ricambio di cuore il cinismo? NO.
    Homo sum: humani nihil a me alienum puto. Questo è uno dei miei motti del cuore. Tutto e tutti ci devono in-teressare. Dobbiamo provare empatia per l’umanità e il creato tutto. Questo ci rende umani.
    Se credi che molti auguri siano finti, prova a pensare che è meglio che ricevere insulti gratuiti. Dovrebbe circolare più umana sim-patia. Oggi invece pare che sia di moda ostentare superomistico distacco, non mostrare i sentimenti e ritenerli qualcosa di sorpassato. Io piango per un film, per un uccellino caduto dal nido, per i miei libri del cuore. E ti faccio gli auguri di Buona Pasqua.
    P.S. Se dovessi crepare, non strapparti i capelli!
    Non è compito tuo impedirlo o portarmi di peso sulla mia nuvoletta!
    🙂

  43. @ inside writer:
    ovviamente parlo a titolo personale, esattamente come hai fatto tu.
    Non ho fatto specifici auguri pasquali a chicchessia. non perché io me ne stropicci degli ospiti di questo blog, ma perché alle persone che mi vanno a genio gli auguri li faccio (intimamente) durante tutto l’anno.
    è possibile o probabile che alcuni auguri piovuti qua dentro nascano da una formale consuetudine ma, comunque, non per questo mi sento di biasimarli. esistono consuetudini (a mio avviso) peggiori: come rapinare gli anziani a bastonate, tifare Lazio, guardare il grande fratello e ascoltare gigi d’alessio. sull’ultima parte del tuo mini-intervento mi trovi d’accordissimo. se tu il giorno di pasqua ti impiccassi al lampadario con una fila di salsiccette senesi, io continurei tranquillamente a mangiare la corallina

  44. @Tessy,
    posso darti del tu (e pregarti di fare altrettanto con me)? In fondo ormai penso ormai un po’ ci conosciamo attraverso il leggerci quasi quotidianamente su questo Blog. E ci stimiamo reciprocamente, spero, in amicizia. Io almeno sono sicuro di stimare te, voce pacata in possesso di esperienza, di sensibilità e poesia e di profonda luce interiore.
    Io sono agnostico, ma nutro una certa curiosità ed un profondo rispetto per le religioni (tutte), finchè non cadano nell’intolleranza e nel fanatismo con l’obnubilazione delle menti.
    Ammiro le religioni che inducono all’amore, alla fratellanza, alla compassione, alla conoscenza.
    Ho passato momenti indimenticabili in monasteri della tua bella terra, tra cui indimenticabili capodanni trascorsi molti anni fa “in meditazione”: uno a Monte Oliveto, l’altro al centro buddista di Pomaia.
    Per ciò che mi riguarda non riesco a condividere due aspetti fondamentali del cristianesimo: uno riguarda la Fede, paradossalmente definita tanto un dono di Dio quanto un merito; chi la possiede sarebbe così doppiamente premiato; chi non la possiede doppiamente sfigato. E questo non riesco proprio a mandarlo giù.
    L’altro riguarda proprio la Pasqua, il senso della resurrezione dei corpi, che non riesco a comprendere: che ce ne dovremmo fare di un corpo nella dimensione a-spaziale ed a-temporale dell’eternità proprio mi sfugge. Posso capire l’aspirazione ad un’altra vita, all’eterno paradiso, ma riesco ad immaginarlo solo un’abitazione per l’anima, priva di un corpo capace di godere quanto di soffrire, di provare appetiti con le loro soddisfazioni ed insoddisfazioni. E un paradiso di crapuloni non so quanto poi alla fine mi attragga.
    Ma queste sono convinzioni personali, come tali pienamente opinabili.
    Resta intatto il senso di ammirazione per la forma della “laude” in generale (quanti magnifici Stabat Mater e quanti indimenticabili in forma musicale, quello di Pergolesi fra tutti) e per la tua in particolare.
    La Pasqua rimane per me la commemorazione della morte di un uomo che sacrifica se stesso per amore di tutti, e della speranza in un mondo che verrà (con o senza i nostri corpi); ed anche la festa pagana della primavera, della rinascita della vita nel ciclo immutabile del tempo.
    In questo senso rinnovo i miei auguri a tutti, ma proprio tutti, cristiani o pagani, e con speciale affetto a te e a quelli che frequentano questo blog, verso i quali sento (a dispetto di qualsiasi inside writer) ormai una certa amicizia.

  45. @ carlo:
    il tuo intervento apre scenari a me ignoti. mi ero sempre domandato, infatti, quali effetti potesse provocare farsi una pera con lo squaglio dell’uovo di pasqua. ora lo so e (anche) per questo ti voglio bene.

  46. @ charlie s.b.
    tu a pomaia, io ad alcatraz.. pochi chilometri.
    e distanze minime. praticamente nulle.
    🙂

  47. @ enrico
    la carbonara può sicuramente avere un qualcosa di mistico.
    mezza chilata poi può senz’altro dare visioni, sulla qualità delle quali non discuto.
    bisogna ammettere che ciò spiega molte cose.
    🙂

  48. @ gea:
    sarà. ma a cena, nè a te nè a carlo vi ho sentiti parlare di Pomaia, Monte Oliveto e Alcatraz. Anzi, lenti e implacabili, divoravate tutto quello che avevate nei piatti e nei bicchieri aspirando come un “Folletto”.
    A fine serata non sapevate manco più se meditaste a Monte Oliveto o a Mirabilandia. Ipocriti!
    🙂

  49. Miriam: grazie! E auguri…
    Carlo, auguri anche a te! Il fanatismo e l’intolleranza non sono sentimenti religiosi. Chi è religioso davvero è legato (religio è proprio questo, un legame, un vincolo d’amore tra la divinità e l’uomo) al suo Dio da un rapporto di confidenza, di fiducia. Questo è fede. La fede è spesso dono e merito, come dici tu. Dono perché è una strada inattesa che ti si apre davanti. Però non chi dice “Signore, Signore” si salverà: poi occorre la perseveranza nella strada che hai scelto o che ti si è parata innanzi. Occorre testimoniare la fede con ciò che pensi, scrivi e fai. Altrimenti è inutile.
    La resurrezione dei corpi: neanche io credo nel paradiso dei crapuloni. Il nostro corpo glorioso sarà come quello di Cristo, un corpo trasfigurato. Ciò che saremo non è stato ancora svelato, ma saremo noi, sempre noi, in un’unione piena e gioiosa di corpo, mente e spirito. Non è bello pensare che neanche la nostra immagine si perderà? Certo io vorrei perdere qualche chiletto ma la mia faccia mi piacerà di contro a quella del caro Salvatore (in confidenza lo chiamo anche Salvo)…
    Torniamo seri: quando Dante va nell’oltretomba tutti sanno che è vivo perché ha il corpo. E Virgilio gli spiega che quando ognuno riprenderà la propria figura – il corpo – le pene infernali saranno più terribili ancora e le gioie del Paradiso saranno maggiori…
    Beh, non ci resta che attendere e lo sapremo…
    🙂

  50. @ ai non magri per caso
    Mezza chilata di pasta???? e di carne e di frutta e di pesce???? e di dolci???
    Mi sento Gulliver a Brobdingnac! Non mangiatemi!!!
    🙂

  51. Mi pregio salutarvi con la grazia
    in questo sito dove mi concilio
    e con rime gentili quivi spazia
    la mente mia nel giusto domicilio.
    Vengo a parlarvi con il cuore in mano
    come salsi colui che già m’insegna
    cantore inarrivabil catulliano
    che di ruzzar col popolo non sdegna…

    Sappiate che comunque ad armi pari
    siete nel centro della festa e tutti
    aspettano sinonimi e contrari
    scazonti versi, giambiche e…prosciutti
    questi ultimi si sa sol per la rima
    perché non sempre ho le parole adatte
    onde evitar che il fatto mi deprima
    uso salumi come fosser matte

    Sì, quelle carte nominate jolly
    (e mo’ voglio vede’ come la metto)
    beh, le faccio rimare con i polly
    che sono galli col finale a effetto…
    Chiudo col salutare tutti quanti
    questa corte simpatica al completo
    e con i versi un poco traballanti
    faccio gli auguri in modo inconsueto.

    Francesco, non soffro di solitudine, anzi, mi sento molto vicina ad ogni essere umano, e parte di una umanità che cerca le risposte ancora poichè il dubbio è l’unicas cosa di cui sono certa. Amo e rispetto l’umanità che implora dio nella speranza di averne una risposta…Ti ringrazio della tua affettuosa offerta.Posso ricambiare con un affettuoso augurio di buona primavera?
    ancora saluti a tutti
    cristinabove

  52. Un augurio di Buona Pasqua ai credenti e di Buona primavera di rinascita a coloro che non lo sono. Non nego che la notizia riportata da Enrico Gregori mi abbia rattristata più del freddo e della pioggia. Forse anche perché sono reduce dalla fine della lettura di La strada e devo dire che un simile sguardo sul futuro lascia piuttosto depressi. Tant’è. Io e Lory continueremo a prendere a capocciate le porte delle case editrici. Abbiamo la testa dura e siamo in due, non potranno resistere a lungo.
    Un abbraccio a tutti voi, quelli che conosco di persona, quelli che conosco di scrittura, quelli che conosco per telefono e quelli che devo ancora incontrare.

    Laura

    p.s. un abbraccio particolare a Massimo. Sta’ tranquillo, siamo a buon punto con la lettura incrociata Lauraetlory/Campolongo, quanto prima avrai un doppio post con recensione a sei mani (quattro ce le mettiamo noi, due Sabrina) chenon ti deluderà.

  53. Gesù risorgi, ti prego!
    Sei mancato tre giorni e non si capisce più niente. Temporali dappertutto; Alitalia in vendita su e-bay, Calderoli che parla di economia e io ho un raffreddore della madonna (scusa Salvatò, non parlavo di tua mamma).

  54. A proposito di umoristi, tra i napoletani gira questa:

    * ABBECEDARIO – Espressione di sollievo di chi s’ è accorto che c’è anche Dario
    * ADDENDO: urlo della folla quando a Nairobi stai per pestare una merda
    * ALLUCINAZIONE – Violento colpo inferto col ditone del piede
    * ALUNNO: esclamazione sfuggita a Papa Leone all’apparire di Attila
    * APPENDICITE: attaccapanni per scimmie
    * ASSILLO: scuola materna sarda
    * AUTOCLAVE – Armi automatiche dell’età della pietra
    * BACCANALE – Frutto selvatico usato una volta come supposta
    * BALESTRA – Sala ginnica per gente di colore
    * BASILICA: chiesa aromatica
    * BIGODINO – Doppio orgasmo
    * BUCANEVE: precisa pisciata maschile invernale
    * CACHI: domanda che rivolgi ad uno chinato dietro un cespuglio
    * CALABRONE – Grosso abitante di Cosenza
    * CALAMARI – Molluschi responsabili della bassa marea
    * CAPPUCCETTO ROSSO – Profilattico sovietico
    * CATA LESSI – Catalani condannati alla pentola a pressione
    * CERBOTTANA – Cervo femmina siciliana di facili costumi
    * CERVINO – Domanda dei clienti all’oste romano
    * CIAMBELLANO – Colui che ha il più bel buco di culo del reame
    * CONCLAVE: riunione di cardinali violenti e trogloditi
    * CONTORSIONISTA – Ebreo arrotolato
    * COREOGRAFO – Studioso delle mappe della Corea
    * CUCULO: gay balbuziente
    * CULMINARE – Fare uso di supposte esplosive
    * DOPING – Pratica anglosassone del rimandare a più tardi
    * ELETTROPOMPA – novità bolognese a luci rosse
    * EQUIDISTANTI – Cavalli in lontananza
    * EQUINOZIO – Cavallo che non lavora
    * EUFRATE – Monaco mesopotamico
    * FAHRENHEIT – Tirar tardi la notte
    * FANTASMA – Malattia dell’apparato respiratorio che colpisce I forti consumatori di aranciata
    * FOCACCIA – Foca estremamente malvagia
    * FONETICA – Disciplina che regola il comportamento degli asciugacapelli
    * GESTAZIONE – Gravidanza di moglie di ferroviere
    * GIULIVA – Slogan di chi è vessato dall’Imposta sul Valore Aggiunto
    * INCUBATRICE – Macchina fabbricatrice di sogni terribili
    * INTERPRETATO – Posto tra due preti
    * LATITANTI – Poligoni con moltissime facce
    * LORD – Signore inglese molto sporco
    * MAIALETTO – Animale che non dorme mai
    * MASCHILISTA – Elenco di persone di sesso maschile
    * MELODIA – Preghiera di una vergine
    * MESSA IN PIEGA – Funzione religiosa eseguita da un prete in curva
    * NEOLAUREATO – Punto nero della pelle che ha fatto l’università
    * OPOSSUM – Marsupiale americano possibilista
    * PARTITI: movimenti politici che nonostante il nome sono ancora qui
    * PRETERINTENZIONALE – Un prete che lo fa apposta
    * PREVENIRE – Soffrire di eiaculazione precoce
    * RADIARE – Colpire violentemente usando una radio
    * RAZZISTA – Fabbricatore di missili
    * REDUCE – Sovrano con tendenze di estrema destra
    * RUBINETTO – Gemma preziosa di piccole dimensioni
    * SANCULOTTO – Patrono degli omosessuali
    * SCIMUNITO – Attrezzato per gli sport invernali
    * SCORFANO – Pesce che ha perduto i genitori
    * SMARRIMENTO – Perdita del mento
    * SOMMARIO – Indicativo presente del verbo “Essere Mario”
    * SPAVENTO – Società per azioni eolica
    * STRAFOTTENTE – Dicesi di persona di grandi qualità amatorie
    * SUCCESSO – Posizione da toilette
    * TACCHINO – Parte della scarpina
    * TELEPATIA -Malattia che colpisce chi guarda troppo la TV
    * TEMPOREGGIARE – Scoreggiare andando a tempo (tipico dei musicisti poco educati)
    * TONNELLATA – Marmellata di tonno
    * UFFICIO – Luogo dove si sbuffa
    * VERDETTO -Cosmetico verde (a differenza del rossetto che è rosso)
    * VIGILIA – Donna vigile urbano
    * ZONA DISCO – Parcheggioper gli UFO

  55. voglio aggiungere i miei auguri,auguri in occasione ,ma non per la pasqua.Siano auguri di quello che ognuno di voi desidera,come li desidera,in senso lato auguri di ‘resurrezione’ ,cioe’ di rinascita,di rinnovamento e di pace con tutti gli uomini di questo mondo.
    Non nomino alcuno per non dimenticare nessuno,anche i nuovi nomi che hanno postato i loro auguri,tutti vi raccolgo idealmente nel cuore,senza retorica o convenzionalita,posso dire che in quanto esseri umani vi voglio bene a prescindere.
    A presto.

  56. enrico e maria, abbiamo ragione tutti e tre. soprattutto però ho apprezzato la bella tela di saggezze di maria, femminea tessitrice. nel caso di enrico, invece, ho volentieri incassato i suoi destri da cinico morbido. dopodiché, tutto come prima. buona pasqua insomma, ma come scritto all’ingresso dell’Ipercoop.

  57. Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

    E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.

    E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.

    La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.

    La carità non avrà mai fine.

    Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, diventato uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!

    Paolo, Seconda Lettera ai Corinzi, cap. 13

    AUGURI DI PASQUA DA UN CERTO SAULO DI TARSO

  58. Didò: il mio umorismo è risorto grazie a te. Per il resto, ci pensa Salvo… insieme alla sua Mamma.

    LETTERATITUDINE: gruppo di letterati con sede a Udine di origine teutonica.
    DIDO’: letterato napoletano realizzato col pongo.

    Perdono!

  59. Inside writer: hai letto il “Canto di Natale” di Dickens?
    Il nipote di Scrooge, ottimista, allegro, positivo, augura ogni anno Buon Natale al vecchio rincartapecorito zio tirchio e triste… Rileggilo, io lo faccio ogni anno.
    Allora: Buona Pasqua…

  60. @Maria Lucia, come ti avevo già scritto ammiro la tua pacatezza e le altre doti che sono l’ottima trama della tua personalità, sono anche lieta che i miei versi ti siano piaciut. Ti rinnovo gli auguri.
    @Carlo S, oltre a dirti che ti stimo e ti sento amico, ti assicuro che condivido molte delle tue posizioni e nutro rispetto per ogni religione che
    tenga in considerazione l’intangibile dignità di ogni uomo.
    Ognuno di noi possiede il libero arbitrio dei suoi pensieri e delle sue azioni, come essere defettibile ,non voglio giudicare gli altri. Mi limiterò ad esporti come la penso e di conseguenza, sia pure con fatica, cerco di essere coerente e rigorosa con me stessa per non allontanarmi troppo dai valori nei quali credo.Il valore principe, per me, è l’amore. Il dramma della nostra progredita società è determinato dalla carenza di un amore vero e duraturo, spesso ci accontentiamo di un modesto surrogato che non riesce ad appagare le esigenti aspettative del nostro cuore..L’amore è il motore più potente che esista, sa rendere tutto possibile e realizzabile anche il progetto più difficile.
    Quando siamo innamorati riusciamo a vedere il mondo con più ottimismo, vogliamo migliorarlo, costruire per il nuovo nucleo e per i figli, un nido sicuro, più bello e non pensiamo a distruggere quanto ci circonda. Un altro importante valore è quello di essere sinceri con noi stessi e con gli altri,di cercare con ostinazione lo splendore della verità che ci rende liberi, consapevoli del fatto che . Vi è poi il valore della speranza tenace ed ardita ,che riesce a lenire ogni possibile disperazione, che non si spegne quando il mondo ci crolla addosso, certa del fatto che il disegno progettato da Dio per noi, Egli lo porta sempre a compimento.
    Il Signore è fedele, paziente e non ci delude mai, il Suo perdono è illimitato anche se le nostre azioni sono incoerenti, i nostri dubbi e le ripetute infedeltà Lo offendano profondamente.
    E’ bello coltivare la speranza di attendere la gloria di Cristo ,il giorno in cui tutta l’umana sofferenza sparirà. Dopo la mia cruda esperienza ritengo sciocco tradire Gesù e barattare la mia anima per pochi istanti di effimera gioia. Infatti iI tempo è solo un soffio di vento.
    Almeno per me, è molto importante il valore salvifico della sofferenza, mi rifiuto di pensare che l’immenso dolore del mondo sia inutile e gratuito.
    Considero il dolore un valido passaporto per l’eternità, una moneta celeste di scambio, un euro molto speciale per accedere al Paradiso in compagnia di coloro che hanno condiviso gioie e dolori.
    Come madre poi, lo considero un prezioso parafulmine per i miei figli e per le persone che amo, offrendo giornalmente un po’ dei miei dolori, affinché i mie cari siano sani, e possano fruire di una vita serena e dignitosa.(del resto ogni donna soffre quando partorisce, ma dopo si rallegra del felice evento). Intendo la Resurrezione come la fine delle pene terrene per una felicità eterna, trasendente e contemplativa.
    Immagino che tale essenza, escluda pranzi e cene luculliane nelle celesti praterie…se infatti leggi la Bibbia o altri testi religiosi orientali quasi tutti si basano sulla ripetuta pratica del digiuno, che purifica il corpo dalle tossine e favorisce le virtù dell’anima e della mente.
    Non voglio dimenticare il valore dinamico della fede, che non è né sentimento, né ragione, ma è essenzialmente volontà, è una scelta sofferta di credere malgrado tutto.Quindi è un dono ossia un talento che tutti abbiamo in dotazione, ma rimane inerte ed infruttuoso se non ci metti costantemente del tuo. Noi non possiamo vivere senza fede, la fede naturale circonda la nostra breve esistenza, (affidiamo la nostra vita ad un treno ,sperando che ci porti a destinazione, abbiamo fede nei nostri amici o nella squadra del cuore, ci fidiamo delle banche, dei partiti auspicando che curino i nostri interessi…anche se spesso tale fede è
    immeritata e mal riposta….)
    Molti ricercano il dono della fede divina quando sono in estrema difficoltà, è successo anche a me, più volte mi sono ribellata per un evento che ritenevo crudele ed ingiusto, ora ho imparato a fidarmi di Dio e della Sua profetica parola che dice:-
    Isaia 53,5
    Naturalmente Carlo, ti ho solo esposto cosa penso ed ho tutto il rispetto
    per coloro che scelgono di vivere seguendo le idee che reputano giuste
    e diametralmente opposte alle mie. Anch’io sono stata spesso a Monte
    Oliveto ed ho avuto la fortuna di poter visitare i luoghi dove i frati restaurano i libri antichi e i codici minaiti. Se ricapiti da queste parti, vieni a trovarmi. Possa avverarsi tutto ciò che intensamente desideri.
    A tutti, ma prorio a tutti grazie e tanta felicità.
    Tessy

  61. E’ Pasqua!
    @Greg, facci sbrodolare un po’ nell’incenso,nella bontà, apriamo le finestre! che fa se si affacciano i fessi come quel @Inside dechè, ah… Writer!
    Vedi, facciamo tendenza, crede di aver aperto il volume Beat Generation di Fernanda Pivano e si è offeso di non essere stato citato tra Ferlinghetti, Corso, Kerouak, Burroughs & Allen Ginsberg.
    Guagliò, quelli erano provocatori veri, tu uno che legge libri all’orientale , dall’ultima pagina a ritroso, ma non conosci l’arabo.

  62. @Evento,
    pensando al guaglioncello di prima, mentre sproloquiava ho pensato a quel siparietto di Totò: “Pasquale maledetto, ti scfondo il cranio!”
    Tutti volevamo vedere “‘Sto stupido dove vuole arrivare”
    ma l’unico che non poteva pronunciare la famosa frase eri tu:
    “E che so’ Pasquale io?”

    Non sto meglio, no, comincio a dare numeretti da avanspettacolo…

  63. Vi ringrazio per i commenti e per gli auguri. Soprattutto Didò… sei stato tu a contagiarmi l’influenza?
    Pensavo di averla scampata… mi sbagliavo.
    Mi consolerò rileggendo con calma i vostri commenti. C’è di tutto: tra il sacro e il profano, il cinico e il comico.
    Questo è letteratitudine.

    La notizia è che ho già contattato Simona Ventura per presentare qui il suo libro.
    Auguri!
    🙂

  64. Un saluto particolare alla nostra Tessy, e un ulteriore ringraziamento per aver offerto i suoi versi.
    Non c’è nulla di meglio di un post che parte con il verso giusto.

  65. «Rifarmi le tette è stata la prima decisione davvero libera della mia vita… Sono una donna di spettacolo, meglio essere spettacolare»-CorSera
    SimonaVentura

    Con questa dichiarazione Bakuninana, l’anarchica Ventura ha cominciato a dividere le acque tra i suoi critici. Ma poi le ha riunite ( forse non erano acque, beone di un Aldo Grasso!), visto che a Grazia ha dichiarato:”Non ho più bisogno di queste grandi tette. Rivorrei le mie”.

    Le grandi contraddizioni fanno i grandi scrittori. Hemyngway si rifiutava sempre di rispondere alla domanda : “Per chi suona la campana?” fattagli dai reporter di tutto il mondo, ma poi, quando quest’ultimi mandavano le sorelle ad intervistarlo, il vecchio Ernest riusciva a spiegare persino per chi suona il flauto e per chi spertugia il trapano.
    E la Ventura è fatta di questo, di parole non scritte e reggiseni volteggianti. Noi non ci accaniremo sulla sua biografia, l’ha già fatto Bettarini (dando una botta anche alla morfologia), saremo esegeti tranquilli, non saremo tra “Quelli che il calcio…lo danno negli stinchi”. Dopo aver sfiorato nelle librerie la copertina dei libri di Bruno Vespa (restandone lievemente urticati, qualcuno ustionato; un vecchio professore di liceo dopo averla toccata si lasciò morire su un trattato di “Antropologia Culinaria” diScapece, l’inventore dei zucchini), possiamo tranquillamente avventurarci, non dico comprandolo, ma spizzicando nelle librerie, per leggiucchiarlo, sperando non sia ficcato nello scaffale rosso porpora dei book-movie di Tinto Brass: quello sarebbe estremamente dannoso per i nostri convincimenti.
    Chi di Gnocchi ferisce,di Gnocca perisce!

  66. @ didò:
    la tua è tutta invidia perché nessuno leggerebbe mai una tua autobiofrafia. Un conto è “I diari della motocicletta” di tal Ernesto Guevara, un altro i vaneggiamenti di un comunista rimbambito come te. E poi, quale sarebbe il titolo?, “Il diari del 77 barrato”? non ha appeal dai!

  67. Per esempio, riguardo alla “resurrezione della carne”: ma la Ventura, dopo il giudizio universale, risorgerebbe con le tette sue o con quelle rifatte?
    (atroci dubbi di un agnostico)

  68. @ carlo:
    risorgerà senza tette perché tanto lassù non servono. non si tromba, non si beve, non si fuma e non si dicono parolacce. ergo, non mi aspettate
    🙂

  69. Enrico, non ricordi quella “cosa” che mi hai passato ? “La prendo sempre prima del the” mi dicesti. Le conseguenze sono note a tutti… 🙂

  70. Dido’,
    Oddio mio, Santo e Benedetto! Tu mi hai quasi fatto strozzare dalle risate nel leggere il tuo abbecedario (per grazia del povero Dario). Eccezionale! Ossantocielo… che robba! Risolleverebbe la diga di lassu’, l’Alto Adige, eliminerebbe un terrorista sin da quando decide di diventarlo, porterebbe l’acqua nel deserto al profeta ivi urlante in solitudo extrema. Solo voi Napoletani ne siete capaci. Porcazzozza. La genialita’ e’ genialita’, France’. Auguri e fai tanti ovetti, ognuno col suo colore…
    Sergio Eccetera Sozi

  71. Poste scriptumme,
    Dido’: chille e ‘nu filosofe, io lo ssacce! E’ ‘nu filosofe vero.

  72. Per Maria Teresa e per Gea, due piccole precisazioni:
    Gea:
    Si’, io ho denominato male le lettere del tuo, alquanto atipico, sonetto, ma hai sbagliato anche tu a fare la stessa operazione. In realta’ il tuo sonetto (vai a rivederlo) e’ cosi’ fatto: ABBA CDDC EFE GFG; l’acca che ci hai messo tu infatti non c’e’ perche la effe della prima terzina viene ripetuta nella seconda terzina. Effe… Effe. Giusto? Va’ a rivederlo, se vuoi. E Buona Pasqua.

    Maria Teresa,
    scusa ma non ci siamo capiti: io ho detto di essere Cattolico, e questo sono. E’ mio padre ad essere ateo. Non mi sono offeso, e’ solo per dire. Bacioni, cara, e Tanti Auguri di Buona Pasqua – domattina qui a Lubiana faremo la Colazione pasquale tipica delle nostre parti: torta al formaggio, uova, salumi.

  73. Gea,
    Scusami, ho scambiato per un’acca una effe. Ho appena festeggiato il compleanno di mia suocera Tita Simoniti e… pardon. Scusami tanto, cara! Ma il mio sonetto ti e’ piaciuto?

  74. il mio risente dell’influenza di metastasio.
    🙂
    la tua sillaba in più è mi pare nel primo verso della prima terzina (o la seconda, vado a memoria perchè sono pigra)

  75. @Piantaela! Che figura ci facciamo con la gente di passaggio?
    Chi fa i piatti, chi sparecchia, chi squartina poesie di basso conio…oopss….
    Maugeriiiiii! Addò staje? Questi stanno mettendo la casa sossopra; non ti dico Gregori, si fa le canne col thè!

  76. Gea,
    verificato: tutto a posto. Te la sei sognata, la mia imperfezione. Secondo me hai festeggiato anche tu. Eh! eh! eh! Oppure sillabi alla maniera del Metastasio…

  77. E tu Dido’: nun ce scuccia’: questa e’ un’esibizione condivisa di pantomimica cretineria letteraria. Roba che tu dovresti sapere…

  78. @ didò:
    avrai notato una progressiva assenza di maugeri fin quasi alla sua sparizione. ciò, a occhio, da quando il suo Roth ha ricevuto la giusta e inevitabile lezione dal mio McCarthy.
    Comincio a sospettare che Maugeri non esista. Quel tipo (che piace solo a elektra e a simona) in alto a sinistra con la camicetta azzurra è in realtà un vecchia foto rubata a “chi l’ha visto” di uno scomparso 12 anni fa da Cornillo Vecchio e che nessuno cerca più. In effetti era uno stronzo e i parenti, esurita una doverosa sceneggiata, hanno pregato la redazione del programma di sospendere le ricerche.
    Gli interventi qui firmati da Maugeri sono in realtà dei falsi. Tanto che qualcuno ha montato ad arte anche la storia dell’omonimo ligure che si firma sempre massimo maugeri, ma senza link. Identità distorte, insomma. Ossia robaccia

  79. sergio, abbi pazienza.
    tu come lo sillabi
    Che tramuto spesso in quei cosiddetti ?
    a meno che tu non consideri una -so in..
    e qua trattasi di orecchio.

  80. A parte gli scherzi: Gea, lascia stare il signor Pietro Trapassi (alias Metastasio in greco) e tieni presente che i suoi schemi metrici oscillano tra l’ABBC DDEC de ”La partenza” (in settenari e non in ottonari come il tuo lavoro), e l’ABBC ADDC de ”La liberta”’ (sempre settenari, dunque fuori dal tuo sonetto personale ma non certo metastasiano.).
    Parola di Umbro, dove, a Spleto, abbiamo un Teatro Metastasio molto bello… ehssi’…
    ciaobbella
    Sergio Puntigliosus

  81. Potremmo spezzare anche ”cosiddetti” in cos-id-det-ti, invece che in cosid-det-ti e allora avresti ragione tu: dodecasillabo. Ma anche no. In poesia, almeno.

  82. @Greg,
    vado a letto altri 5 minuti, però, sta’ storia delle identità distorte: Eventounico, fosse duplice?
    E Gea? E’ la metà di cosa?
    Sergiosozi è un cognome: come fa di nome?
    RosaMaria BitLit, ha un cognome da tic nervoso!
    Carlo S. non ce l’ha il cognome; è su letteratitudine nella speranza di fregarsene uno da Pirandello, ma cinque personaggi in cerca d’autore (due uomini e tre donne è pericoloso, quelle stanno subito a scambiarsi i perizoma), non va bene.
    Zauberei, non è un’identità, è solo distorta, fa la psicologa per curarsi “allo specchio”di Silvia Leonardi.
    Che poi la Leò, te la raccomando! Dorme praticamente al check-in dell’aeroporto. Il sabato mattina si sveglia sul nastro trasportatore (spero con la minigonna rivolta verso l’interno, tanto gli Steward e gli stilisti…) e risponde in automatico alla Guardia di Finanza: “Nulla saccio, non ho niente da ddicchiarare, a Messina vado, partii u’ ferrybbot’?
    E’ scomparsa Fausta Maria Rigo, nome d’arte di Nini Tirabusciò, riverita soubrette del giornalismo. Altro che identità distorte, qui sono tutti “Border line”(non sghiggnazzare Gregò, quell’ambulanza dell’unità psichiatrica ferma in via del Titone, non è, come ti hanno sussurrato all’orecchio, visto le tue manie da investigatore, una “civetta” della scientifica per intercettazioni ambientali, è realmente il tuo servizio di scorta, poi ti riaccompagnano al Centro Cura e Profilassi dei Giornalisti Smarriti).

  83. O in ”co-sid-det-ti”. Mi sa che abbia proprio ragione tu. Si’. Ho sbagliato. Faccio ammenda, porcazzozza.

  84. E rido anch’io; pero’ tu lascia stare il Metastasio… Buonanotte Buona Pasqua di Primavera e Rinascita, cara mia.

  85. Dido’:
    cosa e’ un ”equilibrista”? ”Dicesi di uomo che ama leggere in compagnia di cavalli”. Ed un ”paradosso”? Un ”nutrimento per cani molto poetici e spesso fantasiosi”. Poi esiste anche l’ ”ortopedico”: ”motto di chi usa girovagare per i campi parlando e declamando: orto-pe(r)-dico, ecc.”. Ma sai, io fumo delle ”sigarette”: ”Accettazioni da parte di atleti principianti, riguardo a piccole gare: ”Faresti concorsini come questo?”, ”Si’ garette…”.

  86. @ didò:
    tutto esatto (più o meno), e io con lo psichiatra ancora posso farcela. per te ormai ci vuole l’esorcista. Interrogato, padre Amorth ha però comunicato: “quello che gira col bus e che continua per abitudine a svoltare a sinistra anche se non sa che cazzo va a fare a sinistra, deve aspettare. ho i miei impegni con una sedicente psicologa che quando parla dice robbe deniro, filippe rotte e vede nasi gomiti e culi dappertutto. poi ci sono duellanti a colpi di sestine, ottonari, endecasillabi sciolti. e il problema è che sono sciolti loro. poi c’è una sicula che chiama Salvo il Salvatore e definisce Gesù con gli apostoli Nazareno e il suo complesso. Come vedete, quel minchione sul bus deve aspettare. Non è così grave come crede”.

  87. Pero’ io sono si’ sciolto, nonche’ endecasillabico stortignaccolo, ma anche ”equilibrista poetico”, cioe’ ”Uomo che ama leggere libri di poesia coi cavalli”. Gea invece e’ una ”metastasiana”: ”Meta’ stasio e meta’ ana”. ”Ana” nel senso di ”Cambio di genere dell’appellativo rivolto a chi e’ fortunato”.
    Eh! Eh! E ammo’ vado a fa’ la pizza di Pasqua per domattina. Bonanotte pedavero, bellissimi!

  88. Questa sera sono andato alla Veglia. E’ stata molto bella. Il Parroco, qui a Celle Ligure (SV), è proprio simpatico, pratico, e coinvolgente.
    Mi auguro che questa Pasqua possa portare un po’ di serenità a me e alla mia famiglia. Ne abbiamo poprio bisogno!
    Buona Pasqua anche a tutti voi, naturalmente!

  89. Caro Sergio Rilletti e relativa famiglia,
    sono ancora in piedi perche’ sto facendo la ”torta” o ”pizza” di Pasqua umbra, qui a Lubiana (domani festeggeremo, la mia famiglia e un’altra, entrambe italo-slovene). E auguro a voi tutti di sentire la Pasqua del Signore come la vostra: risorgeremo! Forza e coraggio, amore e tranquillita’, gioia, serenita’ in Terra. Gesu’ e’ con noi… cerchiamo di essere ognuno con gli altri poveri mortali simili nostri.
    Vostro
    Sergio

  90. Didò io sto qua, però su una cosina hai sbagliato gli steward non sono zie, ce ne sono di maschietti proprio come i bus driver.
    🙂

  91. Un abbraccio a tutti!
    Per quanto riguarda la big news del libro della Ventura… attenderò con ansia di beccare un lettore per farmi spiegare i tomi dell’universo che ne ha ricavato (e sarò spietata, alla Marzullo direi)….

    Barbara

  92. @Massimo, anche se ti hanno rapito, chiederemo il riscatto. Ti vogliamo tutti bene. Grazie ancora per l’ospitalità
    @Sergio,scusami sono sempre più svampita.Non ti abbufare sulla pizza rustica……lasciane un bocconcino pure a noi. Un abbraccio alla Tribù
    @ Francesco, sei straordinario, avevo spedito a Massimo uno scherzetto
    che scrissi per lo sposalizio del Pippo nazionale,ma forse non si può mettere sul blog perché ci sono anche i disegni. Dopo le feste lo spedirò in allegatoa parte.Un salutone pirotecnico come i fuochi del Vesuvio.
    @Enrico,eppure un pò di incenso e una spruzzatina di acqua benedetta…
    aumenterebbe il fascino di cinico blu.Ciao simpaticone.
    @ Carlo S.Finalmente, quando sarò nelle celesti paterie, ritornerò bellina ….e salterò come una gazzella….Ti pare poco? Un saluto caro
    Grazie a tutti per la pazienza, un corale abbraccio e lieta giornata.
    A risentirci, nel Salotto buono… dopo Pasqua.
    Tessy

  93. L’uomo con la camicia celeste esiste. Ed è qui.
    Ed augura, ancora una volta, buona Pasqua a tutti voi.
    Auguri!

    @ Enrico:
    Purtroppo quando si comincia a essere mitizzati se ne dicono di tutti i colori. È accaduto a Paul McCartney. Ora succede a me.
    🙂

  94. Filastrocca per una Buona Pasqua Letteraria agli amici di Letteratitudine.
    No, non è una cosa nuova/ che i polli dalle uova/ nascon gialli e saltellanti/ arruffati e pigolanti./ Quando poi sono ruspanti/ già si credono importanti:/ sguardo altero, gonfio il petto,/ sono i re del cortiletto./ Ma qualcuno al Signor Pollo/ d’improvviso tira il collo:/ prima ancor che innamorate/ le bestiole son spennate;/ è la solita storiella/ che finiscono in padella./ Ma, se è legge universale/ che chi mangia vien mangiato/ meglio allora usare l’ale/ per librarsi nel creato:/ su c’è l’aria ancora pura/ che permette di volare./ Non restiamo, con paura,/ sulla terra a razzolare:/ l’ignoranza lascia inermi/ sulla terra a mangiar vermi/ ma un buon libro ti conquista/ spazi aperti e lunga vista. Auguri.

  95. @ didò
    gea è la metà di geagea, che vive nella città di borabora.
    buonabuona quel che vuoi.
    🙂

  96. @Miriam,
    Dio santo sorridi! A me la neve fa agorafobia, ma tu sei nata che la neve già esisteva in Lombardia, e che sarà mai?

    @Gea,
    borabora era un un anziano gay del paese, si faceva chiamare così dopo aver avuto un “selvaggia sensazione di benessere” alla visione di quel filmaccio degli anni ’70 (avesse conosciuto Gregori, che sensazione avrebbe avuto?).

    @ Sergio Sozi, piantala di tentare di impiantarmi cultura per talea, non ci riuscirai. Non conosco le terzine, le quartine (i quartini di rosso, quelli si), sono una specie di sottoprodotto Bukowskyano (figurati, già Bukovsky era una chiavica!).

  97. @Rigo, e agli altri, divertitevi, il bus driver ha straordinari da fare.
    E un lavoro sporco, ma qualcuno lo deve pur fare.
    Non abbiate pietà di mè, non ne ho avuta mai neanche io: il cinismo è una professione, ed io sono un professionista (potrò andare in giro con un “Iveco 470” di 7650cc e 11 metri di lunghezza dopo tutto questo vino? ma voi, avete mai visto un poliziotto fare il palloncino ad un bus driver? Dio scampi gli scampati!).
    Ci sentiamo stasera, non dubitate.
    Didò forever.

  98. Gianmario, che carina la tua poesia!
    Suonan suonan le campane
    cantan cantano le rane
    con pulcini e paperelle
    coniglietti e lumachelle…
    Pasqua spira in ogni cuore
    è risorto il Re d’amore
    letteratitudiniani
    con i versi e con le mani
    esultiamo per la gioia
    via l’inverno via la noia…

    DAGLI ULTIMI VERSI DI MARIA LUCIA RICCIOLI PRIMA DEL T.S.O.

  99. Se tanto mi da tanto il biglietto del bus di didò stasera dovrebbe costare almeno quanto un ingresso al lunapark. E coi palloncini della stradale i passeggeri potranno anche fare il tiroassegno. Chi ne scoppia cinque vince un peluche di Maugeri con la camicia azzurra.

  100. Augurissimi di Buona Pasqua a tutti voi…che siate di su o di giù, di terra o di cielo, di fede o di scienza, di prosa o poesia, di abbacchio o cotechino, una pasqua di pace è il mio augurio per questa community splendida…ove ogni tanto transito, a volte lascio un commento, il più delle volte sbircio o leggo interessata. Grazie per l’accoglienza sempre e per i bei temi, i giochi, le rime…GRAZIE, DAVVERO.

  101. @Sergio Sozi
    Grazie mille per le tue parole!… Oggi, in effetti, la Pasqua del Signore è entrata nella nostra casa.

  102. @ carlo:
    visto lo stato di didò forse faremmo prima a sparare direttamente ai passeggeri così soffrono meno. chi ne abbatte di più vince la possibilità di dire il rosario con la riccioli.
    🙂

  103. Sto vedendo in tv ” parla con noi ” della Dandini ( urca, la Serena è nel mio immaginario erotico da un ventennio), ma non pensate che Paola Cortellesi sia una delle più belle cose che questo schifo di televisione italiana abbia prodotto negli ultimi anni, e non se ne è neamche accorta?

  104. Didò, vedo che al volante hai smaltito la sbronza pasquale. Spero ci siano ancora anche i passeggeri, che si stanno ancora chiedendo “..cazzo ci faccio mò co’ sto pescetto rosso?”
    E’vero: la Cortellesi merita molto di più di una fugace apparizione domenicale intorno a mezzanotte (anche io stavo guardando Dandini).
    ‘Notte ora.

  105. Ciao Sam! Auguri…
    Chi ha vinto il rosario?
    Ciao a tutti in questo lunedì dell’Angelo. Pasquetta bagnata qui a Siracusa… Però lo sapete che a pranzo da Simo ci riuniamo assieme a Remo Bassini e consorte? Un pezzo di community…
    Salvo il Nazareno & The Apostles sono in tour… Peccato che in certi paesi come Cina & company non li facciano cantare…

  106. Maria Lucia, che bella cosa !
    Rinnovo i miei auguri a tutti e sarò con voi spiritualmente.
    Io pasquetta familiare (cucciolo ammalato).
    un abbraccio.

  107. Auguri passati a tutti, solo adesso sono riuscito a connettermi.
    Ieri ho valorosamente resistito ai reiterati tentativi di assassinio culinari di mia madre, che come tutte le madri meridionali crede che il proprio figlio possa mangiare quanto un vitello…..

  108. @giulio/inside writer
    facciamo così. prova a scrivermi tu, dandomi cinque buoni motivi per corrispondere con qualcuno che tenta di attirare l’attenzione con sistemi che il mio gatto più giovane riterrebbe infantili, provoca e si comporta complessivamente come un bambino di cinque anni.
    se mi convincerai, ti risponderò.
    l’indirizzo lo avevi. se l’hai perso o buttato via, spiacente. non è un mio problema.
    🙂

  109. @Evento. Sono due miei racconti…avevo chiesto a Massimo un parere per inserirli, eventualmente, nella sezione: “Giovani scrittori crescono”. Non è questione di vita o di morte, tranqui;) Se Massimo è impegnato pazienza, attenderò il tempo necessario^_^
    Buona pasqua anche a te

  110. Cari amici, intervengo al volo per salutarvi affettuosamente.
    Mi auguro che abbiate trascorso uno splendido giorno di “pasquetta” (anche se temo che il tempo sia stato inclemente un po’ ovunque).
    Come ha scherzosamente anticipato Maria Lucia io e mia moglie Agata siamo stati a Siracusa, ospiti di Simona (che ringrazio di cuore per tutto).

    Appuntamento in piazzale Marconi, dove ci siamo incontrati con Remo Bassini e sua moglie Francesca. L’ottima Maria Lucia è venuta a prenderci e ci ha scortati fino a casa di Simona.
    Precisazione.
    Casa di Simona non è una casa. È un monumento.
    Si tratta di un’abitazione del 1693, con tanto di scalinata originale, al centro di Ortigia (e a due passi dal mare).
    Posso confermarvi che Simona è davvero una cuoca sopraffina ed una perfetterrima (per dirla alla Zauberei) padrona di casa. Domani, magari, vi racconterò i particolari.
    Remo è un vero simpaticone. Nonché una fonte inesauribile di aneddoti… editoriali e non.
    Insomma, un pomeriggio davvero speciale. E in compagnia speciale.

    Il rientro è stato lievemente traumatico per via del traffico. Siracusa e Catania distano all’incirca 60 km. Il tempo di percorrenza, in condizioni normali, è inferiore a un’ora. Ebbene… siamo partiti da Siracusa intorno alle 17,20 per giungere a Catania alle 21,15. Fatevi i conti.
    Non oso pensare a Remo e Francesca che dovevano rientrare a Palermo dopo aver percorso la Siracusa Catania.

  111. @ Germano
    Caro Germano, come ti ho già scritto la tua mail l’ho già ricevuta. Però insieme alla tua ho ricevuto tante altre mail con racconti in allegato. Devi avere un po’ di pazienza… altrimenti c’è sempre l’iperspazio creativo (pronto per l’uso).
    Un abbraccio.

  112. @Massimo, cari tutti,
    @Antonio Spagnuolo,
    vi scrivo dalla Toscana… Un freddo della miseria: è tornato l’inverno!!!
    Mi fa piacere vedere molti nomi nuovi: a voi il mio più caloroso saluto, specialmente ad Antonio Spagnuolo: Antonio, un abbraccio forte, anche da parte del Perilli.
    Troppo bello ritrovarti qui!
    Merito dell’omino dalla camicia celeste? In più oviforme?! :))))
    Mi raccomando resta! Qui si sta troppo bene!!!
    ***
    Amici, ci risentiamo presto… Ma Zauberei dov’è finita?
    Vi penso con il solito affetto,
    Ninì

  113. Dido’,
    mai desiderato impiantare niente, semmai espiantare (cos’altro? boh!). Ti sfidavo per scherzo a suon di quartine e e terzine alla maniera arcadica, tanto per fare una giullarata con te, perche’ so che sei spiritoso e accetti le mie (frizzanti e bonarie) sceneggiate. Poi mi ha risposto per le rime (appunto) Gea e li ”sono soccombuto” (!!!).

    Sergio Rilletti,
    ciao, caro. Fra ”Sergi” ci si capisce al volo.

    Massimo Maugger,
    la strada per Lubiana e’ piu’ facile…

    A tutti,
    ho appena finito di leggere ”La leggenda di Redenta Tiria” di Salvatore Niffoi (Adelphi, 2005) e lo consiglio caldamente a tutti e specialmente a Simona Lo Iacono. Ottimo lavoro: garantisco personalmente mettendoci la firma. Unica cosa che un po’ mi dispiace e un po’ mi provoca amletici dubbi sulla vera natura del ”romanzo”: secondo voi, basta un’unica voce narrante per definire ”romanzo” una serie di racconti che nulla hanno a che vedere l’uno con l’altro eccetto il luogo di svolgimento e il leit motiv del libro, ossia il rapporto fra l’uomo e la Morte?
    Insomma: prendete una voce narrante/scrittore che si chiama Battista Graminzone, ponetelo in un paese immaginario della Sardegna, Abacrasta, e fategli raccontare una ventina di storie avvenute ad Abacrasta, delle quali una meta’ e’ una serie di suicidi e l’altra meta’ una serie di aspiranti suicidi salvati da tal Redenta Tiria, personaggio fiabesco giunto nella cittadina sarda a dar speranza alla gente.
    Questo cos’e’: una raccolta di racconti o un romanzo?
    Ciao a tutti
    Sergio Sozi

  114. Un po’ in ritardo ma un buona Pasqua a tutto il blog. Anzi, spero abbiate trascorso una buona Pasqua.

  115. Li accettate anche i miei auguri in ritardo? Sono stata fuori e rientrata oggi.
    Vabbuò, io ve li faccio.
    Auguri a tutti!
    Smile

  116. ti rinnovo gli auguri che ci siamo scambiati per telefono, Massimo. un saluto speciale anche a Simona. buona Pasqua a tutti i frequentatori di Letteratitudine.
    fabrizio

  117. @ germano:
    devi portare un po’ di pazienza. per i tuoi racconti Massimo sta per varare un nuovo post chiamato “giovani scrittori rompono”. Naturalmente quando avrà smaltito i fasti di Ortigia.

  118. @Massimo. Okkkkkkkkkkkkkk…attenderò;)
    @Enrico. La tua è una splendida idea…sul serio una splendida idea…quando fai funzionare il cervello riesci ad essere simpatico quasi quanto il sottoscritto; bravo, sul serio;)

  119. @Gossip.
    Durante la sosta Pasqualina si sono intrecciati due eventi; uno democratico e trasparente (poi parlano di siciliani omertosi) della cena a “Casa Simona”. Certo, l’appuntamento a piazzale Marconi era abbastanza semplice e Maugeri aveva creduto d’intuire dove sarebbero andati: all’Ortigia. Tutto falso! A piazzale T. Marconi (Turi Marconi, nipote di Guglielmo e inventore a sua volta della radio a transistor) la scorta di Simona, composta da ex comparse del “Rinaldo in campo”, comandate dal sovrintendente Rinaldo Dragonera, dopo aver narcotizzato la povera signora Agata ( “a quello smilzo del Mauggeri non gli ddate ddroga, tanto è già babbìato”) e tenuto a bada la Maria Lucia Riccioli con un’iniezione di zibibbo, trascinarono i personaggi al Teatro Grande, dove dovettero ramazzare l’anfiteatro e dare di cera alcune statue; Mauger nella concitazione letteraria, credendo che MariaLucia fosse Angelica di Valscutari, le diede due mani di cera d’api, ora la Riccioli, avendo assunto un valore inestimabile è stata trasportata al museo egizio di Torino dove dopo la tac (in quel museo fanno la tac a tutto quello che arriva, dopo la Sacra Sindone, hanno fatto la tac anche a Norberto Bobbio scoprendo che in effetti era Jonathan Swift), hanno scoperto trattarsi di una velina televisiva assira del IV secolo.
    Simona ancora aspetta i commensai, nel frattempo ha messo sotto inchiesta mezza Sicilia, mai lasciare troppo tempo libero ai giudici siculiani.

    L’altro evento (non unico, ma con “unico”) si terrà stasera. Vi faremo sapere, qualcosa dovrà pur trapelare, visto che vi partecipa “la spugna dé Roma”, vorreste che Ciceruacchio Gregori si teness ‘na parola ‘mmocca? Non ci pensate proprio!

  120. Didò: sono sganasciata dalle risate!!!
    Come hai fatto a sapere che abbiamo portato i malcapitati al teatro greco? Profeta…
    Comunque, come dice Enrico, i fasti ortigiani sono stati davvero tali. Simona ci ha deliziati con le sue squisitezze culinarie, la casa è davvero un monumento nazionale e Remo è proprio un affabulatore delizioso. Francesca e Agata, le consorti degli scrittori, a cui penso sia doveroso dedicare un post apposito – la Simoniti già c’è… – sono simpaticissime.
    Il Maugger è preciso intifico – direbbe Camilleri – alla foto che campeggia in testa al blog. Solo la cammisa è diversa!!! La foto ha tre anni ma l’identità non si è… distorta!
    Scambi di libri, chiacchiere editoriali, curtigghi, aneddoti vercellesi, catanesi e siracusani… Una giornata all’insegna della piacevole e letteraria compagnia, un convivio nel vero senso del termine.
    Unica nota stonata: la pioggia. Area archeologica chiusa alle cinque, visita fugace al Caravaggio della Basilica di Piazza Santa Lucia e poi di nuovo in Ortigia, a chiacchierare fino a tardi con Remo e Francesca. I Maugger ci avevano lasciati prima.
    Didò: parlaci dell’evento…

  121. Ah, non mi ero firmata:
    Mariah Luciah Ricciolih velina assira del IV secolo avanti Cristo (curriculum artistico: animazione durante i banchetti di Assurbanipal I, II, III e IV la vendetta, comparsate a Tele Nilo e Video Babylon, quarta all’isola di Cipro dei Famosi, poetessa dilettante in Lineare A e B e scrittura cuneiforme sumera, celebre per essere stata immortalata su una tavoletta di argilla dal pittografo Fabritioh Coronah).

  122. Maria Lucì, ma “Sumero” è lu ciuccio pugliese?

    No, mannaggia à miseria, io non posso andarci, troppo complicato…avrei dovuto dormire a Roma, se prendevo un treno con la panza piena…mi sarei svegliato a Siracusa…ah, proposito…voi siracusani tutti la li portate gli ospiti, come noi a Napoli: tutti a Mergellina!

  123. Questo ci abbiamo, questo ti offriamo… vieni, dai!!!
    GiropanoramicodiOrtigia: chiese, musei, piazze, vicoli, quartiere e bagno ebraico, Fonte Aretusa, Castello Maniace… Siamo sito Unesco, che te credi?
    🙂
    Zona archeologica: Teatro Greco, Latomie, Anfiteatroromano, Ara di Ierone…
    Caravaggio…
    Se vieni in estate ti becchi anche la zona balneare…
    Tentato, no?
    E vuoi mettere la velina assira come Cicerone?

  124. @MLR: ho l’agorafobia dei nomi lunghi, quante volte al “Pronto sono Francesco DiDò…click…tu,tu,tuuu…
    Comunque, MariLù,
    io a Siracusa ci sono stato, un esperienza indimenticabile. Prima guerra del Golfo, io partivo per Giardini Naxos e le navi da guera partivano da Augusta per il golfo Persico (Miii, chi pauraa!!) agosto ’90.
    Uno di quei giorni uggiosi, non di mare ce ne scendemmo a Siracusa.
    Foto divine, ma chi le ha viste? Un cugino mio, autentico coglione, mi perdette, nel suo negozio di fotografo, il “rullino”.
    Torneremo, amo la sicilia.

    Noi a Napoli siamo sito “Manesco”, che te credi?

  125. Basta! Vooooglio la Siciiiiiliaaaa! Portatemela quassu’ con qualche pezzetto anche di Napoli, per favore.

  126. @ Maria Lucia,
    tu canti in un coro vero?
    Mi troveresti lo spartito musicale del “Cantico dele creature”?
    E’ per il mio padre spirituale, frà Bernardo dell’ordine dei “Frati minori rinnovati” che, tra l’altro, vive proprio nella tua bella Sicilia, a Corleone.
    La mia email è trasparente è pubblica puoi comunicarmelo qui:
    francesco.didomenico11@tin.it

  127. Maria Lucia (Marilu’?),
    d’accordissimo sul post per le mogli: lanciamo la proposta al Cavaliere Maugeri, dell’ordine laico delle Fintosorde Orecchie da Marinaio.

  128. Mi ero dimenticato di salutare Fabrizio Centofanti (lo faccio adesso).

    @ Sergio
    Secondo me le mogli/compagne dei letteratitudiniani dovrebbero partecipare più attivamente ai dibattiti (così come i mariti delle letteratitudiniane). Magari potremmo assistere a una bella lite coniugale on line… in tempo reale.

    Un incubo. Qualcuno mi ha detto che stanno cominciando a vendere piccoli Maugeri di peluche, con camicia celeste, ai semafori. Al posto degli accendini e dei fazzoletti di carta.

  129. Ciao Didò: se il rullino si è perso è un segno divino. Significa che devi tornare per scattare altre foto. Guerra del Golfo? Mi puoi dire che ci facevi? Brrr… Per la guerra, non per te.
    Dovrei cercare lo spartito. Tu dici il canto che fa: Laudato si’… per sorella madre terra, ci alimenta e ci sostiene, per i frutti, i fiori e l’erba, per i monti e per il mare…? Ti farò sapere…
    Unesco a Manesco.
    MLR, nome in codice della velina assira.

  130. @MLR,
    macchè guerra! Maria Lucia, io passavo con la mia Panda per Augusta, quando da li partivano le navi da guerra per il “Golfo”. Io la guerra l’ho fatta col pescespada alla brace nei ristoranti di Giardini Naxos: vincevo sempre io (ma poi il “Nero d’Avola, mi sparava alle spalle).

    Ah, la storia del cantico? bhe, non lo so come fa, frà Bernardo dice che gli serve lo spartito per cantarlo…poi se lo trovi ti faccio dono della sua foto: è il più bel frate del mondo, se volessi trovarlo in un film del ‘300 non sarebbe così verosimile, è ‘nu babbà!
    Hai presente frà Tac di Robin Hood?

  131. Cari amici,
    col cuore dolente per la tragedia che ha colpito l’Abruzzo mi permetto di augurare a tutti voi, e ai vostri cari, una serena Pasqua. Che possa essere occasione d’amore e di rinascita per tutti.

  132. Non credo che pubblicherò nuovi post prima di martedì sera.
    Qui – se volete – potrete scambiarvi gli auguri e mettere in comune aneddoti e racconti su questi giorni di feste.
    Ancora buona Pasqua a tutti.

  133. A tutti gli amici di Letteratitudine, auguro una serena Pasqua.
    Pasqua è resurrezione a vita nuova, che va intesa un riconoscere, ognuno per sé, che il male agente nella nostra dimensione va riconosciuto e combattuto opponendogli il meglio di noi stessi.
    Non è il riuscirci che ci rende migliori, ma l’impegno serio, da impiegare fino all’ultimo respiro, dove il male stesso si riconoscerà sconfitto e superato.
    È il male stesso =ignoranza della nostra limitatezza = che vuole essere combattuto, di modo che lui stesso sia liberato con il nostro aiuto e dalla limitatezza ne sorga la pienezza dell’armonia e serenità.
    Il male rappresenta quindi la realtà della nostra vita e noi siamo gli attori creati a superarlo.
    Nessun’altra conclusione mi viene in mente, osservando le malvagità che ci dominano e le negligenze per profitto personale che hanno causato molte più vittime e danni ingenti e che sono state riportate proprio in questi giorni nelle zone terremotate dell’Abruzzo. Con più coscienza e rispetto della natura e vita altrui esse sarebbero state ridotte a un minimo.
    Soccombere a questo male è come un dichiararsi falliti e non idonei al conseguimento del processo evolutivo umano. Per questo diamo al tragico evento il significato che gli spetta: quello di reagire e imporre a tutti i responsabili, l’adempimento delle mansioni affidate loro nel senso dell’onestà e serietà.
    Resurrezione è risveglio civile e sociale, altrimenti non avrebbe mai senso che il povero Cristo si fosse sacrificato per il progresso e la civiltà umana.
    Abbiamo un compito difficile e rischioso, ma il solo tentativo di adempierlo rende la vita degna di essere riconosciuta e affrontata, certi che alla fine ci ripagherà, rendendoci partecipi alla realizzazione del piano universale, in atto per creare armonia finale.
    Cari saluti
    Lorenzo

  134. Caro Massimo e cari amici di Letteratitudine,è vero che con le immagini di questa disgrazia immane nel cuore ci si senta poco inclini al festeggiamento,ma sarebbe giusto pensare a coloro che sono vivi e dare un segno di speranza e d’amore,è così poco e inutile ogni gesto e pensiero che nella nostra piccolezza riusciamo a fare,personalmente sento tutta la mia inutilità e resto solo a commuovermi vedendo scorrere facce e nomi come i caduti di una guerra.
    Vi auguro con tutto il cuore una Felice Pasqua che sia di rinascita in ogni senso più consono ad ognuno di voi.
    Vi invio solo tre versi,un piccolo haiku,antica poesia giapponese, perchè mi piace che in pochissime parole dia un’immagine così nitida.

  135. Cari augurissimi sinceri a tutti Noi e famiglia di una vera resurrezione:cari amici di scrittura!
    Luca Gallina

  136. Fate che chiunque venga a voi se ne vada
    sentendosi meglio e più felice.
    Tutti devono vedere la bontà del vostro viso,
    nei vostri occhi, nel vostro sorriso.
    La gioia traspare dagli occhi,
    si manifesta quando parliamo e camminiamo.
    Non puo’ essere racchiusa dentro di noi. Trabocca.
    La gioia è molto contagiosa.
    (Madre Teresa di Calcutta)
    ———-
    Con l’augurio a tutti voi di una Pasqua “contagiosa”, anche dove regna la sofferenza.
    un bacio
    Simo

  137. Cristo patisce la Sua Passione in Abruzzo.

    Muore sotto le macerie.

    Piange gli amici e i parenti morti, come fece per Lazzaro.

    Risorge nella speranza di un domani più sereno e giusto.

    Rinasce nell’amore dei volontari, dei donatori,

    di chi prega, di chi cum-patisce.

  138. Cari MAssimo e cari amici di Letteratitudine io con la poesia sono notoriamente una pippa, però vi faccio gli auguri uguale anche perchè tutto sommato sto giro le pasque – la giudo e la cattolica coincidono – e tutto l’è molto ecumenico ecco. Pesah è cominciata mercoledi scorso e io l’ho festeggiata ieri con la mia famiglia. Vi auguro il meglio per tutte le cose importanti per voi, ner caso la resurrezione che mi pare conti. Pe mio già se arriva na bbona volta, sarebbe cosa buona e giusta. Ma il Messia non verrà – e se no che gusto c’è?

    Buona pasqua a tutti
    mangiateve i prosciutti
    i salamini e i formaggini
    gli ovetti ai giardinetti
    le colombe pure e gli agnelli anche
    bboni pure con la fricassea
    e bevete anche, che oltre alla digestione
    fa bene alla circolazione.

    Spero che questa mia poesia vi piaccia.

    Buona Pasqua a tutti:)

  139. Caro Massimo, cari amici di Letteratitudine, mi associo al coro degli auguri che non fanno mai male e non sono mai troppi.
    Ingozziamoci pure di cioccolata, pastiere, casatielli,, che poi alla panza ci penseremo domani: intanto, chissene…
    @ Enrico, su Simona Ventura: sicuramente la nostra vita sarà migliore dopo che avremo letto le perle di saggezza e gli spaccati di vita della suddetta… Questo ci riporta alla triste questione della cultura irrazionalpopolare di cui siamo vittime. Ma meno male che noi siamo di quelli che continuiamo a scrivere (e a leggere) anche se non ci chiamiamo Ventura o Scamarcio o come cacchio si chiamano ‘sti quattro dementi che affollano le tv e le pagine dei rotocalchi.
    Amen.
    AUGURI!!!! 🙂

  140. Purtroppo la terra trema ma i veri criminali sono gli uomini distorti, che
    non sentono nulla della loro vita malata, e di conseguenza creano i veri
    disastri in tutti i sensi.
    Non facciamoci contagiare dal loro parlare che non va mai in profondità,
    poichè hanno paura della vita, ecco perchè la intralciano con ogni mezzo,
    come da sempre fa la DISTORSIONE. Continuiamo a vivere in modo onesto e
    sincero, poichè è il solo modo per dare un SENSO VERO alla nostra Vita e
    testimonialrla ogni giorno, per risvegliare in chi dorme il neonato.
    quell’agnello di Dio che gli uomini distorti, uccidono emozionalmente dalla
    nascita per farlo diventare la brutta copia della Vita.

    Non arrendiamoci. ciò che è vivo alla fine troverà la strada, per esistere,
    essere reale, essere AMORE PER SEMPRE.

    con cuore
    bruno franchi

  141. Caro Massimo e cari tutti, avrei desiderato farvi leggere una poesia pasquale inedita, ma l’ho già spedita all’editore per il prossimo libro.
    Non ricordo se ” Redenzione” l’avevo riscritta nel blog, così la ripropongo
    con la viva speranza di interiore rinascita di noi tutti, per un mondo più a
    misura d’uomo, per riscoprirci amici e fratelli in Lui.
    Auguri fervidi di serena S. Pasqua 2009 a Voi e famiglia.
    Vi abbraccio,Tessy
    °°°
    REDENZIONE

    Giunta l’ora, il Figlio dell’uomo
    issato alla croce come serpente
    nel deserto, bevve l’amaro fiele
    sulla canna d’issopo.
    Nel cielo incupito, fra scherni e beffe,
    si sparse per tutti
    il sangue dell’Alleanza.
    °°°
    Tormentato per delazione turpe
    Iscariote restituì al tempio
    gli argentei sicli.
    Gli anziani, col prezzo del Venduto
    presero ai forestieri
    l’arido campo d’ Alcedama.
    °°°
    L’ Atteso
    simile a Giona segno di Ninive,
    stette nel cuore fondo della terra.
    Schiariva ad oriente.
    Colei che molto amò,
    con vasi d’alabastro
    colmi d’aromi, giunse
    al sepolcro bianco di calce.
    °°°
    In terra c’erano bende di lino
    intrise di mirra. Occhi incréduli
    si aprirono allo spezzar del pane
    e al frutto della vite.
    Splendido di gloria, il Risorto
    alitò su loro il Promesso del Padre
    per diffonderne Verbo
    fino all’estremità della terra.

    M. Teresa Santalucia Scibona
    Dal volume:-“ I giorni del desiderio”- (Settembre1988) – prefazione di
    Gabriella Sobrino – Piovan Editore- Abano Terme

  142. Un saluto a tutti e tanti auguri di cuore per una Pasqua serena. Un augurio di cuore a te, caro Massimo, che sei all’origine di tutto questo. Un bacio pure a tua moglie e alle bimbe…

  143. A tutti gli amici di Letteratitudine auguro una serena Pasqua.
    Pasqua è resurrezione a vita nuova, che va intesa un riconoscere, ognuno per sé, che il male agente nella nostra dimensione va riconosciuto e combattuto opponendogli il meglio di noi stessi.
    Non è il riuscirci che ci rende migliori, ma l’impegno serio, da impiegare fino all’ultimo respiro, dove il male stesso si riconoscerà sconfitto e superato.
    È il male stesso =ignoranza della nostra limitatezza = che vuole essere combattuto, di modo che lui stesso sia liberato con il nostro aiuto e dalla limitatezza ne sorga la pienezza dell’armonia e serenità.
    Il male rappresenta quindi la realtà della nostra vita e noi siamo gli attori creati a superarlo.
    Nessun’altra conclusione mi viene in mente, osservando le malvagità che ci dominano e le negligenze per profitto personale che hanno causato molte più vittime e danni ingenti e che sono state riportate proprio in questi giorni nelle zone terremotate dell’Abruzzo. Con più coscienza e rispetto della natura e vita altrui esse sarebbero state ridotte a un minimo.
    Soccombere a questo male è come un dichiararsi falliti e non idonei al conseguimento del processo evolutivo umano. Per questo diamo al tragico evento il significato che gli spetta: quello di reagire e imporre a tutti i responsabili, l’adempimento delle mansioni affidate loro nel senso dell’onestà e serietà.
    Resurrezione è risveglio civile e sociale, altrimenti non avrebbe mai senso che il povero Cristo si fosse sacrificato per il progresso e la civiltà umana.
    Abbiamo un compito difficile e rischioso, ma il solo tentativo di adempierlo rende la vita degna di essere riconosciuta e affrontata, certi che alla fine ci ripagherà, rendendoci partecipi alla realizzazione del piano universale, in atto per creare armonia finale.
    Cari saluti
    Lorenzo

  144. L’uovo di Pasqua:

    L’umanità ha da sempre attribuito alle uova un potere particolare, sia per la loro forma che per il significato.

    i Greci, i Cinesi ed i Persiani, se li scambiavano come dono per le feste primaverili, anche nell’antico Egitto le uova decorate venivano scambiate all’equinozio di Primavera, che per loro era anche l’inizio del nuuovo anno.

    L’uovo era visto da molte civiltà come simbolo di fertilità e anche di magia, proprio perchè da questo oggetto così particolare nella forma, nasceva la vita.

    Alle uova venivano attribuiti poteri speciali, in alcune culture venovano messe sotto le fondamente delle case per allontanare il male, portate in grembo dalle donne in stato interessante perchè c’era la convinzione che rivelassero il sesso del nascituro, le spose vi camminavano su prima di varcare per la prima volta la soglia di casa.

    Con l’avvento del Cristianesimo, abbandonarono il simbolo della nascita della natura per assumere quello della rinascita dell’uomo (resurrezione di Gesù).
    Il simbolismo era che Gesù uscì dalla tomba come un pulcino esce dall’uovo.

    L’usanza di regalare uova decorate con elementi preziosi risale a Edoardo I d’Inghilterra, risulta infatti una nota spese in cui è registrato l’acquisto di 450 uova rivestite d’oro e di pietre preziose da donare come regalo di Pasqua.

    Le uova più famose della storia sono certamente quelle commissionate al maestro orafo Peter Carl Fabergè dallo zar Alessandro, il dono era per la zarina Maria.
    L’orafo preparò un uovo di platino che si apriva rivelando un secondo uovo di’oro, all’interno del quale c’era un pulcino d’oro ed una miniatura della corona imperiale.
    Gli zar furono così entusiasti del dono che decisero di farli produrre ogni anno come dono.

    Buona Pasqua

  145. Auguroni a tutti per una serena Pasqua.
    Gli eventi d’Abruzzo pesano come un macigno sulle nostre menti. Anche chi si è salvato, ed ha perso la casa, ha perso tutti gli oggetti che amava e dei quali si era circondato. Per chi vive nel passato, come gli ultrasettantenni in genere fanno, perdere d’un tratto tutti i ricordi dev’essere un trauma spaventoso. Comunque, è gente davvero tosta, e reagirà alla catastrofe.
    Simona Ventura può non piacere, ma è una donna di successo, è una che ha sfondato, in un mondo-giungla, quello dello spettacolo, che non regala niente a nessuno: onore al merito.

  146. non risorgeranno i corpi di quanti sono rimasti sotto le macerie del terremoto. Però domani è Pasqua. La simbologia di questa festa è più che mai forte in terra d’Abruzzo.
    Per festeggiare la Pasqua siamo andati a incontrare uno studente (frequenta Fisica a Roma) di Tempera, una frazione dell’Aquila, epicentro del sisma. Ci aveva scritto, ci aveva interpellato. Abbiamo risposto. Ma è lui quello che ci ha dato di più. Ci ha condotto per le stradine (mucchi di detriti) di un paesino di cui rimangono solo macerie. Vuole aiutare per la ricostruzione, soprattutto vuole capire. Abbiamo avuto l’impressione di coraggio, forza e intelligenza. Con persone del genere ciò che è stato distrutto potrà risorgere. Questo è l’augurio pasquale.
    Ho messo su Lucreziana 2008 alcune foto del nostro incontro e un breve testo.
    http://www.lucreziana2008.blogspot.com/

  147. Auguri Massimo, auguri a tutti. Il primo post, quello di Enrico Gregori circa il libro di SV…mediterò, anche se di ragionamenti di tale genere ne ho già fatti molti. Purtroppo. Serana Pasqua.

  148. Mica l’avevo capito che il post era dell’anno scorso?
    Quando ho visto il mio nome ho pensato di essere sonnambulo.
    I sonnambuli fanno cose strane, camminano di notte, scrivono romanzi e hanno il coraggio di leggere i libri di Bruno Vespa, ma credo che non possano, umanamente, leggere quelli di Simona Ventura, meno che mai metterla incinta: non sono stato io!
    Su Salvo Zappulla non giurerei, sembra abbia cambiato confessore, perchè quello di prima gli menava, l’assolveva a cazzotti.

    Vi auguro “Buona Pasqua” e “Buona Festa di Primavera” a tutti, laici, cattolici, buddisti, induisti, indulgenti & protestanti.
    “Ma come – diceva Totò al colonnello inglese – da voi i preti si sposano?”
    “Certo – rispondeva l’ufficiale – sono protestanti!”
    E Totò: “Se lo sanno in Italia, protestano tutti!”

  149. Mi sono riletto tutto lo scambio di commenti dell’anno scorso. C’era un magnifico clima di cazzeggio l’altr’anno, che un pò mi manca.
    Sarà certamente per la tragedia dell’Abruzzo, sarà anche per la crisi, sarà per questa primavera che tarda ad arrivare, sarà per il clima generale.
    Però quell’allegria mi manca decisamente.
    Buona Pasqua a voi tutti.

  150. @Carlo: “Houston, abbiamo un problema!”
    Enrico Greg non è più cattivo come una volta, s’è imbolsito, non dice più parolacce, sembra un tortellino…Fini;
    Salvo Zap, frequenta più chiese che postriboli ultimamente;
    Sergio Sozi si è mummificato; Gea è fuori dalla grazia di Dio (è sempre stata una beniamina di qualche deità, solo che non se ne convince);
    Miriam non polemizza neanche più con se stessa allo specchio (è lo specchio, che non ne può più, si è fatto assumere da una boutique);
    Simona Lo Iacono è austera come un giudice,
    ed io non mi sento troppo bene.

  151. buona pasqua a tutti, persino a didò. questo è davvero il segno che mi sto rimbambendo.
    un augurio speciale a maria teresa per la emozionante poesia che ci ha regalato

  152. Enrì, è sempre quella dell’anno scorso. T’eri già emozionato e l’avevi già ringraziata un anno fa. Gli auguri quelli sì, si rinnovano ogni anno.

  153. Mi associo : buona pasqua a tutti, al sonnambulo Didò e a tutta la squadra. Comprese le fatine “Serenella e Flora” sempre così chiacchierine e pimpanti.
    🙂

  154. @ TESSY
    GRAZIE A TE…(ESSERE CHE COMPRENDE)

    @ INSIDEWRITER
    COME VEDI ALL’IPERCOOP CI SONO PRODOTTI DI BUONA QUALITA’.
    MA GUAI A FARSI INGOIARE, I TEMPI SONO FAMELICI, NON SENTONO RAGIONI, E TU LO SAI…BELLO MIO.

    BUON LUNEDI’ DELL’ANGELO

  155. @Carlo: “Houston, abbiamo un problema!”
    Enrico Greg non è più cattivo come una volta, s’è imbolsito, non dice più parolacce, sembra un tortellino…Fini;
    Salvo Zap, frequenta più chiese che postriboli ultimamente;
    Sergio Sozi si è mummificato; Gea è fuori dalla grazia di Dio (è sempre stata una beniamina di qualche deità, solo che non se ne convince);
    Miriam non polemizza neanche più con se stessa allo specchio (è lo specchio, che non ne può più, si è fatto assumere da una boutique);
    Simona Lo Iacono è austera come un giudice,
    ed io non mi sento troppo bene.

    Postato Domenica, 12 Aprile 2009 alle 3:19 pm da Francesco Di Domenico Didò
    Caro Didò
    credo che tutti i nominati da te abbiano imparato qualcosa dallo scambio svolto sempre con diligenza.
    E tu che cosa hai imparato? Io personalmente vorrei uscire dalle mie regole, onde vivere come fanno tutti gli altri, ma non trovo nessuno disposto a farmi compagnia.
    Sarà lo scambio telematico a mutarci con il suo presentarci un mondo irreale, preso per reale e dove l’uscirne costa la fatica della rinuncia.
    Sarà la velocità o il mancare degli scambi a bruciarci le emozioni, le fantasie, i bisogni, le idee che diventano superate prima di averle elaborate fino alla fine. Oggi si vive in un attimo ciò che una volta necessitava di mesi e anni.
    Eppure non possiamo farne a meno, perché rimaniamo soggiogati dal suo ritmo sempre più veloce da rimanerne centrifugati. Solo i forti e chiari di mente riescono a liberarsi al momento giusto. Pur sapendo di perdere qualcosa diventato caro, lo fanno per il senso acquisito del reale che li hanno fatto diventare forti e decisivi.
    Buona Pasquetta, auguro a te, e fatti sentire più spesso, senza rimanere suggestionato, sottomesso.
    Lorenzo

  156. Considerate questo post come una pagina aperta, un luogo d’incontro dove è possibile scambiare gli auguri e mettere in comune aneddoti e racconti su questi giorni di feste.

  157. Con la Pasqua prorompi

    nei nostri cuori

    la pace,

    la serenità,

    il desiderio di sentirsi uniti agli altri,

    soprattutto a coloro che sono in difficoltà.

    Auguri

    Con affetto,
    ilarì

  158. Quando il gallo cantò la terza volta
    Il pianto che sgorgò dai tuoi occhi, Pietro
    fu amaro come il fiele.
    Nell’ ora delle tenebre la paura tradì l’amore
    che nutrivi per il Maestro.
    Per questa tua umanissima paura
    e per quelle lacrime brucianti
    Lui ti volle artefice del Tempio dello Spirito
    che non ha bisogno di mura e di ornamenti
    ma di cuori puri che ascoltano la Parola
    di Chi è venuto per salvare, non per condannare
    Per servire, non per essere servito.
    Ai guardiani del tempio di pietra
    qualche volta capita di perdere l’ udito.
    Incapaci di ascotare parole d’ amore
    puntano il dito nella pagliuzza del fratello
    e non vedono la trave che offusca i loro occhi.

    Auguri di una Pasqua di pace a tutti

  159. buona pasqua a tutti! e un consiglio: venite qua in Puglia….
    si respira aria buona! 😉

  160. Ciao Massimo,
    non collaboro molto al blog….ma gli Auguri eccoli, con convinzione.

    Qualcosa

    Voglia di un sentimento lieve
    un pensiero d’affetto
    il ricordo di una carezza
    i passi dentro il prato
    lo sguardo su qualcosa di bianco.

    pensiero laico

  161. Una felicissima Pasqua a voi tutti e alle vostre famiglie! Un grazie di cuore a Massimo per la condivisione e a chiunque passi di qui l’augurio di giorni sereni, di vera festa.

  162. Un augurio di serena Pasqua a Massimo e a tutti gli amici che popolano questa bella pagina

    ma anche …
    ai diseredati,
    ai nullatenenti,
    ai tartassati dai mutui,
    agli sfrattati,
    agli sfruttati,
    ai terremotati di oggi, di ieri, di domani,
    agli sfollati,
    a quelli che dipendono dagli aiuti dei volontari,
    ai barboni,
    a quelli che dormono sotto un cielo di stelle perché non hanno più un tetto o non l’hanno mai avuto,
    a quelli che di tetti ne hanno troppi e non sanno più sotto quale ripararsi,
    ai bambini dell’Africa,
    a tutti i bambini del mondo offesi dalla guerra e dalla fame,
    ai disoccupati,
    ai cassintegrati,
    a quelli che non possono avere la cassa integrazione perché figli di un altro dio,
    ai migranti,
    a quelli che hanno trovato accoglienza,
    a quelli ricacciati lontano, anche a quelli che il mare ricopre,
    a tutti quelli che il poco che non basta lo dividono con gli altri,
    ai carcerati,
    a quelli in attesa di giudizio,
    a quanti innocenti sono costretti in cella,
    a tutti quelli che non hanno scarpe ai piedi,
    al giornalista che ha scagliato le sue a Bush rimanendo scalzo,
    a quanti ogni giorno fanno fatica a mettere insieme l’indispensabile per
    campare.

    Buona Pasqua a tutti quelli che lottano perché questo stato di cose possa presto cambiare,
    ai credenti e a quelli che la fede non hanno,
    agli agnostici e agli atei,
    a tutti quelli che vedono nel prossimo il fratello,
    a coloro che si ricordano del fratello sempre e non quando fa comodo,
    a chi fa il proprio dovere in silenzio, senza sperare in una ricompensa,
    a chi sa vivere bene nell’ombra perchè sa che i riflettori accecano.
    Buona Pasqua anche a loro, agli accecati perchè possano vedere presto la luce.
    AUGURI

    dal mio ultimo post: http://mie-idee.blogspot.com/2010/04/buona-pasqua-anche-loro.html

  163. Tra tanta superficialità e opportunismo, sono contenta di essermi circondata da gente come voil
    Auguri a tutti,
    EMma di Fb

  164. Un augurio nella notte a Massimo Maugeri e a tutto l’universo di Letteratidudine, in questo affascinante post che si ripropone nel tempo, a dimostrazione che, dopo la notte, arriva sempre la luce.

  165. Un augurio pasquale ai letterati che stanno ancora vivendo nel secolo XIX anche se il calendario glielo nega visibilmente, perche’ possano rinascere in un (altro) Paese dove li pagano per scrivere, se sanno farlo bene.

    Un augurio pasquale speciale agli illusi e ai perdenti, che vogliono sentire, amare, soffrire dentro e poi, solo infine, parlare (ma forse sarei io ad aver bisogno degli auguri di costoro, che son meglio di me).

    Un augurio pasquale speciale ai bambini: che possano essere amati sempre, non solo nelle pause festive degli adulti.

    Un augurio pasquale agli adulti, perche’ tornino bambini – e se non ci riescono perche’ almeno siano degli adulti saggi ed onesti con tutti e tutti i giorni.

    Un augurio pasquale malinconico e un po’ rabbioso a me stesso, perche’ possa, prima di morire, imparare qualcosa da Nostro Signore.

  166. auguri di una buona Pasqua di risurrezione vera. soprattutto dentro ognuno di noi.

  167. Ai Letteratitudiniani di tutt’Italia, auguroni per una serena Pasqua!

    A Massimo, in particolare, anche l’augurio di continuare con l’entusiasmo di sempre!

  168. Possa la Pasqua riproporsi alla nostra coscienza come storia e luogo di liberazione delle nostre sconfitte e fallimenti e risolversi in una ricerca morale della “Città dell’Uomo”.

    Auguri a te Massimo ed a tutti gli amici di Letteratitudine.

  169. Pasqua è uno stato di grazia, una felicità gorgogliante (quella del Natale è più intima, più concentrata) e fluida, una risalita di vitalità da un fondo di stand-by mentre le galline ovaiole intensificano i loro ritmi e il verde germoglia con prepotenza. Momenti di beatitudine, in cui non si augurerebbe a nessuno di incappare in una mala Pasqua come quella di Cavalleria Rusticana. Mutano i colori dell’ aria, degli abiti e della mente; le arterie si decontraggono.
    Ai tempi della locomozione pedestre, noi intrappolati delle città iniziavamo a scappare fuori porta con in bocca il sapore di pastafrolla e ricotta, sapore infantile e persistente. C’ era in quel cammino il senso di volersi riappropriare del territorio, di ricucire il vincolo con la parte più primordiale di noi.
    LUCIANA PRISCIANDARO

  170. Per la loro forma, le uova hanno sempre rivestito un ruolo unico in tutte le culture. Depositarie del simbolo della vita ma anche del mistero e della sacralità. In alcune culture pagane, il cielo e la terra erano considerate le due metà dello stesso uovo.
    Quando gli uccelli iniziano a preparare il nido, quindi per la deposizione delle uova, vuol dire che l’inverno è passato, per questo forse i Greci, i Cinesi ed i Persiani se li regalavano come dono augurale per la primavera ormai certa. Anche nell’antico Egitto le uova erano scambiate all’equinozio di primavera.

    Erano viste come simbolo di fertilità quindi ma anche di magia, per l’inspiegabile nascita della vita da un oggetto così particolare. Le donne ci camminavano su prima di entrare in casa subito dopo il matrimono, in gravidanza le portavano sul grembo per scoprire il sesso del nascituro. Venivano poste nelle fondamenta delle case per tenere lontano il male.
    Con il Cristianesimo divennero simbolo della rinascita non della natura ma dell’uomo stesso.

    Nella simbologia, le uova colorate con colori brillanti rappresentano i colori della primavera e la luce del sole. Quelle colorate di rosso scuro sono invece simbolo del sangue del Cristo.

    L’usanza di donare uova decorate con elementi preziosi va molto indietro nel tempo e già nei libri contabili di Edoardo I di Inghilterra risulta segnata una spesa per 450 uova rivestite d’oro e decorate da donare come regalo di Pasqua

  171. Caro Massimo Maugeri,GRAZIE!
    Io ci sono anche quando non ci sono………………….dentro il blog con Tutti Voi!
    Volevo ringraziarti pertanto e ringraziarvi Tutti per quello che mi avete dato e continuate a darmi attraverso i vostri interventi eccellenti; e soprattutto le idee, le emozioni,le riflessioni che faccio mie;se ho incominciato l’anno scorso a occuparmi di scrittura creativa lo devo SOLO a voi:siamo un gruppo di otto persone,a Milano,che partendo dalla lettura di autori vari sia italiani,sia stranieri, siamo arrivati a scrivere a più mani racconti e sceneggiature Teatrali da pubblicare in una antologia prossimamente a cura dell’Università della Terza Età.
    Questa è l’entusiasmante sorpresa che ho trovato nell’uovo di Pasqua 2010 che mi hai donato Tu – Caro Massimo e Tutti gli amici Letteratitudiani !
    Baci&Abbracci………………come sempre uno a uno/a
    Luca Gallina

  172. Anche se non intervengo da un po’ vi seguo sempre. Un augurio di Buona Pasqua a tutti gli amici siracusani e, in particolare, a Simona, Maria Lucia e Massimo.

  173. Leggo stamattina che “Pasqua” per qualcuno è riuscire a varcare la frontiera…
    Il mio augurio di buona Pasqua ad un mondo che riesca ad abbattere le frontiere in nome della legge del cuore. Un’utopia? Certamente. Accontentiamoci di un progetto ridimensionato, un mondo di … lettori e scrittori che oltrepassino i confini (anche delle barriere politico-partitiche e religiose) per sentirsi affratellati da un unico desiderio di pace e giustizia.
    Perché non si smetta mai di credere ed attendere la resurrezione!
    BUONA PASQUA a tutti, Elvira

  174. E’ un po’ che non passo da queste parti, non sono risorto, già è tanto che sono nato.
    Ho avuto questioni positive e problemini familiari da quattro soldi.
    Su Facebook è facile cazzeggiare, quassù è talmente seria la bellezza che bisogna entrare con le pantofole in un giardino di orchidee, ed io che sono un ruvido naiv sovente passo, do sguardi da passante fuori di chiesa e mi faccio il segno della croce.
    Giovedi 28 aprile sarò a Montichiari (Bs), dove presenterò il mio secondo libro – niente humour – “Notte in Arabia – Vita e Storia di Gianmarco Bellini, il ragazzo che voleva volare”.
    Alle 11 del mattino al Ginnasio Don Milani, alle 18 in sala consiliare.
    Chi fosse di zona è invitato.
    Faccio i miei auguri a tutti, cominciando dal prezioso Massimo Maugeri.
    Buona Pasqua.

  175. Ripropongo il post pasquale, per augurare – anche in questo difficile 2012 – i migliori auguri a voi e ai vostri cari.
    Che questo periodo sia di “passaggio” per periodi migliori.
    Buona Pasqua a tutti!

  176. Agli Amici scrittori/poeti/sensibili di Letteratitudine un Augurio di trovare serenità e poche sorprese ma belle: le uova rompiamocele da soli, non facciamocele rompere dagli invidiosi.

  177. Caro Massimo, buongiorno. I piu’ cari auguri di buona Pasqua a te ed a tutti gli amici di Letteratitudine.

  178. Auguri Massimo e auguri a tutti voi letteratitudiniani!!! Spero di riuscire presto a tornare a essere più attiva su questo blog visti i tanti impegni di questo periodo! Un bacio e che possiate trascorrere serenamente queste giornate 🙂

  179. Caro Massimo,
      Ti auguro una Santa Pasqua radiosa. Che il Risorto illumini
      con la Sua luce strepitosa, te e la tua cara famiglia e sempre
      Vi protegga.
      Con il grande affetto di sempre.
       M. Teresa Santalucia

  180. Auguri di una Felice e Serena Pasqua a Massimo e a tutti gli amici che ho incontrato in questo splendido spazio di confronto, e a quelli che devo ancora incontrare. Che non possiate mai perdere la speranza che il futuro riservi qualcosa di magico e bello per la vostra vita! Resurrezione è anche quella che avviene dentro di noi, nel profondo del cuore e nel segreto dell’anima. Auguri!!!

  181. Caro socio, cari amici
    una Pasqua di felicità e di vera resurrezione dal dolore, dal buio, dalla mancanza di speranza.
    Un affettuoso abbraccio a tutti
    Simona

  182. Una Pasqua letteraria e magica, musicale e colorata…
    Che le pietre rotolino dai sepolcri dei nostri cuori, che i sudari e le bende che avvolgono le nostre menti e i nostri spiriti vengano srotolati e ripiegati.
    Luce, gioia, serenità.
    Auguri a tutti…

  183. Tanti auguri di buona Pasqua da un lettore che ha appena scoperto questo bel blog.

  184. Buona Pasquetta, o letteratitudiniani tutti! Spero possiate trascorrere una bella giornata!

  185. Cari amici, grazie per i vostri auguri.
    Un caro saluto a: Gianmario, Amelia, Vale, Alessandra, Giovanna, Sara, M. Teresa (Tessy), Simona, Giacomo, Filippo, Elisa, Piero, Maria Lucia, Raffaele, Annamaria.
    Grazie di cuore a tutti.

  186. Carissimo Massi,
    so che sei a Milano per questa Santa Pasqua e che – nell’occasione – presenterai il tuo bellissimo TRINACRIA PARK!
    E quindi….infiniti auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!
    A TE, ALLA TUA FAMIGLIA E AL TUO MERAVIGLIOSO LIBRO!
    la tua socia

  187. Tanti auguri di buona Pasqua, caro Massimo, e nuovi auguri per “Trinacria park”.
    E auguri a tutti i frequentatori di Letteratitudine,
    Gaetano

  188. Rinnovo gli auguri di buona Pasqua a tutti!!!
    Su Repubblica-Palermo di oggi è uscito un articolo su Trinacria Park!
    Non ho ancora avuto modo di leggerlo… fartelo voi, se potete… 😉

  189. Victimae Paschali laudes…
    Amo le sequenze, gli inni, la musica dedicata alla festività pasquale – i vari Requiem, la Passione narrata dal genio di Bach, le architetture vocali e strumentali dei vari Palestrina, Di Lasso, Monteverdi…
    La musica mi ha sempre aiutata ad entrare meglio nell’atmosfera di questo evento unico e straordinario, di questo scardinamento che è la morte e resurrezione del Cristo.
    Auguro a tutti i Letteratitudiniani che la luce di questo evento splenda nei loro cuori, illumini la vita e la scrittura.

  190. Felice Pasqua a Massimo e a tutti gli amici carissimi di Letteratitudine!!!

  191. Auguriamo a tutti i lettori di Letteratitudine di trascorrere serene festività pasquali offrendovi in lettura, per gentile concessione dell’editore, le prime pagine del romanzo di Mariantonia Avati dedicato alla figura di Maria a partire dai momenti legati alla crocifissione di Gesù:
    IL SILENZIO DEL SABATO di Mariantonia Avati (La nave di Teseo)
    https://letteratitudinenews.wordpress.com/2018/03/31/il-silenzio-del-sabato-di-mariantonia-avati-un-estratto/

    * * *

    Il silenzio del sabato ci conduce in un’esplorazione lirica e commovente dell’identità femminile e disegna lo straordinario ritratto laico di Maria nei momenti che la storia non ci ha raccontato, per donarci, oltre l’eccezionalità della sua esperienza, la cifra universale di cosa significa essere donna, madre.

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