BENEDETTA TOBAGI VINCE LA 61^ EDIZIONE DEL PREMIO CAMPIELLO
La scrittrice si è aggiudicata il premio con il libro “La Resistenza delle donne” (Einaudi), che ha ottenuto 90 voti sui 288 inviati dalla Giuria dei Trecento Lettori Anonimi.
Il video della premiazione è disponibile qui
Benedetta Tobagi, con il romanzo La Resistenza delle donne (Einaudi), vince la 61^ edizione del Premio Campiello, concorso di narrativa italiana contemporanea organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto. Il libro vincitore, annunciato ieri sera dal palco del Gran Teatro La Fenice, ha ottenuto 90 voti sui 288 inviati (di cui due schede bianche) dalla Giuria dei Trecento Lettori Anonimi.
Al secondo posto si è classificato Silvia Ballestra “La Sibilla” (Laterza) con 80 voti, al terzo posto Marta Cai “Centomilioni” (Einaudi) con 57 voti, al quarto posto Tommaso Pincio “Diario di un’estate marziana” (Giulio Perrone editore) con 46 voti, al quinto posto Filippo Tuena “In cerca di Pan” (nottetempo) con 13 voti.
Benedetta Tobagi ha dichiarato: “Questo libro mette al centro la resistenza della Costituzione e con essa la resistenza delle donne, è per me un onore essere stata premiata in una cinquina così potente e spero che coloro che mi hanno selezionato si siano fatti toccare dal coraggio quotidiano che racconto tra le pagine del mio libro, un coraggio che nasce dalla scelta di schierarsi dalla parte giusta. Dedico questo premio a tutte le donne che resistono, che non hanno voce e che spero possano trovarla nei libri. A tutte quelle persone che non si girano dall’altra parte e trovano una risposta alle situazioni di disperazione, accolgono e si occupano di contrastare la ferocia delle disuguaglianze.”
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Il libro vincitore: “La Resistenza delle donne” di Benedetta Tobagi (Einaudi, 2022)
La storia delle donne italiane ha nella Resistenza e nell’esperienza della guerra partigiana uno dei suoi punti nodali, forse il piú importante. Benedetta Tobagi la ricostruisce facendo ricorso a tutti i suoi talenti: quello di storica, di intellettuale civile, di scrittrice.
Le donne furono protagoniste della Resistenza: prestando assistenza, combattendo in prima persona, rischiando la vita. Una «metà della Storia» a lungo silenziata a cui Benedetta Tobagi ridà voce e volto, a partire dalle fotografie raccolte in decine di archivi. Ne viene fuori un inedito album di famiglia della Repubblica, in cui sono rimesse al loro posto le pagine strappate, o sminuite: le pagine che vedono protagoniste le donne. “La Resistenza delle donne” è dedicato «A tutte le antenate»: se fosse una mappa, alla fine ci sarebbe un grosso «Voi siete qui». Insieme alle domande: E tu, ora, cosa farai? Come raccoglierai questa eredità? “La Resistenza delle donne” è prima di tutto un libro di storie, di traiettorie esistenziali, di tragedie, di speranze e rinascite, di vite. Da quella della «brava moglie» che decide di imbracciare le armi per affermare un’identità che vada oltre le etichette, alla ragazza che cerca (e trova) il riscatto da un’esistenza di miseria e violenza, da chi nell’aiuto ai combattenti vive una sorta di inedita maternità, a chi nella guerra cerca vendetta e chi invece si sente impegnata in una «guerra alla guerra», dalle studentesse che si imbarcano in una grande avventura (inclusa un’inedita libertà nel vivere il proprio corpo e a volte persino il sesso), alle lavoratrici per cui la lotta al fascismo è la naturale prosecuzione della lotta di classe. Tobagi racconta queste storie facendo parlare le fotografie che ha incontrato in decine di archivi storici. Ne viene fuori quasi un album di famiglia della Repubblica, ma in cui sono rimesse al loro posto le pagine strappate, o sminuite: le pagine che vedono protagoniste le donne. Un libro che possiede il rigore della ricostruzione storica, ma anche una straordinaria passione civile che fa muovere le vicende raccontate sullo sfondo dei problemi di oggi: qual è il ruolo delle donne, come affermare la propria identità in una società patriarcale, qual è l’intersezione tra libertà politiche, di classe e di genere, qual è il rapporto tra resistenza civile e armata, tra la scelta, o la necessità, di combattere e il desiderio di pace?
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