La nuova puntata di Letteratitudine sulle serie Tv è dedicata a “Blanca”: serie televisiva italiana in onda su Rai1 diretta da Jan Maria Michelini e Giacomo Martelli, e liberamente tratta dal romanzo di Patrizia Rinaldi avente per protagonista l’omonimo personaggio.
La miniserie viene trasmessa ogni lunedì in prima serata su Rai 1 dal 22 novembre al 27 dicembre 2021.
La prima è stata un grande successo: 5,7 milioni di spettatori e uno share del 26%. Ovvero: più visto della prima serata.
Abbiamo incontrato Patrizia Rinaldi per discutere di “Blanca”…
“Blanca” va in onda in prima serata su RAI 1, dal 22 novembre, per 6 puntate. I primi due episodi in anteprima su RaiPlay dal 20 novembre.
una produzione Lux Vide in collaborazione con RAI FICTION prodotta da Matilde e Luca Bernabei. Regia di Jan Maria Michelini e Giacomo Martelli. Nella parte di Blanca: Maria Chiara Giannetta
Con la speciale consulenza artistica del Maestro Andrea Bocelli. La prima serie televisiva girata in olofonia, una speciale tecnica di registrazione del suono.
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Abbiamo chiesto a Patrizia Rinaldi di raccontarci qualcosa sulla sua “Blanca” e su come il personaggio nato sui suoi romanzi sia approdato su Rai1 (interpretato da Maria Chiara Giannetta)
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«L’avventura di Blanca televisiva è cominciata più di sei anni fa», ha detto Patrizia Rinaldi a Letteratitudine, «quando MDO, agente televisivo e cinematografico delle Edizioni E/O a cui sono grata, propose in lettura alla casa di produzione Lux Vide i miei libri della serie con lei protagonista.
Ricordo che mi avvisò quando per lavoro mi trovavo in un albergo molto fuori mano: mentre eravamo al telefono brindai alla fortuna con un succo di frutta, unica presenza nel frigo spento.
L’albergo si chiamava come il proprietario, Benito. La lettera B se ne stava, stinta, sulle asciugamani. Pensai che quel nome mi ricordava parecchio buio, poi mi consolai da sola: B di Benito, di Buio, di Blanca.
Ognuno cerca la scaramanzia che meglio aggrada, io mi servii delle parole che giocavano a prendermi in giro con segnali di speranza. Ma quella volta la coincidenza non mentì.
«La Lux apprezzò Blanca e l’avventura, appunto, ebbe inizio.
Avevo già esperienza di qualcosa di mio in teatro, recitato da Marcello Romolo (tra l’altro, il papa supplente di Young Pope), ma non avevo la minima idea di cosa stesse per succedere a Blanca, scelta per una serie Rai 1 da una delle case di produzione più importanti del nostro Paese.
Ho incominciato a capirlo dopo la prima riunione nei loro studi: mi sono fidata da subito del gruppo di lavoro e i fatti mi hanno dato ragione.
Credo che, come succede per le traduzioni, anche le trasposizioni televisive troppo pedisseque rischiano di allontanare il senso cercato nei romanzi.
Con Blanca, e non solo con lei ma con tutti i miei personaggi di romanzi, fumetti, noir, testi teatrali, cerco di raccontare il limite che può diventare addirittura risorsa: certo, con fatica e non in maniera consolatoria. Cerco di dire lo sberleffo verso l’autocommiserazione, la speranza che non c’è e che non smettiamo di cercare con un esercizio solo in apparenza assurdo, anche quando le circostanze ci fanno perdere il futuro.
Questo sentire accompagna la Blanca televisiva. Gli immaginari degli sceneggiatori in primis, del regista, degli attori, di chi ha creato le musiche – insomma delle persone che hanno lavorato alla serie – hanno rivoluzionato tutto, ma non l’inventio della storia iniziale.
Sono grata a S.M., responsabile Lux del progetto, che mi ha tenuta al corrente dei motivi dei cambiamenti rispetto al mio testo originario, che mi ha fatto imparare, che ha smontato, pezzo dopo pezzo, la mia iniziale e inevitabile gelosia. Che mi ha fatto crescere come autrice.
Quando ho visto alla Lux i primi cento minuti di Blanca ero con MDO, con cui spero di lavorare ancora e ancora. Dopo abbiamo brindato alla serie Rai 1 così innovativa e tanto ben accolta, e stavolta non lo abbiamo fatto con un succo di frutta.
«I titoli E/O con Blanca protagonista sono: Blanca, Tre, numero imperfetto, Rosso caldo, La danza dei veleni.
Il prossimo sarà in libreria a gennaio».
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LA SERIE TV
BLANCA, crime drama liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Patrizia Rinaldi, racconta lo straordinario viaggio di una giovane donna non vedente che ha la possibilità di realizzare il sogno che aveva sin da bambina: diventare una consulente della polizia.
Blanca è un personaggio vivace e solare. In commissariato dovrà scontrarsi con la diffidenza dei nuovi capi e colleghi tra cui il commissario Bacigalupo e l’ispettore Liguori. Per conquistare la fiducia di entrambi, Blanca dovrà dimostrare che può dare un contributo originale alle indagini, grazie alle sue capacità nel décodage, cioè la capacità di analizzare nelle telefonate e nelle intercettazioni suoni e rumori che sfuggono ad un udito meno sviluppato del suo. Blanca è riuscita a fare della sua mancanza la sua forza.
Blanca ha perso la vista quando era poco più che una bambina, in un drammatico incendio in cui è morta la sorella maggiore. Da allora ha fatto molta strada: ha imparato a muoversi con l’aiuto del suo fedele cane guida Linneo, a orientarsi al buio, a leggere a fondo gli stimoli tattili, sonori e olfattivi, a ricostruire nella sua mente spazi e punti di riferimento.
Oltre a essere innovativa per i contenuti, Blanca è anche la prima serie televisiva ad aver utilizzato una speciale tecnica di registrazione del suono, l’olofonia, che permette di riprodurlo in modo simile a come viene percepito dall’apparato uditivo umano: ascoltando la serie con semplici cuffiette, per lo spettatore sarà come essere al posto di Blanca, sentire come lei sente e ricostruisce il mondo. Una vera e propria novità nel panorama delle produzioni televisive.
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IL LIBRO
Il commissariato è fermo nel caldo estivo e nella mancanza di casi rilevanti. Il commissario Martusciello e l’ispettore Liguori hanno tempo per i loro contrasti. Martusciello difende la sua appartenenza popolare; l’ispettore aristocratico respinge le semplificazioni del ciuccio di paese e rifiuta i ruoli di proprietario di proprietà, scienziato e cavaliere. Intanto Martusciello soffre i silenzi della moglie e il ritorno della figlia. Liguori vive un amore incerto con Marinella Di Somma. Crimini spezzano la lentezza dei giorni: una donna uccisa sul fondo di un cratere, il rapimento di un giovane e la scomparsa del figlio di Marinella. I casi sembrano legati alla fabbrica Di Somma e a chi la dirige con metodi vicini all’illegalità. In commissariato arriva Blanca, poliziotta ipovedente esperta di decodificazione. Sarà al fianco di Martusciello, il quale saprà fidarsi del suo modo particolare di decifrare parole e sentimenti. I tre investigatori lavoreranno ai casi seguendo piste diverse. Gli indizi portano contraddizioni e instabilità, la soluzione stenta ad arrivare. Blanca ha competenza di mistero, le sue intuizioni daranno ordine alla logica dei fatti. Dopo la soluzione dei casi Blanca racconterà l’origine del suo limite visivo e come è riuscita a convertire la mancanza in conquista di altre capacità.
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L’AUTRICE
Patrizia Rinaldi è laureata in Filosofia, vive e lavora a Napoli. Partecipa dal 2009 a progetti letterari presso l’Istituto Penale Minorile di Nisida. Ha pubblicato, tra gli altri, con El, Giunti, Lapis, Sinnos. È stata tradotta in vari Paesi. Per le Edizioni E/O ha pubblicato Tre, numero imperfetto (tradotto negli Stati Uniti e in Germania), Blanca, Rosso caldo, Ma già prima di giugno (Premio Alghero), La figlia maschio e La danza dei veleni (cinquina Premio Scerbanenco). Nel 2016 ha vinto il Premio Andersen Miglior Scrittore, il maggiore riconoscimento italiano di letteratura per ragazzi.
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IL NUOVO CASO DI BLANCA DA GENNAIO IN LIBRERIA
€ 17,00 – pp. 256 – Collana Dal Mondo
La detective Blanca Occhiuzzi indaga sull’assassinio feroce di due maestre di tango in là con gli anni, dalla bellezza tenace. Nel tango argentino di scuola storica, le ballerine mature sono le più desiderate, perché la carica sensuale dei passi si precisa negli anni. Perciò la lezione del tango sconfigge i canoni estetici dominanti: la bellezza non si sciupa, ma si perfeziona col tempo. Blanca si appassiona al caso delle due donne uccise, grazie al racconto di un’amica delle vittime, Gabriella. Gabriella le suggerisce che, per venire a capo dell’enigma, deve entrare nel mondo di sale da tango, di milonghe e di intrighi. Per imparare i passi, Blanca dovrà provare a fidarsi. È una sfida difficile per lei, ipovedente, che nel buio ha imparato a contare soltanto sui suoi passi.
Tre, numero imperfetto
Non è un fascicolo come gli altri quello che un giorno compare sulla scrivania del commissario Martusciello: il corpo senza vita del cantante napoletano Gennaro Mangiavento, in arte Jerry Vialdi, viene trovato allo stadio San Paolo di Napoli; il cadavere di una donna misteriosa al Bentegodi di Verona. I corpi composti in posizione fetale, l’assenza di segni di violenza, la sfida lanciata ai tutori della legge, metodo e follia nel celare in bella vista un segreto inconfessabile. La polizia brancola nel buio, ma non la sovrintendente Blanca Occhiuzzi: bellissima, senza vista dalla nascita, costretta dal buio che l’avvolge a percepire con gli altri sensi ciò che la circonda e i tremiti degli uomini. Sarà lei, questa volta, a prendere per mano Martusciello, e a guidarlo col suo intuito sensuale nel buio della mente dell’assassino. Una scrittura trasgressiva, allusiva, densa di misteri e doppi sensi, con una musicalità esotica, quasi esoterica.
Rosso caldo
Anche nel commissariato di Pozzuoli arriva la primavera piovosa e fredda: il commissario Martusciello rimpiange la capacità di memoria degli anni passati, la sovrintendente Blanca vive una crisi amorosa con l’ispettore Liguori, l’agente scelto Carità è tornato nei suoi silenzi. Dovranno dimenticare le loro irrequietezze per occuparsi di due omicidi; le vittime lavoravano nello stesso ufficio postale di zona, ma questo pare l’unico legame, perché le morti si riferiscono a contesti diversi: spiriti e voyeurismo pseudoartistico da una parte e crimine di rapine e ricatti dall’altra. Intanto Gianni Russo, il padre di Ninì, la figlia adottiva di Blanca, in carcere per aver confessato l’omicidio della moglie, scappa dall’ospedale dove è ricoverato. Cerca Ninì e la fa sprofondare di nuovo nell’incertezza da cui la ragazza si sta liberando. Il rapporto tra Blanca e Ninì si incrina, Russo ferisce gravemente il commissario Martusciello e le vite di tutti si frantumano.
La danza dei veleni
La detective ipovedente Blanca e i suoi colleghi, il commissario Martusciello, l’agente scelto Carità, Liguori e Micheli, si ritrovano a dover risolvere due casi che sembrano scollegati: il traffico di animali illegali provenienti dall’estero e la morte di una donna, apparentemente avvenuta a causa del morso di un ragno, rarissimo e letale. Nel primo caso, delle circostanze fortuite porteranno a galla indizi che provocheranno la morte di due veterinari, mentre il secondo caso sembra opera di un assassino seriale che usa i ragni come armi, ma le vittime non sono collegate in alcun modo. Nel commissariato regna l’anarchia, ognuno conosce solamente un pezzo dell’indagine e spesso lo nasconde agli altri, il puzzle fatica a comporsi fino all’ultimo perché le vicende private dei personaggi si ergono come muri tra di loro: ognuno come un animale ferito cerca con le proprie forze di aprirsi la strada verso la verità, senza accorgersi di essere mutilato lontano dal resto della squadra. Blanca si dibatte nei suoi sentimenti per Liguori e cerca un riparo nell’amore di Micheli, pur non ricambiandolo. Di tutte le bestie che abitano questo romanzo è proprio Blanca la più selvatica.
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