Urartu
Urartu | |
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Dati amministrativi | |
Nome completo | Regno di Urartu (Bianili) |
Lingue parlate | Lingua urartea, lingua hurrita, lingue proto-armene |
Capitale | Arzashkun Tushpa (dal 832 a.C.) |
Politica | |
Forma di Stato | Monarchia |
Re |
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Nascita | 860 con Aramu |
Fine | 590 a.C. con Rusa IV |
Causa | Conquista da parte dei Medi |
Territorio e popolazione | |
Religione e società | |
Religione di Stato | Politeismo |
Massima espansione del regno di Urartu (743 a.C.) in giallo: in verde, l'impero neo-assiro e i suoi tributari | |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Nairi |
Succeduto da | Medi Satrapia d'Armenia |
Ora parte di | Armenia Artsakh Georgia Iran Turchia |
Il regno di Urartu (Biainili in urarteo) era un antico regno dell'Armenia situato tra l'Asia Minore, la Mesopotamia e il Caucaso, incentrato attorno al lago di Van (oggi nella Turchia orientale). Il regno durò dall'860 al 585 a.C. Il nome corrisponde al biblico Ararat.
Origine del nome[modifica | modifica wikitesto]
Il nome Urartu venne dato al regno dai suoi più acerrimi nemici stanziati a sud, gli Assiri; proviene dalla fonti assire (dialetto dell'accadico), e sta per "paese di montagna". Il nome autoctono era Biainili, ovvero il nome originario del lago di Van.
Alcuni studiosi ritengono che l'Ararat dell'Antico Testamento sia una variante dell'accadico "Urartu"[1]: infatti il monte Ararat era ubicato proprio nel territorio urarteo, circa 120 km a nord della sua antica capitale. Va anche ricordato che nell'Antico Testamento "Ararat" era utilizzato anche per indicare un antico regno che si trovava a nord della Mesopotamia. Allo stesso modo le prime cronache armene (V-VII secolo) affermano che il nome originario dell'Armenia era "paese dell'Ararad". Le variazioni forse vengono dall'armeno "Ayrarat", che significa "terra del coraggioso" e "terra degli armeni"[2]. Studiosi come Carl Friedrich Lehmann-Haupt (1910) ritengono che il popolo chiamasse se stesso col nome di khaldini, dal loro dio Khaldi, o che fossero collegati ai khaldi della costa del Mar Nero. I Nairi, un popolo dell'età del Ferro dell'area del Van, sono stati spesso considerati collegati ad essi, o addirittura lo stesso popolo.
Urartu è spesso chiamato "Regno di Ararat" in molti antichi manoscritti e testi sacri di diverse nazioni. La ragione per l'incertezza nei nomi (ad esempio Urartu e Ararat) dipende dalle variazioni presenti nelle fonti. Inoltre, nei sistemi di scrittura monoconsonantici - dove le vocali generalmente non sono indicate - la parola scritta <RRT> potrebbe essere allo stesso Ararat o Urartu o Uruarti e così via.
A volte le fonti antiche utilizzano in maniera intercambiabile "Armenia" e "Urartu" per riferirsi allo stesso paese. Per esempio, nell'iscrizione di Bisotun in tre lingue, scolpita nel 520 a.C. per ordine di Dario il Grande di Persia, il paese viene definito Arminia in antico persiano, Harminuia in elamita e Urartu in babilonese.
Inoltre, il regno fu conosciuto come Armenia presso i greci (e poi i romani) che vivevano nell'Anatolia occidentale, forse perché i contatti che loro ebbero con Urartu, furono attraverso il popolo della tribù di Armen. Tra il tardo VII e gli inizi del VI secolo a.C., il regno Urarteo fu sostituito dal regno di Armenia, a cui fu a capo la dinastia armena degli Orontidi.
La scoperta[modifica | modifica wikitesto]
Il primo a scoprire l'esistenza della civiltà di Urartu fu lo studioso tedesco Friedrich Eduard Schulz, che viaggiò nell'area del lago di Van intorno al 1827, sulle tracce della regina Šamiram (Semiramide), la cui storia è contenuta nell'opera di Mosè di Corene.
Schultz scoprì le rovine di una città e una serie di iscrizioni, parzialmente scritte in lingua assira, e parzialmente scritte in una lingua del tutto sconosciuta. Schultz scoprì anche la stele bilingue chiamata stele Kelišin, trovata sul passo Kelišin nel confine tra il moderno Iran e l'Iraq. Venne ucciso dai Curdi nel 1829, ed i suoi appunti sono scomparsi.
La prima raccolta sistematica di iscrizioni provenienti da Urartu fu quella del reverendo Archibald Henry Sayce risalente al 1870. Nel 1890 l'ingegnere tedesco Karl Sester scoprì le rovine di Nemrud Dag raccogliendo altre iscrizioni.
Cronologia storica[modifica | modifica wikitesto]
- Il primo re è Sarduri I, che fonda il regno nell'835 a.C., con capitale Tushpa.
- Sarduri II porta i confini fino oltre il Tigri e l'Eufrate, il lago Urmia, Aleppo ed il lago Erivan. L'espansione viene fermata dagli Assiri di Tiglatpileser III.
- Nel 750 a.C. il regno di Urartu viene devastato dai Cimmeri.
- Nel 714 a.C. i resti del regno di Urartu entrano nell'orbita assira.
- Nel 620 a.C. il regno di Urartu viene devastato dagli Sciti.
- Nel 610 a.C. i Medi si annettono Urartu.
- Nel 600 a.C. entrano in Ararat gli antichi armeni.
Re di Urartu[modifica | modifica wikitesto]
- Aramu o Arame (858-844 a.C.)
- Lutipri (844-834 a.C.)
- Sarduri I (834-828 a.C.)
- Ishpuini (828-810 a.C.)
- Menua (810-785 a.C.)
- Argishti I (785-763 a.C.)
- Sarduri II (763–735 a.C.)
- Rusa I (735-714 a.C.)
- Argishti II (714-680 a.C.)
- Rusa II (680-639 a.C.)
- Sarduri III (639-635 a.C.)
- Erimena (635-629 a.C.)
- Rusa III (629-590 a.C. o 629-615 a.C.)
- Sarduri IV (615–595)
- Rusa IV (590–585)
Caratteri etnici e culturali[modifica | modifica wikitesto]
Gli Urartei sono spesso considerati discendenti o affini degli Hurriti di mezzo millennio prima.
La lingua urartea non è indoeuropea, e spesso viene messa in relazione con le lingue caucasiche settentrionali, oltre con l'hurrita e con l'ittita. Successivamente alle incursioni dei Cimmeri e degli Sciti, gli antichi Armeni si stanziano nei pressi dell'Ararat e la lingua urartea inizia a declinare, venendo sostituita dall'armeno, lingua indoeuropea.
Si conosce il nome del dio supremo di Urartu, Haldi.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Piotrovskij Boris Borisovich, Il regno di Van. Urartu. Roma 1966, Edizioni dell'Ateneo
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Urartu
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Il Regno di Urartu, su open-site.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 154902446 · LCCN (EN) n90709797 |
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