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Le stanze dei fantasmi

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14,50

AA.VV.

Traduzione: Stella Sacchini

Anno di pubblicazione: 2014

ISBN: 9788861101135

Pagine: 250

Edizione digitale: 7,99

Disponibile su: Bookrepublic, Kindle store, Kobo store, IBS

 

 

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Descrizione

Cosa fa di un libro un libro di successo? Nemmeno i più geniali matematici sapranno scovare un’equazione che descriva in modo assoluto il perfetto bestseller. Di certo, col senno di poi, sappiamo cosa fece di queste storie assemblate magistralmente un grande successo: otto grandissimi scrittori idolatrati dai lettori, un concept molto originale per l’epoca, una casa infestata, il Natale, la perfetta regia di Charles Dickens.
In una vecchia casa di campagna Joe e Patty decidono di invitare un gruppo di amici per vivacizzare le loro giornate. Una coppia affiatata, un giovanotto brillante, una femminista convinta, un ex marinaio col suo compagno di avventure e un avvocato di successo rispondono all’invito, e finiscono per partecipare a un singolare “ritiro” in una classica location alla Poe: una villa isolata e popolata di presenze dall’oltretomba. Vivranno per tre mesi insieme, lontani dal mondo, avendo la possibilità di scoprire quale fantasma abita la loro stanza (e la loro vita), senza mai farne parola. Soltanto alla fine, in quella che sarà chiamata la Dodicesima Notte, si riuniranno per raccontarsi ciò che hanno visto e udito, come in un inquietante Decameron. Regista dell’esperimento, un gradino di consapevolezza più in alto degli altri, è Joe, alter–ego dello stesso Dickens. Le stanze dei fantasmi è un modernissimo romanzo a cornice, che inanella una serie di storie pubblicate su «All the Year Round» nel 1859, a cura di Charles Dickens. Con la sua consueta ironia ai limiti della satira e con il pretesto degli spettri, il più famoso scrittore vittoriano compone un nutrito campionario delle fobie e delle nevrosi dei suoi contemporanei. Scorrono sulle pagine le composizioni di sei tra i più famosi e abili scrittori dell’epoca, ciascuno impegnato nello stile che gli è più congeniale, a tracciare armonicamente le linee di contorno degli ambienti in cui i personaggi e i loro fantasmi prendono vita.

«Questi spettri possono essere capiti ma non esorcizzati. Sono la realtà, e ne portano il peso.»

La Stampa

«Ogni stanza uno spettro, una paura e colui che se ne scopre detentore, astute metafore che hanno il preciso intento di ridicolizzare le fobie della società vittoriana con tutte le sue nuove regole autoimposte.»

Il collezionista di dettagli

«A ognuno il suo fantasma. Dirige la polifonia spettrale Charles Dickens. È lui che ha convocato i cinque scrittori vittoriani prendendo a pretesto spettri e fantasmi per costruire un esperimento di scrittura collettiva.»

Il Corriere della Sera

AA.VV Charles Dickens

AA.VV Charles Dickens

Abitano le stanze e queste pagine otto tra gli autori vittoriani più abili e famosi, che con le loro avventure...

Stella Sacchini

Stella Sacchini

Stella Sacchini è traduttrice letteraria dall’inglese, dal latino e dal greco. È laureata in Filologia bizantina presso l’Università di Macerata...

Hanno scritto

Corriere della Sera

Le stanze dei fantasmi

A ognuno il suo fantasma. Dirige la polifonia spettrale Charles Dickens. È lui che ha convocato i cinque scrittori vìttoriani prendendo a pretesto spettri e fantasmi per costruire un esperimento di scrittura collettiva.

La Stampa

Al circolo Dickens si brinda con gli spettri

Questi spettri possono essere capiti ma non esorcizzati. Sono la realtà, e ne portano il peso. Sarà anche Natale, ma il lieto fine non pare assicurato, a meno di un intervento del deus ex machina, che in questo caso è ovviamente Dickens. Tocca a lui il colpo a sorpresa, col suo racconto conclusivo.

il Giornale di Brescia

I fanstasmi di Dickens & Co.

Quella di Dickens e compagni – come scrive Stella Sacchini, traduttrice e prefatrice dei racconti – è qui una letteratura fantastica e si inserisce nella sotterranea corrente di irrazionalismo che percorre il periodo vittoriano, pure generalmente ricordato come un’epoca di posftivismo. Ma è un fantastico che «assume i tratti dimessi del quotidiano».

La collezionista di dettagli

Le stanze dei fanstasmi

La critica alla società del suo tempo non avrebbe potuto celarsi meglio che dietro a una raccolta di innocui racconti natalizi, dove i fantasmi sono assai meno terribili di quello del futuro di Scrooge, le storie toccano l’assurdo e il grottesco di Poe tanto sono inverosimili, eppure, la chiave di lettura è lì a portata di lettura: ogni stanza uno spettro, una paura e colui che se ne scopre detentore, astute metafore che hanno il preciso intento di ridicolizzare le fobie della società vittoriana con tutte le sue nuove regole autoimposte.
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Il club dei libri

Le stanze dei fanstasmi

Fantasmi che non terrorizzano con urla e apparizioni nelle notti buie e tempestose, ma che strappano un sorriso, talvolta; e molto più spesso un brivido: perché non c’è porta, preghiera o scongiuro che li possa tenere lontani dal mondo dei vivi: perché se è vero che siamo i vivi, è altrettanto vero che i fantasmi, i nostri fantasmi, vivono dentro di noi.
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Il tempo

Il campionario delle fobie dell’uomo vittoriano

Le stanze dei fantasmi è un esperimento di scrittura collettiva diretto da Charles Dickens. La raccolta di ghost stories fu pubblicata per la prima volta nel 1859 su «Ali the Year Round» e riunisce sei dei maggiori autori del periodo vittoriano: oltre allo stesso Dickens (suoi sono prologo, epilogo e un racconto), Wilkie Collins, Elizabeth Gaskell, Anne Procter, Hesba Stretton e George Augustus Sala.

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