Descrizione
Incarcerato per un crimine che verrà rivelato solo alla fine dell’ultimo minuto, nella sua cella solitaria, João decide di raccontare la storia della propria vita a un seminarista. Ex allenatore di calcio, convive con il senso di colpa per aver abbandonato il figlio e non essere riuscito ad amarlo, data la sua assoluta incapacità come giocatore. Per porre rimedio alle proprie mancanze, decide di inserirlo nella formazione, eliminando un talentuoso centravanti. Ma nel match decisivo compie finalmente una scelta più corretta… prima che scorra il sangue. Attraverso il monologo “virulento” di un uomo disperato, che considera il calcio come il “vero teatro dell’esistenza”, Marcelo Backes scrive un romanzo che diventa una lunga meditazione sull’amore e sulla perdita della memoria e dell’identità con l’avanzare degli anni, diventando il ritratto sorprendente di una generazione che fatica ad adattarsi ai tempi di un Paese in rapido cambiamento. La partita dell’esistenza si gioca tutta all’ultimo minuto.
«Un romanzo che ipnotizza e confonde come un tiki taka letterario. Quando riuscirete a orientarvi nella ragnatela di passaggi del suo pastiche linguistico, scoprirete di aver letto uno dei libri più interessanti di questa estate»
Pagina99
«Una lunga partita di calcio come metafora della vita, un libro che tiene senza fiato fino all’ultima pagina. L’amore di un padre che non tiene conto delle reali attitudini del figlio, una storia di sangue nel Brasile del Mundial.»
Radio Città Futura
Marcelo Backes
Natonel 1973 a Campina Das Missões, nel Brasile meridionale, Marcelo Backes ha studiato giornalismo, letteratura brasiliana e germanistica e tradotto...
Roberto Francavilla
Roberto Francavilla è Professore Associato di Letteratura Portoghese e Brasiliana presso l’Università di Genova. In precedenza ha sviluppato progetti di...