Artista vero, persona autentica. Lucio Dalla ha lasciato un solco di musica e parole sulle anime di diverse generazioni. La sua morte, avvenuta oggi (1 marzo 2012), ha colto di sorpresa tutti generando un senso di perdita, un dolore sordo. Fino a ieri sera, infatti, si era esibito in Svizzera nell’ambito di un tour di concerti. E domenica (era nato il 4/3/1943, ricordate?) avrebbe compiuto 69 anni…
Letteratitudine si occupa di libri e di letteratura, ma molti di voi mi hanno scritto chiedendo di dedicare a questo nostro grande artista uno spazio anche qui, in aggiunta agli innumerevoli messaggi che stanno inondando la rete (dai siti dei principali quotidiani ai social network).
Questo, dunque, è lo spazio letteratitudiniano per Lucio Dalla. E per chiunque, tra voi, che avesse voglia di ricordarlo con l’affetto che merita.
Di seguito, i video di alcune delle sue canzoni più rappresentative.
Un saluto commosso: ciao, Lucio!
Massimo Maugeri
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Credo che la morte di Lucio Dalla ci abbia colpito nel profondo…
Artista vero, persona autentica, Lucio Dalla ha lasciato un solco di musica e parole sulle anime di diverse generazioni. La sua morte, avvenuta oggi (1 marzo 2012), ha colto di sorpresa tutti generando un senso di perdita, un dolore sordo. Fino a ieri sera, infatti, si era esibito in Svizzera nell’ambito di un tour di concerti. E domenica (era nato il 4/3/1943, ricordate?) avrebbe compiuto 69 anni…
Letteratitudine si occupa di libri e di letteratura, ma molti di voi mi hanno scritto chiedendo di dedicare a questo nostro grande artista uno spazio anche qui, in aggiunta agli innumerevoli messaggi che stanno inondando la rete (dai siti dei principali quotidiani ai social network).
Questo, dunque, è lo spazio letteratitudiniano per Lucio Dalla. E per chiunque, tra voi, che avesse voglia di ricordarlo con l’affetto che merita.
Sul post, ho inserito i video di alcune delle sue canzoni più rappresentative.
Un saluto commosso: ciao, Lucio!
Ora restano solo altri due cantautori grandi quanto lui. Quasi, quanto lui…
lucio dalla, artista, cantautore italiano sensibile e forte, apprezzato anche tanto da noi in Germania, mi ricordo di un bellissimo concerto a Francoforte.
Che canzone vi viene in mente come prima quando pensate a lui?
Caro Massimo, grazie per questo post!
@ Katharina Schmidt
Cara Katharina, è bello avere la conferma da te che Lucio Dalla fosse apprezzato anche in Germania.
La prima canzone che mi viene in mente quando penso a lui?
“L’anno che verrà”. Il testo è bellissimo. La conosci?
E tu? Quale è la tua canzone preferita di Dalla?
Con lui se ne va un grande poeta, un musicista geniale e un uomo di rara umanità…
Ho letto la notizia sul cell. e sono ancora “sottosopra”, non immaginavo che una notizia del genere mi facesse un tale effetto. Non credo di poter dire niente che non sia stato detto e che non lo sará. La musica di Lucio ha fatto da colonna sonora nella vita di quelli della mia generazione. A mio modesto parere, lui con la sua musica era sempre un passo avanti, antesignano nella sua produzione, di cambiamenti di gusti ancora al di lá da venire senza mai perdere la sua identitá.
Grave e triste perdita.
“Era un grande amico e ha rappresentato molto per me. Non riesco a dire altro”.
“Se ne è andato da gladiatore… E’ un brutto momento per tutti. Un lutto per la musica…. Mi dispiace tantissimo, all’Italia ha lasciato le sue canzoni e il suo genio”
“Non riesco a parlare, sono troppo distrutto dal dolore”
“Mi sono sentito un pò morto anch’io. Abbiamo gli affetti, le canzoni bellissime scritte che fanno parte del nostro mondo. E quelli rimangono”.
“Mi sono innamorata con le sue canzoni, ho duettato con lui sul palco, in tv e nei ristoranti. Lucio è uno che ha dato cultura, alla ‘cultura’ della musica italiana e per questo era e resta internazionale. Io ‘a modo mio’ lo amo e lo aspetto in Piazza Grande”.
“Ci ha lasciati un talento geniale del nostro mondo artistico, una personalità inquieta e burlesca di alto valore espressivo”
Al Premio Morante mi disse: ‘Quando mi parlano di bellezza mi viene in mente, come prima immagine, Napoli’. Che la terra ti sia lieve Lucio”
“Da oggi il mondo sarà più buio. Prego e penso che poeti come te non dovrebbero mai morire”
“Ci sentiamo all’improvviso parte di una stessa grande famiglia a cui viene a mancare il capofamiglia. Perché questo era Lucio Dalla”
“Ciao Lucio. Grazie. Lucio Dalla è stato una delle persone più libere fra quelle che hanno fatto canzoni nella nostra storia”
Lucio Dalla è stato “bravo e geniale” e “ha vissuto tutta una vita con la volontà di stupire e la voglia di stupirsi”
“autore e voce forte e originale, che ha contribuito a rinnovare e a promuovere la canzone italiana nel mondo. E’ stato un artista amato da tanti italiani di diverse generazioni. E a me personalmente è caro il ricordo dei nostri incontri, e dell’ultimo, a Bologna, per una iniziativa di beneficenza”.
Lucio Dalla ha raccontato attraverso le sue canzoni l’Italia degli ultimi cinquant’anni: un poeta anticonformista che ha saputo parlare a tutti”
“Una notizia come un fulmine, un vuoto al quale non riesco a credere”
“Ho avuto la fortuna di conoscere Lucio Dalla qualche anno fa a Bologna. Avevamo doppiato insieme un fumetto di Milo Manara”.
“Ha dato tanto ed è stato uno dei tre, quattro grandi della canzone d’autore. Abbiamo fatto manifestazioni insieme, ci siamo incontrati nelle stesse sale di registrazione e poi quante volte abbiamo parlato di musica ma anche di politica, di filosofia”.
Ho appreso la notizia con grande dolore. Solo quindici giorni fa Dalla mi aveva chiamato chiedendomi di presentargli il suo libro, ma nello stesso giorno dovevo presentare il mio. Così ho dovuto dire di no. Sono invece contento di una cosa: avevo dedicato a lui un intero film come Borotalco e lui ne andava fiero”.
“Una sera andammo in macchina a Vergaio, dove abitava Benigni, che era agli inizi della sua carriera.. per registrare le sue gag: con i genitori di Benigni tutti intimiditi che ci offrivano il caffè guardandoci come degli alieni materializzati in salotto”.
“Se in questo mondo ha ancora un senso la parola bontà, posso dire che Lucio Dalla è l’uomo più buono che abbia conosciuto nella mia vita, il più generoso e il più libero”
“Lui non voleva cantare Caruso, io gli ho detto che era una capolavoro e poi è diventato un inno”.
Amavi quelli che “si guardano e si scambiano la pelle”. Bello il tuo entusiasmo! Abbraccio Marco, Bruno e tutti i tuoi.
adesso potrai dirci davvero come e’ profondo il mare…
Intanto un mistico, forse un aviatore, inventò la commozione.
Un amico caro,un amico della Puglia e dei pugliesi. Rimarrà nei nostri cuori.
E perché non riesco a smettere di stare male?
Grazie,Lucio, di aver accompagnato con la tua musica la nostra giovinezza.
Provo una tristezza infinita, Dalla è stato un artista completo, ricco di sensibilità, carnalità e grandi capacità comunicative. Porto nel cuore, come tanti di voi, le sue canzoni, alcune hanno segnato momenti della vita. Non si potrà mai dimenticare.
Un inedito
http://www.youtube.com/watch?v=5segmwb7VAY&feature=fvsr
..anche l’ultimo sguardo, il tempo di una carezza…
spero che nel altrove Lucio possa sentire la nostra carezza.
Forse anche molti di voi avranno l’illusione di sentirsi vicini a Lucio come se fosse stato davvero un amico stretto.Che sia questo il segreto degli artisti che sanno parlare ad ogni cuore come se ne conoscessero l’intima essenza?Lui aveva questa sensibilità ed il suo calore umano e amore per la vita lo ha lasciato nelle sue canzoni, eredità d’infinite emozioni per noi tutti e gli altri che verranno.
Grazie Massimo per questo post bellissimo!
alcuni dei commenti “celebri” inseriti sopra sono stati ripresi da vari social network e siti web
Ti consiglio di aggiungere due brani che sono davvero unici:
CARA
e TU NON MI BASTI MAI
E’ stata l’espressione di un tempo, il mio tempo, il nostro tempo.
La voce delle contraddizioni, delle aspettative. La voce che è andata oltre, e per quell’oltre ha rischiato trovando consensi e dissensi ma ha provato ogni giorno della sua vita sapendo che il sipario prima o poi doveva calare.
Tu non mi basti mai – Lucio Dalla
Vorrei essere il vestito che porterai
il rossetto che userai
vorrei sognarti come non ti ho sognato mai
Ti incontro per strada e divento triste
perché poi penso che te ne andrai
Vorrei essere l’acqua della doccia che fai
le lenzuola del letto dove dormirai
l’hamburger di sabato sera che mangerai … che mangerai
vorrei essere il motore della tua macchina
così di colpo mi accenderai Tu tu non mi basti mai davvero non mi basti mai tu tu dolce terra mia dove non sono stato mai
Debbo parlarti come non faccio mai
voglio sognarti come non ti sogno mai
essere l’anello che porterai
la spiaggia dove camminerai
lo specchio che ti guarda se lo guarderai … lo guarderai
vorrei essere l’uccello che accarezzerai
e dalle tue mani non volerei mai
Vorrei essere la tomba quando morirai
e dove abiterai
il cielo sotto il quale dormirai
così non ci lasceremo mai
neanche se muoio e lo sai tu tu non mi basti mai davvero non mi basti mai io io io ci provo sai non mi dimenticare mai
….così non ci lasceremo mai
neanche se muoio e lo sai tu tu non mi basti mai davvero non mi basti mai io io io ci provo sai non mi dimenticare mai……
Se questa non è poesia. Grazie Lucio.
http://www.youtube.com/watch?v=ez75GMRD4bQ&feature=related
Scusate non resisto, sono troppo belle. Questa anche la amo tanto, è più recente : Mi fa venire i brividi…
http://www.youtube.com/watch?v=-lJWcr547aM&feature=related
La vita è solo un sogno. E’ una partenze o un ritorno…non lo so.
Mancano i commenti degli amici/artisti più cari di Lucio Dalla: Francesco De Gregori, Gianni Morandi, Ron. Hanno detto tutti e tre di non avere la forza di lasciare dichiarazioni.
Ciao, Lucio. Ci manchi tanto. Siamo tutti a lutto.
Ancora non riesco a crederci, Lucio che ci ha dato tante emozioni, con la sua musica con la sua poesia, lascia un rimpianto senza fine.
Grazie di cuore per questi primi commenti, cari amici.
Credo di interpretare il pensiero di tutti se dico che questa morte improvvisa di Lucio Dalla ha scosso l’intero paese, l’intera nazione.
Artista vero, persona autentica, ho scritto sul post. Ed è così. Come molti di voi, sono rimasto sorpreso dal dolore che personalmente ho provato, e provo, per questa perdita. Ma forse non bisogna sorprendersi. Sono nato nel 1968 e ricordo Lucio Dalla da sempre, ho ascoltato le sue canzoni sin da bambino. E continuerò a farlo, anche stasera. Le sue canzoni sono state davvero le colonne sonore delle vita di tanti di noi.
Un brano come “Caruso” (il mio preferito) sarà uno di quelli che sopravvivrà al decorso dei decenni… e probabilmente andrà oltre.
Ma non è solo questo. C’è dell’altro.
Al talento dell’artista, nel caso di Dalla, si aggiunge la bontà dell’uomo, la sensibilità dei puri. È questa la sensazione che provo (e che forse molti di voi provano). E non c’è alcun intento di “santificazione” in queste mie parole. È solo, appunto, una sensazione. Peraltro non comprovata da una conoscenza “reale”.
Reale, però, è il ricordo dell’ultima volta che ho incrociato Lucio Dalla di persona. Una serata estiva, nella piazza di Zafferana Etna (Dalla trascorreva parecchio tempo da quelle parti… aveva una casa sulle pendici dell’Etna). Seduto al tavolo di una pizzeria, all’aperto, insieme ai suoi amici, mentre la gente gli passava intorno sorridendogli. Lui ricambiava i sorrisi.
Io lo osservavo, seduto a una “tavolata” a pochi metri di distanza. La sua “normalità” era disarmante.
Era un antidivo, nonostante la grande celebrità. Uno straordinario artista dalla straordinaria normalità.
Credo anche che fosse uno degli esempi buoni di questa nostra martoriata Italia.
Forse è anche per questo che ci manca tanto.
Ciao Lucio. Buon viaggio! Ti immagino nella luce della Poesia.
Sono dispiaciuta, rattristata, le persone che ci hanno fatto bene, che ci hanno raccontato il mondo come lo ha fatto Lucio con la sua musica e il suo talento non dovrebbero morire. Sono dispiaciuta, molto.
Una delle ninnenanne che cantavo a mio figlio per addormentarlo era Marzo 1943. E a tre anni mi chiedeva la sera di ricantarla e di ricantarla ancora…
Ciao Lucio!
Bravo, ottimo musicista, e un interlocutore gentile che manteneva un equilibrio educato raro di questi tempi
Stanotte mi addormenterò con la voce di Lucio Dalla in cuffia. Le canzoni di una vita. La mia.
Ciao Lucio!
Molte sue canzoni raccontano storie. Ciao Lucio Dalla, poeta dell’anima. La tua voce sul mio cuore.
CIAO LUCIO
Buon viaggio nella Luce!
**********
La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte:
è come se fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare:
parlami allo stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia di dolore o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perchè dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente. solo perchè sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.
Henry Scott Holland
E’ dura, per me, accettare la morte di Lucio Dalla.
Lui era una “icona” della musica italiana. E, come tale, una certezza nella vita.
Ora non ci resta che credere costantemente nel futuro e alle sue prospettive, anche quando queste vengono disattese. Come sostiene nella sua splendida canzone “L’ANNO CHE VERRA'”.
–
Ciao, Lucio!
Un carro funebre con il feretro di Lucio Dalla dovrebbe partire in tarda mattinata dalla Svizzera. I funerali si terranno nella sua Bologna forse domenica, giorno in cui il cantautore avrebbe compiuto 69 anni.
Nella notte un gruppo di amici e stretti collaboratori di Lucio Dalla ha vegliato la salma nella cappella di Saint Roch, nel centro storico di Losanna, dove è stata trasferita dall’hotel Plaza di Montreux poche ore dopo il decesso. Secondo notizie trapelate dall’entourage dell’artista, in giornata potrebbe essere allestita una camera ardente a Palazzo d’Accursio a Bologna.
Ciao, Lucio. Ci mancherai.
E’ difficile accettare che Lucio Dalla non c’è piu’. So che rimane la sua musica, ma ieri ho provato ad ascoltarla e non ci sono riuscita. Un nodo in gola mi ha spinto a spegnere lo stereo.
Anche io sono sorpresa per la mancanza che provo. Credo che stiamo vivendo uno dei pochi veri lutti nazionali di questi ultimi anni.
Ciao Lucio!
Siamo noi, siamo in tanti, ci nascondiamo di notte per non farci ammazzare dagli automobilisti, dai linotipisti siamo gatti nei, siamo pessimisti, siamo i cattivi pensieri, non abbiamo da mangiare ma come è profondo il mare come è profondo il mare.
Babbo che eri un grande cacciatore di quaglie e di fagiani caccia via queste mosche che non mi fanno dormire, che mi fanno arrabbiare ma come è profondo il mare come è profondo il mare.
E’ inutile, non c’è più lavoro, non c’è più decoro, Dio o chi per lui sta cercando di dividerci, di farci del male, di farci annegare ma come è profondo il mare come è profondo il mare.
Con la forza di un ricatto l’uomo diventò qualcuno, resuscitò anche i morti, spalancò prigioni, bloccò sei treni con relativi vagoni, innalzò per un attimo il povero a un ruolo difficile da mantenere, poi lo lasciò cadere a piangere e a urlare solo in mezzo al mare come è profondo il mare.
Poi da solo l’urlo diventò un tamburo e il povero, come un lampo, nel cielo sicuro, cominciò una guerra per conquistare quello scherzo di terra che il suo grande cuore doveva coltivare, ma come è profondo il mare come è profondo il mare.
Poi la terra gli fu portata via, compreso quella rimasta addosso, fu scaraventato in un palazzo o in un fosso, non ricordo bene, poi una storia di catene, bastonate e chirurgia sperimentale, ma come è profondo il mare come è profondo il mare.
Poi non si sa come qualcuno, un mistico, forse un aviatore, scoprì la commozione che rimise d’accordo tutti i belli con i brutti, con qualche danno per i brutti che si videro consegnare un pezzo di specchio così da potersi guardare, come è profondo il mare come è profondo il mare.
Frattanto i pesci, dai quali discendiamo tutti, assistettero curiosi al dramma personale e collettivo di questo mondo che a loro indubbiamente doveva sembrare cattivo e cominciarono a pensare, nel loro grande mare, come è profondo il mare.
E’ chiaro che il pensiero fa paura e dà fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce, anzi è un pesce e come pesce è difficile da bloccare, perché lo protegge il mare, come è profondo il mare.
Certo chi comanda non è disposto a fare distinzioni poetiche, il pensiero è come l’oceano, non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare, così stanno bruciando il mare, così stanno uccidendo il mare, così stanno umiliando il mare, così stanno piegando il mare.
grazie per il post, massimo. pensavo di avere tanto da dire e invece rimango senza parole. ma condivido tutto quello che hanno scritto gli altri.
Ovunque vada (in rete, in tv, alla radio, in strada) sento risuonare le canzoni di Lucio Dalla. L’Italia intera si ammanta sotto le note della sua musica.
Sono commossa nel leggere tutti, io è da ieri che ascolto le sue canzoni. E’ come se la tristezza svanisse sul calore della voce di Lucio Dalla che è più che vivo che mai. Che meraviglia la vita quando sa donarci persone così.Esiste una trama che unisce tutte le sensibilità e trascende le categorie, le differenze, le distanze, le età, il tempo . Qualcosa di indicibile che racconta di noi tutti con una canzone, una nota, un verso, una parola di un libro, un’immagine. Non importa la forma che prende. Importa che resti qui più forte che mai anche quando sembra che la morte sia più forte di noi.
E così che il ricordo rende piene le assenze di coloro che non ci sono più. E penso a tante persone care e al conforto che si potrà avere dalla carezza di un ricordo. E sono più felice. Ma questa è un’altra storia. Saluti a tutti!
Tra le canzoni di Lucio Dalla da me più amate c’è anche Futura.
Futura è il nome dato una bambina che deve ancora nascere. E’ un nome di speranza, in un periodo pieno di incertezze, con i russi e gli americani ancora in piena guerra fredda.
Ma anche questo nostro tempo, per ragioni diverse, è pieno di incertezze. E anche noi abbiamo bisogno di figli proiettati nella speranza.
E se sarà femmina si chiamerà Futura.
Vi trascrivo il testo. E’ molto bello da leggere, anche senza musica.
FUTURA
–
Chissà chissà domani
su che cosa metteremo le mani
se si potrà contare ancora le onde del mare
e alzare la testa
non esser così seria, rimani
i russi, i russi gli americani
no lacrime non fermarti fino a domani
sarà stato forse un tuono
non mi meraviglio
è una notte di fuoco
dove sono le tue mani
nascerà e non avrà paura nostro figlio
e chissà come sarà lui domani
su quali strade camminerà
cosa avrà nelle sue mani.. le sue mani
si muoverà e potrà volare
nuoterà su una stella
come sei bella
e se è una femmina si chiamerà futura.
Il suo nome detto questa notte
mette già paura
sarà diversa bella come una stella
sarai tu in miniatura
ma non fermarti voglio ancora baciarti
chiudi i tuoi occhi non voltarti indietro
qui tutto il mondo sembra fatto di vetro
e sta cadendo a pezzi come un vecchio presepio.
Di più, muoviti più fretta di più, benedetta
più su, nel silenzio tra le nuvole, più su
che si arriva alla luna,si la luna
ma non è bella come te questa luna
è una sottana americana
Allora su mettendoci di fianco,più su
guida tu che sono stanco, più su
in mezzo ai razzi e a un batticuore, più su
son sicuro che c’e’ il sole
ma che sole è un cappello di ghiaccio
questo sole è una catena di ferro
senza amore, amore, amore, amore.
Lento lento adesso batte più lento
ciao, come stai
il tuo cuore lo sento
i tuoi occhi così belli non li ho visti mai
ma adesso non voltarti
voglio ancora guardarti
non girare la testa
dove sono le tue mani
aspettiamo che ritorni la luce
di sentire una voce
aspettiamo senza avere paura, domani
Per riascoltare “Futura” insieme
http://www.youtube.com/watch?v=Jn4i_LzlYvI&feature=related
Ne approfitto per abbracciare tutti. Riascoltare le canzoni di Dalla fa bene al cuore.
Ciao.
Cari amici, ancora una volta grazie di cuore per i vostri commenti.
Ne approfitto per salutarvi e ringraziarvi, a partire da: Angelo Petrella, Katharina Schmidt, Amelia Corsi, Pasquale Matrone, Uga Ecle Ragno…
Ancora saluti e ringraziamenti per: Concetta, Francesca Giulia Marone, Gabriella Rossitto, Antonio Raciti, Andrea, Midori Lettera…
Grazie anche a: Mela Mondì, Delia Morea, Patrizia Debicke, Nicoletta Bortolotti, Giulio, Annalisa…
E ancora, grazie di cuore a: Sergio Rilletti, Cyprea, Alberto, Beatrice, Lucia, Giacomo Tessani, e tutti coloro che hanno inserito i “commenti vip” e le citazioni.
Spero in ulteriori contributi.
Grazie a tutti.
A 17 anni lo incontrai qui a Siracusa, dove era venuto per il concerto al teatro greco. Io e una mia amica in motorino ci vedemmo accostare da un’auto scura. Dentro c’erano Lucio Dalla e Gianni Morandi che domandavano dove fosse l’hotel Villa Politi.
Li abbiamo scortati fin lì e una volta scesi ci hanno abbracciato e sorriso…
L’indomani, al teatro greco, era come se una conca di persone li avvolgesse di bene. Le luci delle stelle si versavano con malinconia dall’alto…ma noi non le vedevamo. Eravamo giovani, e anche Lucio lo era mentre ballava in quel suo modo maldestro. Niente era allora più lontano di questa morte imprevista e prepotente, che lo slaccia da quella perpetua notte di stelle.
Ieri, saputa la notizia, ho cantato tutto il tempo “Angelo,se io fossi un angelo”.
Ora lo sei, Lucio.
Un caro saluto e un ringraziamento anche alla mia socia di scrittura…
Ciao, Simo!
Tra un po’ pubblicherò un nuovo post, ma mi piacerebbe se questo spazio dedicato a Lucio Dalla continuasse a ricevere contributi,
Ancora grazie a tutti.
Se io fossi un angelo
chissà cosa farei
alto, biondo, invisibile
che bello che sarei
e che coraggio avrei
sfruttandomi al massimo
è chiaro che volerei
zingaro libero
tutto il mondo girerei
andrei in Afganistan
e più giù in Sudafrica
a parlare con l’America
e se non mi abbattono
anche coi russi parlerei
angelo se io fossi un angelo
con lo sguardo biblico li fisserei
vi do due ore, due ore al massimo
poi sulla testa vi piscerei
sulle vostre belle fabbriche
di missili, di missili
se io fossi un angelo, non starei nelle processioni
nelle scatole dei presepi
starei seduto fumando una marlboro
al dolce fresco delle siepi
sarei un buon angelo, parlerei con Dio
gli ubbidirei amandolo a modo mio
gli parlerei a modo mio e gli direi
” Cosa vuoi tu da me tu”
” I potenti che mascalzoni e tu cosa fai li perdoni”
” ma allora sbagli anche tu”
ma poi non parlerei più
un angelo non sarei più un angelo
se con un calcio mi buttano giù
al massimo sarei un diavolo
e francamente questo non mi va
ma poi l’inferno cos’è
a parte il caldo che fa
non è poi diverso da qui
perché io sento che, son sicuro che
io so che gli angeli sono milioni di milioni
e che non li vedi nei cieli ma tra gli uomini
sono i più poveri e i più soli
quelli presi tra le reti
e se tra gli uomini nascesse un ancora Dio
gli ubbidirei amandolo a modo mio
a modo mio…
Ciao socio, sono triste per Lucio
Siamo tutti tristi per Lucio, cara socia. Per questo continuiamo a evocarlo attraverso le sue bellissime canzoni. Per tenerlo vicino a noi.
E grazie per l’aneddoto che ci hai raccontato.
Dev’essere stato molto bello per Lucio Dalla e Gianni Morandi essere accolti lì a Siracusa, ai tempi dell’ormai mitico concerto al Teatro Greco, da una giovanissima Simo e dalla sua amica.
😉
Grande poeta, grande musicista, grande innovatore della canzone italiana. Pochi riuscivano a possedere un senso del ritimo applicato alle note come alle parole quanto lui. Forse gli proveniva dai trascorsi jazzistici, forse era una dote innata.
Mi stupì fin da bambino per la sua voce, per il suo modo di cantare così diverso sia da quello dei melodici che ancora imperversavano, sia dai più “moderni”urlatori dell’epoca già dai suoi esordi sanremesi (“Il cielo”, “Paff-bum”, …). Mi stupì più tardi quando volle innovare radicalmente la canzone italiana grazie al suo sodalizio col poeta Roversi, e poi quando si dimostrò del tutto autosufficiente, sia nella composizione della musica che nei testi, nella stagine successiva, che ci regalò i suoi più grandi capolavori (Nuvolari, Anna e Marco, Futura, L’anno che verrà, Balla balla ballerino, La sera dei miracoli,1983, Caruso,…).
Credo che oggi il panorama della nostra (ma non solo della nostra)canzone sia piuttosto stagnante. Di un Dalla forse avremmo ancora tanto bisogno.
Ci mancherà molto.
Anche io ho provato le vostre stesse emozioni. Ciao grande Lucio.
Grazie anche al nostro caro Carlo, che ha messo in evidenza alcune delle peculiarità delle doti tecniche di Dalla.
E grazie a Enrico Badini (benvenuto a Letteratitudine!).
Ciao Massimo,
non ho potuto fare a meno di riflettere e soffermarmi sulle tue parole circa la scomparsa di Lucio Dalla; hai ragione, fuori di ogni retorica, questo grande artista ha davvero lasciato un vuoto. Sempre più spesso, oggi, e forse per la situazione in cui viviamo, quando qualcuno di questi giganti si congeda dalla Terra e da noi, si avverte un profondo senso di abbandono…
Ti abbraccio e ti auguro un buon fine settimana,
Valentina
Di Lucio Dalla, oltre che il suo talento, mi mancherà il suo spiccato senso dell’umorismo. La sua apertura agli altri. La sua disponibilità a riconoscere l’altrui talento. E a incoraggiarlo.
Mi mancheranno le nuove canzoni che avrebbe potuto scrivere.
Quelle vecchie, no. Quelle, per fortuna, posso riascoltarle.
Grazie Lucio.
Saremo ancora attaccti a questo post, Massimo. Ne approfitto per salutare tutti gli altri (ti rubo un po’ il mestiere). In particolare Simona, Francesca G. e Carlo S.
attaccti sta per “attaccati” (con l’accento sulla terza “a”).
cara Amelia ti saluto anche io con un abbraccio virtuale! Ed anche alla splendida Simo e a Carlo S.
Da molto hò deciso: voglio essere sepelita con la musica Caruso in America di Lucio Dalla (mi parla all’anima)
Te voglio bene…..
Dal Brasile
Rosalba
*Caro Lucio, la notizia della tua ^partenza^ mi è arrivata al bar,mentre bevevo velocemente un caffè, alle 11 del mattino..Mi sono guardata intorno, per cercare conferma, e l’ho trovata negli occhi lucidi di coloro che mi stavano intorno, attoniti..Si, increduli, perchè la Morte è un fatto naturale, ma non sembra tale per uno che, come te è un Folletto dei boschi, un ragazzo invecchiato nei tratti, ma non nel cuore.E così leggero anche nella profondità, nella avidità di vita…Nella corsa per acchiappare ogni attimo, ed ogni respiro del mare, del cielo, delle persone di cui hai tratteggialo l’Umanità reale, quella più vera, triste o giocosa, quella che appartiene a tutti.Che si trattasse di vinti o vincitori, TUTTI nello stesso cammino, insieme e senza etichette o discriminazioni.Grazie per averci insegnato a non essere mai Giudici implacabili, grazie per la tua generosità, grazie per l’ironia che ci rende più leggeri e tolleranti.Grazie per averci insegnato che la vita è FUTURA, profonda come il mare, azzurra o piena di nuvole come il tuo CIELO, dove continui a volteggiare attraverso le NOTE che restano dentro di noi, che continueranno ad essere la nostra COLONNA SONORA. Nella Musica, nei nostri respiri che ti ritroveranno..sempre. La morte è definitiva solo se mancherà la Memoria. Ma non c’è morte nel RICORDO.Che è eterno * ” Marlene
e grazie anche a te, Massimo per aver voluto rendere omaggio a LUCIO DALLA, amico di tutti noi, suoi e tuoi amici * !
Fai bene a evocarlo qui nel blog, Massimo, ossia nel luogo più bello e aperto che abbiamo in Italia per parlare di letteratura.
Infatti era un poeta, un incantatore.
Mi manca.
Renata
Caro Lucio, ricordati che i poeti non muoino mai… restano eterni tu lo sei stato e insieme alla grande mia amica Alda Merini reciterai e canterai nella vigna del Signore. Peccato non averti conosciuto di presenza .Adesso non ti dico addio, ma arrivederci. Giuseppe
La Cei ha espresso l’auspicio che ai funerali di Lucio Dalla non risuonino le canzoni di Lucio Dalla. Neanche quelle di De Gregori, in questo i vescovi sono stati assolutamente equanimi. Altro che i gorgheggi pagani (e struggenti) di Elton John alle esequie di Lady Diana. Nessuna «canzonetta» deve distrarre i fedeli dall’incontro con la morte che si celebra nel rito: salutare il feretro sulle note di «Futura» sarebbe una rimozione del problema. Mi infastidiscono gli applausi ai funerali: li ritengo una scorciatoia emotiva per non penetrare il mistero, scaricando fuori di noi l’angoscia che il suono del silenzio ci provoca dentro. Ma la bella musica non è un applauso e Dalla è Dalla, un poeta, un cuore pulsante, che poi è quanto di più sacro io riesca a immaginare.
Certo, nessuno pensa di mettere un juke-box sull’altare di San Petronio o una pianola nel confessionale. Però fatico a comprendere quale danno produrrebbe alla dimensione spirituale dell’evento la presenza di un violinista che accogliesse l’ingresso della bara con gli accordi di «4 marzo 1943». E che ne direste, eminenze, se il coro dei bambini dell’Antoniano la cantasse tutta, quella canzone, che poi è la preghiera di un credente, quale Dalla era? La rigidità dei principi rimane un dono finché non si trasforma nell’incapacità di sintonizzarsi sul sentimento comune, su quella voce d’angelo che per sempre ci canterà «aspettiamo che ritorni la luce – di sentire una voce – aspettiamo senza avere paura domani».
Massimo Gramellini
E’ morto Lucio Dalla e Bologna è tutta in lutto. Per questa città Lucio Dalla era la musica, e per il cantautore morto l’altro ieri, pochi giorni prima del suo sessantanovesimo compleanno la musica era preghiera. Allora, ricordate queste identificazioni, al fine di rendere un omaggio affettuoso a Lucio con il quale se ne va, senza retorica, qualche cosa della vita di tutti gli Italiani della mia generazione di vecchi ragazzi nati alla fine della guerra, vediamo in che senso la musica è preghiera, è addirittura imitatio Dei, e in che modo i bravi musicisti danno voce a qualche cosa di sovrannaturale.
Arthur Schopenhuer mette la musica al primo posto tra le arti: “La musica è dell’intera volontà oggettivazione e immagine…La musica non è quindi, come le altre arti, l’immagine delle idee, bensì l’immagine della volontà stessa…Perciò l’effetto della musica è tanto più potente e insinuante di quello delle altre arti: poiché queste ci danno appena il riflesso, mentre la musica esprime l’essenza”. La musica dunque riflette la volontà, e questa non si impara: velle non discitur, scrive Seneca.
Pindaro, il più grande poeta lirico greco, se non addirittura europeo, scrive che il valore non è insegnabile, né quello dell’atleta né quella del poeta, paragonabile all’aquila, il divino uccello di Zeus , mentre quanti non sono sapienti già per natura bensì “addottrinati” vengono assimilati ai corvi i quali stridono confusamente con mille lingue prolisse.
Pindaro afferma: “sapiente è chi sa molto per natura (v. 86).
Leopardi considerava Pindaro il principe dei poeti
“Chi non sa quali altissime verità sia capace di scoprire e manifestare il vero poeta lirico, vale a dire l’uomo infiammato del più pazzo fuoco, l’uomo la cui anima è in totale disordine, l’uomo posto in uno stato di vigor febbrile, e straordinario, e quasi di ubbriachezza? Pindaro ne può essere un esempio ed anche alcuni lirici tedeschi ed inglesi”.
Ebbene, Lucio Dalla per certi versi è accostabile a questi lirici: sembrava sapere le cose per natura. Quando disse all’amico Dionigi che voleva studiare il latino, Ivano gli rispose che non ne aveva bisogno, poiché era già dottore. Non dico che Dalla non sia passato attraverso studi seri, se non altro per riconoscere e potenziare la propria natura, potenziamento che è poi lo scopo più alto dello studio il cui compito supremo è quello di migliorare la fysis. Dico che Dalla non era un erudito piegato in due: le sue canzoni non hanno la gobba dell’erudito. Affermo che non era un pedante ma si trovava al passo con la vita, ballava con lei. Il pedante si trova sempre al di sotto della vita e se cerca di unirsi a lei produce solo degli aborti.
Concludo con la dimensione dionisiaca dell’artista Lucio Dalla.
Dionisiaco è l’artista che ha il coraggio di tuffarsi dentro il mare della vita fino a trarne le perle più rare. Dionisiaco è l’immediato sentirsi all’unisono con la vicenda incessante della vita e della morte, dove i confini dell’individualità e della coscienza sono travolti come da un fiume in piena. Dionisiaca per eccellenza è la musica.
Sentiamo Nietzsche: “Sotto l’incantesimo del Dionisiaco non solo si stringe il legame fra uomo e uomo, ma anche la natura estraniata, ostile o soggiogata, celebra di nuovo la sua festa di riconciliazione col suo figlio perduto, l’uomo. La terra offre spontaneamente i suoi doni, e gli animali feroci delle terre rocciose e desertiche si avvicinano pacificamente. Il carro di Dioniso è tutto coperto di fiori e ghirlande: sotto il suo giogo si avanzano la pantera e la tigre. Si trasformi l’Inno alla gioia di Beethoven in un quadro e non si rimanga indietro con l’immaginazione, quando i milioni si prosternano rabbrividendo nella polvere: così ci si potrà avvicinare al dionisiaco. Ora lo schiavo è uomo libero, ora s’infrangono tutte le rigide, ostili delimitazioni che la necessità, l’arbitrio o la moda sfacciata hanno stabilite fra gli uomini. Ora, nel vangelo dell’armonia universale, ognuno di sente non solo riunito, riconciliato, fuso col suo prossimo, ma addirittura uno con esso, come se il velo di Maia fosse stato strappato e sventolasse ormai in brandelli davanti alla misteriosa unità originaria” (F. Nietzsche, La nascita della tragedia, pp. 25-26.).
Il dionisiaco insomma esprime il sentimento dell’unità con gli uomini e con il mondo. Ascoltando le canzoni di Lucio Dalla abbiamo provato tale sentimento, lo proviamo e lo proveremo ancora.
Ho conosciuto Lucio Dalla in uno spettacolo di Piazza per la Festa di San Giuseppe a Favara. La Piazza Cavour è una delle Piazze più difficili del mondo. Il pubblico ha reagito bene, ha ascoltato ed apprezzato in silenzio un Grande Artista, unico al mondo. Nei ricordi che voglio raccontare, c’è un concerto in cui Dalla è accompagnato alla chitarra dal mio fraterno amico Francesco Buzzurro nella bellissima canzone “Piazza Grande”. Ad un certo momento Lucio Dalla si ferma, smette di cantare e ringrazia pubblicamente Francesco che ha suonato la chitarra in quel pezzo in una maniera straordinaria. Tutto questo mi è sembrato un Sogno, quello degli Artisti che prima o poi si incontreranno nella loro vita, come ha scritto uno Scrittore a Milano. Ora, Lucio canta in cielo e per un momento regala la felicità agli angeli del paradiso…
( Pensieri liberi ricordando Lucio Dalla) Maurizio Piscopo Palermo.
Ho conosciuto Lucio Dalla, nel Bastione San Francesco dell’Enoteca Italiana di Siena. Fui presentata a Lui dal mio amico Pasquale di Lena, Segretario Generale dell’Enoteca. Lucio era contento, aveva ricevuto il Premio ” La goccia d’oro” che ogni anno veniva assegnato ad un personaggio famoso.
Il cantante ci parlò con molto entusiasmo del vigneto siciliano che aveva piantato. Sorrideva divertito, quando ci disse di aver chiamato il suo splendido nettare ” Stronzetto dell’Etna”. Pasquale ed io scoppiammo in una sonora risata e poi brindammo insieme al successo del nuovo frutto della vite.
Quel breve incontro lo ricordo con intensa gioia. Ho però anche un rimpianto, avevo regalato al grande Lucio, il mio libro poetico ” Il Tempo Sospeso ” 1993 Edizioni del Leone, a cura di Giorgio Luti.
Lui, incuriosito, lo sfogliò subito, poi gentilmente mi disse: ” Quando l’avrò letto le farò sapere il testo che mi è piaciuto di più.”
Lo ringraziai e salutai calorosamente, ma ero cosi emozionata che dimenticai di dargli il mio bigliettino da visita.
Caro Lucio, chi è più Poeta di te, nessuno potrà dimenticare il tuo fantastico slancio vitale. la tua coinvolgente simpatia. Spero di raggiungerti presto e su un tappeto di stelle parleremo di Poesia.
Tessy
Lo ricordo bambina, lo ricordo ragazzina. “L’ultima luna”, “Com’è profondo il mare”, “Disperato erotico stomp”… e dopo “Attenti al lupo”, l’ho anche visto dal vivo in occasione dell’uscita di quell’album. Il ricordo di Dalla si interseca a quello di altre persone che lo amavano e che non ci sono più. Ho un rimpianto: non essere andata a un concerto del tour che ha fatto con De Gregori (altro artista che adoro) pochi anni fa, forse due. Era un poeta, un genio.
Verificando gli orari, mentre Lucio Dalla accusava il malore fatale io scrivevo su questo blog sul post dedicato a Dickens.
So che e’ una notizia poco rilevante, ma ci tenevo a segnalarvela.
Stasera ho visto che tempo che fa di Fabio Fazio. C’era uno spazio dedicato a Luco Dalla, con Roberto Vecchioni e Vito Mancuso che parlavano di lui.
Vecchioni ha letto e spiegato il testo di “L’anno che verra’ “.
Bellissimo momento. Mi sono commossa.
Le canzoni dei due Luci la colonna sonora della mia vita
Ho visto le immagini. Quanta gente intorno alla bara del nostro amato Lucio. Quant grandi artisti, suoi amici, con le lacrime agli occhi.
Ancora una volta ho avuto un tuffo al cuore.
Mi vado a riascoltare “L’anno che verrà”.
Caro amico ti scrivo…
Ciao a tutti.
stavo per scrivere le stesse identiche cose di Amelia Corsi. Che tristezza! 🙁
La morte di Lucio Dalla è di quelle che mai avresti voluto avvenisse. Lo pensavi eterno. Ma non per tutti gli altri cantautori, artisti o poeti è così. Perché ha avuto una virtù particolare rispetto agli altri: la leggerezza. E poi l’autoironia. Ma non so bene quale delle due mettere al primo posto. Alcune sue canzoni sono autentiche perle, poesia pura, con e senza la musica. In testa a tutte metto “L’anno che verrà” e le parole della struggente traduzione della canzone americana “Just a gigolo”, che aveva portato in giro nell’ultimo tour con De Gregori. Poi “Disperato erotico stomp”, “Anna bellanna” e altre, altre, altre ancora, meritevoli di stare in un’antologia della lirica, da Archiloco ad oggi.
Ciao, Lucio, che la terra ti sia lieve, come il suono, dolce e tenero, del tuo clarinetto.
Sto seguendo al diretta dei funerali di Lucio Dala su Repubblica Tv http://video.repubblica.it/edizione/bologna/i-funerali-di-lucio-dalla/89473/87866
Che commozione!!! La sensazione è di essere lì in mezzo alla folla.
Gente da tutta Italia, che si è data appuntamento lì a Bologna.
Avrei vluto esserci anch’io, ma non potevo.
Un mio amico è andato.
(scrivo dalla Calabria)
Ciao Andrea, ho seguito anch’io i funerali in diretta. Metto il link delle dichiarazioni di Morandi e Bersani http://video.repubblica.it/dossier/morto-lucio-dalla/morandi-e-bersani-ricordano-dalla/89530/87923
Il tributo di Jovanotti da Trieste http://video.repubblica.it/dossier/morto-lucio-dalla/jovanotti-nel-concerto-a-trieste-il-tributo-a-dalla/89553/87946
Il feretro in Chiesa http://video.repubblica.it/edizione/bologna/funerali-dalla-il-feretro-in-chiesa-tra-gli-applausi/89593/87986
Ciao Lucio. In verità non ci hai lasciati. In verità rimarrai con noi.
Un uomo ironico, un poeta, un folletto che si distingueva dagli altri con il suo modo di fare. Caro amico Lucio, sappi che tu lasci un segno indelebile in Italia.
Quante canzoni mi vengono in mente in questo momento… Ricordo quando ho assistito a catania al suo concerto con De Gregori. Da brividi… Ciao Lucio. Buon compleanno.
Sarò sincero.
Fino ad oggi, una piccola parte di me sperava che questa fosse una bufala, una gigantesca burla ordita dallo stesso Lucio Dalla, da sempre ammantato da una bonaria ironia e autoironia, per festeggiare il suo 69° Compleanno. E mi immagnavo che, ad un certo punto, comparisse esclamando: “Bau-Cettetté!”.
Purtroppo non è andata così.
Buon compleanno, caro Lucio. Ho appena terminato di vedere uno speciale che ti hanno dedicato a Sky 1.
Eri il Lucio di sempre. Chi ha ha detto che non sei andato davvero via aveva ragione.
Avete visto Vito Mancuso e Roberto Vecchioni da Fabio Fazio a Che tempo che fa? Hanno dedicato dei bei momenti a Lucio Dalla. Si può rivedere sul canale Rai http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-474635dd-38b7-4aa9-bb71-1fdef78871b0.html#p=
Cari amici, grazie di cuore a tutti per i numerosi commenti pervenuti.
Saluti e ringraziamenti a: Valentina Masilli, Federico Simoni, Amelia Corsi, Francesca Giulia Marone, Rosalba Facchinetti (dal Brasile! Ciao, Rosalba), Marlene Carboni…
Saluti e ringraziamenti anche per: Renata Mangiagli, Giuseppe La Delfa, Giovanni Ghiselli, Maurizio Piscopo, M.Teresa Santalucia Scibona (in arte, Tessy!)…
E ancora, grazie e saluti a: Arianna Sacerdoti, Lucrezia, Anna, Cinzia, Paolo Fai, Andrea, Letizia Locatelli, Sergio Rilletti, Alessandra, Fabiola, Maria Rastelli.
Come dicevo, grazie a tutti! Spero che giungano ulteriori messaggi a favore del nostro caro Lucio.
Anche stasera, un pensiero per Lucio.
Prima di andare a dormire ascolterò “Quale allegria”.
Ho scoperto per caso questo video: http://www.youtube.com/watch?v=PNPtZkZYzRw .
Lui non compare, ma, proprio per questo, mi pare il modo più emblematico di salutarlo.
“CIAO!”
bello che il pensiero per lucio non si sia esaurito…
ciao, vorremo postare alcune strofe di alcuna canzoni di Lucio Dalla. possiamo?
poniamo la domanda al responsabile del sito.
di alcune canzoni di Lucio Dalla…
Carissima Amelia Corsi,
grazie per “Futura” è uno dei miei “pezzi” preferiti. Evocativo, innovativo e incredibile con una grande interpretazione di Lucio.
Carissima Delia, grazie a te!!!
“Futura” e’ davvero bellissima. Una canzone di grande speranza.
Ancora grazie ad Amelia Corsi, Delia Morea, Sergio Rilletti.
@ valeria & seby
ma certo che sì! anzi, grazie!
La prima canzone di Lucio Dalla che sentii una trentina di anni fa è stata 4 marzo 1943. Ancora la ritengo la canzone più tenera di Lucio. Non pensavo che la sua morte mi sconvolgesse tanto. Dai primi giorni di marzo sento le canzoni di Dalla in cuffia, quando sono sola in casa perché non riesco a non piangere. Ma non è un pianto triste. E’ commozione per la bellezza e la poesia di ogni canzone, inconfondibile nello stile per la forte carica umana. Non conoscevo l’ ultima canzone perché Sanremo mi ha sempre annoiato. Nanì , questa dolcissima prostituta mi ha fatto venire in mente la Giulietta Masina de “Le notti di Cabiria”.
Lucio insieme a Guccini e Vecchioni all’Osteria da Vito di Bologna cantano Porta Romana. Ubriachi, felici, bellissimi.
http://www.youtube.com/watch?v=kxNrNRF4mk4
Grande Lucio! Continuiamo ad ascoltarti, tu con la tua musica e la tua voce continui a parlare ai nostri cuori!
In questi giorni su SKY hanno mandato il programma “L’angolo del cielo” un cui Lucio Dalla racconta, la sua storia, la sua carriera, la sua musica, insieme ai suoi amici. Non so se l’avete vista, ma… bellissima!
Grande Lucio!
Grazie mille a Franca Maria Bagnoli, Angela, Vita, Veronica.
eccoci qua. un po’ in ritardo, ma eccoci qua
Ti lasciamo le prime strofe di alcune delle canzoni di Lucio.
Ci sembra un bel modo per ricordarlo.
–
NANI’
Nanì, Nanì, Nanì…
Ti ho scovato dentro ad un sentiero
ma non sono stato mai sincero.
Nanì, Nanì, Nanì…
Prima e dopo tanti come me,
a cercare il mondo che non c’è.
Nanì, Nanì…
Questo bosco ormai ha il tuo stesso odore,
Di una bocca senza il suo sapore.
Nanì, Nanì, Nanì…
Venti euro di verginità,
quelli al padrone, la mia che resta qua.
Dimmi perché tu ami sempre gli altri
ed io amo solo te
Dimmi perché mi hai chiesto di andar via
quando ti ho detto “Vieni via con me”
ANCHE SE IL TEMPO PASSA
Noi la vita la annusiamo in tutti i posti, ma lei passa senza neanche un ciao
oppure vola come i ladri sopra i tetti se ci provi non la puoi fermare
io lo so perchè da un certo punto in poi le cose cambiano
e so anche perchè amore per me non è mai stato facile
anche se il tempo passa, e tu non sei mai la stessa (vita),
la voglia che ho di te non l’ho mai persa
e se ogni istante ci cambia se ogni cosa è diversa
c’è amore e resterà nella mia testa
CARUSO
Qui dove il mare luccica e tira forte il vento
su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento
un uomo abbraccia una ragazza dopo che aveva pianto
poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto.
Te voglio bene assaje
ma tanto, tanto bene sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint’e vene sai.
Vide le luci in mezzo al mare
pensò alle notti là in America
ma erano solo le lampare e la bianca scia di un’elica
sentì il dolore nella musica, si alzò dal pianoforte
ma quando vide la luna uscire da una nuvola
gli sembrò più dolce anche la morte
guardò negli occhi la ragazza, quegli occhi verdi come il mare
poi all’improvviso uscì una lacrima e lui credette di affogare.
ATTENTI AL LUPO
C’è una casetta piccola così,
con tante finestrelle colorate,
e una donnina piccola così,
con due occhi grandi per guardare,
e c’è un omino piccolo così,
che torna sempre tardi da lavorare,
e ha un cappello piccolo così,
con dentro un sogno da realizzare,
e più ci pensa più non sa aspettare.
Amore mio non devi stare in pena,
questa vita è una catena,
qualche volta fa un po’ male,
guarda come son tranquilla io
anche se attraverso il bosco
con l’aiuto del buon Dio,
stando sempre attenta al lupo.
Attenti al lupo. Attenti al lupo.
TU NON MI BASTI MAI
Vorrei essere il vestito che porterai
il rossetto che userai
vorrei sognarti come non ti ho sognato mai
ti incontro per strada e divento triste
perchi poi penso che te ne andrai.
Vorrei essere l’acqua della doccia che fai
le lenzuola del letto dove dormirai
l’hamburger di sabato sera che mangerai… che mangerai
vorrei essere il motore della tua macchina
cosl di colpo mi accenderai.
Tu tu non mi basti mai
davvero non mi basti mai
tu tu dolce terra mia
dove non sono stato mai.
Debbo parlarti come non faccio mai
voglio sognarti come non ti sogno mai
essere l’anello che porterai
AYRTON
Il mio nome è Ayrton e faccio il pilota
e corro veloce per la mia strada
anche se non è più la stessa strada
anche se non è più la stessa cosa
anche se qui non ci sono piloti
anche se qui non ci sono bandiere
anche se qui non ci sono sigarette e birra
che pagano per continuare
per continuare poi che cosa
per sponsorizzare in realtà che cosa.
E come uomo io ci ho messo degli anni
a capire che la colpa era anche mia
a capire che ero stato un poco anch’io
e ho capito che era tutto finto
ho capito che un vincitore vale quanto un vinto
ho capito che la gente amava me
potevo fare qualcosa
dovevo cambiare qualche cosa.
BALLA BALLA BALLERINO
Balla balla ballerino
tutta la notte e al mattino
non fermarti.
Balla su una tavola tra due montagne
e se balli sulle onde dei mare io ti vengo a guardare.
Prendi il cielo con le mani
vola in alto più degli aeroplani
non fermarti.
Sono pochi gli anni forse sono solo giorni
e stan finendo tutti in fretta e in fila
non ce n’è uno che ritorni.
Balla non aver paura
se la notte è fredda e scura
non pensare
alla pistola che hai puntato contro.
Balla alla luce di mille sigarette e di una luna
che ti illumina a giorno.
Balla il mistero di questo mondo che brucia in fretta
quello che ieri era vero, dammi retta, non sarà vero domani.
ANNA E MARCO
Anna come sono tante anna permalosa
anna bello sguardo
sguardo che ogni giorno
perde qualcosa
se chiude gli occhi lei lo sa
stella di periferia
anna con le amiche
anna che vorrebbe andar via
marco grosse scarpe e poca carne
marco cuore in allarme
con sua madre una sorella
poca vita sempre quella
se chiude gli occhi lui lo sa
lupo di periferia
marco col branco
marco che vorrebbe andar via
e la luna e’ una palla
ed il cielo e’ un biliardo
quante stelle nei flippers
sono piu’ di un miliardo
marco dentro a un bar
non sa cosa fara’
poi c’e’ qualcuno che trova una moto
si puo’ andare in citta’
L’ANNO CHE VERRA’
Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c’è una grossa novità,
l’anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.
Si esce poco la sera compreso quando è festa
e c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra,
e si sta senza parlare per intere settimane,
e a quelli che hanno niente da dire
del tempo ne rimane.
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando
sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
ogni Cristo scenderà dalla croce
anche gli uccelli faranno ritorno.
Ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno,
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.
E si farà l’amore ognuno come gli va,
anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a una certa età,
e senza grandi disturbi qualcuno sparirà,
saranno forse i troppo furbi
e i cretini di ogni età.
MILANO
Milano vicino all’Europa
Milano che banche che cambi
Milano gambe aperte
Milano che ride e si diverte
Milano a teatro
un ole’ da torero
Milano che quando piange
piange davvero
Milano Carabinieri Polizia
che guardano sereni
chiudi gli occhi e voli via
Milano a portata di mano
ti fa una domanda in tedesco
e ti risponde in siciliano
poi Milan e Benfica
Milano che fatica
Milano sempre pronta al Natale
che quando passa piange
e ci rimane male
Milano sguardo maligno di Dio
zucchero e catrame
Milano ogni volta
che mi tocca di venire
mi prendi allo stomaco
mi fai morire
LA SERA DEI MIRACOLI
È la sera dei miracoli fai attenzione
qualcuno nei vicoli di Roma
con la bocca fa a pezzi una canzone.
È la sera dei cani che parlano tra di loro
della luna che sta per cadere
e la gente corre nelle piazze per andare a vedere
questa sera così dolce che si potrebbe bere
da passare in centomila in uno stadio
una sera così strana e profonda che lo dice anche la radio
anzi la manda in onda
tanto nera da sporcare le lenzuola.
È l’ora dei miracoli che mi confonde
mi sembra di sentire il rumore di una nave sulle onde.
Si muove la città con le piazze e i giardini e la gente nei bar
galleggia e se ne va, anche senza corrente camminerà
ma questa sera vola, le sue vele sulle case sono mille lenzuola.
Ci sono anche i delinquenti
non bisogna avere paura ma soltanto stare un poco attenti.
A due a due gli innamorati
sciolgono le vele come i pirati
e in mezzo a questo mare cercherò di scoprire quale stella sei
perché mi perderei se dovessi capire che stanotte non ci sei.
DISPERATO EROTICO STOMP
Ti hanno vista bere a una fontana che non ero io
ti hanno vista spogliata la mattina, birichina biricò.
Mentre con me non ti spogliavi neanche la notte,
ed eran botte, Dio, che botte
ti hanno visto alzare la sottana, la sottana fino al pelo. Che nero!
Poi mi hai detto “poveretto, il tuo sesso dallo al gabinetto”
te ne sei andata via con la tua amica, quella alta, grande fica.
Tutte e due a far qualcosa di importante, di unico e di grande
io sto sempre a casa, esco poco, penso solo e sto in mutande.
Penso a delusioni a grandi imprese a una Tailandese
ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale.
TELEFONAMI TRA VENT’ANNI
Telefonami tra vent’anni
io adesso non so cosa dirti
amore non so risponderti
e non ho voglia di capirti
Invece pensami tra vent’anni pensami
io con la barba più bianca
e una valigia in mano
con la bici da corsa
e gli occhiali da sole
fermo in qualsiasi posto del mondo
chi sa dove
tra miliardi miliardi di persone
a bocca aperta senza parole
nel vedere una mongolfiera
che si alza piano piano
e cancella dalla memoria
tutto quanto il passato
anche linee della mano
mentre dall’alto un suono
come un suono prolungato
il pensiero che è appena nato
si avvicina e scende giù
ah io sarei uno stronzo
quello che guarda troppo la televisione !
beh qualche volta lo sono stato
importante è avere in mano la situazione
non ti preoccupare
di tempo per cambiare ce n’è
così ripensami tra vent’anni ripensami
PIAZZA GRANDE
Santi che pagano il mio pranzo non ce n’è
sulle panchine in Piazza Grande,
ma quando ho fame di mercanti come me qui non ce n’è.
Dormo sull’erba e ho molti amici intorno a me,
gli innamorati in Piazza Grande,
dei loro guai dei loro amori tutto so, sbagliati e no.
A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io.
A modo mio avrei bisogno di sognare anch’io.
Una famiglia vera e propria non ce l’ho
e la mia casa è Piazza Grande,
a chi mi crede prendo amore e amore do, quanto ne ho.
Con me di donne generose non ce n’è,
rubo l’amore in Piazza Grande,
e meno male che briganti come me qui non ce n’è.
A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io.
Avrei bisogno di pregare Dio.
Ma la mia vita non la cambierò mai mai,
a modo mio quel che sono l’ho voluto io
4/3/1943
Dice che era un bell’uomo e veniva,
veniva dal mare
parlava un’altra lingua,
pero’ sapeva amare
e quel giorno lui prese a mia madre
sopra un bel prato
l’ora piu’ dolce prima di essere ammazzato
Cosi’ lei resto’ sola nella stanza,
la stanza sul porto
con l’unico vestito ogni giorno piu’ corto
e benche’ non sapesse il nome
e neppure il paese
mi aspetto’ come un dono d’amore fin dal primo mese
Compiva 16 anni quel giorno la mia mamma
le strofe di taverna,
le canto’ a ninna nanna
e stringendomi al petto che sapeva,
sapeva di mare
giocava a fare la donna con il bimbo da fasciare.
OCCHI DI RAGAZZA
Occhi di ragazza
quanti cieli quanti mari che m’aspettano
occhi di ragazza
se vi guardo
vedo i sogni che farò
partiremo insieme per un viaggio
per città che non conosco
quante primavere che verranno
che felici ci faranno
sono già negli occhi tuoi
Occhi di ragazza
io vi parlo
coi silenzi dell’amore
e riesco a dire
tante cose che la bocca non dirà
Quando ti risvegli la mattina
tutto il sole nei tuoi occhi
c’è una luce che mi porta fino a te
queste sono alcune delle nostre canzoni preferite.
ciao Lucio.
ciao a tutti.
Che bella l’idea di Valeria e Seby. Bravi!
Sono anche alcune delle mie canzoni preferite.
@ Valeria & Seby
Grazie!