GIUSEPPE LUPO con “Breve storia del mio silenzio” (Marsilio), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia e postproduzione: Federico Marin
* * *
PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3” (in basso), O CLICCA QUI
* * *
Ospite della puntata: Giuseppe Lupo con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “Breve storia del mio silenzio” (Marsilio), candidato al Premio Strega 2020.
Come nasce “Breve storia del mio silenzio”? Perché hai scelto di citare in epigrafe questa frase di Canetti (“Chi ha troppe parole non può che essere solo”)? Parlaci di te stesso, del bambino di quattro anni che rievochi nelle pagine di questo libro: cosa puoi dirci di lui? com’è la sua vita a quattro anni? E qual è il suo contesto famigliare? In che modo l’arrivo della sorellina incide sulla sua esistenza? Fino a che punto il ricordo di quei primi anni della tua esistenza è davvero nitido? In che modo il tuo rapporto con la parola si è evoluto, nel tempo? Quali sono stati i libri fondamentali per la tua formazione? Come appariva Milano vista dalla Lucania? Come è stato il tuo impatto con Milano quando ti sei trasferito per studiare? Quali differenze hai registrato rispetto alla città che avevi immaginato? Cosa significa scrivere, per Giuseppe Lupo? Ci parleresti del capitolo del libro dedicato a Cesare De Michelis? Questo tuo nuovo libro, “Breve storia del mio silenzio”, che posto occupa nell’ambito della tua poetica? Come si relaziona con gli altri libri che hai scritto e pubblicato? Se dovessi scegliere un brano musicale come possibile colonna sonora di questo tuo nuovo romanzo – nel libro, peraltro, ci sono riferimenti importanti alla musica che hai amato (Claudio Villa, Angelo Branduardi, Little Tony -, quale sceglieresti?
Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Giuseppe Lupo nel corso della puntata.
* * *
La scheda del libro: “Breve storia del mio silenzio” di Giuseppe Lupo (Marsilio)
Nella dozzina del Premio Strega 2020 – Finalista del Premio Letterario Corrado Alvaro
Un bimbo che a quattro anni perde l’uso del linguaggio, da un giorno all’altro, alla nascita della sorella. Da quel momento il suo destino cambia, le parole si fanno nemiche, anche se poi, con il passare degli anni, diventeranno i mattoni con cui costruirà la propria identità. “Breve storia del mio silenzio” è il romanzo di un’infanzia vissuta tra giocattoli e macchine da scrivere, di una giovinezza scandita da fughe e ritorni nel luogo dove si è nati, sempre all’insegna di quel controverso rapporto tra rifiuto e desiderio di dire che accompagna la vita del protagonista. Natalia Ginzburg confessava di essersi spesso riproposta di scrivere un libro che racchiudesse il suo passato, e di Lessico famigliare diceva: «Questo è, in parte, quel libro: ma solo in parte, perché la memoria è labile, e perché i libri tratti dalla realtà non sono spesso che esili barlumi di quanto abbiamo visto e udito.» Così Giuseppe Lupo – proseguendo, dopo Gli anni del nostro incanto, nell’“invenzione del vero” della propria storia intrecciata a quella del boom economico e culturale italiano – racconta, sempre ironico e sempre affettuoso, dei genitori maestri elementari e di un paese aperto a poeti e artisti, di una Basilicata che da rurale si trasforma in borghese, di una Milano fatta di luci e di libri, di un’Italia che si allontana dagli anni Sessanta e si avvia verso l’epilogo di un Novecento dominato dalla confusione mediatica. E soprattutto racconta, con amore ed esattezza, come un trauma infantile possa trasformarsi in vocazione e quanto le parole siano state la sua casa, anche quando non c’erano.
Giuseppe Lupo è nato in Lucania (Atella, 1963) e vive in Lombardia, dove insegna letteratura italiana contemporanea presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia. Per Marsilio, dopo l’esordio con L’americano di Celenne (2000; Premio Giuseppe Berto, Premio Mondello), ha pubblicato Ballo ad Agropinto (2004), La carovana Zanardelli (2008), L’ultima sposa di Palmira (2011; Premio Selezione Campiello, Premio Vittorini), Viaggiatori di nuvole (2013; Premio Giuseppe Dessì), Atlante immaginario (2014), L’albero di stanze (2015; Premio Alassio-Centolibri) e Gli anni del nostro incanto (2017; Premio Viareggio Rèpaci). È autore di numerosi saggi e collabora alle pagine culturali del Sole 24 Ore e di Avvenire.
* * *
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia e post produzione: Federico Marin
PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3” (in basso), O CLICCA QUI
* * *
Colonna sonora della puntata: “La pulce d’acqua”, “Alla fiera dell’Est” e “Cogli la prima mela”: di Angelo Branduardi
* * *
È possibile ascoltare le precedenti puntate radiofoniche di Letteratitudine, cliccando qui.
* * *
© Letteratitudine – www.letteratitudine.it