Per “GIOVANISSIMA LETTERATURA“, lo spazio di Letteratitudine dedicato alla cosiddetta “letteratura per ragazzi“, ci occupiamo del romanzo intitolato “Il giorno speciale di Max” di Sophie Andriansen (De Agostini – traduzione di Elisa Macellari – illustrazioni di Ilaria Zanellato), incentrato sull’Olocausto visto attraverso gli occhi innocenti di un bambino.
Proponiamo una presentazione del libro, un’intervista all’illustratrice e un estratto.
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La De Agostini propone questo romanzo per ragazzi, “Il giorno speciale di Max” (titolo originale: “Max et les poissons”), firmato dall’autrice francesce Sophie Andriansen (traduzione di Elisa Macellari – illustrazioni di Ilaria Zanellato), dedicato al tema dell’Olocausto (in occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio): una storia che è stata ben apprezzata dalla critica francese e che ha vinto numerosi riconoscimenti letterari. La narrazione è ambientata durante il rastrellamento di Drancy del 1942 (alla fine del libro è disponibile una breve sezione dedicata alla seconda guerra mondiale e un approfondimento per capire meglio cosa è accaduto a Drancy).
Max è un bimbo molto legato al suo pesciolino. Un giorno, però, arrivano i tedeschi. È il 16 luglio 1942. Max e la sua famiglia devono fare le valigie. Il bambino non sa per dove, sa solo che il pesciolino Auguste non potrà seguirlo.
“Un giorno”, scrive Sophie Andriansen, “la commessa di un negozio di scarpe mi ha regalato un pesce rosso. Non avevo nemmeno la metà degli anni di Max e tutta fiera mi sono portata a casa il pesciolino chiuso in un sacchetto di plastica pieno d’acqua. Mio nonno non mi aveva ancora insegnato a pescare i pesci gatto nello stagno.
Venticinque anni dopo ho conosciuto una donna coraggiosa che, insieme ai fratellini, era sfuggita al rastrellamento del Velodromo d’Inverno e mi ha raccontato la sua storia.
Max è nato così. In una notte di dicembre, quasi settant’anni dopo quella retata, è venuto a sussurrarmi che dovevo anch’io dar voce ai bambini di luglio. Ho mescolato quella voce con i miei ricordi d’infanzia: l’estate, le rane e le candeline su un clafoutis di ciliegie. Perché ogni anno festeggio anch’io il compleanno verso metà luglio.
Quella di Max non è una storia vera. Nel 1942 vengono portati a Drancy, vicino a Parigi, gli uomini celibi e le famiglie senza figli. Le famiglie con bambini vengono portate nei campi di Beaune-la-Rolande o di Pithiviers, nel dipartimento di Loiret. Da lì vengono in seguito deportate tutte ad Auschwitz, in Polonia. Nessuno di quei bambini è tornato. Ma nel corso della guerra ci sono stati cittadini che hanno rischiato la propria vita per salvare quella di altre persone. Alcuni di loro vivevano di sicuro in case dai muri bianchi con le persiane azzurre, con vasi di fiori sui davanzali e pesci nello stagno.
Quindi una vicenda come quella di Max sarebbe potuta accadere”.
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VISTO DALL’ILLUSTRATRICE. INTERVISTA A ILARIA ZANELLATO
– Ilaria, cosa ti ha colpito più di ogni altra cosa de “Il giorno speciale di Max”?
La prima volta che ho letto “Il giorno speciale di Max”, sono rimasta davvero colpita dalla delicatezza con la quale viene raccontata questa storia e dal modo in cui viene affrontato questo tema così difficile.
L’autrice, Sophie, è riuscita ad immergersi perfettamente negli occhi e nella vita di Max, un bambino di otto anni, e portare il lettore, grande o piccolo, a vivere la storia insieme a lui con grande naturalezza.
Attraverso gli occhi di Max, l’autrice riesce a nascondere parte dell’orrore di questo tragico evento storico, e a vederlo in modo semplice, raccontandolo con naturale ingenuità.
– Dopo aver letto il libro, avevi già chiaro in mente il tipo di illustrazioni che avresti realizzato?
Sì, leggendo le parole di Sophie avevo già nella mia mente le immagini da illustrare e come realizzarle.
Illustrazioni delicate, composte da semplici pennellate e morbide macchie di colore, per alleggerire i toni più “duri” della storia.
– Cosa ti premeva mettere maggiormente in risalto con i tuoi disegni?
Con le mie immagini volevo riuscire ad emozionare e raccontare, così come lo fanno le parole di Sophie.
Il protagonista, Max, è presente in tutte le illustrazioni e non abbandona mai il lettore.
E’ rappresentato come un bambino che non perde il sorriso e la speranza, speranza di vivere in una realtà senza odio, senza differenze, senza violenza. Speranza di poter volare via,da questo Mondo diverso, sulle ali di un uccello, o di diventare un sceriffo, con quella stella al petto.
Il bianco e il nero prendono il posto dei colori, per evocare il passato, ma anche per suscitare tristezza, difficoltà e leggerezza allo stesso tempo.
– Sia il testo sia le illustrazioni hanno una valenza narrativa. In generale, a tuo avviso, che rapporto deve esserci fra testo e illustrazioni affinché si raggiunga una sorta di equilibrio ideale?
Amo il fatto che testo e illustrazioni si completino a vicenda e si compongano come ingredienti creando legami unici.
L’illustrazione può rivelare cose non presenti nel testo, e così il testo può raccontare di fatti non presenti nelle immagini, e questo è ciò che amo di più di questo mondo di libri.
A mio avviso, l’equilibrio ideale tra parole e immagini si ottiene riuscendo a creare un intero mondo visivo, che sappia cogliere perfettamente il ritmo, l’atmosfera e l’anima del testo, stimolando ulteriori rappresentazioni mentali, emozioni e sensazioni parallelamente alle parole.
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L’incipit del libro
Ho un pesciolino! È rosso, con un po’ di giallo. Sono tutti rossi o color argento, questi pesci, ma il mio l’ho scelto perché era l’unico a macchie gialle.
È un premio, perché a scuola ho ricevuto la medaglia come miglior alunno.
L’ho chiamato Auguste, perché i suoi colori mi ricordano quelli del tendone di un circo, dove c’è quel clown così buffo che si chiama Auguste. Me l’hanno messo in un sacchettino di plastica e sono molto orgoglioso di averlo in mano. È bellissimo! Queste vacanze estive saranno incredibili.
L’acqua comincia a fare tante minuscole onde.
La mamma mi stringe la mano un po’ più forte.
In fondo alla via passano i tedeschi. Il rumore sembra un rombo di tuono. I tedeschi sono uomini in divisa verde scuro.
Hanno un fucile in spalla e non sorridono mai. Marciano quasi sempre in perfetta sincronia e fanno tremare le strade con i loro scarponi ferrati.
È la guerra che fa marciare i tedeschi per le strade e stringere forte le mani dei bambini.
(Riproduzione riservata)
© De Agostini – DeA Planeta libri
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La scheda del libro: “Il giorno speciale di Max” di Sophie Andriansen (De Agostini – traduzione di Elisa Macellari – illustrazioni di Ilaria Zanellato)
Max non ha mai avuto un animale domestico e adesso che c’è Auguste non si stancherebbe mai di guardarlo mentre nuota felice nella sua boccia. Ma il mondo attorno a loro sta cambiando. Ora bisogna andare in giro con una stella d’oro sul petto. Si parla di “discriminazione” e “rastrellamento”, ma nessuno spiega a Max che cosa vogliano dire queste parole.
Fino a che un giorno a casa Geiger, la casa di Max e Auguste, non arrivano i tedeschi. È il 16 luglio 1942. E la famiglia Geiger deve fare le valigie. Max non sa per dove, sa solo che il pesciolino Auguste non potrà seguirlo. Forse un giorno riuscirà a tornare da lui? Un romanzo toccante, crudo, sincero. Un bestseller che ha commosso la Francia e vinto alcuni tra i più prestigiosi premi francesi dedicati alla letteratura per ragazzi.
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Sophie ANDRIANSEN è un’autrice francese molto amata dalla critica. Il suo Max et Les Poisson è stato premiato coi maggiori riconoscimenti francesi dedicati alla letteratura per ragazzi.
Ilaria ZANELLATO nasce in provincia di Novara nel 1993. Si diploma al Liceo Artistico di Novara e, grazie all’assegnazione di una borsa di studio, frequenta l’Istituto Europeo di Design (IED) di Torino laureandosi in Design della Comunicazione Visiva. Oggi lavora come illustratrice di libri per ragazzi.
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