Per “GIOVANISSIMA LETTERATURA“, lo spazio di Letteratitudine dedicato alla cosiddetta “letteratura per ragazzi“, ci occupiamo del nuovo libro di Nino Genovese intitolato “Il guardiano del tempo. Il nonno è un pirata!” (edizioni Il Foglio)
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Antonino Genovese, classe ’84, è anestesista, rianimatore e algologo. Ideatore e promotore del “Gioiosa Book festival” (il Festival letterario di Gioiosa Marea), ha all’attivo diverse pubblicazioni. Teste (Ed. Il Foglio 2004), Questioni d’onore (Ed. Il Foglio 2005), Il Principe Marrone (Ed. Il Foglio 2007), Il Dottor Maus e il settimo piano (Ed. Smasher 2009). Per le edizioni Il Foglio ha pubblicato, tra le altre cose, il libro per ragazzi “Il nonno è un pirata” a cui ha fatto seguito il volume “Il guardiano del tempo“.
Abbiamo incontrato Nino Genovese per chiedergli di raccontarci qualcosa su questo nuovo libro (sequel del precedente)…
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«Spesso mi chiedono: perché un sequel?.
Il nonno è un pirata – “Il diadema, la lancia e l’uncino” mi ha dato molte soddisfazioni in termini di riconoscimenti (presentato al Premio Strega Jr) e vendite (libro più venduto per le Ed. Il Foglio 2018). Pubblicare con un piccolo (ma serio) editore è bello e difficile. Bello, perché i rapporti sono diretti e umani, difficile perché la promozione è “fai da te”.
L’idea di un sequel nasce per caso. Ero al Pisabookfestival 2017, dove una miriade di ragazzi avevano letto il mio libro. Una delle tante domande che mi sono state poste è stata: “Perché Ludovica non ha un papà”. Non ho saputo rispondere subito. Anzi, sono rimasto spiazzato. Non pensavo che questa figura fosse così importante per i lettori. La verità è che Ludovica non aveva bisogno di un padre, perché quando ho scritto la prima avventura della ciurma della Cantunera io non era padre e non sapevo che cosa voleva dire ricoprire questo ruolo, specie per chi, come me, un padre non lo ha avuto. Attorniato dall’affetto dei “piccoli” Lettori e con mio figlio seduto sulle gambe (affetto da improvvisa gelosia) si è accesa dentro di me una lampadina: Ludovica doveva ritrovare il suo papà, così potevo gettare dentro la seconda storia tutto l’amore per mio figlio. E così è nato “Il Guardiano del Tempo” (un libro per padri e figli).
Ludovica in questa seconda avventura scopre che il padre è disperso nel tempo e dovrà tornare indietro per riportarlo ai nostri giorni. I protagonisti sono sempre gli stessi: Livio Lupetto, Sasà Pennabianca, Lo Zio Mario, Alessia Campanella e Angelo Poeta. A questi si aggiunge Marcos, un ragazzo con una gamba sola.
Le mie storie per ragazzi sono fiabe insolite. La Fiaba, secondo il canone tradizionale, ha un’ambientazione fantastica. Io, lettore di storie noir, preferisco ambientarle nei luoghi che conosco: la Sicilia e le assolate spiagge di Barcellona Pozzo di Gotto (Spinesante). Se scrollate bene il libro dalle pagine può uscire l’odore di salsedine e l’amore per il sole che ci riscalda e dà vita. Scriviamo quello che siamo e l’influenza della nostra vita e delle esperienze quotidiane ci segna inevitabilmente al punto da invischiare le nostre storie di noi stessi. L’unico personaggio vero della storia è il nonno. Mio nonno! I nonni sono Guardiani del Tempo, custodiscono le tradizioni e ci amano più dei nostri genitori. Vi siete mai chiesti perché? Ho provato a dare una risposta a questo interrogativo: hanno contezza del tempo che passa e sanno quanto sia prezioso.
Un’altra caratteristica della mia fiaba è la protagonista: Ludovica è una ragazza. Ero sempre stato convinto che noi uomini fossimo molto più forti delle donne e invece un bel giorno d’autunno ho scoperto che essere donna è più rischioso che essere uomo e allora il mio omaggio va alle guerriere dei nostri giorni (Ludovica infatti significa guerriera).
Non manca il tema della diversità. Marcos ha una gamba sola, ma si ritroverà a dover calciare un calcio di rigore decisivo. Secondo voi, può un ragazzo con una stampella fare gol? La diversità è la nostra forza. Siamo tutti diversi uno dall’altro. Oggi ho terminato di leggere “Le Scelte Imperfette” di Manuela Costantini (Giallo Mondadori). L’autrice classifica gli esseri umani in “uno”. Ognuno di noi è “uno”. Uno diverso dall’altro. Impossibile essere uguali. E proprio qui sta il bello della vita.
Concludo questa mia anomala presentazione con un aneddoto. Ho tre nipoti (femminucce). Una di loro si chiama Ludovica. Dopo una guerra fredda durata 60 giorni ho firmato con loro un contratto (segreto). Ci saranno altri libri e le protagoniste porteranno anche il loro nome. Nonostante le difficoltà ho già smesso di scrivere una volta e non penso riuscirei di nuovo a privarmi della narrativa, qualsiasi cosa accada nella mia vita.
Questo libro è dedicato a mia moglie e mio figlio, guardiani del mio tempo. Ma il tempo passa e le storie che scrivo sono sempre troppo poche per poter dedicare a tutti qualcosa. Voglio cogliere l’occasione per rivolgere un pensiero a due persone che hanno custodito per me stima e amore e mi hanno invogliato a scrivere anche quando io volevo mollare (Riempi lo Stivale delle tue storie): Francesco e Tommaso. Non sono più tra noi fisicamente, ma una delle cose che vorrei trapelasse dalle mie fiabe è che muore soltanto chi non è custodito nei nostri cuori. Pertanto… »
(Antonino Genovese)
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La scheda del libro: “Il guardiano del tempo. Il nonno è un pirata!” (edizioni Il Foglio)
Ludovica riceve un messaggio dal Nonno: suo padre è vivo! Insieme al fidato Sasà Pennabianca, Angelo Poeta, Livio Lupetto, Alessia Campanella, lo zio Mario e Marcos, si catapulterà in una nuova avventura. Dovrà convincere il Guardiano per attraversare il portale del tempo e salvare suo padre, bloccato nel bel mezzo della guerra di Troia. Ce la farà la ciurma della Cantunera a tornare nel presente? Il vecchio libro che contiene strane mappe disegnate al suo interno è davvero così importante?
Massimo Padua, autore della prefazione, recita quanto segue: “… risulta spassoso ritrovare i personaggi che abbiamo lasciato nel capitolo precedente, e qui Antonino Genovese è bravo a farci raccapezzare senza intaccare la soddisfazione di chi, pur non avendo letto il primo romanzo, si trova per le mani questo volumetto arricchito, ancora una volta, dalle splendide illustrazioni di Roberta Guardascione“.
Nel libro si susseguono molti temi: il rapporto padre-figli, la diversità (come punto di forza e non di debolezza) e il tempo di cui non sappiamo nulla e possiamo solo dargli un senso.
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