ANTONIO DI GRADO e MASSIMO ONOFRI ospiti di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 27 maggio 2015 – h. 9:10 circa (e in replica nei seguenti 4 appuntamenti: venerdì alle h. 06:00 e alle h. 13:00, domenica alle h. 06:00, martedì alle h. 00:30)
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Sono Antonio Di Grado e Massimo Onofri gli ospiti della puntata di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 27 maggio 2015 (la puntata è già ascoltabile online cliccando sul pulsante audio)
Con Antonio Di Grado discutiamo del volume “Anarchia come romanzo e come fede” (Ad Est dell’equatore) e delle tematiche a esso legate.
Con Massimo Onofri discutiamo di Sardegna e del suo nuovo libro intitolato, appunto, “Passaggio in Sardegna” (Giunti).
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“Anarchia come romanzo e come fede” (Ad Est dell’equatore) di Antonio Di Grado
Anarchia come romanzo e come fede è un percorso lungo il quale, dai Vangeli a Tolstoj, da De Roberto a Conrad, da Zola a Camus, da Lanza del Vasto a Simone Weil, da Jahier a Savinio e così via vagando, s’incontrano figure di profeti e di apostoli della sovversione politica e religiosa. E si riconoscono affini nel sentire e nel patire, grazie allo specchio offerto loro dalla letteratura, dove figurano come autori in proprio di azzardi di scrittura e di pensiero, oppure come creature di scrittori incerti tra fascino e sgomento.
«L’anarchico fa a meno delle istituzioni e si sottrae alle norme con la stessa grazia innocente con cui Francesco si spogliò delle vesti. È ovunque uno straniero, di ogni appartenenza e credenza si libera con lo stesso gesto agile e sprezzante con cui messer Guido Cavalcanti si liberò della molesta brigata. Fa il vuoto dentro e attorno come un mistico in estasi, anela al regno a venire come i mendicanti dello spirito delle Beatitudini, sfiora incontaminato il caos con la leggerezza di Ariel, balbetta parole incomprese di bellezza come il principe Myskin, l’“idiota” del grande (e cristiano) Dostoevskij: se idiota, per questo mondo, vuol dire diverso e anzi discorde, difforme, inspiegabile, irrecuperabile, straniero».
Antonio Di Grado (Catania, 1949) è professore ordinario di Letteratura italiana nel Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania. È direttore scientifico, designato dallo stesso scrittore, della Fondazione intitolata a Leonardo Sciascia a Racalmuto. Vive a Catania, dove è stato assessore alla cultura e presidente del Teatro Stabile.
Numerosi i volumi di storiografia e critica letteraria da lui pubblicati; tra gli ultimi: La vita, le carte, i turbamenti di Federico De Roberto, gentiluomo; Giuda l’oscuro. Letteratura e tradimento; L’ombra dell’eroe. Garibaldi nel romanzo italiano; e per la nostra casa editrice Divergenze. Borgese, Malaparte, Morselli, Sciascia.
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“Passaggio in Sardegna” (Giunti) di Massimo Onofri
Dalla Porto Torres del Petrolchimico alla Cagliari dei Bastioni, lungo la statale 131, passando magari per Macomer, quella delle caserme e di alcune piccole star televisive. Sassari tra segreti e clamori. L’incredibile Parco delle Prigionette. Le dolcezze di Bosa e di Stintino. Arsura di Gallura. I Collage che sono di Olbia. Le isole dell’isola: dall’Asinara del carcere speciale e degli asinelli albini alla Caprera di Garibaldi. Oristano la città-salotto e Nuoro, più Giacometti che Deledda, che dell’isola è la piccola Atene. La Barbagia e il mito identitario. La Siligo di Gavino Ledda, la Ghilarza di Gramsci e la Villacidro di Dessì. E Alghero forever. La Sardegna che questo viaggio ci restituisce non l’aveva raccontata mai nessuno, tra grand tour e autoironica autobiografia, nei modi d’una scrittura disinvolta e camaleontica, tra il comico e il lirico. Anche perché Massimo Onofri ha letto tutti i libri, e non solo di viaggio: sottoponendo al vaglio di una critica spietata e allegra tutti i luoghi comuni che hanno poi prodotto tanta cattiva letteratura, autoctona e no, a uso e consumo d’un turista in cerca di brividi esotici e primitivi. Ma la Sardegna, osservata con occhi veri e onesti, è anche la grande occasione per una resa dei conti, commossa e ilare, col proprio stilnovismo patologico.
Massimo Onofri insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università di Sassari. Collabora con «Avvenire», «Il Sole-24 Ore», «L’Indice dei Libri del Mese», «Nuovi Argomenti». Ha pubblicato, tra l’altro, Storia di Sciascia (1994-2004), La ragione in contumacia. La critica militante ai tempi del fondamentalismo (2007, Premio Brancati per la saggistica), Recensire. Istruzioni per l’uso (2008). Il suicidio del socialismo. Inchiesta su Pellizza da Volpedo (2009), L’epopea infranta. Retorica e antiretorica per Garibaldi (2011, Premio De Sanctis per l’Unità d’Italia). Vive a Viterbo, quando non è in Sardegna.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia: Federico Marin
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La colonna sonora della puntata è composta dai seguenti brani musicali: “Jesus Christ Superstar” di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice; “Disamparados” dei Tazenda; “Non Potho Reposare” dei Tazenda (con Bianca Atzei)
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Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il mercoledì mattina (h. 9 circa), con una serie di repliche nei giorni successivi. Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.
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