Il nuovo post della rubrica di Letteratitudine intitolata “Graphic Novel e Fumetti” lo dedichiamo al volume “Joe Shuster” (Bao Publishing) di Julian Voloj e Thomas Campi.
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La Storia degli uomini che crearono Superman
Quella di Joe Shuster è la storia di come spesse volte le produzioni artistiche finiscono con l’arricchire persone diverse dai loro creatori. È quello che è accaduto ai creatori di Superman, uno dei più celebri personaggi dei fumetti di tutti i tempi. Superman nacque infatti dalla penna del fumettista canadese Joseph “Joe” Shuster (Toronto, 19 luglio 1914 – Los Angeles, 30 luglio 1992) e dal soggettista Jerry Siegel (Cleveland, 17 ottobre 1914 – Los Angeles, 28 gennaio 1996).
Figlio di immigrati ebrei, all’età di dieci anni, Joe – insieme alla famiglia – si trasferì a Cleveland, nell’Ohio. A diciotto anni, lui e il suo amico Jerome Siegel iniziarono a pubblicare una rivista di fantascienza (che avrà vita breve). Shuster disegnava, mentre Siegel scriveva i testi.
Superman nacque ufficialmente nel primo numero di Action Comics, nel 1938.
In breve tempo il successo del grande supereroe proveniente da Krypton crebbe a dismisura, ma i suoi creatori dovettero ben presto fare i conti con un problema tutt’altro che infrequente nel mondo delle produzioni artistiche o creative: il copyright del loro personaggio fu ceduto ai loro datori di lavoro per una cifra irrisoria. Di fronte all’incredibile successo e ai guadagni stratosferici dell’editore Siegel (seguito da Shuster) chiesero invano alla casa editrice un adeguamento del loro compenso. Furono costretti a ricorrere alla magistratura. Nel 1948, la corte suprema dello stato di New York obbligò la DC comics a pagare 60.000$ a testa al duo Shuster-Siegel. Cifra significativa, ma – se confrontata ai profitti dell’azienda – vere e proprie briciole. Seguirono anni di amarezze e di rinuncie, mentre progressivamente Shuster perdeva la vista. Si dovette attendere il 1975, allorquando Siegel decise di lanciare una campagna pubblicitaria contro la Dc Comics e i suoi dirigenti che si erano arricchiti alle loro spalle. La campagna ebbe successo, il pubblico si schierò dalla loro parte e la compagnia finì con l’accordare alla coppia Shuster-Siegel una pensione a vita.
Una storia emblematica, questa dei “genitori” di Superman, che è stata abilmente tracciata nel contesto di un ottimo graphic novel firmato da Julian Voloj e Thomas Campi (quest’ultimo premiato come miglior disegnatore dell’anno nell’ambito del Treviso Comic Book Festival 2018) intitolato “Joe Shuster” e pubblicato in Italia dalla Bao Publishing.
I disegni di Campi sono eccellenti (il premio è più che meritato): raffinati nello stile e nei colori, rendono perfettamente le atmosfere dell’arco temporale in cui è ambientata la narrazione.
La storia, che – come accennato è una storia realmente accaduta – è avvincente e merita di essere letta non soltanto dagli appassionati di Superman, dei supereroi e dei fumetti… ma da tutti coloro che credono nel valore delle “battaglie giuste”… anche quelle relative al giusto riconoscimento economico da tributare a un artista in contrapposizione a chi guadagna sulle spalle della sua arte.
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La scheda del libro
Jerry Siegel e Joe Shuster erano due ragazzini, quando inventarono Superman e lo vendettero, incautamente, per centotrenta dollari all’editore che lo avrebbe reso famoso in tutto il mondo. Questo libro, meticolosamente documentato da Julian Voloj e dipinto con amore infinito da Thomas Campi, racconta la storia dei due giovani di Cleveland e della loro ordalia durata fino al 1975, anno in cui fu ufficialmente riconosciuta loro la paternità del supereroe più famoso di tutti i tempi, di cui nell’aprile 2018 si è festeggiato l’ottantesimo compleanno. Un libro vero, doloroso, fondamentale per conoscere e capire una delle più importanti battaglie per il diritto d’autore mai condotte, ma anche un premuroso, dovuto atto d’amore per un personaggio all’ombra del cui mantello siamo cresciuti tutti, che ce ne rendiamo conto o no.
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Le prime pagine del libro sono disponibili qui
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