Nell’ambito di “GIOVANISSIMA LETTERATURA“, lo spazio di Letteratitudine interamente dedicato alla cosiddetta “letteratura per ragazzi” e alla “letteratura per l’infanzia“, Maria Lucia Riccioli ci racconta la sua fiaba intitolata “La bananottera” (VerbaVolant, 2015): la storia di una balena particolare chiamata Nana (illustrazioni di Monica Saladino).
A seguire, qualche estratto del libro.
* * *
LA BANANOTTERA
“La bananottera” (VerbaVolant edizioni, Siracusa 2015) è una fiaba scritta grazie ad un’ispirazione lieve e giocosa: posso dire che è il più sereno e felice dei miei libri, frutto com’è dei giochi di parole che io e mia sorella Manuela amiamo particolarmente: “bananottera” è infatti quello che i francesi chiamerebbero “mot valise”, cioè parole macedonia. Se date un’occhiata alla copertina di Monica Saladino – che ha illustrato il libro con i suoi lavori materici, coloratissimi, fatti di perline e stoffe, ritagli di giornali che rivivono in collage personalissimi – potrete vedere questa “addizione” di parole e concetti resa visivamente: banana + balenottera = bananottera.
A parte i dovuti ringraziamenti a Fausta Di Falco, giovane ma determinata editrice siracusana che si sta ritagliando uno spazio importante nel mondo delle pubblicazioni per bambini e non solo – mi permetto di ricordare i Libri da parati, albi illustrati e poster d’autore insieme, storie che diventano complementi d’arredo –, che ha creduto in questo progetto, mi corre l’obbligo di ringraziare Annamaria Piccione, che io amo chiamare la “decana” siracusana della letteratura per bambini per via della sua competenza ed esperienza – e ovviamente Monica Saladino: un incontro che non definirei casuale – nulla lo è, quando si tratta di letteratura – ha fatto sì che Nana, la mia bananottera gialla, trovasse posto sugli scaffali e on line.
Nana ha esordito “nuotando” al Salone internazionale del Libro di Torino 2015: è stata infatti presentata in anteprima presso il Bookstock Village al Laboratorio Scienza e Saperi, con lettura animata e laboratorio per i bambini, poi ha iniziato un viaggio quasi come quelli delle balene vere! Penso a Palermo (presso la Libreria Un mare di libri), a Siracusa (presso la Casa del Libro Rosario Mascali), alla fiera “Una marina di libri” di nuovo a Palermo (presentazione e laboratorio), a Ragusa (A tutto volume) alla Libreria dei Ragazzi di Siracusa (a proposito, le labomerende sono un’idea VerbaVolant: si ascoltano e leggono storie, si pasticcia con i colori e tanti altri materiali e… si fa merenda!), alla fiera letteraria “Gufi e melone” di Joppolo Giancaxio (AG), alla spiaggetta del Castello Maniace (che fa parte dell’area marina protetta del Plemmirio di Siracusa) per “C’era un mare da favola…”.
E ancora: alla manifestazione “Il risveglio di Siracusa” organizzata da “Archimede in movimento”, al Buk Catania, al Museo del mare di Siracusa, ad “È Bio” e a La Città del Sole a Palermo, al Book b@ng di Messina, a Ragusa presso “Le Fate”.
Ehi! È ancora un segreto… ma Nana forse nuoterà fino alla Fiera Più Libri Più Liberi di Roma!
Tra gli altri, ne hanno parlato Rosalia Messina, Costanza Lindi, Salvo Zappulla e Daniela Tralongo… e poi che sorpresa ritrovare Nana che sguazza tra le pagine di Casa Facile e Vanity Fair!
Che dire degli incontri con i bambini? Una presentazione è un qualcosa di completamente differente… qui invece devi metterti in gioco – letteralmente! – raccontando, leggendo, cercando di creare una sorta di atmosfera magica. E poi si colora si ritaglia si inventa… In quest’alchimia crediamo di dover recitare la parte principale, ma in realtà i protagonisti veri sono i bambini, con i loro sorrisi i loro commenti le loro creazioni… mi hanno stupita fin dal primo laboratorio e continuano a farlo oggi, che sia in un’aula o in un cortile scolastico o in un chiostro, in una libreria o in una biblioteca.
Ma… aspettate! Qualcuno mi sta prendendo a colpi di pinne… è Nana! Non vi ho ancora presentati, scusatemi!
Nana è una bananottera, cioè una balenottera giallo banana. Sì, perché la sua nascita è legata ad una splendida notte di luna piena… gialla anche lei!
Non è cosa che si veda tutti i giorni, una cucciola di balena di questo colore così originale… l’iniziale diffidenza delle altre creature nei confronti di Nana si scioglierà come ghiaccio al sole. Beh, c’è pure un iceberg in questa storia, un capitano, suo figlio Zefirino, delfini, tartarughe marine, gabbiani seppie… vabbè, non vi rovino la sorpresa.
Alla fine del libro, una filastrocca con il decalogo di Legambiente per rispettare e amare sempre di più il mare e le sue creature. E non è finita qui: nel sito della casa editrice troverete un pdf con storie e personaggi legati al mare – dalla Bibbia a Pinocchio, da Moby Dick a Ulisse… –, giochi di parole, schede sugli animali marini e perfino ricette!
Primo sbuffo
Sulla terra ora si direbbe “C’era una volta” e la storia sarebbe divisa in capitoli.
In fondo al mare però è diverso: le storie sono divise in sbuffi e ogni creatura
le inizia a modo suo.
La piovra gigante comincia così: – Quando i miei tentacoli erano piccini…
Il corallo, attaccato alla scogliera, parla poco e ogni parola è tonda come
una bolla di sapone che dal fondo viene a galla. Lui invece dice: – Quando
ero un bastoncino rosa…
Poi arriva il delfino Fino, con il dorso lucido grazie alle carezze della schiuma di mare, e inizia:
– Quando la mia mamma mi portava nella pancia, anche la mamma di Nana la portava nella sua…
Proprio così: Delfia, la mamma di Fino e Lena, la mamma di Nana, aspettavano
i rispettivi cuccioli nello stesso periodo.
La differenza era che Delfia era una delfina che saltava nell’acqua come le acrobate del circo, mentre Lena era una balena, l’animale più grande dell’oceano.
Secondo sbuffo
Il piccolo delfino Fino e la sua mamma Delfia a volte danzavano sulle onde
per farsi applaudire dai marinai, ma non si avvicinavano mai troppo alle
navi. Sapevano che l’uomo è un animale capriccioso che un giorno ti prende
in simpatia e l’altro ti fa finire in una scatoletta, come capita ai tonni e
alle aringhe.
Ai pesciolini più piccoli tremavano le branchie solo al sentirlo nominare.
– L’uomo? Fuori dalle pinne!
Lena, la mamma di Nana, invece non aveva paura degli uomini e si divertiva
a seguire le navi da pesca e i transatlantici zeppi di turisti.
– Non hai paura delle baleniere che possono acchiapparti? – le chiedevano
in tanti.
Gli umani infatti catturano le grandi balene per farne grasso, olio e cibo.
La grande balena però rideva come solo le balene sanno fare.
– L’uomo capace di acchiapparmi deve ancora nascere! Mi fanno ridere i
loro rampini: sembrano ami per pescare lucci e trote. Per un cetaceo come
me ci vuole altro! Io sono la regina del mare e di fronte a me l’uomo è solo
una formichina che naviga in un guscio di noce!
La mamma di Nana nuotava lenta e maestosa, sembrava proprio una regina
nel suo palazzo. E la spuma dietro di lei ricordava uno strascico d’argento.
Terzo sbuffo
Un bel giorno Lena incontrò Fanone, un immenso re elegante e gentile, e
lo sposò in una notte di luna piena.
La grande palla dorata splendeva nel buio come neppure il sole aveva mai
fatto nelle giornate serene, e la grossa balena ne rimase incantata.
Forse fu quella luce luminosa la causa di tutto e qualche mese dopo nacque
Nana, che già da neonata era robusta e forte, ma con una caratteristica
molto speciale.
Va infatti detto che il giorno della sua nascita l’intero oceano rimase a bocca
aperta per lo stupore a guardarla.
– Ma l’avete vista? – gridarono i coralli, quasi staccandosi dal fondo.
– Ma l’avete vista? – esclamarono i tonni con le pinne paralizzate.
Anche mamma delfina e il piccolo Fino smisero di saltare e rimasero imbambolati.
– Ma l’avete vista? – proferirono infine.
Certo, Nana era una balenottera bellissima, questo sì.
Solo che… era tutta gialla.
Gialla.
(Riproduzione riservata)
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