LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB – N. 1: LA CONVENZIONE DI LANZAROTE
L’introduzione di Massimo Maugeri e Simona Lo Iacono
Ratificata in Italia la convenzione di Lanzarote che introduce la parola “pedofilia” nel codice penale. Punite le condotte on line.
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 235 dell’8 ottobre 2012 è stata pubblicata la legge del 1° ottobre 2012, n. 172 di «Ratifica ed esecuzione della Convenzione delConsiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale», adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 12 luglio 2007 ed aperta alla firma il 25 ottobre 2007 a Lanzarote.
Si tratta di un documento con il quale i Paesi aderenti si sono impegnati a rafforzare la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, adottando criteri e misure comuni sia per la prevenzione del fenomeno, sia per il perseguimento dei colpevoli e la tutela delle vittime.
Tra le novità più importanti contemplate dalla Convenzione di Lanzarote è da annoverare l’introduzione di due nuovi reati: l’istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia e l’adescamento di minorenni.
Si tratta di tipiche fattispecie nate in rete.
Previste pene più severe per tutta una serie di altri reati: dai delitti di maltrattamenti in famiglia a danno di minori, ai reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati a sfondo sessuale in danno di minori.
È inoltre previsto un inasprimento delle pene anche per i reati di prostituzione minorile e di pornografia minorile.
Con la nuova L. 172/2012, che entrerà in vigore il prossimo 23 ottobre 2012, si è data dunque attuazione nel nostro ordinamento alla detta Convenzione.
L’adesione alla Convenzione di Lanzarote integra un percorso di progressiva attenzione dello Stato italiano verso la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia sulla scorta delle numerose pulsioni e denunce nate dalla polizia di stato che ha operato un intenso controllo delle pratiche on line.
L’organizzazione a tutela dei minori Save the Children, in persona del direttore generale Valerio Neri ha commentato: “L’ Italia potrà finalmente avvalersi di uno strumento fondamentale di protezione e di contrasto dai frequenti casi di abuso e sfruttamento sessuale che avvengono anche attraverso la rete”.
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