Ritorna la “Giornata Mondiale del Libro e dei Diritti d’Autore”
Ritorna la “Giornata Mondiale del Libro e dei Diritti d’Autore”. Ogni anno, ogni 23 di aprile, in tutto il mondo è la festa del libro. Questa giornata è stata istituita dall’UNESCO nel 1995, dietro proposta di Jordi Pujol, allora presidente della Catalogna, la regione pilota della Spagna. Tutti gli stati membri accettarono e votarono a favore di questa iniziativa, e da dodici anni moltissimi paesi del mondo intero fanno a gara per promuovere questa giornata. La proposta venne da un catalano perché questa festa nacque proprio a Barcelona nel 1926, dallo scrittore Vicent Clavel Andrés che la propose alla camera Ufficiale del Libro di Barcelona. Il 6 febbraio del 1926 il governo spagnolo presieduto da Miguel Primo de Rivera l’accettò e il re Alfonso XIII firmò il decreto Reale che istituì la “Fiesta del Libro Español”. Nel 1930 la data venne spostata (dall’iniziale 7 ottobre) al 23 aprile, ricorrenza della morte di Cervantes nonché della nascita di Shakespeare. A Barcelona e in tutta la Catalogna divenne la “Festa del Libro e della rosa”. Il 23 aprile è la festa di San Giorgio (S. Jordi), patrono della Catalogna.
In tutte le città e i paesi le librerie espongono fuori dai loro locali – su dei banchetti – libri e cesti di rose: chi compera un libro riceve in omaggio una rosa. In questa giornata ci si regala un libro e una rosa, fra amici, parenti, innamorati. Passeggiare per le Ramblas di Barcelona in mezzo a centinaia di banchetti pieni di libri e di rose, è un evento fra i più suggestivi dell’anno. È una festa anche per gli scrittori i quali, nelle loro rispettive città, vengono invitati a fare il giro delle librerie per firmare le copie delle loro opere messe in vendita, e s’improvvisano dei dibattiti. Quest’anno, il 23 aprile avranno inizio gli eventi letterari nella capitale della Colombia, a Bogotà, eletta capitale mondiale del libro. Il mondo sta facendo di tutto per promuovere questa festa… tranne la nostra italietta. Pochi anni fa durante la Fiera del Libro di Francoforte (la più importante del pianeta) ogni nazione creava qualcosa di spettacolare per poter promuovere i suoi libri, per richiamare l’attenzione: concerti, film, dibattiti. La nostra italietta (rappresentata dalla regione Umbria) usò il lezzo di salsicce alla brace, un fumo acre che prese a spirare in mezzo ai libri di tutto il mondo, affinché tutto il mondo potesse riconoscere la nazione che meno ha a cuore i libri, la cultura: l’Italia. In Europa siamo il paese che legge di meno. Io sono nato nella provincia di Isernia, la provincia in cui si legge di meno in Italia, e quindi in Europa. Ma la stessa provincia ha un primato nel mondo: è la provincia con il maggior numero di automobili per abitante: 97 auto per ogni 100 abitanti. Solo Dallas negli Stati Uniti eguaglia il suo primato.
Caro Massimo, ti sarò grato se potrai offrire un po’ di spazio a questo 23 aprile, alla Giornata Mondiale del Libro: quando questo oggetto, che contiene il respiro della ragione, inonderà le nostre case… sarà la festa più bella del mondo.
22 aprile 2007