LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB – N. 24 –
Leggi L’introduzione di Massimo Maugeri e Simona Lo Iacono
* * *
LA RESPONSABILITÀ PER I COMMENTI ANONIMI
Il mese scorso (per l’esattezza il 10 ottobre 2013) la Corte europea dei diritti dell’uomo ha depositato una pronuncia che potremmo considerare come rivoluzionaria nell’ambito delle tematiche trattate da “Le nostre vite tra diritto e web“… e che potrebbe condensarsi nella seguente frase: i siti internet possono essere considerati responsabili per i commenti anonimi che vi appaiono. La conseguenza immediata è che tali siti potranno essere colpiti da una sanzione amministrativa che (secondo la Corte) non va a compromettere la libertà di espressione.
In estrema sintesi, i giudici di Strasburgo hanno stabilito che un portale d’informazione può essere «giustamente» ritenuto responsabile se non interviene, per prevenire, moderare o cancellare commenti anonimi offensivi, diffamatori o minacciosi.
La decisione della Corte europea dei diritti umani diverrà definitiva entro gennaio 2014, se le parti oggetto della controversia (da cui è scaturita la conseguente decisione della Corte) non richiederanno e otterranno un nuovo esame davanti alla Grande Camera.
Ecco, in breve, la storia. Nel gennaio del 2006, uno dei più grandi portali d’informazione dell’Estonia pubblicò un articolo sulle scelte controverse operate da una compagnia di navigazione. I lettori reagirono postando commenti estremamente offensivi, diffamatori, e minacciosi nei confronti della compagnia di navigazione e del suo proprietario. Quest’ultimo fece causa al portale che fu condannato a pagare 320 euro per danni morali.
Nella sentenza i giudici di Strasburgo scrivono che la decisione dei tribunali nazionali di «ritenere il portale responsabile per i commenti diffamatori postati dai lettori è una restrizione della libertà d’espressione giustificata e proporzionata» e che quindi non c’è stata violazione. Per arrivare a una tale conclusione i giudici hanno preso in esame una serie di elementi.
Innanzitutto la Corte sottolinea che i gestori del portale «esercitavano un livello considerevole di controllo sui commenti che erano pubblicati». I gestori erano gli unici che potevano impedire o cancellare i commenti, e avevano anche i sistemi per farlo. Sistemi di cui tuttavia «non hanno fatto pieno uso». La Corte sottolinea che il portale ha in qualche modo coperto gli autori e che quindi «si deve ritenere che i gestori del sito si siano assunti una certa responsabilità per quanto pubblicato dai lettori».
Una decisione che sottolinea l’importanza della “responsabilità legale della scrittura in Rete” (tema che iniziammo a trattare, qui a Letteratitudine, già qualche anno fa).
Fonte: Il Sole24Ore – Ius Network
Approfondimenti ulteriori su Il Sole24Ore e Ius Network
* * *
Tutte le puntate di: “Le nostre vite tra Diritto & Web“
LetteratitudineBlog / LetteratitudineNews / LetteratitudineRadio / LetteratitudineVideo