“L’atto altruistico di respirare” di JJ Bola (Sperling & Kupfer – traduzione di Christian Pastore)
* * *
di Claudio Fabella
Partiamo dal raccontare chi è l’autore di questo romanzo. JJ Bola è nato nel 1986 a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, e cresciuto a Londra. Scrittore, poeta, educatore in un centro di salute mentale e ambasciatore dell’Agenzia ONU per i Rifugiati, viaggia spesso in Europa e negli Stati Uniti per partecipare a seminari e conferenze. In qualità di ex rifugiato è intervenuto al Forum e conomico mondiale di Davos nel 2018. Ha conseguito un Master in Scrittura creativa alla Birkbeck University ed è autore di tre raccolte di poesie, un saggio per ragazzi sulla mascolinità tossica e due romanzi, tradotti in varie lingue.
Questa piccola premessa minibiografica è essenziale per comprendere questo romanzo di JJ Bola intitolato “L’atto altruistico di respirare“, appena pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer con la traduzione Christian Pastore.
Michael Kabongo, il protagonista del romanzo, pare avere parecchio in comune con il suo autore.
È, per l’appunto, un insegnante congolese-britannico che vive a Londra ma sente di non appartenere a nessun posto. La storia è incentrata sul di lui viaggio negli Stati Uniti d’America. Michael ha in tasca i risparmi di una vita (pari a 9.021 dollari) e nello spirito l’intenzione di viaggiare in tutto il paese a stelle e strisce prima di porre fine alla sua vita una volta esaurite le risorse finanziarie di cui dispone. (Leggi tutto… clicca qui)
* * *
“Fairy Tale” di Stephen King (Sperling & Kupfer – traduzione di Luca Briasco)
* * *
di Erika Di Giorgio
“Fairy Tale”, il nuovo romanzo di Stephen King, ci riavvicina ancora una volta al taglio classico delle storie del Re che hanno fatto Storia. Soprattutto quelle – e sono diverse – che hanno adolescenti per protagonisti e che attingono alle caratteristiche tipiche della narrazione d’avventura intrisa di venature horror e fantasy.
L’eroe di questa storia è, appunto, un diciassettenne che risponde al nome di Charlie Reade. Classico bravo ragazzo. Uno di quelli che va bene a scuola e che eccelle nelle attività sportive: in particolare nel baseball e nel football. È sua, la voce narrante della storia. Sin da subito, il giovane Charlie, ci offre uno spaccato dolente della sua vita. Sua madre è morta in un incidente automobilistico (travolta da un camion mentre camminava su un ponte… e qui viene alla mente l’incidente che ha devastato anni fa lo stesso Stephen King e al quale è sopravvissuto per miracolo) quando lui aveva appena sette anni. Ma la morte della madre non è la sola tragedia che ha afflitto il piccolo Charlie. All’evento luttuoso si è aggiunto l’atteggiamento del padre, che ha ceduto alla propria fragilità affondando nelle sabbie mobili dell’alcolismo, sebbene in seguito cercherà di sottrarsi dalla schiavitù del bere. Questo, in ogni caso, è il contesto di difficoltà in cui si è trovato a muoversi Charlie e che funge da premessa alla narrazione. (Leggi tutto… clicca qui)
* * *
© Letteratitudine – www.letteratitudine.it
LetteratitudineBlog / LetteratitudineNews / LetteratitudineRadio / LetteratitudineVideo