LAURA IMAI MESSINA con “Quel che affidiamo al vento” (Piemme), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia e postproduzione: Federico Marin
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Ospite della puntata: Laura Imai Messina con cui abbiamo discusso del suo nuovo libro “Quel che affidiamo al vento” (Piemme)
Come nasce “Quel che affidiamo al vento“? In che modo il tuo trasferimento in Giappone (ormai vivi lì da un bel po’ di tempo) ha inciso sulla tua scrittura? Cosa puoi dirci sulle tue abitudini di scrittura? Sei una scrittrice estemporanea o metodica? Come nasce “Quel che affidiamo al vento“? Ti aspettavi il grande successo che sta riscontrando il libro? Come commenteresti le citazioni che hai inserito come epigrafi del libro (Mariangela Gualtieri, un passaggio dell’Invito alla sposa del Cantico dei Cantici e una frase tratta dal Kojiki)? Che luogo è il giardino chiamato Bell Gardia? Che tipo di donna è Yui, la coprotagonista del romanzo? Cosa puoi dirci su Takeshi (questo medico che vive a Tokyo) e sulla sua bimba di quattro anni? Potremmo considerare anche il vento come uno dei personaggi del romanzo? Dal punto di vista strutturale: cosa puoi dirci sugli intermezzi e sui titoli (belli e lunghi) che corredano i vari capitoli? Che differenze ci sono, a tuo avviso, tra Italia e Giappone, per quanto concerne l’approccio alla lettura e alla scrittura? Se dovessi scegliere un brano musicale come possibile colonna sonora di questo tuo nuovo romanzo, quale sceglieresti?
Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Laura Imai Messina nel corso della puntata.
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La scheda del libro: “Quel che affidiamo al vento” di Laura Imai Messina (Piemme)
Sul fianco scosceso di Kujira-yama, la Montagna della Balena, si spalanca un immenso giardino chiamato Bell Gardia. In mezzo è installata una cabina, al cui interno riposa un telefono non collegato, che trasporta le voci nel vento. Da tutto il Giappone vi convogliano ogni anno migliaia di persone che hanno perduto qualcuno, che alzano la cornetta per parlare con chi è nell’aldilà.
Quando su quella zona si abbatte un uragano di immane violenza, da lontano accorre una donna, pronta a proteggere il giardino a costo della sua vita. Si chiama Yui, ha trent’anni e una data separa quella che era da quella che è: 11 marzo 2011. Quel giorno lo tsunami spazzò via il paese in cui abitava, inghiottì la madre e la figlia, le sottrasse la gioia di essere al mondo. Venuta per caso a conoscenza di quel luogo surreale, Yui va a visitarlo e a Bell Gardia incontra Takeshi, un medico che vive a Tokyo e ha una bimba di quattro anni, muta dal giorno in cui è morta la madre.
Per rimarginare la vita serve coraggio, fortuna e un luogo comune in cui dipanare il racconto prudente di sé. E ora che quel luogo prezioso rischia di esserle portato via dall’uragano, Yui decide di affrontare il vento, quello che scuote la terra così come quello che solleva le voci di chi non c’è più.
E poi? E poi Yui lo avrebbe presto scoperto. Che è un vero miracolo l’amore. Anche il secondo, anche quello che arriva per sbaglio. Perché quando nessuno si attende il miracolo, il miracolo avviene.
Laura Imai Messina ci conduce in un luogo realmente esistente nel nord-est del Giappone, toccando con delicatezza la tragedia dello tsunami del 2011, e consegnandoci un mondo fragile ma denso di speranza, una storia di resilienza la cui più grande magia risiede nella realtà.
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Laura Imai Messina è nata a Roma. A 23 anni si è trasferita a Tokyo dove ha conseguito un PhD presso la Tokyo University of Foreign Studies. Insegna in alcune delle più prestigiose università della capitale. Ha esordito con successo nel 2014 con Tokyo Orizzontale (Piemme). Nel 2018, sempre per Piemme, è uscito Non oso dire la gioia e per Vallardi il best-seller Wa, La via giapponese all’armonia.
Il suo stile raffinato e lo sguardo privilegiato sul Sol Levante, ne fanno una voce inconfondibile del panorama letterario italiano.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia e post produzione: Federico Marin
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Colonna sonora della puntata: “Blowin’ in the Wind” di Bob Dylan; “Mrs Dalloway In the Garden” di Max Richter; “Song Of The Wind” di Santana.
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