È un argomento molto spinoso quello che sto per proporvi. Ve lo dico subito.
Il protagonista di questo post è Salman Rushdie, scrittore indiano autore dei noti Versetti satanici e del recente Shalimar il Clown.
Salman Rushdie
In un’intervista pubblicata su Specchio (settimanale de La Stampa) del 18 novembre 2006 (di Paolo Mastrolilli, pag. 38-40), Rushdie esprime – in maniera sorprendente, caustica e senza peli sulla lingua – la propria posizione sul caso Ratzinger (in riferimento al noto discorso di Ratisbona) e sul terrorismo internazionale.
(Propongo il post mentre Papa Ratzinger si appresta a partire per la Turchia. Se non sbaglio l’arrivo è previsto per martedì 28.)
Ecco alcuni stralci dell’intervista.
“Non ve lo sareste mai aspettato di ritrovarmi dalla parte del Papa, eh? Neppure io, però è così: chiedergli di scusarsi per il discorso di Ratisbona è stato profondamente sbagliato. Ratzinger ha il coraggio di dire ciò che pensa, e noi dovremmo difendere il suo diritto di farlo.”
“Anzi, siccome gli stessi terroristi ci tengono a sottolineare che agiscono nel nome dell’Islam, tutti noi dovremmo avere il coraggio di chiamarli come vogliono loro: terroristi islamici. La chiarezza nel linguaggio ci aiuta anche a chiarire la realtà delle cose. E poi basta con questo pudore di non associarli al fascismo, perché non sta bene: non sono interessati alla libertà, alla democrazia, all’affrancamento delle donne o alla redistribuzione del reddito. Vogliono solo imporre un dominio religioso-fascista sul pianeta.”
(…)
“Sono rimasto scioccato da un editoriale del New York Times, che chiedeva al Papa di scusarsi perché durante il discorso di Ratisbona aveva citato un personaggio del XV secolo, con cui tra l’altro non era d’accordo. Perché pretendere le scuse, per un testo bizantino? Non ricordo l’ultima volta che è accaduto un fatto simile, nella storia. La Chiesa ci ha messo 400 anni per scusarsi con Galileo, ma il mondo ha preteso che si scusasse con l’Islam in 8 minuti.”
(…)
“Il Papa crede che la sua religione sia superiore a quella dei musulmani, e ha il coraggio di dirlo. Gli occidentali si scandalizzano perché la considerano una posizione inusuale e chiedono le scuse. I musulmani ripetono lo stesso della loro fede da secoli, senza vergogna.”
(…)
“Se ti comporti così, il terrorismo ha già vinto: ti ha intimidito.”
(…)
“Mi fa ridere la Bbc che ha ordinato ai suoi giornalisti di non usare il termine ‘terroristi islamici’ perché ha un sapore islamofobico.”
(…)
“Se l’Islam è davvero una fede pacifica, mi spiegate dove sono i cortei di sdegno dei musulmani, per condannare i terroristi che la usurpano?”
– – – – – –
Argomento spinoso, vi dicevo in premessa.
In ogni caso… a voi la parola (come sempre… scritta). Cosa pensate delle affermazioni di Rushdie?
Credo che Rushdie sia quel tipo di intellettuale che in un modo o nell’altro dà fastidio un po’ a tutti. Un po’ come Orwell, che non era molto amato nè dalle sinistre, nè dalle destre.
Rushdie non è mai piaciuto al Vaticano, ma nemmeno alle autorità religiose islamiche.
In ogni caso, tornando alle dichiarazioni di cui sopra, non credo abbia tutti i torti. Del resto mi pare una questione aperta e fortemente dibattuta.
Credo facciano sempre più impressione le persone che prendono posizioni precise. Che si schierano. Che si espongono. Al di là delle opinioni, che spesso nessuno ascolta o capisce. Lui, come la Fallaci, è una di queste persone. Il Papa, la Franzoni, Sgarbi, e via così. La tolleranza non fa notizia, il riconoscimento e l’accettazione del diverso che altri non è se non una parte di noi.
buona settimana.
elisabetta
mi pare che le frasi di rushdie debbano fare riflettere. non ci si può sempre nascondere dietro un dito.
Da “CLARENCE – Società delle menti”
A vederlo non gli dareste una lira. Tanto, di lire, gliene hanno date abbastanza i milioni di lettori che hanno comprato i suoi romanzi, in particolare i “Versetti Satanici”, con lo scandalone che derivò ai tempi della pubblicazione dell’odioso testo, il più brutto tra i suoi libri. Salman Rushdie è così: faccia arcigna, schiettezza irritante e un po’ ipocrita, spirito libertario e censore al tempo stesso.
Questo moralista della democrazia è nato nel 1947 in India. Parla e scrive il miglior inglese del pianeta. I suoi romanzi sono barocchi e ipertrofici, ma spulciandone la lista ci si imbatte in capolavori autentici come “I figli della mezzanotte”.
I guai incominciano quando ci si picca di fare un mestiere che non è il proprio: consulenti politici che fanno i romanzieri, romanzieri che fanno gli esperti di marketing. Questo ha fatto Rushdie: con i Versetti deve avere pensato che far passare il Profeta Maometto per omosessuale fedifrago doveva sollevare un bel polverone e farlo diventare miliardario. E così è stato: si è sollevato un polverone che lo ha fatto diventare miliardario, ma lui, da quel polverone, è stato sepolto. Komheini gli ha lanciato addosso la fatwa islamica, una scomunica che equivale a una pena di morte. Dramma in casa Rushdie: alloggi segreti, spostamenti segreti, servizi segreti. Poteva andare anche peggio, perché da quando pende sul suo capo la condanna iraniana, Rushdie appare sulla Rai una volta alla settimana, protagonista di interviste in esclusiva e portavoce di appelli per la solidarietà generalizzata.
Poteva essere uno dei più grandi di questo decennio, e invece è diventato un campione del politically correct. Quando si dice che la letteratura non insegna nulla, bisognerebbe pensare a Salman Rushdie: da profanatore delle altrui religioni, il beniamino di Claudio Magris & Umberto Eco è diventato conservatore della propria sopravvivenza.
Fonte: http://clarence.supereva.com/contents/cultura-spettacolo/societamenti/autorimz/rushdie/
Rushdie, Fallaci, Franzoni, Sgarbi? Tutti insieme? Ma cosa c’entrano?
Saluti
Giancarlo
stiamo parlando di uno dei grandi della letteratura contemporanea. uno di quelli che, nel bene e nel male, ha difeso le proprie idee a rischio della vita. nn è facile oggi trovare ancora intellettuali così. dipendesse da me gli darei il nobel per la letteratura. e questo nonostante non sia per nulla d’accordo con la sua posizione estremista sulla questione terrorismo internazionale che lui definisce senza mezzi termini ‘terrorismo islamico’.
Ci mancherebbe di doversi meravigliare se si difende il Papa…non solo non serviva che il Pontefice chiedesse scusa…ma non ho mai messo in dubbio il suo intendimento di dialogo. Tutto il magistero pietrino focalizza il dialogo. Tutte le lettere papali, gli incontri, le cerimonie, le encicliche, sono la massima ricerca del dialogo con tutti e direi con chiunque. Quindi, per sentirmi ancora più convinta, mi sono voluta immedesimare totalmente e mi è venuto in mente che la parola – polemizzare – nella radice germanica vuol significare – costruire – e così senza bisogno di leggere opinionisti e contributi vari sui giornali, mi sono data la giusta risposta…sono dalla parte del Papa ad occhi chiusi e con tutti coloro che cercano la comprensione…perche poi, in effetti: chi comprende non si offende….Saluti
Brava Gabry Conti. Sono perfettamente d’accordo con te. Il Papa è un uomo di pace… per questo ha fatto retromarcia rispetto alle parole di Ratisbona (che erano state strumentalizzate ad arte).
Quando Rushdie parla si ha sempre la sgradevole impressione che il discorso gli sia stato preparato dal suo press agent. Può essere che non sia vero, ma l’impressione è quella. Essere un perseguitato ha degli svantaggi, ma fa vendere milioni di copie di qualche brutto libro e rende ricchi. Ne abbiamo esempi recenti che spuntano di tanto in tanto e che insospettiscono clamorosamente.
A pensar male si fa peccato ma si indovina… ripetevano i boys della vecchia DC.
Ciao a tutti.
Cio` che Rushdie dice e` condivisbile.
Il papa ha semplicemente citato un testo, si puo` anche non condividere la sua scelta ma di sicuro non si puo` mettere in discussione il suo diritto a farlo.
Quanto alla doppia contabilita` della coscienza degli islamici mi sembra palese: se in Palestina muore un bambino si grida al genocidio, se in Darfur muoiono centinaia di bambini, la cosa non provoca nel mondo islamico alcuna reazione.
Eppure i bambini, almeno loro, dovrebbero essere tutti uguali.
Diciamo che ci sono modi e tempi giusti per dire delle frasi di quel tipo, anche se si sta citando un testo. E credo che determinate autorità, capaci purtroppo di influire sul corso della storia, dovrebbero stare attente a cosa dicono ed in quale contesto lo fanno.
Che poi la reazione sia spropositata siamo d’accordo, ma questo è un altro discorso.
Saluti
Giancarlo
a Giancarlo) li metterei tutti insieme per i toni, chiassosi, esagerati. Quando usi toni così, sicuramente ti sentono, difficilmente ti ascoltano. I più leggono il titolo e pensano di conoscere immediatamente il contenuto, si schierano anche loro e si va avanti così. Per quanto mi riguarda i chiassosi non li ascolto. Preferisco quelli che parlano con voce moderata, un po’ come succede in questo blog ;o)
Elisabetta, non ho capito.
In quanto al blog (ed alle facce che non capisco cosa siano) io preferisco quelli che sanno dire la loro, anche se in modo perentorio ed a volte offensivo. Del resto (leggi opinioni uniformate e lineari) non me ne curo.
Alsuti (ed ovviamente non è un refuso)
Giancarlo
Non vedo cosa ci sia di tanto eclatante, sorprendente e nuovo nelle parole di Salman Rushdie. E’ semplicemente la pura verità! La Fallaci e Magdi Allam lo hanno già detto. E’ chiaro che l’Occidente dà manifestazioni di paura e questo non fa altro che ringalluzzire I terroristi islamici. Si ripropone il problema “Islam buono” e “Islam cattivo”. La verità è che quelli che sembrano buoni sono pronti a rispondere alla chiamata dei “cattivi” al momento opportuno. La posizione del papa di grande prudenza è dettata da due circostanze:1) Non provocare per difendere I cristiani a rischio nei territori arabi: 2) Cercare, se fosse possibile, qualche strada di convivenza, e paritetico e reciproco comportamento con l’Islam (difficile, ma tentabile). Il problema si risolve solo in un modo. Cambiando la tecnologia e abolendo il petrolio. Introduzione dell’ idrogeno da produrre per elettrolisi dell’ acqua. Costruzione massiccia di centrali nucleari per la produzione dell’ enorme energia elettrica che occorre per l’elettrolisi.
Non si farà perché l’Occidente è ansioso di scavarsi la fossa con le sue stesse mani!!!
Butto Alberosa (ingegnere e scrittore)
Evidentemente i luoghi comuni sono sempre duri a morire.
La comunità islamica inglese è la più grande in Europa. Anni ed anni fa il Regno Unito ha accolto nel proprio paese tutte le persone che provenivano dalle ex colonie, ma non solo: anche libanesi, siriani, iraniani etc etc. Queste persone, per la maggior parte, hanno trovato un lavoro, hanno messo su famiglia, a volte tra di loro, a volte unendosi in matrimonio con inglesi, o altri abitanti del luogo. Una piccola percentuale non ha voluto saperne di integrarsi, ma lei che è ingegnere può fare presto dei calcoli statistici e rendersi conto che la percentuale è irrilevante, soprattutto in relazione al campione studiato. Non esistono tante persone che accettano l’invito di islamici cattivi, pur sembrando (che brutto verbo ha usato) buone. E’ invece vero il contrario e lo dico vivendo quotidianamente al fianco di arabi, tedechi, francesi, italiani, inglesi (e chi più ne ha più ne metta) nell’unico tentativo quasi riuscito di integrazione. Dico quasi perché un attentato a londra c’è stato (lo dico io altrimenti tutti sarebbero già pronti a sbaitarlo con la bava alla bocca). Ma su milioni di persone 20, 30, 40 o anche 100 di loro che si fanno esplodere sono un campione sufficiente per stabilire che i musulmani sono tutti cattivi e che anche quelli che sembrano buoni sono inrealtà dei kamikaze in erba? Io dico di no.
A me sembra che mentre un tempo si tacciava di razzismo chiunque parlasse del problema immigrazione con una certa obiettività, adesso si è passati al probema opposto. Per andare contro occore dire qualcosa di cattivo – e spesso inesatto – sui musumlmani, perché tanto l’importante è andare contro, senza sapere esattamente dove si sta andando né le parole che si stanno dicendo. E’ un classico in questo nostro bel paese, dove si fa a gara a spararla più grossa del vicino.
Concludo con un’intervista al ministro dell’Interno Inglese Reed la sera del 7 luglio 2005, il giorno degli attentati al Tube inglese (cito a memoria, dunque non userò le parole esate).
Intervistatore: Ritiene che si debbano cacciare i pakistani, gli iraniani, ed in generale tutti i musulmani dal nostro paese?
Reed: E perché mai dovremmo farlo? Loro sono miei, suoi, nostri concittadini e come tali hanno diritto a vivere nella nostra terra.
Chiediamoci perché l’Inghilterra è un posto così avanti e l’Italia si avvicina alla regressione, sotto tutti i punti di vista.
Saluti
Giancarlo
Questo Papa, quando gli fa comodo, sa essere alquanto smemorato: ricorda un cardinale Faulhaber (colui che negli anni 50 lo ordinò sacerdote) come un campione di lotta contro il nazismo. Storici accorti, come per esempio Guenter Lewy, o Giovanni Messori, hanno ritrovato lettere autografe e discorsi di omelie che dimostrano l’esatto contrario, con un Faulhaber che addirittura celebra appositamente una messa per ringraziare Dio dello scampato pericolo allorquando Hitler si salvò dall’attentato che il vile dittatore subì nel 1944. Cita, questo Papa, un autore medioevale che dice quanto di più cattivo e privo di equilibrio si possa dire sulla figura di Maometto, e poi si stupisce che i Musulmani se la siano presa … Che sarebbe accaduto se un capo spirituale Musulmano avesse pronunciato la stessa frase del Papa riferendola a Cristo (“Mai nulla di buono è venuto da Maometto”, è la frase del Papa, giusto per gli smemorati)? Questo Papa ha fatto parte della Gioventù hitleriana, e non potendolo proprio negare lo ha giustificato dicendo che gli facevano comodo le sovvenzioni di questa “istituzione”; ha poi, sempre il Papa, militato nell’esercito nazista, ma – sostiene lui – a causa di un dito malato non avrebbe MAI sparato un solo colpo! L’attuale Papa è colui il quale ha ostacolato, quando ricopriva la carica di tutore della Dottrina e della Fede, le indagini sui preti pedofili negli Stati Uniti (ci sono i documenti che lo provano), tant’è che un tribunale degli Stati Uniti lo ha citato in giudizio, ma lui, nel frattempo diventato Papa, ha usato i privilegi di immunità che gli derivano da questa carica per non presentarsi. Farebbe piacere se i sapientoni che si proclamano cacciatori di verità e giustizia e condottieri di epocali battaglie e ifensori della stupida dottrina dell’occhio per occhio (vedi la defunta Fallaci, che ora che è morta magari la proclamano anche santa, già che ci siamo), fossero vigili anche su queste scomode verità sull’uomo (perché, se vi fosse sfuggito, è un uomo, non un dio) che attualmente guida la nostra Chiesa Cattolica.
Di arcangelo Michele ce ne fu uno….e allora…Metta: un Michele di troppo che però puoi dire quel che pensa in piena libertà, senza che nessuno gli si scagli contro…questa è la differenza!!!!!!Sostanziale.
errata corrige
…che però può dire quel che pensa in piena libertà…
Un Michele che non pensa a nessuno come ad uno “di troppo”, a proposito di differenze sostanziali.
Al rispondere ai temi sollevati da quegli studi storici si preferisce fare spicciola, sterile ironia sul mio nome.
Distinti saluti.
“La Chiesa ci ha messo 400 anni per scusarsi con Galileo, ma il mondo ha preteso che si scusasse con l’Islam in 8 minuti.”
Già, signor Salman Rushdie, devo avvertirla: il Mondo, fortunatamente, è cambiato, e se prima alla Chiesa si “lasciavano” 4 secoli di tempo per riparare alla vergogna inconcepibile di cui si è purtoppo macchiata con Galileo, ora si concedono 8 secondi. Un positivo progresso, non crede? Sarò sempre al suo fianco, quando ci sarà qualcuno che, pretendendo, falsamente, di parlare a nome dei Musulmani, la mette su una stupidissima, vile lista nera di gente che deve essere addirittura uccisa, ma per lo stesso motivo sarò sempre altrettanto contro questa sua presa di posizione circa quello che ha fatto l’attuale Papa, perché è una posizione che offende la sua stessa, acutissima intelligenza.
Mi associo a Michele, soprattutto nel considerare l’ironia di Gabry Conti davvero di bassa sostanza (ed è un giudizio non un’offesa).
Saluti
Giancarlo
sai già che ti hanno messo tra i blog d’autore nella pagina di kataweb?
Quando ho pensato di scrivere questo post sapevo già (come del resto ho dichiarato in premessa) che l’argomento era piuttosto delicato. Però mi sembrava anche un’importante occasione di confronto su una tematica molto in linea con la nostra contemporaneità. Vi ringrazio tutti per i vostri commenti. (Le opinioni, a volte, credo possano essere molto discordanti; l’importante è mantenere le discussioni, anche le più accese, su toni civili).
Per Luciano.
Sì, mi sono accorto, Luciano. Grazie.
E ringrazio ovviamente la redazione di kataweb per aver deciso di inserire questo blog tra “i blog d’autore” (http://www.kataweb.it/blog/lista.jsp).
Il merito, Luciano, è anche tuo e di tutti gli amici che mi hanno aiutato ad animare queste pagine.
Grazie di cuore.
Ti ringrazio di cuore Giancarlo.
un abbraccio,
Michele
Carissimi,
come vivo meglio io, che so di non sapere, e mi chiedo come facciate voi ad essere così certi di sapere dove stia di casa la verità….E’ stato talmente fulminante leggere alcune impressionanti impressioni di qualcuno da indurmi ad essere ironica fuori limite..ma già, dimenticandomi che i “colti” sono permalosi…oh, come sono permalosi…tanto da farmi intendere che la permalosità sia l’artigiano più diffuso ai nostri giorni…Fortunati coloro che si sentono dalla parte della ragione. Qui abbiamo abbastanza spazio, per illustrare a noi poverini privi di materia grigia, come si faccia a raggiungere un così altisonante trono di sicurezza sulle cose e sulle persone….Sono quasi certa che da certe parti si frequentino corsi di autostima….prima ancora di imparare a leggere e a scrivere e più che altro, deduco che studiando così tanto come fanno alcuni, mangiate cibi talmente precotti da aver perso del tutto il loro valore nutritivo, sì da non concedervi neanche la possibilità di concedere benevolenza a chi umilmente dice quel che può, non sapendo molto, ma qualunque contributo se spontaneo, credo vada accolto, altrimenti non è un Kataweb ma uno skatafascio di opinioni imposte senza la minima ombra di libertà di interpretazione concessa. Vi è dispiaciuto forse che anche una pinca pallina qualsiasi abbia trovato una tesi inoppugnabile dovuta semplicemente al fatto di saper leggere un vocabolario come pochi sanno fare o vogliono fare….Ma se è per questo, significa che non avete mai letto qualche mio scritto, ed anche una citazione di Edmondo de Amicis che già ai suoi tempi si lamentava che i giovanetti non leggano il dizionario…..Scusatemi, ma io sono una che ama anche scherzare, del resto lo faceva Socrate e non vedo perchè sia negato a me…Saluti e un invito ad essere meno ostili verso chi, ripeto sa di non sapere, e che per fortuna si accorge quando si avvicinano tempi nei quali la gente che crede di sapere prima o poi sbatte la testa al muro dell’incomprensione!!!!
Scherzare fa sempre bene Gabry e lo facciamo tutti noi, ma scrivere frasi prive di senso e poi unirle insieme mi suona quanto meno strano.
Del resto io ho citato un’esperienza di vita, la quale giusta o sbagliata che sia è un’esperienza è dunque per definizione corretta per la persona che la vive e successivamente la elabora. Michele ti ha citato degli studi storici, peraltro mai smentiti dal Papa, per cui tenderei nella mia somma intelligenza e cultura a ritenerli affidabili. Spiegheresti, di grazia, dov’è tutta questa prosopopea e sicurezza del sapere?
Saluti
Giancarlo
No, gabry conti, Giancarlo ed io l’ironia l’amiamo, eccome, sono le accozzaglie di frasi senza senso, come lui giustamente ti sottolinea, che proprio non ci vanno giù. Sono quelli come l’attuale Papa, che scatena una caccia a bravissime persone (guarda un po’, con il “vizio” dell’ironia, ma quella vera, che fa riflettere) come Crozza, o la Littizzetto, invece di preoccuparsi di cose forse un attimino più rilevanti, come la vergogna di un membro della Banda della Magliana sepolto in una Basilica di Roma. Ma visto che l’ironia dici d’amarla, partiamo pure: scrivi “Di arcangelo Michele ce ne fu uno”. Perché, è morto? E se sì, di cosa, di troppa altezza, di Mal di Paradiso?? Te ne prego, corri dal Papa, questa tua rivelazione degli arcangeli che muoiono è uno sconvolgimento della dottrina Cristiana di cui il Pontefice va informato. Scrivi di aver visto su un vocabolario che la radice germanica di polemizzare sarebbe costruire, e per questo il Papa ha ragione. Germanica???? A parte questo, sul serio un metodo interessante, sconvolgente. Effettivamente, so di gente che si alza la mattina, corre a comprare il giornale, cerca la prima parola che riesce a vedere in terza pagina per esempio, e se quella parola è positiva, si illude (poveri loro) che anche la sua giornata sarà positiva. Devi seguire un metodo analogo a quello! E, dimmi, se sulla bottiglia di latte trovi scritto “scade il 5 Gennaio 2007”, come va interpretato, come l’apertura del settimo sigillo dell’Apocalisse? Nel tuo non sapere, lo saprai sicuramente. Scrivi che stai “ad occhi chiusi” con il Papa. Giancarlo ed io, e per fortuna tanti, tanti altri, stiamo con gli occhi aperti, e ci facciamo per esempio le nostre esperienze di vita a Londra, il rispetto lo costruiamo, con grande umiltà, non lo teorizziamo. I Papi li amiamo, ma quando hanno le capacità e la schietta grandezza di un Giovanni XXIII, la forza sorridente di un Giovanni Paolo I. Prendi una boccata d’aria. Ti farebbe sicuramente bene. Addio.
Ribadisco che Papa Ratzinger è un grande uomo di pace.
Da REPUBBLICA.IT
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/esteri/papa-istanbul2/papa-istanbul2/papa-istanbul2.html
ISTANBUL – Una lunga giornata nel nome della pace, e a tratti imprevedibile, quella del Papa in visita a Istanbul. Benedetto XVI ha toccato oggi alcune delle mete simbolo del Paese a cavallo tra Oriente e Occidente lanciando due forti messaggi e suscitando una grande emozione con la preghiera nella Moschea Blu, luogo simbolo dei musulmani turchi.
I messaggi, dunque. Il primo, corale, insieme al Patriarca Bartolomeo I, contro l’integralismo che uccide in nome di Dio. Il secondo, nel corso della visita alla Moschea Blu accanto al Gran Mufti di Istanbul. “Questa visita – ha detto il capo della Chiesa cattolica – ci aiuterà a trovare insieme i modi, le strade della pace e per il bene dell’umanità”.
“L’uccisione di innocenti in nome di Dio è un’offesa a lui e alla dignità umana”.
Benedetto XVI nel pomeriggio ha visitato Santa Sofia, l’ex cattedrale di Bisanzio, divenuta poi moschea e oggi museo statale.
Mentre era in corso la visita una cinquantina di nazionalisti del Partito della Grande Unità sono scesi nuovamente in piazza a Istanbul per protestare contro la visita del Pontefice. E dopo le minacce di al Qaeda che aveva definito una “crociata” il viaggio di Benedetto XVI in Turchia, ieri sera la polizia turca ha fermato 18 persone sospettate di avere legami con l’organizzazione terroristica irachena.
Durante la visita a Santa Sofia Ratzinger si è fatto guidare dal direttore del museo attraverso i tesori d’arte, gli affreschi di angeli dell’epoca bizantina, ha firmato il Libro d’oro e ha vergato di suo pugno, in italiano, queste parole: “Nelle nostre diversità ci troviamo davanti alla fede del Dio unico, che Dio ci illumini e ci faccia trovare la strada dell’amore e della pace”.
Uscito da Santa Sofia, il Papa si è diretto alla Moschea Blu, il più importante tempio musulmano di Istanbul edificato nei primi anni del 1600.
Qui, levatosi le scarpe e calzate le pantofole come prescrive la religione islamica, ha attraversato gli ampi spazi della moschea accompagnato dal Gran Mufti di Istanbul Mustafa Cagrici. A questo punto il fatto inedito: Benedetto XVI si è fermato davanti al Mihrab, l’edicola islamica rivolta in direzione della Mecca verso la quale indirizzano le loro preghiere i fedeli musulmani.
“Questa visita ci aiuterà a trovare insieme i modi, le strade della pace per il bene dell’umanità”, ha poi detto il Papa al Gran Muftì.
La preghiera di Ratzinger nella Moschea Blu ha suscitato grande emozione in Turchia.
Inevitabile l’impatto sui media. Il quotidiano Milliyet, uno dei più diffusi della Turchia ha titolato così l’edizione on line di questa sera: “Come un musulmano”. “Il Papa ha pregato in fermo raccoglimento”, scrive invece Sabah, altro importante organo d’informazione del Paese. “Una preghiera storica” è invece la scelta di Hurriyet, quotidiano fra i più venduti in Turchia. Ancora Sky turca afferma: “Il Papa prega verso La Mecca”.